Puglia, contrasto al lavoro nero e caporalato. La Regione spiega la legge 29 del 2018: potenziamento sistemi informatici e incrocio dei dati

La legge n. 29 del 2018, contenente la disciplina dei servizi per le politiche attive del lavoro e per il contrasto al lavoro nero e caporalato, che, a detta del dirigente, l’intervento più importante, realizzato in attuazione della legge in questione, ha riguardato l’istituzione dell’Agenzia regionale Arpal Puglia, inteso come soggetto giuridico tecnico-operativo e strumentale che opera a supporto della Regione nell’ambito delle competenze assegnate all’Assessorato regionale al lavoro. Quindi l’Agenzia ha potuto avviare le attività previste dal piano di potenziamento rafforzando le infrastrutture fisiche e tecnologiche dei centri per l’impiego. È stato evidenziato che questa legge non ha avuto modo di esplicare adeguatamente i propri effetti in termini di impatto sul territorio, anche in ragione della situazione pandemica che non ha permesso di rilevare, monitorare e verificare i risultati di un percorso che si realizzerà pienamente nel prossimo futuro. Le azioni positive emerse, invece, sono da attribuire all’incremento della dotazione organica di Arpal, la predisposizione di nuovi sistemi informativi, il portale LavoroXte dedicato all’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro e l’implementazione del sistema informativo per il lavoro ed infine l’aggiornamento professionale dei dipendenti dei Centri per l’impiego, che hanno potuto rafforzare le proprie competenze relativamente al nuovo quadro normativo all’interno del quale si erogano i servizi per il lavoro.

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Redazione

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