Puglia, Consiglio regionale. Passa mozione su ristoro integrale per trattamento frazione organica (FORSU)

L’Assemblea è passata ad esaminare la mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Antonio Gabellone,per il ristoro integrale dei maggiori costi sostenuti dai Comuni per il trattamento della frazione organica (FORSU).

L’assessore all’Ambiente, Maria Grazia Maraschio, pur ricordando la difficoltà indubbia- sottolineata negli interventi dei consiglieri intervenuti, soprattutto per la Puglia meridionale- che incontra oggi la raccolta dei rifiuti, ha detto che al momento non ci sono rifiuti inviati fuori regionale per l’entrata in funzione, nella seconda metà del 2021, di nuovi impianti.

La mozione presentata da Antonio Maria GABELLONE

ex Art. 60 Regolamento Interno del Consiglio Regionale

Oggetto: Integrale ristoro dei maggiori costi sostenuti dai Comuni per il trattamento della frazione organica (FORSU).

Il sottoscritto Consigliere Regionale Antonio Maria Gabellone

Premesso che

  • Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 959 del 16.05.2013 veniva approvato il Piano regionale di Gestione dei rifiuti urbani;
  • A distanza di quasi 10 anni, la Regione Puglia non si è ancora dotata del nuovo Piano per la gestione dei rifiuti: un atto programmatico di fondamentale importanza per l’azione di governo e che incide direttamente sulle “tasche” e sulla salute dei cittadini;
  • Ed invero, secondo quanto diffuso a mezzo stampa, il Piano elaborato con il contributo dei pugliesi si è impigliato tra le maglie della politica locale, nonostante l’annuncio fatto a mezzo stampa nel mese di maggio 2020, dall’allora Assessore all’Ambiente, Gianni Stea, di un’imminente approvazione (entro giugno 2020) del nuovo Piano per la gestione dei rifiuti.

Considerato che

  • Detto Piano si ispirava ai principi dell’economia circolare e inquadrava obiettivi e azioni strategiche nel rigoroso rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti;
  • Nello specifico, le linee guida inquadravano in un unico strumento di pianificazione la gestione dei rifiuti urbani e la gestione dei rifiuti derivanti dal loro trattamento;
  • Ed ancora, la proposta di Piano era stata definita attraverso un’attività di ricognizione riferita al periodo 2010 – 2017. L’analisi riportata nella documentazione del Piano, per ciò che concerneva il comparto rifiuti, era stata espletata secondo i seguenti macro temi:

1) riduzione della produzione dei rifiuti;

2) raccolta differenziata;

3) gestione dei rifiuti a valle della raccolta;

4) costi dei sistemi di gestione;

Rilevato che

  •  Nonostante la mancata approvazione del Piano de quo, l’AGER – Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti proseguiva nella programmazione di nuovi impianti per il conferimento della spazzatura;
  • Rispetto alla previsione iniziale di 7 (sette) nuovi impianti di compostaggio pubblici, ne verranno realizzati 3 (tre) al massimo 4 (quattro). Ovvero a Foggia, Brindisi e Bari;
  • Il primo impianto di compostaggio di Bari, secondo le previsioni di Ager sarebbe dovuto essere stato inaugurato nel mese di ottobre scorso. Mentre per gli impianti di Foggia e Brindisi i tempi di realizzazione sono ancora più lunghi considerato che, allo stato, risultano consegnati i progetti e ancora devono essere avviate le procedure di gare.

Ulteriormente rilevato che

  •  L’obiettivo prefissato da Regione Puglia entro la fine del 2020 era di portare la raccolta differenziata al 65%, ma attualmente è ferma al 58% circa (secondo l’ultimo aggiornamento dal sito Portale Ambientale della Regione Puglia);
  • Arrivare al 65% di raccolta differenziata significherebbe dimezzare la quantità di rifiuto indifferenziato ( da 1.109.052 tonnellate all’anno a 647 mila tonnellate) e quasi raddoppiare la quota di differenziato (dagli attuali 781 mila tonnellate a 1.242.682 tonnellate all’anno);
  •  Secondo quanto emerge dal rapporto “ La responsabilità delle scelte: i fabbisogni impiantistici e il ruolo delle regioni” pubblicato da Laboratorio Ref Ricerche, nel 2018 la
  • Regione Puglia aveva inviato in giro per l’Italia oltre 140 mila tonnellate di rifiuti urbani, circa 5.800 viaggi in tir nell’arco di un anno, così registrando uno dei peggiori dati, dopo Lazio, Campania e Liguria a livello nazionale;
  • La causa del trasferimento di rifiuti era da imputare alla carenza impiantistica. Paradossalmente l’aumento di raccolta differenziata al 58% metteva in difficoltà Regione Puglia che avendo poche strutture si trovava a dover gestire flussi maggiori e continui;
  • A ciò aggiungasi che, già nel corso dell’anno 2019 a causa della sospensione delle attività degli impianti MAIA Rigenera di Lucera e ASECO spa di Ginosa, si registrava in Puglia un rilevante deficit impiantistico per il trattamento ed il recupero FORSU di oltre 3,5 kton settimanali;
  • Nel mese di maggio 2019, l’AGER attivava le procedure straordinarie finalizzate a massimizzare i conferimenti dei quantitativi FORSU prodotti dai Comuni, individuando impianti disponibili fuori regione, impianti di trasferenza in esercizio nel territorio regionale, a copertura del deficit registrato;
  • Con le Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale n. 1 – 2- 3- 4 – 5/2019 provvedeva ai sensi dell’articolo 191 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii, a disporre misure straordinarie nella gestione dei rifiuti da parte degli impianti di trasferenza e dei Comuni consentendo altresì il trasferimento dei quantitativi residui presso impianti TMB di indifferenziato, nonché l’incremento dei quantitativi massimi autorizzati degli impianti esistenti nel territorio pugliese;
  • In altri termini, con le citate Ordinanze si consentiva da un lato l’aumento della capacità ricettiva degli impianti di compostaggio presenti nel territorio pugliese (oltre i limiti previsti dalle relative autorizzazio ni) , dall’altro il conferimento presso impianti fuori Rgeioni attraverso le stazioni di tarsferenza presenti in Puglia, nonché si autorizzava il trasferimento presso gli impianti TMB (discariche) delle eccedenze che non potevano essere trattate attraverso gli impianti di compostaggio e le stazioni di trasferenza;
  • Con le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 1283/2019 e n. 2103/2019 veniva approvata l’erogazione di un contributo straordinario ai Comuni che, per effetto delle predette ordinanze, avevano sostenuto maggiori oneri per il conferimento della FORSU presso stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio collocati anche fuori regione, individuato su appositi Capitoli del Bilancio della Regione Puglia rispettivamente € 1.288.706,39 e € 1.711.293, 61 di cui immediatamente disponibili rispettivamente € 1.288.706,39 ed € 1.602.811, 54
  • Ad oggi, la situazione è rimasta invariata, tant’è che i Comuni continuano a sostenere maggiori costi per conferimento ed il trattamento della FORSU fuori Regione.

Preso atto che

  • Con Delibera di Giunta Regionale n. 1129 del 07.07.2021, avente ad oggetto: “Fondo d’ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti: indirizzo per l’utilizzo delle economie”, con la quale veniva deliberato, tra le altre cose, di dare atto di assenso per alimentare ulteriormente il fondo di cui all’art. 101 della L.R. 67/2018 con l’utilizzo delle economie – pari € 3.800.000,00 – di cui ai Decreti 90 e 91 del 24 novembre 2017 del Commissario ad Acta dell’Ager per ristorare i maggiori costi dei Comuni pugliesi per il trattamento della frazione organica relative all’annualità 2020 e 2021;
  • In data 20.07.2021, il Comitato dei delegati dell’Agenzia Territoriale della Regione Puglia nel prendere atto della citata Deliberazione di Giunta Regionale ripartiva le economie secondo i seguenti criteri:
    1) € 1.400.000,00 ripartito tra tutti i Comuni che nell’anno 2020 e nel primo semestre 2021 hanno sostenuto maggiori costi per il conferimento della frazione organica presso impianti di trattamento ubicati in territori extra regionali;
    2) € 1.400.000,00 ripartito tra tutti i Comuni che nell’anno 2020 e nel primo semestre 2021 hanno sostenuto maggiori costi per il conferimento della frazione organica presso impianti di trattamento ubicati in territori extra regionali Comuni E che nell’anno precedente l’erogazione (2020) hanno raggiunto obiettivi di raccolta differenziata maggiori del 65%;
    3) € 1.000.000,00 ripartito tra tutti i Comuni che dal luglio 2020 al giugno 2021 hanno sostenuto maggiori costi per il conferimento degli scarti prodotti dall’impianto di compostaggio gestito da Tersan Puglia Spa, premiando con un ristoro pari all’80% dei costi sostenuti i Comuni che hanno presentato impurità inferiori al 5% e ripartendo proporzionalmente ai costi sostenuti la restante parte.

 In altri termini, la distribuzione dei fondi sarà basata su un criterio di premialità che consentirà di favorire in proporzione i Comuni più virtuosi nella raccolta differenziata.

Ulteriormente preso atto che

Ad una più attenta analisi, la distribuzione di detti fondi basata sul criterio in precedenza esposto sembra porsi in antitesi con i valori costituzionali e di civiltà giuridica tra i quali il rispetto del principio di ragionevolezza che si riflette nel divieto di effettuare ingiustificate disparità di trattamento tra i cittadini;
A ciò aggiungasi che il nostro sistema tributario proprio perché basato su tali principi costituzionali, richiede leggi accettabili e comprensibili dai cittadini, non solo la secondo la logica giuridica, ma secondo il senso comune.
Tutto ciò premesso e considerato

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
In persona del Presidente della Regione Puglia - nelle more del rafforzamento dell’impiantistica dedicata alla realizzazione di impianti pubblici che consentano la conclusione dell’intero ciclo di rifiuti con il recupero massimo sia della frazione organica che dei rifiuti indifferenziati raccolti - a ristorare integralmente i Comuni che, per ogni anno, sostengano maggiori oneri per il conferimento della FORSU presso stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio collocati anche fuori regione.

Rifiuti. Fratelli d’Italia: il piano approvato e’ un fallimento, abbiamo impegnato la giunta a risarcire i comuni per i maggiori costi derivanti dal conferimento fuori regione

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza e con il voto contrario dell’assessore all’Ambiente, Maraschio, una mozione del gruppo di Fratelli d’Italia.

“La mozione – approvata e a prima firma di Antonio Gabellone - che impegna il governo reginale a indennizzare i Comuni per i maggiori costi sostenuti per il trattamento dei rifiuti organici (FORSU) è di fatto l’ennesimo fallimento delle politiche ambientali di Emiliano ed è anche l’ennesima sfiducia all’assessore Maraschio che ha votato contro la mozione, ma è stata messa in minoranza. E’ evidente che siamo di fronte a un fallimento totale di un Piano Rifiuti che non solo non ha chiuso il ciclo dei rifiuti, ma costringe i Comuni a sostenere costi maggiori per il conferimento in discarica anche fuori regione.

“Nel 2018, infatti, la Regione Puglia ha inviato in giro per l’Italia oltre 140 mila tonnellate di rifiuti urbani, circa 5.800 viaggi in tir nell’arco di un anno, così registrando uno dei peggiori dati, dopo Lazio, Campania e Liguria a livello nazionale. La causa del trasferimento di rifiuti era ed è da imputare alla carenza impiantistica. E paradossalmente proprio l’aumento di raccolta differenziata al 58% ha messo in difficoltà la Regione Puglia che avendo poche strutture si trova a dover gestire flussi maggiori e continui. A tutto questo va aggiunto che, nel 2019 a causa della sospensione delle attività degli impianti MAIA Rigenera di Lucera e ASECO spa di Ginosa, in Puglia la situazione è peggiorata ulteriormente con un rilevante deficit impiantistico per il trattamento ed il recupero FORSU di oltre 3,5 tonnellate settimanali.

“Sono seguite una serie di delibere e provvedimenti emergenziali, ma di fatto ad oggi, la situazione è rimasta invariata, tant’è che i Comuni continuano a sostenere maggiori costi per conferimento ed il trattamento della FORSU anche fuori Regione, per questo come Fratelli d’Italia abbiamo proposto e il Consiglio a maggioranza ha approvato che: “nelle more del rafforzamento dell’impiantistica dedicata alla realizzazione di impianti pubblici che consentano la conclusione dell’intero ciclo di rifiuti con il recupero massimo sia della frazione organica che dei rifiuti indifferenziati raccolti, - a ristorare integralmente i Comuni che, per ogni anno, sostengano maggiori oneri per il conferimento della FORSU presso stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio collocati anche fuori regione.”

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