Spesa farmaceutica, Amati: “200milioni è lo spreco 2022 negli ospedali; bene invece per le farmacie. DG Asl sono decaduti”

“Ammonta a quasi 200milioni lo spreco farmaceutico 2022. Abbastanza bene, invece, per la spesa convenzionata delle farmacie. In ogni caso e nonostante il rigore di leggi e delibere abbiamo speso più del 2021. 

È davvero stupefacente osservare le Aziende sanitarie irrispettose dei tetti alla spesa decisi dalla Giunta regionale, ossia dall’organo che nomina fiduciariamente i Direttori generali. 

A questo punto non c’è alcun dubbio: i direttori generali o quantomeno i direttori sanitari sono decaduti, perché da aprile a oggi non hanno attivato i provvedimenti correttivi e i procedimenti disciplinari previsti dalla legge regionale, pur avendo generalmente monitorato, ogni due mesi, il mancato raggiungimento degli obiettivi. Ringrazio Paolo Stella, dirigente regionale competente sulla spesa farmaceutica, per il grande e accurato lavoro di governo e monitoraggio della spesa, che oggi ci mette nelle condizioni d’individuare con precisione le responsabilità.”

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“Abbiamo speso 849.327.756 euro per la farmaceutica ospedaliera, mentre avremmo dovuto spendere 658.399.299 euro. Uno scostamento, dunque, di 190.928.457 euro, che non coincide purtroppo con le migliori cure delle persone ma con lo spreco. 

La classifica dello scostamento tra spese e tetto assegnato vede in testa la Asl Taranto (34,85%), seguita da quella di Brindisi (34,84%), Policlinico di Foggia (30,75%), Bari (29,95%), Lecce (27,89%), Foggia (26,90%), Policlinico di Bari (26,59%) e BAT (25,36%).

Per quanto riguarda gli IRCCS, invece, la percentuale più alta di scostamento è del De Bellis di Castellana Grotte (38,26%), seguito dal Giovanni Paolo II di Bari (3,63%). 

Per quanto riguarda, invece, la spesa farmaceutica convenzionata, ossia quella delle farmacie, la situazione è decisamente migliore. Abbiamo speso 583.071.113 euro, mentre avremmo dovuto spendere 576.099.387 euro. Uno scostamento, dunque, molto contenuto e pari a di 6.971.726 euro. 

La classifica dello scostamento tra spese e tetto assegnato vede il rispetto del tetto nelle Asl di Brindisi, con un risparmio rispetto al tetto di 1.011.066 euro, di Foggia, con un risparmio rispetto al tetto di 798.594 euro, e di Bari, con un risparmio rispetto al tetto di 648.776 euro. Le altre aziende sanitarie pugliesi hanno fatto registrare, invece, una spesa maggiore rispetto al tetto assegnato; in testa la Asl Taranto (7,44%), seguita da quella della BAT (3,84%) e da quella di Lecce (1,03%)”.

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