Commissione bilancio e programmazione. Protezione Civile, le audizioni su debiti fuori bilancio

Seduta di audizioni in Commissione bilancio e programmazione, presieduta da Fabiano Amati.

Prima fra tutte l’audizione del dirigente della Sezione Protezione Civile Nicola Lopane per chiarimenti relativi a due disegni di legge contenenti il riconoscimento di debiti fuori bilancio, per spese della Sezione della Protezione Civile inerenti i lavori di manutenzione per l’adeguamento degli impianti elettrici dello stabilimento di produzione dei DPI per l’emergenza Covid nell’immobile ex Ciapi e per i lavori di realizzazione di impianti speciali ed esterni presso la sede della Protezione Civile di Montalbano di Fasano. 
Nella seduta precedente l’esame dei due provvedimenti era stato rinviato a seguito della necessità di fare chiarezza in merito a quanto è stato evidenziato nei referti tecnici di accompagnamento, in cui è specificato che non è esclusa l’ipotesi di responsabilità amministrativa contabile del dirigente che ha autorizzato le spese.

Il dirigente Lopane ha dato spiegazione sui due disegni di legge in questione che interessano due provvedimenti adottati tra la fine di novembre 2021 e i primi di dicembre 2021 che hanno ricevuto un visto negativo da parte della Sezione ragioneria, che non ha reso esecutivo i due provvedimenti. Il motivo del debito fuori bilancio è che i lavori, secondo Lopane, sono stati inspiegabilmente avviati ed il precedente RUP nonché direttore dei lavori di entrambi gli interventi hanno consentito che i lavori prendessero avvio pur in assenza e nelle more del visto di regolarità contabile della  ragioneria, e in un caso, quello dei lavori nella fabbrica, fosse stato emesso il primo stato di avanzamento.   
Lopane ha ricordato le note vicende che hanno coinvolto la Regione Puglia il 23 dicembre 2021, con l’arresto del dirigente della Protezione Civile, il suo subentro ad interim di reggere la struttura della Protezione Civile e che nei mesi successivi gli sono state avanzate richieste da parte di due operatori economici che avevano svolto i lavori presso le due sedi, di liquidazione dei lavori. Di lì è partita l’indagine, nel corso della quale hanno verificato che i provvedimenti non erano esecutivi, che i lavori erano stati avviati in modo informale nelle more dell’esecutività, in un caso era stato redatto informalmente il primo stato di avanzamento. È evidente che la prima attività intrapresa è stata quella di comunicare il fascicolo, vista l’indagine penale che era in corso alla Procura della Repubblica e dall’altra parte è stata verificata l’esecuzione dei lavori al fine di evitare un indebito arricchimento da parte dell’amministrazione regionale. Per questa attività è stato dato incarico alla competente Sezione delle opere pubbliche di effettuare dei sopralluoghi in contradditorio con gli operatori economici che avanzavano pretese di liquidazione per gli interventi effettuati, è stato redatto un elenco delle opere e verificato che le opere corrispondevano a quanto previsto dal provvedimento di aggiudicazione, tenendo conto che entrambi i lavori volevano che fossero affidati per affidamento diretto visto l’importo sotto i 150 mila euro, invocando l’urgenza, effettuati senza un’adeguata  perizia e istruttoria. Infatti, per questo è stato avviato anche un procedimento disciplinare a carico del RUP e dell'ex dirigente Lerario. 
Ma nel frattempo, per poter dare riscontro alle pretese degli operatori economici, a seguito della verifica dei lavori effettuati, è stata eseguita una seconda fase curata all’interno della Sezione Protezione Civile, con i quali sono stati verificati i giustificativi delle opere, si sono fatti consegnare e hanno verificato in contraddittorio che gli interventi fatti, le giornate di lavori ed il materiale, corrispondessero al netto di qualsiasi utile, per cui si è proceduto al riconoscimento degli effettivi costi sostenuti dall’impresa, perché non essendoci stata gara e procedura regolare di gara non è stato possibile riconoscere né l’utile né un vantaggio economico agli operatori economici. Pur tuttavia si doveva evitare che la Regione potesse avere un vantaggio economico e si è proceduto con il riconoscimento dei costi vivi sostenuti dalle imprese, che hanno giustificato con le fatture di acquisto del materiale o con le giornate e le ore di lavoro impiegate, al costo riconosciuto dai contratti collettivi di lavoro per categoria e, in un caso, dall’importo di 145 mila euro informalmente pattuito, sono stati riconosciuti 81 mila euro oltre iva, con notevole abbassamento dei costi e nell’altro caso, quello degli impianti alla fabbrica, da 147 mila euro a 120 mila euro, c’è stata una riduzione più contenuta ma i costi giustificati con l’esibizione delle fatture per il materiale impiegato ha comportato questo importo. È stato quindi istruito lo schema del disegno di legge che, sottoposto al Collegio dei revisori, ha ottenuto il visto positivo per la procedura. 
     
Alla domanda del presidente Amati se oltre a questi due debiti fuori bilancio, la medesima riflessione esame è stata effettuata con riferimento ai precedenti debiti fuori bilancio relativi alle spese della Protezione Civile e se sono pervenute altre istanze di liquidazione per debiti fuori bilancio.   

Lopane ha spiegato che oltre a quelli già valutati, c’è un altro debito fuori bilancio con lo stesso operatore che ha eseguito i lavori alla fabbrica che, nello stesso periodo, aveva fatto dei lavori presso gli uffici amministrativi dell’ospedale in Fiera.  In questa circostanza però ci si è comportati in maniera diversa, anche se l’impianto era uguale come procedura e con un provvedimento non esecutivo. Ma mentre il RUP nei due casi oggetto di audizione, aveva dato informalmente il consenso all’operatore, in quest’ultimo caso invece al quale si doveva incastrare il procedimento per la fornitura di arredi e attrezzature, per un importo pari a 900 mila euro, non si è proceduto perché il procedimento ha subito il blocco da parte dell’attuale dirigente della Protezione Civile, che non ha ritenuto opportuno procedere con ulteriori lavori presso l’ospedale in Fiera, che da lì a poco sarebbe stato dismesso perché stava per finire lo stato emergenziale. Lopane ha poi precisato che i procedimenti citati venivano eseguiti dal RUP che non ha mai fatto parte formalmente della Protezione Civile, anche se i provvedimenti uscissero sotto la dicitura della Protezione Civile. 

Gli altri due punti iscritti all’ordine dei lavori, riguardanti la verifica del progetto definitivo e del cronoprogramma del Centro di neuropsichiatria infantile di Monopoli e la verifica per l’individuazione di una sede adeguata ad ospitare il centro di neuropsichiatria di Bitonto sono stati aggiornati rispettivamente al 15 maggio e al 27 marzo.

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