Il tradizionale concerto e i fuochi del Ferragosto a Foggia, questa sera non avranno luogo, in segno di cordoglio per le vittime del Ponte Morandi a Genova. La decisione è stata presa dal Sindaco Franco Landella come simbolo della partecipazione della comunità foggiana al dolore dei familiari e del rispetto per tutti coloro i quali sono ancora impegnati nei lavori di recupero delle eventuali altre vittime del tragico evento. "La festa patronale in onore della Madonna dei Sette Veli è e deve restare principalmente una celebrazione religiosa -ha sottolineato il sindaco Landella- e la devozione mariana ci spinge ad un momento di riflessione e di preghiera per chi è scomparso e per chi soffre. Avremo tempo per dedicarci alla musica e agli aspetti ludici del Ferragosto foggiano in un altro giorno". Il concerto ed i fuochi del Ferragosto si svolgeranno domenica 19 agosto. Lo ha diramato il Sindaco in Cattedrale attraverso la Curia di Foggia prima della solenne funzione religiosa.
Le città necessitano di una luce migliore, di una regia capace di esaltare le caratteristiche urbane e architettoniche e permettere alle persone di viverle meglio, godendo delle bellezze, della cultura e della storia. Tutte le città hanno qualcosa da raccontare. Tutte hanno una identità che è fondamentale far emergere. Un mezzo, quello della luce, che può essere veicolo di marketing e quindi anche motore economico.
Oberty Groove e Vialanza Lightscape sono due installazioni di lighting design volute dall’amministrazione comunale in particolar modo dall’assessore Anna Paola Giuliani e del dirigente Carlo Dicesare per esaltare il paesaggio visivo della città per la giornata del 15 di agosto. Un regalo alla cittadinanza in questo giorno di festa.
Oberty Groove vuole evidenziare un monumento importante della città che non è percepito come tale nonostante sia uno dei simboli di Foggia. Si propone quella che potrebbe o meglio dovrebbe essere l’illuminazione di questo monumento. Un intervento di lighting design basato sulla lettura architettonica e storica del monumento, tale da far emergere delle informazioni poco note agli stessi foggiani. Un omaggio ad un grande progettista neoclassico, Luigi Oberty, che Foggia ha avuto l’onore di vedere all’opera.
Vialanza Lightscape, come già dimostrato il 26 luglio, è un nuovo modo di concepire l’illuminazione per le aree pedonali, dove la luce rende il percorso più attraente, conviviale e accogliente. Facilita le relazioni umane e il pensiero positivo. E’ il primo esempio di percorso pedonale di questo genere. Il 27 luglio molti cittadini e commercianti, durante il disallestimento, hanno palesato la loro volontà di mantenere questa illuminazione come permanente. Un evidente segnale che la luce è una forma di comunicazione semplice e diretta, di cui non è necessario conoscere le regole e ne essere dei tecnici per comprenderne i messaggi, ma basta viverla.
15 agosto 2018. Foggia. Puglia.
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La chiusura è stata disposta con l’Ordinanza Sindacale n. 37 emanata oggi, 10 agosto 2018, in considerazione di diversi fattori.
In primo luogo, il ridotto numero di personale in servizio –a causa delle ferie- e la notevole contrazione di utenti che si registra mediamente in questo periodo presso gli sportelli comunali renderebbero poco vantaggiosa per la comunità l’apertura pomeridiana nel giorno che precede la festività dell’Assunzione della Santa Vergine.
In secondo luogo, si otterrà un significativo risparmio in termini di consumo energetico e di spesa per i servizi di pulizia che risulterebbero sproporzionati in relazione proprio alla ridotta domanda di servizi da parte dei cittadini.
Ovviamente, dal provvedimento restano esclusi la Polizia locale e gli uffici che normalmente assicurano un servizio di reperibilità i quali, anche nel pomeriggio del giorno 14, garantiranno il proprio servizio alla città.
Emergenza Caporalato. La Procura di Foggia dirama i nomi delle vittime dell’incidente Ripalta-Lesina
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Sul caso sta già lavorando la Procura di Foggia.
22 luglio 1943. Una data indelebile nella storia di Foggia. Annus Horribilis il 1943, che ha visto decimare la popolazione foggiana e polverizzare una intera città sotto i bombardamenti anglo-americani. Una città tra le più importanti del meridione annientata. L’anno zero, da cui ricominciare.
Foggia è come una fenice, risorge dalle sue ceneri. E’ questo il messaggio che questo intervento di Light Art vuole comunicare. Non è possibile distruggerla. Non è stato possibile nel seicento e nel settecento per azione del terremoto. Non è stato possibile nella seconda guerra mondiale e non lo sarà per mano di nessuno in futuro. La memoria è un valore e Foggia vuole ricordare questo avvenimento per non dimenticare.
1 9 4 3 è una installazione di light art, voluta dall’amministrazione comunale in particolar modo dall’assessore Anna Paola Giuliani e del dirigente Carlo Dicesare, che narra alla comunità le qualità di cui è portatrice. La capacità di non piegarsi mai nonostante le alti fiamme, e risorgere dalle proprie ceneri, eleganti e vigorosi. Storia, emozioni e identità alla base dell'intervento. Un racconto storico tramite la luce. Light art come recupero storico e veicolo di marketing per far emergere l’identità di un territorio.
Il punto focale dell’intervento sono le emozioni collegate a quell’anno funesto:
Tomento, angoscia, dolore.
Un intervento, che per due giorni vuole far meditare sull’accaduto per non dimenticare. Non nascondere quella profonda cicatrice che è parte di tutti della propria identità. Il Teatro Giordano assurge ad emblema della città. L’interno come una anima tormentata e dolorante, mentre l’esterno come corpo restaurato, vigoroso ed elegante, dalla quale ripartire.
Dichiarazione di Tommaso Pasqua, vice segretario provinciale del Partito Democratico di Capitanata
È passato un anno dall’omicidio dei fratelli Luciani nelle campagne di San Marco in Lamis. Nel luogo in cui oggi si sono ritrovate istituzioni e organizzazioni civiche per commemorare due persone oneste strappate alla vita e alle famiglie dalla violenza criminale.
Dopo un anno sono immutate la commozione e l’indignazione.
È mutata, invece, la consapevolezza di quanto radicate e pervasive siano le organizzazioni mafiose garganiche.
Ed è mutata, in positivo, l’azione dello Stato e della società civile a tutela delle comunità e delle attività economiche.
Anche grazie all’attività della Regione Puglia, l’antimafia sociale è diventata una prassi sempre più diffusa in questa come nelle altre aree colpite dal virus mafioso.
La memoria dei fratelli Luciani e di tutte le vittime della mafia, conosciute e sconosciute, può e deve essere un potente anticorpo contro l'infezione criminale.
È stata un'annata granaria appena sufficiente quella da poco archiviata. A tracciare un bilancio della campagna 2018 è CIA Capitanata, da una delle principali piazze cerealicole d'Italia, da sempre termometro del mercato nazionale. "C'è stata una produzione inferiore rispetto al 2017, soprattutto a causa del clima sfavorevole in alcune zone, ma con un elevato tenore proteico - spiega il presidente CIA Capitanata Michele Ferrandino -. Registriamo però una diminuzione delle importazioni dall'estero, conseguenza del grano rimasto invenduto nei depositi in Capitanata. Parliamo di circa 400mila quintali di grano residuo del 2016 e 2017. Ad oggi, sono arrivati un milione e mezzo di quintali di grano francese, circa un milione e quattrocentomila quintali di grano canadese, dall'Australia 1,6 milioni di quintali e 1,750 milioni dal Kazakistan. Hanno scaricato anche il messicano. L'industria molitoria giustifica le importazioni con la produzione inferiore rispetto alle esigenze quantitative, ma non è una scusa plausibile".
Il granaio d'Italia si conferma detentore della qualità che non viene però adeguatamente retribuita. "Alcuni contratti di filiera hanno tenuto, altri non hanno funzionato - continua il presidente CIA Capitanata Ferrandino - Gli accordi di filiera vanno rivisti, cercando di renderli omogenei e più flessibili. Il prezzo non soddisfa la parte agricola. Sappiamo benissimo quali costi per ettaro debbano accollarsi gli agricoltori. Riscontriamo difficoltà di vendita, c'è sempre meno richiesta di grano locale in zona. Se la musica non dovesse cambiare, consentendoci di continuare la produzione in Capitanata, a questo prezzo, in alcune zone in particolare, gli agricoltori potrebbero decidere di non seminare più. Sarebbe la fine del grano".
Non si ferma il pressing di CIA Puglia per portare la Cun del grano duro in Puglia, a Foggia, e anzi, l'organizzazione agricola rilancia. "Non vorremmo che una volta accantonata l'annata granaria, la battaglia per istituire la Cun a Foggia finisse nel dimenticatoio - afferma il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba - Sin dal primo momento ci siamo battuti per far valere la candidatura del capoluogo dauno. Però non illudiamoci che la Cun possa portare un reddito maggiore, erronea convinzione che si sta diffondendo. Non è questo il principio. Ma la Cun può garantire finalmente regole certe e trasparenza nelle quotazioni".
Dopo un'annata cerealicola poco esaltante, preoccupano anche i primi numeri di una campagna del pomodoro, partita solo il 24 luglio scorso, che rischia di rivelarsi altrettanto insoddisfacente. "Il prodotto è buono, salvo zone colpite da disastri climatici, bombe d'acqua e grandine - prosegue il presidente CIA Capitanata - Speriamo ci smentiscano le stime definitive, ma secondo le previsioni, rispetto all'anno scorso, la produzione sarà inferiore, non sufficiente per stare nei parametri di spesa che ogni agricoltore sostiene. Grazie ai contratti sottoscritti dalla "Princes Industrie Alimentari" antecedenti all'accordo, il prezzo si è mantenuto invariato, perché l'idea delle industrie era quella di abbassare il costo della materia prima".
Si prevede una produzione di 850 quintali per ettaro circa, con un calo delle rese intorno al 20%, determinato in larga parte dall'andamento climatico. Difficile coprire le spese. Il prezzo si attesta sugli 87 euro a tonnellata per il pomodoro tondo, 97 euro a tonnellata per il lungo. Un Distretto funzionante, invocato da anni da CIA Puglia, consentirebbe di ristabilire la programmazione e regole certe. "Ci lavoriamo da tempo, ma purtroppo non riesce a decollare, soprattutto per la disorganizzazione della parte industriale - conclude il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba -. Potremmo costruire un Distretto unico per dare forza al Made in Italy e innalzare il range di prezzo, affinché diventi remunerativo. Il pomodoro lungo, poi, è la nostra peculiarità, una fortuna per il Sud, e dobbiamo difenderla a tutti i costi".
Dichiarazione di Colomba Mongiello, componente della Direzione nazionale del Partito Democratico
A poche ore dalla manifestazione contro il caporalato, a cui mi dispiace molto non poter partecipare per impegni professionali che mi hanno condotto all'estero, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni provando ad andare oltre la commozione e la compassione che le tragedie dei giorni scorsi hanno suscitato.
Un primo dato di fatto da riportare è che la legge, che ho contribuito a scrivere ed approvare, sta funzionando nella parte repressiva. Arresti, sequestri amministrativi e multe dimostrano che lo Stato è seriamente impegnato a contrastare l'illegalità nei campi.
Altro dato di fatto è che la Regione Puglia è concretamente impegnata a organizzare il servizio di trasporto e di accoglienza dei lavoratori migranti. Impegno che potrebbe garantire risultati migliori con una maggiore collaborazione di aziende agricole e Comuni.
Ecco perché trovo politicamente sbagliato perseguire, come ha dichiarato il ministro Centinaio, la via della revisione della legge senza aver prima fatto in modo che ciascuna delle sue parti sia realmente applicata.
Pensiamo alla 'rete lavoro' costituita per facilitare e legalizzare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nei campi. In tutta Italia sono solo 3.500 le aziende che hanno aderito al nuovo sistema d'intermediazione. Un numero di poco superiore al 5% delle imprese agricole della sola provincia di Foggia.
Se le aziende non partecipano alla 'rete lavoro', è impossibile stabilire tempi e modalità del trasporto in sicurezza dei lavoratori, italiani e stranieri. Se questo sistema non funziona, ragioniamo insieme su come modificarlo e migliorarlo.
Perché c'è una sola certezza: l'inerzia favorisce la vittoria dei caporali!
Invece di smantellare la legge, Governo e maggioranza potrebbero integrarla introducendo premialità economiche a vantaggio delle aziende che operano legalmente, rendendole riconoscibili con il 'marchio etico' attribuito a chi promuove lavoro vero e non lavoro nero.
Così come dovrebbero agire rapidamente ed efficacemente per vietare le aste al doppio ribasso praticate dalla Grande Distribuzione Organizzata, che penalizzano doppiamente i produttori di fatto imponendo prezzi di vendita del prodotto trasformato che non consentono la copertura dei costi.
Se davvero vogliamo sconfiggere i caporali certamente dobbiamo reprimere severamente ogni forma di sfruttamento e altrettanto certamente dobbiamo costruire un'alleanza tra imprese, lavoratori e consumatori per mettere al bando chi non ha scrupoli a sfruttare agricoltori e braccianti italiani e stranieri in nome del profitto.
Emergenza caporalato, dichiarazione del sindaco di Foggia, Franco Landella, all’esito della visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini
«Il sangue versato sulle strade della nostra terra ci addolora profondamente e ci inquieta. Per l’ennesima volta ci impone di riflettere sulle cause e sulle dinamiche che sono alla base di tragedie come quelle che abbiamo tristemente registrato in questi giorni.
Agricoltura, sicurezza, politiche dell’immigrazione sono tutti aspetti di un’unica trama, tra loro connessi ed intrecciati. Perché lo sfruttamento ignobile di uomini e donne è pratica vergognosa, che si nutre della richiesta di manodopera da sottopagare che giunge dalle nostre campagne, spesso determinata da una filiera che soffoca i nostri agricoltori. Una spirale che finisce per essere alimentata da una immigrazione che nei decenni che abbiamo alle spalle è stata incontrollata e senza regole, trasformando quanti sperano e sognano un futuro migliore in un vero e proprio esercito industriale di riserva. Il tutto accompagnato da politiche dell’accoglienza ampiamente fallimentari, che hanno generato degrado ed abbandono, come dimostrano i tanti ghetti sorti sul nostro territorio, da quello di Rignano a quello allestito sulla pista dell’ex aeroporto di Borgo Mezzanone, che vanno smantellati senza indugio.
La presenza a Foggia del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è un segnale di attenzione importante, che però necessita di provvedimenti urgenti: dal potenziamento del presidio delle nostre strade alla definizione di norme e sanzioni ancora più esemplari per chi commissiona il reclutamento di manodopera da sottopagare e per chi si offre come intermediario, applicando e migliorando la legge già esistente, fino, ovviamente, alla ridefinizione di un sistema dell’accoglienza per davvero serio ed un governo dei flussi migratori realmente rigido. È questa la strada da seguire per bonificare la palude a cui si abbeverano l’illegalità diffusa e per difendere realmente la dignità del lavoro e quella umana.
Sono richieste che ho avanzato da tempo all’esecutivo nazionale e che è positivo siano in cima all’agenda del Ministro dell’Interno. Occorre però che ciascuno faccia la sua parte in una logica che collaborazione che coinvolga anche le competenze che sono in capo alla Regione Puglia. Se vogliamo sconfiggere per davvero questa piaga, dobbiamo avere il coraggio di affrontare le questioni per ciò che sono. Perché la timidezza negli interventi e nelle strategie produce esclusivamente quel limbo in cui le soluzioni immaginate non producono risultati, con la conseguenza di assistere al proliferare di sfruttamento, violenza e, purtroppo, morte.
I sindaci non possono essere lasciati soli in tutto questo, dal momento che, alla fine, è su di loro che si scaricano preoccupazioni e responsabilità, nella maggior parte dei casi senza che i primi cittadini siano in possesso delle risorse e dei poteri per operare. Non più tardi di qualche mese fa, ed ancora più recentemente nei giorni scorsi, ho dovuto firmare delle Ordinanze – con i relativi costi posti a carico del Comune, dunque dei cittadini di Foggia – per disporre lo sgombero di campi ed immobili occupati abusivamente da cittadini comunitari, penso al cosiddetto “ghetto dei bulgari” e all’immobile ex Satel.
È un peso che non possiamo più sostenere e per il quale è fondamentale che Governo e Regione Puglia facciano fino in fondo la loro parte. Con efficacia e rapidità. Senza attendere la prossima tragedia».