Mercoledì 29 luglio, ore 19, spazio antistante il boschetto della Villa Comunale di Foggia. La celebre cantautrice presenta il suo romanzo d’esordio, “Nel mare c’è la sete”. L'iniziativa rientra, come penultimo incontro, in “Libri & Dialoghi”, a cura di Ubik e Assessorato alla Cultura.
“Nel mare c’è la sete è una lunghissima canzone. Questo romanzo si svolge tutto in ventiquattro ore e, oltre a un’unità di tempo credo abbia anche un’unità di luogo: la storia, in fin dei conti, è ambientata tutta nella testa della protagonista, in un posto che non è mio ma che mi sono ritrovata ad abitare, a indagare, a perdonare”. È la stessa autrice a dare la definizione più calzante per quello che rappresenta il suo esordio letterario, tra i più forti di questa stagione editoriale: Erica Mou, cantautrice di grande talento e amatissima dai fan, ha scritto la sua canzone in forma di libro, protagonista del penultimo incontro della rassegna Libri & Dialoghi organizzata da Ubik e Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia. Mercoledì 29 luglio, infatti, alle ore 19, nello spazio antistante il boschetto della Villa Comunale, la cantante e scrittrice presenta il suo romanzo dal titolo Nel mare c’è la sete (Fandango, 2020), conversando con il libraio Salvatore D’Alessio e con la docente Carla Bonfitto. Come per tutti gli appuntamenti, è possibile prenotare il proprio posto nell’area eventi del sito del Comune di Foggia.
Nel mare c’è la sete (Fandango, 2020). Maria e Nicola sono una coppia rodata, lui pilota di aerei, cuoco e genero perfetto (per quanto esprima la sua ansia in dolori notturni che gli stringono il corpo), lei un po’ meno perfetta, una di quelle donne che in borsa non trovano mai nulla e che, soprattutto, molti anni prima ha ucciso Estate, sua sorella. La famiglia di origine si è strutturata intorno a questo lutto, il padre ha smesso di andare in ufficio, la madre si è sforzata di avere rapporti con lei, la figlia rimasta. Dopo aver passato anni a vivacchiare senza uno scopo, dopo il classico periodo a Londra, Maria ha messo su un eccentrico negozio: i clienti vanno da lei perché pensi e compri per loro regali importanti per persone che lo sono altrettanto. Il suo lavoro consiste nel confezionare l’amore e l’affetto con un bel fiocco, per chi non ha il tempo di farlo. La vita di Maria però, un giorno si incrina definitivamente: in ventiquattro ore, il tempo di quattro pasti, ha un negozio che non vuole, un compagno che non riesce a lasciare, e una scoperta che la porterà a riconsiderare tutto ciò che la circonda. In un romanzo che lega un tono leggero a una sconcertante franchezza, Erica Mou demolisce la retorica zuccherosa delle relazioni d’amore e racconta come dietro ogni coppia perfetta possa nascondersi un doppio fondo inaspettato.
Erica Mou. Cantautrice pugliese, classe ‘90. Nel 2012 arriva seconda al Festival di Sanremo, categoria giovani, vincendo il Premio della Critica Mia Martini. È candidata ai David di Donatello 2014 per la migliore canzone originale. Attualmente vive a Tolosa e sta lavorando al suo sesto album in studio. Nel mare c’è la sete è il suo primo romanzo.
Socrate, la maieutica e il parto intellettuale
Martedì 9aprile, ore 19, spazio live della libreria Ubikdi Foggia. È la prima presentazione nel territorio
La filologa e grecista presenta “Partorire con la testa” (Marsilio). Interviene il docente Francesco De Martino
“Nulla nasce senza dolore e rottura. È la natura della maieutica socratica… A poco a poco, una nuova idea viene al mondo e con essa un nuovo modo di essere cresce nella mente di una persona, che alla fine ne viene mutata fondamentalmente”. L’autorevole grecista Giulio Guidorizzi, nella prefazione al testo, introduce proprio questo ritratto di Socrate quale maestro di parto intellettuale o, in termini specifici, della maieutica greca. È solo il primo gradino del brillante saggio realizzato daDorella Cianci, filologa e docente universitaria nativa di Cerignola e protagonista, martedì 9 aprile, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik di Foggia. Al centro della serata, in anteprima in Puglia, il suo libro dal titolo Partorire con la testa(Marsilio, 2018), del quale parlerà la stessa autrice confrontandosi con il docente dell’Ateneo di Foggia, Francesco De Martino.
Partorire con la testa. Alle origini della Maieutica (Marsilio, 2018). Il termine «maieutica» si è introdotto nell’uso contemporaneo, dalla filosofia con i bambini alla politica, per sottolineare che si può partorire anche intellettualmente. Quando è iniziato l’accostamento, nella sfera educativa, fra parto e idee? Le origini potrebbero risalire al mito greco, che associava con più agio il “partorire con la testa” agli uomini. La formula più nota è quella creata da Socrate-maestro, citato dal suo allievo Platone. Solo da Platone? Ripercorrendo le origini e ammettendo un’esigenza contemporanea di riflettere sul dialogo, viene da chiedersi quanto la dialogicità oggi sia più efficace di quella socratica, che forse, per dirla con Umberto Eco, cercava di sfinire l’interlocutore a favore delle proprie convinzioni.
Dorella Cianci. Grecista, filologa, con un dottorato in storia dell’educazione, attualmente è assegnista di ricerca in storia della filosofia medievale presso l’Università LUMSA di Roma, dove insegna filosofia con i bambini. Ha collaborato con alcuni quotidiani, fra cui «l’Unità», «la Repubblica», «la Lettura» del «Corriere della Sera», in particolare come traduttrice. Scrive per le pagine culturali del «Sole 24 Ore». Tra le sue pubblicazioni, Corpi di parole (2014) e Il teatro di Dioniso (2018).
Dopo essere stati in Russia, in Irlanda, sui Balcani, adesso tocca al nostro amato Mediterraneo: penultimo appuntamento con la rassegna Zapoj World One Way, giro del mondo tra sound e offerta birraria artigianale partito lo scorso febbraio, nonché quarto concerto nel solo mese di marzo. Di scena, stavolta, Mediterranean Essential Quartet: un progetto nuovo composto da musicisti collaudatissimi, nato a Salerno e formato da sassofoni, basso, batteria e addirittura un vibrafono (lo strumento caro al grande Milt Jackson dei mitici Modern Jazz Quartet). Venerdì 29 marzo, ore 22.30, allo Zapoj di Foggia, in via Grecia 36, l’etnico caldo e avvolgente delle sonorità del sud dell'Europa incontra il jazz per dare vita a qualcosa di nuovo e fortemente contaminato: brani inediti, poche rivisitazioni e un sound trascinante. L’ingresso, come sempre, è libero. Durante la serata, lo staff del risto-pub proporrà una birra artigianale ispirata alle sonorità del live.
Tre salernitati (Daniele Brenca, basso e contrabbasso; Antonio Della Polla, vibrafono; Vladimiro Celenta, batteria), peraltro attivissimi sulla scena campana ormai da diversi anni, e un sassofonista garganico (Antonio Aucello), di recente impegnato con altre formazioni di cui è leader in una tournée all’estero, tra Singapore, Corea del Sud e Hong Kong. Un progetto musicale con al centro la proposta di nuove sonorità mediterranee, sostenute dal lavoro minuzioso del bassista e compositore della band, Daniele Brenca, che ha curato gli arrangiamenti dei brani. La matrice è jazz, ma le caratteristiche degli strumenti stessi (su tutti, il vibrafono), nonché le esperienze varie dei musicisti, danno vita ad un incrocio di suoni e melodie tutt’altro che scontato.
Un piccolo giro del mondo attraverso sette sonorità distinte, ciascuna abbinata ad una birra artigianale a seconda del territorio. È Zapoj World One Way: un viaggio di solo andata dal locale di via Grecia 36, in direzione di sound e sapori dal mondo, sintetizzando ciò che contraddistingue da anni il risto-pub foggiano: la musica live a ingresso libero, le birre artigianali italiane e straniere e una proposta gastronomica diversa dal solito modo di “fare pub”. Prossimo live: venerdì 19 aprile, ore 22.30, con il progetto Mephitis Ensemble: piccola raccolta di brani mortali – la presentazione dell’album.
“L’eloquenza in Sicilia è dei morti. Oppure di chi si reputa immortale. Ma in ogni caso stravince il segreto”. Attore e regista di fama internazionale, vincitore del David di Donatello con il film I Cento passi di Marco Tullio Giordana, dove ha interpretato il giovane eroe antimafia Peppino Impastato, amatissimo dal pubblico per le sue prove teatrali e per l’impegno civile che da sempre lo contraddistingue e, adesso, anche come scrittore. Luigi Lo Cascio apre il treno di incontri di cartello della libreria Ubik di Foggia, incontrando i lettori di Capitanata in occasione della sua prima prova narrativa, mercoledì 27 marzo, alle ore 18, nello spazio live di Piazza U. Giordano. A seguire, dopo la presentazione del romanzo dell’artista siciliano, dal titolo Ogni ricordo un fiore (Feltrinelli, 2018), altri quattro importanti autori: lo scrittore e critico letterario Fabio Stassi (28 marzo), l’indiziato numero uno alla vittoria del Premio Strega 2019, Marco Missiroli (29 marzo), e l’eterno outsider della narrativa italiana, Cristiano Cavina (31 marzo). Una carrellata di ospiti di alto profilo – peraltro anticipata dall’ormai popolare e pluripremiato Peppe Millanta, venerdì 22 marzo, e dall’incontro con Chiara Ingrao del 25 marzo, a cura del Comitato Provinciale Arci – che altrove sarebbe un vero e proprio festival, con al centro uno degli attori protagonisti de La meglio gioventù, altro film amato dal pubblico, intercettato dalla libreria Ubik in occasione della sua doppia performance al Teatro U. Giordano (martedì 26 e mercoledì 27 marzo), dove Lo Cascio interpreta Dracula insieme con il collega Sergio Rubini.
Ogni ricordo un fiore (Feltrinelli, 2018). È un viaggiare lento, quello dell’Intercity che da Palermo conduce a Roma, un viaggiare d’altri tempi, interrotto dalle frequenti fermate alle stazioni, dai passeggeri che salgono e scendono, chiacchierano e bisticciano, si addormentano o, nella traversata dello Stretto, lanciano gli oggetti vecchi in mare.
È per questa lentezza che Paride Bruno ha scelto di tornare con il treno che prendeva vent’anni prima, da ragazzo, per godersi la vita che turbina intorno a quei viaggi lunghi – la coppia siciliana che litiga per le parole crociate, la ragazza spaventata e sola che cerca compagnia, il ragazzino dallo sguardo intelligente –, e soprattutto per prendersi il tempo di rileggere la pesante cartellina che porta con sé. Contiene i suoi molti tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, perché Paride Bruno ha cercato di cimentarsi in ogni genere e stile, senza però mai riuscire a sceglierne uno, a portare a termine l’opera e potersi così dire scrittore. “Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un’esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro.”Ma proprio questi tanti cominciamenti finiscono per disegnare con precisione la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello “svolazzo di pagine sparse” che è, in fondo, la vita stessa.Luigi Lo Cascio, celebre e premiato attore e regista siciliano, in questa sua opera prima dà prova di essere un autore raffinato, dalla cui scrittura si affacciano modelli illustri, da Manganelli a Gadda, da Bufalino a Consolo, autori classici del nostro Novecento.
Luigi Lo Cascio. Nato a Palermo nel 1967. Diplomatosi all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1992, comincia subito una prolifica carriera teatrale, arrivando a vincere due volte il premio UBU come miglior attore protagonista con Nella tana di Kafka (da lui anche riscritto e diretto) e Il silenzio dei comunisti, diretto da Luca Ronconi. Nel 2000 Marco Tullio Giordana lo chiama per il ruolo di Peppino Impastato nel film I cento passi, con cui ottiene un David di Donatello. La sua carriera cinematografica prosegue con Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni (Coppa Volpi alla 58° Mostra del Cinema di Venezia), La meglio gioventù, Buongiorno, notte e molti altri. Nel 2012 esordisce come regista con La città ideale alla 69° Mostra del Cinema di Venezia. Ogni ricordo un fiore (Feltrinelli, 2018) è la sua prima prova narrativa.
La Festa al trullo di Chicca Maralfa
Venerdì 8 marzo, ore 19, libreria Ubik Foggia. La scrittrice presenta il suo libro ambientato nel Salento d’élite
Dall’organizzazione di una fantomatica festa lanciata sui social, all’uscita del romanzo che ne racconta l’esito
Il lancio di unnuovo brand di moda tutto salentino, l’evento glamour dell’estate, la cultura delle immagini quale unico linguaggio possibile: è lo sfondo di una black comedy che ha tutte le tinte del noir, tra l’ipertrofia dei social network e quel turismo “luxury” che sta inficiando anche il tacco della Puglia. Venerdì 8 marzo, alle ore 19, una delle nuove voci femminili della narrativa italiana, Chicca Maralfa, presenta il suo romanzo dal titolo Festa al trullo (Les Flâneurs Edizioni, 2018), interamente ambientato in Puglia, terra natia dell’autrice. L’uscita del romanzo, va segnalato, è stata preceduta da una campagna teaser sui social network che, giocando con i temi intrinsechi alla stessa trama del libro, ha creato curiosità e aspettativa intorno all’organizzazione di una fantomatica festa in Valle d’Itria, un evento assolutamente glamour ispirato alla serata d’élite al centro della vicenda narrata: nella homepage del sito www.festaltrullo.it, pertanto, ha campeggiato per mesi un countdown accompagnato dal messaggio “La festa è quasi pronta. E tu sei sicuro di essere fra gli invitati?”. L’incontro, organizzato nel giorno tradizionalmente dedicato alla donna, è a cura del gruppo di lettura A qualcuno piace… Giallo. A conversare con la scrittrice, la lettrice Luciana Fredella.
Festa al trullo (Les Flâneurs Edizioni, 2018). Chiara Laera, famosissima influencer nel campo della moda, sta preparando l’evento di punta dell’estate: una grande festa per il lancio del marchio ciceri&tria di Vanni Loperfido. Il brand, ispirato a un piatto tipico della cucina salentina, dà il tema alla serata che si svolgerà nella sua proprietà in valle d’Itria.Per avere il massimo risalto mediatico, decide di allestire un set felliniano 2.0, chiedendo alla gente del posto di interpretare se stessa. L’obiettivo è rendere veritiera e originale la messa in scena di tradizioni millenarie, uno spettacolo unico per i tantissimi invitati. Ma non tutto fila liscio. C’è chi, in questa terra, non sopporta l’invasione dei portatori di nuovi costumi, anche di genere, a tal punto da vedere minacciato il proprio ecosistema esistenziale. A fare da sfondo alla serata, una distesa di meravigliosi ulivi secolari minacciati da un killer silenzioso: la Xylella.
Chicca Maralfa. È nata e vive a Bari. Giornalista, è responsabile dell’ufficio stampa di Unioncamere Puglia. Appassionata di musica indipendente e rock d’autore, ha collaborato per la Gazzetta del Mezzogiorno, Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete 4. Nel 2018 con L’amore non è un luogo comune ha partecipato all’antologia di racconti L’amore non si interpreta (l’Erudita), contro la violenza psicologica sulle donne. Festa al trullo è il suo primo romanzo.
“La notte dei ragazzi cattivi”
Venerdì 1° marzo, in mattinata, l’autore al B. Pascal e all’istituto Notarangelo-Rosati In serata, ore 18, Biblioteca Provinciale. Terzo incontro de “Le giovani parole” 2019
“Chi fa la spia muore”. Sembra un gioco, non è un gioco. È la storia di Fabio ma anche quella di Giulia: l’uno allievo, l’altra insegnante di sostegno. È una storia che si ripete, in realtà, che esce fuori dal libro e rincorre se stessa un po’ ovunque, da Nord a Sud, e non dà tregua. Pochi elementi per introdurre La notte dei ragazzi cattivi, crudo romanzo edito da minimum fax e scritto da Massimo Cacciapuoti, terzo libro selezionato per Leggo QuIndi Sono-Le giovani parole 2019. Venerdì 1° marzo, l’autore campano incontra gli studenti di Foggia del B. Pascal (ore 9), e quelli dell’Istituto Notarangelo-Rosati(ore 11), per poi ritrovareil pubblico di Capitanatain serata, alle ore 18, nella Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, dove converserà con ilbibliotecarioMarcello Curci. Inoltre, semprenel pomeriggio di venerdì(ore 15), così come previsto dal concorso-progetto LQS, Massimo Cacciapuoti incontrerà anche il gruppo di lettura della locale Casa Circondariale, grazie al lavoro dei volontari del CSV di Foggia i quali, ogni anno, fanno in modo che i detenuti dell’Istituto Penitenziario possano esprimere la loro preferenza tra i cinque scrittori. Infine, anche il romanzo dell’autore di Giugliano sarà letto dagli studenti del Liceo classico “E. Duni” di Matera, grazie al gemellaggio stretto da LQS con l’associazione Amabili Confini, entrando di fatto nella programmazione che vede la città dei sassi Capitale Europea della Cultura 2019.
La notte dei ragazzi cattivi (Minimum fax, 2017). Giulia, maestra di sostegno nella scuola elementare di Guggiano, si è molto affezionata a Fabio, un ragazzino con gravi problemi di integrazione, che in classe viene spesso preso di mira dal bullo Ascanio Lombardi - detto il Maiale - invidioso della sua timida amicizia con la compagna Valeria. Fabio vive con la sorella Valentina, la giovane madre gravemente malata e il padre Giuseppe, un uomo violento che ama i propri figli ma non riesce a essere un genitore affidabile. Fabio non lo sa, ma i destini di suo padre e di Giulia si erano già incrociati quindici anni prima, quando avevano attraversato insieme una notte terribile, iniziata con uno scherzo spietato... Dopo molti anni Giulia è tornata a Guggiano per riprendersi la sua vita e non dover più fuggire dai fantasmi del passato, mentre il piccolo Fabio vorrebbe scappare via da tutto.La notte dei ragazzi cattivi è una storia dura ed emozionante con cui Massimo Cacciapuoti, attraverso un'acuta sensibilità e un'abile trama, esplora senza timore i luoghi più oscuri dell'infanzia e dell'adolescenza.
Massimo Cacciapuoti. Nato a Giugliano, in provincia di Napoli, in cui risiede. Ha esordito col romanzo Pater familias, poi divenuto un film. È autore anche dei romanzi L’ubbidienza, L’abito da sposa, Esco presto la mattina, Non molto lontano da qui e del best-seller Noi due oltre le nuvole.
Fanno parte del sodalizio LQS anche per questo 2019: la libreria Ubik, la Fondazione Monti Uniti (che premia il vincitore con un contributo economico, sostenendo concretamente LQS e gli studenti più meritevoli), gli Assessorati alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia (a sostegno della premiazione che ogni anno si tiene al Teatro U. Giordano) e l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Martedì 19 febbraio, ore 19, Ubik Foggia. L’artista campano presenta “La Compagnia delle Illusioni” (Feltrinelli)
Dopo il grande successo de “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Campiello Opera Prima), ecco il nuovo libro
Una compagnia teatrale segreta che inserisce attori veri nella realtà. Proprio così. Comincia da qui la storia di Antonio Morra, detto ‘O Mollusco, il protagonista di questa commedia a tratti surreale scritta in punta di penna dall’autore de La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2015 e di svariati altri riconoscimenti. Martedì 19 febbraio, alle ore 19, torna nello spazio live della libreria Ubik di Foggia l’attore e drammaturgo, nonché traduttore e scrittore amatissimo dal pubblico, Enrico Ianniello, con il suo nuovo romanzo dal titolo La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, 2019. Dopo il grande successo del personaggio di Isidoro Sifflotin, l’autore campano ha dato vita ad un altro straordinario interprete della realtà, giocando tra illusioni e vita reale e confondendone poeticamente i confini, fedele al verso di Paul Claudel che aleggia per tutto il romanzo: “il fiore dell’illusione produce il frutto della realtà”. A conversare con Enrico Ianniello sarà il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, gennaio 2019; pagine 282). “’La realtà è un lenzuolo bianco. Il film che vuoi vedere ce lo proietti tu”. Per lavorare nella Compagnia delle Illusioni un nome in codice è indispensabile, e quello di Antonio Morra è il più bello di tutti: ’O Mollusco. Dopo una carriera d’attore con un solo ruolo importante – il portiere impiccione della serie tv Tutti a casa Baselice –, a quasi cinquant’anni Antonio Morra vive con la madre e la sorella Maria a Napoli, dove si arrangia dirigendo uno sfizioso gruppetto teatrale amatoriale. Il ragazzo di un tempo, pieno di sogni e forza di volontà, si è trasformato a causa di un terribile evento in un uomo senza capo né coda: perfetto dunque per la misteriosa Zia Maggie, che lo ha attirato nella potente rete segreta della Compagnia delle Illusioni. Così Antonio è diventato ’O Mollusco: l’interprete di mille ruoli diversi che gli permettono di influire sulle vite altrui fino a mutare la realtà, perché “le persone non vedono ciò che è vero, ma rendono vero quello che desiderano vedere”. E solo quando l’illusione avrà sovvertito anche la sua vita, Antonio potrà ritrovarsi. In fondo, come recita una delle regole della Compagnia, “la conseguenza estrema della finzione è la verità”. Dopo lo straordinario esordio con La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Premio Campiello Opera Prima 2015), Enrico Ianniello – una delle voci più sorprendenti del panorama letterario italiano – ci rende spettatori attivi di una commedia agrodolce, ricca di svolte inaspettate.
Enrico Ianniello. Nato a Caserta nel 1970, è un attore, regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di Toni Servillo. Dal catalano ha tradotto le opere di Pau Miró, Jordi Galceran, Sergi Belbel. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash, Appocundría (2016) e il romanzo La Compagnia delle Illusioni (2019).
Martedì 19 febbraio, ore 19, Ubik Foggia. L’artista campano presenta “La Compagnia delle Illusioni” (Feltrinelli)
Dopo il grande successo de “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Campiello Opera Prima), ecco il nuovo libro
Una compagnia teatrale segreta che inserisce attori veri nella realtà. Proprio così. Comincia da qui la storia di Antonio Morra, detto ‘O Mollusco, il protagonista di questa commedia a tratti surreale scritta in punta di penna dall’autore de La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2015 e di svariati altri riconoscimenti. Martedì 19 febbraio, alle ore 19, torna nello spazio live della libreria Ubik di Foggia l’attore e drammaturgo, nonché traduttore e scrittore amatissimo dal pubblico, Enrico Ianniello, con il suo nuovo romanzo dal titolo La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, 2019. Dopo il grande successo del personaggio di Isidoro Sifflotin, l’autore campano ha dato vita ad un altro straordinario interprete della realtà, giocando tra illusioni e vita reale e confondendone poeticamente i confini, fedele al verso di Paul Claudel che aleggia per tutto il romanzo: “il fiore dell’illusione produce il frutto della realtà”. A conversare con Enrico Ianniello sarà il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, gennaio 2019; pagine 282). “’La realtà è un lenzuolo bianco. Il film che vuoi vedere ce lo proietti tu”. Per lavorare nella Compagnia delle Illusioni un nome in codice è indispensabile, e quello di Antonio Morra è il più bello di tutti: ’O Mollusco. Dopo una carriera d’attore con un solo ruolo importante – il portiere impiccione della serie tv Tutti a casa Baselice –, a quasi cinquant’anni Antonio Morra vive con la madre e la sorella Maria a Napoli, dove si arrangia dirigendo uno sfizioso gruppetto teatrale amatoriale. Il ragazzo di un tempo, pieno di sogni e forza di volontà, si è trasformato a causa di un terribile evento in un uomo senza capo né coda: perfetto dunque per la misteriosa Zia Maggie, che lo ha attirato nella potente rete segreta della Compagnia delle Illusioni. Così Antonio è diventato ’O Mollusco: l’interprete di mille ruoli diversi che gli permettono di influire sulle vite altrui fino a mutare la realtà, perché “le persone non vedono ciò che è vero, ma rendono vero quello che desiderano vedere”. E solo quando l’illusione avrà sovvertito anche la sua vita, Antonio potrà ritrovarsi. In fondo, come recita una delle regole della Compagnia, “la conseguenza estrema della finzione è la verità”. Dopo lo straordinario esordio con La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Premio Campiello Opera Prima 2015), Enrico Ianniello – una delle voci più sorprendenti del panorama letterario italiano – ci rende spettatori attivi di una commedia agrodolce, ricca di svolte inaspettate.
Enrico Ianniello. Nato a Caserta nel 1970, è un attore, regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di Toni Servillo. Dal catalano ha tradotto le opere di Pau Miró, Jordi Galceran, Sergi Belbel. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash, Appocundría (2016) e il romanzo La Compagnia delle Illusioni (2019).
Giovedì 14 febbraio, ore 19, spazio live della libreria Ubik di Foggia. Mirko Sabatino presenta “Gli insaziabili"
Lo scrittore foggiano, autore del premiato “L’estate muore giovane”, è tra gli autori della raccolta di racconti
Un progetto che nasce dall’incontro tra due case editrici: l’italiana nottetempo e la cinese People’s Literature Publishing House. Due editori, due paesi, due culture. Sedici narratori per una raccolta di racconti su cibo ed eros, elementi che rendono gli esseri umani, di luogo in luogo, di epoca in epoca, tanto uguali quanto diversi. È il San Valentino in stile Ubik, una presentazione “diversamente d’amore” in occasione della ricorrenza che celebra chi si vuol bene: giovedì 14 febbraio, alle ore 19, nello spazio live della libreria di Foggia, lo scrittore Mirko Sabatino, autore del premiato e apprezzatissimo L’estate muore giovane (nottetempo, 2017), presenta Gli insaziabili. Sedici racconti tra Italia e Cina, raccolta che mette insieme scrittori italiani e cinesi, pubblicata in contemporanea in entrambi i paesi lo scorso 7 febbraio 2019. L’autore, nato a Foggia ma da anni residente tra Roma e Nardò, è una delle penne che compongono questa interessante e originalissima selezione di racconti, tradotta e curata da Silvia Pozzi e Patrizia Liberati. A condurre l’incontro, il libraio Salvatore D’Alessio e la blogger Modestina Cedola, di Italians Book It Better. Introduzione a cura del direttore artistico Ubik, Michele Trecca.
Insaziabili. Sedici racconti tra Italia e Cina (nottetempo, 7 febbraio 2019; 208 pagine) Gli insaziabili raccoglie i racconti di otto autori italiani e di otto autori cinesi intorno al doppio filo rosso rappresentato da eros e cibo: temi che riguardano in maniera viscerale e profonda due culture distanti geograficamente e storicamente, eppure piene di terreni fertili per un confronto, una conoscenza e un arricchimento reciproci ancora tutti da sondare e coltivare. Il libro, che esce in contemporanea in Italia e in Cina, è un gioco di specchi, di incastri, di visioni, di sguardi su due argomenti che sono agenti di scambio, strumenti di comunicazione e aggregazione, processi chimici regolati da rituali, modelli culturali, veicoli di senso, facilitatori interculturali - e vorrebbe avvicinare i lettori italiani alla Cina e i lettori cinesi all’Italia, smontando magari più di un preconcetto e contribuendo ad accorciare le distanze grazie a quell’avventura senza patria che è la lettura. Milena Agus, Alessandro Bertante, Paolo Colagrande, Gabriele Di Fronzo, Giorgio Ghiotti, Ginevra Lamberti, Laura Pugno e Mirko Sabatino sono gli autori italiani. A Yi, Ge Liang, Feng Tang, Lu Min, Shu Qiao, Wen Zhen, Zhang Chu e Zhang Yueran, invece, gli autori cinesi.
Una vita in musica, una vita a tempo e, insieme, una musica al di là del tempo: è questo il concept dietro l'album dell'artista Mara De Mutiis, edito da Caligola Records.
Nella vita di Mara De Mutiis la musica ha sempre rappresentato una costante, un porto sicuro, fin da quando la memoria concede di preservare il ricordo. Così, in occasione del suo 40° compleanno, Mara decide di sancire il suo rapporto con il tempo e con la musica tramite la realizzazione di un disco: Out of Tempo, realizzato chiamando a raccolta gli amici musicisti e compositori, che le fanno così un regalo prezioso: delle composizioni per cui Mara stessa si impegna a scrivere il testo.
Il disco sarà presentato ufficialmente sabato 9 febbraio, alle ore 19, nello spazio live della Ubik di Foggia, prima del concerto in anteprima di sabato 16 al Teatro “Umberto Giordano”, in occasione dell'apertura del Festival dei Monti Dauni 2019, con la prima esecuzione assoluta dei brani.
“Lo scorrere del Tempo porta alla riflessione, a guardarsi dentro ricercando i ricordi del passato e i sogni del futuro. - racconta Mara De Mutiis - La vita ci conduce sempre attraverso percorsi differenti e a volte capita di perdere la rotta e i punti di riferimento, ma il destino ci riprende invitandoci a sognare intensamente, riempiendo di vita ed emozioni le inevitabili attese, rendendo reale ciò che ha la sola parvenza di un sogno...”.
Out of Tempo rappresenta la breve e intensa parentesi ‘fuori dal tempo’ di Mara De Mutiis. Si tratta della seconda produzione da leader della musicista, dopo The Men I Love, pubblicato da Dodicilune. Il risultato sono nove brani, nove frammenti di vita, nove pezzi di tempo che raccontano Mara, dell’amore per la sua Terra, l’amore per i figli, il dolore per la perdita, l’amore per la musica. Il primo a rispondere alla proposta è il M° Bruno Tommaso, figura fondamentale nella vita di Mara, professionalmente e soprattutto umanamente. Il lavoro è arricchito dalla presenza di importanti musicisti legati al territorio di Capitanata, ma noti in tutta Italia nei vari contesti jazz: Marco Contardi, Felice Lionetti, Michele Carrabba, Antonio Tosques, Gianni Iorio e diversi altri, senza dimenticare l’ensemble Alkemia Quartet, protagonista in due tracce dell’album.
Mara De Mutiis. Una delle voci jazz più talentuose in Italia ed eccezionale didatta. Grazie alla passione del padre Luciano, chitarrista autodidatta, si avvicina giovanissima al mondo della musica. Diplomata in Canto lirico presso il Conservatorio di Musica “G. Da Venosa” di Potenza e laureata con il massimo dei voti in Discipline musicali indirizzo Jazz presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia. Si laurea in Giurisprudenza e consegue un Master Universitario alla Sapienza di Roma in “Ideazione management e marketing degli eventi culturali”. Dal 1998 fa parte dell’orchestra del M° Bruno Tommaso, dal 2000 collabora con il compositore Dick Halligan (fondatore del gruppo Blood, Sweat and Tears). Nell’estate del 2002 partecipa ai seminari senesi di musica jazz al termine dei quali risulta essere vincitrice di una delle dieci borse di studio assegnate dall’Associazione Siena Jazz.