Viaggio, arrivo e partenza in solitario. In sintesi, questa è la storia di un navigatore in barca a vela che, nel periodo delle sue meritate ferie, da Cervia è sbarcato a Rodi Garganico, solcando il Mar Adriatico. Apparentemente sembrerebbe una storia come altre. Invece è una delle più avvincenti e straordinarie avventure da raccontare.
Il protagonista è un 23enne di Cervia, ormeggiatore specializzato di professione che, fin dalla tenera età di sei anni, ha vissuto anche su una barca. Per lui navigare, ormai, è all’ordine del giorno, e che la barca sia grande o piccola non fa differenza. Lo è se il timone appartiene a un barchino di 6 metri e 20, tutto in legno, varato nel 1959, che pesca a un metro, a vela con albero maestro classico, randa e fiocco. Un cimelio storico con cui pochi avrebbero il coraggio di attraversare i mari.
Lui è Nicolò Todoli ed il barchino è “Penelope”. È appena ripartito dal porto di Rodi Garganico, raggiunto dopo 5 giorni di navigazione da Cervia. Ha ormeggiato venerdì 06 ottobre 2003, alle ore 17:45, in solitudine, come voleva. Sabato si è dedicato alla manutenzione e pulizia della barca, domenica ha fatto il turista nella bella Rodi, che tanto voleva visitare.
Noi della redazione abbiamo avuto il privilegio di ascoltarlo, di porgli qualche domanda. Nicolò, con umiltà e nel visibile entusiasmo, è stato profluvio di parole, tutte incentrate sul viaggio, sul perché, sul desiderio di visitare il Gargano. Quest’anno è stata la volta di Rodi Garganico, ma ha assicurato che è la prima di una tappa garganica, ovviamente organizzata di anno in anno. Lui, da quello che ha raccontato, ci è parso un lupo di mare sui generis, considerando il mezzo, la rotta, e soprattutto il motivo del viaggio. Difatti Nicolò è formalmente in ferie lavorative, non in esplorazione per conto di qualcuno o qualcosa. Sono le sue ferie e ha deciso di trascorrerle così.
«Son partito per farmi le ferie e, appassionato di vela, ho deciso di godermi i miei giorni in mare» esordisce a noi Nicolò Todoli.
«Indeciso, ho scelto uno dei luoghi dove si son tenute le finali mondiali di Offshore. Rodi Garganico è uno di questi porti e l'anno scorso avendo avuta la finale a casa, a Cervia, ho optato per il Gargano. Il posto è bellissimo e visitarlo era un mio desiderio. Ho visitato altri porti e città dell'Adriatico, come Pescara, Giulianova, San Benedetto del Tronto e mi mancava il Gargano. In realtà prima di partire mi son chiesto dove vado... dove non vado..., deciso vado a Rodi Garganico».
La curiosità, lo sappiamo tutti, è materia del giornalista e chiedere a Nicolò del perché proprio il Gargano e con quella barca a vela, in solitudine, era scontato.
«Mi son messo in barca domenica 01 ottobre 2023 e oggi (riferito a venerdì 06 ottobre 2023, ndr.) ho buttato l'ancora e stretto la cima al porto di Rodi, alle ore 17:45. Un viaggio con il vento in poppa, da nord a sud, tra una foto fatta con il cellullare e occhi puntati ai comandi e al mare. In solitudine perché amo navigare così, godermi il mare e la mia barca, durante i giorni di ferie. Un amico sapendo della mia partenza mi fa "Dai, mandami delle foto che le condivido sul gruppo velisti di Facebook". In poche ore si è trasformato in un vero e proprio trionfo, da alcuni like dal giorno alla sera agli oltre 300 dopo tre giorni. Un gioco che si è rivelato per me una visibilità inaspettata».
Ok Nicolò. Ma la barca a vela che utilizzi ha un suo motivo per essere stata scelta, visto che oggi tutti si avventurano in mare con mezzi supertecnologici e leggerissimi, dotati di strumentazioni automatiche per le rotte e altro ancora?
«Certo! Come ho detto, la barca su cui viaggio si chiama “Penelope” e ha una storia. È quella di Simone Bianchetti (in foto), velista 35enne che non c'è più, un mito assoluto e insostituibile per gli amanti della vela in solitario, cervese come me. A differenza dei noti velisti Soldini, Malingri, che provenivano da famiglie agiate e già in giro nei mari internazionali, perciò con una storia e una formazione sulle spalle, Bianchetti era di famiglia non agiata e non avendo soldi, durante l'inverno, suonava ai campanelli delle aziende del cervese per aiuti economici per svolgere le regate internazionali e giri del mondo in solitario. C'è da dire che Simone Bianchetti è stato uno dei primi italiani a farle, con risultati soddisfacenti. Ecco perché son qui con “Penelope”, comperata con tanti sacrifici nel 2018, sicuro di onorarla e onorare il mitico Bianchetti. Era la sua e con essa cerco di portare la storia di porto in porto. Non ha tutti i comfort di oggigiorno ma sa assolvere al suo compito, naturalmente con un velista esperto».
Simone Bianchetti, di Cervia del 1968, è tra i velisti in solitario un mito e con lui la barca “Penelope”. Di lui raccontano le sue imprese, giri del mondo spesso senza scalo su terra ferma, circumnavigazioni tra Capo Buona Speranza, Leeuwin e quello di Horn, oltre 125mila miglia, tra insidie varie e correnti marine che solo un esperto sa come affrontarle. Fu anche il primo italiano a completare la Vendée Globe, quel giro del mondo, sempre in solitario e senza scalo. Come detto, Simone Bianchetti era di umili origini, e non aveva al suo fianco sponsor rilevanti. C’era solo un amico, Cino Ricci, che lo aiutava e, grazie a lui, Bianchetti nel 2003 completò l’Around Alone, quel giro del mondo in solitario a tappe, piazzandosi terzo. Dopo, purtroppo mancò improvvisamente per un malore.
Mentre racconta di Simone Bianchetti, si percepisce tutta l’umanità di Nicolò Todoli. C’è l’ammirazione del mito ma anche quel groppo in gola che gli cambia la voce. Ma il carattere, la determinazione, l’entusiasmo, sopraffanno il ricordo. È il momento di sapere altro, in particolare se ha in serbo altre traversate solitarie e se qualche collega della stampa ha scritto di lui.
«Quello che mi ha sorpreso è stato che un giornalista del Corriere Romagna mi ha contattato per un'intervista e raccontare le mie ferie in avventura nel mar Adriatico, da Cervia a Rodi in solitaria; sono rimasto entusiasta. È stato un momento inaspettato e molto gradito. Come la tua intervista su newsGargano. Ciò lo devo al mio professore delle scuole superiori, Tiziano Tonini, mi contatta e mi chiede se avessi avvisato il porto di Rodi e se avevo contattato qualche giornale. Non l'ho fatto e ci ha pensato lui. Chiama a Rodi ed eccomi qua da te a parlare del mio arrivo sul Gargano, a Rodi. Non avevo alcuna intenzione di pubblicizzare le mie ferie, che rimangono tali. Il fatto di esser stato messo su un giornale ovviamente cambia tutto e mi fa piacere dell'attenzione rivolta».
Innanzitutto, il piacere e tutto nostro di newsGargano. Un’avventura così, unica, ricca di storia, che testimonia sacrifici e passione, è un fregio per la testata.
Ora Nicolò si trova alle Isole Tremiti, a San Domino, come turista. Domani farà ritorno a Rodi G.co, da lui tanto desiderata, per salutare chi ha conosciuto in queste ore e lo ha accolto. Infatti, la voce della sua presenza in poche ore ha fatto il tam-tam del paese. Su alcune pagine social di Rodi già circolano post e foto di lui, e fa ben sperare per il futuro, oltre che per la sempre amorevole accoglienza del luogo.
Si spera che l'interesse per le sue traversate in mare in solitaria diventi curiosità e poi coinvolgimento per le varie associazioni e circoli nautici e velistici locali, anche per le varie amministrazioni, enti e sponsor, che potrebbero aiutare economicamente Nicolò Todoli.
Lui già messo in cantiere per il 2024 un'altra traversata. E chissà che l'anno prossimo tra le sue mete marine rientrino altri porti garganici, Rodi compresa, che meriterebbero la sua visita accompagnata da sponsor. Un modo, del resto già collaudato in altre occasioni simili in altri sport, volano per il turismo, e non solo di settore, per attrattive di aziende marittime e quelle che collaborano con esse. Il Gargano, se ci pensiamo bene, durante l'estate offre eventi sportivi velistici e aver come ospite un "solitario" come Nicolò diverrebbe la ciliegina sul Monte Gargano.
Nicolò mercoledì 11 ottobre 2023 ripartirà con il vento in poppa, che questa volta soffia da sud, e non è un caso aver scelto il giorno, da esperto velista. Farà rientro nella sua Cervia e riprenderà a fare l’ormeggiatore.
Buon vento, Nicolò.
Potrebbe avere un nome e un volto l'assassino della tabaccaia, la sig.ra Franca Marasco, 72enne, uccisa a coltellate nel suo "Sali e Tabacchi" in via Marchese de Rosa, presumibilmente per una rapina, nella tarda mattinata del 28 agosto scorso.
Gli inquirenti, i Carabinieri di Foggia coordinati dalla Procura del capoluogo dauno, hanno fermato poche ore fa a Napoli una persona nordafricana, subito condotta nella caserma foggiana ed ora sotto interrogatorio.
Già dalle prime battute, gli investigatori erano orientati sul presunto omicida, grazie alle immagini di alcuni impianti di videosorveglianza che lo hanno immortalato durante la fuga.
Al momento non trapela nulla, è tutto sotto il massimo riserbo.
Le indagini, tuttavia, oltre a stabilire il colpevole, sono orientate sul movente, non ancora chiaro giacchè l'omicida della tabaccaia ha sottratto il cellulare dell'anziana donna, senza portar via denaro.
Ciò ricolloca alcune pedine delle indagini poiché la sig.ra Marasco in passato aveva subito minacce e ciò fa pensare che quel cellulare potrebbe contenere informazioni.
Seguiranno aggiornamenti.
FOCUS:
- Foggia. Omicidio tabaccaia Franca Marasco. Ci sarà il lutto cittadino
Dalle prime ore della notte, a Foggia, è in corso la più vasta operazione antimafia mai eseguita nella città di, convenzionalmente denominata “Game Over”.
Circa 500 militari dell’Arma dei Carabinieri stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con il supporto dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti di svariate decine di soggetti di vertice, affiliati e contigui alla violenta organizzazione criminale di matrice mafiosa nota come “società foggiana”.
Arresti e perquisizioni sono in corso, oltre che in Capitanata, anche in altre province del Territorio Nazionale.
I dettagli dell’operazione, tuttora in atto, verranno forniti nel corso di una conferenza stampa, questa mattina presso gli uffici della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, alla presenza altresì del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dott. Giovanni MELILLO, dei Magistrati della DDA di Bari e dei vertici dell’Arma dei Carabinieri
Grave incidente stradale sulla SS89, in zona Macchia, nel tratto che collega Mattinata a Manfredonia. La notizia è giunta circa un’ora fa e parrebbe siano coinvolte un’automobile e una motocicletta.
La dinamica non è del tutto chiara ed è al vaglio delle Forze dell’ordine che sono sul luogo. Da quanto raccolto, anche attraverso testimonianze sul luogo che hanno interagito con la redazione attraverso contatti social e da quanto si vede in un video pubblicato sulla pagina Facebook “Voce di Foggia”, si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso e sanitari del 118.
Al momento non si conoscono i particolari delle persone coinvolte e la gravità.
Sulla strada, tuttavia, si registrano automezzi bloccati, incolonnati in attesa dei rilievi degli inquirenti. Autovetture perfino bloccate in una delle gallerie presenti sulla strada. E c’è anche chi è stato costretto a deviare percorso dirigendosi a Monte Sant’Angelo per raggiungere il capoluogo dauno.
AGGIORNAMENTO
Le forze dell’ordine confermano l’incidente tra un’autovettura e una motocicletta. L’impatto è stato violento al punto che il motociclista ha riportato una frattura al bacino e al femore, tale da essere fin da subito assistito con una trasfusione di sangue eseguita durante il trasporto in elicottero all’ospedale di san Giovanni Rotondo. Nell’auto, invece, c’erano due donne, che non hanno riportato ferite gravi e medicate ai Riuniti di Foggia.
La dott.ssa Marilisa Magno si è dimessa da Commissario straordinario prefettizio del Comune di Foggia.
La notizia è stata ufficializzata solo ora ma le dimissioni sono state presentate e formalizzate lo scorso 16 febbraio.
Motivi di salute sarebbe la causa delle dimissioni. Alla dott. Magno, per la cronaca, il 25 maggio 2021, con ratifica del 03 giugno dello stesso anno, le fu conferita dall’allora Prefetto dott. Raffaele Grassi l’incarico di gestire e amministrare il Comune commissariato dopo le dimissioni del Sindaco Franco Landella, poi coinvolto nelle note vicende giudiziarie che lo portò all’arresto, congiuntamente ad altri componenti del Consiglio comunale; oggi parte degli inquisiti sono in libertà ma in attesa di giudizio.
La dott. Marilisa Magno era affiancata da altri due Commissari, tuttora in forza, la dott.ssa Rachele Grandolfo e il dott. Sebastiano Giangrande, che dopo la proroga del commissariamento per altri sei mesi, il 02 dicembre 2022, ha continuato la sua opera gestionale e amministrativa dell’ente, una bonifica dovuta dopo le infiltrazioni mafiose che hanno portato il Comune allo scioglimento.
Poco fa a Foggia, ore 17:30 circa, una persona è stata colpita da alcuni colpi d’arma da fuoco rimanendo uccisa.
L’omicidio si è consumato tra via La Piccirella e via Saragat, a pochi metri dalla chiesa Beata Vergine Maria, nel parco adiacente, in zona Camporeale, a sud della zona stadio.
Non si sa se la vittima sia stata oggetto di un agguato. Si tratterebbe del 21enne Nicola Di Rienzo. Sul posto vi sono unità delle Forze dell’ordine, tra cui la Polizia della squadra Mobile e della Scientifica.
Da prime informazioni potrebbe trattarsi di delitto passionale o di natura economica . Nel frattempo la Polizia ha fermato un 17enne.
Nell’anno in corso sono quattordici le vittime di agguati da arma da fuoco, cui cinque assassinati a Foggia e tredici in provincia.
AGGIORNAMENTO del 28 novembre 2022
Erano le 17.30 circa della scorsa domenica 27 novembre quando, presso il parco Rosa sito a Foggia in Via Giuseppe Saragat, all’interno dei giardini antistanti la chiesa Beata Maria Vergine Madre, è stato attinto mortalmente, da almeno 5 colpi d’arma da fuco calibro 7.65 DI RIENZO Nicola, avente pregiudizi per reati contro il patrimonio ed inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.
A seguito degli approfondimenti investigativi, avviati nell’immediatezza dei fatti dagli agenti di polizia, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di un diciassettenne, già ben inserito in un contesto dedito alla commissione di reati.
Il diciassettenne, attivamente ricercato dagli agenti della Squadra Mobile dopo la commissione del delitto, si è presentato in Questura ed ha confessato di essere l’autore dell’omicidio.
Durante l’interrogatorio reso dinanzi agli inquirenti, il giovane ha dichiarato di essersi procurato intenzionalmente l’arma perché doveva incontrarsi con la vittima con la quale aveva preso accordi diretti per discutere in merito ad alcuni problemi inerenti la gestione dei loro traffici illeciti. L’odierno indagato ha raccontato, infatti, che da giorni la vittima lo minacciava che avrebbe dovuto corrispondergli la cifra di 500 euro mensili per poter continuare a svolgere i suoi reati predatori
Sulla scorta degli elementi probatori acquisiti, il giovane è stato sottoposto a provvedimento di fermo emesso dal PM e associato presso l’istituto penale per i minorenni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, in attesa del successivo vaglio di quest’ultima in sede di convalida.
Il movente del litigio sfociato nell’omicidio risiederebbe, pertanto, in precedenti attriti tra i due giovani per motivi legati alla gestione di affari illeciti.
E’ doveroso rappresentare che l’odierno indagato, non è considerato colpevole sino a passaggio in giudicato della sentenza di condanna.
Era dinanzi a un chiosco in viale Giotto, nella parte periferica nord di Foggia, presumibilmente assieme ad altri suoi conoscenti, mentre verso le ore 21:30 è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco. Si tratta di Agostino Corvino, 50enne, nipote di “Rafanill” al secolo Raffaele Tolonese, legato alla batteria mafiosa della “società” foggiana Trisciuoglio-Tolonese.
Dalle prime ricostruzioni degli inquirenti, giunti sul posto contestualmente a un’unità del 118 che ha soccorso e condotto all’ospedale Riuniti per poi constatarne il decesso, l’uomo sarebbe stato avvicinato da più sicari mentre festeggiava il suo compleanno che lo hanno attinto all'addome e al torace; era già noto alla Forze dell’ordine per precedenti in alcune inchieste di mafia. Sul posto la Polizia scientifica ha repertato 14 bossoli di una calibro 9, presumibilmente una mitraglietta. Corvino lavorava come venditore di frutta e ortaggi nel mercato foggiano "Rosati".
L’ennesimo agguato in città, che il 21 ottobre vide “protagonista” un’altra conoscenza degli inquirenti, Ivan Narciso, uscito vivo dall’attentato sotto casa sua, in viale Europa.
Sul caso lavora la Questura di Foggia, che ha già avviato le procedure del caso.
Non sono ancora del tutto chiare le dinamiche dell’assalto al portavalori dell’Ivri, avvenuto questa mattina in pieno centro a Cerignola.
Un commando di sei o forse più persone, in Piazza Duomo, hanno assaltato il blindato che trasporta i valori delle Poste Italiane.
Da alcune testimonianze raccolte in loco, il commando con due auto avrebbe affiancato il portavalori e armato pesantemente avrebbe intimato e poi aggredito le Guardie Giurate a bordo del mezzo dell’Ivri, per poi farsi consegnare i valori. Durante le fasi concitate una Guardia Giurata avrebbe cercato di evitare di far arrivare il bottino nelle mani dei malviventi che per la fretta si sarebbero “accontentati” solo dei giubbotti anti-proiettili e delle armi in possesso alle Guardie
Al momento sono in corso le indagini delle Forze dell’ordine, che stanno già setacciando tutto il territorio.
Seguiranno aggiornamenti.
Un’esecuzione da killer quella avvenuta poco fa, verso le ore 19:30, a Foggia, in via Silvio Pellico, poco distante da via Menduni e l’incrocio con via Benedetto Croce.
Un uomo è stato freddato con due colpi alla testa, cui uno alla nuca, mentre stava transitando a bordo della sua autovettura, una Ford Focus SW.
Si tratta di Roberto Russo, 52enne, già noto alle Forze dell’ordine per vari precedenti di droga e per l’operazione “Pleiadi” nel gennaio 2003. A far fuoco, dai primi riscontri della Squadra Mobile, due uomini che avrebbero affiancato l’auto del Russo.
A dar l’allarme alcuni residenti che hanno udito i colpi d’arma da fuoco di pistola, che poi hanno visto il cadavere nell’auto riverso sul fianco sinistro.
AGGIORNAMENTI – ore 23:30
Dalle prime indiscrezioni è trapelato che il Russo non aveva attività proprie criminali, ma l’ipotesi più consistente sarebbe la pista della droga. Non si escludono anche ritorsioni contro una batteria della mafia locale, la “società” foggiana. Difatti Roberto Russo è il fratello di Giovanni detto “di Foggia”, uno degli affiliati alla batteria “Trisciuoglio-Tolonese” in quanto cognato di Raffaele Tolonese meglio conosciuto come “Rafanill” arresti onese, boss dell’omonimo clan, ora agli arresti dall’anno 2013. Un fatto è evidente, che la vittima non aveva alcun ruolo nella mafia locale. Altra ipotesi è che poteva conoscere risvolti delle attività mafiose locali, anche di omicidi. Sussurri giunti da voci delle zone che abitualmente frequentava, in particolare circoli sportici e bar zona Borgo Croci.
Nel frattempo gli investigatori della Mobile hanno già ascoltato amici e parenti, i quali avrebbero confermato la non affiliazione a batterie mafiose. Lo ricordano come un uomo pacato, che girava tranquillo.
È caccia ai due sicari e nelle ore trascorse la Polizia ha già svolto perquisizioni e stub.
Come anzidetto, Roberto Russo nel 2003 fu coinvolto e arrestato nell’operazione “Pleiadi”, una fitta rete di pusher disseminati in Capitanata, specie sul fronte foggiano e ofantino.
Non si escludono novità nelle prossime ore per risalire al movente e agli esecutori dell’ennesimo omicidio mafioso a Foggia.
Dalla nottata è in corso una maxi operazione di Polizia Giudiziaria da parte delle Forze dell’Ordine nel “cuore” della città di Foggia e San Severo. Centinaia di agenti della Polizia di Stato della Questura e di militari dei Comandi Provinciali Carabinieri e Guardia di Finanza, in contemporanea, stanno eseguendo decine e decine di perquisizioni e controlli “a tappeto” - in più aree sensibili del capoluogo e della provincia - alla ricerca di armi, droga ed eventuali catturandi.
Si tratta dell’ennesimo intervento “muscolare” della “Squadra Stato”, le cui risultanze operative ed investigative saranno poi vagliate dall’Autorità Giudiziaria competente. È l'immediata risposta - in termini di legalità e di controllo del territorio - da parte di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza dopo i gravi episodi delittuosi che, nei giorni scorsi, hanno colpito e ferito le città di Foggia e San Severo. Coinvolti anche gli uffici e i Reparti Speciali delle tre Forze di Polizia (Servizio Centrale Operativo, ROS, S.C.IC.O., G.I.C.O. Bari, Reparto Prevenzione Crimine, Carabinieri “Cacciatori di Puglia”,“Baschi Verdi”, 11° Rgt “Carabinieri Puglia”, Cinofili, Elicotteristi, etc.), intervenuti anch’essi in supporto. Cinturati interi blocchi di edifici passati “al setaccio” massivamente.
L’obiettivo dell’imponente operazione, oltre che ribadire la presenza forte dello Stato sul territorio, è quindi quello di restituire la piena fiducia ai cittadini onesti e perbene di Foggia e provincia.