CONFCOMMERCIO AL FIANCO DI CITTADINI E NEGOZIANTI
Sull’isola pedonale – decisa dalla troika prefettizia che guida il Comune di Mattinata dopo lo scioglimento per mafia di dieci mesi fa (decreto del Presidente della Repubblica del 19 marzo 2018) - si accende il dibattito politico locale. Al varo della fase sperimentale durata quasi un mese (dal 17 dicembre 2018 al 13 gennaio 2019) dello stop H24 del transito dei veicoli su corso Matino (il “salotto” del paesino, che va da via Battisti a via Martiri di Via Fani) decisa dalla commissione straordinaria nel novembre 2018, oggi arriva una corposa raccolta firme (850 distribuiti su 42 fogli) di cittadini e commercianti che chiedono ai commissari di “rivedere il tutto”. La richiesta nasce dal fatto che la fase sperimentale appena terminata, in base alle idee dei commissari, dovrebbe essere propedeutica ad una successiva fase da ripetere nel periodo estivo. Da qui la ferma presa di posizione del comitato cittadino -composto anche da commercianti – il quale oltre ad avviare una petizione - “No all’isola pedonale, firma anche tu” - ha inoltrato alla commissione straordinaria – c’è stato un incontro al quale ha partecipato anche la Confcommercio- anche una nota contenente l’elenco delle problematiche riscontrate al termine dei 28 giorni di sperimentazione. Quali? “Ridotta qualità di vita dei cittadini, in quanto si è riscontrato un notevole aumento del traffico e di conseguenza dell’inquinamento in vie considerate alternative come riferito da cittadini ivi residenti con notevole riduzione dei livelli di sicurezza; impossibilità da parte di diversi soggetti (disabili, anziani, donne in gravidanza, etc.) a raggiungere diversi pubblici servizi; impossibilità a parcheggiare e a transitare anche nelle zone non interessate dal provvedimento; scarso afflusso pedonale durante gli orari della ZTL, se si escludono i giorni festivi, diversamente da come si pensava; notevoli disagi sia dal punto di vista economico che logistico per i commercianti, se si escludono alcune rarissime eccezioni, direttamente ed indirettamente interessati dal provvedimento; lamentele riguardanti la difficoltosa viabilità alternativa anche da parte di ospiti presenti nel periodo in questione”. In sintesi per il comitato cittadino “pedonalizzare corso Matino non è il modo migliore per tutelare gli interessi dei cittadini e dei commercianti”. “La pedonalizzazione – scrivono ancora cittadini e commercianti- ha avuto successo solo in presenza di vie di pregio, con edifici monumentali e in grado di attrarre gente, strade già storicamente nate come pedonali ed assistite da ampi parcheggi di prossimità, sotterranei o su strade e piazze adiacenti: noi non abbiamo nulla di tutto ciò.” “Se si vuole creare davvero un posto sicuro per la gente (mamme con bimbi, anziani e gente che vuole semplicemente passeggiare) – è il suggerimento del comitato- perché non creare una ZTL più ampia”. A tale scopo -è il suggerimento finale- perché non affidare “ad un tecnico esperto e specializzato in materia l’incarico di redigere un piano generale di viabilità che coinvolga tutto il paese e che tenga in considerazione le esigenze di tutti per tutelare gli interessi e le ragioni di ognuno”.
“Terribile è la mia vita e il mio destino, per colpa della mia bellezza. Oh potessi imbruttire di colpo, come una statua da cui vengano cancellati i colori, e una parvenza brutta invece della bella assumere!”
Elena di Euripide.
Ridare importanza alle statue, riconsegnare loro la centralità delle piazze. Così daremo importanza alla nostra storia, la centralità alla nostra identità.
Attualmente le statue nelle nostre città non sono osservate, sono invisibili alle persone. Sono monumenti alla dimenticanza più che alla storia.
“Abbiamo provato a chiedere in alcune città dove sono alcune statue importanti e pochi hanno saputo rispondere. Molti non sanno neanche che esistono queste statue” spiega Romano Baratta, light artist e lighting designer.
Le statue dedicate ai nostri eroi e ai nostri illustri connazionali sono abbandonate. Non sono presenti nella nostra quotidianità urbana. Le statue classiche non erano delle inebetite presenze senza anima, ma erano piene di vita. Erano colorate. Si manifestavano forti nel paesaggio urbano. Erano parte viva della città.
Con la luce è possibile farlo senza essere invasivi e deturpare i monumenti. Con una illuminazione mirata, elegante e ragionata si permette a questi monumenti di acquisire forza espressiva nel caotico clima urbano. Questi personaggi possono trasmettere attraverso la luce il loro messaggio storico.
È il momento di ridare vita alla nostra storia e di ricordarci chi siamo, per non perderci.
#NOGRAYNESS #STATUESLIGHT
Sulla Gazzetta Ufficiale - 4^ Serie Speciale – n. 96, del 4 dicembre 2018 è stato pubblicato il concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 10 tenenti in servizio permanente effettivo del “ruolo tecnico-logistico-amministrativo”, per l’anno 2018.
Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che, alla data del 1° gennaio 2018, non abbiano superato il giorno di compimento del trentacinquesimo anno di età (siano quindi nati in data non antecedente al 1° gennaio 1983) e siano in possesso di una laurea specialistica o di una laurea magistrale o titolo equipollente, richiesto per la specialità per la quale concorrono.
La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 del 4 gennaio 2019.
La domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “concorsi.gdf.gov.it” - dove è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio - seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo essersi registrati al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione.
Gli addobbi, i sapori e gli odori della tradizione. A Manfredonia, per il terzo ed ultimo weekend, torna a scandire l'arrivo della festa più attesa dell'anno “InChiostro di Natale”, il mercatino tematico organizzato dall’Agenzia del Turismo con il patrocinio del Comune, ambientato nella suggestione del Chiostro di Palazzo San Domenico (sede del Municipio) proprio nel cuore della città, nella casa di tutti i cittadini, per condividere e far respirare lo spirito di comunità e l'aria di festa.
Nel porticato di Palazzo San Domenico, si dislocherà nuovamente l'apprezzato percorso di diciannove artigiani sipontini appartenenti a diversi settori (tutti legati a produzioni tipiche ed originali) a cui fa da contorno una magica atmosfera natalizia con giochi di luci e suoni, nonché spettacoli di artisti locali (appuntamenti fissi alle ore 11, 18 e 19) e tante sorprese per far vivere a cittadini e turisti l’aria di festa, incentivando la valorizzazione e l’acquisto di prodotti locali. A dare il benvenuto, una Piazza del Popolo illuminata a festa, con spettacolari animazioni di musica e colori sulla facciata del Municipio.
Sei gli appuntamenti con gli artisti locali in programma sabato 22 e domenica 23 dicembre. Il primo è quello con la lettura animata e l'atelier creativo “Clara e lo Schiaccianoci” (1° Turno 17:00 - 2° Turno 19:00 Posti limitati - Iscrizione obbligatoria: 345 0228776 - Whatsapp). Da più di un secolo è una delle più intramontabili storie classiche del Natale. Gli artisti di Mac Academy, ispirati dal famoso racconto di Hoffman, e dal celeberrimo balletto con le musiche di Tchaikovsky, condurranno i piccoli partecipanti in un fantastico viaggio creativo in una delle più famose storie natalizie. I partecipanti (4/10 anni) impareranno come una storia può uscire dal libro ed essere animata in un teatrino. Un teatro di carta con attori di carta. Le illustrazioni si muoveranno e prenderanno vita con la nostra voce e i nostri movimenti. Un gioco “analogico” che muove la nostra fantasia tra modelli di carta, scene e personaggi della celebre storia di Hoffman. Gli artisti di Mac Academy hanno progettato un vero e proprio piccolo gioiello tra artigianato d’arte e sperimentazioni architettoniche, un gioco di miniatura teatrale che stimolerà la creatività dei bambini.
Sempre sabato, a partire dalle ore 18, la scuola professionale My Dance di Rita Vaccarella presenta "Jingle Dance". Un mix di coreografie in tema natalizio, che spaziano dalla danza moderna all'hip hop, create per l'occasione dagli insegnanti della scuola Rita Vaccarella, Mary Doll e Geggio. Una grande con sorprese anteprima arricchirà lo spettacolo proposto da My Dance.
Nella magica atmosfera dei giorni che precedono l’arrivo del Natale non potevano mancare i musicisti per antonomasia di queste festività. Dalle ore 19, spettacolo itinerante per le vie del centro storico con tappa finale nel Chiostro di Palazzo San Domenico, degli “Zampognari del Gargano”, coordinati da Ciro Murgo.
Grande spazio alla musica anche domenica 23. Alle ore 11 ci sarà lo spettacolo “Il Coro” dell’Accademia Musicale “DAM” di Manfredonia, mentre alle ore 18 appuntamento con “Christmas Song” de “I Blunotes Project”.
A chiudere il cartellone di eventi di “InChiostro di Natale” sarà il “Teatro Cinque” di Manfredonia che (alle ore 20) presenta la lettura a più voci con sostegno musicale "La Natività", un percorso storico scritto da Vittorio Tricarico da Adamo ed Eva fino ai primi miracoli di Gesù, passando per il momento della Natività di Cristo. Insieme a Vittorio Tricarico, impersoneranno i personaggi storici: Damiana Nenna, Matteo Perillo, Pasquale Tricarico e Maria Vocale.
L'appuntamento "fisso" con la solidarietà è presso la slitta con renne di Babbo Natale (posta al centro del Chiostro a mo’ di scenografia per le foto dei più piccini, realizzata artigianalmente dall'Agenzia del Turismo con "Arredo legno", "Golmet" ed Associazione "Anime del Sud"), presa letteralmente d'assalto negli scorsi weekend. Qui, i visitatori, durante gli orari di apertura, potranno portare doni (opportunamente confezionati) da offrire ai bambini delle famiglie in difficoltà di Manfredonia.
Anche questo weekend dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, con la collaborazione del gruppo "Scout Manfredonia 1", l'Agenzia del Turismo propone l' apertura straordinaria della pregiata Cappella della Maddalena. Trattasi della parte della chiesa di San Domenico, edificio religioso legato ai primi decenni della fondazione della Città, così chiamata per la zona dell'abside, dove si possono ammirare gli antichi affreschi di San Nicola, di San Domenico, dell'albero di Jesse raffigurante la Stirpe di David e l'affresco della Maddalena con la deposizione di Cristo nell'edicola. All'interno della Cappella della Maddalena è possibile ammirare anche la "Collezione Rizzon", l’acquerello del XVIII secolo “View of Manfredonia in Puglia” ed il "Museo dei Santi sotto Campana".
A sostenere “InChiostro di Natale” ci sono numerosi sponsor: "De Salvia Costruzioni", "Design & Realization", "Le Cese", "Arnold’s", "B M Service", "Mangano impianti", "Re Manfredi Birreria Pizzeria", "Coworking Smart Lab".
Appena pubblicato, lo State of Online Gaming 2018 rappresenta un’indagine estremamente interessante sul gioco online nel 2018 che si sta accingendo a conclusione, ponendo in evidenza gli ultimi risultati di una serie di sondaggi sulle attività e sulle percezioni del gaming online. Agli intervistati sono state infatti poste domande su una varietà di argomenti per determinare i tipi di giochi e la frequenza con cui giocano, i dispositivi che utilizzano, come accedono ai contenuti e cosa ritengono sia importante per un'esperienza di gioco di successo.
I punti salienti di questo rapporto sono numerosi. In primo luogo, le persone che giocano ai videogiochi trascorrono in media quasi sei ore alla settimana su tali esperienze, e i giocatori tra i 18 e i 25 anni sono quelli che trascorrono la maggior parte del tempo sui giochi, pari a più di sette ore alla settimana. Ancora, a livello globale, i giocatori trascorrono più tempo a giocare su telefoni cellulari rispetto a quanto non avvenga sui computer, tablet o console di gioco. Tuttavia, gli uomini e le persone di età superiore ai 45 anni continuano a trascorrere più tempo a giocare su computer desktop o laptop, rispetto a quanto avvenga su qualsiasi altro dispositivo, compiendo dunque una sostanziale eccezione.
Dall’indagine è inoltre emerso che quasi l'85% dei giocatori scarica giochi gratuiti più volte all'anno, e che solamente il 55% è disposto a pagare per il download di giochi. I giocatori trascorrono in media un'ora e 48 minuti alla settimana a guardare altri giocatori che giocano online su siti come Twitch, contro le due ore e i 27 minuti trascorsi a guardare gli sport tradizionali in televisione.
Ancora, si noti come i giocatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni passano più tempo a guardare i videogiochi di quanto non passino a guardare gli sport tradizionali in televisione, mentre i giocatori più giovani (18-25 anni) passano quasi un'ora in più ogni settimana a guardare il gioco online rispetto agli sport tradizionali. A livello globale, i giocatori giocano consecutivamente per una media di un'ora e 20 minuti alla volta, e più del 27% dei giocatori ammette di giocare ai videogiochi al lavoro almeno una volta al mese. Quasi un terzo, il 32%, abbandonerebbe il proprio lavoro se potesse sostenersi come videogiocatore professionisti.
Per quanto attiene le altre caratteristiche del gioco online, i giocatori ritengono importanti le iniziative condotte dagli operatori, riscontrando per esempio gradimento che NetBet premia i suoi giocatori più fedeli. Contemporaneamente, i giocatori si dicono preoccupati per la sicurezza online, e più della metà non continuerà a fare acquisti o a giocare su un sito web che in precedenza ha subito una violazione della sicurezza. Un’altra preoccupazione è legata alla lentezza: la frustrazione giudicata più significativa è la lunghezza del tempo necessario per scaricare i file di gioco. Dunque, le prestazioni veloci vengono ritenute più importanti per i giocatori rispetto a un gioco semplice da giocare, una trama interessante o la disponibilità offline.
«Semplice, evocativa e comunicativa: così sarà l’illuminazione del nuovo ponte di Genova che sostituirà quello crollato il 14 agosto» spiega Romano Baratta, Light Artist e Lighting Designer tra i migliori 40 al mondo under 40.
«Sarà un intervento ibrido tra light art e lighting design. Un nuovo skyline notturno di livello internazionale.
La luce può rendere monumentale un’area che lo richiede. Può dare identità a un luogo antico o a un altro che, seppur recente, è andato distrutto o crollato.
Un monumento leggero –continua Romano Baratta- per non appesantire ulteriormente l’anima di una città gravemente colpita.
Un monumento di luce che silentemente grida al mondo.
L’architettura del ponte che ci sarà non è rilevante. L’idea è adattabile a qualsiasi struttura».
«Una illuminazione che informa sul livello di qualità dell’aria: un ponte che smista e riduce il traffico, non può annullare l’inquinamento atmosferico –incalza Baratta-, ma può essere capace di informare la cittadinanza sul livello di bontà dell’aria. L’illuminazione sarà funzionale al benessere cittadino e farà aumentare il senso critico in merito alla tematica.
Il ponte fino alle 24.00 sarà un rilevatore dell’inquinamento dell’aria.
Luce azzurra per l’aria pulita.
Luce gialla per l’aria mediocre.
Luce rossa per l’aria inquinata.
Dalle 24.00 si attiverà il ricordo. L’essenza del ponte Morandi, i piloni e gli stralli si manifesteranno con la luce per rievocare la loro presenza fisica. Elementi luminosi che sembreranno delle figure umane che allargano le braccia per unire due parti della città ferita.
Per non dimenticare.
Per non dimenticare i sacrifici di chi permise questa grande opera e chi ha perso la propria vita.
Il ricordo è sterile se fine a se stesso; ma –conclude il Light Artist e Lighting Designer Romano Baratta- se il ricordo diventa un monito ma soprattutto azione per il miglioramento fattivo, allora le vite andate perse sono motivo di speranza».
link video: https://www.youtube.com/watch?v=0vAxgEceKxw
in allegato quattro immagini del concept.
#pernondimenticare #lightingpontegenova
Di Nico Baratta
Due mesi fa ricorreva il drammatico anniversario della morte del giovane Felice Fischetti, il 23enne di Monte Sant’Angelo perito dopo tre giorni in seguito ad alcune ferite inferte con un coltello dall’allora 60enne. R.L.A., accusato di aver urinato, in compagnia di un suo amico, G.P., sotto l’uscio dell’abitazione del suo esecutore. Era il 16 luglio del 2017 quando la vita di Felice, e dei suoi cari, fu tragicamente “violata” da un atto inconsueto, troppo violento per una banale causa, tra l’altro tutta da verificare, secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti e poi confermate dallo stesso omicida. Difatti nella richiesta di giudizio immediato del GIP, R.L.A. si legge che «dopo aver visto passare dinanzi a casa sua (riferendosi ai due giovani, ndr.), pensando che volessero ivi urinare, scendeva dall’abitazione colpendo Felice Fischetti in regione inquinale con un coltello della lunghezza di cm 30… (con lama da 18 cm, ndr.) con conseguente e immediata abbondante perdita di sangue che faceva entrare il ragazzo in uno stato di coma… con conseguente decesso, avvenuto due giorni dopo nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza».
Da allora son trascorsi quattordici mesi e oggi, 13 settembre 2018, a Foggia, alle ore 09:00 presso il Tribunale, si celebrerà la prima udienza del processo con rito abbreviato secco. L’imputazione è omicidio con l’aggravante di «aver commesso il fatto per futili motivi». Per la cronaca giudiziaria è bene ricordare che, come scritto nelle carte legali, «su opposizione delle sole parti civili, nonostante il parere favorevole del PM, sono state rigettate le richieste del difensore dell’imputato, tendenti ad acquisire una propria perizia di parte e che venisse esperita come condizione l’ascolto del proprio perito di parte, e della consulente del Pubblico Ministero sulle lesioni alle mani del ragazzo deceduto». Richieste «tendenti a dimostrare che la vittima non avesse aggredito l’autore dei fatti ma si fosse solo difesa».
Noi già ce ne occupammo del caso, prima con il tragico evento accaduto l’anno precedente e le varie fasi giurisprudenziali che hanno, poi, permesso la celebrazione dell’udienza di oggi, poi due mesi fa quando pubblicammo alcuni articoli ed anche una “Lettera Aperta” della mamma di Felice Fischetti.
Oggi la redazione, su richiesta della sig.ra Ermelinda Santoro, mamma di Felice, che ha contattato il giornalista Nico Baratta, pubblica una sua “Lettera Aperta”, in attesa di conoscere l’esito dell’odierno dibattimento, cui divulgheremo notizia.
«VOGLIO GIUSTIZIA PER MIO FIGLIO FELICE FISCHETTI». LETTERA APERTA DELLA MAMMA
«È arrivato il fatidico giorno. Vi sarà giustizia? Finirà in carcere il tuo assassino?
Ho aspettato 1 anno e 55 giorni per la sua condanna perché, credimi, non ho mai tollerato il fatto che lui stesse iniziando a pagare la pena con gli arresti domiciliari. Oggi spero di trovare un giudice, che sia una madre o un padre, perché solo un genitore può capire questo tremendo dolore.
Mi sveglio ogni mattina credendo che sia solo un brutto sogno. Invece mi tocca affrontare questa terribile realtà. Ho imparato a vivere di immaginazione perché tu sei ovunque io guardo.
Percorrerò la strada verso il tribunale chiedendoti di starmi vicino, per darmi la forza di non crollare fino al momento della sentenza. Io non potrò e non voglio capire che la mano di un uomo, anzi no, non può essere definito tale quell’essere spregevole che ti ha tolto la vita, ti abbia portato via da me.
Avrei voluto trovarmi lì: sarei stata il tuo scudo, la tua salvezza. Avresti potuto continuare a vivere e a essere felice.
Oggi sarò la tua guerriera. Voglio che tu sappia che ci hai lasciato un vuoto incolmabile, una cicatrice indelebile e che da quel giorno ci tocca vivere, anche se dentro ci sentiamo morire».
La tua mamma.
Ermelinda Santoro
Le città necessitano di una luce migliore, di una regia capace di esaltare le caratteristiche urbane e architettoniche e permettere alle persone di viverle meglio, godendo delle bellezze, della cultura e della storia. Tutte le città hanno qualcosa da raccontare. Tutte hanno una identità che è fondamentale far emergere. Un mezzo, quello della luce, che può essere veicolo di marketing e quindi anche motore economico.
Oberty Groove e Vialanza Lightscape sono due installazioni di lighting design volute dall’amministrazione comunale in particolar modo dall’assessore Anna Paola Giuliani e del dirigente Carlo Dicesare per esaltare il paesaggio visivo della città per la giornata del 15 di agosto. Un regalo alla cittadinanza in questo giorno di festa.
Oberty Groove vuole evidenziare un monumento importante della città che non è percepito come tale nonostante sia uno dei simboli di Foggia. Si propone quella che potrebbe o meglio dovrebbe essere l’illuminazione di questo monumento. Un intervento di lighting design basato sulla lettura architettonica e storica del monumento, tale da far emergere delle informazioni poco note agli stessi foggiani. Un omaggio ad un grande progettista neoclassico, Luigi Oberty, che Foggia ha avuto l’onore di vedere all’opera.
Vialanza Lightscape, come già dimostrato il 26 luglio, è un nuovo modo di concepire l’illuminazione per le aree pedonali, dove la luce rende il percorso più attraente, conviviale e accogliente. Facilita le relazioni umane e il pensiero positivo. E’ il primo esempio di percorso pedonale di questo genere. Il 27 luglio molti cittadini e commercianti, durante il disallestimento, hanno palesato la loro volontà di mantenere questa illuminazione come permanente. Un evidente segnale che la luce è una forma di comunicazione semplice e diretta, di cui non è necessario conoscere le regole e ne essere dei tecnici per comprenderne i messaggi, ma basta viverla.
15 agosto 2018. Foggia. Puglia.
#obertygroove #vialanzalightscape #pronaofoggia
Cosa bisogna fare se si vede un cane abbandonato in una situazione di pericolo? In una città normale si chiamano i Vigili Urbani, i quali attivano il protocollo per mettere in sicurezza i cani ed eventualmente cercare di comprendere se è stato commesso un reato (esempio l’abbandono) e se possibile individuare i responsabili. Ma se questo capita a Foggia, le cose cambiano: le istituzioni si affidano al buon cuore dei cittadini perché la polizia municipale è impossibilitata a intervenire visto che nella nostra città manca una struttura che ospiti i cani soccorsi. Infatti il canile di Foggia, è stato interessato dapprima dal sequestro da parte della magistratura che vietava l’ingresso di altri cani.
Oggi a impedirne l’ingresso è l’ ASL, nella cui relazione a seguito dell’ispezione sanitaria si legge: L’ispezione, avvenuta in data 18 maggio 2018, ha rilevato delle criticità strutturali molto gravi, un numero di animali presenti di 205 unità , e delle condizioni igienico-sanitarie ed ambientali tali da non consentire l’ingresso di ulteriori cani. Quando un semplice cittadino si ritrova a dover soccorrere dei cani abbandonati e li porta al comando dei vigili urbani rischia anche di sentirsi dire che se non se li riprende rischia una denuncia per abbandono. Ma abbandono di cosa? Di cani pubblici di cui la pubblica amministrazione non è in grado di prendersi cura? Se un reato si prefigura, potrebbe essere quello d’ interruzione di pubblico servizio. Ora vi raccontiamo una vicenda di ordinaria disorganizzazione: una ragazza il giorno 31 luglio alle ore 23 trova 5 cuccioli di cane abbandonati in un bidone dei rifiuti. Così decide di chiamare i Vigili Urbani per avere delucidazioni su cosa fare.
Questi le rispondono di tenere in stallo la cucciolata e di richiamare il giorno successivo. Non riuscendo più a contattare telefonicamente il comando di polizia municipale la ragazza decide di recarsi personalmente . Lì viene verbalizzata la sua deposizione e le viene detto che i vigili non potendo farsi carico dei cani, di temporeggiare con lo stallo fin quando non si trovava la soluzione. A distanza di 5 giorni senza che nessuno si facesse sentire, avendo già informato che non aveva la possibilità di accudirli, con l’aiuto del Consigliere Comunale Vincenzo Rizzi, la ragazza si reca nuovamente al comando della polizia municipale, questa volta con l’intento di lasciarli. Da quel momento è il caos! Visto che fino a quel momento non si era riusciti a trovare una risoluzione su dove sistemare la cucciolata rimasta in caserma, un graduato ci ha informato che per assistere quei 5 cuccioli una pattuglia preposta a svolgere il servizio in strada sarebbe dovuta restare in caserma. Restiamo in attesa degli sviluppi e vigileremo su come chi di competenza è intervenuto per risolvere il problema.