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La Corte di Cassazione, della Sezione V Penale, con Sentenza 23 luglio 2020, n. 22049, ha stabilito che chi crea un profilo falso sul social media Facebook commette un retao penale, quello di "Sostituzione di persona".

Di seguito la sentenza (Atto Pubblico e Ufficiale) con la copia in pedice.

fonte: noiradiomobile.org

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano – Presidente
Dott. MAZZITELLI Caterina – Consigliere
Dott. RICCARDI Giuseppe – Rel. Consigliere
Dott. BRANCACCIO Matilde – Consigliere
Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

YAGUE Gilbert Tugade, nato il 08/11/1976 in Filippine;
avverso la sentenza del 08/11/2019 della Corte di Appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Tomaso Epidendio, che ha concluso chiedendo l’inammissibilità del ricorso;

lette le richieste del difensore, Avv. Anna Scarcella, che ha concluso ribadendo le doglianze proposte e chiedendo l’accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza emessa il 08/11/2019 la Corte di Appello di Messina ha confermato la sentenza del Tribunale di Messina del 01/06/2018, che aveva condannato Yague Gilbert Tugade alla pena condizionalmente sospesa di due mesi e quindici giorni di reclusione per i reati di cui agli artt. 595 e 494 cod. pen., per avere offeso la reputazione di Cadiente Emayl a mezzo internet, creando falsi profili Facebook rappresentati da foto caricaturali della stessa, e inviandole insulti mediante messaggi, così attribuendo un falso nome.

2. Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione il difensore di Yague Gilbert Tugade, Avv. Anna Scarcella, deducendo tre motivi di ricorso.

2.1. Violazione di legge e vizio di motivazione in relazione all’art. 595 cod. pen.: contesta il contenuto offensivo dei messaggi, sostenendo che la traduzione dell’interprete non avesse dimostrato il tenore delle affermazioni contestate, con riferimento all’accusa di prostituirsi; inoltre, il post asseritamente offensivo non proveniva dall’imputato, ma era stato inviato dall’account Mackenzie Cadiente Aleho; mancherebbe, infine, il requisito della divulgazione a più persone, trattandosi di un messaggio privato, visibile dal solo destinatario, e non essendo sufficiente la condivisione di profili di “amici” su Facebook; in ogni caso, sussisterebbe la fattispecie di ingiuria, essendo tali messaggi stati inviati alla stessa persona offesa.

2.2. Violazione di legge e vizio di motivazione in relazione all’art. 494 cod. pen.: sostiene che non sussista il reato, per la differenza tra l’immagine caricaturale e l’immagine della persona a lei immediatamente riconducibile.

2.3. Violazione di legge e vizio di motivazione in relazione all’art. 131 bis cod. pen.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il primo motivo di ricorso è inammissibile, perché propone doglianze eminentemente di fatto, che sollecitano, in realtà, una rivalutazione di merito preclusa in sede di legittimità, sulla base di una “rilettura” degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è, in via esclusiva, riservata al giudice di merito, senza che possa integrare il vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa, e per il ricorrente più adeguata, valutazione delle risultanze processuali (Sez. U, n. 6402 del 30/04/1997, Dessinnone, Rv. 207944);

infatti, pur essendo formalmente riferite a vizi riconducibili alle categorie del vizio di motivazione e della violazione di legge, ai sensi dell’art. 606 c.p.p., sono in realtà dirette a richiedere a questa Corte un inammissibile sindacato sul merito delle valutazioni effettuate dalla Corte territoriale (Sez. U, n. 2110 del 23/11/1995, Fachini, Rv. 203767; Sez. U, n. 6402 del 30/04/1997, Dessimone, Rv. 207944; Sez. U, n. 24 del 24/11/1999, Spina, Rv. 214794).

In particolare, con le censure proposte il ricorrente non lamenta una motivazione mancante, contraddittoria o manifestamente illogica – unici vizi della motivazione proponibili ai sensi dell’art. 606, lett. e), cod. proc. pen. ma una decisione erronea, in quanto fondata su una valutazione asseritamente sbagliata in merito al contenuto offensivo dei messaggi, alla provenienza degli stessi ed alla divulgazione.

Il controllo di legittimità, tuttavia, concerne il rapporto tra motivazione e decisione, non già il rapporto tra prova e decisione; sicché il ricorso per cassazione che devolva il vizio di motivazione, per essere valutato ammissibile, deve rivolgere le censure nei confronti della motivazione posta a fondamento della decisione, non già nei confronti della valutazione probatoria sottesa, che, in quanto riservata al giudice di merito, è estranea al perimetro cognitivo e valutativo della Corte di Cassazione.

Pertanto, nel rammentare che la Corte di Cassazione è giudice della motivazione, non già della decisione, ed esclusa l’ammissibilità di una rivalutazione del compendio probatorio, va al contrario evidenziato che la sentenza impugnata ha fornito logica e coerente motivazione in ordine alla ricostruzione dei fatti, con argomentazioni prive di illogicità (tantomeno manifeste) e di contraddittorietà.

Pacifico che la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595, comma terzo, cod. pen., sotto il profilo dell’offesa arrecata “con qualsiasi altro mezzo di pubblicità” diverso dalla stampa, poiché la condotta in tal modo realizzata è potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato, o comunque quantitativamente apprezzabile, di persone e tuttavia non può dirsi posta in essere “col mezzo della stampa”, non essendo i social network destinati ad un’attività di informazione professionale diretta al pubblico (Sez. 5, n. 4873 del 14/11/2016, dep. 2017, Manduca, Rv. 269090), le doglianze proposte sono altresì manifestamente infondate.

Quanto alla provenienza dei messaggi, è stato accertato, mediante individuazione degli indirizzi IP (Internet Protocol address) – il numero del datagramma che identifica univocamente un dispositivo (c.d. host) collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete per l’instradamento/indirizzamento – che i falsi profili “facebook” erano stati creati dall’imputato, utilizzando due utenze mobili Wind ed una fissa Linkedin a lui intestate, nonché un’utenza fissa Fastweb intestata a Rinaldi Sergio, presso il quale Yague lavorava come domestico.

Quanto al contenuto offensivo dei post pubblicati, il ricorso si limita a contestarlo sulla base di una non consentita rivalutazione della traduzione dell’interprete, peraltro calibrata soltanto sull’accusa di prostituzione, e senza confrontarsi con il contenuto offensivo dei messaggi con cui la persona offesa veniva insultata come “pescivendola”.

Infine, quanto al requisito della divulgazione, che non sussisterebbe in quanto l’agente avrebbe inviato dei ‘messaggi’ privati, visibili al solo destinatario, la doglianza è manifestamente infondata, essendo stato accertato, anche sulla base dell’acquisizione dei c.d. Screenshot, che i messaggi offensivi erano stati divulgati tramite i falsi profili facebook mediante pubblicazione di post visibili ai c.d. “amici” del profilo, e non mediante invio di messaggi privati.

Altrettanto manifestamente infondata è la deduzione con cui si sostiene la configurabilità dell’ingiuria, per essere stati i messaggi inviati direttamente alla persona offesa; oltre a contraddire il tenore del ricorso, che, a p. 3, sostiene che il destinatario del messaggio era la sorella della persona offesa, la sentenza impugnata ha al riguardo chiarito che i post offensivi erano stati pubblicati sui profili della sorella e del figlio della persona offesa.

2. Il secondo motivo è manifestamente infondato, in quanto il reato di sostituzione di persona è integrato da colui che crea ed utilizza un profilo su social network, utilizzando abusivamente l’immagine di una persona del tutto inconsapevole, trattandosi di condotta idonea alla rappresentazione di una identità digitale non corrispondente al soggetto che lo utilizza (Sez. 5, n. 33862 del 08/06/2018, R, non massimata sul punto); secondo quanto precisato da Sez. 5, n. 25774 del 23/04/2014, Sarlo, Rv. 259303, integra il delitto di sostituzione di persona (art. 494 cod. pen., la condotta di colui che crea ed utilizza un “profilo” su social network, utilizzando abusivamente l’immagine di una persona del tutto inconsapevole, associata ad un “nickname” di fantasia ed a caratteristiche personali negative, e la descrizione di un profilo poco lusinghiero sul “social network” evidenzia sia il fine di vantaggio, consistente nell’agevolazione delle comunicazioni e degli scambi di contenuti in rete, sia il fine di danno per il terzo, di cui è abusivamente utilizzata l’immagine).

Ciò posto, non rileva, ai fini dell’integrazione del reato, che, attraverso la sostituzione di persona, sia stata divulgata una “immagine caricaturale” della persona offesa, che rileva ai fini della integrazione, altresì, del reato di diffamazione, essendo sufficiente, per la tipicità del delitto di cui all’art. 494m co. 4 cod. pen., la illegittima sostituzione della propria all’altrui persona, mediante creazione ed utilizzo di un falso profilo facebook.

3. Il terzo motivo, infine, è del tutto generico, limitandosi a contestare il diniego del riconoscimento della causa di non punibilità di cui all’art. 131 bis cod. pen. nonostante l’asserito minimo disvalore sociale della condotta conseguente ad una “divulgazione privata e non pubblica di tali espressioni sui social”;

la doglianza, che sollecita ictu oculi una non consentita rivalutazione del merito, non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata, che, oltre ad avere accertato il requisito della divulgazione (di per sé ‘pubblica’), ha negato il riconoscimento dell’art. 131 bis cod. pen. ritenendo, con apprezzamento di fatto immune da censure di illogicità, e dunque insindacabile in sede di legittimità, che non ricorresse la particolare tenuità del danno, in considerazione della persistenza della condotta criminosa per oltre un mese, e della creazione di numerosi profili al solo scopo di arrecare danno alla persona offesa.

4. Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso consegue la condanna al pagamento delle spese processuali e alla corresponsione di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende, somma che si ritiene equo determinare in Euro 3.000,00.

P.Q.M.

Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e della somma di C 3.000,00 in favore della Cassa delle Ammende.

Così deciso in Roma il 06/07/2020.

Depositato in Cancelleria il 23 luglio 2020.

SENTENZA – copia non ufficiale -.

E' terminato con tanta gioia, ma anche qualche lacrimuccia, il Camp Estivo realizzato dalla Confraternita Misericordia di Andria dal titolo "Ripiantiamo da qui". Un campo che ha visto la partecipazione di oltre sessanta bambini e ragazzi, un campo che è stata una vera e propria boccata d'ossigeno per i più piccoli e per i volontari giallociano dopo il complesso periodo dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Un campo che è stato senza dubbio ludico ma che ha basato tutto il suo sviluppo su alcune importanti azioni educative che sono parte integrante dell'attività sul territorio della Misericordia.

"Ripiantiamo da qui" ha visto la partecipazione dei ragazzi in progetti nel progetto come l'attività chiamata "Pollicino verde" che ha permesso la piantumazione e coltivazione di moltissime specie autoctone nell'ampio spazio esterno di Via Vecchia Barletta, in gran parte riqualificato anche per questo evento. Dalle piante al cibo con lo chef Antonio Abruzzese che ha coinvolto i più piccoli in azioni di cucina tradizionale e semplice completamente a km 0, sino al mastro casaro Francesco Burdo che ha portato alla scoperta di una delle più antiche attività culinarie svolte in questa terra e cioè il formaggio con la storica burrata e non solo.

Ma uno sguardo attento è stato prestato alle norme anti Covid-19 e, soprattutto, alla formazione dei più piccoli verso le azioni di soccorso. Una formazione che parte dai più piccoli per investire anche le famiglie e costruire una rete realmente consapevole delle azioni di primo soccorso, di educazione civica e di volontariato. Insomma un concentrato di attività in circa un mese in cui si è parlato del prendersi cura di se e degli altri, in cui ha primeggiato lo spirito di squadra, in cui i volontari della Misericordia hanno espresso tutta la loro azione sociale tipica dei colori giallociano. Da rimarcare, anche, che nella serata conclusiva, al rompete le righe di questa esperienza, famiglie e ragazzi hanno voluto contribuire al progetto "Regalaci un libro, regalaci un sorriso" donando decine di testi che saranno distribuiti alle comunità per minori o direttamente alle famiglie in difficoltà grazie al progetto della Librerie Giunti al Punto di Andria in collaborazione con la Misericordia. Su ogni libro c'è una dedica speciale di un piccolo partecipante al campo estivo. Dopo i primi sessanta libri donati, dunque, ne arrivano quasi un centinaio pronti per esser consegnati nelle prossime giornate.

Il campo è stato reso possibile grazie ai volontari della Misericordia di Andria in collaborazione con il movimento giovanile delle Misericordie G.Emme e con la partecipazione anche dell'Impresa Sociale Misandria.

Info
- http://www.misericordiaandria.it/gioia-e-qualche-lacrima-concluso-dopo-un-mese-il-campo-estivo-della-misericordia-ripiantiamo-da/

La Cisl traccia la linea dell’impegno profondo del post pandemia.
Lo fa nel Consiglio Generale a Roma con la relazione della Segretaria Annamaria Furlan e ribadendo con forza la centralità del lavoro come risorsa imprescindibile per la ripresa.
La necessità degli investimenti per rimettere in moto il Paese, l’urgenza di interventi infrastrutturali in particolare al Sud, il sostegno per una nuova e potenziata occupazione, il supporto ai giovani, agli anziani, alle famiglie, a chi soffre, a chi bisogno di aiuto e a chi è in difficoltà.
I lavori del Consiglio Generale, il primo in presenza del post Covid-19, scrivono una pagina da ricordare per tutta la Cisl di Puglia con la prestigiosa nomina di Daniela Fumarola a Segretaria Confederale.
“Oggi Annamaria Furlan e tutta la Cisl dimostrano che la strada per progettare un futuro che sia disegnato in modo positivo è quella di garantire lo sviluppo del nostro Paese intorno al lavoro e partendo dalle ricchezze umane - afferma Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia - Ma lasciatemi testimoniare la mia emozione, anche la mia felicità per la elezione di Daniela Fumarola, nuova Segretaria Confederale. Che grande soddisfazione per lei e per tutta la Cisl della Puglia. Daniela è una sindacalista vera, profondamente impegnata, seria e appassionata, ma con un tratto umano rilevante, ed è una amica ed una donna vincente. Congratulazioni, ora sarà ancora di più un riferimento importante per il nostro impegno sindacale quotidiano”.

 

Ieri, martedì 28 luglio 2020, presso il MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (FG) è stato inaugurato un nuovo spazio permanente, dedicato al mondo del fumetto e, in particolar modo, al geniale Andrea Pazienza. Da oggi SPAZIO FUMETTO è regolarmente visitabile, sempre SU PRENOTAZIONE, nel rispetto delle norme di sicurezza prescritte per i musei, finalizzate al contenimento ed al contrasto del virus Covid-19.

“Spazio Fumetto” nasce con l’intento di creare un’area espositiva all’interno del museo, strettamente legata alle attività del centro di documentazione SPLASH Archivio “Andrea Pazienza”, sezione del MAT attiva dal 2015 nella promozione e nella divulgazione del medium fumetto attraverso visite guidate, approfondimenti tematici, laboratori didattici, corsi di disegno, incontri e workshop con autori, mostre, collaborazioni con fiere del fumetto e manifestazioni culturali, su tutto il territorio nazionale.

Il nuovo spazio espositivo è destinato sia a ospitare in modo permanente i disegni donati al MAT dagli autori partecipanti alla mostra collettiva “Buon Compleanno Paz!” (MAT, San Severo, 22 maggio - 20 novembre 2016), sia come area per mostre temporanee personali e collettive legate al mondo del fumetto e dell’illustrazione.

Nel neonato “Spazio Fumetto” sono visibili ben sessantasei opere dedicate a Paz da parte di svariati autori del mondo del fumetto, della satira e dell’illustrazione italiana: Simone Angelini, Stefano Antonucci, Alessio Atrei, Stefano Babini, Luca Bertelè, Vincenzo Bizzarri, Pino Borselli, Andrea Buongiorno, Dario Campagna, Giancarlo Caracuzzo, Marco Careddu, Onofrio Catacchio, Marco Cazzato, Alberto Corradi, Paolo Cossi, Marco Dambrosio Makkox, Manuel De Carli, Gian Marco De Francisco, Giulio De Vita, Andrea Dentuto, Stefano Disegni, Francesca Follini, Alessio Fortunato, Alessandro Fusari, Luca Genovese, Sergio Gerasi, Beppe Giacobbe, Alessandro Gottardo, Giuseppe Guida, Davide La Rosa, Giulio Laurenzi, Fabio Magnasciutti, Fabrizio Malerba, Milo Manara, Nicola Mari, Germano Massenzio, Federico Mele, Anna Merli, Mario Milano, Stefano Misesti, Andrea Mossa, Mario Natangelo, Massimo Pasca, Alberto Ponticelli, Pasquale Qualano, Umberto Romaniello, Valentina Rosset, Alberto Ruggieri, Roberta Sacchi Sakka, Giuseppe Sansone, Giorgio Santucci, Domenico Sicolo, Guido Silvestri Silver, Marco Soldi, Sergio Staino, Kezia Terracciano Keziat, Pasquale Squaz Todisco, Davide Toffolo, Walter Trono, Lele Vianello, Sebastiano Vilella, Vincino, Fabio Visintin, Virginio Vona, Stefano Zattera, Silvia Ziche.

L’allestimento di “Spazio Fumetto” è stato curato dalla ditta specializzata SistemaLab di Altamura, e l’impianto di illuminazione, in parte sponsorizzato da Elettrolamp Srl di San Severo.

Nel mese di settembre sarà presentato anche un catalogo dello spazio espositivo, edito da LineArte, con contributi del fumettista e autore televisivo Makkox, dello storico dell’arte Puca Jeronimo Rojas Beccaglia, di Francesco Miglio, Sindaco del Comune di San Severo con delega ai Servizi Museali, e con scritti dei curatori della mostra del 2016, Antonello Vigliaroli, operatore culturale, ed Elena Antonacci, direttrice del MAT. Nel catalogo saranno presenti anche le illustrazioni di Max Frezzato, Vittorio Giardino, Corrado Mastantuono, Sergio Ponchione, presenti solo nella fortunata esposizione del 2016.

Per visitare il neonato spazio espositivo del MAT è obbligatorio effettuare una prenotazione al numero telefonico 0882.339611 o via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L’accesso è gratuito e contingentato, nel rispetto delle norme anti-Covid previste per i musei, per garantire la sicurezza e la tranquillità dei visitatori.

Norme e modalità di accesso al MAT

· L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
· All’ingresso sarà misurata la temperatura corporea. Nel caso la temperatura fosse di 37,5°C o superiore, i visitatori saranno invitati a lasciare il museo con gli eventuali accompagnatori
· I visitatori saranno invitati ad indossare la mascherina durante tutta la permanenza all’interno del museo
· Durante la visita, i visitatori saranno invitati a mantenere la distanza di 1,5 metri dagli altri visitatori e dal personale del museo
· Lungo il percorso di visita al pubblico sarà chiesto di attenersi alle indicazioni del personale preposto e alla segnaletica
· Sono stati previsti erogatori di gel disinfettante a disposizione del pubblico

PER INFO E PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ALLO SPAZIO FUMETTO ED A “SPLASH! ARCHIVIO ANDREA PAZIENZA”:
MAT Museo dell’Alto Tavoliere
Piazza San Francesco, 48
San Severo (FG)
Tel. 0882.339611
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook: Mat Museo dell'Alto Tavoliere
Twitter: @MATSanSevero
Instagram: mat_museo_alto_tavoliere
Orari di apertura:
Lun.-Ven. 9.00-13.30; 17.30-20.30
Sab.: 18.00-20.00
Dom.: 10.30-13.30; 18.00-21.00

La stazione di San Severo diventerà il fulcro di una mobilità integrata e sostenibile. Nei prossimi due anni Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha in programma interventi di riqualificazione all’interno della stazione di San Severo per renderla più accessibile e attrattiva.

E’ quanto è scaturito da un incontro che si è tenuto presso la Sala Raffaele Recca di Palazzo Celestini – Residenza Municipale – alla presenza di una delegazione di RFI guidata dal Direttore di Pianificazione e strategia Gianfranco Pignatone e l’Amministrazione Comunale di San Severo con il Sindaco Francesco Miglio, il Vice Sindaco Salvatore Margiotta, l’Assessore ai Lavori Pubblici Luigi Montorio, il Dirigente Area Urbanistica e Pianificazione Strategica Fabio Mucilli.

Grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche sono previsti interventi per l’installazione di ascensori e l’adeguamento di tutti gli spazi aperti al pubblico e di transito e il restyling degli spazi di attesa nel segno di un’alta qualità architettonica, in modo da renderli visibili e luminosi. Si punta così ad aumentare la percezione di confort e sicurezza da parte degli utenti della stazione, siano essi viaggiatori che cittadini. La piazza antistante la stazione – Piazza della Costituzione - sarà ridisegnata con ampi spazi pedonali e aree verdi per incentivare la mobilità dolce, già promossa dall’Amministrazione Comunale che sta realizzando in città una pista ciclabile e due bike point, di cui uno sarà ubicato nei pressi della pista di atletica in Via Padre Matteo da Agnone. Le aree di scalo vicine alla stazione, non più funzionali alle attività ferroviarie, saranno riqualificate e destinate allo sviluppo di un nuovo centro intermodale che fungerà da snodo per i collegamenti verso le mete turistiche nei dintorni, il mare, il centro storico e le altre zone della città.

“Sono tutti questi – dichiara il Sindaco Miglio - gli obiettivi condivisi tra l’Amministrazione Comunale di San Severo e Rete Ferroviaria Italiana, frutto del confronto di questi ultimi mesi che si perfezionerà con la firma di un Protocollo di intesa a settembre. Un piano eccellente che riqualifica tutta la zona dello scalo ferroviario e contribuirà a rendere più funzionale l’intero quartiere, oltre che molto più gradevole l’ingresso a San Severo di tanti visitatori che giungono in città attraverso il trasporto su gomma e ferrovia”.

AGEA e Viminale hanno sottoscritto la convenzione per la trasmissione di dati e informazioni per il rilascio delle certificazioni antimafia. A darne notizia è CIA Agricoltori Italiani Capitanata che evidenzia come l'accordo, di fatto, disciplinando la gestione delle richieste del certificato, sblocchi l'erogazione degli aiuti. La convenzione regola, in pratica, le modalità non solo operative ma anche informatiche del collegamento tra la Banca Dati Nazionale Unica della documentazione antimafia ed il SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale), in attuazione di quanto previsto dalla vigente normativa in materia di certificazione antimafia e in conformità ai principi stabiliti dal Regolamento Ue e dagli standard di sicurezza informatica. In assenza di questo atto, i contributi superiori a 25mila euro finora risultavano bloccati.

"Aspettavamo dal mese di ottobre questo provvedimento estremamente importante e atteso dalle imprese agricole - ha commentato il presidente provinciale CIA Capitanata Michele Ferrandino - Ora finalmente il Viminale e il Ministero delle Politiche Agricole hanno accolto le nostre ripetute sollecitazioni a intervenire con tempestività, dal momento che il ritardo nelle erogazioni europee alle imprese agricole sta mettendo in grosse difficoltà i bilanci aziendali. Ringraziamo per l'impegno profuso il prefetto di Foggia Massimo Mariani, il quale, da noi informato, recepì subito le preoccupazioni del mondo agricolo e si attivò prontamente per il superamento dell'impasse. CIA Capitanata da sempre reclama l’attivazione di procedure efficienti e snelle a favore delle imprese agricole. Le imprese italiane continuano a subire un carico burocratico di gran lunga maggiore a differenza di quanto accade alle aziende delle altre nazioni europee. Questo - conclude il presidente Ferrandino - non fa altro che rendere le imprese italiane meno competitive sui mercati mondiali”.

 

Venerdì 15 febbraio, alle ore 17, nell’Auditorium Cgil di via della Repubblica 68

Storie che si intrecciano, tra rassegnazione e speranza. Ci sono anche Foggia e la Daunia

Tra i temi affrontati quello del lavoro, che domani porterà migliaia di pugliesi a Roma

FOGGIA – Attraversa la Capitanata e la Puglia, arrivando anche a Foggia e San Giovanni Rotondo, la storia raccontata da Giovanni Forte nel suo nuovo libro “Ci voglio credere”. L’autore, segretario generale dello SPI Puglia, il più grande sindacato italiano dei pensionati, sarà a Foggia per presentare il suo libro, nell’auditorium della CGIL in via della Repubblica 68, venerdì 15 febbraio alle ore 17. Assieme a lui, a discutere dei temi affrontati nel romanzo, ci saranno il giornalista Geppe Inserra e il segretario generale della FLAI Cgil di Capitanata Daniele Iacovelli. Ci saranno, naturalmente, le compagne e i compagni dello SPI Cgil di Capitanata che, proprio in questi giorni, hanno completato la composizione della segreteria dopo la lunga fase congressuale con le elezioni di Alfonso Ciampolillo e Tina Trevisonne a coadiuvare e affiancare il segretario Franco Persiano.

LA TERRA CHE NON VORRESTI ABBANDONARE. Si discute moltissimo di migranti e delle dinamiche che spingono milioni di persone, in tutto il mondo, a lasciare la propria terra. Non si approfondisce abbastanza, però, la lacerazione che attraversa anima e cuore di chi, italiano o straniero, è costretto suo malgrado ad abbandonare il proprio Paese. “Ci voglio credere” comincia proprio da questo, dalle vicende di una famiglia spaccata, da due fratelli italiani, pugliesi, che compiono scelte diametralmente opposte rispetto all’urgenza di vivere, di realizzarsi, di trovare la felicità o soltanto un equilibrio. C’è chi va via e chi resta.

LA PUGLIA TRA PASSATO E PRESENTE. “Il cambiamento senza lavoro non esiste”. La frase di uno dei protagonisti rimbomba nel vissuto, nell’attualità di una regione, la Puglia, che appare come uno scenario sempre in bilico tra bellezza, fiducia e orrore: la criminalità organizzata, l’inquinamento, l’opacità che rende inquietanti gli interessi attorno al ciclo dei rifiuti incombono su un paesaggio umano, naturale e urbano che suscita meraviglia, genera speranze, alimenta il senso di identità e di appartenenza di chi, nonostante tutto, non vuole darla vinta alla rassegnazione.

DAL LIBRO ALLA LOTTA. I temi affrontati nel romanzo sono tanto attuali da richiamare la realtà viva, perfino la cronaca politica e sociale di questi giorni. Domani, sabato 9 febbraio, da tutta la Puglia saranno migliaia gli studenti, i lavoratori, i pensionati, le donne e gli uomini che parteciperanno a Roma alla manifestazione nazionale unitaria “Futuro al Lavoro” proclamata da Cgil, Cisl e Uil. A Piazza San Giovanni in Laterano, ci sarà una grande mobilitazione a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte, per chiedere al Governo di aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese. Creazione di lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali eque, rivalutazione delle pensioni, interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità, dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici, maggiori risorse per i giovani, le donne e il Mezzogiorno. Queste, in sintesi, le priorità di Cgil, Cisl e Uil per la crescita del nostro Paese. Sono attesi complessivamente, e con una grande presenza della Capitanata e della Puglia, oltre di 1.300 pullman, 12 treni, 2 navi dalla Sardegna, più di 1.000 voli, oltre a tutta la partecipazione auto-organizzata. Il concentramento dei manifestanti è previsto in Piazza della Repubblica alle ore 9, dove partirà il corteo che percorrerà via delle Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto, e arriverà in Piazza San Giovanni in Laterano.

 

 

Concorso Barman

Oggi 8 febbraio 2019 IV concorso scolastico di Barman Junior,un convegno organizzato dall’IPSSAR MATTEI di Vieste in collaborazione con la Polstrada Sez.di Vieste e la partecipazione dell’A.I.B.E.S.Sez.Puglia e Basilicata.Il convegno ha avuto inizio nell’aula magna dell’istituto con l’informativa sull’alcol test e gli effetti sul corpo umano a cura del Dott.Mancini Michele.Al termine ha avuto inizio un Master A.I.B.E.S.  Con una giuria che ha selezionato i vincitori della competizione. I concorsi e le gare di cocktail sono momenti di crescita professionale per i barman. Punti d’incontro di culture, arte e creatività legate al buon bere e occasioni per arricchire il proprio bagaglio tecnico e spirituale

Con il confronto si cresce e si migliora l’autostima 

Il barman va premiato: per la presenza e la divisa; per la tecnica, lo stile, la classe e la professionalità; per il gusto e la ricetta, che denotano conoscenza della materia prima e creatività; per la cultura merceologica, quella vera, non quella legata alla promozionalità.

Il lavoro del Barman non è fondato sul business, per fortuna e non deve essere fine a se stesso.

Tiziana Vescera

 

Oggi 4 febbraio 2019, alle ore 11,30, si riuniranno a Palazzo Dogana a Foggia i quadri dirigenti della Coldiretti della Capitanata perché continua la mobilitazione a sostegno dei necessari provvedimenti su gelate e Xylella, fino a quando non saranno assunti ed operativi, per far fronte all’emergenza olivicola pugliese senza precedenti.

“Per affrontare l’emergenza servono interventi urgenti per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate e dalla Xylella di ripartire con un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale, senza spostare le responsabilità da chi ha avuto tempo di agire e non l’ha fatto, a chi oggi deve porre rimedio a minuto zero”, ha detto Savino Muraglia, presidente regionale di Coldiretti.

“La provincia di Foggia è stata pesantemente colpita dalle gelate del febbraio 2018 e faranno sentire la loro voce gli olivicoltori del Gargano, di Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle, Ordona, fino a Cerignola che da sola rappresenta 18mila ettari di olivicoltura che aspettano interventi concreti, dopo i ritardi e le mancanze accumulate nei mesi scorsi”, denuncia il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo. “Va subito fermato lo spettro della Xylella che avanza pericolosamente a Nord della Puglia e, se non si procederà tempestivamente con atti concreti, in un attimo ce la ritroveremo in provincia di Foggia. E’ paradossale – conclude il presidente De Filippo - che quanto accaduto ai nostri colleghi olivicoltori del Salento non sia ancora servito da esempio drammatico per definire una strategia chiara e decisiva contro la malattia che dilaga”.

Dalla inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle gelate, dai disastrosi eventi estremi all’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy fino ai cambiamenti climatici – dice Coldiretti Puglia - sono alcune delle criticità da affrontare per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l'economia e  l’occupazione nel settore olivicolo che rappresenta il volano dell’economia agricola pugliese.

Teresa De Petro

 

Il 22 gennaio 2019 l’ISTITUTO IPSSAR MATTEI VIESTE con 36 alunni accompagnati dalle docenti Lucatelli Gianna, Russo Annamaria e Vescera Tiziana, sono partiti per la 15° edizione TRENO DELLA MEMORIA verso la prima tappa di raccolta a Bitonto, dove 600 alunni della regione Puglia sono stati accolti e divisi per le seguenti destinazioni:Berlino, Praga e Budapest,con una tappa comune verso Cracovia.Tra i luoghi visitati la Topografia del Terrore: il museo.

Proprio dietro a uno dei frammenti ancora in piedi del Muro di Berlino,un’ esposizione permanente che documenta l’orrore nazista proprio nel luogo in cui il regime aveva i suoi centri di potere. Sachsenhausen uno dei più grandi campi di concentramento in Germania, in esercizio dal 1936 al 1945. Venne costruito nel territorio di Sachsenhausen e fin dall'inizio posto sotto il controllo delle SS utilizzato, oltre che per la sua funzione principale, anche per l'addestramento dei comandanti e del personale poi inviati in altri campi, svolgendo così una funzione simile a quella del campo di concentramento di Dachau.

La fabbrica di Schindler che acquistò a basso prezzo in via Lipowa n. 4, nel quartiere industriale di Zablocie, che chiamò Deutsche Emaillewaren-Fabrik, produsse pentolame e in seguito munizioni: l'imprenditore tedesco salvò durante la seconda guerra mondiale circa 1.100 ebrei dallo sterminio (Shoah), con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica.

Presenti anche presso Auschwitz - Oswiecim in Polonia nell‟Alta Slesia, nei territori occupati ed annessi al terzo Reich dopo lo scoppio della II Guerra Mondiale.
Questo piccolo centro abitato è situato ad una cinquantina di chilometri da Cracovia ed è in una posizione strategica, perché si trova al centro di un importante snodo ferroviario, elemento fondamentale per poter realizzare i trasporti che, da tutta Europa, a partire dal 1942, iniziarono ad arrivare nella sua stazione ferroviaria.
.

A seguire il campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II) fu uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di Auschwitz (in polacco: Oświęcim), in Polonia. Facevano parte del complesso, oltre al campo di Birkenau e quello principale di Auschwitz (Auschwitz I), anche il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz, (pol. Monowice) ed altri 45 sottocampi costruiti durante l'occupazione nazista della Polonia. Illuminati da una fiaccola che ardeva in un braciere al termine della visita tutti i gruppi presenti, hanno iniziato una maratona di lettura, dopo avere ricordato il nome della persona deportata, i partecipanti, hanno ripreso l'usanza del rito ebraico di posare una pietra sulla tomba in commemorazione del defunto, deponendo un lumino in prossimità dei binari che portavano merce umana nei campi. 

La conclusione del viaggio è produrre memorie:chi ha visto,ha ascoltato e a sua volta testimonierà, produrrà nuovi contenuti,nuove forme e nuovi strumenti di trasmissione .

 Un viaggio che costruisce comunità, un viaggio che ci contamina, che costruisce una nuova cittadinanza attiva e ci cambia per sempre. Il Treno della Memoria parla di storia e memoria del passato ma anche di testimonianze ed impegno nel presente.
Affinché ciò che è stato non debba più ripetersi, dobbiamo riconoscere le tracce dell’odio e dell’indifferenza già presenti nella realtà dell’oggi e contrastarle con il nostro impegno quotidiano.

La docente

TIZIANA VESCERA

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