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Sequestrata una piantagione di marijuana dai Carabinieri Forestale -NIPAAF di Foggia e dai Carabinieri appartenenti allo squadrone eliportato Cacciatori “Puglia” sugli argini del fiume Fortore.

Più di cento piante di marijuana pronte per essere raccolte erano coltivate in una area a ridosso del letto del fiume.

Nella mattinata odierna, la sinergica azione dei Reparti dell’Arma dei Carabinieri, Carabinieri Forestale – NIPAAF di Foggia e Squadrone eliportato Cacciatori “Puglia” ha permesso di individuare in adiacenza del letto del fiume Fortore in area demaniale una piantagione abusiva di marjuana.

I militari hanno individuato l’area adibita alla coltivazione di marijuana all’interno della  vegetazione ripariale a seguito di una attenta e meticolosa azione di verifica e monitoraggio del territorio.

Ignoti, infatti,  dopo aver liberato una parte di terreno dalla vegetazione ivi presente avevano impiantato più di cento piante di marijuana in diversi filari con annesso sistema di irrigazione ben nascosta ed inaccessibile.

L’illecita coltivazione era stata realizzata in un ambiente, quello fluviale, che garantiva favorevoli e ideali condizioni climatiche per una rapida e prosperosa crescita delle piante contenenti , nelle loro infiorescenze, il principio attivo THC.

I militari, dopo aver notiziato l’A.G. competente  hanno  provvedendo dietro  indicazioni e coordinamento da parte di quest’ultima  al  sequestro del campo  con contestuale estirpazione e distruzione di tutte le piante di marjuana conferendole in apposto centro.

La piantagione composta da piante di altezza variabile da uno a due metri, immesse sul mercato avrebbero avuto un valore superiore ai 300.000 euro.

Dalle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Nuclei Investigativo di Foggia stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, che ha coordinato le indagini.

I reati contestati, in questa prima fase preliminare-cautelare, sono concorso di persone in spaccio continuato di sostanze stupefacenti. L’indagine antidroga in questione, convenzionalmente denominata “RADAR”, iniziata nell’estate del 2021 e durata all’incirca sei mesi, è scaturita dopo il sequestro di un kg di cocaina eseguito, da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, nel giugno 2021. Da tale sviluppo investigativo sarebbe stato così riscontrato, in termini gravemente indiziari, un importante traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, e non solo, avviato principalmente sull’asse territoriale San Severo – San Giovanni Rotondo, che ha visto coinvolto diversi soggetti. Durante l’attività investigativa svolta, sono stati arrestati in flagranza di reato - quale riscontro - 5 soggetti, con il recupero complessivo di oltre un kg tra cocaina e hashish, nonché il sequestro di circa 50.000 euro in contanti ritenuti, secondo le contestazioni preliminari, profitto di parte del traffico di droga accertato dai militari dell’Arma.

Le indagini, sviluppate anche mediante plurime attività tecniche, avrebbero quindi consentito di rilevare numerosi episodi di spaccio “al dettaglio” di sostanze stupefacenti, nonché fenomeni di “infiltrazione” di soggetti sanseveresi nei comuni limitrofi al confine regionale, quali Campomarino (CH), Termoli (CB), San Salvo (CH) e Vasto (CH), dove – sempre secondo le contestazioni preliminari effettuate dagli Inquirenti – alcuni degli indagati sarebbero riusciti a “conquistare” in quelle aree una parte del locale “mercato degli stupefacenti”.

L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in questione ha visto il coinvolgimento anche dello Squadrone Eliportato Cacciatori  di  Puglia, nonché dei  Comandi  Arma territorialmente impegnati a supporto delle operazioni di Polizia Giudiziaria del Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia, coordinati dall’A.G. di Foggia.

Nei prossimi giorni, i soggetti cautelati saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia davanti al GIP competente del Tribunale di Foggia.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone sottoposte a misure cautelari è al momento al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

Prosegue senza soluzione di continuità l’azione di contrasto ai fenomeni criminali in San Severo da parte dei Carabinieri della locale Compagnia per garantire sicurezza e legalità.

Anche durante lo scorso mese di settembre, gli sforzi compiuti dai militari dell’Arma, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono stati orientati alle necessità del territorio ed alle esigenze dei cittadini. Numerose infatti le perquisizioni, le ispezioni, i rastrellamenti, i posti di blocco ed controlli ad esercizi commerciali eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di San Severo. In questa incessante opera di prevenzione e repressione dei reati, non è mai mancato il supporto di varie componenti specializzate dell’Arma, quali sono le Squadre di Intervento Operativo, i Carabinieri Cacciatori ed, infine, i Nuclei Cinofili addestrati alla la ricerca di armi e di sostanze stupefacenti. Di particolare rilievo i risultati ottenuti: centinaia di persone e veicoli controllati, ben 13 persone complessivamente arrestate e, infine, il sequestro di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente.

A San Severo, i Carabinieri della locale Sezione Radiomobile hanno arrestato in flagranza per il reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente un 50enne del posto. Il soggetto, a seguito di un controllo presso la propria abitazione, veniva trovato in possesso di circa 100 gr. di cocaina e della somma contante di euro 1700. L’arrestato, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica di Foggia, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia.

Sempre a San Severo, i Carabinieri della locale Sezione Operativa hanno dato esecuzione ad un ordine di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere nei confronti di un 30enne del posto, resosi responsabile di molteplici allontanamenti dall’abitazione dove era già ristretto agli arresti domiciliari. Il soggetto, quindi, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia. Il provvedimento restrittivo è stato richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Foggia.

Ancora a San Severo, i Carabinieri della locale Sezione Radiomobile hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 22enne del luogo, resosi responsabile di molteplici violazioni alla misura dell’obbligo di dimora al quale era già sottoposto per reati in materia di sostanze stupefacenti. Il soggetto, quindi, veniva tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Foggia.

 

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A San Nicandro Garganico, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza per il reato di evasione un 25 enne originario di San Giovanni Rotondo, il quale, durante la serata, aveva deciso di evadere dalla comunità all’interno della quale era già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Gli operanti riuscivano, infatti, a sorprendere il soggetto all’interno della propria abitazione senza che vi fosse un valido motivo. A seguito di ciò, i militari lo traducevano nuovamente presso la comunità in parola in regime di arresti domiciliari, risottoponendolo così a tale misura come disposto dall’A.G. di Foggia.

Sempre a San Nicandro Garganico, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un ordine di sostituzione della misura cautelare del divieto di dimora con la misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari nei confronti di un 75 enne del posto, già resosi responsabile del reato di atti persecutori. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Foggia.

Ancora a San Nicandro Garganico, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza per il reato di violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa un 70 enne del luogo. Gli operanti, infatti, sorprendevano il soggetto all’interno dell’abitazione interessata dal citato allontanamento e, pertanto, lo traducevano presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’A.G. di Foggia.

Ad Apricena, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza per la carcerazione nei confronti di un 65 enne originario della Campania, dovendo lo stesso espiare la penna di anni 5 di reclusione per la commissione dei reati di oltraggio a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e ricettazione. Il soggetto veniva così tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Taranto.

Sempre ad Apricena, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sospensione della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali e contestuale sottoposizione alla misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un 30 enne sanseverese, il quale aveva più volte violato il provvedimento a cui era sottoposto. Il soggetto veniva così tradotto presso la  Casa  Circondariale  di Foggia. Il provvedimento è stato emesso dalla  Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Foggia.

E ancora ad Apricena, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza due soggetti rumeni. Il primo, già sottoposto alla misura degli agli arresti domiciliari, veniva colto, senza giustificato motivo, sulla pubblica via e, pertanto, veniva arrestato. Il secondo, invece, che si accompagnava al primo, opponeva resistenza al controllo dei militari operanti, minacciandoli e strattonandoli, e, pertanto, veniva arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi i soggetti, infine, venivano tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’A.G. di Foggia.

Mentre a Torremaggiore, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato seguito ad un provvedimento di esecuzione pena nei confronti di una 65enne originaria della provincia di Foggia, dovendo la stessa espiare la pena di anni 1 in regime di detenzione domiciliare per la commissione dei reati di riciclaggio, associazione a delinquere di tipo mafioso e trasferimento fraudolento di valori. Il soggetto veniva così tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il la Corte di Appello di Milano.

Sempre a Torremaggiore, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un provvedimento di esecuzione pena nei confronti di un 35enne sanseverese, dovendo lo stesso espiare la pena di anni 3 in regime di detenzione domiciliare per la commissione dei reati di violenza privata e truffa. Il soggetto veniva così tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Sassari.

A Lesina, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un provvedimento di esecuzione pena nei confronti di un 50enne del luogo, dovendo lo stesso espiare la pena di anni 6 di reclusione in carcere per la commissione dei reati di truffa e bancarotta fraudolenta. Il soggetto veniva così tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma.

A corollario dell’attività sopra menzionata, i Carabinieri operanti su tutta il territorio di competenza della Compagnia CC di San Severo e dei territori limitrofi hanno provveduto a deferire molteplici soggetti che, all’atto dei vari controlli, sono stati trovati in possesso di armi bianche quali coltelli, pugnali, bastoni e mazze da baseball.

Infine, si provvedeva a segnalare amministrativamente alla competente Prefettura numerosi soggetti, per lo più giovani, quali assuntori di sostanze stupefacenti.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate e deferite in stato di libertà è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

Dal 1 ottobre caccia anche ad Allodole e acquatici. Oltre al bracconaggio. LIPU: 3 Oasi di Protezione per la ZPS del manfredoniano.

nota della LIPU OdV – sezione prov.le Foggia.

Con la cosiddetta “pre-apertura”, in Puglia la caccia è iniziata per diverse specie già al primo di settembre. Ai sensi del Calendario Venatorio, dal 1 ottobre è aperta la caccia anche ad Allodole e uccelli acquatici (anatre in particolare). La ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Paludi presso il Golfo di Manfredonia”, definita ai sensi delle direttive comunitarie, ospita zone umide tra le più importanti del Mediterraneo ed è particolarmente esposta a questo genere di attività venatoria, sia a carico delle specie interessate che di molte altre che subiscono disturbo, se non caccia di frodo.

Sebbene la politica delle istituzioni sia tutt’altro che all’altezza delle necessità di tutela (link) delle emergenze faunistiche, la ZPS e la Capitanata può ora beneficiare di 3 Oasi di Protezione richieste ed ottenute dalla LIPU nel Piano Faunistico Venatorio regionale (link).

Si tratta di 3 aree caratterizzate da grandi potenzialità faunistiche e per contro da intensa attività di caccia, oltre che di bracconaggio. Le zone sono strategicamente individuate sul territorio della ZPS nell’ambito della pianificazione della gestione faunistico venatoria , da anni invocate dalla LIPU alla Regione. Precisamente si tratta di :

Oasi di Protezione Lago Salso (link) - per circa 589 Ha, realizza una fascia di rispetto ampia fra 300 e 650 m sui versanti sud ed est della omonima zona umida, funzionale a prevenire il fenomeno del bracconaggio sull’area Parco del lago Salso ma anche a tutela di mosaici agrari e dell’area costiera (al netto delle urbanizzazioni turistiche), particolarmente frequentati in inverno da aironi, anatre, Allodole, Gru e Chiurli. L’Oasi era stata prevista su iniziativa dalla stessa Regione già nella bozza di Piano Faunistico Venatorio (maggio 2018) ma con un perimetro inadeguato e modificato (bozza di Piano rev maggio 2019) sposando la proposta della LIPU.

Oasi di Protezione Foce Carapelle (link) - per circa 82 Ha. L’area è caratterizzata da un ambiente lagunare costiero con acqua salmastra e pantani retrodunali a sud del villaggio Ippocampo. Annovera specie faunistiche nidificanti (Fraticello, Fratino, Cavaliere d’Italia, Gabbiano roseo, ecc) di prioritario interesse oltre che molte specie di passo e svernanti (limicoli, anatre, fenicotteri). La presenza faunistica purtroppo è sempre stata precaria a causa della caccia di frodo con appostamenti fissi sulla spiaggia, oltre che disturbo e alterazioni delle preziose praterie di salicornia (habitat di interesse comunitario).

Oasi di Protezione Canale Regina (link) - per 237 Ha a sud di Zapponeta, contigua alle Riserve Naturali Statali “Combattenti” e “Saline di Margherita di Savoia” e alla Azienda Faunistico Venatoria “S. Floriano”. Di assoluta importanza sia per strategica posizione nella prevenzione del pesante bracconaggio alle zone umide confinanti che per la spiccata vocazione faunistica annoverando, a seconda dei periodi, falchi di palude, grillai, anatre, occhioni, chiurli e centinaia di Gru.

La ZPS e queste Oasi di Protezione ricadono in uno dei peggiori Black Spot italiani del bracconaggio (Coste e zone umide pugliesi), individuati nel “Piano d’azione Nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli selvatici” (sottoscritto in conferenza Stato Regioni). Non a caso anche i Carabinieri Forestali (Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Ufficio Comando di Roma), impegnati nella gestione delle Riserve dello Stato e in attività di controllo e repressione degli illeciti contro la biodiversità, nel 2018 si esprimevano autorevolmente a favore della protezione di tali aree nei confronti della Regione, evidenziando tra l’altro che queste “…costituiscono territori cruciali per la tutela dell’avifauna presente nelle Riserve di eccezionale valore zoologico. L’istituzione delle oasi di protezione renderebbe più efficaci i controlli e le azioni per prevenire il bracconaggio e avrebbe cosi sensibili ricadute positive anche sullo stato di conservazione delle aree protette.”.

“Un risultato di estrema importanza per la biodiversità in Capitanata, - commenta Enzo Cripezzi della LIPU pugliese - frutto di un impegno volontaristico, qualificato e decennale con cui sono state ricercate, istruite e trasmesse le argomentazioni, dimostrando il valore esponenziale delle aree sul piano conservazionistico oltre che le minacce da bracconaggio e usi impropri”.

Sebbene non sia giuridicamente vincolante ai fini del divieto venatorio (il cacciatore è tenuto a conoscere i confini delle aree protette) si spera che al più presto sia realizzata la tabellazione perimetrale di tali aree.

A San Severo monopattini elettrici come mezzi per fuggire dopo aver collocato la bomba carta alle attività commerciali. È la triste verità scoperta dalla DDA e DIA dopo incessanti indagini che inchiodano i presunti “bombaroli”, tra cui un minorenne. Il racket non risparmia nessuno, purtroppo.

Nella serata del 26 luglio, a seguito di una complessa ed articolata attività di indagine sviluppata, oltre che dalle tradizionali modalità investigative, anche attraverso sofisticati rilievi tecnico- scientifici, nonché mediante l’acquisizione di reperti sulla scena del crimine poi sottoposti ad operazioni di analisi di laboratorio presso il RIS di Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, con il supporto altresì in fase di esecuzione dei militari della Compagnia Carabinieri di San Severo e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Puglia”, hanno dato esecuzione a due misure cautelari in carcere emesse, rispettivamente, a seguito della richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari - Direzione Distrettuale Antimafia, che ha anche diretto e coordinato le indagini sin dall’inizio dell’inchiesta, e di quella presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, nei confronti dei presunti responsabili delle esplosioni degli ordigni micidiali avvenuti, nel Comune di San Severo, in successione, ad inizio anno. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), i reati contestati sono di tentata estorsione (per il solo maggiorenne), e del porto e detenzione illegale di materiale esplodente con l’aggravamento del metodo mafioso.

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Ad essere colpiti della misura limitativa della libertà personale sono stati in particolare un uomo di 28 di Foggia ed un giovanissimo di 17 anni di San Severo. I due, lo scorso gennaio, secondo la prospettiva accusatoria (condivisa dal GIP ma da verificarsi nelle fasi successive con il contributo della difesa, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, nel comune di San Severo, avevano posizionato e fatto esplodere due potenti ordigni, tra l’altro mescolati anche con altre componenti metalliche per aumentarne la micidialità, prima presso la profumeria “Afrodite” e poi, a distanza di pochi minuti, ripetendo di fatto le stesse azioni, anche presso la concessionaria d’auto “Romano”, provocando in questo modo gravi danni sia agli esercizi commerciali, sia ai veicoli parcheggiati in prossimità di tali siti ed anche gli edifici adiacenti, mettendo così in concreto pericolo l’incolumità pubblica. I due, che avevano agito con il volto travisato e col favore della notte, con l’evidente obiettivo di intimidire ed indurre gli imprenditori vittime di tali azioni criminali a cedere ad una richiesta estorsiva, hanno fatto specificatamente ricorso ad esplosivi improvvisati contenenti bulloni e dadi metallici utili ad aumentarne il potere distruttivo ed offensivo, al fine così di provocare effetti micidiali in quanto in grado di cagionare gravi conseguenze fisiche, anche di natura letale, ad eventuali ignari passanti.

Questi violenti attentati, uniti a quelli di Foggia, avvenuti sequenzialmente ad inizio 2022, provocarono nella Capitanata, un senso di insicurezza sociale al punto tale da determinare, nei giorni a seguire, la presenza delle più alte Cariche istituzionali dello Stato riunitesi in un Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in Prefettura a Foggia per cercare di analizzare e fronteggiare tali eccezionali fenomeni delittuosi.

 

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È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Con l’operazione antimafia in questione, la DDA di Bari e i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, ancora una volta, hanno dato un’importante risposta - in termini di legalità e sicurezza - nel territorio della provincia di Foggia, a tutela dei cittadini ed in generale delle comunità a loro affidate dallo Stato, a riprova della grande attenzione costantemente rivolta alla Capitanata da parte delle Istituzioni.

liasI Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” unitamente a militari della Sezione Operativa della Compagnia di Cerignola, nell’ambito dei vari servizi di controllo delle aree rurali del comune di Cerignola, quotidianamente messi in atto, hanno rinvenuto in un casolare abbandonato ubicato in Località Pozzo Monaco svariate armi e munizioni. In particolare è stato rinvenuto un AK- 47 (Kalashnikov), arma nota per essere utilizzata anche durante assalti a portavalori, perfettamente funzionante con relativi caricatori e circa 300 cartucce. Inoltre erano ben occultate anche delle pettorine con la scritta Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Il tutto è stato posto sotto sequestro e verrà attentamente analizzato da parte di personale specializzato del Comando Provinciale di Foggia, nel frattempo proseguono le indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia che ha convalidato gli atti eseguiti dalla Polizia Giudiziaria.

Ulteriore operazione anticrimine ad “Alto Impatto” nella provincia di Foggia, dopo le direttive impartite dal Ministro dell’Interno Luciana LAMORGESE in occasione del Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica dello scorso 17 gennaio. Quest’oggi e nei giorni immediatamente precedenti, circa 150 operatori delle forze dell’ordine appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno setacciato il territorio eseguendo perquisizioni, ispezioni, rastrellamenti, posti di blocco e controlli ad esercizi commerciali.

È stato attuato un articolato dispositivo di prevenzione, reso particolarmente efficace e visibile, grazie all’utilizzo di numerosi reparti speciali e l’impiego di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo, di equipaggi elitrasportati, di operatori specialisti in indagini scientifiche e di reparti specializzati nei controlli su strada e nelle aeree rurali.

A seguito della pressione esercitata sui sodalizi criminali, durante l’operazione sono state arrestate 11 persone, tra cui due estorsori e due usurai, e sono stati operati consistenti rinvenimenti e sequestri di armi, munizioni, sostanze stupefacenti e di numerosi prodotti contraffatti o non conformi alle vigenti disposizioni normative. Una risposta concreta alla domanda di sicurezza che promana dalle comunità locali e dagli operatori economici vessati dalla criminalità.

Nella città di Foggia, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto quattro persone, tra cui un pregiudicato di 41 anni che deve scontare la pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione carceraria per i reati di estorsione e usura. Con la medesima accusa di usura, i poliziotti hanno arrestato anche un uomo di 51 anni il quale deve espiare 9 mesi di reclusione. Infine, gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato anche un giovane di 30 anni che deve espiare 2 anni e 9 mesi di reclusione per violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti, nonché un uomo di 51 anni che deve espiare 5 mesi di reclusione, per reati contro il patrimonio.

Nello stesso contesto operativo la Polizia di Stato ha rinvenuto e sequestrato 3 autovetture provento di furto, 15 centraline elettroniche per autoveicoli, 2 disturbatori di frequenza e 36 proiettili per pistola calibro 22. Sempre nel Capoluogo, personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato ha arrestato un pregiudicato di 48 anni che, durante la notte, dopo aver forzato l’ingresso di una società sportiva, si è appropriato del denaro contenuto in un distributore di bevande.

Nel centro di San Severo, gli uomini della Polizia di Stato del locale Commissariato hanno tratto in arresto uno spacciatore di sostanze stupefacenti, di 34 anni, in esecuzione di una ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella più grave della detenzione carceraria.

Nella zona dell’Alto Tavoliere, nel Comune di San Nicandro Garganico, nell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano, i Carabinieri Forestali, durante un servizio di antibracconaggio, hanno tratto in arresto un uomo di 72 anni il quale esercitava abusivamente l’attività venatoria con un fucile da caccia di provenienza furtiva, che è stato sequestrato unitamente ad 81 munizioni. Nella successiva perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e ritirati cautelarmente altri 5 fucili da caccia, n. 2 pistole calibro 7,65 ed ulteriori 622 munizioni.

Nella stessa cittadina di San Nicandro Garganico, i Carabinieri della Compagnia di San Severo e gli uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, hanno tratto in arresto un trentenne il quale, al fine di agevolare la fuga di una persona che era stata sottoposta a controllo dai militari, si scagliava contro di essi, aggredendoli.

Sempre nell’area dell’Alto Tavoliere, nel corso di un servizio contro l’adulterazione dei cibi, personale della Tenenza della Guardia di Finanza di Torre Fantine ha sequestrato a Lesina 26 kg di prodotti ittici, in cattivo stato di conservazione non idonei al consumo alimentare, denunciando il titolare dell’esercizio di vendita. Nello stesso contesto operativo la Tenenza della Guardia di Finanza di Lucera ha rinvenuto e sequestrato 5.052 artifizi pirotecnici non conformi alle normative vigenti, detenuti per la vendita senza licenza, con conseguente denuncia del titolare della rivendita commerciale. Lo stesso Reparto ha proceduto, inoltre, al sequestro amministrativo n. 430 mascherine per la protezione individuale, non conformi alla normativa di sicurezza. Un analogo sequestro, di altri 680 dispositivi di protezione individuale è stato effettuato dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Foggia, che hanno anche rinvenuto e sequestrato n. 430 capi di abbigliamento intimo per neonati non sicuri.

Sul Gargano, nella cittadina di Peschici, la Compagnia dei Carabinieri di Vico del Gargano ha tratto in arresto in flagranza di reato un uomo, di 27 anni, per estorsione in danno di un operatore economico gastronomico del posto, minacciandolo di morte e di incendiargli l’esercizio commerciale, allo scopo di non pagare il conto delle proprie consumazioni e chiedendogli, inoltre, anche la corresponsione di una somma di denaro. L’uomo è stato prontamente bloccato dai Carabinieri nei cui riguardi ha esercitato resistenza e violenza.

Sul lungomare di San Menaio di Vico del Gargano, i Carabinieri della locale Compagnia hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo di 25 anni che, a bordo della propria moto ape, deteneva vari involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo “cocaina” e “hashish”, già confezionati e pronti per la successiva vendita. Nell’occasione all’uomo è stata sequestrata anche una somma di denaro ed un coltello intriso di sostanza stupefacente, utilizzato per il confezionamento delle dosi.

Nei Cinque Reali Siti, esattamente in Orta Nova, la Compagnia dei Carabinieri di Foggia ha dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere nei confronti di un uomo di 29 anni.

I militari della Guardia di Finanza delle Compagnie di Manfredonia e di San Severo hanno individuato e sanzionato, rispettivamente, 7 soggetti che fruivano illegalmente dell’accesso a piattaforme televisive a pagamento ed hanno sequestrato 600 dispositivi elettronici, non conformi alla normativa europea.

Nell’area di Cerignola, la locale Compagnia della Guardia di Finanza, nell’ambito delle attività di specifica competenza, ha rinvenuto e sequestrato un distributore abusivo di carburante, attrezzato per erogare gasolio ad uso agricolo di contrabbando. Nell’occasione sono stati sequestrati 980 litri di prodotto di provenienza illecita e denunciato un uomo. Sempre a Cerignola, i finanzieri hanno sequestrato, all’interno di un box, decine di contrassegni identificativi relativi ad accessori di note case automobilistiche contraffatti o illecitamente riprodotti. Nel corso delle perquisizioni i militari territoriali della Guardia di Finanza sono stati coadiuvati dai reparti specializzati del G.I.C.O.

Va precisato che la posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

Continua l’azione della “Squadra Stato” per contrastare l’attività criminale a Foggia e provincia. Dopo quella a Foggia e nell'Alto Tavoliere, quella sul Gargano, un’altra operazione anticrimine si è svolta nella giornata di ieri, 26 gennaio 2022, con una operazione con posti di blocco, posti di controllo, perquisizioni, ispezioni, rastrellamenti e controlli ad esercizi commerciali. Impiegati un centinaio di uomini appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Si tratta di una ulteriore operazione ad “Alto Impatto”, voluta dal Ministro dell’Interno Luciana LAMORGESE dopo gli attentati dinamitardi ed incendiari verificatisi ad inizio d’anno.

Nella giornata odierna, e nei giorni immediatamente precedenti, l’attenzione delle Forze di polizia è stata rivolta ai luoghi di abituale frequentazione dei pregiudicati ed alle piazze di spaccio. Sono state eseguite decine di perquisizioni in edifici nella disponibilità di diversi pregiudicati ma anche rastrellamenti in alcune campagne ed ispezioni in box e casolari abbandonati, spesso utilizzati dalla criminalità per occultare ordigni, armi e droga.

Significativi i risultati conseguiti con l’arresto di un soggetto ricercato ed altre sette persone.

Nella Città di Foggia gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati dagli uomini del Reparto Prevenzione Crimine, dopo incessanti ricerche effettuate anche con l’ausilio di un elicottero messo a disposizione dal Reparto Volo della Polizia di Stato di Bari, hanno rintracciato e catturato un soggetto da ricercare, di 40 anni, irreperibile da un anno, il quale deve espiare una pena definitiva superiore ad 8 anni di reclusione per i reati di ricettazione, furto e falso. L’uomo è stato scovato in un’abitazione sita in un quartiere popolare ed era in compagnia di altre persone la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.

Nel Capoluogo, personale della Squadra Volante della Questura di Foggia ha tratto in arresto un pregiudicato di 46 anni per il reato di evasione dagli arresti domiciliari e per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’uomo, privo di documenti, veniva fermato fuori dal luogo di detenzione domiciliare, in pieno pomeriggio, durante un controllo presso Parco “San Felice”, fornendo generalità false. Riconosciuto dai poliziotti veniva ricondotto presso la propria abitazione all’interno della quale, a seguito di perquisizione, venivano rinvenute alcune dosi di “hashish” già confezionate e pronte alla vendita.

In Cerignola, personale del locale Commissariato di P.S. ha tratto una persona senza fissa dimora nella flagranza di un tentativo di rapina ai danni di un operatore commerciale del posto.

In Lucera, gli uomini del Commissariato di P.S. hanno tratto in arresto un 30enne dovendo scontare una pena di 10 mesi di reclusione per reati contro la persona.

In Foggia i militari della Compagnia Carabinieri di Foggia, nell’ambito di mirati servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto un 33enne pregiudicato per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’uomo, nel tentativo di sottrarsi ad un posto di blocco, si dava alla fuga con la propria autovettura e, durante il successivo inseguimento, lanciava dal finestrino un involucro, successivamente sequestrato, contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina. Durante la successiva perquisizione veicolare e personale, i militari intervenuti reperivano, inoltre, una elevata somma di denaro contante in banconote di vario taglio che veniva prontamente sequestrata.

In San Paolo Civitate, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un sanseverese di 47 anni mentre era intento a rubare 6 quintali di olive. In Cerignola i Carabinieri della locale Compagnia dei Carabinieri hanno tratto in arresto un 32 enne, sottoposto agli arresti domiciliari, che dopo essere uscito abusivamente dalla propria dimora cercava di farvi rientro percorrendo alcuni terrazzi condominiali. Gli stessi militari hanno anche rintracciato e catturato un autotrasportatore di Cerignola che deve espiare una pena di reclusione di 4 anni e 10 mesi per furto e ricettazione.

Va precisato che la posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse, sebbene siano attinte da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali si procede, non possono essere considerate colpevoli sino alla condanna definitiva.

FOCUS:

- Operazione anticrimine nel foggiano. [VIDEO] La “Squadra Stato” setaccia rioni di Foggia e San Severo. Scoperte armi, droga e materiale informatico

- La “Squadra Stato” interviene a Monte Sant’Angelo e San Severo. Arresti, sequestri di droga, armi e denaro

Nella nottata tra il 14 e 15 gennaio 2022 la “Squadra Stato” composta da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto - in contemporanea e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia - una vasta operazione di Polizia Giudiziaria nelle aree più “a rischio” del capoluogo dauno e del Comune di San Severo alla ricerca di armi, droga ed eventuali catturandi.

Coinvolti anche i Reparti speciali delle tre Forze di Polizia (Servizio Centrale Operativo, ROS, Reparto Prevenzione Crimine, Carabinieri “Cacciatori di Puglia”, 11° Rgt “Carabinieri Puglia”, Elicotteristi, Reparto Volo di Bari, Cinofili dell’UPGSP di Bari, Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata di Roma e Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata di Bari, Gruppo Pronto Impiego Bari, Reparto Operativo Aeronavale G. di F.).

Si è trattata di un’immediata risposta - in termini di ripristino della legalità e di controllo del territorio da parte delle FF.PP.  - alla recrudescenza degli atti intimidatori a scopo estorsivo attuati nei primi giorni dell’anno a danno di operatori commerciali della città di Foggia e del Comune di San Severo.

Un’azione ad “alto impatto”, iniziata verso le ore 03:10, caratterizzata dall’esecuzione di mirate perquisizioni locali. Sui cieli di Foggia e San Severo il rombo dei rotanti di elicotteri hanno svegliato la popolazione, sin da subito cosciente che le FF.OO. stavano operando per ripristinare sicurezza e legalità.

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Non sono mancati gli arresti ed i sequestri. In particolare, 4 persone sono state tratte in arresto in flagranza di reato per “Traffico di stupefacenti”, perché ciascuno è stato trovato in possesso di un cospicuo quantitativo di sostanze illecite di vario tipo, altri 10 sono stati denunciati a piede libero, a vario titolo, per i reati di "Ricettazione", "Resistenza a p.u.", "Produzione di articoli contraffatti", "Traffico di sostanze psicotrope" e “Detenzione abusiva di munizionamento”.  

Sequestrati quasi di 2 kg. di sostanze stupefacenti di diversa tipologia, unitamente a materiale per la lavorazione, il taglio ed il confezionamento (bilancini di precisione, coltelli, macchina per sottovuoto, bustine). Uno degli arrestati è stato anche trovato in possesso di un rilevatore di microspie, prontamente sequestrato.

Rinvenute e sequestrate anche le armi: 2 pistole, un centinaio di proiettili e due giubbotti antiproiettile sono stati rinvenuti in un box in stato di abbandono in San Severo e nell’abitazione di un soggetto foggiano.  Nel locale in disuso era occultato anche 1.5 kg di materiale esplodente: oltre un centinaio di pericolosi artifizi collegati in batteria.

A San Severo è stato individuato anche un opificio, vigilato da un impianto di videosorveglianza, dove avveniva la produzione illecita di capi contraffatti di note marche di lusso: decine i capi e le etichette illegali sottoposte a sequestro. 

Nel corso delle perquisizioni, infine, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro denaro, nonché assegni e carte di debito per oltre €. 20.000, titoli per i quali i sottoposti a controllo non hanno saputo giustificarne il possesso.

Questi i numeri dell’operazione:

  • 4 denunciati in stato di arrestoalla locale Procura della Repubblica, tutti per la violazione dell’art. 73 DPR 309/90;
  • 10  denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Foggia, a vario titolo, per i reati di "Ricettazione", "Resistenza a p.u.", "Produzione di articoli contraffatti", "Traffico di sostanze stupefacenti" e “Detenzione abusiva di munizionamento”;

sequestrate:

  • 2 pistole e 97 proiettili vario calibro;
  • 2 giubbotti antiproiettile;
  • oltre 100 artifici esplodenti collegati in batteria del peso di kg. 1,5;
  • 448  di eroina;     
  • 123  di cocaina;     
  • 313  di hashish;
  • 1.090  di marjuana;
  •    18,5   di metadone;
  •   48 di sostanze da taglio;
  • decine di attrezzi per il taglio ed il confezionamento (bilancini di precisioni, coltelli, macchina per sottovuoto, bustine);
  • €. 520 in contanti;
  • 8 assegni privi di data e/o beneficiario per complessivi €. 21.000;
  • 6 tra carte di debito e PostePay;
  • 1 macchinario (pressa) per la produzione e confezionamento di capi di abbigliamento contraffatti, unitamente a 25 etichette di note marche e 39 capi contraffatti;
  • 1 impianto di videosorveglianza (3 telecamere e 1 hd)  e n. 1 rilevatore di microspie.

I soggetti arrestati non possono essere considerati colpevoli fino alla (eventuale) pronuncia di una sentenza di condanna passata in giudicato.

Gli arresti eseguiti dalle forze di Polizia operanti sono attualmente al vaglio della competente Autorità giudiziaria, che si determinerà nei termini previsti dalla vigente normativa.

A seguito di una particolare attività coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Foggia, finalizzata alla tutela della fauna selvatica ed in particolar modo alla lotta al bracconaggio, in agro di Margherita di Savoia sono stati sorpresi due soggetti intendi a svolgere l’attività venatoria utilizzando attrezzatura vietata.

I due cacciatori, provenienti dalla provincia di Bari, stavano cacciando utilizzando dei richiami acustici vietati per attrarre volativi/anatre.

L’attenta attività di controllo dei Carabinieri Forestali ha permesso di sorprendere i due cacciatori, in flagranza di reato, proprio mentre cacciavano anatre attirando i volatili con i richiami.

I Carabinieri Forestale hanno proceduto a deferire in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria i due cacciatori procedendo al sequestro di due fucili da caccia e dei richiami acustici vietati.

L’attività rientra nei servizi coordinati e programmati dal Gruppo CC Forestale di Foggia come piano di azione per la lotta al bracconaggio a tutela dell’ambiente e della fauna selvatica.

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