Lo Studio Legale Associato Miranda porta a casa il premio “Le Fonti Awards® Italy” come Studio Legale dell’Anno in Diritto Assicurativo per il 2023. Si tratta di una seconda volta per lo Studio (già vincitore del premio nel 2020) che a livello nazionale si riconferma un’eccellenza nell’ambito del diritto assicurativo.
Questa la motivazione: “Per la completa assistenza prestata alle Compagnie, sia in ambito civile e penale e per lo svolgimento di investigazioni difensive nell’interesse degli istituti assicurativi sia per casi di sinistri attenzionati dagli uffici antifrode sia per sinistri con macrolesi o mortali”.
La cerimonia di consegna del premio (organizzata da Le Fonti, una delle principali emittenti di notizie economiche in Italia) è avvenuta giovedì 19 ottobre nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, e a ritirare il premio sono stati gli Avvocati Luigi e Nicoletta Miranda unitamente ad alcuni degli avvocati di studio.
“È stato emozionante come la prima volta – commentano gli avvocati Luigi e Nicoletta Miranda, Managing Partner e Senior partner dello studio associato Miranda- perché si tratta di un riconoscimento che premia le eccellenze del mondo del mondo imprenditoriale, legale e professionale. Riceverlo significa che stiamo continuando a lavorare bene e con professionalità. È ovviamente un riconoscimento che premia il lavoro dell’intera squadra. Un lavoro di squadra - prosegue Luigi Miranda - che per me è fondamentale per ottenere ottimi risultati con un occhio sempre attento ai cambiamenti della società, alle nuove sfide”.
Sfide come quelle poste in essere dalla pandemia che ha costretto anche il settore legale a rivedere le strategie per non far collassare la professione forense. Infatti nel 2020, con le restrizioni che rischiavano di paralizzare avvocati e compagnie assicurative, fu proprio lo Studio Miranda a proporre l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata per presentare denunce-querele per il reato di frode assicurativa. Modus operandi allora dai più considerato ardito, ma che oggi è prassi e che sicuramente ha concorso a far assegnare allo Studio quest’anno ed anche nel 2020 “Le Fonti Awards® Italy”, riconoscimento che premia anche la propensione all’innovazione. Inoltre da qualche anno lo studio conduce regolarmente nell’interesse delle Compagnie le investigazioni difensive sia per i sinistri attenzionati dagli uffici antifrode sia per i sinistri con macro lesi e o mortali. Tale attività consente di far avere alla compagnia per tramite dell’attività del proprio difensore dei e dei suoi ausiliari un ruolo attivo e decisivo anche nella fase procedimentale .
Tale strumento assume un’importanza strategica per la compagnia ai fini di una corretta gestione delle pratiche di sinistro e, in particolar modo, per quelli ove risulta fondamentale ricostruirne la dinamica conclude Luigi Miranda.
Lo Studio Legale Associato Miranda oggi conta sedi a Foggia, Napoli, Roma e Milano , ed è fiduciario sia in ambito penalistico che civilistico di numerose Compagnie di Assicurazioni per le quali collabora stabilmente con le rispettive unità nazionali antifrode e con gli uffici dei sinistri complessi oltre che di primari istituti di credito e multinazionali. Le sue attività si snodano su tutto il territorio nazionale e in particolare in Puglia, Campania, Calabria, Molise e Basilicata.
Denominazione di Identità comunale agroalimentari. In Regione Puglia si discute la proposta di legge
La proposta di legge Pagliaro: “Per valorizzare produzioni locali a difesa delle nostre tipicità”.
nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“La cotognata leccese, il pisello nano di Zollino, il confetto mandorla riccia di Francavilla Fontana, il biscotto cegliese, la clementina di Palagiano, i cuzzieddi di Grottaglie, la focaccia barese, la fricassea di Noci, il tre nocelle di Andria, il sospiro di Bisceglie, la percoca di Loconia, la fava di Carpino… Ma anche la cartapesta leccese, i pumi di Grottaglie, i fischietti di Rutigliano, le panare di Spongano, le sporte di Vico del Gargano… Sono solo alcuni dei prodotti che potrebbero fregiarsi della denominazione Ide.Co. di Identità Comunale. È quello che prevede la mia proposta di legge per la promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche agricole, ma anche dei piatti della tradizione locale e di alcuni prodotti artigianali d’eccellenza.
La pdl, già sottoscritta da 32 colleghi consiglieri, ha incontrato l’interesse dell’assessore allo sviluppo economico Delli Noci, che ne sta valutando il testo con gli uffici regionali competenti. Confidiamo che voglia condividerla, visto il grande favore attorno a questa proposta.
Vuol essere un antidoto alla globalizzazione, uno strumento per preservare le tipicità locali, l’unicità dei nostri prodotti e dei nostri sapori, patrimonio di gusto e tradizioni che sono parte della nostra identità, che ci contraddistinguono. Si tratta di prodotti di elevata rappresentatività, di limitata rilevanza economica per le quantità prodotte e destinati a consumatori abituali, legati all’ambiente d’ origine o dove conservano affetti e beni.
Con la crescita del turismo slow, si diffonde l’interesse a conoscere abitudini, usi e costumi delle popolazioni residenti non solo nelle località più note, ma anche nel tessuto di borghi e piccoli comuni che le circonda, custodi di tesori agroalimentari e non solo. Il cibo, con i suoi sapori e le sue ricette tradizionali, diventa elemento fondamentale di attrazione e testimone dell’identità di un territorio, da far scoprire ai turisti ed anche ai visitatori dei paesi vicini. Motivo di orgoglio e appartenenza.
Nella mia proposta di legge l’Identità Comunale (Ide.Co.) lega in maniera anagrafica un prodotto tipico al suo luogo storico di origine. Le Ide.Co. non sono un marchio, ma rappresentano un importante riconoscimento concesso dall’amministrazione comunale ad un prodotto strettamente collegato al territorio e alla sua comunità, senza alcuna sovrapposizione con le denominazioni d’origine vigenti. Esistono già esperienze di valorizzazione e qualificazione delle tradizioni, delle produzioni e delle attività locali, spesso promosse dai Comuni che mirano a proporre ai turisti, o ai semplici visitatori, le specificità dei singoli territori. La Puglia è ricca di sagre ed appuntamenti pensati a tal fine, e con la legge 30/2021 – da noi condivisa e appoggiata con spirito collaborativo – la Regione si è anche dotata di uno strumento normativo che punta a valorizzare le attività e le botteghe storiche. Ma, oltre ai luoghi, è necessario mettere in luce i prodotti tipici e identitari che contraddistinguono ogni campanile. Verranno perciò fissate regole che dovranno essere osservate dalle amministrazioni comunali che intenderanno dotarsi di strumenti deliberativi, disciplinari e organizzativi per l’attribuzione dell’Ide.Co., e questo indirizzo dovrà essere applicato a produzioni, beni e attività che hanno caratteristiche di originalità e di tradizione nella produzione agricola, artigianale, commerciale e dell’enogastronomia in particolare. L’obiettivo della mia proposta di legge è quindi quello di fornire ai Comuni delle linee guida e una strumentazione normativa in modo da disciplinare le procedure di riconoscimento e di valorizzazione dei prodotti identitari della tradizione e della storia locali, che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali.
Sono certo che questa proposta di legge incontrerà favore unanime, perché vuole valorizzare quei sapori e quei profumi che fanno parte del dna di ciascuno di noi. Elementi che ci legano indissolubilmente alle nostre radici”.
“Il Punto di Primo Intervento di Torremaggiore non può e non deve continuare a funzionare a singhiozzo a causa della penuria di medici costretti a far fronte alle carenze di personale in altre strutture del territorio”.
Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Torremaggiore, Anna Lamedica, che spiega: “Lo scorso mese di agosto, ben 15 sono stati i turni scoperti. Addirittura a Ferragosto, dalle 8 alle 20, il PPI non ha potuto contare sulla presenza di un medico in servizio. Una problematica antica, che affonda le proprie radici sin dal 2016, e che solo dal 2019, grazie all’impegno di FdI, è stata, sia pur parzialmente, superata. Ciò che ci indigna – evidenzia Lamedica - è il dover rilevare che è sempre Torremaggiore ad essere depauperata a vantaggio di altri, con la complicità del silenzio assoluto dell'amministrazione comunale. Ciò, nonostante i numeri delle prestazioni erogate, evidentemente non tenuti in considerazione dal management dell’Asl, che pure dovrebbe tener conto dell'efficienza e dei risultati conseguiti dal nostro PPI, che ha le tutte le potenzialità per essere un valido presidio di supporto, contribuendo ad evitare intasamenti al Pronto Soccorso di San Severo. Vigileremo, assieme al consigliere regionale Giannicola De Leonardis, affinché il PPI di Torremaggiore non sia oltremodo depotenziato e ci batteremo affinché possa finalmente essere un punto di riferimento in ambito sanitario per l’Alto Tavoliere attraverso l’implementazione dei servizi e una piena copertura da parte del personale medico”, conclude Lamedica.
Il 31 ottobre 2023, a partire dalle ore 9.00, presso l’Auditorium del Liceo “Carolina Poerio” (Corso Roma, Palazzo degli Studi), si terrà l’inaugurazione del nuovo anno scolastico.
L’evento sarà occasione per rendere omaggio all’indimenticata studentessa del Liceo Linguistico Ilaria Mirasole. Alle ore 11.30, presso il primo piano del plesso di via Goppingen, si apporrà una targa in ricordo di Ilaria all’esterno del laboratorio di lingue che le verrà intitolato.
Alla presenza della Dirigente Scolastica, Enza Maria Caldarella e della comunità del “Poerio”, verranno premiati gli studenti neodiplomati che hanno conseguito la valutazione di 100/100 e lode, nonché le numerose eccellenze studentesche, distintesi sul piano dello dello studio, dell’impegno o del talento.
“Siamo al quinto caso di SMA diagnosticata nei primi giorni di vita di un bambino e in fase senza sintomi, perciò nelle migliori condizioni per poter ricevere la terapia, con ampie possibilità di salvargli la vita o modificare radicalmente il corso naturale della malattia. E tutto questo grazie alla legge regionale
sullo screening obbligatorio, svolto presso il laboratorio di genomica del Di Venere di Bari. Mi chiedo, tuttavia, per quale motivo la maggior parte delle altre regioni italiane non fanno la stessa cosa?”
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Dopo più di due anni dall’entrata in vigore della legge regionale sullo screening obbligatorio e dall’avvio effettivo del servizio, siamo al quinto caso di diagnosi precoce in bambino appena nato e privo di sintomi.
Su oltre 40mila bambini esaminati dall’attivazione dello screening, sono dunque cinque i bimbi con diagnosi precoce, con i primi quattro sottoposti tempestivamente a terapia e con risultati ampiamente soddisfacenti e cioè dopo moltissimi mesi senza alcun segno della malattia e una crescita coerente con l’età. Al quarto caso diagnosticato, inoltre, la terapia fu somministrata dopo 16 giorni di vita: un record mondiale.
L’unico elemento di dolore in questa storia d’eccellenza pugliese consiste nel rilevare l’assenza del test obbligatorio per tutti i neonati nelle gran parte delle regioni italiane, determinando una grave disparità e disuguaglianza tra i bambini italiani.
Per questo diventa ancor più necessario far sentire la nostra voce, sottoscrivendo la petizione al governo nazionale per estendere lo screening, cliccando sul link https://www.change.org/
È molto soddisfacente registrare il livello d’efficienza raggiunto dalla Puglia nello screening, grazie al Laboratorio di genomica del Di Venere di Bari e al suo direttore Mattia Gentile, e dall’unità operativa di neurologia dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII e al suo dirigente Delio Gagliardi, alle cui cure - anche questa volta - è stato sottoposto il bambino.”
nota consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della II Commissione.
“L’inclusione delle persone con disabilità deve essere un obiettivo primario e passa per l’agevolare in ogni modo la loro mobilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Per questo motivo ho presentato una proposta di legge che ha l’obiettivo di reperire le risorse necessarie alla concreta rimozione degli ostacoli. Perché, a fronte dei tanti progetti e i finanziamenti stanziati e degli interventi sul territorio già effettuati, il reperimento delle risorse resta un punto cruciale di questa battaglia alle barriere architettoniche che di fatto causano discriminazione tra i cittadini pugliesi.
La mia pdl punta a riuscire a reperire le somme necessarie all’attuazione dei Peba tramite la destinazione da parte dei Comuni, in un apposito capitolo di bilancio dedicato, del 15% dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione, dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia e dalle sanzioni amministrative pecuniarie derivanti da inosservanza di norme relative al diritto di libero accesso in spazi pubblici riservati ai portatori di handicap motori e sensoriali. Il punto focale sono i Comuni, e quelli che non rispetteranno le prescrizioni della legge che ho presentato saranno esclusi da tutti i tipi di finanziamenti e trasferimenti regionali”.
nota del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale Azione sanità Alessandro Nestola, progettista ed esecutore dell’iniziativa.
“Da oggi è online la nostra pagina ‘Un ciclone per cambiare le cose’, dando voce ai cittadini e agli operatori sanitari per scrivere le cose che non funzionano e quelle che funzionano.
L’indirizzo della pagina è www.voceallasanita.it.
Diamo voce ai cittadini che ravvisano carenze nel sistema sanitario regionale e a chi intende raccontare ciò che invece funziona. Diamo voce al personale sanitario che rimane l’ultimo baluardo della sanità pubblica.
Tutti insieme, uniti, per dare risposte concrete alle problematiche, senza trascurare i processi virtuosi. Tutti insieme, uniti, per un’assistenza adeguata, liste di attesa brevi, ambienti di lavoro sani e stipendi adeguati.
In sanità si possono cambiare le cose, ma per farlo bisogna a scatenare un ciclone. Ringraziamo per l'idea Raffaele Santoro, medico e dirigente di Bari di Azione".
Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Secondo la legge, i dipartimenti dovrebbero essere di norma 3 per ogni Asl, ossia 18, e, ragionevolmente, non più di 20 complessivi per i Policlinici e gli IRCCS. E invece in Puglia non è così! La giusta indagine avviata dalla Giunta regionale ha consentito di contabilizzarne 116, uno sproposito, anche se dalla contabilità manca la Asl Taranto che ad oggi non ha risposto al questionario.
Nei prossimi giorni analizzeremo la situazione Asl per Asl, dando opportuna comunicazione di dettaglio.
Per ora emergono tre evidenti criticità: le modalità di conferimento degli incarichi molto spesso violano le regole che le stesse Asl si sono date per durata, modalità di svolgimento e resocontazione dell’attività; le funzioni di area medica o amministrativa promosse alla dignità di dipartimento sono spesso delineate con fervida fantasia e paiono più funzionali a preservare equilibri di potere interno che reale necessità; i costi per mantenere questo tipo di organizzazione sono elevatissimi; il numero complessivo di dipartimenti per Asl è molto variabile e passa dal record di 25 per Bari e Lecce, 20 per la BAT, 12 per il Policlinico di Foggia, 11 per Brindisi, 7 per Policlinico di Bari, 6 per Asl di Foggia e IRCSS Giovanni Paolo II e 4 per IRCSS De Bellis.
Va specificato che con provvedimento del luglio scorso, ossia prima dell’avvio dell’indagine regionale, il Policlinico di Foggia ha deliberato l’avvio di una riorganizzazione dei dipartimenti, interrompendo l’erogazione delle indennità.
Anche su questo ci sarà bisogno di pensare a qualche norma di legge che razionalizzi il sistema e interrompa una pratica che in linea di massima appare assoggettata a mero arbitrio. E poi ci sarà, ne siamo certi, chi darà alla nostra iniziativa legislativa la patente populista o chi urlerà ‘ben-altro-è-il-problema’, fingendo di stracciarsi le vesti e rimanendo sempre privo d’informazioni oltre che d’idee da proporre all’attenzione degli altri: in poche parole per lasciare le cose così come sono”.
Nominato dal Presidente Emiliano non appena sei mesi fa, nell’aprile 2023, Onofrio Giuliano deve rinunciare alla massima carica temporanea dell’Ente Fiera di Foggia.
Di seguito il suo comunicato stampa.
«Con profondo rammarico sono a comunicare la rinuncia alla carica di COMMISSARIO STRAORDINARIO DELL’ENTE FIERA di Foggia conferitami nello scorso Aprile dalla Giunta Regionale Pugliese.
La mia decisione fa seguito a tutta una serie di difficoltà procedurali successive all’atto di nomina da parte della Giunta Regionale che non hanno consentito ad oggi, di superare la incompatibilità fra il ruolo di Commissario Straordinario, e quello, da me ricoperto, di Presidente del Distretto Agroalimentare Puglia Federiciana.
Ritengo quindi doveroso da parte mia rinunciare a questo prestigioso incarico, soprattutto per evitare che il perdurare di una situazione di stallo possa contribuire a rallentare l’operazione di rilancio di un Ente, quale la Fiera di Foggia, che necessita assolutamente ed in tempi brevissimi, di una guida forte e qualificata.
Ritengo altresì infondate le voci su presunte ostilità politiche e/o ambientali che, di fatto, non ci sono state.
Ringrazio vivamente il Presidente Michele Emiliano, per la stima e la fiducia che ha riposto in me ritendendomi idoneo a ricoprire questo ruolo».
Area Marina Protetta di Isole Tremiti: da Ispra € 1.597.085,56 per la proposta progettuale presentata dal Parco nazionale del Gargano. L’Ente parco, inoltre, nella stagione estiva appena conclusa, ha reso operative nel trasbordo degli utenti del campo boe le barche elettriche acquistate grazie all’aggiudicazione delle risorse (€ 141.040,43) derivanti da un bando del MASE.
L’Ente parco nazionale del Gargano ha sottoscritto l’accordo con ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) per la realizzazione di una proposta progettuale elaborata dagli uffici dell’Ente parco e candidata a finanziamento lo scorso febbraio.
La proposta, oggetto di successiva istruttoria da parte di ISPRA con esito estremamente positivo, ha consentito di ottenere un importante finanziamento - tra i più alti assegnati alle Aree Marine Protette - pari a € 1.597.085,56.
Il progetto elaborato dall’Ente parco riguarda l’installazione di due nuovi campi ormeggi alle Isole Tremiti, la cui realizzazione è finalizzata a ridurre gli impatti negativi dell’ancoraggio delle unità da diporto sugli habitat sensibili (praterie di Posidonia oceanica, coralligeno, etc.) oltre che ad assicurare una più ordinata fruizione dell’Area marina protetta Isole Tremiti.
I due campi saranno realizzati uno di fronte alla costa ad Est dell’Isola di Capraia e l’altro, di dimensioni più ridotte, nei pressi della spiaggia dei Pagliai.
L’Ente parco nazionale del Gargano inoltre, rispondendo utilmente all’invito della Direzione Generale per il Mare e le Coste a presentare proposte progettuali per la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ha ottenuto per l’Area marina protetta di Isole Tremiti un finanziamento pari a € 141.040,43 vincolato all’acquisto di mezzi elettrici.
Dette risorse sono state utilizzate per l’acquisto di due unità da diporto a propulsione elettrica entrate in servizio alle Isole Tremiti, nel campo boe dell’Ente parco nazionale del Gargano, a supporto delle attività di assistenza e trasbordo degli utenti che consentono l’azzeramento di emissioni di CO2 e chiudono il cerchio dei servizi ai diportisti.
Sin dal suo insediamento, il Presidente Pasquale Pazienza ha proceduto a riorganizzare completamente la gestione del Campo boe nell’AMP di Isole Tremiti, fino a quel momento svolta in assenza del pieno rispetto delle regole e che determinava una costante e significativa perdita economica.
La riorganizzazione del Campo boe ha permesso di introitare utili per circa 60mila euro l’anno, trasformando quello che era un costo secco e costante per il Parco nazionale del Gargano in una fonte di guadagno per le casse dell’Ente.
“La riorganizzazione del campo boe era un obiettivo necessario, oltre che per migliorare il contrasto agli ancoraggi irregolari tanto dannosi al fondale marino, per affermare il rispetto delle regole nella sua gestione. Il finanziamento ottenuto da ISPRA con fondi PNRR ci consentirà di ampliare significativamente il Campo boe, di migliorarne gli aspetti organizzativo-gestionali e di meglio tutelare il fondale marino. Non a caso, questo intervento rappresenta uno dei principali tasselli delle progettualità che questo Ente sta portando avanti a Tremiti. Inoltre, grazie all’aggiudicazione di un finanziamento del MASE, vincolato all’acquisto di mezzi elettrici, il Parco ha reso operative nell’AMP, già da questa stagione estiva appena conclusa, due barche elettriche che permettono di assicurare un servizio di trasbordo a terra dell’utenza del campo boe mentre si assicura un minore impatto ambientale di questo specifico tipo di operatività”, ha affermato il Presidente Pazienza.
Il finanziamento ISPRA rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 2 che riguarda la rivoluzione verde e la transizione ecologica nello specifico l’Investimento 3.5 “Ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini” e prevede azioni su vasta scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini, finalizzate al tentativo di invertire l’attuale tendenza al degrado di tali ecosistemi.