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Daunia in Italy, in collaborazione con Coop alleanza 3.0, lanciano l'iniziativa "Foggia solidale". Foggia solidale si propone di raccogliere, da quanti più donatori possibili, cibo, giocattoli, telefoni cellulari e computer per le famiglie bisognose della città.

Il tutto avrà inizio sabato 12 dicembre nella sede di Foggia Solidale in Via Trento 60 dalle ore 11,30 dove sarà possibile consegnare i “doni”. 

La particolarità dell’iniziativa è quella di coinvolgere le persone a donare anche vecchi pc per supportare le famiglie  nella didattica a distanza, sperando di poter regalare qualcosa di utile per il Natale, soprattutto a chi quest'anno non potrà festeggiarlo come si deve.

Si dia valore al Natale perché quello che conta è di esserci.

La Polizia di Stato scende in campo per la protezione dello shopping natalizio online: dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni una guida con consigli pratici e suggerimenti per acquistare in Rete con maggiore tranquillità.

È ormai iniziata la corsa agli acquisti dei regali di Natale!

Quale migliore occasione per fornire consigli utili ed evitare che lo shopping natalizio finalizzato all’acquisto di doni per le persone a noi care, ci faccia incorrere in potenziali truffe, complice in questo momento di emergenza sanitaria, anche la ricerca di offerte a bassissimo costo ed i ristrettissimi tempi per gli acquisti online.

Dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe online, la Polizia Postale e delle Comunicazioni mette a disposizione una serie di informazioni per garantire la sicurezza in rete, la tutela dei dati personali, la protezione da frodi e rischi negli acquisti: temi caldi e particolarmente sentiti da chi utilizza Internet in questo periodo di lockdown in cui si registra una continua crescita delle condotte fraudolente, sempre più sofisticate, sulle piattaforme di e-commerce.

Il numero delle segnalazioni e denunce ricevute sul commissariatodips.it, sommate a quelle delle persone arrestate e denunciate nel corso del 2020, ha registrato un incremento del 89.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per questo motivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha potenziato ogni utile strumento per aiutare i navigatori, occasionali o assidui, a sentirsi più confidenti in occasione del loro prossimo acquisto e a contrastare nel contempo le truffe messe in atto su Internet, anche attraverso la chiusura di spazi virtuali.

Si tratta di consigli particolarmente utili all’avvicinarsi del Natale quando il fenomeno delle truffe sembra acutizzarsi, complice anche la ricerca di offerte a bassissimo costo.

Del resto, che la scelta di acquistare in rete sia legata anche alla possibilità di ottenere risparmi, oltre che alla comodità, non è una sorpresa: alcune ricerche confermano che il modello dell'acquisto di impulso legato a offerte speciali, ad esempio stock limitati o con prezzi scontati, si è talmente diffuso che anche i truffatori seriali riescono ad inserirsi con false vendite.

Nonostante ciò la stragrande maggioranza degli utenti si affida alla Rete per gli acquisti online, anche chi non è esperto, esponendo le fasce più vulnerabili e con meno dimestichezza a molti rischi.

Per questo motivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni è scesa in campo con alcuni utili consigli e pratici suggerimenti per muoversi tra i negozi online. La guida pratica sarà disponibile sul sito della Polizia di Stato, sul portale della Polizia Postale www.commissariatodips.it e sulle relative pagine facebook e twitter.

“L’ultima operazione effettuata dalla Polizia Postale ha messo in luce un complesso modus operandi che vedeva i criminali pubblicizzare la vendita di capi di abbigliamento tramite Instagram, la piattaforma più popolare tra i giovani e giovanissimi.

La proposta di capi “alla moda” dal modesto valore commerciale, l’uso di un ambiente social in voga tra i più giovani e l’utilizzo di profili con migliaia di followers hanno facilmente attratto le giovani vittime, inducendole agli acquisti poi rivelatisi truffaldini.

Gli utenti, accuratamente selezionati, venivano contattati su instagram ed indotti al pagamento mediante ricariche di carte prepagate. Successivamente, i truffatori, con altri profili social, ricontattavano le vittime persuadendole ad effettuare un nuovo pagamento, adducendo giustificazioni pretestuose come spese di dogana o problemi fiscali.”

Anche nella Regione Puglia il numero delle segnalazioni e denunce ricevute nell’anno corrente ha raggiunto quota 1400 – con danni che raggiungono importi di svariate centinaia di migliaia di euro complessivi - con 249 denunciati nel solo corso dell’anno. Il dato ha richiamato l’attenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni che, alla luce di un aumento delle vittime rientranti nelle “fasce deboli” (minorenni e over 65), ha potenziato ogni utile strumento per indirizzare l’utenza ad un uso consapevole della rete e dei pagamenti online e contrastare nel contempo le truffe messe in atto sul web. “Tutto ciò che appare troppo semplice, troppo conveniente può nascondere una insidia e una truffa. “afferma il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Puglia, Ida Tammaccaro.“Il risparmio e la comodità sono indubbiamente le chiavi del successo degli acquisti on line, soprattutto nel periodo natalizio. Ma è proprio dietro alle offerte irrinunciabili che si insinuano le truffe più diffuse”.

“Nel mondo della rete, – continua Ida Tammaccaro - che si muove così rapidamente, è necessario non essere precipitosi e prendersi il tempo per riflettere, verificare e confrontarsi prima di qualunque clic. Spesso è solo il semplice buon senso che può aiutare ad evitare le trappole: il buon senso, ad esempio, che porta a diffidare di quelle proposte troppo convenienti per essere vere, con prezzi troppo competitivi per essere credibili. O che ci fa diffidare di coloro – continua ancora – che propongono di continuare la trattativa al di fuori di siti specializzati”

“Per ricevere supporto – conclude - invito anche a consultare il portale della Polizia Postale e delle Comunicazioni www.commissariatodips.it, che contiene sempre notizie aggiornate sui fenomeni e consigli utili per tutelarsi nella navigazione in rete e al quale possono essere inviate segnalazioni e domande.

Guida sicura per gli acquisti online

1. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati

Potrà sembrare banale, ma il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Gli ultimi sistemi antivirus (gratuiti o a pagamento) danno protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet. Per una maggiore sicurezza online, inoltre, è necessario aggiornare all’ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.

2. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali

In rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti. Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.

E’ consigliabile dare la preferenza a negozi online di grandi catene già note perché oltre ad offrire sicurezza in termini di pagamento sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso.

In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

3. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio!

Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

4. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti

Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online!

Prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i “feedback” pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Anche le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social sono utilissime…

5. Su smartphone o tablet utilizzare le app ufficiali dei negozi online

Se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le App ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “passare” o “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l’acquisto.

6. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili

Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

7. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing

…ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola e sfruttando meccanismi psicologici come l’urgenza o l’ottenimento di un vantaggio personale, riusciranno a rubare informazioni personali quali password e numeri di carte di credito per scopi illegali.

L’indirizzo Internet a cui tali link rimandano differisce sempre, anche se di poco, da quello originale.

8. Un annuncio ben strutturato è più affidabile!

Leggi attentamente l’annuncio prima di rispondere: se ti sembra troppo breve o fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Chiedi più informazioni al venditore sull’oggetto che vuoi acquistare e se le foto pubblicate sembrano troppo belle per essere vere, cerca in rete e scopri se sono state copiate da altri siti!

9. Non sempre…. è sempre un buon affare.

Diffida di un oggetto messo in vendita a un prezzo irrisorio, non sempre è un affare: accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato!

10. Non fidarsi….

Dubita di chi chiede di esser contattato al di fuori della piattaforma di annunci con email e/o sms ambigui con la scusa di far risparmiare sulle commissioni e di chi ha troppa fretta di concludere l’affare.

Riflessioni di Mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Metropolita Arcidiocesi Foggia – Bovino, 27.11.2020.

Cosa siamo diventati dopo questa pandemia, sia come comunità ecclesiale sia come comunità civile? A cosa siamo chiamati? Cosa possiamo diventare? Era “normale” il nostro modo di vivere prima? O forse Dio ci chiede proprio di non tornare a quella normalità, che fa sempre più a meno di lui, emarginandolo? Dallo scorso febbraio non abbiamo più potuto esprimere il nostro essere popolo di Dio: niente messe, niente catechismo, niente riunioni di ragazzi e giovani, niente attività di oratorio, niente feste parrocchiali. E così la pandemia ci spinge a cercare vie nuove o, come lo scriba evangelico, estrarre dal tesoro della tradizione della Chiesa “cose nuove e cose antiche”(Mt 13,52).Questo tempo ci parla e suggerisce di cambiare, prima che sia troppo tardi. La vita cristiana non è uno status, è uno stile, lo stile di Gesù; sentire che tutto viene da Dio e dalla sua grazia è la sola via che ci consente, come Chiesa, di crescere, di essere ancora credibile e attraente per gli uomini del nostro tempo. Si tratta di ascoltare i desideri, i sogni, i bisogni, lo smarrimento, dei fratelli e sorelle in umanità. La Chiesa: la famiglia di uomini e donne che si fa compagna di strada e in strada per incontrare, lasciarsi interpellare, accompagnare, “con viscere di misericordia”, piuttosto che una comunità chiusa in se stessa spenta dalla puritana fobia di contaminarsi con la ferita dell’altro. Una Chiesa che fa della parola “ministero”, cioè servizio, l’identità che la definisce. Essere cristiani è accompagnarci reciprocamente attraverso piccoli passi in mezzo ai grandi limiti umani, facendo lieto il cuore di Dio. Non dimentichiamo di essere nel nostro tempo una Chiesa della “lavanda dei piedi” che accompagna il cammino della gente, consapevole di come le ragioni di chi si allontana contengono già in sé le soluzioni per un possibile ritorno. Se si è a contatto con la vita, diventa essa stessa maestra e guida. Si è disposti a dare risposte a domande ed esigenze reali, più che formulare e moltiplicare proposte e iniziative, complicando ciò che è semplice. L’incontro con Dio non è organizzazione né solo conseguenza di una iniziativa missionaria. Esso avviene attraverso lo sguardo di Gesù, che ci fa godere della sua presenza. Come Gesù non esclude nessuno dal suo sguardo, così noi teniamo gli occhi aperti per evitare che qualcuno rimanga escluso dal nostro sguardo. Chi non è visto da nessuno, entra a far parte della schiera degli invisibili formata da emarginati, poveri, scartati e sfruttati. Per risolvere i problemi non c’è bisogno di grandi manager o di uomini forti, ma è necessario essere uniti nell’impegno di non cedere all’indifferenza. Il rinnovamento parte sempre dal basso, non è mai solo un’operazione di vertice. Urge, perciò, affrontare ogni sfida esistenziale prendendosi cura delle relazioni personali. Le persone vanno cercate una auna, con la discrezione necessaria, ma anche con la cordialità e l’interessamento sincero. Lo abbiamo verificato nei giorni del lockdown, quando c’è stata una forte domanda di ascolto che ha fatto crescere la nostalgia dell’amicizia serena e concreta. Se vogliamo diventare testimoni credibili, non arrocchiamoci sulle nostre abitudini e certezze, ma confidiamo nella forza di una minoranza più vitale, perché costituita da credenti a volte soli ed emarginati ma più motivati che rimettono la fede, la preghiera e la fraternità al centro della loro esperienza. Guardiamo il popolo di Dio come fa lo Spirito Santo, non come fa il mondo. Lo sguardo mondano vede strutture da rendere più efficienti, lo sguardo spirituale vede fratelli e sorelle mendicanti di misericordia. Allontaniamo, perciò, ogni forma di narcisismo e pessimismo abbandonandoci alla creatività dello Spirito, che si è manifestato e continua a farlo in tante forme di solidarietà verso i fratelli della porta accanto. Il segno dei tempi della pandemia ha smascherato la nostra vulnerabilità e scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. la lode, allora avremo colto anche nella pandemia il sussurro della “brezza leggera” dello Spirito che sempre viene a vivificare la Terra.

“Una nuova immaginazione del possibile” (Papa Francesco)

Non è possibile indicare con precisione le cose da cambiare e quelle da assumere oggi e per l’immediato futuro, considerata la situazione in evoluzione. Più che il tempo di dare risposte, questo è il tempo di intercettare domande. Bisogna con coraggio innanzitutto cogliere le domande e, poi, con pazienza e costanza, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo e illuminare dalla Parola di Dio, operare un “discernimento comunitario”, che permetta di rivedere il proprio cammino alla luce del passaggio doloroso del Covid-19. Tuttavia, proviamo a suggerire forme nuove di azione pastorale, che sono state già sperimentate, anche se in piccolo, nella prima fase della pandemia. Proprio in epoche come queste lo Spirito Santo ha suscitato nuovi santi, iniziative inedite, modelli nuovi di vita pastorale. Sviluppiamo quei germi di novità pastorale che già sono emersi in questi mesi. Abbiamo scoperto la preghiera in famiglia; non abbiamo mai visto tanta gente pregare in famiglia come adesso, malgrado non ci siano state le messe con i fedeli. Sta nascendo e vivendo di più la dimensione domestica, familiare: questa sarà la nostra salvezza! Nelle famiglie, nella preghiera in famiglia. Bisogna recuperare quello che il Concilio ha detto da cinquant’anni, ma che abbiamo trascurato: il sacerdozio battesimale. Tutti i battezzati sono sacerdoti: c’è un sacerdozio ministeriale, quello dei presbiteri certo, ma c’è un sacerdozio di tutti i battezzati. In questo momento di depressione e paura bisogna fare nuove tutte le cose e cambiare gli stili di vita, cercando di capire che cosa Dio ci sta dicendo in questo periodo. Serve un nuovo inizio che non ripeta, sostituisca o conservi le nostre abitudini e tradizioni pastorali e ci spinga a non aver paura di affrontare la realtà. Occorre che la consolazione, il conforto, la preghiera di intercessione entrino nelle case della nostra gente, soprattutto con l’invocazione, ma cambiando vita e lasciandosi attrarre dall’amore del Signore, facendo risuonare la speranza del Risorto.

La catechesi

Le forme normali di catechesi sono state sospese, perché richiedevano il radunarsi di più persone in luoghi chiusi, ma forse sta nascendo un modo nuovo di formare un pensiero a partire dalla fede. In questi giorni è nata l’esigenza di interpretare il tempo che stiamo vivendo. Un desiderio di riflessione, pensieri, interpretazioni che, alla luce della fede, aiutino a dare un senso, a trovare una saggezza, a vivere da credenti il tempo perché diventi un tempo di grazia. Se creassimo gruppi che, selezionando testi, riflessioni di qualità, li proponessero ai fedeli, alla gente, per aiutare a riflettere e meditare, anche per un desiderio di confrontarsi, di incontrarsi, per scambiare le riflessioni, insieme o a piccoli gruppi: non è forse questa una forma di catechesi? Ma le nostre comunità sono in grado di pregare con la Parola, nelle case, nei condomini ed essere protagoniste della crescita della vita cristiana?

La preghiera

Nel reimpostare la pastorale in tempo di Covid, bisogna recuperare la casa come luogo della Chiesa domestica (domus-casa). Del resto, la fede cristiana, per i primi tre secoli, è stata trasmessa, celebrata e vissuta nelle case; e ancora oggi la Domus può diventare lo spazio vitale della Ecclesia. Lasciamoci “addomesticare” da questa esperienza, cosicché la casa non sostituisca, ma integri le proposte di evangelizzazione, attraverso i media, i gruppi domestici di preghiera, con lettura del Vangelo, promuovendo un volontariato familiare, specialmente nei giovani. È auspicabile che si diffondano, nel tempo natalizio, prassi di vera e propria liturgia domestica, nell’esercizio attivo del sacerdozio battesimale e non solo nel ruolo di spettatori delle liturgie trasmesse attraverso il video. I genitori sono sacerdoti di una liturgia familiare che recupera i segni del pane, del perdono, della solidarietà, della carità. Sant’Agostino arriva a paragonare i genitori al Vescovo: «ciascuno nella propria casa, deve riguardare come suo l’ufficio del Vescovo: deve cioè vigilare sulla fede dei suoi, perché nessuno di loro cada nell’eresia, né la moglie, né il figlio, né la figlia»

Nell’avvicinarci al Natale, facciamo una sfida a cercare nuovamente Cristo, senza lasciarci prendere alla sprovvista, ma riconoscendolo quando parlerà dello Spirito che porta la pace e allontana la paura.

La carità

Nel tempo dell’epidemia si è sviluppata la «fantasia della carità»(Giovanni Paolo II). Non solo il solito pacco, ma anche nuove iniziative come: la disponibilità a fare la spesa per chi non poteva uscire di casa; un numero sempre attivo per il Centro di ascolto; un telefono amico per le persone sole, in difficoltà; l’arrivo di nuovi volontari; l’utilizzo dei social media per contattare e tenere in rete i bisogni; il legame con altri Centri di ascolto coordinandosi meglio. Come sarebbe significativo che ogni famiglia cristiana accogliesse e facesse sedere alla propria tavola i poveri e gli stranieri, senza demandare troppo facilmente questo servizio alle istituzioni create dalla Chiesa. È forte, infatti, l’urlo di bambini ammalati e denutriti, di giovani disorientati e spenti, di famiglie senza casa, di anziani abbandonati, di persone fuggite dalla loro terra, che respirano paura e rifiuto. A questo scopo è necessario prendersi cura delle relazioni personali. I fedeli vanno cercati uno per uno, con la discrezione necessaria, ma anche con la cordialità e l’interessamento sincero. Abbiamo bisogno di riscoprire la bellezza delle relazioni all’interno, tra collaboratori, praticanti... Abbiamo bisogno di creare in parrocchia un luogo dove sia bello trovarsi. E che ciò traspaia all’esterno, a quelli che compaiono qualche volta per far celebrare i sacramenti.

Offriamo allo Spirito del Signore uno spazio aperto di attesa e di desiderio, uno spazio concreto di menti e di cuori, di anime e di carne, perché possa operare e manifestarsi nel tessuto profondo della nostra umanità come potenza di salvezza dalla fragilità e dalla solitudine, dall’aridità, dalla confusione, dagli inganni delle illusioni e dalla disperazione, come potenza di speranza che non delude.

⚠️ Un promemoria che può tornar utile

Circolazione stradale Natale COVID 2020

Evento l’8 dicembre come da tradizione. Funzione officiata dal Vescovo Mons. Mansi.

Come da tradizione l’8 dicembre il C.A.L.C.I.T. di Andria, da oltre 30 anni, celebra la Giornata del Malato Oncologico con una SS.Messa in Cattedrale alle ore 11.30, officiata da S.E. Mons. Luigi Mansi, Vescovo della Diocesi.

A causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Sars-Cov2 non sarà possibile effettuare la tradizionale cerimonia esterna con la deposizione dei fiori alla statua della Madonna in piazza Duomo ed il volo delle colombe, ma è previsto un momento di omaggio all’interno della Chiesa. Sempre a causa delle limitazioni imposte per la pandemia l'accesso sarà consentito al numero di fedeli previsto dalle disposizioni e nel pieno rispetto delle norme in vigore.

Per questa ragione sarà possibile seguire la diretta della funzione religiosa sui canali social del Calcit grazie alla preziosa collaborazione con le emittenti Telesveva e News24.City su cui sarà possibile seguire la celebrazione. Sul canale 17 di Telesveva, alle 20,30 dell’8 dicembre, invece, sarà possibile seguire la differita della celebrazione.

La Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore con delega al Commercio Felice Carrabba, ha approvato una delibera con cui si è impegnata ad attivare la CAMPAGNA PROMOZIONALE “QUEST’ANNO I REGALI ACQUISTIAMOLI IN CITTA”, PER INCENTIVARE GLI ACQUISTI A LIVELLO LOCALE NEL PERIODO NATALIZIO.

“Il protrarsi dell’emergenza epidemiologica e delle misure di contenimento del contagio – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore Carrabba - ha determinato pesanti effetti sul tessuto socio-economico della città. Il settore del commercio al dettaglio sta subendo in modo consistente gli effetti delle misure restrittive in materia di spostamenti e di distanziamento interpersonale e gli esercenti locali guardano con preoccupazione, dal punto di vista economico, all’imminente periodo delle festività natalizie, che rappresenta una parte consistente del volume d’affari dell’intero anno di attività. Pertanto abbiamo deciso di sostenere pubblicamente e con energia una Campagna di sensibilizzazione, a cura dell’Assessorato al Commercio, per incentivare l’acquisto dei regali natalizi nei negozi della città, supportando le attività commerciali locali già fortemente indebolite dalle restrizioni della pandemia. Si tratta di un autentico invito a comprare qui a San Severo e nei nostri negozi!”.

a cura dell' Arcidiocesi di Foggia-Bovino

Date l’annunzio ai popoli: Ecco, Dio viene, il nostro Salvatore". All’inizio di un nuovo ciclo annuale, la liturgia invita la Chiesa a rinnovare il suo annuncio a tutte le genti e lo riassume in due parole: "Dio viene".

È possibile aprire il futuro e generare cose belle e nuove. Da dove cominciare per superare difficoltà e problemi? Non da una cattiva ma da una buona notizia. Inizio della bella notizia è Gesù. Marco mostra ciò attraverso un precursore, qualcuno che ha preparato la venuta di Gesù. Anche per noi, la Buona Notizia viene attraverso persone ed eventi che indicano il cammino che porta a Gesù. Nella vita, chi mi ha indicato il cammino verso Gesù? Ho aiutato qualcuno a scoprire il Vangelo? Sono stato precursore per qualcuno? Desidero essere testimone del Risorto?

Mc 1,1: Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Nella prima frase del suo Vangelo, Marco dice: Inizio della Buona Notizia (Vangelo) di Gesù, Cristo, Figlio di Dio! (Mc 1,1). Al termine del Vangelo, nel momento della morte di Gesù, un soldato romano esclama: Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio (Mc 15,39). All'inizio e alla fine, c'è il riconoscere l'uomo Gesù, Figlio di Dio.

Mc 1,2-5: Il seme della Buona Novella da sempre è nascosto nella speranza. Marco cita i profeti Malachia e Isaia. La gente sperava che il messaggero, annunciato da Malachia, venisse a preparare il cammino del Signore (Ml 3, 1), secondo quanto proclamato dal profeta Isaia: «Voce di colui che grida: preparate il cammino al Signore, raddrizzate i suoi sentieri» (Is 40,3). Da secoli arriva la voce dei profeti che parlano dell'arrivo di Dio nella storia. Giovanni Battista concretizza al presente la venuta del Signore. viene nel deserto del cuore. Il deserto è il ritorno all'essenziale, dove incontriamo l'autenticità di noi stessi. Dio scende nel profondo della nostra umanità e invita a togliere ogni maschera, liberarci di ogni cosa superflua. Nel cammino verso il Natale il compito di Giovanni è di preparare la strada. Prima di Gesù dev'esserci Giovanni Battista. Prima che possa respirare Dio in me e risvegliare la mia parte divina che dorme, devo prendere consapevolezza delle mie fragilità. Dio ha spazio, può nascere, solo lì dove c'è libertà.

Mc 1,6: Giovanni non dà alcun valore al suo aspetto esteriore perché è coerente con se stesso; non ha bisogno né di vestiti, di maschere sotto cui nascondersi. Vestirsi bene è segno di decoro e anche di amore per sé. Ma quando il vestirsi bene è più importante della persona o il vestirsi bene serve a nascondere ciò che sta dentro, allora è schiavitù. Uomini sempre e solo vestiti bene, a puntino, ma che si nascondono dietro il vestito. Ma il Battista non è solo diverso nel vestire; è diverso in ciò che dice e fa. Per la sua libertà e per il coraggio della coerenza sarà imprigionato e ucciso da Erode. Giovanni non guarda in faccia nessuno, è un uomo che non si lascia condizionare né intimorire, ma in tutto aderisce alla volontà divina.Non seguiva nessuno e non gli interessava avere ammiratori. Una delle virtù più inseguite oggi è la compiacenza: lavorare tanto, così chi è a capo ti applaude, ti stima e se può ti promuove; oppure lavorare senza creare troppi problemi. «Convertitevi e fatevi battezzare»: l'unica condizione che il Battista richiede è non giocare con noi stessi e con Dio, non nascondere il male che è in noi, ma consegnare a Lui quello che siamo per cambiare mentalità e vita. Dio riparte da un germoglio, da chi è disposto a cambiare ancora e fa della propria appartenenza alla Chiesa un dono di cui essere custode e mai traditore. A Giovanni non interessa cosa diranno gli altri o se si attirerà le ire dei potenti, come Erode. Egli ama in maniera dura: provoca, ferisce, mette davanti alla verità, costringe a prendere le proprie responsabilità. La società è falsamente buonista. E invece noi abbiamo bisogno di credenti che ci mettano di fronte alle responsabilità e ci costringano a scegliere e accettare le conseguenze delle nostre scelte. Prova a rischiare la tua vita; osala, giocala, insegui un sogno, persegui un ideale, credi in qualcosa di grande. Rischiare vuol dire trascendersi, andare oltre se stessi, non accettare di essere solo questo, credere che si è di più. Convertirsi vuol dire rischiare, lasciare qualcosa e andare verso qualcosa di nuovo, che non conosco, sognare il possibile. Rischiare è generare nuove possibilità, è diventare più forti, diversi, nuovi; è nascere. Affrontare i problemi, mettersi in discussione e vedere i punti di vista dell'altro, fare una cosa che non si è mai fatta, farne una che si ha paura di fare, prendere l'iniziativa invece di aspettare che lo facciano gli altri, correre il pericolo di essere esposti al ridicolo, di essere rifiutati o esclusi; è fare quello che gli altri non si aspettano che noi facciamo; credere a qualcosa, anche se nessuno ci crede; è provarci; è andare con fiducia verso l'altro che è Dio.

Mc 1,8: Giovanni parla del battesimo d'acqua e di quello di fuoco, nello Spirito Santo. Il battesimo d'acqua è rendersi conto, di essere i figli amati di Dio. È il sentirsi avvolti, amati, percepire la nostra dignità: «Io sono figlio dell'Altissimo; non ho motivo, quindi, di aver paura». Il battesimo d'acqua è ciò che Dio ha fatto per noi. Il battesimo di fuoco, dello Spirito, invece, è diventare noi quello che siamo. È raggiungerci, purificarci come il fuoco che toglie le impurità; è partorirci tra fatiche, pianti, lotte e dolore; è diventare precursori, ricevendo lo Spirito Santo. Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo; avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni (cf At. 1, 5-8).

Mc 13, 33-35. Il tempo di Avvento non può non essere tempo di veglia e di vigilanza. Insistentemente Gesù ci avverte: state attenti, vegliate, vigilate come il portiere di casa. È precisamente questo l’impegno dell’Avvento: non dormire, ma vegliare, non essere distratti ma attenti. C’è, infatti, un torpore nel mondo, che addormenta lo spirito dell’uomo rendendolo indifferente a Dio che viene. Come pure, c’è tanta superficialità mista a banalità, fuga dal pensare e voglia solo di godimento, uno stato di stordimento morale che impedisce di percepire le cose spirituali e di avvertire che il Signore è vicino, è alle porte. Come non si può dormire né vivere distrattamente mentre il Signore viene, così non è consentita alcuna fuga dal presente e dalla storia. Non è possibile rifugiarsi nel presente e neppure fuggire nel futuro, bisogna rimanere nell’oggi e qui, perché Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13,8).

Nel primo Natale, Gesù è venuto dall’esterno per entrare al nostro interno. Lo stesso accadrà alla fine dei tempi, nell’ora della Parusia: Egli verrà dall’alto e dall’esterno. Ma oggi, finché siamo nell’attesa, viene a noi dall’interno verso l’esterno, erompe dal nostro cuore, attraversandolo per irradiarsi attorno a noi. È qui che dobbiamo preparare la via e tracciare il sentiero.

Sorge, così, la domanda: come il discepolo dovrà aspettare la manifestazione del Signore Gesù?

Gv 1, 8: Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce. Il Battista è semplicemente una voce che annuncia, un testimone che attira. Il vero testimone indica il Signore, ma si fa subito da parte per non rubargli lo spazio. La testimonianza ha sempre come oggetto la persona di Gesù ed è ordinata alla fede perché tutti credano per mezzo di Lui. Ed è sempre collocata in un contesto di opposizione e giudizio. Il conflitto è tra la luce e le tenebre, l’accettazione e il rifiuto, tra la fede e l’incredulità.

Gv 1, 26: In mezzo a voi sta uno che non conoscete. Il Battista non attira l’attenzione su un Messia assente che verrà, bensì su un Messia già in mezzo a noi ma che noi non conosciamo. Giovanni è il testimone di un Dio già qui. La sua presenza è già fra noi, ma è da scoprire e non tutti la vedono, e perciò occorre che un profeta la indichi. È chiaro che ora tocca a noi credenti sostituire il Battista nell’additare al mondo un Cristo già presente, passando attraverso il nostro cuore, le fragilità, il deserto e tutte le crisi. È sufficiente restare svegli, spegnere per un istante l’interminabile film delle distrazioni: tutte cose che addormentano l’animo, invece di tenerlo in stato di veglia. Perché portiamo Dio in noi e non solamente in noi: il Signore viene anche in ciascuno dei nostri fratelli. Nella misura in cui siamo vigilanti nella presenza di Gesù in noi, la percepiamo anche negli altri. L’amore dell’uomo per l’uomo deriva dall’amore di Dio e non è un simbolo dell’amore dell’uomo per l’uomo.

Lc 1, 31: Maria Santissima ci guidi in questo Avvento con un cammino di autentica santificazione. Contempliamo la Madre Immacolata come la “strada” che Dio si è costruita per venire a noi e anche la strada che sicuramente porta a Dio. È proprio vero che si va a Gesù per Maria, ma Dio stesso, prima, è venuto per Maria all’umanità e continua a venire a noi. Il Signore ha deciso che tutto avessimo attraverso la Vergine discepola e sorella-

Tu Signore ci hai preparato una strada, Maria, che insegna la via dei tuoi precetti: questa è la strada, percorretela, caso mai andiate a destra o a sinistra (cf. Is 30, 21). Come afferma Guerrico d’Igny: «“sono stato fanciullo e ora sono vecchio” (Sal 36, 25) e se ricordo bene non ho mai visto uno stolto aggirarsi per la tua strada; ho visto solamente alcuni uomini saggi, che l’hanno percorsa sino alla fine». La prediletta è la Madre del tuo Figlio.

In sintesi, il Vangelo d’Avvento è un invito a levare il capo e guardare in alto. Levare il capo dai piccoli passi e dalla polvere della nostra storia personale, fino a vedere i grandi passi della storia di Dio. Il cristiano è esattamente il contrario di chi non si aspetta più niente. Egli annuncia che il segreto della sua vita è oltre lui. Qualcuno manca, Qualcuno verrà. Qualcuno ha sempre da nascere: Gesù Cristo, radice e senso dei giorni, sorgente e ultimo orizzonte (cf. D. Mongillo).

Avvento: quel tempo magnifico che sta tra il gemito delle cose e la venuta di Cristo, lunga ora fra notte e giorno. In esso il cristiano è al tempo stesso custode dei giorni e pellegrino dell’eterno: come vivere il quotidiano guardando negli occhi le creature e l’ultima storia «fissando gli abissi del cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore». (David M. Turoldo)? Con un cuore moltiplicato, attento alle voci della terra e a quelle del cielo. Per ottenere questo Gesù avverte: state bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano. «State bene attenti»! L’altro nome dell’Avvento è vivere con attenzione. Il dono dell’Avvento è un cuore che ascolta.

Turba, ai nostri giorni, tutta la malinconia degli occhi della gente. Forse la fonte ne è un cuore appesantito, incapace di vivere attento. Vivere attenti agli altri, alle parole e ai silenzi, alle domande mute, alle ricchezze dell’altro. Quanta ricchezza - che sprechiamo - vive accanto a noi! Ricchezza di sentimenti, di intelligenza, di bontà, di bellezza e di santità che non sappiamo vedere. Vivere attenti alle piccole cose, alla qualità dei giorni e delle relazioni interpersonali.

In questo senso l’Avvento non si restringe in un tempo dell'anno, ma è il mistero di tutto l'anno e di ogni giorno della vita. Perciò Avvento vuol dire anche camminare, perché l’Avvento per l’uomo è impegno di domanda e ricerca.

E se l’Avvento annuncia la venuta di Dio tra noi, allora Avvento non è tanto una venuta quanto una manifestazione della sua presenza. Egli è già qui. Perciò con S. Bernardo si può parlare di “sacramento dell’Avvento” per indicare la presenza di Cristo nel mondo. Sacramento perché rivela una presenza nascosta (latebat), ma anche perché questa presenza di Cristo, che dell'Avvento oggi per noi ne fa un “tempo di visitazione”, è memoria del primo Avvento passato e annuncio dell'Avvento futuro.

Tutti i prodotti sono stati realizzati dalla coop. Altereco sul terreno confiscato alla mafia.

Anche quest’anno la Cooperativa Sociale Altereco propone il tradizionale pacco di Natale “Sapori di Giustizia”. Confettura di uva, succo di melagrana, confettura di ciliegie, passata di pomodoro biologico, melanzana grigliata sott’olio, zucchine grigliate sott’olio d’oliva, paté di cime di rapa. A seconda delle due tipologie di “pacco” che si vuole acquistare sono questi i prodotti che daranno al Natale un gusto diverso, un sapore di legalità, di giustizia, di antimafia sociale. Perché sono tutti prodotti realizzati sui terreni di “Terra Aut”, in contrada Scarafone, sui beni confiscati a Giuseppe Mastrangelo, uno dei boss più influenti della criminalità organizzata cerignolana.

«In questo momento difficile che sta generando non solo una crisi economica ma anche sociale, proviamo a ripartire dalla terra, dai suoi sapori ma soprattutto dalle persone – spiegano da Altereco - . Questo pacco ha l’obiettivo di raccontare tutte le storie dei ragazzi che hanno permesso e che permettono di rendere “Terra Aut” un bene confiscato accogliente verso le persone più fragili che aspettano l’occasione per potersi riscattare da un passato che gli appartiene più. La nostra filiera nasce dalla consapevolezza che l’agricoltura sociale e biologica sono un fantastico strumento che unisce la terra e le persone senza trascurare i diritti».

Perché non c’è azione più potente e concreta che trasformare un luogo simbolo del potere mafioso in avamposto di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale. «Attraverso l’inserimento lavorativo ogni anno accogliamo persone che vengono ammesse alle misure alternative al carcere le quali attraverso un periodo di affiancamento imparano a lavorare la terra, scoprendo con la cura delle piante la gioia di vedere i frutti preziosi che attraverso la passione ed il sacrificio permettono di vivere con dignità». Ed il sogno di “Terra Aut” è oggi ancora più forte grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà”, tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara. Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Altereco – con un nutrito partenariato di enti pubblici e privati – prevede anche la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizione di svantaggio.

«Il pacco di Natale “Sapori di Giustizia”, quindi, contiene tutti prodotti liberi, buoni ed etici – concludono da Altereco - perché rispettano tutta la filiera agroalimentare dalla lavorazione alla trasformazione. Inoltre, rappresentano i sogni di tanti che continuano a lottare per la propria terra, perché per loro è la cosa più preziosa da proteggere e valorizzare».

Il Presidente Sede AIAP Canosa di Puglia, Orazio Lovino, comunica:

«Così come è avvenuto per molti eventi di importanza nazionale, regionale e locale; l’Associazione Italiana Amici del Presepio Sede di Canosa di Puglia è costretta a far saltare l'edizione 2020 della Mostra del Presepio Artigianale “CANOSAPRESEPI” 22 Edizione
La pandemia da coronavirus non è ancora finita; non possiamo mettere a rischio la salute degli organizzatori e delle migliaia di visitatori che affluirebbero nella nostra città durante il periodo di Natale.
La Mostra del Presepio Artigianale che si teneva sempre ogni anno presso il Palazzo De Muro Fiocco - Circolo Al Corso, in questo tempo di Pandemia da Covid-19 e norme e protocolli sanitari non verrà realizzata, ma sostituita CANOSAPRESEPI VIRTUAL TOUR, itinerante tra tanti presepi e diorami, con varie categorie di partecipazione, per un modo nuovo di parteciparvi.
E' una decisione dolorosa, per la salute di tutti noi, la Mostra del Presepio Artigianale sarà “CanosaPresepi Virtual Tour”, per riscoprire in questo di prova il mondo dei presepio, con indicazioni che puoi scaricare anche qui: http://www.canosapresepi.it/canosapresepi-mostra-di-presepi-artigianali-appuntamento-al-2021/.
Nel mese di dicembre sarà visibile e visitato in modo virtuale CanosaPresepi Virtual Tour, tramite il portale web www.canosapresepi.it.
Per ulteriori contatti e iscrizioni al CanosaPresepi Virtual Tour puoi scriverci alla E-Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o tramite Facebook: https://www.facebook.com/canosapresepi/
Vi salutiamo e continueremo a lavorare con entusiasmo alla Edizione 2021, che sarà la più bella di sempre!»

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