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Tante battaglie, tanti articoli e foto e tanti video di denuncia per la libertà di stampa, di parola e pensiero.

È ciò che da anni sta combattendo in prima linea Maurizio Bolognetti, giornalista profondamente lucano, radicale e soprattutto uomo libero.

Da tempo il suo canale YouTube è stato oscurato perché il “censore” californiano di San Bruno ha deciso che ciò che dice “non è conforme” alle politiche social.

Dopo varie richieste di spiegazioni, inoltri di email e denunce, di appelli alle istituzioni, finanche affiancate da foto dove Bolognetti si ritrae con il suo numero di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, il 129414, dal 09 novembre 2023 il collega Maurizio ha iniziato lo sciopero della fame, che doveva diventare digiuno.

Oggi, 28 novembre 2023, lo sciopero è stato sospeso. E vi spieghamo il perchè.

Noi di newsGargano ci accodiamo agli appelli, soprattutto il nostro Dir. Resp., Nico Baratta, amico trentennale di Maurizio con cui ha condiviso diverse battaglie giornalistiche, ora decisamente confortato dopo aver appresa la notizia che Maurizio Bolognetti ha deciso di sospendere lo sciopero della fame.

Ma andiamo per ordine.

Dopo l'annuncio alla riflessione sull’estremo gesto del digiuno, uno tra tutti, il più sentito è stato quello del giornale l’Avanti per voce e mano del collega Livio Valvano: «Da oggi l’AVANTI! se ne occuperà in ogni modo possibile. Nel frattempo rivolgiamo un appello a Maurizio Bolognetti affinché decida di rinviare la forma di lotta estrema che ha preannunciato. Questo non significherebbe rinunciare alla battaglia, tutt’altro. Consentirebbe alla nostra testata – e spero a tante altre – di recuperare il tempo perduto e di affiancarlo per porre un tema serissimo per la tenuta delle democrazie liberali. Caro Maurizio, Ti prego di soprassedere, almeno temporaneamente e di darci la possibilità di affiancarti in questa battaglia di libertà», del 26/11/2023.

Maurizio Bolognetti: «A brevissimo comunicherò la mia decisione. Intanto, posso anticipare che il documento redatto dai colleghi dei gruppi "Per il giornalismo Cnog" è prezioso e straordinario. Spero che esso possa essere diffuso e fatto conoscere. Emerge da quanto scritto una comune sensibilità. Mi auguro per davvero che da questo momento esploda il dibattito su temi che riguardano la qualità della nostra e delle nostre democrazie. Sono in ballo libertà fondamentali iscritte e scolpite nella nostra Costituzione, in Convenzioni internazionali e nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo. Il documento in oggetto di certo recepisce uno degli obiettivi dell'azione nonviolenta a cui ho dato corpo. Alle 21.30, in diretta Facebook, comunicherò pubblicamente la mia decisione. Domani conto anche di motivarla per iscritto. Vivano Democrazia, Libertà, Diritti umani. Grazie a "Per il giornalismo Cnog"», del 27/11/2023.

Il Cnog: «L' occasione dello sciopero della fame attuato da un collega iscritto all'Ordine dei giornalisti della Basilicata è utile ai consiglieri nazionali del gruppo "Per il giornalismo" per rilanciare la questione all'origine dell'iniziativa in corso. La chiusura del suo canale Youtube induce a sollecitare un dibattito pubblico sul diritto di accesso a tali piattaforme, che pur essendo di proprietà privata, svolgono ormai una funzione pubblica. L'oscuramento totale del canale YouTube e la cancellazione di oltre 2000 video senza possibilità di appello e senza una distinzione tra i diversi video, sono una forma di bavaglio inaccettabile. Non si possono così calpestare le norme in vigore in Italia, in Europa e nel resto del mondo che tutelano ad ogni individuo la libertà di manifestazione del pensiero “con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, previste dagli articoli 2, 3 e 21 della Costituzione italiana, dall'art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dall'art. 10 della CEDU - Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dall'art. 19 del Patto ONU sui diritti civili e politici, firmato a New York il 16 e il 19 dicembre 1966 e ratificato con legge 25 ottobre 1977 n. 881. Riteniamo che la vicenda del collega sia emblematica e induca a una riflessione più generale sui rischi di una deriva antidemocratica delle grandi piattaforme web che di fatto sono in grado, senza alcuna possibilità di contraddittorio o confronto, di limitare in maniera pesante la libertà di pensiero e di espressione, oscurando punti di vista e voci "sgradite"». E' necessario un dibattito pubblico sui criteri e le policy di accesso e/o esclusione adottate dai gestori delle piattaforme Web, criteri che devono essere trasparenti e che non possono prescindere dalla tutela dell’informazione professionale di qualità nel rispetto delle leggi sulla stampa e istitutiva dell’Ordine dei giornalisti. A tal proposito, facciamo nostre le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista. Sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi”. Auspichiamo che la presa in carico della questione da parte di "Per il giornalismo" che la porterà nel prossimo Consiglio Nazionale possa portare alla sospensione dello sciopero della fame di Maurizio Bolognetti", del 27/11/2023.

La decisione: Maurizio Bolognetti tessera ODG 129414 e Segretario di Radicali Lucani, Art. 21: «Sospendo lo sciopero della fame per corrispondere al prezioso documento di “Per il giornalismo Cnog»

«Nel ringraziare tutti coloro che hanno nutrito la mia fame di democrazia e diritti umani, comunico che, per corrispondere e onorare il documento diffuso dai colleghi del gruppo “Per il giornalismo Cnog” ho sospeso lo sciopero della fame iniziato il 9 novembre. Quanto scritto dai colleghi di “Per il giornalismo” recepisce in pieno le ragioni della mia azione di dialogo nonviolento. Siamo di fronte a un documento che non esito a definire prezioso e straordinario e che mi auguro possa essere diffuso, fatto conoscere e che diventi la base per una discussione urgente e non più rinviabile in tempi di capitalismo digitale, intelligenze artificiali e analfabetismi di ritorno. Emerge da quanto scritto una comune sensibilità di cui ero certo. Che esploda, dunque, il dibattito su temi che riguardano la qualità della nostra e delle nostre democrazie, il diritto umano alla conoscenza, l’attentato contro i diritti politici del cittadino. Sono in ballo libertà fondamentali iscritte e scolpite nella nostra Costituzione, in Convenzioni internazionali e nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo. Ripeto quanto detto a mo’ di mantra per 18 giorni: non possiamo accettare che potenti multinazionali vestano i panni del giudice, del boia, della giuria e del PM senza che chi è colpito da censure, damnatio memoriae e da fatawa digitali possa difendersi. La libertà di pensiero, di espressione e di parola è un bene troppo prezioso per lasciarlo senza regole nelle mani dei signori del capitalismo digitale e della sorveglianza Vivano Democrazia, Libertà, Diritti umani. Grazie a "Per il giornalismo Cnog"», del 28/11/2023.

Non c'è stato testa a testa, tanto meno quell'ansia del risultato quando arrivano i dati direttamente dalle sezioni scrutinate, solo attesa per la conferma del superamento del 50+1 percentuale.

Davvero è stata "un'altra storia", ma davvero “tutta” la vittoria di Maria Aida Episcopo (Marida per i più vicini) alla carica di Sindaco di Foggia.

Ha vinto al primo turno con 36.801 preferenze, pari al 52,78%, sbaragliando tutti e raddoppiando le distanze dalla coalizione opposta, che ha totalizzato il 24,76% di preferenze, con i 17.268 voti a Raffaele Di Mauro.

Nessun ballottaggio per il nuovo Sindaco, o Sindaca se preferibile. Una donna, per la prima volta in assoluto, al comando dell'Amministrazione politica foggiana.

Sarà un compito arduo, anche duro, ma affrontabile e sicuramente propositivo, giacché la Episcopo è supportata da valide persone, per la maggior parte giovani, ed è un dato importante per ridare identità a una città che l'ha persa.

Identità, la parola magica, assieme a certezza,  che deve far rinascere un capoluogo di provincia, che nella sostanza territoriale e per la sua conformità morfologica è una regione, da molti anni decentralizzata e depauperata dai più elementari servizi per la comunità.

Ma identità è anche riprendersi quella credibilità scippata (da chi deve essere ancora giudicato) due anni fa per un commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose, che nella carne viva cittadina l'ha fatta precipitare nell'onta nazionale, e oltre, destinandola a classifiche artatamente costruite per confinare territori floridi per altre finalità.

Ora è tempo di costruire, appunto certezza, la macchina politica amministrativa, quella Giunta comunale che, si augura per 5 anni, indirizzerà tecnostruttura e cittadini a migliori traguardi e sviluppi. Lavoro in primis. Ma anche, e soprattutto, migliori servizi, welfare, sicurezza e legalità, futuro e stanzialità per i giovani e innamoramento del proprio territorio, credibilità nelle istituzioni e bellezza, fruibilità e vivibilità culturale.

Maria Aida Episcopo lo sa ed è già al lavoro per metter su una squadra caratterialmente forte e omogenea nella sostanza, non solo nella forma.

Dieci liste son tante e tante son le loro aspettative per aver un ruolo, non solo nell’assise di corso Garibaldi, anche nelle varie partecipate che urgono di ristrutturazioni sostanziali e maggiormente “pulite da inciampi e distrazioni consortili”.

Una donna al comando in un sistema da sempre maschile, che vedrà una squadra omogenea nella rappresentanza di genere e età. Un successo per la democrazia, per Foggia.

Buon lavoro Marida!

Ed intanto i numeri si cristallizzano, di quelle schede votate e poi scrutinate, che hanno consolidato una vittoria ma anche delle sconfitte.

Per la cronaca, giusta e democraticamente doverosa da fare, la coalizione di centrosinistra a sostegno della Episcopo, detta “Campo Largo”, ha ottenuto il 55,22%, affermando il Partito Democratico primo partito cittadino con il 13,66% e 6 Consiglieri comunali, seguito dal Movimento 5 Stelle con il 12,32% con 5. La lista “Con” voluta fortemente da Michele Emiliano, si piazza terzo con l'8,56% con 4 Consiglieri, mentre “Tempi nuovi”, quarto, ne ottiene 3. Popolari per Foggia e all'Italia del Meridione ottengo 1 Consigliere per parte. In totale la maggioranza ha 20 Consiglieri comunali.

Dall’atra parte, è Fratelli d'Italia, terzo partito in assoluto di Foggia con l'11,30%, ad ottenere più Consiglieri, 3, seguito da Forza Italia con il 5,85% e 2 Consiglieri. Seguono Noi Moderati, Lega di Prima Foggia, con 1 Consigliere cadauno, mentre per i Liberali e Riformisti Npsi nessun rappresentante. In totale 7 Consiglieri comunali.

I candidati Sindaci non usciti entrano tutti nel Consiglio comunale; cronologicamente sono Nunzio Angiola con 7.381 preferenze, pari al 10,59%, con 2 Consiglieri (compreso lui), Giuseppe Mainiero con 5.616 preferenze, pari all'8,05%, Antonio De Sabato con 2.663 preferenze, pari al 3,82%.

Per quanto riguarda i nomi degli eletti, vi sono new entry e vecchie conoscenze. Rimangono fuori nomi “importanti” che potrebbero essere ripescati dopo il componimento della Giunta.

Per il Partito Democratico sono il segretario cittadino Davide Emanuele, Alice Amatore, Lia Azzarone, già più suffragata nella scorsa tornata e ora dirigente regionale, il giovanissimo Mario Cagiano e gli ex consiglieri comunali Pasquale Dell'Aquila e Michele Francesco De Vito. Per il M5S c’è Mario Del Maso, Lucia Aprile, Francesco Strippoli, e il ritorno di Giovanni Quarato. Rimane un posto da Consigliere conteso tra Francesco Saverio Salemme e Antonella Zoppo per ugual preferenze. “Con” piazza Achille Capozzi, sindacalista, Antonio Pio Mancini, Giulio De Santis e Pasquale Ciruolo, già sindaco di Panni. Per “Tempi Nuovi” ci sarà Paolo Pio Frattulino, Mino Di Chiara (all’anagrafe Carmine) e Antonello Di Paola. Mentre “Italia del Meridione” avrà Pasquale Cataneo, un ritorno che, seppur in solitudine, avrà un peso specifico importante nell’intera assise per decisioni su futuri progetti, alcuni già in itinere, per lo sviluppo territoriale.

L’opposizione di centrodestra vede tra i banchi consiliari per Fratelli d’Italia Maurizio Accettulli, Concetta Soragnese e Claudio Amorese, già assessore, per Forza Italia, come anticipato Raffaele Di Mauro, Luigi Fusco e Pasquale Rignanese, per Prima Foggia c’è Amato Franco Nunziante e per Noi Moderati Marco Pellegrino.

Chi è Maria Aida Episcopo

Maria Aida Episcopo è nata a Foggia. A marzo ha compiuto sessant’anni. È coniugata con Massimo, ingegnere e docente di matematica ed ha due figli, Luigi e Francesco.

Dirige l’Ufficio di Ambito Territoriale di Foggia e B.A.T. Nord, dopo un lungo impegno scolastico di docenza iniziato nel 1980.

Intensa la sua formazione accademica con le lauree magistrali in Scienze delle Attività Motorie (Università de L’Aquila), in Pedagogia (Università di Napoli), in Scienze Politiche (Università di Bari, Facoltà di Giurisprudenza), in Psicologia (Università degli Studi del Sannio) conseguendo diplomi di perfezionamento e specializzazione post lauream prima in Lettere e Filosofia e poi in Giornalismo e Comunicazioni di Massa nelle Università di Bari e della Sapienza di Roma.

Significativi anche un Master in Management delle Risorse Umane e diversi attestati di professionalizzazione, tra cui quello in Mediazione Penale Minorile.

Nel 2017 è risultata prima classificata nella graduatoria di merito per l’esercizio delle funzioni di Giudice Onorario Minorile presso il Tribunale di Bari, procedura selettiva indetta dal Consiglio Superiore della Magistratura.

È iscritta quale Revisore Contabile del MIUR e svolge funzioni in diversi Nuclei di Valutazione delle performance dirigenziali.

Al suo attivo anche una cospicua attività pubblicistica tra cui tre saggi di sociologia, manuali universitari nonché dispense per corsi accademici.

Ha partecipato, anche in veste di coordinatore, a diverse progettazioni nazionali ed internazionali per la realizzazione di partenariati, gemellaggi e stage.

Numerosi i riconoscimenti ricevuti in ambito accademico e scientifico tra cui quello dell’Accademia Internazionale Città di Roma (2012) “per aver contribuito con il proprio operato all’evoluzione del sapere umano tenendo saldi i principi di moralità, onestà e senso civico, suscitando emozioni e sensazioni”.

Viaggio, arrivo e partenza in solitario. In sintesi, questa è la storia di un navigatore in barca a vela che, nel periodo delle sue meritate ferie, da Cervia è sbarcato a Rodi Garganico, solcando il Mar Adriatico. Apparentemente sembrerebbe una storia come altre. Invece è una delle più avvincenti e straordinarie avventure da raccontare.

Il protagonista è un 23enne di Cervia, ormeggiatore specializzato di professione che, fin dalla tenera età di sei anni, ha vissuto anche su una barca. Per lui navigare, ormai, è all’ordine del giorno, e che la barca sia grande o piccola non fa differenza. Lo è se il timone appartiene a un barchino di 6 metri e 20, tutto in legno, varato nel 1959, che pesca a un metro, a vela con albero maestro classico, randa e fiocco. Un cimelio storico con cui pochi avrebbero il coraggio di attraversare i mari.

Lui è Nicolò Todoli ed il barchino è “Penelope”. È appena ripartito dal porto di Rodi Garganico, raggiunto dopo 5 giorni di navigazione da Cervia. Ha ormeggiato venerdì 06 ottobre 2003, alle ore 17:45, in solitudine, come voleva. Sabato si è dedicato alla manutenzione e pulizia della barca, domenica ha fatto il turista nella bella Rodi, che tanto voleva visitare.

Noi della redazione abbiamo avuto il privilegio di ascoltarlo, di porgli qualche domanda. Nicolò, con umiltà e nel visibile entusiasmo, è stato profluvio di parole, tutte incentrate sul viaggio, sul perché, sul desiderio di visitare il Gargano. Quest’anno è stata la volta di Rodi Garganico, ma ha assicurato che è la prima di una tappa garganica, ovviamente organizzata di anno in anno. Lui, da quello che ha raccontato, ci è parso un lupo di mare sui generis, considerando il mezzo, la rotta, e soprattutto il motivo del viaggio. Difatti Nicolò è formalmente in ferie lavorative, non in esplorazione per conto di qualcuno o qualcosa. Sono le sue ferie e ha deciso di trascorrerle così.

«Son partito per farmi le ferie e, appassionato di vela, ho deciso di godermi i miei giorni in mare» esordisce a noi Nicolò Todoli.

 

Penelope barca

 

«Indeciso, ho scelto uno dei luoghi dove si son tenute le finali mondiali di Offshore. Rodi Garganico è uno di questi porti e l'anno scorso avendo avuta la finale a casa, a Cervia, ho optato per il Gargano. Il posto è bellissimo e visitarlo era un mio desiderio. Ho visitato altri porti e città dell'Adriatico, come Pescara, Giulianova, San Benedetto del Tronto e mi mancava il Gargano. In realtà prima di partire mi son chiesto dove vado... dove non vado..., deciso vado a Rodi Garganico».

La curiosità, lo sappiamo tutti, è materia del giornalista e chiedere a Nicolò del perché proprio il Gargano e con quella barca a vela, in solitudine, era scontato.

«Mi son messo in barca domenica 01 ottobre 2023 e oggi (riferito a venerdì 06 ottobre 2023, ndr.) ho buttato l'ancora e stretto la cima al porto di Rodi, alle ore 17:45. Un viaggio con il vento in poppa, da nord a sud, tra una foto fatta con il cellullare e occhi puntati ai comandi e al mare. In solitudine perché amo navigare così, godermi il mare e la mia barca, durante i giorni di ferie. Un amico sapendo della mia partenza mi fa "Dai, mandami delle foto che le condivido sul gruppo velisti di Facebook". In poche ore si è trasformato in un vero e proprio trionfo, da alcuni like dal giorno alla sera agli oltre 300 dopo tre giorni. Un gioco che si è rivelato per me una visibilità inaspettata».

Ok Nicolò. Ma la barca a vela che utilizzi ha un suo motivo per essere stata scelta, visto che oggi tutti si avventurano in mare con mezzi supertecnologici e leggerissimi, dotati di strumentazioni automatiche per le rotte e altro ancora?

«Certo! Come ho detto, la barca su cui viaggio si chiama “Penelope” e ha una storia. È quella di Simone Bianchetti (in foto), velista 35enne che non c'è più, un mito assoluto e insostituibile per gli amanti della vela in solitario, cervese come me. A differenza dei noti velisti Soldini, Malingri, che provenivano da famiglie agiate e già in giro nei mari internazionali, perciò con una storia e una formazione sulle spalle, Bianchetti era di famiglia non agiata e non avendo soldi, durante l'inverno, suonava ai campanelli delle aziende del cervese per aiuti economici per svolgere le regate internazionali e giri del mondo in solitario. C'è da dire che Simone Bianchetti è stato uno dei primi italiani a farle, con risultati soddisfacenti. Ecco perché son qui con “Penelope”, comperata con tanti sacrifici nel 2018, sicuro di onorarla e onorare il mitico Bianchetti. Era la sua e con essa cerco di portare la storia di porto in porto. Non ha tutti i comfort di oggigiorno ma sa assolvere al suo compito, naturalmente con un velista esperto».

 

Simone Bianchetti

 

Simone Bianchetti, di Cervia del 1968, è tra i velisti in solitario un mito e con lui la barca “Penelope”. Di lui raccontano le sue imprese, giri del mondo spesso senza scalo su terra ferma, circumnavigazioni tra Capo Buona Speranza, Leeuwin e quello di Horn, oltre 125mila miglia, tra insidie varie e correnti marine che solo un esperto sa come affrontarle. Fu anche il primo italiano a completare la Vendée Globe, quel giro del mondo, sempre in solitario e senza scalo. Come detto, Simone Bianchetti era di umili origini, e non aveva al suo fianco sponsor rilevanti. C’era solo un amico, Cino Ricci, che lo aiutava e, grazie a lui, Bianchetti nel 2003 completò l’Around Alone, quel giro del mondo in solitario a tappe, piazzandosi terzo. Dopo, purtroppo mancò improvvisamente per un malore.

 

Simone Bianchetti 01

 

Mentre racconta di Simone Bianchetti, si percepisce tutta l’umanità di Nicolò Todoli. C’è l’ammirazione del mito ma anche quel groppo in gola che gli cambia la voce. Ma il carattere, la determinazione, l’entusiasmo, sopraffanno il ricordo. È il momento di sapere altro, in particolare se ha in serbo altre traversate solitarie e se qualche collega della stampa ha scritto di lui.

«Quello che mi ha sorpreso è stato che un giornalista del Corriere Romagna mi ha contattato per un'intervista e raccontare le mie ferie in avventura nel mar Adriatico, da Cervia a Rodi in solitaria; sono rimasto entusiasta. È stato un momento inaspettato e molto gradito. Come la tua intervista su newsGargano. Ciò lo devo al mio professore delle scuole superiori, Tiziano Tonini, mi contatta e mi chiede se avessi avvisato il porto di Rodi e se avevo contattato qualche giornale. Non l'ho fatto e ci ha pensato lui. Chiama a Rodi ed eccomi qua da te a parlare del mio arrivo sul Gargano, a Rodi. Non avevo alcuna intenzione di pubblicizzare le mie ferie, che rimangono tali. Il fatto di esser stato messo su un giornale ovviamente cambia tutto e mi fa piacere dell'attenzione rivolta».

 

NicolòTodoli partenza

 

Innanzitutto, il piacere e tutto nostro di newsGargano. Un’avventura così, unica, ricca di storia, che testimonia sacrifici e passione, è un fregio per la testata.

Ora Nicolò si trova alle Isole Tremiti, a San Domino, come turista. Domani farà ritorno a Rodi G.co, da lui tanto desiderata, per salutare chi ha conosciuto in queste ore e lo ha accolto. Infatti, la voce della sua presenza in poche ore ha fatto il tam-tam del paese. Su alcune pagine social di Rodi già circolano post e foto di lui, e fa ben sperare per il futuro, oltre che per la sempre amorevole accoglienza del luogo.

Si spera che l'interesse per le sue traversate in mare in solitaria diventi curiosità e poi coinvolgimento per le varie associazioni e circoli nautici e velistici locali, anche per le varie amministrazioni, enti e sponsor, che potrebbero aiutare economicamente Nicolò Todoli.

Lui già messo in cantiere per il 2024 un'altra traversata. E chissà che l'anno prossimo tra le sue mete marine rientrino altri porti garganici, Rodi compresa, che meriterebbero la sua visita accompagnata da sponsor. Un modo, del resto già collaudato in altre occasioni simili in altri sport, volano per il turismo, e non solo di settore, per attrattive di aziende marittime e quelle che collaborano con esse. Il Gargano, se ci pensiamo bene, durante l'estate offre eventi sportivi velistici e aver come ospite un "solitario" come Nicolò diverrebbe la ciliegina sul Monte Gargano.

Nicolò mercoledì 11 ottobre 2023 ripartirà con il vento in poppa, che questa volta soffia da sud, e non è un caso aver scelto il giorno, da esperto velista. Farà rientro nella sua Cervia e riprenderà a fare l’ormeggiatore.

Buon vento, Nicolò.

www.newsgargano.com informa che intende diffondere i messaggi elettorali per le Elezioni Amministrative, elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale di Foggia, previste per domenica 22 ottobre e lunedì 23 ottobre 2023, ed eventuale ballottaggio nelle giornate di domenica 05 novembre e lunedì 06 novembre 2023, mettendo a disposizione su questa testata spazi pubblicitari per la diffusione di messaggi politici elettorali, ai sensi e nelle forme di legge.

NEWSGARGANO DALLA DATA DI OGGI NON PUBBLICHERA’ NESSUN COMUNICATO STAMPA POLITICO DI SINGOLI CANDIDATI E SINGOLE CANDIDATE E PARTITI, GRUPPI, MOVIMENTI POLITICI, SENZA PRECEDENTE INTESA COMMERCIALE TRA LE PARTI.

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE A FOGGIA DEL 2023 SI TERRANNO NEI GIORNI SOPRA INDICATI, CON I SEGGI APERTI DI DOMENICA DALLE ORE 07:00 ALLE 23:00 E LUNEDI DALLE ORE 07:00 ALLE 15:00.

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È l’appuntamento fisso di ogni anno del Viminale, il Dossier di Ferragosto 2023 che narra la sicurezza in Italia nei primi sette mesi dell'anno. Ben 43 pagine colme di dati e numeri, frutto del lavoro del Ministero dell’interno, Forze dell’ordine, Protezione Civile.

Quest’anno, il 2023 fino alla data di chiusura del Dossier ovvero nei sette mesi trascorsi, non è stato tanto diverso da quello precedente. Al centro sempre omicidi, rapine e furti, l’immigrazione con gli sbarchi.

Purtuttavia essendo diminuiti i reati tra furti e rapine, i numeri non sono soddisfacenti. Sono sempre presenti quelli sociali, cui a farne le spese è il popolo anziano con truffe, specie vi telefonica e telematica. La violenza di genere e discriminatori (OSCAD) sono uno dei temi affrontati, come pure spiagge e scuole sicure, terrorismo e atti intimidatori, soffermandosi su quelli ai giornalisti che nei primi sette mesi del 2023 sono 46, meno il 28,12%, a fronte dei 64 del 2022.

CLICCA QUI PER IL PDF DEL DOSSIER FERRAGOSTO 2023

Gli omicidi calano, il 46% pari a 1.228.854, appena 5 in meno. Il dato che fa riflettere sono i femminicidi che rimangono stabili, a 71, meno 6 dell’anno scorso, 77. Numeri che vanno analizzati per fronteggiare un reato che per ridurlo, si avvale anche dell’aiuto di associazioni preposte, senza ottenere un calo importante.

Per quanto riguarda i furti fisici il Dossier chiude a 554.975, molto di più dei primi sette mesi del 2022; infatti sono aumentati di circa 15mila, spesso nei luoghi più a rischio, come centri commerciali, stazioni sopra e sotto elevate, pur avendo intensificato controlli e videosorveglianze.

Le rapine non son da meno, con le circa 500 in più, cristallizzando il dato ad agosto 2023 a 15.486.

Poi ci sono le segnalazioni per i crimini d'odio, aumentate del +6,9%, con 232, con prevalenza di discriminazione religiosa.

Tra i crimini elencati dal Viminale vi sono le tanto conosciute "operazioni ad alto impatto". Arresti dopo controlli mirati e retate nelle aree più calde delle città, come quelle della movida, aree di prostituzione e spaccio di droga, accattonaggio e bivacco. Nel Dossier sono citati alcuni capoluoghi di regione con i numeri dei controlli ed espulsioni, arresti, denunce e sanzioni. Non è affrontato il reato di mafia poiché è compito della Direzione Investigativa Antimafia rilasciare semestralmente la relazione, che a breve uscirà per il primo semestre 2023.

E veniamo all’immigrazione, con gli sbarchi che anche in queste ore stanno interessando le coste mediterranee italiane, portando il dato a quasi 100mila sbarchi. Pur con il sostegno delle Ong, il loro aiuto è pari 4,5% per il soccorso in mare dei migranti, sono 3.777 le persone tratte in salvo da esse. Mentre sono 89.158 le persone sbarcate fino al 31 luglio 2023, più del 115% del 2022 con 41.435 sbarchi. Un dato che stride con quello del 2022 con i 64.764 soccorsi e salvati da imbarcazioni delle istituzioni italiane. Nondimeno sono i soccorsi e gli aiuti conferiti nelle varie operazioni SAR, quelle attivate dallo Stato come dettano le regole del mare, da parte della Guardia Costiera e Marina Militare e Guardia di Finanza che dal 46% del 2022 sono aumentate al 72%, confermando l’aumento degli sbarchi. Percentuali tradotte in numeri di richieste di asilo e poi rimpatrio, pari a 2.561 a fronte dei 2.000 dell’anno scorso. Dati controcorrente se rapportati a quanto il Ministro Piantedosi disse all’inizio dell’anno, che avrebbe messo a disposizione più risorse e procedure più veloci per la realizzazione di CPR, quei centri di accoglienza temporanea dove vengono trattenuti gli irregolari da espellere. Eppure le trattative del Governo con gli stati dei migranti, in particolar modo Libia, Tunisia, appaiono vani, confermando che questo è un problema che va affrontato con politiche comunitarie europee e non unicamente italiane. Ciononostante rimane l’annoso problema dell’accoglienza nei vari comuni italiani, chi ospita volontariamente, chi gli vien chiesto di farlo, poiché la domanda è salita di quasi 10mila posti, e i comuni sono già saturi.

Tra i reati elencati nel Dossier compaiono anche quelli legati ai disordini urbani, prevalentemente per le manifestazioni di piazza e partite di calcio, da non confondere con i tanto discussi rave party. Più 7 per quelli di piazza, da 236 del 2022 ai 243 correnti. Per gli stadi il dato a luglio 2023 ha registrato 115 disordini, cui ben 63 aggressioni con feriti. In aumento al 2022, che erano 73 disordini con 38 aggressioni.

Aumentano, inoltre, le manifestazioni di piazza con criticità - 243 contro le 236 dell'anno scorso - e i disordini durante le partite di calcio. Nei primi 7 mesi del 2023 gli episodi violenti dalle parti degli stadi sono stati 115. In 63 casi ci sono stati feriti. Nel 2022, invece, le violenze allo stadio o nei dintorni erano avvenute 73 volte, 38 volte con feriti. Si registra, inoltre, un incremento delle segnalazioni per i crimini d'odio: sono state 232 e sono cresciute (+6,9%), soprattutto per casi di discriminazione religiosa.

Infine, il Viminale affronta il problema del cambiamento climatico, soffermandosi sui reati di incendi ed esplosioni, entrambi pari al -52%, danni idrici/idrogeologici in aumento del 57%, dissesti statici anch’essi in aumento del 47%. Reati dove sono interventi il Vigili del Fuoco che complessivamente hanno eseguito 589.535 interventi. Numeri che smentiscono il pourparler del sempre accaduto, in auge nei social media.

A volte non è tutto rose e fior nella sanità pubblica. A parte le lungaggini burocratiche, le ataviche liste d’attesa per una visita, le continue fughe verso plessi fuori città, a Foggia nel periodo ferragostano si può anche donare il sangue senza che poi vi sia un servizio di ristoro. O meglio, non è sempre così, ma capita.

È ciò che è avvenuto il 14 agosto 2023 al Policlinico Riuniti di Foggia.

14 agosto 2023, ore 10:00, un lunedì lavorativo. Centro Trasfusionale Prelievo sangue e aferesi aperto ma bar chiusi. Il tutto senza che nessuno sapesse nulla. Ma anche qui non è così, perché qualcuno sapeva ma non ha avvertito il personale sanitario della struttura che uno dei due bar, quello sotto la Direzione sarebbe rimasto chiuso, contrariamente all’altro che aveva avvisato per tempo.

Due bar nel plesso ospedaliero e tutte e due chiusi. I donatori volontari del sangue dopo il buon gesto si son ritrovati senza ristoro, con tanto di scetticismo dei sempre gentili solerti e professionali medici, infermieri e ausiliari, del Centro Trasfusionale Prelievo sangue e aferesi.

Una decina, uno più uno meno, i donatori che hanno atteso il ristoro, arrivato dopo circa due ore dall’esterno. Tutto grazie all’impegno del medico di turno del Centro Prelievi, che sbigottita, una dottoressa, ha immediatamente chiamato un dirigente della Direzione Strategica Aziendale, avvisandolo del problema. Le Infermiere fin da subito si sono adoperate per assistere chi aveva già donato, facendoli sedere e risposare e invitandoli ad attendere che arrivasse il ristoro. Nel frattempo hanno offerto del caffè zuccherato e, mettendosi a disposizione e di loro tasca, hanno chiesto chi volesse una brioche da un distributore automatico. Gesti che stridono con quello della Direzione Strategica Aziendale che ha dimenticato che anche un bar aperto in un ospedale è un servizio prioritario. Gesti che si ricordano e vissuti da chi era lì la mattina del 14 agosto, a prova incontrovertibile di ciò che è accaduto.

Risposta? Il dirigente della Direzione Strategica Aziendale sapeva tutto ma non aveva avvisato, facendo rimanere meravigliati i presenti, personale sanitario e volontari, dell’enorme dimenticanza avuta. E anche questa è una prova incontrovertibile di quanto è accaduto.

Nel 2023 siamo ancora alle dimenticanze di chi invece dovrebbe, anche per default, avvisare di simili problemi e disguidi, e soprattutto provvedere anzitempo e senza che un medico lo ricordi a garantire tutti i servizi posti in essere quando i volontari donatori di sangue si recano al Centro Trasfusionale dei Riuniti di Foggia. Sappiamo tutti quanto è importante ristorarsi subito dopo una donazione. Questa è una mancanza che fa da spalla a quella già in essere, il non far entrare con le automobili chi dona sangue, pur avendo avuto diverse segnalazioni da associazioni, volontari, strutture sanitarie.

Siamo a Foggia e a Ferragosto, specie chi non è della città, si pensa solo alle vacanze. 

[ndr.] Ha dell’incredibile quello che sta avvenendo a Foggia. Oltre la disastrosa situazione urbana, che in fretta e furia per i tempi ridottissimi di fine commissariamento si sta tentando di “rappezzare”, senza un briciolo di programmazione e razionalità civica coinvolgendo i cittadini stessi, questa amministrazione di commissari ha dato luogo al proseguo dei lavori per la realizzazione di un CCR, un Centro Comunale di Raccolta per Rifiuti, in viale Kennedy, al quartiere CEP, a due passi da un parco giochi, da un campo sportivo di Baseball e da un distributore di carburanti. Il tutto perché nel 2017 fu approvato dalla Giunta comunale. Potenzialmente una bomba ambientale, e di sicurezza sanitaria per la salute, considerando che in quel CCR avverrà la raccolta RAEE, ovvero di vernici, di batterie e di olii esausti ed altri rifiuti contenenti potenzialmente sostanze infiammabili. Vabbè che siamo alle porte di Foggia, ma li esistono e insistono abitazioni, attività commerciali, anche alimentari, e soprattutto come già scritto un parco giochi per bambini. Avviene nel silenzio totale, fino a ora, degli ambientalisti e associazioni affine, anche di una parte della popolazione circostante, soprattutto di chi a breve, in autunno, sarà chiamato ad amministrare la città, da quelle forze politiche e loro candidati sindaci, consiglieri e assessori, pronti a sedere sugli scranni municipali. Chissà perché... Un silenzio che la dice tutta sulle volontà future e che dovrebbe interrompersi per il bene comune e non continuare per quello privatistico, come spesso è avvenuto qui. E i risultati li stiamo subendo. Senza prender parti politiche ma per diritto di cronaca (perché siamo una testata giornalistica indipendente e soprattutto libera) c'è da dire che solo un candidato ha interrotto quel silenzio, che non le manda a dire, anzi pretende interventi risolutori.[ndr.].

{gallery}Segnalazione/CCR_vialeKennedy_FG12ago2023{/gallery}

nota del candidato sindaco Giuseppe Mainiero.

«In queste ore ho raccolto le preoccupazioni e i timori dei cittadini residenti nell'area di viale Kennedy in cui Amiu Puglia sta svolgendo i lavori per la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta per Rifiuti.

Timori e preoccupazioni che condivido e di cui mi sono fatto immediatamente portavoce nei confronti del Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante.

Ho inteso investire della questione il Prefetto Valiante, nella sua veste di rappresentante del Governo sul territorio, avendo purtroppo "sperimentato" che il Prefetto Cardellicchio, che ho personalmente sollecitato per altre vicende - dagli abusi nella piazza che ospita il parcheggio interrato "Zuretti" alle illegittimità del bando per l'assegnazione delle strutture sportive di proprietà comunale - è solito ignorare letteralmente le istanze che gli vengono inoltrate dai cittadini, formalmente ed a mezzo pec. Una circostanza che considero di particolare gravità in termini di trasparenza e di correttezza nel rapporto con la comunità che il Ministero dell'Interno gli ha affidato il compito di amministrare. 

Le paure dei residenti di viale Kennedy, nello specifico, sono legate al fatto che il CCR sorgerebbe in una zona totalmente adiacente ad un distributore di carburante, oltre che a pochissima distanza da civili abitazioni, da un parco giochi e da campo da baseball.

Una collocazione quindi pericolosa e a mio avviso del tutto sbagliata, trattandosi di un impianto che come ogni CCR dovrà ricevere in raccolta RAEE, vernici, batterie e olii esausti ed altri rifiuti contenenti potenzialmente sostanze infiammabili.

Si tratta di una infrastruttura senza dubbio importante per una città come Foggia, che ha proprio nel grande tema della raccolta e dello smaltimento di rifiuti una delle più pesanti criticità da affrontare e risolvere seriamente. Ma la sua strategicità non può in alcun modo lasciare spazio ad una così grave superficialità nell'individuazione del sito in cui realizzarla.

È di tutta evidenza, dunque, che sarebbe stato opportuno prevedere, prima dell'inizio dei lavori, una sua completamente diversa collocazione. 

Questa è solo l'ennesima eredità nefasta degli anni di governo del fortunatamente ex sindaco Franco Landella, la cui Giunta nel 2017 decise sciaguratamente di "piazzare" in viale Kennedy il CCR. Senza tenere conto dei rischi e della pericolosità di quella ubicazione. Senza ascoltare i residenti e senza coinvolgerli, ma scaricando sulle periferie - come al solito - quel disinteresse e quell'abbandono di cui per anni sono state vittime.

Ora occorre porre urgentemente rimedio a questo errore, che potrebbe avere conseguenze pesantissime per i cittadini. 

È quindi necessario attivarsi a tutti i livelli affinché i lavori appena cominciati siano rapidamente sospesi, individuando un nuovo e più idoneo sito per ospitare l'impianto.

Spero che il Prefetto Valiante saprà muoversi immediatamente nei confronti della Commissione Straordinaria, riportando buon senso in un ambito estremamente delicato.

Il Comitato Civico "Resto a Foggia", dal canto suo, manterrà altissima la propria vigilanza e sarà accanto ai residenti di viale Kennedy per qualunque iniziativa o azione sarà necessario mettere eventualmente in campo».

 

#contrappunti

Fatti, non parole, ci vorrebbero per ridimensionare una città a misura di quel cittadino che vorrebbe vivere tranquillo e all’occorrenza vedere Amministratori e Autorità intervenire laddove la legalità è violata. Ma a Foggia non è così. In un paese normale e dove le Autorità sono Autorità  e gli Amministratori lavorano per la Res Publica, e non privata, tutto questo non accadrebbe.

Sarà pure che in due decenni la criminalità è dilagata spaventosamente, inserendo i suoi tentacoli dappertutto, con mafie, microcriminalità, baby-gang, amministratori pubblici che hanno disonorato il mandato facendo commissariare un Comune, aree cittadine destinate ad altro e che invece ogni giorno sono sopraffatte da incuria e sporcizia, parcheggiatori abusivi anche violenti, traffico bordeline e aree pedonali diventate soste d'auto "autorizzate", furti d’auto e in appartamenti, scippi, movide violente, ma è anche vero che le Autorità son state brave a utilizzare il termine legalità ma razzolando non bene. Certo, tutte le operazioni messe in campo per arrestare criminali e mafiosi hanno ripulito la superficie foggiana, ma il substrato rimane sempre sporco, per rigenerazioni che andrebbero stroncate sul nascere.

La città è stanca di cespugli, vuole vetrate pulite e trasparenti, quelle di chi senza fini privatistici si mette in gioco per cercare di garantire legalità. Cercar di garantire, appunto, perché la certezza non è mai assodata. Quando si amministra, obtorto collo, ci si sporca le mani, ma bisogna anche comprendere come e quando e dove. Del resto lo diceva un decano della Prima Repubblica, il senatore del fu PSI, Rino Formica: «La politica è sangue e merda»: ora tocca a chi governa o amministra saper fermarsi a quanto sangue e quanta merda imbrattarsi per non superare quel fatidico confine tra legalità e illegalità.

Foggia sta per accingersi a scegliere chi la deve amministrare, dopo un commissariamento per infiltrazioni mafiose, e dove tutto si è detto e pochissimo si è fatto. Basta osservare lo status quo della città, come vive, anzi sopravvive, come affronta i problemi e come li risolve, anzi li proroga o li lascia decantare. Tra questi c’è l’annoso problema del parcheggio “Zuretti”, una goccia nel mare di melma cui stiamo vivendo, che Comune e Prefettura non riesce a sistemare, o perlomeno a sedare. O il "quartiere Ferrovia" un'area ormai consegnata nelle mani di forestieri che non osservano le nostre leggi e che impongono le loro, con usanze barbare e contro ogni sicurezza sanitaria e urbana, mal fronteggiata dalle nostre Autorità, spesso condiscendenti in nome di un'inclusività a senso unico. E peggio ancora Piazza Mercato sempre più violenta, anche se “attenzionata”, che purtroppo rimbalza alle cronache nazionali.

Sia presente che questa non è una riflessione o presa politica di parte. Qui nessuno tifa per qualcuno e qualcosa, sapendo bene che non mancheranno i travisamenti mentali di chi politicamente si sente colpito e o escluso da questa riflessione. A loro si dice di intervenire con fatti, progetti fattibili e non solo sui programmi elettorali, o peggio ancora silenti per non perdere consensi dove si cela il problema. Utilizzare il termine "legalità" va fatto con ponderata e intelligente misura e non come accade da alcuni anni in certe amministrazioni che ne hanno fatto un intercalare ad uso, abuso e sopruso, specie se membri di associazioni che la promuovono. Questa, bensì, è lucidamente una riflessione pragmatica sul piano civile e urbano, per la sicurezza e legalità di cittadini che vorrebbero Foggia libera da abusi, soprusi, inettitudine, incapacità e soprattutto da clientelismi e spallucce.

Le tre scimmiette certe persone, alcune autorità e amministratori, le vadano a fare oltre i nostri confini.

Infine, per chi crede il contrario, la stampa serve a questo e non a colorare le zone d’ombra che prolificano in città, volute da chi la stampa la utilizza come strumento propagandistico e o servile. Questa testata i cespugli li sfoltisce, li sfronda e spesso li recide.

Ad Maiora!

#puntidisvista  ♨️ #freethinker  #Foggia #legalità

La montagna che ha partorito il topolino. Il buon e saggio Orazio lo scrisse nel 13 a.C. nel verso 139 delle “Ars poetica”, “Parturient montes, nascetur ridiculus mus”. Altro che profeta in patria, seppur di alcuni chilometri, profeta in Terra, a prefigurare azioni che oggi sono la consuetudine, mantenendo la barra dritta sulla politica, di ciò che molte amministrazioni di enti pongono in essere.

La montagna del Sole, quel Gargano che tanto ha e tanto riceve e altrettanto concede, oggi stillando le risorse. Quella montagna che sulla sua vetta più alta, 837 metri s.l.m., da alcuni anni ha condensato un modo di fare discutibile, con pourparler ridondanti e a volte ciarlieri per i temi affrontati e azioni svolte nel piccolo consenso di una tribù tutta amicale e tesserata. Un chiacchiericcio tutto di piazza, dove si decide il futuro, che ha sentito il “grido di dolore” della comunità ma non ha ascoltato le motivazioni. Le stesse poste in essere da questo giornale telematico quando più volte e a più riprese senza mai ricevere risposta ha chiesto all’Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo il Dossier. Un comportamento ingiustificabile e inqualificabile da parte di chi ha utilizzato la parola “legalità” in ogni discorso, quasi fosse un intercalare di chi è affetto da autoecolalia. Un programma culturale più che per lo sviluppo del territorio, promozionale politico poiché è servito da spartiacque per la corsa al comune. Strategia messa a punto da chi sapeva che la compagine locale da sola avrebbe fatto ben poco, come le attuali azioni, frutto di pregresse decisioni.

Finalmente il Dossier “Un Monte in cammino” è pubblico. Ma in cammino verso dove? Ben 64 pagine di un documento che pur essendo di un ente comunale pubblico è stato tenuto secretato per mesi e mesi, anche dopo l’esito negativo della candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale della Cultura Italiana 2025. La débâcle annunciata ha proliferato altri topolini, che ne #LaCittàdeiduesitiUNESCO si sono adoperati per non giustificare un tonfo tutto dell’Amministrazione vigente. Infatti, dopo l’esito del 27 marzo 2023, nessuno più ha parlato di Monte Capitale, né l’amministrazione, né chi ha fatto parte di quel Comitato tecnico-scientifico a parte il prof. Giuseppe Piemontese, tantomeno i media hanno approfondito. Se dal comune e dal Comitato tutto è taciuto un motivo ci sarà e i Montanari lo vorrebbero conoscere. Cosa diversa è, invece, per i media, che hanno dato la notizia mancando l’approfondimento perché erano, come molti del Comitato, sforniti del “santo Graal – Un Monte in cammino”. Si proprio quel dossier pubblico mai reso tale e che oggi questa testata giornalistica indipendente lo divulga.

-> QUI IL PDF DEL DOSSIER "UN MONTE IN CAMMINO" <-

Un Dossier che azzarda definire Monte cosmopolita e che ad oggi registra solo cali demografici e politiche affine assenti, poco sviluppo e perciò lavoro, poca attenzione alle realtà perimetrali e loro peculiarità, insufficiente (anche poco qualificata) competenza promozionale, assenza turistica. Un Dossier che tiene conto solo dell’area garganica, dimenticando l’intera provincia (una provincia diversificata pari a una regione) con all’interno altri progetti che dovrebbero essere in itinere a breve, sempre che si abbia la forza e volontà di continuare su questa sdruccevole via. 40 progetti culturali in 28 mesi di produzione nelle residenze,  con 7 festival e arti rappresentative, 3 eventi vetrina, tutti progetti musicali e cinematografici, artistici e storici, didattici ed educativi, teatrali e artigianali, enogastronomici e religiosi, culturali e antropologici, con archivi e musei custodi di beni immateriali e materiali, ambientali e naturalistici verso la data tanto osannata del 2051 ma nei fatti irrimediabilmente sconsacrata dai Governi per attuazioni impossibili, tutti volti a incentivare il turismo e la crescita del territorio, etichettati artatamente dalla sigla #LaCittàdeiduesitiUNESCO. Un bel da fare che probabilmente per le locali capacità messe in campo non vedrà mai la luce, al massimo un altro topolino partorito, figlio del precedente e genitore del seguente. Un tutt’uno familistico tesserato purché rimanga nell’alveo di quella casa senza vetri. “Un Monte in cammino” stoppato e che non avrà più quei finanziamenti preventivati, pari a 3.170.000 €, cui solo il comune avrebbe versato la somma di 575.000 €. Si auspica che quel 18% del totale potrebbe essere utilizzato per solide azioni territoriali e, perchè no "salvifiche", giacchè il dossier è micaelico. Farlo sta nell’intelligenza umana di chi amministra.

Ciò che fa pensare è che anche chi era del Comitato tecnico-scientifico non conosceva quel dossier. A renderlo noto è uno dei suoi membri, il prof. Giuseppe Piemontese, che poco meno di due mesi fa, a giugno 2023, in un suo articolo affermava: «Non  è possibile parlare di futuro e di sviluppo di una Città UNESCO, che ha aspirato a diventare Capitale della Cultura Italiana 2025 e, oggi, Capitale della Cultura di Puglia 2024, e non conoscere il contenuto del Dossier che è stato approvato dal Comitato tecnico-scientifico, di cui faccio parte. Un Dossier, dove sono riportati i Progetti che tutte le Istituzioni e le Associazioni del Gargano hanno prospettato e fatto proprio dalla maggior parte di esse. Progetti che nessuno conosce e che la Città e, quindi, la comunità, vorrebbe renderli visibili ed essere partecipi nella loro realizzazione. Un diritto e dovere di tutti nel far proprio questi progetti e renderli così di pubblico dominio. Tutto questo, al fine di creare una situazione di confronto e di partecipazione alla vita pubblica della Città UNESCO. Eppure, si parla tanto di condivisione, di partecipazione, di sviluppo sociale ed economico condiviso, di corresponsabilità nelle scelte, per determinare una situazione ottimale di crescita della Città».

 

CandidaturaCapitaleCultura2025 MSA

 

Quel Comitato riuniva anche nomi prestigiosi, sicuramente resosi disponibili per il fine ma diventati fantasmi nelle sedute, sempre se ve ne siano state secondo i canoni di incontri decisionali (sarebbe un azzardo dire maieutici).

Sorge un dubbio sulla non divulgazione del Dossier, condiviso anche dal buon critico e sapiente già amministratore montanaro dott. Giovanni Ciliberti: vuoi vedere che i progetti alla base di esso sarebbero e son stati concepiti dalla Commissione ministeriale inconsistenti e privi di quell'attrattività che veniva richiesta, dato che tutto è stato incentrato sui “cammini” per la diffusione del culto micaelico, che nel medioevo erano centrali, oggi molto meno? A Monte il tempo è trascorso come le altre città del globo terracqueo, o si è fermato? Si spera solo che Lucera non faccia lo stesso errore per il 2026, anche se dalla stessa mano e mente è già iniziato il coordinamento. Speriamo bene!

Un’analisi la fa anche il prof. Giuseppe Piemontese, che in un testo prevenuto presso questa redazione, dice e scrive: «Parlare  del poi e  del perché Monte non è stata scelta come Capitale della Cultura Italiana 2025,  ci spinge, forse,  a rivedere ciò che è stato fatto, anche se il tutto, secondo noi, aveva bisogno di essere rielaborato meglio attraverso un’analisi più profonda e con deduzioni più ampie in base alle domande che i Commissari, durante l’audizione, hanno fatto ai rappresentanti della Città micaelica. Una retrospezione che oggi è doverosa fare, anche se il tutto sembrava perfetto per una scelta a favore della città di Monte Sant’Angelo.

{youtube}o_f2Y-Hu_G8{/youtube}

Secondo me, ciò che è mancato è stato il riferimento al contesto storico della città micaelica e, quindi, al suo ricco patrimonio culturale che potesse rendere plausibile e sufficiente la scelta della Commissione. In altre parole, da quanto ho potuto ascoltare dai giudizi della gente, è mancata la presenza di uno storico o di un esponente della Commissione tecnico-scientifica che potesse inquadrare il tutto in un contesto storico-culturale della città, che non ha nulla di meno di quella di Agrigento, se lo si rapporta alla sua storia e alla sua cultura. Del resto molte domande della Commissione hanno riguardato il contesto culturale, rapportato non solo al passato, quanto al presente, quel presente che purtroppo evidenzia ancora dei limiti per quanto riguarda le infrastrutture ricettive e i contenitori culturali, come per esempio: Musei, Pinacoteche, Biblioteche interattive, Monumenti legati al contesto urbano e territoriale, Alberghi, e così via.  Un contesto storico-culturale che potesse riportare la nostra città alla civiltà europea, di cui il santuario di San Michele e il culto micaelico, come ha dimostrato Giorgio Otranto con le sue opere, ne fanno parte. Un Città ormai cosmopolita, dove arriva gente da ogni parte del mondo, coreani, malesiani, cinesi, giapponesi, europei, americani, quale espressione dell’unione fra tutti i popoli della Terra, tanto da superare quel diaframma o separazione fra il mondo occidentale e il mondo orientale, anzi fra la civiltà occidentale e quella orientale, tanto cara a Putin da scatenare una guerra, non tanto contro l’Ucraina, quanto contro l’Occidente. Oggi invece stiamo assistendo, con la cultura e la civiltà sorte proprio dalla città di Monte Sant’Angelo, al superamento di tutto ciò, attraverso il camminare della gente, un tempo pellegrini, oggi turisti, congiungendo in un solo continente l’Europa occidentale con il mondo orientale, attraverso un nuovo messaggio di pace e di fratellanza fra tutti i popoli della Terra. Questo è il messaggio che doveva essere dato alla Giuria per la scelta della Capitale: un Monte in cammino per un mondo di pace e di fratellanza dei popoli. Purtroppo ciò non è stato trasmesso con la giusta misura e con l’opportuna determinazione. Da parte mia spero che ciò che è scritto nel Dossier diventi un patrimonio di tutti, specie nelle sue proposte di sviluppo della città, che ha bisogno della partecipazione e del consenso di tutti per costruire una nuova società e una nuova dimensione della Città.  Una nuova visione del futuro, che non sia solo appannaggio di pochi, come è avvenuto con la formulazione e la stesura del Dossier, ma che sia patrimonio di tutti per il Bene comune».

La denuncia parte non solo dai residenti, bensì da tutti i cittadini di Foggia che amano la città.

Passeggiare su una parte di corso Giannone è diventato impossibile, particolarmente in prossimità dell’inizio di Piazza Cavour. Si proprio la piazza simbolo di Foggia, con la sua Fontana del Sele, il pronao della villa comunale, il palazzo dell’Acquedotto Pugliese e degli Uffici Statali, dove si affaccia l’Università, oltretutto.

Le immagini non hanno bisogno di commenti.

Siamo su Corso Giannone, una delle arterie cittadine più passeggiate e il degrado fa da cornice. Uno scempio che dura da anni, da quando il Comune ha deciso di interdire il passaggio pedonale per una parte dello stabile diventato pericolante.

 {youtube}tVvz_Y4Dsqc {/youtube}

Tutto giusto sennonché i tempi si son protratti fino a rendere il marciapiede una giungla cittadina a cielo aperto. È palese che il Comune non è mai intervenuto per la pulizia, il decoro urbano, e soprattutto per la sicurezza sanitaria giacché quel tratto pedonale è meta di ratti, insetti e scarafaggi.

E dire che siamo circa dieci metri dal comando provinciale della Guardia di Finanza, che potrebbe sollecitare l’Ente a ripristinare l’area. E forse lo ha già fatto.

Ma a nessuno dei commissari straordinari seduti in quel palazzo, che ricordiamo è commissariato per infiltrazioni mafiose, interessa il decoro e la sicurezza urbana.

Ad Maiora!

♨️ #freethinker  #Foggia

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in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
La Polizia di Stato di Foggia nell’anno 2023, nell’ambito della pianificazione e predisposizione di specifici servizi volti alla…
Dicembre 23, 2023 571

Fuochi d’artificio illegali e merce varia sequestrati a…

in Notizie Gargano by Redazione
Sono oltre 50.000 gli articoli natalizi pericolosi sequestrati, unitamente a circa 5.500 fuochi d’artificio, dai finanzieri della…
Dicembre 23, 2023 750

Rocambolesco inseguimento a Pesaro di un corriere della…

in Attualità by Redazione
fonte: NOCPress. Si ferma all’ALT della Polizia, fugge e dopo un rocambolesco inseguimento di circa 2 km si schianta contro…
Dicembre 22, 2023 582

"Gli Amici di San Pio" a Natale all'Angelo Blu, al fianco…

in Attualità by Redazione
Un abbraccio per trasferire calore ed emozioni anche se non si saprà mai cosa provocherà in chi lo riceverà… Natale è vicino, ma…
Dic 22, 2023 635

Tony di Corcia e il mito di Mina, le sue canzoni per dire la vita

in Attualità by Redazione
Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia.…
Dic 22, 2023 543

“Spinnaker”, l’operazione contro l’attività illegale della pesca della Guardia…

in Notizie Gargano by Redazione
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero…
Dic 22, 2023 849

Vito Rubino, il triatleta che esalta il Gargano

in Attualità by a cura di Matteo Simone, Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia,…
Dic 22, 2023 672

Foggia. Al Gino Lisa stanziati 10 milioni di euro a sostegno del regime SIEG

in Politica by Redazione
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni,…
Dic 22, 2023 734

Foggia, concittadini emigrati che rientrano. Accolti da Italia del Meridione…

in Politica by Redazione
Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare…
Dic 22, 2023 706

A Roseto Valfortore il Centro territoriale di prima accoglienza della fauna…

in Notizie Capitanata by Redazione
Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto…
Dic 22, 2023 517

Viabilità Capitanata. Traffico alternato sulla SP5 al km 1+095 per lavori

in Notizie Capitanata by Redazione
Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 801

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 626

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 631

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 697

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 546

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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