Punti di (s)vista. Ci è o ci fa?

Certo è che Biden oltre a essere guerrafondaio è proprio rincoglionito, come il suo predecessore Bush junior. L'età non lo aiuta e non aiuta la stabilità, già molto labile, geopolitica dell'intero occidente e mondiale. Dal suo pulpito, sempre ben protetto e servito a quattro zampe dai nostri capi di stato e di governo, si permette di dare del “macellaio” a Putin e che la Russia dovrebbe cambiare governo, innescando un altro conflitto nel conflitto. Un nuovo governo semmai con Navalnyj? Ve lo raccomando quello, un altro che non è uno stinco di santo, politicamente estremo.

Ci è o ci fa?

Si rende conto che è un'altra simil dichiarazione di guerra, che vedrà come scenario l'Europa?

Invece di armonizzare un tavolo che potrebbe davvero metter fine alla strategia russa per ottenere il controllo del mar d'Azov e parte di quello Nero, butta benzina sul fuoco, quello che sta ammazzando civili e militari, che potrebbe diventare l'innesco per bombe molto più potenti, che potrebbe far rivedere posizioni bielorusse e cinesi.

Ciò non significa calar le braghe, anzi, Biden deve rispondere a tono ma con prudenza. Anche se le risposte spetterebbero ai capi europei, che a quanto pare, a parte Johnson - altro spregiudicato -, si limitano a batter mani come ebeti.

Putin va fermato, non inviperito che non vuol dire dargli del “macellaio”.

Dal contraltare ucraino non poteva mancare il rilancio sciocco di Zelensky che, pur di dar fiato a trombe registrate e ben accordate con gli americani, rincalza la dose senza pensare al suo popolo che sarà ancora obiettivo russo. Lì non è oro tutto quel che luccica. Ci sono anche riflessi che abbagliano chi non vuol vedere.

Dalle nostre parti c'è chi subdolamente tace, chi cerca di equilibrare le due visioni mediatiche di una guerra sull'orlo del nucleare ma viene tacciato pro-putiniano o addirittura censurato, chi spavaldamente e irresponsabilmente pur di tener contenta la NATO OTAN (omen omen) rincalza la dose, senza tener conto che la guerra potrebbe arrivare da queste parti e non negli States.

Dall'Italia si inviano armi, dichiarando in Parlamento la volontà alla difesa. Ma l'Italia non è sotto attacco. Armi che alimentano una guerra e accontentano Zelensky che prima di combattere Putin doveva far i conti con il suo arsenale. Sicuramente sapeva già dell'appoggio occidentale e ha programmato la resistenza, la comunicazione, la perdita di vite umane. Furbo ma allo stesso tempo spietato, che ora sentenzia chi in Ucraina parla russo, lingua etichettata belligerante.

Putin (ex KGB) sarà quello che è, ma dall'altra parte non si dissimilano più di tanto chi sta sfruttando questa guerra per obliterare future posizioni politiche, geopolitiche, economiche, finanziarie, commerciali.

La fissa di rifondare la Grande Russia era argomento già noto e nessuno se n'è curato, lasciando ammazzare migliaia di persone tra Crimea, Donbass, Cecenia, Siria. Evidentemente i fantocci messi dagli States, con il beneplacito della Nato e i proni caproni capi europei, lì non potevano essere assoldati.

La verità sta sempre nel mezzo. Dai tg e giornali ne abbiamo una e univoca, dai social due e vanno pesate. Spesso ci restituiscono risposte che vorremmo ascoltare; è la forza della comunicazione, non dell'informazione.

La Chiesa prega e invita alla pace, giustamente. Papa Francesco cerca di convincere chi della guerra ne ha fatto un business, in essere e post bellico. «C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte. Non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace!» l’accorato invito fatto oggi dopo l’Angelus domenicale. Ma i capi di stato e di governo non ascoltano la parola della fede, tanto…come pensano loro…non risolverà nulla perché non accontenta chi bulimicamente vuol ingrandire il suo potere, non solo territoriale, anche consensuale e perciò politico. È una fissa!

Come sempre è la storia che ci fornisce un peso verosimile, analizzando cronologicamente lo scenario geopolitico trascorso e in essere.

È una guerra che alla fine avrà un alto numero di vittime, sperando non milioni e una Europa desertificata e invivibile se il conflitto vira su altri armamenti. Umani sacrificati sull'altare di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) che, come andrà, ha riorganizzato il vertice lasciando invariata la base nello status e meno affollata, raggiungendo il suo scopo. E non obtorto collo.

Ad Maiora!

#puntidisvista   #freethinker  #warucraina  #NoWAR  #PeaceUcraina

Un FOCUS sulla vicenda è qui:

- Punti di (s)vista. Belligerante ma non troppo

- Punti di (s)vista. Putin per l’Ucraina, un ex KGB, non tanto ex

- Punti di (s)vista. L’erosa e sanguinante “cuginanza” contesa

- Punti di (s)vista. Non c'è verso

- Punti di (s)vista. Resistere, fino a quando…

 

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