Monte Sant'Angelo, Scalinata di Torre dei Giganti. Non si perda un’identità. Firma la petizione

Tiene banco la questione sui lavori della scalinata di Via Torre dei Giganti a Monte Sant’Angelo.

Dopo le varie rimostranze, già elencate in precedenti articoli qui pubblicati e facilmente reperibili nel FOCUS a pedice, a muoversi in favore per non “cancellare” un bene storico e culturale, identitario dei Montanari, sono liberi cittadini, quelli non strutturalmente costituiti, non solo locali bensì lontani, ma sempre con il cuore e lo sguardo rivolto a Monte Sant’Angelo.

La prof.ssa Mariagrazia Masulli, Montanara DOC residente a Pavia, sulla pagina web Change.org, ha lanciato la petizioneSalviamo la Scalinata dei Giganti”, spiegando che “Monte Sant'Angelo, la città dei due siti UNESCO, il nostro Paese, rischia di perdere uno degli elementi identitari della nostra storia e della nostra cultura: la Scalinata dei Giganti. Nelle intenzioni di chi ha progettato un intervento "culturalmente ben definito", la pietra calcarea della Scalinata dei Giganti rischia di sparire per essere sostituita dalla pietra di Apricena. Tutto in nome dell'unitarietà, di un collegamento con quanto già avvenuto e per mantenere un equilibrio cromatico con la riqualificazione urbana in atto, iniziata un paio di anni fa. Non si può tacitamente rinunciare alla nostra storia. La Scalinata dei Giganti deve essere restaurata e non sostituita. Facciamo arrivare la nostra voce a chi ha la responsabilità di amministrare il nostro Paese e chiediamo che sia ridisegnato l'intervento prevedendo la conservazione della pietra calcarea originaria”.

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Oltretutto, la Masulli, con arguta visione di ciò che è stato fatto e che si potrebbe ripetere, fa sapere che «Sarebbe uno scempio senza precedenti e il primo di una lunga serie di altri obbrobri. Poi sarà il turno della scalinata di Santa Maria Maggiore, le scalinate dello Junno, etc…». Ciò a fronte anche delle ultime dichiarazioni enunciate pubblicamente, attraverso un video sui social, dell’attuale Assessore ai Lavori Pubblici con deleghe alla manutenzione, arredo urbano, verde pubblico, patrimonio, servizi cimiteriali, sport , Giovanni Vergura, il quale ha detto che: «… i lavori dovranno proseguire e non consentiremo a nessuno di farci perdere questo importante finanziamento della Regione Puglia»., che non hanno trovato consenso tra chi ha una visione più culturale e storica per la città, risultando «spocchiosa» la sua posizione, invece di essere più conciliante verso chi amministra, ovvero la popolazione.

Ad onor di cronaca, nel video Vergura dice anche.«...preservare la pietra qui presente». Forse vuol salvare quella di Monte preferendola alla tanto discussa di Apricena? Staremo a vedere se quell'uniformità da lui decantata con tutti i lavori svolti e previsti salveranno la Scalinata.

QUI IL VIDEO MESSAGGIO DELL'ASSESSORE GIOVANNI VERGURA

Dello stesso avviso è la posizione di un decano di Monte, il dott. Giovanni Ciliberti, conosciuto e ascoltato, il quale non approva di come si è posto in essere l’Assessore Vergura, (forse per la sua giovane età e esperienza amministrativa nel ruolo ricoperto): «Ho visto il post in cui l'assessore ai lavori pubblici ha illustrato il relativo programma dell'amministrazione comunale che a proposito della scalinata ha affermato che non permetterà che quel finanziamento venga perso (evidentemente non ha altri argomenti). Io mi sarei aspettato una proposta di variazione avveniristica della scalinata che oltre al mantenimento della pietra di Monte prevedesse anche un concreto coinvolgimento turistico del tratto Via Garibaldi fino alla scalinata stessa con la realizzazione di una scala mobile contigua alla parete dell'ex-convento. In questo modo il flusso turistico avrebbe interessato una zona quasi doppia dell'attuale (parcheggio via Castello) dando la possibilità ai turisti di ritornare al parcheggio utilizzando una strada diversa.  Con i blocchi ricavati dallo scavo della in essere scala mobile si sarebbe ricavato il 10-15% di blocchi da utilizzare per sostituire quelli rotti. In molte città di turismo culturale (vedi Parigi, Perugia, Pisa ed altre) accanto ai monumenti storici sono state realizzate delle strutture moderne il cui contrasto ha reso il tutto oltre che più fruibile anche più bello ed interessante. Io conosco la rigidità del PCI e dei suoi rampolli sin dai tempi dell'amministrazione PCI DC. Chi era il sindaco di quella giunta ebbe il coraggio di fare un passo indietro e di non realizzare, nel rione Junno, scalinate carrozzabili (oggi io la penso diversamente da allora perché il vero sviluppo dello Junno si realizzerà solo se gran parte delle strade verranno rese carrozzabili solo per alcuni mezzi). Ciò fu possibile sia per la sensibilità del sindaco che per la presenza di due forze politiche che dialogavano tra loro, purtroppo da 6 anni mi sembra di essere tornati ai tempi degli antichi triunvirati. Le città si amministrano anche facendo un passo indietro specie se le iniziali scelte sono risultate sbagliate, questa capacità uno ce l'ha o non ce l'ha: i fatti dimostrano che chi ci amministra non ce l'ha. Dopo la realizzazione della piazza Carlo D'Angiò (Lu scutt) incomincio ad avere anche forti perplessità sulle scelte della Sovrintendenza. Quella piazza per come è stata realizzata la pavimentazione e per come sono stati posizionati i tombini alcuni già la chiamano Piazza Arlecchino!»

C’è da chiedersi cosa ne pensa la Soprintendenza, almeno un pensiero, SIC…!, dato che non è nuova a decisioni intraprese nel passato svalutando un bene culturale a fronte di lavori pubblici in Capitanata decisi da tecnici privati e comunali privi di ogni base storica-artistica-culturale. Intanto i lavori stanno per iniziare, esautorando la volontà popolare, quella che ha messo questa gente, che ha deciso, ad amministrare Monte Sant’Angelo.

FOCUS

- Monte Sant'Angelo, Scalinata di Torre dei Giganti. Non distruggetela anche storicamente

- Monte Sant'Angelo, Scalinata di Torre dei Giganti. Il “NO” dell’Arci Nuova Gestione ai lavori di ristrutturazione

- Monte Sant'Angelo, Scalinata di Torre dei Giganti. Parte integrante delle mura antiche

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