“La situazione è di una gravità mai vista prima d’ora; chiedo all’assessore alla salute Rocco Palese l’istituzione immediata, a settembre, di una task force che studi soluzioni al problema dei pronto soccorso in Puglia”, è l’allarme lanciato dal consigliere regionale della Lega, Fabio Romito a seguito delle notizie emerse sugli organi di stampa regionali in merito alla pesante crisi in cui versa la medicina d’urgenza nella nostra regione.
“La medicina d’urgenza e delle emergenze in Puglia è in grande difficoltà, per paradosso ha necessità di essere affidata alle cure di un pronto soccorso politico – spiega Romito – e per dirla con le parole di Fabio De Iaco, presidente della società italiana di medicina di emergenza e urgenza, potrebbero addirittura chiudere i pronto soccorso di notte”. Il consigliere regionale della Lega è preoccupato: “come si evince dalla lettura dei quotidiani, non si tratta di un semplice appesantimento legato alla presenza massiccia di turisti; è ormai una carenza grave e cronica che riguarda tutto il sistema, con strutture quasi fatiscenti che spesso ospitano interventi sanitari di urgenza”. Aggiunge: “i medici fuggono dalle nostre strutture verso lidi professionali più certi perché non sono garantiti sul piano economico, della sicurezza e della qualità di vita; e pensare che abbiamo un personale medico e paramedico di altissimo livello professionale che ha dato prova più di una volta di uno spirito di sacrificio ed abnegazione. Non meritano questo trattamento”. Un dettaglio importante: “il numero dei pronto soccorso è calato in venti anni da settanta a trenta circa”.
L’amarezza del consigliere Romito: “chiedo per questi motivi la costituzione, come detto, di una task force, è una grave contraddizione parlare della Puglia come di una terra nella quale i turisti ritrovano buona cucina, paesaggi ancora incontaminati e possibilità di riposo e poi avere una medicina al collasso, un pessimo biglietto da visita”.
Gravi e ingiustificati ritardi della Regione Puglia nelle procedure di erogazione dei Buoni Educativi ai nuclei familiari pugliesi per l’accesso ai Servizi educativi da zero a tre anni. 9.000 bambini non potranno frequentare il servizio educativo a cui sono già iscritti.
“Il prossimo primo settembre oltre 9.000 famiglie che contavano sul buono educativo regionale non potranno iniziare la frequenza dei Servizi Educativi per la Prima Infanzia quali Asilo nido, Sezioni primavera e Centri ludici. Oggi, 24 agosto 2023, l’avviso rivolto ai nuclei familiari per l’accesso ai buoni educativi non è stato ancora pubblicato. I bambini della nostra regione non avranno le stesse possibilità di crescita culturale e sociale, le loro mamme non potranno avere la tranquillità di poter continuare a lavorare o studiare. La regione ha abbandonato le famiglie, infatti, anche se nei prossimi giorni l’avviso sarà pubblicato, i bambini non potranno fequentare perché le graduatorie saranno pubblicate, forse, nel mese di ottobre.
Gestori ed Educatrici sono pronti ad accogliere i nostri più piccoli affinché diventino “grandi”, ma chi non avrà la possibilità di pagare una quota di oltre 700 euro mensili non potrà frequentare”
Il Presidente della FISM Puglia, Fabio Daniele, con queste parole illustra il quadro della situazione in cui si trovano coinvolte le famiglie pugliesi, ma anche migliaia di educatrici e personale dei servizi generali dei servizi educativi che possono perdere il loro lavoro a causa dei ritardi ingiustificati della Regione.
“La soluzione può essere trovata, continua Fabio Daniele. L’Assessorato all’Istruzione pubblichi subito l’avviso in cui si impegna con le famiglie e i gestori affinché tutte le domande, anche se fatte dopo il primo settembre, trovino comunque copertura finanziaria. L’impegno, ovviamente dovrà essere scritto chiaramente ed inequivocabilmente nell’avviso rivolto alle famiglie”. E’ questo un ulteriore suggerimento che la FISM propone alla Regione Puglia.
La stessa Regione, tra l’altro, ha ritenuto di dover aprire una finestra straordinaria che ha consentito di effettuare ad altri servizi educativi l'accreditamento nel catalogo telematico dando così a molte famiglie maggiori possibilità per accedere ai Buoni educativi zero/tre anni.
“Una iniziativa lodevole che contrasta con il ritardo nella pubblicazione dell’avviso e con l’incertezza che le famiglie e i gestori dei servizi avranno sulla copertura finanziaria.”
La Regione Puglia negli ultimi anni ha approvato importanti provvedimenti, di natura strategica e programmatoria, in esito a percorsi partecipativi ampi e qualificati, per attuare politiche di sostegno in tema di minori, famiglie e universalità nell’accesso all’istruzione. A tal proposito, il 17 marzo 2021, attraverso una comunicazione programmatica alla Giunta Regionale, è stato presentato in Puglia il documento di indirizzo per una strategia regionale per il contrasto alla povertà educativa.
Inoltre, con la Deliberazione della Giunta regionale del 15 settembre 2021, n. 1466, è stato approvato il documento strategico “Agenda di genere. Strategia Regionale per la Parità di Genere in Puglia” nel quale si afferma che “Esiste in Puglia un ampio margine di miglioramento per l’intero sistema di offerta dei servizi di educazione e di istruzione, che costituiscono, secondo l’opinione unanime emersa dalla concertazione partenariale, una precondizione essenziale per incidere sull’organizzazione delle famiglie e specificamente delle giovani donne con figli in età prescolare e scolare”.
“Ora, conclude Fabio Daniele, è chiaro che la Regione ha una ottima programmazione e grandi obiettivi strategici, che non possono essere compromessi.
SI FACCIA PRESTO per dare certezza a migliaia di famiglie pugliesi. NOI, ANCORA UNA VOLTA, ABBIAMO OFFERTO LA NOSTRA SOLUZIONE, CHE CON QUESTO COMUNICATO RENDIAMO PUBBLICA.”
L’Assessorato regionale all’Istruzione ci ascolterà? Garantirà a tutti bambini la frequenza dal primo settembre assicurando le famiglie della copertura finanziaria?
Invece di aumentare la sostenibilità ambientale e economica sul Gargano si vuole dismettere ciò che altrove riattivano!
Mentre in tutta Italia e anche in Europa si stanno riattivando ferrovie dismesse per contrastare con efficienza ed efficacia, oltre che con rapidità, i danni derivanti dalle emissioni climalteranti, a partire da quelle di CO2 in Capitanata si vuole andare in controtendenza. Fa riflettere la proposta della sen. Fallucchi di Fratelli d’Italia che si basa sull’eliminazione del tratto ferroviario tra Rodi–San Menaio fino a Peschici-Calenella ritenendolo, con una sua definizione, rispettata ma assolutamente non condivisa, sia quando afferma: "obsoleta e inutile" – che quando aggiunge: "perché da troppi anni si estendono da Costa Ripa a Calenella deturpando il paesaggio naturale, ostacolando la piena fruizione delle meraviglie costiere e limitando lo sviluppo delle attività locali, a fronte di un utilizzo estremamente esiguo del treno su questa tratta".
“Emergono dalle dichiarazioni sui media – afferma Pasquale Cataneo responsabile di Puglia e Basilicata- alcune palesi contraddizioni, a nostro avviso, sia dal punto di vista della cd. obsolescenza che della inutilità della linea ferroviaria oltre che sul deturpamento e sulla limitazione allo sviluppo e valorizzazione costiera.”
Obsolescenza? Come Organizzazione sindacale ci risulta siano stati realizzati cospicui investimenti, con rilevanti risorse pubbliche, dall’attuale gestore della linea ferroviaria per migliorare la sicurezza della circolazione ferroviaria con la soppressione di passaggi a livello e per una maggiore velocità commerciale…
Inutilità? In tutta Italia e nella UE, si stanno riaprendo e valorizzando le ferrovie minori chiuse e/o dismesse[1]. Grazie al progetto Binari senza tempo[2], editato sul sito del Ministero del Turismo, in pochi anni sono state riaperte alcune linee ferroviarie dedicate al turismo ferroviario, consente di scoprire la bellezza di territori italiani meno conosciuti, fuori dai nodi ferroviari e dagli itinerari classici, e favorire il loro rilancio. E qui si vorrebbe dismettere una tratta ferroviaria che, invece, deve essere potenziata e integrata, con l’adduzione operata su gomma, anche con una diversa erogazione del TPL ferroviario che consente pure il trasporto bici.
Deturpamento? Basterebbe prendere a riferimento quanto sta accadendo in Puglia, per la linea ferroviaria Rocchetta-Avellino e Rocchetta-Gioia del Colle, oppure in pieno territorio del Parco Regionale Sirente-Velino in Abruzzo[3] per avere contezza di come le cd. ferrovie minori, altrove, vengono valorizzate e utilizzate al meglio. Dal punto di vista ambientale la ferrovia del Gargano è anche elettrificata, quindi rispetto ad altre linee non elettrificate è anche ambientalmente più ecocompatibile e permette di osservare scenari e panorami con prospettive uniche e spettacolari anche nel tratto che si vorrebbe dismettere.
Limitazione allo sviluppo e valorizzazione costiera? Si tratta di investire anche sul Gargano, come si sta cercando di fare nei Monti Dauni con il turismo lento e sostenibile, unitamente a quello ciclo-pedonale, utile a poter fornire un’offerta turistica più ampia, oltre che a luglio e agosto, destagionalizzi e ampli sia la stagione che la frequentazione turistica estera. E’ risaputo che questi tipi di viaggi attraggono particolarmente stranieri, ma anche italiani, amanti della natura e appassionati del mondo ferroviario e della bici. Altro che dismissione bisogna svilupparla, migliorando gli accessi, visto che si addentra nel Parco nazionale del Gargano.
“In conclusione – chiosa Cataneo esperto sindacalista e di politiche territoriali - riteniamo questa proposta della senatrice Fallucchi da ribaltare con una diversa prospettiva sociale e di sostenibilità economica e ambientale basata sull’esposte argomentazioni in tema di sviluppo sostenibile, destagionalizzazione, internazionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica garganica che prevede il potenziamento del TPL ferroviario integrato con quello su gomma, migliorando la frequenza e la velocità commerciale dei treni sulla scorta di modelli già sperimentati e operativi in altri ambiti territoriali. La nostra visione sistemica inoltre tiene conto anche della rafforzata accessibilità territoriale dell’area vasta di Capitanata con l’operatività dei voli aerei dallo scalo “Gino Lisa“ di Foggia. Proponiamo pertanto alla senatrice Fallucchi, a cui va riconosciuto comunque il merito di un’iniziativa intrapresa per favorire lo sviluppo socio-economico di quel tratto di costa garganica, di affrontare la questione con un incontro pubblico. Noi siamo disponibili a confrontarci. Sempre.”
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[1] https://www.mobilitadolce.net/wp-content/uploads/2022/05/Dossier-Ferrovie-Sospese-22-completo-REV2-low-1.pdf
[2] https://www.ministeroturismo.gov.it/ferrovie-turistiche/
[3] https://www.ferrovie.info/index.php/it/27-eventi-e-manifestazioni/26591-ferrovie-abruzzo-con-le-automotrici-di-tua-dalla-costa-al-parco
nota di Antonio Potenza, Sindaco si Apricena.
nota del consigliere regionale di Forza Italia, Napoleone Cera.
“La decisione del governo di cancellare le ciclovie turistiche dai progetti finanziati con i fondi del Pnrr merita un’attenta riflessione che ci auguriamo possa condurre ad un ripensamento. Per la Puglia parliamo di un percorso previsto sulla linea Adriatica fino a Manfredonia e dalla Basilicata fino a Leuca per quel che riguarda la rete dell’Acquedotto Pugliese. Progetti che ben avrebbero concorso ad arricchire la nostra offerta turistica, oltre a rappresentare un segmento fondamentale della strategia sulla mobilità sostenibile. Per questo non comprendiamo la decisione di cancellare con un colpo di spugna un intervento che avrebbe dato lustro e qualità all’infrastrutturazione del nostro territorio. Nel frattempo, cresce il trend dei turisti che percorrono in bicicletta le località visitate e che vorrebbero farlo anche nella nostra Puglia. Ci auguriamo, quindi, che la saggezza che contraddistingue l’operato del governo inviti ad un passo indietro, reinserendo le ciclovie nei progetti da finanziare”.
Tre mesi la giusta esultanza per l'approvazione della legge regionale per l'installazione di telecamere nelle strutture socio-sanitarie RSA, a tutela delle persone ospitanti, anziani e disabili. Oggi arriva la doccia fredda dal Governo che, di fatto, boccia la legge appellandosi a una normativa europea che difende la privacy, ma nella sostanza dei circostanziali avvenimenti accaduti in tutta Italia, non garantisce sicurezza.
nota del consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della II Commissione.
"Prendo atto dell’ennesima mossa del governo nazionale che impugna ben tre leggi emanate dalla Regione Puglia negli ultimi mesi, tra cui quella proposta da me sull’introduzione delle telecamere nelle Rsa e nelle strutture sanitarie che ospitano anziani e persone con disabilità.
"Una legge che finalmente avrebbe garantito tranquillità, sicurezza e serenità ai pazienti, alle loro famiglie e agli stessi lavoratori.
"Nonostante i chiari richiami normativi a leggi nazionali e al Regolamento europeo circa la privacy con, tra l’altro, inserimento dell’indispensabile consenso del paziente o dei suoi parenti, si è preferito portare il testo davanti alla Corte Costituzionale.
"Bene, alla luce anche dei recenti fatti di cronaca che hanno interessato alcune strutture in cui anziani e disabili inermi sono stati brutalmente malmenati e hanno subito indicibili violenze, mi interessa sapere come il governo intenda garantire e tutelare la sicurezza degli ospiti delle Rsa e prevenire eventuali abusi. Spieghi se è disposto a continuare a negare l’evidenza, a ignorare il problema e a passare sull’operato di alcuni balordi invece di proteggere gli anziani e i fragili.
"Visto che i provvedimenti legislativi in materia sono ‘attribuiti in via esclusiva allo stato’ – come si legge nelle motivazioni -, allora il Parlamento chiarisca quando e con quali strumenti intende tutelare le vittime dai carnefici, anche considerato che giace ormai da diversi anni in Commissione al Senato una proposta di legge simile a quella presentata da me. Dunque, perché non si legifera? Mi pare che la politica, e in questo caso non di certo quella della Regione Puglia, abbia tempi ben diversi da quelli dettati delle esigenze dei cittadini."
nota congiunta di Pasquale Cataneo, Giuseppe Pertosa e Nicola Russo.
L’indirizzo politico inattuato della Delibera n. 169 del 2018 del Consiglio comunale di Foggia, con danni ai cittadini, ai residenti e agli operatori del Policlinico.
“Il tempo è galantuomo e la verità, segue le bugie, e tutto viene a galla. Sta accadendo per un’altra delle questioni, causate dalla giunta comunale foggiana (2014-2019) e tuttora irrisolte anche dalla gestione commissariale. È un bene che oggi, neofiti della politica prestino il loro interesse ma è giusto che conoscano, insieme a tutti i cittadini, lo stato dell’arte con tutte le sue pregresse e attuali incoerenze.” questo il commento rilasciato da Pasquale Cataneo, Giuseppe Pertosa e Nicola Russo che, durante e dopo, la loro pregressa esperienza di consiglieri comunali (2014-2019), hanno segnalato, anche per questa vicenda, le contraddizioni procedurali e amministrative compiute sull’Orbitale e sul tratto di viale L. Pinto, inopinatamente intercluso senza l’effettuazione dei lavori per la viabilità di raccordo tra Via L. Perosi, il tratto di Orbitale dalla Rotatoria n.3 con il prolungamento di viale Pinto e via Napoli.
“Con la delibera n.169/2018 il Consiglio comunale di Foggia, con specifici emendamenti, ha integrato e approvato il precedente protocollo d’intesa tra Sindaco e D. G. Policlinico, stabilendo che il tratto di viale Pinto intercluso tra le strutture ospedaliere sarebbe stato sottratto all’uso pubblico e alla gestione di ATAF/APCOA spa, per quanto riguarda la viabilità e l’uso degli stalli per la sosta che in esso erano allocati, solo dopo la realizzazione della viabilità di collegamento (tra via Napoli, il raccordo tra la Rotatoria n. 3 Orbitale, il prolungamento di viale Pinto e via L. Perosi) – sottolineano i tre già amministratori foggiani, che hanno già più volte segnalato pubblicamente questo ed altri accadimenti di malagestio - ad oggi pare non sia cambiato nulla. Infatti, pur segnalando reiteratamente il mancato rispetto di delibere dell’Assise consiliare foggiana 2014-2019 poco o nulla è cambiato, come in questo caso, che ha così tanti aspetti negativi e molto evidenti per i cittadini, per il servizio di soccorso pubblico, per i residenti e i proprietari dei fondi della zona e per i fruitori del Policlinico. Pur avendo contezza anche di esposti e denunce presentate a Istituzioni e Magistratura, in particolare anche dai residenti, permane tuttora la mancata applicazione delle previsioni consiliari, i falliti introiti per gli stalli eliminati, l’inutilità operativa dell’Orbitale e la pericolosità della viabilità di accesso e quindi, soprattutto, all’uso del parcheggio reso funzionante dietro il plesso universitario con accesso da tratturo Biccari, per i fruitori (pazienti, dipendenti, ecc.).”
A distanza di oltre 10 mesi dall’ennesima denuncia pubblica dei tre amministratori foggiani tornano a sottolineare non solo la questione relativa all’Orbitale ma anche la visione sistemica in tema di sicurezza e mobilità dei cittadini.
È essenziale contemperare il pubblico interesse di tutti i fruitori interessati completando l’opera e realizzando le previsioni della delibera C.C. n.169/2018. Bisogna evitare che Foggia sia al centro di una ennesima “caso di cronaca” perché una strada a doppia corsia e carreggiata, con spartitraffico centrale e pista ciclabile finisca nel terreno agricolo – sottolineano all’unisono i tre politici foggiani – pur avendo speso molti soldi pubblici e peggiorato, di fatto, solo la vita quotidiana, ad esempio, ai fruitori del Policlinico e ai residenti/proprietari dei fondi che, oltre a non fruire di quasi tutti i servizi essenziali, subiscono la crescente insicurezza stradale, pedonale e veicolare, nonché l’insalubrità e i danni ambientali per i rifiuti abbandonati e “affiorati” nel frattempo a chi percorre una “strada” di cantiere (senza marciapiedi, illuminazione, fogna bianca, segnaletica orizzontale, ecc.). Sollecitiamo ancora una volta la Commissione straordinaria a fornire, a mezzo stampa, risposte a quanto da noi già segnalato a proposito della inattuata Delibera C.C. n 169/2018 che di seguito riproponiamo: viabilità di collegamento tra via Napoli, il raccordo tra la Rotatoria n. 3 Orbitale, il prolungamento di viale Pinto e via L. Perosi quando si farà? E’ stata inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche? Se no, perché? Perché il tratto di viale Pinto è ancora chiuso visto che non è stata realizzata la viabilità di collegamento prevista dalla delibera? E che fine hanno fatto gli oltre 200 stalli sottratti dal 2019, al Comune/Ataf spa? Sono state perse risorse economiche, in questi anni, da APCOA/ATAF? Chi doveva tutelare l’interesse dell’ATAF e del Comune lo ha fatto? Sollecitiamo una risposta in merito”
I cittadini di Carlantino sono senza medico di famiglia e vivono una condizione di estrema emergenza. Da settimane, infatti, è possibile rivolgersi soltanto alla guardia medica, che però non può soddisfare tutte le richieste, poiché per le analisi e certi tipi di farmaci è necessario che si esprima il medico di base.
“Confermo – dichiara Palese - che sono state registrate disponibilità da parte di alcuni medici e che quindi la Asl sta espletando con ogni rapidità le procedure di selezione per assegnare al più presto la sede vacante. E’ evidente però – prosegue Palese - che il problema della carenza di medici in tutti i settori, che si acuisce a causa dei pensionamenti e dell’effetto del numero chiuso nelle Università, è di carattere nazionale. Per questo il Governo nazionale, come peraltro auspicato dal ministro Schillaci, deve proporre alle Regioni strumenti straordinari per affrontare l’emergenza”.
Due militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza raggiungeranno nei prossimi giorni la stazione di ricerca ‘Dirigibile Italia’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), sull’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard, in Norvegia.
La missione, un unicum nel suo genere - mai prima d’ora, infatti, il Corpo si era spinto a latitudini così elevate - proseguirà fino ai primi giorni del prossimo mese di ottobre e avrà il compito di tutelare le spedizioni in ambiente esterno nonché di provvedere all’organizzazione di corsi di formazione per la movimentazione in sicurezza in aree impervie, assicurando agli scienziati e operatori la consolidata esperienza nella gestione dei pericoli oggettivi e soggettivi legati a condizioni ambientali e meteorologiche insidiose e ostili.
La base artica ‘Dirigibile Italia’, situata nel villaggio di Ny - Alesund, il centro abitato più a Nord del Pianeta e gestita dall’Istituto di Scienze Polari del CNR, si arricchirà del contributo di un Ufficiale quale capo missione, il Tenente Colonnello Alessandro Alberioli, e di un Ispettore della componente specialistica del Corpo, il Maresciallo Ordinario Nicola Zarbo.
Inaugurata nel 1997, la stazione di ricerca multidisciplinare fornisce supporto a numerosi progetti scientifici nazionali e internazionali, con il coinvolgimento di un numero sempre crescente di ricercatori e con l’esigenza sempre più pressante di un coordinamento professionale per l’efficace gestione degli aspetti logistici ed operativi.
La presenza dei finanzieri italiani all'interno di questa comunità scientifica, che si inquadra nell’ambito dei più ampi rapporti di collaborazione con il CNR, contribuirà a implementare ulteriormente la cornice di sicurezza a favore degli scienziati che quotidianamente operano in condizioni così estreme. Le Svalbard, situate nell'Oceano Artico, offrono, infatti, un ambiente straordinario per la ricerca, ma le severe condizioni meteorologiche e la particolare orografia possono rappresentare un limite per scienziati e personale tecnico.
I militari in partenza per la Norvegia sono stati ricevuti oggi, al Comando Generale della Guardia di Finanza, dal Capo di Stato Maggiore, Generale di Divisione Leandro Cuzzocrea, che, nell’augurare buon lavoro per il favorevole esito della missione, ha consegnato un vessillo con i colori istituzionali che sarà issato presso la base logistica ‘Dirigibile Italia’, a testimoniare la presenza del Corpo nell’Artico.
Nella circostanza sono stati anche ricordati i due finanzieri della componente del Soccorso Alpino (S.A.G.F.), in forza alla Stazione di Tarvisio - il Fin. Lorenzo Paroni e il Fin. Giulio Alberto Pacchione - che la scorsa settimana, hanno prematuramente perso la vita in servizio, nel corso di un’esercitazione sulle Alpi Giulie Occidentali.
Sarà Riccardo Muti il padrino d’eccezione della legge regionale pugliese sulle bande musicali. Il celebre direttore d’orchestra, da sempre appassionato difensore e sostenitore dell’antica tradizione bandistica pugliese, interverrà alla presentazione ufficiale della legge – la prima in Italia – in programma giovedì 31 agosto alle ore 11.00 nella basilica cattedrale di Conversano. L’incontro si inserisce nella cornice della manifestazione “Maestri”, che il 30 e 31 agosto ospiterà a Conversano mostre, concerti e produzioni sul tema “La Banda, la storia e i suoi protagonisti”.
Nel corso della presentazione del provvedimento legislativo, da lungo tempo atteso e sollecitato dall’intero mondo bandistico pugliese, interverranno, oltre a Riccardo Muti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale per l’Industria Turistica e Culturale della Regione Gianfranco Lopane, la consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Patrimonio Materiale e Immateriale e Valorizzazione dei Borghi Grazia Di Bari, il direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia Aldo Patruno, il presidente della Commissione Cultura della Regione Puglia Donato Metallo, il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, l’assessora alla Cultura del Comune di Conversano Caterina Sportelli e il vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli, S.E.R. Mons. Giuseppe Favale.
Oltre ad accompagnare l’adozione della legge regionale, “Maestri” intende celebrare il fenomeno musicale e culturale bandistico e le sue figure storicamente e artisticamente più rappresentative, che hanno consentito a migliaia di persone delle periferie della Puglia e del Sud di conoscere la “grande musica”, altrimenti riservata ai pochi privilegiati che potevano usufruirne nei rari teatri del Mezzogiorno. La manifestazione è patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Città Metropolitana di Bari, dalla Diocesi Vescovile Conversano Monopoli e dal Comune di Conversano. La direzione artistica è di Pino Minafra, la direzione organizzativa è Enzo Marzionne.
“Maestri” comincia il 30 agosto con l’esibizione delle bande conversanesi “Ligonzo” e “Piantoni” in piazza XX settembre, a partire dalle ore 20.30. Il 31 agosto, il maestro Riccardo Muti interverrà all’incontro di presentazione della legge regionale sulle bande (ore 11.00) e alle altre iniziative culturali organizzate dall’associazione “Terra Gialla” in collaborazione con il Comune di Conversano, la Fondazione di comunità “D’Arti” di Conversano e le associazioni musicali “Ligonzo” e “Piantoni”. Alle ore 18.00 saranno inaugurate due mostre: la prima, dal titolo “Riccardo Muti”, a cura di Silvia Lelli, già fotografa ufficiale del Teatro alla Scala di Milano, consta di 15 installazioni fotografiche open air nel centro storico di Conversano dedicate al maestro Muti durante la sua lunga carriera; la seconda, a cura di Livio Minafra, con la consulenza di Pierfrancesco Galati, racconta attraverso fotografie d’epoca alcuni tra i direttori e solisti più importanti del panorama bandistico del passato e sarà installata nel Museo Diocesano di Santa Chiara di Conversano. Un concerto chiuderà la giornata. Alle ore 21.00, in piazza XX settembre, Pino Minafra porterà in scena “Pino Minafra & La Banda”, l’ormai storico progetto applaudito sui principali palcoscenici europei che presenta la tradizione bandistica pugliese sotto due diverse prospettive: la tradizione e l’innovazione. Il concerto sarà introdotto dal giornalista e critico musicale Ugo Sbisà. Per l’occasione, la performance musicale impegnerà cinquanta musicisti di banda pugliesi diretti da Pino Minafra, Michele Di Puppo, Bruno Tommaso, Nicola Cotugno e Livio Minafra, con la partecipazione solistica di Gianluigi Trovesi, Leonardo Di Gioia, Michel Godard e il quartetto vocale pugliese tutto al femminile delle Faraualla.
PROGRAMMA GENERALE DI "MAESTRI"
MERCOLEDÌ 30 AGOSTO 2023
Ore 21.00 - Piazza XX Settembre
Esibizione delle bande “Ligonzo” e “Piantoni”
GIOVEDÌ 31 AGOSTO 2023
Ore 11.00 - Basilica cattedrale
Presentazione delle Legge Regionale sulle Bande con la presenza del M° Riccardo Muti.
Ore 18.00 – Centro storico Conversano
Inaugurazione delle mostre “Riccardo Muti” e “Maestri” con la presenza del M° Riccardo Muti.
Ore 21.00 – Piazza XX settembre
Concerto “Pino Minafra & La Banda”.
Durante la giornata del 31 agosto, il centro storico di Conversano ospiterà le performance musicali itineranti delle bande musicali “Ligonzo” e “Piantoni”.
In occasione dei concerti del 30 e 31 agosto, in piazza XX settembre verranno installate le luminarie, simbolo della tradizione pugliese.