Il Comune di San Severo è risultato beneficiario di un importante finanziamento comunicato poche ore fa dall’Autorità di Gestione del Ministero dell’Interno. Si tratta di un finanziamento pari a ben 4 milioni e 300 mila euro a valere su PON “Legalità” FESR/FSE 2014 – 2020 per il progetto sperimentale di inclusione socio – lavorativa: ex macello comunale.
Il Comune di San Severo, attraverso il Progetto IL MOSAICO DI SAN SEVERO, aveva candidato a finanziamento la ristrutturazione e nuova destinazione dello stabile che sino ad alcuni decenni fa ospitava l’ex macello comunale in Via Soccorso, ubicato alle porte della Città ed in prossimità della zona di insediamento produttivo – artigianale – industriale. Come è noto il fabbricato è abbandonato da diversi anni.
Il Progetto tenta di fornire risposte a diverse necessità: dare una forte spinta all’inclusione sociale che punti all’inserimento di lavoratori senza differenze, innovare e sperimentare nuovi modelli di politiche attive del lavoro e contrastare l’emergenza abitativa. La strategia utilizzata è stata quella di ricercare un modello innovativo e sperimentale con cui convertire l’assistenza in autonomia, con un percorso che mira ad esaltare l’eccellenza agricola del territorio, puntando nel contempo ad una produzione di qualità ma anche etica.
La struttura diversificata nel suo ambito, accoglierà:
- un polo per la formazione nel settore ristorativo e della trasformazione dei prodotti agroalimentari;
- un polo per l’accoglienza dei lavoratori coinvolti;
- un polo di trasformazione della materia prima;
- uno di ristoro in cui valorizzare i prodotti agricoli, prodotti da agricoltori del territorio che si adeguano al protocollo etico.
L’idea del Comune di San Severo – Assessorato alle Politiche Sociali - nasce dal sogno di costituire una vera filiera etica capace di rendersi produttiva e generativa di inclusione e sviluppo, attraverso cui contrastare il caporalato che purtroppo riduce sotto giogo la nostra terra
A poche ore dalla chiusura dei termini utili per l'invio, oltre 60 performance, tra danza, teatro, musica e componimenti letterari, sono già arrivate da tutta Italia all'indirizzo di posta elettronica
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"Non ci saremmo mai aspettati un'adesione simile, soprattutto in un anno così particolare, dopo aver vissuto un estenuante lockdown, e con una pandemia ancora in corso". Così commenta Dino Cassone, presidente dell'Associazione Antimafia #Noi.
Per la giuria, chiamata a dover scegliere tre performance, per ogni categoria, sarà un compito arduo. Il 7 settembre verranno pubblicati i nomi dei 12 finalisti.
Lo scorso anno, 10 finalisti, si sono sfidati, armati solo del proprio talento, davanti a 5 grandi artisti dello spettacolo che, alla fine hanno deciso di premiare Sveva Carcieri, una giovane di 15 anni di Ostia, per la categoria danza. Oltre a un primo premio in denaro, i giurati hanno deciso di offrire stage e lezioni, ai ragazzi più meritevoli.
In un teatro pieno, 300 persone, hanno applaudito i giovani talenti, tra le lacrime dei partecipanti.
Un no, alla mafia, corale ed emozionante.
Quest'anno, siamo ancora di più: #Noi, gli amici della giuria - l'attrice Claudia Gerini, il cantautore Giovanni Caccamo, il doppiatore Angelo Maggi, il coreografo e direttore dell'Accademia Seven Arts Theatre Marco Verna, l'attrice Emanuela Fanelli, e Tancredi Schirone, figlio della giudice Simonetta D'Alessandro, la prima a firmare gli arresti per mafia del clan Spada - i talenti che si stanno mettendo in gioco, le istituzioni - il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti - nella cornice dell'arena del porto turistico di Roma, a Ostia. Insieme, perché, oggi, come ieri, il nostro no alla mafia, arrivi lontano grazie alla voce del talento.
Grandi novità per l’Associazione #Noi, orgogliosa di avere allargato la propria rete anche a Fasano, in Puglia, che ha aderito alla manifestazione annuale “Ostia siamo #Noi”.
A Fasano il 20 settembre si terrà la prima delle due giornate della legalità: in mattinata #Noi ha organizzato un torneo di padel, mentre in serata è previsto un concerto. Eventi per sensibilizzare e far conoscere alla comunità l’importanza dello stare insieme per combattere la criminalità organizzata. Perché “la lotta alla mafia – diceva il giudice Paolo Borsellino – dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza e della complicità”. E proprio “No alla mafia, sì alla legalità” è il tema della seconda edizione del Talent della legalità, la competizione organizzata da #Noi per sconfiggere la criminalità organizzata a colpi di arte, cultura e talento. La giuria della finalissima del Talent, che si terrà nel pomeriggio del 27 settembre a Ostia, è composta dall’attrice Claudia Gerini, il cantante Giovanni Caccamo, il doppiatore Angelo Maggi, il ballerino e coreografo Marco Verna, l’attrice Emanuela Fanelli e da Tancredi Schirone, figlio della Gip pugliese Simonetta D’Alessandro che ha dedicato la vita alla lotta alla mafia. All’evento parteciperanno anche Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia, e Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale stampa italiana che ha donato il premio in denaro destinato al vincitore del Talent. La giornata della legalità proseguirà anche la sera, dove una compagnia teatrale racconterà dieci emozionanti storie di uomini e donne che hanno lottato e lottano contro la mafia.
Splendida notizia, Assostampa Puglia, oltre alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha deciso di contribuire agli eventi che si terranno a Fasano e Ostia i prossimi 20 e 27 settembre. Il nostro ringraziamento va al Presidente Bepi Martellotta: la collaborazione tra #NOI e il sindacato ci inorgoglisce e sprona a fare ancora di più per essere al fianco dei giornalisti.
Si ricorda che è possibile iscriversi al concorso fino al 31 agosto sul sito http://www.noiassociazioneantimafia.org/wp/talentnoi/
L'Associazione Antimafia #Noi esprime piena solidarietà a Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, per gli attacchi e le minacce che ha ricevuto sui social.
“Giulietti, come è suo costume – ha dichiarato Dino Cassone, presidente di #Noi – si è speso su Twitter al fianco di giornalisti oggetto di attacchi squadristi ed è stato, a sua volta, oggetto di minacce, #Noi è al fianco di Giulietti, oggi e sempre: Giulietti non si tocca!”
Cosa è successo. fonte: www.fnsi.it - Federazione Nazionale Stampa Italiana -
Minacce via social al presidente Giulietti, Lorusso: «Dato mandato ai legali di agire contro i responsabili»
«Il web non può essere una zona franca: i principi costituzionali e le regole dello stato di diritto vanno rispettati anche in rete», ammonisce il segretario generale. «La Fnsi - aggiunge - non arretrerà di un millimetro dalla difesa delle colleghe e dei colleghi che si sforzano di informare con correttezza e serietà»
Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti
«Da alcuni giorni il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, è oggetto di attacchi e minacce sui social riconducibili ad ambienti ed esponenti dell'estrema destra. La sua "colpa" è quella di essersi schierato al fianco di colleghe e colleghi che, con le loro inchieste, raccontano il dramma dei migranti, smontando luoghi comuni e scoprendo notizie palesemente false. Considerata la gravità delle minacce, la Fnsi ha dato mandato ai propri legali di intraprendere ogni azione a difesa e tutela del presidente Giuseppe Giulietti e degli altri colleghi vittime per lo stesso motivo di pesanti intimidazioni». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«È necessario – aggiunge – che le autorità competenti si attivino per risalire ai responsabili degli attacchi. Il web e i social network non possono essere considerati terra di nessuno e neanche una zona franca: i principi costituzionali e le regole dello stato di diritto vanno rispettati anche in rete. Odiatori seriali e squadristi da tastiera si mettano l'anima in pace: le loro minacce non faranno arretrare di un millimetro la Fnsi dalla difesa dei colleghi che si sforzano di informare i cittadini con correttezza e serietà. Purtroppo per loro, quelle minacce produrranno l'effetto opposto».
Il Sindaco Giovanni Campese: «Questo è un progetto in favore dell’integrazione fra i giovani del posto ed i giovani migranti accolti nei progetti del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati». Nell’ambito del PON Legalità saranno ristrutturati anche il campo di calcio a 5 e la Palestra Comunale.
Un nuovo Centro aperto polivalente per minori e di aggregazione sociale tra migranti e comunità locale, da ubicare nell’edificio ex Orfanotrofio e negli spazi esterni adiacenti; la ristrutturazione ed il potenziamento del campo di calcio a 5 e della palestra comunale al fine di offrire spazi in cui promuovere la pratica sportiva e percorsi di socializzazione. Sono questi gli interventi principali che saranno realizzati dall’Amministrazione Comunale di Monteleone di Puglia nell’ambito del progetto “Mens sana in corpore sano” finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il PON Legalità 2014-2020. I lavori sono stati cantierizzati e già nel mese di settembre il campo di calcio a 5 sarà restituito alla collettività per la fruizione, mentre il resto degli interventi si svilupperanno nei prossimi mesi con l’obiettivo di rafforzare il modello di accoglienza integrata e diffusa dei migranti che il Comune di Monteleone porta avanti già da diversi anni e, di conseguenza, la qualità della vita di tutta la comunità locale. «Questo è un progetto che parte da lontano, dal concetto che ha animato questi anni di amministrazione – ha detto il sindaco Giovanni Campese, nell’illustrare ieri pomeriggio il progetto – in favore dell’integrazione fra i giovani del posto ed i giovani migranti accolti nei progetti del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati. L’idea è quella di rimettere a nuovo ed offrire degli spazi attrattivi che possono essere frequentanti da tutti i giovani di Monteleone di Puglia e del territorio, in una logica di scambio, di conoscenza, di condivisione. Ma allo stesso tempo – ha evidenziato Campese – questi progetti concentrano i nostri sforzi verso la promozione di opportunità lavorative in favore dei giovani del nostro territorio per sostenere i loro progetti di vita e per valorizzare le loro professionalità ed i titoli di studio acquisiti».
“Mens sana in corpore sano”, dunque, è un progetto che parte dalla visione di inclusione ed apertura che ha fatto di Monteleone di Puglia il “Borgo dell’Accoglienza, della Pace e della NonViolenza”. Il progetto, che si svilupperà nei prossimi due anni, focalizza quindi la sua azione sue due interventi in particolare: la realizzazione di un nuovo Centro aperto polivalente per minori e di aggregazione sociale tra migranti e comunità locale, da ubicare nell’edificio ex Orfanotrofio e negli spazi esterni adiacenti, in cui saranno realizzati nuovi spazi sportivi e ricreativi (campetto polifunzionale e sistemazione delle aree esterne attualmente in cattivo stato di conservazione); il potenziamento e la dotazione di attrezzature, per le strutture sportive comunali, attualmente fatiscenti e non utilizzabili: un campo di calcio a 5 e la palestra comunale. Sarà inoltre creato ed avviato un laboratorio di informatica e sarà messa a disposizione della comunità una sala per la proiezione di film.
«Dobbiamo fare il deserto intorno alla mafia». Le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita sul bene confiscato alla mafia di “Terra Aut”. Questa mattina la tappa del premier sui terreni gestiti dalla cooperativa sociale Altereco e sostenuti da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Vismara.
«Vivo con dolore il fatto che qui, in questo territorio, la mafia prosperi ed abbia dimostrato di essere particolarmente incisiva. Ecco perché è importante una manifestazione come quella di oggi. Noi dobbiamo assolutamente fare il deserto intorno alla mafia. Abbiamo rafforzato gli uomini e la presenza dello Stato, ma non è sufficiente. Dobbiamo anche alimentare la cultura contro la criminalità mafiosa, dobbiamo coinvolgere tutti i giovani, come in questa iniziativa, perché loro sono il seme della speranza che ci consentirà di venire a capo dei traffici mafiosi. È qui, fra le difficoltà, che cresce la speranza. La mafia è come un virus, i ragazzi sono il vaccino contro la rassegnazione, “il fresco profumo di liberta” di cui parlava il giudice Paolo Borsellino e a cui si ispira il progetto portato avanti dalla cooperativa Altereco. La forza d'urto dei giovani, la spinta più forte per l'Italia». Sono le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che questa mattina a Cerignola ha effettuato una visita sui terreni di “Terra Aut” confiscati alla mafia. La cooperativa sociale Altereco, che in contrada Scarafone, sui beni sottratti al boss Giuseppe Mastrangelo, gestisce un terreno agricolo di 8 ettari con annesso fabbricato, è infatti tra le dieci cooperative che in tutt’Italia sono impegnate ad accogliere i giovani studenti nel progetto pilota organizzato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, insieme al Ministero dell’Istruzione. Ed oggi, accompagnato dal Ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, e dal presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, senatore Nicola Morra, il presidente Conte ha fatto tappa sul bene sottratto alla criminalità organizzata il cui sogno di agricoltura sociale è reso oggi ancora più forte grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà”, tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara.
La visita sul bene confiscato alla mafia rientrava nell’ambito delle iniziative previste in occasione della presentazione del progetto “LegaliTour: percorsi di legalità, formazione ed orientamento nel sistema educativo nazionale di istruzione”, svoltosi nell’Auditorium “Teodato Labia” dell’Istituto “Zingarelli–Sacro Cuore” di Cerignola. Dopo l’incontro con gli studenti che in queste settimane hanno partecipato ai campi della legalità sui terreni di “Terra Aut”, il presidente Conte ha visitato il bene sottratto alla mafia che attraverso la coltivazione e la trasformazione di prodotti ortofrutticoli e l’inserimento socio-lavorativo di persone in condizione di svantaggio, è diventato in questi anni avamposto di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale. Le produzioni di “Terra Aut” spaziano dall’uva da tavola alle olive coratine dalle quali viene prodotto l’OlioAut, per poi passare alle ciliegie e agli ortaggi da cui nascono patè di cime di rapa, zucchine grigliate sott’olio d’oliva , melanzane grigliate sott’olio d’oliva, fino all’ultima scommessa: la produzione di 25mila bottiglie di passata di pomodoro biologico. Una sfida resa ancora più ambiziosa con il progetto “Il fresco profumo della libertà”, tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara. L’iniziativa promossa dalla Cooperativa Sociale Altereco – con un nutrito partenariato di enti pubblici e privati – prevede anche la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di sei persone in condizione di svantaggio.
Per saperne di più:
https://www.esperienzeconilsud.it/profumodiliberta/
FOCUS:
- Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita sul bene confiscato alla mafia di “Terra Aut”
#Noi ringrazia la Fnsi, nelle persone del presidente Giuseppe Giulietti e del segretario Raffaele Lorusso, che, anche quest’anno, offrirà il premio in denaro per il vincitore del Talent Antimafia, alla sua seconda edizione. Fnsi è sempre in prima linea con #Noi nella lotta per la legalità e il bene comune, un cammino condiviso per cui l’associazione è davvero grata.
Il Talent di #Noi nasce nel 2019 con l’ambizione di coltivare semi di bellezza, cultura e giustizia sociale in territori, come quello di Ostia, feriti dalla criminalità organizzata. Il concorso premia il coraggio, l’impegno, le qualità messe in gioco, ma ancor più rende evidente che “a pagare” davvero sono il sacrificio e il lavoro quotidiano, e che non serve cedere ai soldi facili del malaffare.
Si ricorda che fino al 31 agosto 2020 sono aperte le iscrizioni al Talent e che la finalissima sarà il prossimo 27 settembre al Teatro del Lido di Ostia.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita sul bene confiscato alla mafia di “Terra Aut”
Lunedì 3 agosto la tappa del premier sui terreni oggi gestiti dalla cooperativa sociale Altereco
«Sono motivato dalla voglia di scoprire la bellezza e le potenzialità di questo territorio, troppo spesso raccontato dalle cronache solo per gli episodi di criminalità, mafia, delinquenza. Ma Cerignola e la provincia di Foggia non sono solo questo. Ed allora dobbiamo rivalutare le loro bellezze e le loro potenzialità. La cultura dell’antimafia sociale risiede in ciascuno cittadino, in ciascuno di noi, che deve avere la forza di opporsi al clima omertoso, di denunciare le situazioni di illegalità ed i comportamenti mafiosi. Non spetta solo ai politici o a quelli che consideriamo eroi, spetta a ciascuno di noi». Mattia Sportelli ha 17 anni. Viene da Mottola, in provincia di Bari, e ha fatto parte del primo gruppo di studenti impegnati nei campi estivi antimafia in programma dal 20 luglio all’8 agosto sui terreni di “Terra Aut” confiscati alla mafia. La cooperativa sociale Altereco, che in contrada Scarafone, sui beni sottratti al boss Giuseppe Mastrangelo, gestisce un terreno agricolo di 8 ettari con annesso fabbricato, è tra le dieci cooperative che in tutt’Italia sono impegnate ad accogliere i giovani studenti nel progetto pilota organizzato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, insieme al Ministero dell’Istruzione.
Lunedì 3 agosto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà a Cerignola per partecipare alla presentazione del progetto “LegaliTour: percorsi di legalità, formazione ed orientamento nel sistema educativo nazionale di istruzione”. Ad accompagnare il Premier nel centro ofantino ci saranno il Ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, e il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, senatore Nicola Morra. Sarà proprio la lotta alla criminalità organizzata il filo conduttore di questo mini tour in Capitanata. Alle 12.30 presso l’Auditorium “Teodato Labia” dell’Istituto “Zingarelli–Sacro Cuore” di Cerignola si svolgerà il primo momento di riflessione; subito dopo verrà fatta una visita a “Terra Aut”, sul bene confiscato alla mafia di Cerignola e gestito dalla cooperativa sociale Altereco oggi avamposto di legalità, sviluppo e lavoro. Un sogno di agricoltura sociale e di restituzione del bene sottratto alla criminalità reso ancora più forte grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà”, tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara. Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Altereco – con un nutrito partenariato di enti pubblici e privati – prevede anche la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di sei persone in condizione di svantaggio. La visita del presidente del Consiglio sarà anche un’occasione per raccontare gli interventi che saranno realizzati sul bene e per ribadire che è possibile generare economia sostenibile ed opportunità lavorative in un bene sottratto alla criminalità organizzata e restituito alla collettività per promuoverne il riuso sociale.