Le Frecce Tricolori tornano a volare sui cieli della Puglia, e dopo Molfetta e Bari, rispettivamente il 7 e l’8 maggio 2022, il 26 giugno realizzeranno l’air show a Vieste, unica tappa in Capitanata.
L'esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale dell'Aeronautica militare italiana, meglio conosciuta “Frecce Tricolori”, è stata inserita nel programma delle manifestazioni per Vieste Estate 2022.
L’evento rappresenterà uno degli eventi clou del cartellone estivo, che il Comune di Vieste ha già definito, anticipando i tempi. Difatti, per due anni consecutivi, l’epidemia aveva fermato lo spettacolo che a giugno finalmente si svolgerà, e farà felici i tanti appassionati che si riverseranno sul lungomare di Vieste per assistere all’air show.
«Sarà un altro grande appuntamento, una vetrina nazionale per la nostra città” -afferma il vice sindaco e assessore al Turismo, Rossella Falcone-. Quest’anno Vieste è stata nuovamente inserita nel calendario nazionale dopo lo stop forzato degli ultimi due anni causa pandemia. Siamo davvero orgogliosi di rappresentare la provincia di Foggia. Uno show che ha sempre richiamato un grande numero di spettatori. Sono certa che il prossimo 26 giugno tanta gente verrà a Vieste per assistere allo spettacolo della Pattuglia Acrobatica e per trascorrere qualche giorno di inizio estate –chiude la Falcone- in una Vieste che anche in bassa stagione è in grado di offrire eventi e servizi di qualità»
"Voci e Volti", il periodico dell’Arcidiocesi di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, ormai è online, consultabile da chiunque abbia una connessione internet. Un gran bel lavoro, e utile, per comunicare e far intergire la comunità.
Il mensile diocesano è aperto a tutti, consultabile sul web, con una bella grafica e di facile lettura.
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Il n.113, Anno XII è dedicato alla Festa Patronale dell'Arcidiocesi, in onore di San Lorenzo Maiorano, «Come San Lorenzo, ogni discepolo di Cristo e il Vescovo in primis, è chiamato a servire e non ad essere servito, a spogliarsi di ogni forma di potere, perché l’unico vero potere che il Vangelo conosce è quello dell’amore, quello di dare la vita!» la preghiera accorata di p. Francesco Moscone, Arcivescovo..
All'interno un interessante articolo sulla vta di San Lorenzo Maiorano, detto anche "Lorenzo di Siponto", il messaggio per la 44ª Giornata nazionale per la vita, il messaggio di Papa Francesco per la XXX Giornata Mondiale del Malato, una riflessione sull’uomo e sul COVID-19, approfondimenti sull'eutanasia. Si parla anche di criminalità e mafia a Monte Sant'Angelo, della superstrada del Gargano, di ambiente e popoli, e tanto altro.
Inoltre, accedendo al sito vocievolti.blog si potranno consulare gli altri numeri.
Nei giorni scorsi, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Foggia ha applicato, quattro D.A.S.P.O “Willy”, provvedimenti di divieto di accesso, emessi su segnalazione della Compagnia dei Carabinieri di Manfredonia, dal Questore della Provincia di Foggia.
I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di tre individui tratti in arresto dalla Compagnia dei Carabinieri di Manfredonia, per l’attività illecita di cessione della sostanza stupefacente rivolta anche nei confronti di ragazzi minorenni e in prossimità di luoghi particolarmente sensibili come, ad esempio, gli edifici scolastici, in luoghi nevralgici per la “movida” notturna, quali il porto turistico di Manfredonia e la Villa Comunale di Vieste.
L’altro provvedimento è stato emesso a carico di un posteggiatore abusivo di Manfredonia che esercitava la sua illecita attività nei pressi del porto turistico.
Ai soggetti predetti è stato applicato il D.A.S.P.O “Willy” che prevede, in questi casi, il divieto di accesso e di stazionamento nelle immediate vicinanze, per la durata di due anni, a tutti gli esercizi commerciali situati nei luoghi ove è stato posto in essere il comportamento censurato.
"Voci e Volti", il periodico dell’Arcidiocesi di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, è finalmente online.
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Il n.111, Anno XII è dedicato al Santo Natale 2021, alle fasi del Sinodo, e altro. Inoltre, si potranno consulare gli altri numeri.
Sempre nell’interesse di Monte Sant’Angelo. Donato Taronna, Maestro Panificatore, ha consegnato al Procuratore Nicola Gratteri la statuetta di San Michele Arcangelo, quella rappresentata nella Santa Grotta dell’Arcangelo, patrimonio UNESCO.
La consegna è avvenuta a Vieste, durante la presentazione del libro del procuratore di Catanzaro, davanti le più alte cariche istituzionali locali, con il benvenuto del sindaco Giuseppe Nobiletti.
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«Mi son sentito molto onorato nel conoscere di persona il procuratore Gratteri, persona impegnata nella lotta contro la criminalità e in particolare contro le mafie –ha esordito Donato Taronna-. Un uomo che della legalità ne ha fatto davvero un modo di vivere, di comunicare, di fare, di decidere, di porsi in gioco in prima linea pur sapendo che ogni giorno rischia la vita e quella dei suoi collaboratori e della scorta. Ho voluto –ha proseguito il Maestro Panificatore- omaggiare quest’uomo, umile, del dono più bello che una città potesse fare, la statuetta di San Michele Arcangelo, quella rappresentata nella Santa Grotta dell’Arcangelo, patrimonio UNESCO. Un dono fatto col cuore, che rappresenta la filosofia di vita di noi Montanari, un riferimento, un punto di arrivo per tanti pellegrini che poi riprendono il cammino verso altre mete, ma che a Monte Sant’Angelo si fermano per pregare il custode e il difensore della verità, perciò della legalità. Monte –ha concluso Donato Taronna- merita questo e altro e una continua promozione nel nome del buon vivere».
Donato Taronna, nel commentare il dono fatto al dott. Gratteri era visibilmente commosso, sia per la grandezza dell’uomo che gli era al fianco, sia per il messaggio conferito con l’omaggio.
Durante la serata e mentre commentava il suo libro, il procuratore Nicola Gratteri ha voluto dir la sua sull’attuale situazione mafiosa che attanaglia la provincia di Foggia. «Debellarla è una parolona. Per arginare le mafie necessita una ricetta di breve periodo con un sistema giudiziario diverso proporzionato alla realtà criminale, di lungo periodo investendo nell’istruzione e nella cultura».
Una ricetta che sta prendendo forma in alcune realtà italiane, piuttosto che in altre dove, purtroppo, come ha precisato Gratteri: «La parola mafia è scomparsa dal dibattito politico. Nessun rappresentante del Parlamento, del Governo utilizza il termine mafia, e quello che più preoccupa è che nessuno fa niente per contrastare le mafie…. …urge creare un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale. Bisogna fare tante modifiche fino a quando non conveniente delinquere, non un approccio morale ed etico, ma di convenienza… …È tempo di dare un nome a questa organizzazione criminale di Capitanata».
Dalla Redazione
Con tutto il rispetto sig. procuratore, se con “quarta mafia” si identifica quella odierna presente in provincia di Foggia e come ha detto giustamente Lei quel nome è da attribuirsi alla ormai scardinata “sacra corona unita" (mentre in TV continuano erroneamente a pronunciarla per mero fine di share) in Capitanata la mafia un nome ce l’ha: la “società” foggiana, apicale con le altre delle varie aree, quelle garganiche e dell’Alto Tavoliere. Un nome c’è!
Ad esibirsi sarà il prestigioso gruppo gospel Nate Brown & One Voice, che si presenterà con cantanti selezionati dalla corale di 25 elementi del “Nate Brown & Wilderness”, uno dei cori gospel più apprezzati e seguiti degli Stati Uniti.
Proveniente da Washington D.C., diretto da Nate Brown, il gruppo è vincitore di numerosi premi e si esibisce in Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Parigi e Londra. Dal 2008 viene scelto da C-Jam music USA per aprire il loro viaggio in Europa.
Il programma prevede l’esecuzione di alcuni dei più celebri brani spirituals, cantati “a cappella”, con i musicisti che accompagneranno il coro nei più popolari brani gospel e in altri originali composti dallo stesso Nate Brown.
Un grande evento organizzato e fortemente voluto anche quest’anno dall’Amministrazione Comunale di Vieste. Una serata sulle note delle musiche religiose afroamericane che più toccano il cuore realizzata in collaborazione con l'Associazione culturale Gargano Music, presieduta da Sandra Cardone, e la direzione artistica di Andrea Vescera.
“L’anno scorso, per via della pandemia, non è stato possibile realizzare il concerto – spiegano Cardone e Vescera - ma quest’anno, con grande caparbietà, l’Amministrazione comunale ha voluto offrire il top dei cori gospel. Dobbiamo ringraziare il parroco, don Gioacchino Strizzi, per la disponibilità e i maestri Gianni Cuciniello e Lorenzo Ciuffreda, che collaborano con l’agenzia americana 'TwinsMusic Enterprises Corporation' e hanno agevolato i contatti col gruppo”.
L’ingresso al concerto è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione del biglietto sul sito Eventbrite al link https://
«Degna di ammirazione ed oltremodo coraggiosa e lodevole è stata definita dall’intera opinione pubblica locale l’opera preziosa del magistero di questi quasi tre anni tra noi dell’arcivescovo p. Franco Moscone crs, volto a educare e richiamare tutti ai valori della legalità, della giustizia sociale, del rispetto dei giovani e del loro futuro, della difesa del creato, valori tutti che costituiscono, in sintesi, la serietà delle urgenze che attendono i nostri territori, ancor più Manfredonia ormai prossima alle elezioni amministrative locali, spronando tutti a un profondo impegno di coscienza che metta da parte quei toni poco dignitosi, volti spesso a denigrare gli avversari e fomentare confusioni e ostilità, e ponendo invece al centro i temi, le urgenze della città con capacità e coraggio, discutendo e confrontandosi con tutti per creare alleanze e coalizioni più che frammentazioni.
Il magistero dell’Arcivescovo va accolto e non strumentalizzato.
Occorrono proposte serie per uscire dagli schemi stantii che certuni vorrebbero far passare quasi con forza, per fugare il velo della caligine che attanaglia chi non vede al di là del proprio stretto recinto e prendere consapevolezza del nostro valore e del nostro impegno di sipontini, ed anche stili giornalistici che illuminino non solo la nostra esperienza e la nostra storia “minore” ma che siano ispirati alla ricca tradizione delle nostre radici civili e culturali.
E dunque, a tutti noi impegnati ancora oggi a spendere energie a favore della crescita della nostra terra “è richiesto di evitare un voto dovuto solo per questioni personali o di amicizia o parentela o peggio per meschini interessi ed avere il coraggio di scelte consapevoli di coscienza nel rispetto della vera politica, del difficile momento presente e di tutti coloro che hanno perso la vita e per la sacralità del voto stesso”.
L’invito dell’arcivescovo p. Franco anche all’incontro con tutti i candidati sindaco della città di giovedì 28 p.v. non è, e né mai ha voluto essere, un incontro a favore di una parte a danno dell’altra, ma momento per offrire ai cittadini tempi e spazio di sereno confronto, dialogo, discussione, coraggio e moderazione, fattivo esempio per uomini e donne che vivono già, oltre il ruolo politico-istituzionale, un impegno leale e fattivo a favore del bene comune, a prescindere dal fatto che siano candidati o eletti.
L’impegno dell’Arcivescovo va dunque inteso come magistero del Pastore disponibile a collaborare in ogni maniera per mettere al centro il bene comune e la formazione civile, avendo a cuore la buona politica, la trasparenza e l’onestà di chi aspira a tenere le redini della nostra città, annullando quelle inconcepibili distanze tra i cittadini e amministratori, sempre attenti alle richieste della gente comune.
Il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa al punto 410 ricorda che gli amministratori pubblici non devono dimenticare o sottovalutare la dimensione morale della rappresentanza che consiste nell’impegno di condividere le sorti del popolo e nel cercare la soluzione dei problemi sociali, amministrando con spirito di servizio (pazienza, modestia, moderazione, carità, sforzo di condivisione) ed avendo di mira il bene comune e non il prestigio o l’acquisizione di vantaggi personali.
L’augurio che l’Arcivescovo, padre e maestro nella fede, rivolge è quello di rendere reali i sogni che stanno nei nostri cuori, certi di saperli vivere coerentemente, con l’invito di partecipare tutti a questa importante tornata elettorale esprimendo consapevolmente il proprio voto».
“Neve di Marzo”. Operazione Antimafia della DDA di Bari e dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia del 2019. Comminate dal Tribunale di Bari, nell’aula bunker di Bitonto, pene per quasi 200 anni di reclusione. Condannati “capi” e “gregari” della mafia viestana per associazione a delinquere per il traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal c.d. “metodo mafioso” e dall’uso di armi. Prima importante risposta giudiziaria dello Stato.
Oggi, nella tarda mattinata, a Bitonto, nell’aula bunker, il Tribunale di Bari, in primo grado, ha sentenziato la condanna – a vario titolo - di 22 imputati, molti dei quali arrestati, nel mese di Ottobre del 2019, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia a seguito della maxi operazione convenzionalmente denominata “Neve di Marzo”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Sono state comminate pene detentive per complessivi quasi 200 anni, che hanno colpito “capi” e “gregari” facenti parti di gruppi criminali operanti nel territorio della città di Vieste (FG) e non solo. Tra i condannati figura RADUANO Marco, con una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione, AZZARONE Liberantonio, con una pena di anni 5 e mesi 4 di reclusione, LANGI Marco, con una pena di anni 10 e mesi 4 di reclusione, CODA Orazio Lucio con una pena di 18 anni di reclusione, CARPANO Davide con una pena di 12 anni di reclusione. Condannati anche, ma con un importante sconto di pena, i due collaboratori di giustizia DELLA MALVA Danilo Pietro, con una pena di 8 anni di reclusione, e SURANO Giovanni, con una pena, invece, di anni 5 e mesi 4 di reclusione, il cui prezioso apporto probatorio ha ulteriormente sostenuto le accuse dell’A.G. barese. RADUANO Marco e AZZARONE Liberantonio, nel giugno del 2020, per la prima tranche d‘indagine, derivante in particolare dai fermi del PM emessi nell’agosto del 2018 dalla DDA di Bari ed eseguiti sempre dai militari del Nucleo Investigativo di Foggia, giudicata appunto a parte, erano stati già condannati rispettivamente a 19 anni e 18 anni e 10 mesi di reclusione. Insieme a loro, erano stati già condannati TROIANO Gianluigi e TROIANO Luigi, il primo a 9 anni e 2 mesi, il secondo, invece, a 3 anni e 4 mesi. Si era trattata di un’indagine complessa ed articolata che aveva di fatto consentito di disarticolare un “sistema criminale” radicatosi nell’area del Gargano. Contestata in particolare l’associazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal c.d. “metodo mafioso” e dall’uso di armi. Durante le indagini, iniziate nell’estate 2017, diversi erano stati gli arresti operati dagli investigatori dell’Arma, come anche gli importanti recuperi di stupefacente (cocaina, marijuana e hashish) e di armi, anche da guerra, il tutto sotto la direzione ed il coordinamento della DDA di Bari. Il contesto criminale sul quale si era investigato aveva permesso in particolare di ricostruire i nuovi “scenari criminali” che si erano delineati nella città di Vieste (FG) per il controllo del traffico di sostanze stupefacenti e non solo, con la contrapposizione di fatto di due fazioni antagoniste. Una sorta di assestamento di ruoli e gerarchie dopo l’arresto di RADUANO Marco ed in precedenza di altri suoi affiliati, che aveva infatti lasciato uno “spazio vuoto” nei traffici illeciti garganici conteso tra clan avversari.
Con la sentenza di primo grado in questione è stata così data una prima importante risposta di legalità e giustizia al territorio del Gargano da parte di Magistratura e Arma dei Carabinieri.