“Siamo al quinto caso di SMA diagnosticata nei primi giorni di vita di un bambino e in fase senza sintomi, perciò nelle migliori condizioni per poter ricevere la terapia, con ampie possibilità di salvargli la vita o modificare radicalmente il corso naturale della malattia. E tutto questo grazie alla legge regionale
sullo screening obbligatorio, svolto presso il laboratorio di genomica del Di Venere di Bari. Mi chiedo, tuttavia, per quale motivo la maggior parte delle altre regioni italiane non fanno la stessa cosa?”
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Dopo più di due anni dall’entrata in vigore della legge regionale sullo screening obbligatorio e dall’avvio effettivo del servizio, siamo al quinto caso di diagnosi precoce in bambino appena nato e privo di sintomi.
Su oltre 40mila bambini esaminati dall’attivazione dello screening, sono dunque cinque i bimbi con diagnosi precoce, con i primi quattro sottoposti tempestivamente a terapia e con risultati ampiamente soddisfacenti e cioè dopo moltissimi mesi senza alcun segno della malattia e una crescita coerente con l’età. Al quarto caso diagnosticato, inoltre, la terapia fu somministrata dopo 16 giorni di vita: un record mondiale.
L’unico elemento di dolore in questa storia d’eccellenza pugliese consiste nel rilevare l’assenza del test obbligatorio per tutti i neonati nelle gran parte delle regioni italiane, determinando una grave disparità e disuguaglianza tra i bambini italiani.
Per questo diventa ancor più necessario far sentire la nostra voce, sottoscrivendo la petizione al governo nazionale per estendere lo screening, cliccando sul link https://www.change.org/
È molto soddisfacente registrare il livello d’efficienza raggiunto dalla Puglia nello screening, grazie al Laboratorio di genomica del Di Venere di Bari e al suo direttore Mattia Gentile, e dall’unità operativa di neurologia dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII e al suo dirigente Delio Gagliardi, alle cui cure - anche questa volta - è stato sottoposto il bambino.”
nota del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale Azione sanità Alessandro Nestola, progettista ed esecutore dell’iniziativa.
“Da oggi è online la nostra pagina ‘Un ciclone per cambiare le cose’, dando voce ai cittadini e agli operatori sanitari per scrivere le cose che non funzionano e quelle che funzionano.
L’indirizzo della pagina è www.voceallasanita.it.
Diamo voce ai cittadini che ravvisano carenze nel sistema sanitario regionale e a chi intende raccontare ciò che invece funziona. Diamo voce al personale sanitario che rimane l’ultimo baluardo della sanità pubblica.
Tutti insieme, uniti, per dare risposte concrete alle problematiche, senza trascurare i processi virtuosi. Tutti insieme, uniti, per un’assistenza adeguata, liste di attesa brevi, ambienti di lavoro sani e stipendi adeguati.
In sanità si possono cambiare le cose, ma per farlo bisogna a scatenare un ciclone. Ringraziamo per l'idea Raffaele Santoro, medico e dirigente di Bari di Azione".
Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Secondo la legge, i dipartimenti dovrebbero essere di norma 3 per ogni Asl, ossia 18, e, ragionevolmente, non più di 20 complessivi per i Policlinici e gli IRCCS. E invece in Puglia non è così! La giusta indagine avviata dalla Giunta regionale ha consentito di contabilizzarne 116, uno sproposito, anche se dalla contabilità manca la Asl Taranto che ad oggi non ha risposto al questionario.
Nei prossimi giorni analizzeremo la situazione Asl per Asl, dando opportuna comunicazione di dettaglio.
Per ora emergono tre evidenti criticità: le modalità di conferimento degli incarichi molto spesso violano le regole che le stesse Asl si sono date per durata, modalità di svolgimento e resocontazione dell’attività; le funzioni di area medica o amministrativa promosse alla dignità di dipartimento sono spesso delineate con fervida fantasia e paiono più funzionali a preservare equilibri di potere interno che reale necessità; i costi per mantenere questo tipo di organizzazione sono elevatissimi; il numero complessivo di dipartimenti per Asl è molto variabile e passa dal record di 25 per Bari e Lecce, 20 per la BAT, 12 per il Policlinico di Foggia, 11 per Brindisi, 7 per Policlinico di Bari, 6 per Asl di Foggia e IRCSS Giovanni Paolo II e 4 per IRCSS De Bellis.
Va specificato che con provvedimento del luglio scorso, ossia prima dell’avvio dell’indagine regionale, il Policlinico di Foggia ha deliberato l’avvio di una riorganizzazione dei dipartimenti, interrompendo l’erogazione delle indennità.
Anche su questo ci sarà bisogno di pensare a qualche norma di legge che razionalizzi il sistema e interrompa una pratica che in linea di massima appare assoggettata a mero arbitrio. E poi ci sarà, ne siamo certi, chi darà alla nostra iniziativa legislativa la patente populista o chi urlerà ‘ben-altro-è-il-problema’, fingendo di stracciarsi le vesti e rimanendo sempre privo d’informazioni oltre che d’idee da proporre all’attenzione degli altri: in poche parole per lasciare le cose così come sono”.
“In Puglia il personale sanitario fa sforzi enormi, quasi eroici per ottenere risultati che possono essere definiti eccezionali.
La Puglia infatti riesce ad essere nel 2020 l'unica regione del Mezzogiorno tra le 11 adempienti ai livelli essenziali di assistenza (Lea). E nel 2021 delle 14 adempienti solo 3 sono del Sud: Puglia, Basilicata e Abruzzo.
Lo certifica la fondazione Gimbe, un ente “neutrale” con il suo rapporto sul servizio sanitario regionale presentato oggi al Senato – spiega l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese – nel quale possiamo leggere che in Puglia sono presenti 1,99 medici ogni mille abitanti, sotto la media nazionale che è pari a 2,11; cosi come ci sono meno infermieri, 4,61 ogni mille abitanti contro i 5,06 della media italiana.
Invece il rapporto infermieri-medici è pari a 2,32, anche in questo caso sotto la media nazionale pari a 2,4.
Questi numeri fotografano il lavoro straordinario di medici, infermieri e operatori sanitari pugliesi che devono vedersela anche con il sottofinanziamento storico rispetto a Regioni del centro nord con pari numero di abitanti. Al Governo ora chiediamo ancora una volta di essere messi in condizione di parità per rispondere sempre meglio al bisogno di salute dei cittadini pugliesi”.
Nell’ambito del Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica (Simcri), tenutosi a Siena il 15 e 16 settembre 2023, è stato premiato il lavoro presentato dal reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, diretto dal dott. F. Gorgoglione in collaborazione con il reparto di Ematologia diretto dal Dott. A.M. Carella, con il reparto di Anatomia Patologica diretto dal prof. Graziano, con l'IsbreMit (Institute for Stem-Cell Biology, Regenerative Medicine and Innovative Therapies) diretto dal prof. Vescovi e con l'unità di Biostatistica diretta dal Dott. Copetti, di San Giovanni Rotondo inerente l'applicazione dell'aspirato midollare prelevato attraverso una modalità innovativa.
Il comitato del premio 'Pascarella', presieduto dal prof. Eugenio Caradonna (presidente della Simcri), ha espresso il più vivo apprezzamento per l'elevato contenuto scientifico della ricerca condotta dal dott. Leonardo Savastano e dalla dottoressa Elisabetta Mormone.
La ricerca ha valutato l'utilizzo di questo sistema di aspirazione mininvasivo dalla tibia prossimale, comparandolo con il prelievo della cresta iliaca posteriore, per ottenere un concentrato di midollo osseo da utilizzare nel trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio, quantificando e caratterizzando la frazione di cellule staminali mesenchimali in esso contenute. I ricercatori hanno presentato i risultati preliminari ottenuti da 22 pazienti, metà trattati con aspirato midollare prelevato dalla tibia e metà dalla cresta iliaca posteriori.
I pazienti di entrambi i gruppi, ricontrollati a distanza di sei mesi, hanno mostrato un trend di miglioramento nella funzionalità del ginocchio e un miglioramento significativo del dolore. "Pur essendo necessari periodi di follow-up lunghi e studi più ampi, questa ricerca italiana segna un primo passo verso metodiche meno invasive, per ottenere un prodotto a base di cellule staminali a scopo terapeutico in campo ortopedico", ha commentato il dott. Savastano.
“Anche la Puglia avrà un centro NEMO, dedicato alle persone affette da malattie muscolari e neuromuscolari che necessitano di una presa in carico complessiva. La Giunta regionale, con la delibera approvata oggi, dà una risposta ai pazienti, alle famiglie e alle associazioni dei malati di Sla, Sma e malattie neurodegenerative, e alle loro richieste di tutela della salute e assistenza”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
La Giunta ha infatti deliberato oggi l’istituzione del Centro regionale dedicato alla ricerca, diagnosi e cura nel campo delle malattie muscolari e neuromuscolari presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Policlinico” di Bari, che curerà la presa in carico dei pazienti.
I centri specialistici di questo tipo sono conosciuti come centri NEMO, NEuro Muscolar Omnicenter, sono dedicati alle persone affette da malattie neuromuscolari e rispondono in modo specifico ai bisogni clinico-assistenziali di adulti e bambini con la SLA, la SMA o le distrofie muscolari.
Questi centri sono caratterizzati da multidisciplinarietà dei setting assistenziali e quindi di norma sono inseriti in centri ospedalieri universitari o di ricerca come il Policlinico di Bari. Le Asl provvederanno a stabilire protocolli di presa in carico dei pazienti, d’intesa con l’istituendo centro regionale.
“Si tratta – spiega l’assessore alla Sanità Rocco Palese – di un atto di programmazione e indirizzo molto atteso, per questo particolare setting assistenziale. I malati finora dovevano rivolgersi a centri fuori regione e ora potranno ricevere i trattamenti più vicino a casa loro. La delibera arriva dopo un intenso lavoro di concerto con l’Aress, il dipartimento salute, gli specialisti e le associazioni dei malati”.
Intervento condotto in sinergia tra Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano e 82° Centro SAR del 15° Stormo dell'Aeronautica Militare.
Si è concluso nel tardo pomeriggio di oggi l'intervento congiunto tra Aeronautica Militare e Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano per recuperare una turista friulana rimasta ferita nell'isola di Marettimo. L'incidente è avvenuto nella zona di punta Troia quando la donna di 69 anni, in vacanza sull'isola delle Egadi con un gruppo di amici, mentre percorreva un tratto di sentiero particolarmente impegnativo è scivolata procurandosi la sospetta frattura della tibia e del perone. Non essendo più in grado di proseguire, gli amici con cui era hanno chiamato il Numero Unico di Emergenza 112. La centrale del 118 ha chiesto l'intervento del Soccorso Alpino che, per garantire la rapidità del recupero in una zona impervia, ha successivamente richiesto l'intervento di un elicottero militare al Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico.
RCC del COA ha così immediatamente attivato l'equipaggio militare in prontezza dall'allarme dell'82° Centro SAR del 15° Stormo dell'Aeronautica Militare di stanza sull'aeroporto di Trapani.
Dallo scalo siciliano è quindi decollato un elicottero HH 139A che ha imbarcato due tecnici di elisoccorso del SASS per trasportarli pochi minuti dopo sul luogo dell'incidente. Un tecnico del Soccorso Alpino e l'aerosoccorritore dell'Aeronautica Militare hanno raggiunto la donna, le hanno immobilizzato la gamba e l'hanno issata a bordo dell'elicottero col verricello per sbarcarla subito dopo nella piazzola dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani per le necessarie cure sanitarie.
Arriva in Puglia, Foggia compresa, la “Missione Salute” con gli ambulatori mobili delle Misericordie
Dal Foggiano al Leccese sino all’8 ottobre con i volontari giallociano al servizio dei più deboli.
Contrastare il fenomeno dell’esclusione sociale e promuovere un servizio gratuito di prevenzione e protezione sanitaria per chi vive in situazioni di grande vulnerabilità. E’ questo l’obiettivo di “Missione Salute” un progetto della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia che si sposta in questi giorni in Puglia con l’ausilio dei volontari della Federazione delle Misericordie di Puglia. Grazie agli ambulatori mobili che si muoveranno in tutta la Puglia giorno dopo giorno saranno centinaia le persone a cui saranno offerti gratuitamente controlli cardiologici, dermatologici, oltre a cure infermieristiche, informazioni ed assistenza e diversi altri test. Ieri si è cominciato in Piazza del Popolo a Manfredonia con quasi una cinquantina di visite mentre oggi ci si è spostati a Borgo Mezzanone all’interno della nuova foresteria. Poi si proseguirà a Monopoli, Orta Nova, Canosa, Palagiano, Racale, Polignano, Bitritto ed Andria sino all’8 ottobre prossimo.
Coinvolte le misericordie territoriali e gli ambulatori solidali stabili delle confraternite pugliesi con soccorritori, medici ed infermieri per assicurare la massima attenzione possibile alla comunità come sempre accade da oltre otto secoli. Il progetto, a livello nazionale, prevede il coinvolgimento, tra gli altri, dei volontari che svolgono servizio civile, dell’Associazione Medici di famiglia per le Emergenze (AMFE), dell’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (UNITALSI) e del Centro Missionario Medicinali Onlus.
Fronteggiare con soluzioni efficaci l’emergenza sanitaria creando una rete capace di integrare, il più possibile, il territorio e l’ospedale grazie anche alla digitalizzazione. Saranno queste le principali tematiche al centro della tavola rotonda dal titolo “L’emergenza sanitaria: attualità e futuro di un sistema in rete” in programma giovedì 5 ottobre 2023 a partire dalle ore 17.00 presso la Biblioteca Comunale “R. Bonghi” di Lucera.
Organizzata dalla Centrale Operativa 118 di Foggia, con il supporto tecnico dell'ASL FG e con il patrocinio della Provincia di Foggia, del Policlinico di Foggia, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Foggia, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, la tavola rotonda è aperta a tutti: cittadini, associazioni, personale tecnico, medico ed infermieristico.
L’incontro è aperto alla città e ad ingresso libero.
«Racconteremo quali sono i progetti per la sanità del futuro, sempre più digitale e vicina alle persone» spiega Stefano Colelli, direttore U.O. Centrale Operativa 118 del Policlinico di Foggia, che aggiunge: «Con questo incontro vogliamo portare all’attenzione della popolazione il funzionamento, l’organizzazione e la gestione delle attività di emergenza sul territorio e spiegare il ruolo fondamentale del digitale all’interno del sistema di emergenza sanitaria».
L’offerta sanitaria, infatti, va ripensata secondo sperimentazioni e servizi innovativi, mettendo al centro il cittadino-paziente e lavorando in una logica di ecosistema. Pensando quindi ad un sistema sanitario capace di mobilitare soggetti, risorse e competenze per raggiungere soluzioni efficaci.
Trasformare, quindi, i servizi di emergenza da tradizionale offerta di prestazioni territoriali ed ospedaliere in un vero e proprio “sistema di emergenza” con diversi attori - quali DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione), pronto soccorso, centrali operative, forze del volontariato - tra loro integrati e cooperanti.
«L’esperienza della pandemia ha rappresentato l’occasione per valorizzare la cooperazione tra i soggetti del servizio sanitario pugliese e di altri mondi. Nell’emergenza sanitaria l’interoperabilità consentita dal digitale ha dato una buona prova. Queste sono solide premesse per la ridefinizione della sanità di prossimità, in cui il medico di base resta il punto di riferimento riconosciuto, nonché perno di un sistema», sottolinea Colelli.
Alla tavola rotonda interverranno numerosi esperti che esploreranno diverse aree di intervento. Si partirà con il saluto delle autorità che vedrà la presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Del sistema di emergenza territoriale parlerà il dr. Stefano Colelli, della rete infarto miocardico acuto/sindrome coronarica acuta il dr. Vito Sollazzo, direttore U.O.C. di Cardiologia-UTIC-
Dell’integrazione ospedale/territorio, argomento cardine per un sistema in rete, se ne occuperà il dr. Giuseppe Pasqualone, direttore generale del Policlinico di Foggia. Il dr. Antonio Nigri, direttore generale dell’ASL FG interverrà sul tema de la sanità per il cittadino mentre delle risorse e della programmazione regionale discuterà il dott. Mario Morlacco, esperto Missione Salute PNRR - Ministero per gli Affari Europei.
Non mancherà lo spazio per le domande del pubblico e della stampa con la sezione denominata “l’esperto risponde”. A moderare la tavola rotonda sarà Anna Russo, referente Ufficio Stampa e Social Media Management di ASL FG.
La neonata in pericolo di vita è stata trasferita d'urgenza per essere ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
E’ da poco atterrato sullo scalo aeroportuale romano di Ciampino (RM) un Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare con a bordo una neonata di un solo giorno di vita per la quale si è reso necessario il trasporto sanitario di urgenza dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari, dove era ricoverata con una gravi patologia respiratoria, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il volo salva-vita, richiesto dalla Prefettura di Sassari, è stato immediatamente coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti anche quello di disporre e gestire questo tipo di missioni attraverso l’attivazione di uno dei velivoli che la Forza Armata tiene pronti, 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità.
L'equipaggio del 31° Stormo in prontezza d'allarme, decollato dallo scalo di Ciampino in mattinata, una volta raggiunto l’aeroporto di Alghero (SS), sede del Distaccamento Aeroportuale dell’Aeronautica Militare, ha effettuato l’imbarco della piccola paziente a bordo del velivolo militare e, dopo aver messo in sicurezza la culla termica in cui era protetta la bimba, è decollato nuovamente verso lo scalo romano. Qui un'ambulanza del Bambino Gesù era ad aspettarla per poi trasferirla presso l'ospediale pediatrico romano per le necessarie cure mediche.
Missioni di questo tipo necessitano della massima tempestività. I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare sono a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.
Mentre, si è concluso da pochi minuti il soccorso effettuato da un elicottero HH-139B dell’84° Centro SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare in favore di una donna di 70 anni con gravi problemi cardiaci che si trovava a bordo di una nave da crociera maltese al largo della costa barese.
L’equipaggio SAR in prontezza d’allarme è stato attivato dal Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), il reparto dell’Aeronautica Militare che coordina e gestisce tutte queste tipologie di missioni di soccorso, che aveva ricevuto la richiesta di intervento dalla Guardia Costiera – Capitaneria di Porto di Bari.
L’elicottero militare è decollato dall’aeroporto militare di Gioia del Colle (BA) ed ha raggiunto l’imbarcazione maltese che si trovava a circa 15 miglia dalla costa barese. Una volta sul punto, dall’elicottero HH-139B è stato calato tramite l’utilizzo del verricello, un aero-soccorritore con una speciale barella aviotrasportabile sulla quale è stata successivamente assicurata la paziente grazie anche all’assistenza del medico di bordo. Dopo aver messo in sicurezza la donna, l’equipaggio militare ha recuperato a bordo la barella con la donna e si è diretto verso l’aeroporto di Bari-Palese dove un’ambulanza era pronta ad aspettarla per trasportarla poi al più vicino centro ospedaliero per le necessarie cure del caso.
Il 15° Stormo dell’Aeronautica Militare garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche particolarmente complesse.
Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato più di 7500 persone in pericolo di vita. Dal 2018 il Reparto ha acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e la lotta agli incendi su tutto il territorio nazionale nell’ambito del dispositivo interforze messo in campo dalla Difesa.