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“Le parole del Ministro della Salute ci confortano. Innanzitutto perché, come ha riferito il ministro Schillaci, la diffusione del virus dell’epatite è ormai quasi pari a zero, dall'altra perché l'azzeramento dell'arretrato, la riduzione drastica dei contenziosi, la mappatura e l'istruzione, anche per via telematica, di tutti i processi, sono fonte di ritrovata serenità da parte di tutti coloro i quali hanno atteso invano per tanti anni l'indennizzo previsto dalla legge 210”.

Lo ha detto in Aula il deputato Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia, durante il Question Time al Ministro della Salute Orazio Schillaci, sulla situazione dei rimborsi ai cittadini colpiti dalla diffusione dell’epatite per trasfusione di sangue ed emoderivati.

QUI IL VIDEO DEL QUESTION TIME

“C’è ancora molto da fare, ma ritengo che il passaggio del Ministro sulla necessità di incrementare le risorse umane a disposizione del Ministero per fare in modo che la mappatura venga completata e che si dia finalmente luogo all'esecuzione della legge n. 210, possa tranquillizzare tutti i cittadini che sono stati colpiti dalla diffusione del virus dell'epatite e anche i loro congiunti”, ha concluso.

L’uomo, subito individuato, è stato recuperato a bordo dell’elicottero con il verricello e poi trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari.

Nel tardo pomeriggio di oggi, un elicottero HH-139 B dell’80° Centro SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) dell’Aeronautica Militare, di base sull’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari), è intervenuto per recuperare e soccorrere da uno scoglio al largo di Scivu nel comune di Arbus (SU), costa sud occidentale della Sardegna, un uomo di circa 72 anni, di origine tedesca, mentre faceva kitesurf.

L’uomo, in difficoltà a causa del vento, era finito sullo scoglio durante l’attività sportiva.  La richiesta di aiuto da parte dei suoi compagni e da alcune persone presenti sulla spiaggia, è arrivata alle autorità facendo così scattare immediatamente le procedure di emergenza. Il Rescue Maritime Sub Center di Cagliari ha coordinato con il Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), che intorno alle ore 17 10 ha disposto il decollo di uno dei mezzi aerei in prontezza in quel momento e adeguato al tipo di emergenza, ovvero l’elicottero del soccorso aereo della base aerea sarda di Decimomannu.

L’equipaggio, un team specializzato composto da piloti, operatore di bordo e aerosoccorritore, è decollato dalla base sarda e dopo aver raggiunto il natante, calato l’aerosoccorritore con verricello, ha eseguito il recupero – sempre con il verricello in braga doppia. Il ferito è stato trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari. L’intervento si è concluso alle 19 45 con il ritorno alla base.

Il 15° Stormo dell’Aeronautica Militare garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche estreme.

Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato più di 7500 persone in pericolo di vita. Dal 2018 il Reparto ha acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e la lotta agli incendi su tutto il territorio nazionale nell’ambito del dispositivo interforze messo in campo dalla Difesa.

In consegna i caschi per le donne in trattamento chemioterapico: umanizzare le cure prevenendo la caduta dei capelli. 11 sistemi refrigeranti e 55 caschi completi in arrivo: i dispositivi acquistati dalla ASL Bari su mandato della Regione Puglia-Assessorato al Welfare, per uno stanziamento di 500mila euro, andranno a potenziare la dotazione dei Centri oncologici della Pugli.

Umanizzare le cure prevenendo la caduta dei capelli: Regione e Servizio sanitario offrono un sostegno concreto delle donne in trattamento chemioterapico per tumore alla mammella. Grazie ai nuovi sistemi refrigeranti per la riduzione degli effetti dell’alopecia, la cui consegna è cominciata proprio oggi nell’Oncologia dell’Ospedale San Paolo di Bari, saranno infatti potenziate otto tra Breast Unit e unità operative di Oncologia regionali, che raddoppieranno la dotazione passando da 18 postazioni ad un totale di 40.

Ad illustrare i dettagli della procedura e il programma di consegna, sono intervenuti stamane l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone, il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce, la direttrice medica del San Paolo, Angela Leaci, il direttore dell’Oncologia Francesco Giuliani, il consigliere regionale Renato Perrini, la dott.ssa Caterina Morcavallo, nonché la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano, e la dirigente di Sezione del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Laura Liddo.

IL VIDEO DI PRESENTAZIONE

Il programma di consegna

Oltre alle due apparecchiature consegnate al San Paolo, nella giornata di oggi ne saranno recapitate altre al Policlinico di Bari, all’IRCCS Oncologico di Bari, all’Ospedale “Miulli” di Acquaviva e al “Di Miccoli” di Barletta. Ad ottobre, invece, arriveranno a destinazione ulteriori apparecchiature all’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Riuniti” di Foggia, per un totale di 11 sistemi refrigeranti, ognuno dei quali dotato di 2 postazioni utilizzabili simultaneamente e 5 calotte in diverse taglie (per un totale di 55).

Sinergia Regione-Sistema sanitario

Un risultato che ha visto il forte impegno della Regione Puglia, con in testa l’Assessorato al Welfare. «Oggi è una bellissima giornata per la Puglia – ha dichiarato l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone - che, grazie alle risorse regionali stanziate, implementa il numero di caschi con sistema di raffreddamento che saranno distribuiti nei reparti oncologici delle Breast Unit pugliesi. Potremo così aiutare tantissime donne affette da tumore alla mammella ed è questo certamente per noi motivo di grandissimo orgoglio. Ciò rappresenta il frutto di una grande sinergia tra l’Assessorato al Welfare e l’ASL di Bari che ringrazio. Abbiamo collaborato per dare attuazione a quanto previsto in legge di bilancio: mettiamo al centro coloro che soffrono dando loro una possibilità di sollievo fisico e psicologico».

 

Soddisfazione ha espresso, a margine, anche l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese: «Diamo un segnale concreto – ha commentato – di attenzione alle pazienti affette da carcinoma della mammella nell’accompagnarle all’interno del percorso di cura, dove troveranno anche questi importanti ausili, fondamentali nel limitare la caduta dei capelli causata dalla chemioterapia. Soprattutto, le donne interessate devono sapere che troveranno questo tipo di beneficio in tutti i Centri oncologici della Puglia, senz’altro un valore aggiunto in termini di equità e omogeneità delle cure».

«La ASL Bari – ha rimarcato il direttore generale Antonio Sanguedolce – ha seguito e curato tutte le fasi della procedura con i suoi professionisti e strutture. Un impegno portato a termine in otto mesi, dall’avvio del bando di gara alle prime consegne di oggi, in stretta collaborazione con la Regione Puglia-Assessorato al Welfare che ha voluto investire su apparecchiature in grado di rispondere, da un lato, ad un obiettivo di efficienza del servizio sanitario, dall’altro ad una precisa volontà di umanizzare le cure, rendendo senz’altro migliore la loro qualità di vita, in un momento particolarmente delicato».

Per la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano, «la nuova fornitura dei caschi va nella direzione di preservare il più possibile la salute dei pazienti, donne in particolare, e rendere migliore la loro qualità di vita. Migliorare la qualità di vita dei nostri concittadini rappresenta il baluardo su cui costruiamo, ogni giorno, le nostre misure. Grazie ai 500 mila euro stanziati dalla Regione Puglia, la nuova fornitura permetterà di raddoppiare la dotazione dei caschi refrigeranti attualmente esistenti passando infatti da 18 a 40 in tutta la regione. Questo rappresenta un grande traguardo raggiunto grazie al lavoro e all’impegno di tutte le parti interessate».

L’intera procedura di gara, dalla predisposizione del bando al programma di consegna, è stata curata dall’Area Gestione Patrimonio della ASL Bari – su mandato dell’Assessorato regionale al Welfare - ed è stata preceduta da lavoro di analisi e ricognizione eseguito da un team della Direzione generale della ASL, composto dalla dottoressa Caterina Morcavallo, che ha curato il progetto, e dal dottor Francesco Giuliani, responsabile dell’Oncologia medica dell’Ospedale San Paolo. 

La ricognizione ha tenuto conto di una serie di criteri, oltre al fabbisogno espresso da ogni Breast Unit, finalizzati all’identificazione dei centri ad alto volume e ad alta esperienza nel campo del tumore della mammella, con una maggiore considerazione per il volume di attività chirurgica delle singole strutture, garantendo così una dotazione minima di 1 sistema refrigerante ad ogni servizio, con priorità per i centri sinora privi di dispositivi.

Parallelamente, la ASL Bari ha previsto l’organizzazione di corsi di formazione per le unità infermieristiche identificate dalle strutture beneficiarie, in modo da garantire l’utilizzo dei dispositivi secondo i migliori standard di qualità, efficacia e sicurezza.

Caratteristiche tecniche del dispositivo

Il dispositivo è costituito da due parti: una unità di raffreddamento termoelettrico con controllo della temperatura del liquido refrigerante e il casco, composto, a sua volta, da una calotta che aderisce al cuoio capelluto, riutilizzabile dopo la sterilizzazione, e una cuffia, posta al di sopra della calotta regolabile che conserva il raffreddamento isolando la calotta dall’ambiente esterno. Il casco refrigerante è quindi riutilizzabile, mentre le cuffie sono monouso, ad uso esclusivo nominale della paziente. Ogni apparecchiatura è completa di accessori e materiali consumabili e dispone di 5 cuffie complete in tre diverse taglie. Ogni apparecchio, inoltre, consente di trattare due pazienti in contemporanea in modo totalmente indipendente, in quanto il trattamento viene regolato da un software “sdoppiato” comandato tramite il display totalmente “touch-screen” situato sulla parte frontale anteriore.

Per quali casi è indicato l’uso dei caschi

La perdita dei capelli (alopecia) è un effetto collaterale molto comune della chemioterapia e ha un forte impatto psicologico, specialmente per le donne. L’entità della perdita dei capelli dipende da tipo, dose e modi di somministrazione dei farmaci chemioterapici. Diversi studi hanno dimostrato che inducendo ipotermia a livello del cuoio capelluto (circa 17°-18° C) si riduce la perdita dei capelli indotta dal trattamento, in quanto il freddo riduce il flusso sanguigno diretto ai follicoli piliferi, ostacolando l’arrivo del chemioterapico. La bassa temperatura, inoltre, blocca i processi biochimici, rendendo il capello meno sensibile ai danni della chemioterapia.

Il successo del trattamento è influenzato da diversi fattori. Perché l’ipotermia sia efficace, è necessario indurla almeno mezz’ora prima dell’inizio della somministrazione del farmaco, per tutto il tempo dell’infusione e anche 1-2 ore dopo la fine della terapia, è necessario il corretto posizionamento del dispositivo e contano il tipo di capello e le condizioni della capigliatura all’inizio del trattamento.

Prima internazionale. Il prof. Gianni Alessio ha operato in remoto dalla sua stanza, con la piattaforma 4D Suite™, di iVis Technologies, un uomo affetto da distrofia epiteliale di Cogan, fisicamente presente in sala operatoria. La connessione 5G di TIM ha permesso di mantenere latenza di trasmissione dati inferiore a 50 millisecondi. Il Politecnico di Bari ha predisposto il sistema di archiviazione dati sanitari con tecnologia blockchain.

Si è concluso positivamente oggi al Policlinico di Bari il primo intervento di chirurgia corneale gestita da remoto in connessione 5G su paziente. L’uomo, 53 anni, era affetto da distrofia epiteliale di Cogan, una patologia caratterizzata dalla presenza di lesioni microcistiche sulla cornea che genera un appannamento della vista, dolore ed eccessiva lacrimazione.  

Il tradizionale trattamento con laser necessario per rimuovere le irregolarità di forma della cornea è stato eseguito per la prima volta a livello internazionale da remoto. Il prof. Gianni Alessio, infatti, ha controllato e guidato dalla sede della direzione della clinica oculistica il laser iRes®2KHz che ha operato in real-time, con visualizzazione 3D, tramite la iVis Remote Control Station.

Il paziente, che nei giorni precedenti si è sottoposto a controlli ed esami che hanno rilevato esattamente il grado delle lesioni, per personalizzare il trattamento, era sdraiato in sala operatoria assistito da una equipe chirurgica di controllo.

Tim ha fornito al Policlinico di Bari l’infrastruttura necessaria a garantire la connessione 5G con latenza di trasmissione dati inferiore a 50 millisecondi tra la iVis Remote Control Station ed il laser iRes®2KHz.

L’infrastruttura fornita da TIM ha previsto due moduli radio 5G installati all’interno della sala del Prof. Alessio e nella sala operatoria presso il reparto di oculistica, che hanno reso possibile il collegamento ad Internet via radio grazie all'utilizzo di appositi Router 5G. I moduli radio sono stati interconnessi direttamente alla Core Network di TIM attraverso un accesso in fibra ottica a 10Gbps.

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Tutto ha funzionato nel modo corretto. L’intervento è stato possibile grazie al progetto Horus di iVis Technologies, con cui l’azienda pugliese ha sviluppato la piattaforma 4D Suite™, che gestisce, con controllo remoto, l’intero ciclo di screening, diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie corneali.

Il trattamento dei dati sanitari del paziente e la registrazione inalterabile dell’intervento ai fini medico legali sono stati gestiti con tecnologia blockchain grazie a un sistema messo a punto dal prof. Michele Ruta del dipartimento di ingegneria elettrica e dell'informazione del Politecnico di Bari.

“L’intervento personalizzato con tecnica di Ray Tracing che ho pianificato tramite l’applicazione Cipta®Web ha consentito il trattamento della distrofia epiteliale diagnosticata al paziente. Tale patologia è altamente invalidante in termini di qualità della visione. Effettuare l’intervento con un controllo a distanza, tramite processi totalmente automatizzati, apre al chirurgo oculista nuove frontiere consentendogli di operare complesse patologie corneali da remoto, in totale sicurezza, ovunque sia localizzata la sala operatoria”, ha spiegato il prof. Giovanni Alessio, direttore del dipartimento di oculistica del Policlinico di Bari, nella conferenza stampa che si è svolta al termine dell’intervento.

“Stiamo traghettando il Policlinico di Bari in un mondo differente. Grazie alla sinergia tra iVis Technologies, Tim e Politecnico abbiamo messo in campo un sistema completo di automazione dei processi e controllo da remoto in tempo reale di un intervento chirurgico, superando quello che è ancora un limite dell’applicazione della telechirurgia. Abbiamo fatto toccare con mano il massimo che la tecnologia disponibile possa offrire. Infatti solo pochi sistemi sono in grado di garantire omogeneità di performance e minimizzare il rischio intraoperatorio eseguendo interventi con il chirurgo in una posizione geografica diversa da quella del paziente. E l’abbiamo fatto qui a Bari confermando l’alto livello di eccellenza del nostro ospedale e dei nostri professionisti”, ha evidenziato il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.

"Il Gruppo TIM è al fianco del mondo della Sanità per accelerare il processo di adozione delle tecnologie digitali e la loro integrazione nel percorso che va dalla prevenzione alla cura delle persone – ha dichiarato Sabina Strazzullo, Head of National & Local Institutional Affairs TIM -. Utilizziamo tecnologie all’avanguardia come la telemedicina, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale che beneficiano notevolmente delle altissime prestazioni della rete 5G. Il progetto BARIUM 5G guidato dal Politecnico di Bari è un chiaro esempio delle competenze, tecnologie e infrastrutture che TIM Enterprise, la business unit del Gruppo dedicata alle aziende e alla Pubblica Amministrazione, può mettere a disposizione della Sanità per ridurre le distanze tra medico e paziente".

“La tecnologia blockchain applicata alla chirurgia consente di avere la tracciabilità di ogni fase dell'intervento – ha aggiunto il prof. Michele Ruta del dipartimento di ingegneria elettrica e dell'informazione del Politecnico di Bari - Una sorta di scatola nera digitale dell'operazione, nella quale tutto viene registrato e archiviato in maniera indelebile e immodificabile. Una tale sistema di gestione dei dati, in ambito sanitario, garantisce massima trasparenza e affidabilità, a tutela del paziente e anche degli operatori sanitari. È questo uno dei casi in cui la ricerca scientifica e le nuove tecnologie, valorizzate attraverso una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato,  producono vera innovazione, quella che può migliorare i servizi pubblici e la vita delle persone. Come Politecnico di Bari siamo molto soddisfatti di questa sinergia, che consideriamo apripista di un nuovo modo di collaborare tra istituzioni e imprese, università”.

“iVis Technologies opera nel settore oculistico investendo il 70% del fatturato in R&S, con un portafoglio di 17 brevetti internazionali, applicando da oltre 30 anni, nella realizzazione dei propri dispositivi medici, i processi oggi meglio identificati come Sanità 4.0. La 4D Suite™ tramite l'applicazione Cipta®Web, gestisce da remoto l’intero ciclo di Screening, Diagnosi, Trattamento e Follow-up (SDTF) delle patologie corneali e dei difetti refrattivi, con processi totalmente automatizzati. La gestione automatizzata ed il controllo da remoto del ciclo SDTF eliminano la necessità di competenze altamente specializzate nel sito di erogazione della prestazione, introducendo la rivoluzionaria opportunità di offrire stesse chances di successo ad ogni paziente, ovunque viva, indipendentemente dall’etnia, età, sesso, eliminando alla radice le cause della migrazione sanitaria”, ha spiegato l’ing. Giuseppe D’Ippolito, amministratore unico di iVis Technologies.

“Questa è l’Italia che funziona – ha concluso l’assessore alla Sanità della regione Puglia, Rocco Palese – e la Puglia è in prima linea.  Oggi abbiamo toccato con mano il presente nel futuro. Dopo due anni di lavoro l’equipe del prof. Alessio è riuscita a portare a termine un progetto incredibile dal punto di vista medico- scientifico e dell’innovazione. La sinergia nel territorio, tra Policlinico, Politecnico e un’azienda pugliese ha portato a questo eccellente risultato, con l’apporto di una multinazionale come Tim.  L’esperienza di oggi sarà presentata nei congressi medici internazionali e in questo c’è l’orgoglio della Puglia.

Per la Puglia diventano così cose del presente la medicina di precisione, la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico, la medicina robotica, la medicina personalizzata. Questo ci farà risparmiare il personale anche per la gestione delle prossime Case di comunità: con le nuove tecnologie non abbiamo bisogno di migliaia di persone in più per stare vicini ai bisogni del territorio con altissime professionalità, semplificando l’assistenza anche in chirurgia.

Il Policlinico di Bari ha dimostrato oggi che dopo molti sforzi in Puglia siamo ai più alti livelli di eccellenza internazionale ed è questa la strada che dovremo perseguire”.

Correva l'anno 2022, nel mese di marzo, quando il Consigliere regionale Jospeh Splendido interrogò l'Assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, in merito all'adozione di una nuova cura anti-Her2, per benefici a pazienti e sanità pubblica.

Ebbene. all’interrogazione rivolta in merito all’adozione del trattamento oncologico anti-Her2 a base di anticorpi monoclonali (Pertuzumab-Trastuzumab) con somministrazione sottocute per la cura del cancro nelle strutture sanitarie regionali, l'Assessore si è impegnato in tutti i modi e in tutte le maniere, non abbandonando la situazione dei costi,  di sostenere in ogni modo e in ogni maniera e di assecondare queste esigenze, nel momento in cui i professionisti, gli oncologi ritengono che sia necessario attivare anche questi tipi di farmaci.

Del ruolo delle farmacie come presidi del sistema sanitario territoriale si è parlato nel corso dei lavori della seduta congiunta della I Commissione Bilancio e Programmazione, presieduta da fabiano Amati, con la III Sanità, presieduta da Mauto Vizzino. All’ordine del giorno lo stato di attuazione dei protocolli operativi e la verifica della spesa per la Farmacia dei Servizi.

Il presidente regionale di Federfarma, Francesco Fullone, ha chiesto in sintesi, di “consentire, per quanto possibile in termini di reperimento di risorse e praticabilità normativa, la facilitazione della valorizzazione delle risorse offerta da una rete di 1284 farmacie e circa 4000 professionisti. Una rete che potrebbe adiuvare  la riorganizzazione della sanità del territorio e contribuire alla riduzione delle liste d’attesa”.

Ripercorrendo l’iter di sviluppo delle farmacie di servizi, a partire dal 2009 fino al primo finanziamento della sperimentazione in Puglia, Follone ha ricordato le tre macro aree in cui sono già attive le farmacie:

  • servizi cognitivi (monitoraggio dell'aderenza della terapia farmacologica)
  • front office: attivazione del fascicolo sanitario elettronico, sperimentazione già avviata da tempo, alle prenotazioni delle prestazioni sanitarie, alla quale si aggiungono altre attività svolte senza oneri a carico del servizio sanitario regionale, come la gestione dei green pass e la distribuzione della antivirale durante l’emergenza pandemica)
  • attività sanitarie di prima istanza, alcune a carico del sistema sanitario nazionale e regionale (somministrazione vaccini anti-covid, screening del tumore al colon retto) altre in regime privatistico, ,  in particolare per i servizi di telecardiologia (ecg, holter pressorio e holter cardiaco).

Follone ha evidenziato alcuni possibili sviluppi della farmacia dei servizi, in particolare nell’utilizzo della telecardiologia, che attualmente non rientra nel perimetro delle sperimentazioni autorizzate, e la somministrazione dei vaccini antinfluenzali per conto del SSR.

Nel primo campo c’è una questione tecnica di accreditamento degli operatori, a parere di Folloni superabile, utilizzando il “modello ligure”, una delle tre regioni in cui la telecardiologia rientra tra le prestazioni rimborsate dal servizio sanitario regionale.

Nel secondo campo il rappresentante dell’associazione di categoria ha evidenziato come la Puglia sia “fanalino di coda in Italia” insieme a Sardegna e Provincia autonoma di Trento, auspicando di giungere in tempi rapidi ad un accordo per la gratuità del servizio.

Al termine dell’audizione del rappresentante dei farmacisti sono due le questioni che appaiono più stringenti: la scadenza dell’accordo con la Regione Puglia al 31 dicembre 2023 e la necessità di utilizzare fondi residui destinati alla sperimentazione avviata ed eventuali nuovi finanziamenti da reperire anche in sede di bilancio regionale.

L’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, ha confermato l’indirizzo politico regionale a favore della migliore utilizzazione di una “rete territoriale già pronta” e ha anche annunciato che “il governo regionale, in sede di approvazione degli strumenti contabili, proporrà incremento della dotazione finanziaria”.

Sugli aspetti tecnici è stato ascoltato Paolo Stella, dirigente della sezione Farmaci, dispositivi medici e assistenza integrativa. Stella ha ribadito il perimetro normativo nazionale, definito dal decreto legislativo 153 del 2009, che ha definito un panel di prestazioni sperimentali da finanziare con risorse dello Stato, dando priorità ai servizi cognitivi. “In questo ambito”, ha spiegato il dirigente, “la regione Puglia ha presentato il proprio cronoprogramma, approvato in sede di Commissione regionale per la farmacia dei Servizi, nel 2020, ma la pandemia ha stravolto i tempi della sperimentazione. Per questo la Puglia ha chiesto un differimento del termine dell’accordo di un anno, ma è un passaggio che ha bisogno dell’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni”. Sottoscritto tale accordo sarà possibile presentare un nuovo cronoprogramma e, all’interno di questo, ipotizzare l’utilizzo dei fondi residui (circa 3 milioni di euro su un totale di 6milioni 200mila euro) anche per il vaccino antinfluenzale.

Non solo, Stella ha annunciato anche che “il dipartimento ha elaborato un testo di disegno di legge per il finanziamento con un milione di euro, da reperirsi da fondi regionali, per ulteriori servizi della farmacia anche non ricomprese nelle linee guida ma che la puglia ritenesse di interesse strategico”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonio Gabellone, è intervenuto ricordando una sua richiesta di convocazione di Commissione anche con i rappresentanti provinciale di Federfarma, “in quanto ogni territorio ha delle sue specificità ed è necessario che tali differenze siano rappresentate adeguatamente”. Gabellone si è detto inoltre “preoccupato per la scadenza dell’accordo per l’utilizzo dei fondi disponibili in caso non si dovesse avere la deroga”, e su tali basi ha insistito affinché la Commissione III fosse riconvocata tra 15 giorni.

La commissione congiunta sarà invece riconvocata tra un mese, dopo aver avuto riscontro a livello di amministrazione centrale sul nuovo cronoprogramma.

Sono stati effettuati ieri dai velivoli dell’Aeronautica Militare due voli salva-vita a favore di un bambino e di un sessantenne.

Il primo volo urgente, richiesto dalla Prefettura di Bari e concluso poco prima delle 18:00 di ieri, venerdì 15 settembre, è stato effettuato con un elicottero HH139 appartenente al 15° Stormo di Cervia. L’aeromobile, in pronto intervento presso l’*84° Centro SAR (Search and Rescue) di Gioia del Colle*, è decollato per favorire in tempi rapidi il trasporto del bambino, di soli 18 mesi, da Barletta, dove era precedentemente ricoverato, all’Ospedale S. Vincenzo di Taormina.

Il secondo volo urgente, richiesto dalla Prefettura di Perugia, è stato invece effettuato nella tarda serata di ieri, a favore di uomo di 66 anni in imminente pericolo di vita. L’uomo necessitava di essere trasferito dall’Ospedale di Perugia al Policlinico di Bari, pertanto un velivolo Falcon 50 dell’Aeronautica Militare è stato attivato dalla Sala Situazione di Vertice dell’Aeronautica Militare che ha immediatamente interessato il 31° Stormo di Ciampino, uno dei Reparti che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni.

I trasporti sanitari d’urgenza, a favore della collettività, rientrano tra i compiti istituzionali svolti dall’Aeronautica Militare.

I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare sono a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.

Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare, della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.

nota stampa del Consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della II Commissione (17 settembre 2023)

“Il rispetto della norma della Regione Puglia che prevede la riapertura degli ospedali a familiari, caregiver e ai papà in sala parto è sempre stata una mia priorità, fin da quando ho sostenuto fortemente la sua introduzione a seguito del periodo più difficile della fase Covid”.

Il consigliere regionale Antonio Tutolo annuncia così un innalzamento dell’attenzione circa gli impedimenti alle visite alle persone ricoverate sul territorio pugliese. E infatti, per ciascuna provincia, oggi c’è un referente che raccoglierà le segnalazioni delle eventuali violazioni da parte dei responsabili delle strutture che ostacoleranno l’applicazione della legge e quindi negheranno un diritto ormai acquisito.
Per la provincia di Foggia sarà proprio Tutolo a sorvegliare sul rispetto della direttiva, mettendo a disposizione il proprio numero di telefono, 328 6513646, e la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per Lecce è disponibile Donato Metallo, per Bari Francesco Paolicelli, per la Bat Debora Ciliento, per Brindisi Alessandro Leoci e per Taranto Vincenzo Di Gregorio. Tutti loro avranno accesso all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a cui potranno rivolgersi i cittadini  con una breve descrizione dei fatti denunciati, indicando il nome della struttura e il reparto. Le segnalazioni  saranno smistate all’Asl di riferimento, incaricata di intervenire e risolvere materialmente la singola situazione,

“Per i visitatori è consentito l’accesso per minimo 45 minuti al giorno – recita la legge – e inoltre è consentito l’accesso e la permanenza dei caregiver nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, in particolare per l’assistenza ai pazienti anziani, alle donne in gravidanza nonché per i pazienti non autosufficienti e in condizione di fragilità”.

“Ormai è un fatto acclarato che l’umanizzazione delle cure sia un elemento fondamentale del percorso di assistenza e guarigione – conclude Tutolo – per cui non è più ammissibile che ci sia ancora chi favorisca la solitudine che incide negativamente sul morale e quindi sull'eventuale  decorso della malattia di persone che si trovano in una situazione di sofferenza. Spero tanto di non ricevere alcuna segnalazione per la Capitanata, altrimenti i responsabili ne dovranno dare conto, oltre che alla loro coscienza, anche dal punto di vista legale”.

La Regione Puglia, già con la Deliberazione n. 412/2023, ha avviato una serie di azioni volte al contenimento della spesa sanitaria, ma il rilancio della sua sanità pubblica non può prescindere da un adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale rispetto alle reali necessità dei cittadini ed alle specifiche esigenze territoriali.

La Giunta Regionale ha sottoposto all’approvazione del Consiglio una proposta di Legge, da avanzare alle Camere ai sensi dell’articolo 121 comma 2 della Costituzione Italiana, finalizzata ad assicurare che il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, a decorrere dal 2023, sia incrementato su base annua dello 0,21% del Prodotto interno lordo nominale italiano per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo nominale tendenziale dell’anno di riferimento.

Con questo provvedimento, la nostra Regione si unisce all’Emilia Romagna e alla Toscana in un percorso di difesa del diritto alla salute, che passa anche attraverso la proposta di superare i vincoli di spesa imposti per il personale sanitario.

Già nel 2022, molte Regioni hanno avuto difficoltà a garantire il pareggio di bilancio. La Puglia, in particolare, è riuscita a colmare il sottofinanziamento nazionale e la mobilità sanitaria solo attraverso l’utilizzo di risorse provenienti dal bilancio autonomo.

Gli interventi proposti, il cui impatto in termini di incremento di risorse a livello nazionale varrebbe 4 miliardi di euro per ciascun anno a partire dall’anno 2023, sono necessari per continuare ad assicurare il diritto essenziale alla salute, che deve restare pubblica e universale.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese commentano così l’adozione del provvedimento: “Dopo aver denunciato la mancanza di fondi a supporto del Servizio Sanitario Nazionale, occorreva dare un segnale forte. Una proposta che non ha uno spirito polemico nei confronti del Governo; al contrario, mira ad instaurare un dialogo costruttivo per tutelare un interesse collettivo che va al di là dei colori politici, quale è l’accesso ai servizi sanitari senza disuguaglianze. Riteniamo che questa proposta di legge, che si unisce a quelle già formulate da altre Regioni, rappresenti un passo decisivo in direzione del riconoscimento del diritto alla salute per tutti, così come previsto dalla nostra Costituzione, dal momento che implementare la dotazione finanziaria del sistema sanitario consentirebbe di realizzare obiettivi concreti per migliorare la qualità della vita dei pugliesi, a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa”.

Ritorna in auge la querelle su Villa Santa Maria di Pulsano, la struttura RSSA per anziani a Monte Sant’Angelo.

Si, proprio quella tanto discussa e spesso al centro di polemiche e chiacchiericci, che nel tempo hanno solo prodotto aspettative.

Nel mentre, come era previsto perché fino ad ora pare nulla sia stato fatto per evitare che gli ospitanti diventino vaganti, nell’aprile 2022 c’è l’annuncio del sindaco di Monte Sant’Angelo, dott. Pierpaolo d’Arienzo: «Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo salvato la struttura (i 41 posti sono stati assegnati all’ASL) e salvaguardato i posti di lavoro». La RSSA diventò pubblica. Una soluzione che avrebbe dovuto produrre stabilità alle 41 persone ospitate e ai dipendenti.

Oggi, invece, con la Deliberazione del Direttore Generale dell’ASL FG, dott. Antonio Giuseppe Nigri, n° 837 del 28-08-2023, proposta n° 967 del 23-08-2023, pare che la RSSA terminerà la sua attività come era strutturata da quando il sindaco la annunciò pubblica. Difatti nella succitata delibera e bando di gara l’ASL FG “ha la necessità urgente di indire ed espletare tempestivamente la procedura di gara ad evidenza pubblica, con criterio di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa (costo fisso), per la selezione ed individuazione di un contraente al quale affidare la gestione di n.41 posti letto di RSA per persone non autosufficienti e individuazione dell’immobile sede della struttura Socio Sanitaria (ex R.S.S.A. Villa Santa Maria di Pulsano in Monte Sant’Angelo -FG)”.

Non è ancora ben chiaro se tale scelta indurrà il nuovo gestore di individuare un'altra struttura per ospitare gli anziani. Si sfati questa soluzione. Ma se ciò avverrà, sperando vivamente il contrario, è come se la struttura andrà via da Monte, sapendo che in loco non ve ne sono altre per tal finalità. Forse potrebbe rimanere la stessa ma cambiando definitivamente ragione sociale.

Intanto l’oggetto della deliberazione scrive: “Procedura aperta telematica per l’affidamento della gestione di n.41 posti letto di RSA per non autosufficienti di cui al Regolamento Regionale n.4/2019 ed individuazione dell’immobile sede della struttura Socio Sanitaria (ex R.S.S.A. Villa Santa Maria di Pulsano in Monte Sant’Angelo - FG). INDIZIONE”.

QUI IL PDF DELLA DELIBERAZIONE N° 837 DEL 28-08-2023

Un dato è certo, al momento tutto è in fase di riorganizzazione, in attesa che chi vincerà il bando deciderà sulle sorti dei 41 ospitanti e sui dipendenti.

Tuttavia, è bene ricordare, e questa testata giornalistica se n’è occupata ampiamente, che da quando la RSSA Villa Santa Maria di Pulsano è stata commissariata per le note vicende che l’hanno interessata da un’interdittiva antimafia, ospitanti e dipendenti hanno sempre vissuto sul filo del rasoio. Una situazione che non ha mai profuso certezza sul loro futuro e quello di una struttura, unica a Monte, che da sempre ha lavorato per il bene del territorio e con essa chi la gestiva.

E tutto ciò è scritto ed è conservato dai giornali e siti web, anche quando cambiò il commissario straordinario e si elevò un coro su presunte inadempienze finanziarie.

 

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