Partito dalla base di Pisa, il velivolo della 46ª Brigata Aerea ha permesso al mezzo di soccorso, con a bordo il paziente, di arrivare più velocemente da Milano al Policlinico di Bari.
È atterrato all’aeroporto di Bari, poco prima delle 21 di venerdì 24 novembre, il velivolo da trasporto tattico C-130J che ha trasferito da Milano a Bari un uomo di 66 anni in imminente pericolo di vita.
A valle della richiesta della Prefettura di Milano al COA (Comando Operazioni Aerospaziali), l’Aeronautica Militare ha messo a disposizione il C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, che ha imbarcato direttamente l’ambulanza, insieme al paziente e all’equipe medica, per diminuirne drasticamente i tempi di trasporto dal San Raffale di Milano al Policlinico di Bari.
Il velivolo è decollato dall’aeroporto di Pisa dopo che l’equipaggio militare ha effettuato tutte le procedure necessarie, e si è diretto verso l’aeroporto di Milano Linate, dove ha imbarcato il mezzo per il trasporto sanitario d’urgenza. Dopo l’atterraggio presso l’Aeroporto di Bari, il C-130J ha fatto rientro a Pisa, tornando subito disponibile per possibili nuove attivazioni.
La 46ª Brigata Aerea di Pisa è uno dei Reparti dell’Aeronautica Militare che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni, insieme al 31° Stormo di Ciampino, il 14° Stormo di Pratica di Mare e agli elicotteri del 15° Stormo di Cervia. I Reparti di volo sono infatti a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.
Il 25 novembre 2023 ricorre la “XV Giornata nazionale del Parkinson”. L’occasione sarà propizia per fornire tutte le indicazioni sul morbo che, purtroppo, attanaglia migliaia di persone.
A Foggia, come in altre città italiane, alcuni simboli saranno illuminati da luci di color arancione. La Fontana del Sele, quella di piazza XX Settembre, i reparti di Neurologia universitaria e ospedaliera del Policlinico Riuniti di Foggia, splenderanno di arancione.
A piazza Giordano è previsto lo sportello informativo, dalle ore 09:00 alle 13:00, dove la neo eletta Sindaca, Marida Episcopo, alle ore 09:30 incontrerà la cittadinanza.
nota del vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini.
“Il Diabete è una malattia che interessa 400mila pugliesi, nell’ultimo Consiglio regionale abbiamo approvato all’unanimità un emendamento, proposto dai colleghi di Azione, per l’erogazione gratuita dello spray salvavita Baqsimi per i minori con diabete di tipo 1 e adulti con diabete mellito in terapia intensificata.
Ma per i diabetici possiamo fare anche altro.
“Per questo ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Sanità, Rocco Palese, per sollecitare la prescrizione e la rimborsabilità dei sensori glicemici di ultima generazione per i pazienti affetti da gravi tipologie di diabete e rispondenti a requisiti fissati dai rispettivi Centri specialistici regionali, e la successiva erogazione per l’utenza attraverso i servizi farmaceutici delle Asl di residenza.
“Ma oltre i farmaci e i dispositivi medici è necessario anche dedicare particolare attenzione al bambino diabetico ed è necessario che la Regione intervenga per promuovere la cultura sul diabete giovanile all’interno delle realtà scolastiche, coinvolgendo: corpo docente, personale scolastico e genitori, al fine di agevolare la diagnosi precoce individuando quanto prima i possibili segnali di esordio della patologia.
“È necessario avviare non solo dei massicci piani di investimento per prevenire l’insorgenza, ma è indispensabile rivedere l'approccio rivolto alla gestione di questa malattia al fine di mettere i cittadini in condizione di poter comprendere per poi agire consapevolmente sul loro stato di salute.”
La piccola, in gravissime condizioni, necessitava di essere trasferita da Cagliari a Genova.
Partito dalla base di Ciampino nel tardo pomeriggio di ieri, il velivolo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare ha permesso il trasporto in tempi brevi, da Cagliari a Genova, di una bimba di 18 mesi in imminente pericolo di vita.
La piccola, in gravissime condizioni, necessitava infatti di essere trasferita dall’Azienda Ospedaliera "G. Brotzu" all’Istituto Giannina Gaslini per ricevere cure mediche specifiche.
Messo a disposizione dall’Aeronautica Militare su richiesta della Prefettura di Cagliari alla Sala Situazioni di Vertice dell'AM, il Falcon 50, partito da Ciampino, è dapprima atterrato su Genova, intorno alle 19:30, al fine di imbarcare l’equipe medica che avrebbe assistito la piccola durante il viaggio, per dirigersi subito dopo verso Cagliari. Atterrato poco dopo le 20:30 sull’aeroporto sardo, la bimba, accompagnata anche dal suo papà, è stata così imbarcata intorno alle 22:30, per giungere finalmente a Genova dopo poco più di un’ora.
Dopo l’atterraggio, la paziente ha proseguito in ambulanza il suo viaggio verso la struttura ospedaliera di destinazione. Il Falcon 50 ha invece fatto rientro a Ciampino, tornando subito disponibile per possibili nuove attivazioni a supporto della collettività.
Il 31° Stormo di Ciampino è uno dei Reparti dell’Aeronautica Militare che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni, insieme alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, al 14° Stormo di Pratica di Mare e agli elicotteri del 15° Stormo di Cervia, dislocati su tutto il territorio nazionale. I Reparti di volo sono infatti a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o, come nel caso dei velivoli C-130 J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, anche di ambulanze, accorciando così notevolmente i tempi di trasporto.
nota del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale sanità di Azione Alessandro Nestola.
"Lo spray salvavita Baqsimi per i diabetici era a pagamento, poi divenne rimborsabile e ora è ritornato a pagamento. E tutto questo perché nel contenzioso sulla commercializzazione tra due case farmaceutiche, quella che l'ha spuntata - con una transazione - non ha un'organizzazione stabile in Italia.
Lo spray Baqsimi serve principalmente a bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 e adulti con diabete mellito in terapia intensificata. Si tratta di un medicinale indispensabile per la somministrazione in contesti - per esempio a scuola - in cui diventa difficile la somministrazione intramuscolo con altri farmaci, allo stato - peraltro - in situazione di ridotta disponibilità, tanto che l'Agenzia del farmaco ha autorizzato l'importazione.
L'utilizzo in puglia dello spray Baqsimi per pazienti minorenni è stimato in 1400 confezioni per un costo cadauno pari a 84 euro, salvo riduzioni di legge e riduzioni confidenziali, per cui la spesa da dover sostenere sarebbe pari a euro 100.000, calcolato per eccesso.
Il finanziamento della spesa attraverso il bilancio autonomo, così da continuare a erogare gratuitamente il farmaco, ci è precluso, poiché siamo in piano operativo (solita storia che ci fa insorgere quando scoviamo sprechi e l'allontanamento dall'obiettivo di ritornare nel regime ordinario) e il Governo nazionale potrebbe impugnare una decisione di questo tipo. Nonostante ciò, proporremo già martedì o nel primo appuntamento legislativo utile, una norma per porre la spesa a carico del nostro bilancio autonomo, considerato che il motivo della revoca di rimborsabilità dell'Agenzia del farmaco non è relativo a fattori clinici ma solo a problemi di tipo commerciale. Insomma, il nostro intervento si fa doveroso per motivi di coscienza”.
“La terapia con anticorpi monoclonali per le donne affette da carcinoma mammario deve diventare realtà in provincia di Foggia e in Puglia.
L’adozione del trattamento oncologico con anticorpi monoclonali prevede la somministrazione sottocutanea per la terapia del carcinoma mammario all’interno delle strutture sanitarie della Regione. In tal modo, la paziente non è costretta a sopportare un periodo di degenza per ricevere un trattamento chemioterapico, con un costo giornaliero a carico della struttura.
In ogni caso il sistema sanitario ha modo di conseguire un risparmio perché la somministrazione viene effettuata con una semplice iniezione, eliminando le degenze”.
Il consigliere regionale della Lega, Joseph Splendido, ha depositato nell’ultimo consiglio regionale delle interrogazioni su diverse tematiche, in particolare su questioni inerenti la salute.
“Con questo nuovo farmaco riduciamo l’attesa in ospedale per la paziente che potrà al termine tornare a casa, evitando alle pazienti di avere anche per mesi una fastidiosa cannula inserita in permanenza – prosegue Splendido - ringrazio l’assessore alla salute, Palese, per aver fornito con tempestività risposte ai miei quesiti posti nelle mie interrogazioni in consiglio regionale”. Il consigliere aggiunge: “altra rassicurazione giunta da Palese riguarda la mia preoccupazione per la lunghezza delle liste d’attesa e la carenza di medici in Puglia e in provincia di Foggia; non è pensabile che un paziente debba attendere tempi lunghi e porre a repentaglio la sua salute, non si può vivere in queste condizioni”.
Altra tematica posta da Splendido, la pericolosità della SS16: “Chiedo di migliorare la viabilità sul tratto Foggia-San Severo. È la strada della morte. Si faccia al più presto qualcosa per evitare la drammaticità di certe notizie e si affronti una volta per tutte il problema dell’emergenza ambientale derivante dall’abbandono delle carcasse di auto oggetto di furto”.
nota del consigliere regionale di Con, Stefano Lacatena.
“Ringrazio l’assessore Palese per aver mantenuto fede all’impegno assunto e aver, quindi, recepito il contenuto della mia proposta per salvare le residenze socio-sanitarie: è stata appena approvata dalla Giunta regionale la delibera che modifica i requisiti organizzativi necessari ai fini dell’accreditamento. La delibera recita, nella parte che qui ci interessa: “A contemperamento di tutti gli interessi su riportati, al fine di permettere alle strutture che entrano nel sistema, il graduale inserimento degli ospiti e, al contempo, di preservare la tenuta dello stesso si ritiene plausibile, ai soli fini sperimentali, permettere alle strutture in fase di avvio (intendendosi per fase di avvio i primi diciotto mesi a decorrere dalla data di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio) una deroga ai requisiti organizzativi previsti dai Regolamenti Regionali nn 4 e 5 del 2019 secondo il seguente criterio: per le strutture che hanno un’utenza pari o inferiore al 50 % dei posti complessivamente autorizzati all’esercizio, per le stesse è prevista la possibilità di ridurre il monte ore complessivo di ciascuna figura professionale del 50 % rispetto a quello previsto dal Regolamento Regionale di riferimento. Tale deroga non si applica al Responsabile sanitario della struttura”. È un notevole e significativo passo in avanti: fino ad oggi, si imponeva alle strutture di assumere un numero di dipendenti adeguato ai posti letto accreditabili a prescindere da quanti pazienti fossero effettivamente accolti. Il che significava esporre i gestori sotto il profilo finanziario tanto da poterne provocare il fallimento. Ora, invece, la Regione modifica il tiro e ascolta il grido di dolore dei gestori privati senza i quali, è bene ricordarlo, crollerebbe l’assistenza socio-sanitaria erogata. Dopo il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi, di ascolto del settore e di attività in Commissione Sanità e in Consiglio regionale, non posso che essere soddisfatto”.
Sull’emergenza psichiatrica all’interno delle strutture di detenzione pugliesi, il consigliere del gruppo di “Fratelli d’Italia”, Giannicola De Leonardis, ha interpellato l’assessore alla Sanità, Rocco Palese.
Secondo le stime presentate da De Leonardis, in Puglia (dove, fra l’altro, si registra la percentuale più bassa d’Italia nel rapporto agenti di custodia/detenuto, pari allo 0.53 per soggetto detenuto, a differenza dello 0.65 nazionale), un soggetto in custodia su cinque mostrerebbe sintomi psichiatrici. Queste condizioni sarebbero favorite dalle carenze croniche di personale medico e psichiatrico, che spingono le direzioni carcerarie a trasferire i detenuti fuori regione, nonostante il DPCM del 30 maggio 2008 avrebbe previsto, oltre alle due strutture di Spinazzola e San Pietro Vernotico (quest’ultima non ancora realizzata, ma coperta dalla convenzione privata con una struttura di Carovigno), la realizzazione di una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) anche nel comune di Accadia, in provincia di Foggia, circostanza, tuttavia, non ancora verificatasi.
“Risulta a me – ha detto De Leonardis - che il Dipartimento sanitario, l’assessore alla sanità e il direttore generale della ASL di Foggia hanno alzato bandiera bianca e hanno riconosciuto la propria incapacità di attivare una REMS, e hanno fatto un bando per esternalizzare una struttura di questo tipo, che sarà inaugurata domani a Manfredonia. Quando sarà attivata la struttura di Accadia?”
“Si sta procedendo – ha risposto Palese - su Accadia e, nel frattempo, siccome abbiamo una lista di attesa che in alcuni momenti ha raggiunto anche i 155 detenuti, pazienti con problemi mentali che avevano commesso reati, ma non potevano andare in carcere perché mancava la struttura. D’intesa con l’Osservatorio, siamo stati autorizzati a procedere,
“È in vigore da ieri il protocollo operativo per la donazione del sangue cordonale alla Banca di San Giovanni Rotondo, in esecuzione dell’emendamento Cloe approvato nel dicembre scorso dal Consiglio regionale. Una norma, unica in Italia, in grado d’incentivare la donazione del sangue cordonale, mettendo in capo ai medici dei punti nascita l’obbligo d’informare le gestanti sull’utilità della donazione e inserire in cartella clinica il consenso o il rifiuto.
Già la mera approvazione dell’emendamento ha comportato l’aumento delle donazioni da 303 nel 2022 a 685 fino al 13 novembre 2023. Una sensibile impennata, utile ad ampliare le possibilità di compatibilità per curare le leucemie attraverso il trapianto di cellule staminali, oppure a generare gel piastrinico cordonale per curare molte altre malattie. E sullo sfondo ci sono anche importanti ricerche per l’utilizzo del sangue cordonale per tenere in vita bambini gravemente prematuri e quindi ancora bisognosi di emoglobina fetale, presente solo nel sangue cordonale.
Ho raccontato tutto questo oggi a Roma, al convegno annuale dell’ADISCO - Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordonale Ombelicale, e di questo ringrazio il Presidente nazionale Giuseppe Garrisi e tutti gli iscritti all’associazione”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“L’emendamento Cloe è un’innovazione dedicata a una bambina morta subito dopo il parto, che mi ha fatto conoscere il problema della scarsità di donazioni, così da ideare la soluzione.
La Regione Puglia paga per l’attività di raccolta e di conservazione del Sangue cordonale quasi 1 milione e 400 mila euro, utilizzati per alimentare la Banca del sangue regionale istituita anni fa nella Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Nel 2009 si registravano 2.045 donazioni, scese nel 2019 a 925 e nel 2021 a 329.
L’importanza della donazione consiste nella cura di gravissime malattie, attraverso il sangue cordonale con alto criterio di qualità (cellularità superiore a 1 miliardo e 200 mila cellule), e nelle destinazioni alternative del gel piastrinico cordonale, ossia con bassa cellularità e in grado di curare varie malattie come piede diabetico, ulcere corneali, deiescenze sternali ed emazie cordonali.
Dal 2008 ad oggi la Banca cordonale ha ceduto 25 unità di sangue cordonale e l’ultima qualche settimana fa. Di queste, 16 sono state cedute in Europa - 6 in Francia, 6 in Italia, 1 in Olanda, 1 in Danimarca, 1 in Spagna, 1 Regno Unito-, 1 in Israele e 8 negli Stati Uniti.
Poiché la maggiore quantità di sangue cordonale depositato presso la Banca può aumentare le probabilità di compatibilità con le necessità delle persone malate, risulta chiaro quanto importante sia l’incentivazione della donazione, anche considerando la circostanza di un servizio regolarmente pagato e con una resa purtroppo non corrispondente alle risorse investite. Si consideri, peraltro, che anche i progetti alternativi ai trapianti, per esempio la ricostruzione delle cartilagini con sangue cordonale con minore cellularità, risultano bloccati dalle minori donazioni. E anche qui, detto solo per esempio, si pensi a un interessantissimo progetto riuscito e realizzato dall’Unità operativa di Ortopedia del Di Venere diretto da Vincenzo Caiaffa.
Poiché è immenso il valore di una sola persona salvata o tenuta in vita con minori problemi, vale dunque la pena intensificare la donazione e la raccolta, e per questo fu proposto l’emendamento Cloe, così da riportare la donazione almeno al livello del 2009.
La normativa pugliese, unica in Italia, prevede che tutti i dirigenti medici dei punti nascita pubblici, abilitati al prelievo del sangue cordonale, siano tenuti a proporre la donazione alle donne in gravidanza all’atto della presa in carico in vista del parto, anche qualora tale attività sia svolta in regime di attività libero-professionale intramuraria o extramuraria. L’accettazione o il rifiuto alla donazione non dev’essere motivato, ma deve essere sottoscritto e allegato alla cartella clinica.
È chiaro che la mancata proposta alla donazione da parte dei dirigenti medici, o la mancata allegazione alla cartella clinica della relativa dichiarazione, rappresenterà una violazione delle norme d’organizzazione aziendale con tutte le conseguenze anche disciplinari.
Ringrazio per la collaborazione e i suggerimenti Michele Santodirocco e Giuseppe Fania, rispettivamente Direttore medico della Banca del sangue e referente dell’Unità operativa di Medicina rasfusionale della Casa sollievo della sofferenza, e Angelo Ostuni responsabile della Struttura Regionale di Coordinamento della Medicina trasfusionale.
Un ringraziamento alla dirigente regionale Antonella Caroli per le attività di esecuzione della norma, attraverso il protocollo operativo”.
La Regione Puglia, in continuità con quanto già definito con gli altri provvedimenti di Giunta, ha dato ulteriori indicazioni in merito alla erogazione delle prestazioni sanitarie in regime di ricovero e di specialistica ambulatoriale.
“Soddisfazione – è stata espressa dall'assessore alla Sanità, Rocco Palese- per l'approvazione del provvedimento. Grazie all'impegno del Dipartimento Salute sono stati tra l'altro rispettati i tempi auspicati dai Gruppi di maggioranza e dalle Commissioni”.
La delibera di oggi, pur confermando quanto già determinato, ha posto particolare attenzione ai seguenti aspetti:
a) ruolo di responsabilità e sorveglianza delle figure professionali coinvolte nella gestione delle liste d’attesa e delle Agende di prenotazione;
b) attivazione dei percorsi di tutela previsti dal PRGLA e in particolare delle preliste in caso di tempi garantiti e prendere in carico la prenotazione;
c) attivazione CUP unico regionale e possibilità di monitorare in tempo reale le agende in merito alla disponibilità delle prestazioni messe a disposizione e quanto effettivamente prenotato;
d) attivazione nel CUP di sistemi di avviso previsti dal PRGLA in caso di indisponibilità delle prenotazioni che consentano di attestare l’eventuale “blocco delle liste”;
e) indicazione delle classi di priorità nella pubblicazione dei dati sul rispetto dei tempi di attesa nel sito istituzionale e nel database regionale;
f) rispetto del rapporto tra l’attività in libera professione e in istituzionale sulle prestazioni erogate e/o di sforamento dei tempi di attesa massimi per numerose prestazioni, calcolato su base mensile e per singolo professionista. Tali dati devono essere resi pubblici sui siti istituzionali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale;
g) difficoltà nella gestione delle informazioni sulla mancata disdetta delle prenotazioni e ritardi nell’applicazione delle eventuali sanzioni da parte delle aziende;
h) costituzione Comitato di Vigilanza e Sorveglianza Liste d’Attesa. Si è provveduto ad istituire la Cabina di Regia Monitoraggio Liste di Attesa, nominandone i componenti.
Nell’ambito dell’attività di monitoraggio e vigilanza della Cabina di Regia potranno essere coinvolti le Organizzazioni sindacali, le Associazioni dei pazienti, le Associazioni di Volontariato, la rappresentanza CCM, Cittadinanza Attiva, Tribunale del Malato, nonché altri rappresentanti di settore o dell’utenza, al fine di garantirne la più ampia partecipazione.