Vasta operazione della Guardia di Finanza di Foggia. Arrestate 16 persone, alcune delle quali contigue alla “società foggiana”.
Questa mattina il comando provinciale delle Fiamme Gialle di Foggia, in collaborazione con il Nucleo P.E.F. di Bari – G.I.C.O. ed il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, con l’ausilio di un elicottero, hanno tratto in arresto 16 persone in quanto ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti, fabbricazione e detenzione illecita di armi clandestine, furto, ricettazione ed evasione.
Il provvedimento custodiale, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, scaturisce dalla prosecuzione delle attività investigative che nel mese di ottobre 2022 avevano portato all’arresto di 10 persone ritenute responsabili di estorsioni, furti, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi.
Le indagini hanno permesso di ricostruire un’intensa attività di spaccio, in particolare di cocaina, con base in un box del quartiere Candelaro ove la droga veniva depositata, lavorata e suddivisa in dosi. Poi le dosi venivano recapitate agli spacciatori incaricati della vendita al dettaglio presso diverse piazze di spaccio della città. Le comunicazioni tra gli indagati avvenivano mediante schede telefoniche intestate ad extracomunitari ed adottando un linguaggio criptico, tramite messaggi o squilli di telefono in base ad un codice convenzionale precedentemente concordato per indicare i luoghi di consegna della droga ed ostacolare le attività investigative.
Le attività investigative hanno permesso anche di identificare una persona residente in provincia che, su richiesta degli indagati, avrebbe modificato artigianalmente alcune pistole a salve trasformandole in armi comuni da sparo utilizzate nelle attività delittuose.
Veniva anche ricostruito il furto di centinaia di quintali di acciaio, che sarebbero stati asportati dagli indagati da un deposito di materiali ferroviari di Trenitalia SPA sito nei pressi della stazione di Foggia dopo aver reclutato due dipendenti infedeli e poi i materiali trafugati sarebbero stati rivenduti ad una società di San Severo.
Oltre agli arresti sono state eseguite anche 16 perquisizioni, con l’ausilio dell’elicottero Volpe 404 del Reparto operativo aeronavale di Bari e di unità cinofile, nel rione Candelaro ed in altri quartieri della città nonché a Lucera, Bovino, Orsara di Puglia, Serracapriola e Monteguelfo in provincia di Benevento. Sono state rinvenute 2 pistole, 2 fucili e centinaia di munizioni di vario calibro che si aggiungono alle 4 pistole sequestrate nel corso delle indagini.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e, indipendentemente dal quadro indiziario emerso dalle indagini e che ha dato luogo ai provvedimenti cautelari, la posizione degli indagati è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e non possono essere considerati colpevoli fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.
«I nonni sono un bene prezioso. Per noi dell'ICS da Feltre Zingarelli è un giorno importante, anzi eccezionale», il messaggio di chi ha partecipato all’evento.
Due nonni, Lello e Milli hanno animato, giocato, raccontato barzellette e ricordato i giochi d'epoca, con tutti gli alunni entusiasti.
Tutti i bambini questa mattina, 02 ottobre 2023, hanno trascorso una giornata indimenticabile in compagnia dei propri nonni presso la BiblioCEP. Don Antonio Menichella e Marina Mazzarella hanno organizzato questa grandiosa sorpresa per i bambini, ripetuta nel pomeriggio con tutti i nonni che hanno partecipato, divertendo e coccolando i propri nipotin.
I ricordi, le abitudini, le monete e i giocattoli dell'epoca, hanno animato l'intera giornata tra sorrisi e coccole degli affettuosi nonni.
Gli organizzatori e chi vi ha preso parte ringrazino la Biblioteca dei ragazzi e delle ragazze BiblioCEP per questa giornata di grandi emozioni, con l'augurio che questo possa diventare la normalità dei rapporti quotidiani.
Un cellulare rubato a un personaggio della tv, o scrittore o blogger che sia, non è una notizia rilevante e per me non va pubblicata.
Sono altri gli argomenti che la stampa dovrebbe trattare. Ma i click e le vendite sono più importanti della notizia.
Ai cittadini foggiani rubano auto, cellulari, negli appartamenti, e nessuno ne parla, nessuno chiede scusa, nessuno si indigna.
Al personaggio tv, o scrittore o blogger che sia, tutti si prostrano, mente a lui aumentano followers che tradotto significa soldoni. Denigrare artatamente prolifica proporzionalmente al menefreghismo di chi da foggiano amplifica certi immondezzai cercati.
Ormai Foggia è meta di questa parassitaria prassi e nessuno la contrasta. Anzi, da veri traditori, c'è chi tra i foggiani la utilizza per proprie finalità, disconoscendo l'appartenenza.
Così si depaupera una professione che oggi, con queste pubblicazioni, fa più spettacolo che informazione, come i giornalisti al posto dei professionisti, che in tv parlano senza aver ruoli specifici nella materia discussa. Una prassi ben consolidata per indurre lo spettatore a credere in ciò che conviene e non che è.
È disinformazione. Sono dei fake!
Le scuse al personaggio tv, o scrittore o blogger che sia, che volutamente non nomino per non dargli altra inutile visibilità, sono solo le ennesime indecenti prostrazioni di chi non ha nel cuore e nella mente la nostra bella amata città di Foggia, oggi usata e abusata per meri fini elettorali, propaganda personale, business giornalistico.
A lui, al personaggio tv, o scrittore o blogger che sia, chiedo se nella sua tanto nominata New York non accade nulla. E se accade, perché non ne parla? Misero lui, gli piace vincere facile. Anzi, preferisce filmare che denunciare alle Autorità giudiziarie, perché così ottiene like e followers. La giustizia e la legalità per lui sono valori secondari, a quanto pare.
Chi giudica e poi diffama Foggia non vivendoci è genericamente il solito usurpatore che con la disinformazione fa credere il contrario, che approfitta di uno status temporaneo, che tra l'altro è dilagante in tutta Italia, facendolo diventare stanziale, distorcendo verità che non vuol dire. E fino a ora di casi identici ne sono accaduti diversi e tutti verso Foggia, facendo trasparire inequivocabilmente l'incapacità politica e istituzionale di chi la dovrebbe difendere.
Questo va detto e scritto, e anche denunciato, perché noi foggiani abbiamo una dignità da difendere, rimandando al mittente, chiunque sia, ciò che ci offende, mentendo.
Foggia è bella e quella non è una notizia.
#puntidisvista ♨️ #freethinker #Foggia #fakenews #legalità #informazione #disinformazione #giornalismo
Secondo risultato positivo per i Rossoneri allenati da mister Cudini. In casa, allo Zaccheria finalmente a porte aperte, il Foggia batte la Turris per 2 reti a 1.
Prima metà di gara equilibrata, con qualche sprazzo da entrambe i lati e una traversa.
Nella ripresa Cudini ridisegna lo schema e in campo si vedono più azioni. Il Foggia è tenace, ci crede, sorretto anche dai suoi tifosi che attendono un guizzo per una rete che lo Zac merita. Al 70esimo, però, è la Turris a passare in vantaggio, su tiro di Scaccabarozzi, non trattenuto da Nobile. Il Foggia reagisce e fa ben capire le sue intenzioni. Entra Embalo e l’area piccola avversaria sembra molto più vicina e perforabile. E il guizzo arriva. Al 76esimo Embalo gonfia la rete partenopea, complice anche una deviazione. Lo Zaccheria finalmente esplode di gioia e con esso quella di Embalo che ritorna a segnare. Gli undici avversari accusano il colpo, sono frastornati e i Satanelli ne approfittano. Attaccano e tra fraseggi a centrocampo e incursioni nell’area piccola, Salines a sette minuti dal fischio finale sigla la rete della vittoria.
Finalmente, e dopo la prestazione a Catania, si vede un Foggia assetato di vittorie. La difesa è massiccia, seppur gli estremi difensori devono migliorare la parte finale. Certo, manca chi disegna il gioco in campo e un rifinitore, ma la sostanza c’è e Cudini sta cercando di amalgamarla meglio. Nel natalizio potrebbe essere il prossimo passo societario quello di rafforzare una compagine che può ambire a tanto e bene.
«Contento dei punti ma voglio un Foggia più padrone del campo» le parole di mister Cudini prima della gara. Sembra aver messo in pratica ciò detto.
Il Foggia, così, al sesto appuntamento con il campo, si porta a 11 punti, terza in classifica dopo il Latina a pari punti, superando la Turris ferma a 10. Domenica 08 settembre 2023, per la settima giornata di Lega Pro girone C, i Rossoneri saranno ospiti del Monopoli, fermo a soli 3 punti. Una gara tutta da seguire per un’avversaria che cerca la vittoria. E in casa si sa si è favoriti.
Cartellino di Gara
Gara disputata a Foggia, nello stadio Pino Zaccheria, valevole per la 6^ giornata di campionato di Lega Pro, girone C. Giornata fresca, gradevole sugli spalti, un primo ottobre appena autunnale.
CALCIO FOGGIA 1920: (modulo 3-5-2) Nobile, Salines, Carillo, Di Noia, Vezzoni (35’st Papazov), Martini (35’st Rossi), Marino, Schenetti (42’st Vacca), Antonacci, Peralta (43’st Idrissou), Tonin (20’st Embalo). A disposizione: Dalmasso, De Simone, Vacca, Pazienza, Agnelli, Riccardi, Fiorini, Brancato. Allenatore: Mrko Cudini.
TURRIS CALCIO: (modulo 3-4-3) Pagno, Cocetta, Miceli, Frascatore; Cum (32’st Pugliese), Scaccabarozzi (32’Esempio), Franco, Contessa, Giannone (21’st Matera), Maniero (21’st De Felice), Nocerino (11’st D’Auria). A disposizione: Iuliano, Fasolino, Esempio, Guida, Maestrelli, Pavone, Musumeci, Burgio, Pugliese. Allenatore: Caneo.
Arbitro: Il Sig. Andrea Bordin di Bassano del Grappa
Assistenti: I sigg. Tempestilli di Roma 2, Bianchini di Perugia, quarto uomo Vingo di Pisa.
Marcatori: 25esimo st. Scaccabarozzi (T), 31esimo st. Embalo (FG), 38esimo st. Salines (FG)
Ammoniti: Carillo (FG), Giannone (T), Antonacci (FG), Marino (FG), Miceli (T), Salines (FG), De Felice (T), Esempio (T).
Espulsi: nessuno.
Le opere del grande artista americano in mostra dal 14 ottobre al 26 novembre nella galleria di Giuseppe Benvenuto, già curatore della mostra di Banksy a Vieste.
Arrivano a Foggia le opere iconiche e provocatorie di uno dei più grandi artisti della street art, Shepard Fairey, in arte Obey. Amato anche da Barack Obama di cui trasformò l'immagine in un'icona mondiale durante la campagna elettorale del 2008 Obey, con il suo stile inconfondibile, sarà in mostra presso la Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia dal 14 ottobre al 26 novembre.
“Against the tide” sarà inaugurata alle 18.30 di sabato 14 ottobre in Viale Michelangelo, 65 e sarà visitabile tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, fino al 26 novembre.
‘Against the tide’ è il titolo dell’esposizione formata da diciotto opere ricercate, tra collage, serigrafie, HPM su carta e copertine di vinili. Il visitatore potrà compiere un viaggio visivo che stimola riflessioni su temi di grande attualità: dalla discriminazione razziale al consumismo, dalla disparità di genere alla devastazione ambientale, argomento quest’ultimo che trova ideale rappresentazione in “Paint it Black”, tra le opere più significative della mostra. Il linguaggio dell‘artista si fonda quasi tutto sul “già visto”, avendo interiorizzato non solo la lezione della pop art ma anche quella del linguaggio pubblicitario e della propaganda politica.
“Dopo il grande successo di pubblico della mostra di Banksy che chiuderà domani a Vieste e per la quale ho ricoperto il ruolo di curatore e direttore artistico in collaborazione con MetaMorfosi Eventi, ho pensato - dichiara Giuseppe Benvenuto, direttore della Contemporanea Galleria d’Arte - ad un nuovo evento di portata internazionale per Foggia. Sulla scia della street art, ho puntato su un grandissimo artista, molto apprezzato anche dall’ex Presidente degli Stati Uniti. Sono certo che la città, che ha tanta fame di cultura, risponderà con interesse e curiosità”.
Contemporanea Galleria d’Arte.
di Giuseppe Benvenuto
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le “Lettere meridionali” di Pasquale Villari, pubblicate nel 1875 dall’ “Opinione” di Torino, avevano per la prima volta, in maniera decisa, posto l’accenno sulle gravissime responsabilità dei governi conservatori liberali per il modo in cui avevano gestito, nei primi quindici anni del Regno d’Italia, l’annessione delle province del Mezzogiorno, definita più tardi «conquista regia» da Guido Dorso. Una conquista avvenuta utilizzando mezzi repressivi violenti contro le rivolte contadine e bracciantili, nel riuscito tentativo di conservare privilegi semifeudali alla borghesia terriera, detentrice di estesi latifondi in gran parte usurpati.
Con Villari nasceva la questione meridionale e con essa «la storia delle analisi, dei dibattiti, delle politiche relative ai problemi del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese” [1], costringendo il conservatorismo liberale al potere ad affrontare con analisi politiche, economiche e storiche i condizionamenti classisti e gli errori di fondo che avevano seriamente compromesso il breve percorso unitario. Un percorso sempre più fragile nel momento stesso in cui la Destra storica stava perdendo il potere e avanzavano prepotentemente, soprattutto nel Mezzogiorno, le sollecitazioni clericali, socialiste, anarchiche.
Il pensiero politico di Villari veniva subito ripreso dai giovani conservatori toscani Franchetti e Sonnino con un saggio pubblicato nel 1877 in due volumi “La Sicilia nel 1876” [2], il primo scritto da Franchetti sulle condizioni amministrative e politiche, il secondo da Sonnino sulle infelici condizioni dei contadini siciliani.
Leopoldo Franchetti era nato a Livorno nel 1847 da una benestante famiglia di origine ebraica. Si era laureato in Legge nel 1870 a Pisa, dove aveva incontrato Sonnino e aveva ricevuto gli insegnamenti di Pasquale Villari. Dopo l’inchiesta sulla Sicilia del 1876, fondava nel 1878 insieme a Sonnino la rivista “Rassegna settimanale”. In seguito, nel 1910, insieme a Giustino Fortunato fondava l’ “Associazione per gli interessi del Mezzogiorno”, presiedendola fino alla morte avvenuta nel 1917.
Sidney Sonnino nasceva nello stesso anno a Pisa, oltre che cofondatore con Franchetti della “Rassegna settimanale” di Firenze, fondava nel 1901 “Il Giornale d’Italia”. Sarà eletto ininterrottamente dal 1880 al 1913 alla Camera dei Deputati dalla XIV alla XXIV legislatura, svolgerà le funzioni di Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro nel 1889, di ministro delle Finanze nel biennio 1893-94, di ministro del Tesoro dal 1894 al 1896, di Presidente del Consiglio dall’8 febbraio al 27 maggio 1906 e dall’11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910, di ministro dell’Interno e, più volte, di ministro degli Affari Esteri dal 1914 al 1919. Sarà nominato senatore il 3 ottobre 1920, due anni prima della morte avvenuta nel 1922 [3].
Il viaggio di Franchetti e Sonnino in Sicilia, al fine di studiare sul campo le condizioni sociali, politiche e amministrative, nonché i rapporti tra mafia e poteri locali, era iniziato dopo che con legge del 3 luglio 1875 si era costituita una Giunta parlamentare d’inchiesta al fine di indagare sullo stato della Sicilia. I risultati della Giunta erano stati presentati il 3 luglio 1876 dal deputato Bonfandini [4]. Il dibattito politico, precedente e successivo, alla relazione sull’inchiesta aveva assunto toni estremamente aspri con la Sinistra parlamentare che colpevolizzava la Destra di non aver adottato le politiche necessarie a sanare gli squilibri e le disuguaglianze del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese, privilegiando il mantenimento di un sistema feudale agrario e scatenando una questione sociale che aveva raggiunto livelli estremi. Ma più dell’inchiesta parlamentare erano le relazioni di Franchetti e di Sonnino a cogliere la vera natura della questione agraria e demaniale e della mafia nei suoi intrecci col ceto politico ed economico dominante.
Franchetti e Sonnino avevano, più del loro maestro Villari, focalizzato l’attenzione sulla questione meridionale, mettendo a fuoco fenomeni socio-politici quali «anarchia delle classi dirigenti, ribellioni contadine, resistenze regionalistiche, larga influenza ideologica del clero», in un contesto sociale dove l’ostacolo primario allo sviluppo della società era rappresentato dall’assoluto predominio del «ceto agrario parassitario e usuraio» nei riguardi del quale i governi liberali del primo quindicennio unitario avevano operato «ora piegandosi al compromesso ora svolgendo una politica puramente repressiva»[5].
Franchetti e Sonnino sono stati portatori di un progetto politico riformistico, pur in un contesto pienamente e consapevolmente conservatore. Un progetto che sarà destinato a non produrre effetti nella realtà socio-economica del Mezzogiorno, nonostante Sonnino avrebbe rivestito in seguito importanti incarichi governativi in qualità persino di presidente del Consiglio dei ministri.
Infatti Antonio Gramsci, in “Alcuni temi sulla quistione meridionale” del 1926 scriveva che il progetto di Sonnino e Franchetti aveva avuto l’aspirazione di «creare nell’Italia meridionale uno strato medio indipendente di carattere economico che funzionasse […] da “opinione pubblica” e limitasse i crudeli arbitrii dei proprietari da una parte e moderasse l’insurrezionismo dei contadini poveri dall’altra». Il grande intellettuale affermava che «il piano governativo di Sonnino e Franchetti non ebbe neanche l’inizio di una attuazione», spiegandone lucidamente i motivi nel contesto della relazione dei rapporti tra Nord e Sud in riferimento alla particolare organizzazione dell’economia nazionale e dello Stato, «tale per cui la nascita di una classe media diffusa di natura economica» e quindi di una «borghesia capitalistica diffusa» era «resa quasi impossibile». Per Gramsci «ogni accumulazione di capitali sul luogo e ogni accumulazione di risparmi è resa impossibile dal sistema fiscale e doganale e dal fatto che i capitalisti proprietari di aziende non trasformano sul posto il profitto in nuovo capitale perché non sono del posto». Gramsci riteneva che i governi liberali non avevano avuto altro obiettivo che conservare quel «mostruoso blocco agrario» che aveva funzionato da intermediario e da «sorvegliante del capitalismo settentrionale e delle grandi banche». Non rilevava all’interno di quel sistema «nessuna luce intellettuale, nessun programma, nessuna spinta a miglioramenti e progressi», se non al di fuori del Mezzogiorno, nei «gruppi politici agrari conservatori, specialmente della Toscana, che nel Parlamento erano consorziati ai conservatori del blocco agrario meridionale» e di cui facevano parte Franchetti e Sonnino, definiti benevolmente «borghesi intelligenti», spaventati dallo spettro dell’anarchismo che Bakunin rappresentava allora nel Mezzogiorno[6]. Era questa l’occasione per polemizzare con Giustino Fortunato e Benedetto Croce, ritenuti i grandi intellettuali a protezione degli interessi dei ceti agrari e quindi definiti come «i reazionari più operosi della penisola»[7].
Nella sua relazione[8] Franchetti aveva ammesso il fallimento del governo e il suo totale cedimento ai poteri locali, legittimi e illegittimi: «In un paese dove niuno crede che le leggi siano superiori a tutti e per tutti uguali, e dove è convinzione generale che la loro applicazione dipenda dalla autorità dei potentati locali, ogni concessione che venga fatta ribadisce l’universale credenza». Sul ruolo dei deputati siciliani, l’intellettuale toscano era ancora più drastico, parendogli che avessero «dai loro elettori il mandato, più che di far nuove leggi, di procurare che siano fatte eccezioni a quelle in vigore».
Sonnino, da parte sua, aveva focalizzato la sua relazione[9] sulle disperate condizioni delle masse rurali del Mezzogiorno, in un contesto sociale che non aveva mai spezzato il legame feudale che costringeva il contadino ad essere legato alla terra e al padrone, laddove, invece, persino in Irlanda nel 1870 con il “Land Act” erano stati assicurati ai contadini i piccoli appezzamenti di terreno in cui lavoravano. L’eversione della feudalità in Sicilia era avvenuta nel 1806, sei anni dopo che fosse promulgata nel Regno di Napoli da parte degli invasori francesi, ma come correttamente scriveva Sonnino «l’abolizione di diritto del sistema feudale non produsse nessuna rivoluzione sociale, appunto perché i feudi […] furono lasciati in libera proprietà agli antichi baroni: onde al legame tra il coltivatore e il suolo, che prima era costituito dalla stessa servitù feudale, non si sostituì come altrove l’altro vincolo della proprietà, ma invece quel legame fu semplicemente rotto, e il contadino si trovò libero in diritto, senza doveri ma anche senza diritti, e quindi ridotto di fatto a maggior schiavitù di prima per effetto della propria miseria»[10].
Con questa terza pubblicazione (si legga la prima e la seconda), è iniziata un’altra libera e volontaria collaborazione culturale. A lui va il ringraziamento della redazione, per aver scelto gli spazi di newsGargano per la divulgazione culturale e storica della Capitanata. È il prof. Michele Eugenio Di Carlo, nato in Belgio nel 1955. Laureato in scienze agrarie, numerosi suoi articoli riguardanti la tutela dell'ambiente, l’attualità e la storia del Mezzogiorno sono stati pubblicati da giornali e riviste locali, regionali e nazionali. È socio della Società di Storia Patria, socio fondatore del movimento per l’equità, promotore della rete culturale meridionalista Carta di Venosa.
Nei suoi anni, sempre colmi di studi e divulgazioni, ha pubblicato vari libri. Alcuni sono: “Contadini e braccianti nel Gargano dei briganti (2015)”, “Il Gargano al crepuscolo del Settecento. Le proposte “eversive” (2018)”, “Sud da Borbone a brigante (2020)”. È anche co-autore ei testi: La “secessione letteraria” in AA.VV. La Questione meridionale (2019), “Galiani e Giannone, due garganici, due storie in AA.VV. Inediti su Pietro Giannone, 2021, “Il comprensorio di Apricena, Lesina, Poggio Imperiale tra Settecento e Ottocento in AA.VV. Percorsi della conoscenza, 2022, Tracce di revisionismo storico negli scritti di Michele Vocino in AA.VV. Storie di studiosi di Capitanata tra il XIX e il XX secolo, 2022.
_______
[1] P. BEVILACQUA, La questione meridionale nell’analisi dei meridionalisti, in Lezioni sul meridionalismo, Sabino Cassese (a cura di), Bologna, Il Mulino, 2016, p. 15.
[2] L. FRANCHETTI – S. SONNINO, La Sicilia del 1876, Firenze, Barbera, 1877.
[3] Scheda senatore Sidney Sonnino, sito del Senato della Repubblica, senatori d’Italia.
[4] Relazione della Giunta per l’inchiesta sulle condizioni della Sicilia: nominata secondo il disposto dell’articolo 2 della legge 3 luglio 1875, Roma, Tip. Eredi Botta, 1876.
[5] R. VILLARI (a cura di), Il Sud nella storia d’Italia, vol. 1°. Bari, Laterza § Figli, 1966, p. 119.
[6]A. GRAMSCI, Alcuni temi della quistione meridionale, in Id. La questione meridionale (a cura di Franco De Felice e Valentino Parlato), Roma, Editori Riuniti, 2005, pp. 181-183.
[7] Ivi, pp. 184-85.
[8] L. FRANCHETTI, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia, Firenze, Barbera, 1877.
[9] S. SONNINO, I contadini in Sicilia, Firenze, Barbera, 1877.
[10] R. VILLARI (a cura di), Il Sud nella storia d’Italia, vol. 1°, cit., p. 136.
Giovedì 5 ottobre 2023 alle ore 19, prende il via a Monte Sant’Angelo Organ'Aria 2023, apprezzatissima rassegna itinerante ideata dal Conservatorio di musica "Umberto Giordano" di Foggia e realizzata con il contributo della Fondazione Monti Uniti e le Diocesi del territorio con il principale obiettivo di valorizzare gli organi storici del territorio.
L’inaugurazione di questa sesta edizione è affidata all’organista toscano Gabriele Giacomelli, professore presso il Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna, che terrà un concerto all’organo settecentesco della Chiesa della SS.ma Trinità di Monte Sant'Angelo.
L'INGRESSO AI CONCERTI È GRATUITO
GABRIELE GIACOMELLI dopo i diplomi di Pianoforte e Organo, si è laureato in Storia della Musica presso l’Università di Firenze. Svolge un’intensa attività concertistica in Europa, USA e in America del Sud. Ha inciso vari CD dedicati che hanno ricevuto riconoscimenti dalla stampa specializzata. È autore di decine tra libri e saggi che sono stati pubblicati in Italia e all’estero. È coautore con il violinista Salvatore Accardo dei libri di testo per le scuole medie Stradivari (Bompiani, 2012) Sulle note di uno Stradivari (Fabbri, 2017) ed Effetto Stradivari (Fabbri, 2021). È ispettore onorario per il restauro degli organi antichi della Soprintendenza A.B.A.P. di Firenze, Pistoia e Prato ed è professore di Storia della Musica presso il Conservatorio di Musica di Bologna.
Seguirà, sabato 7 ottobre, a San Severo, un “Concerto Promenade” con l’organista Francesco Di Lernia e il mezzosoprano Angela Bonfitto. L'appuntamento è alle ore 20 presso la Chiesa del Carmine per giungere poi, a piedi, a San Lorenzo delle Benedettine: due chiese 'vicine' che custodiscono due preziosi strumenti storici, un Pasquale D'Onofrio del 1839 e un Fabrizio Cimino del 1740 recentemente restaurati.
La rassegna giungerà in Cattedrale a Foggia venerdì 13 ottobre. L'organista Beppino delle Vedove, professore di organo presso il Conservatorio di Udine, concerterà insieme alla Giordano Brass Ensemble, formazione costituita da professori e studenti del Conservatorio di Foggia.
Organ'Aria 2023 si chiuderà mercoledì 18 ottobre, sempre in Cattedrale a Foggia, con un appuntamento speciale dedicato alla Schola Gregoriana del Conservatorio e della Cattedrale diretta da Antonio Marinozzi, con Giovanni Petrone all’organo.
Un appuntamento da non perdere, per non dimenticare le origini di una città fondata da un miracolo e sugellata dalla volontà federiciana che la erse a centro culturale-storico-paesaggistico di gran parte della penisola italica.
Giovedì 05 ottobre, alle ore 18, presso la sala Diomede del Museo Civico di Foggia, in via Arpi -via centrale e storica del capoluogo dauno-, si svolgerà l’inaugurazione della mostra pittorica “Foggia com’era”.
Gli “Amici del Museo Civico di Foggia” hanno voluto fortemente tre maestri, Walter Aquilino, Anna Maria Del Giudice e Franco Maruotti, testimoni della storia locale. Saranno esposte le loro opere, presentate dal critico d’arte Gaetano Cristino.
Una mostra con opere che raffigurano angoli del nostro centro storico per ricreare nell’animo del visitatore un viaggio virtuale nel tempo attraverso la visione anche di parti scomparse della città di Foggia o poco conosciute.
Una serie di lavori realizzati da questi noti artisti foggiani, autori già di varie rassegne artistiche locali e nazionali, opere realizzate con diverse tecniche: disegni, acquerelli e dipinti ad olio, che raffigurano edifici, chiese ed anche suggestivi particolari di monumenti e vie e slarghi del nucleo più antico della città di Foggia.
Dopo i saluti ed una introduzione di Carmine de Leo, presidente degli Amici del Museo, seguirà una relazione del critico d’arte Gaetano Cristino, si procederà quindi all’inaugurazione di questa mostra sulla vecchia Foggia istallata nella vasta sala Diomede del Museo.
Questa iniziativa è la prima di una serie che l’Associazione Amici del Museo ha messo in cantiere finalizzata alla riscoperta ed alla rivalutazione del nostro centro storico nei confronti di un più vasto pubblico.
Un programma di incontri, conferenze, mostre e visite guidate, che vedranno impegnati storici ed artisti locali, ma anche i giovani delle scuole foggiane con concorsi e coinvolgimenti in brevi esperienze didattiche, affinché quest’area oggi in parte segnata da un inarrestabile degrado urbano, possa essere rivalutata e apprezzata per la sua storia ed il fascino di angoli più o meno segreti che conservano ancora ambienti urbani del tempo che fu.
La mostra resterà aperta fino al 04 novembre, dal martedì a domenica, dalle ore 09:00 alle 12:30 e solo nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 16:00 alle 18:30.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Cento alunni di quattro istituti scolastici di Foggia sono pronti a volare con lo stormo di “Uccelli”. La pluripremiata produzione della Compagnia Bottega degli Apocrifi farà tappa anche nel capoluogo dauno, coinvolgendo bambini e adolescenti provenienti dall’ITS “Notarangelo-Rosati”, dall’I.C. “Catalano-Moscati”, dal Liceo Scientifico “A. Volta” e dal Circolo Didattico “San Ciro”.
Venerdì 29 settembre nell’auditorium dell’Istituto Tecnico “Notarangelo-Rosati” è stato presentato il progetto “Uccelli” a Foggia - realizzato dal Comune di Foggia, in sinergia col Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con Parcocittà e con quattro Istituti scolastici - che partirà il 3 ottobre. Sono previsti dieci giorni di pratica teatrale e durante gli ultimi tre saranno a Foggia anche i ragazzi di Manfredonia e di Corato, dove lo spettacolo è andato in scena il 28 settembre scorso.
Sabato 14 ottobre è in programma lo spettacolo che vedrà i bambini e gli adolescenti al fianco degli attori e dei musicisti della compagnia Bottega degli Apocrifi.
Il filo rosso che guiderà il lavoro sarà “Uccelli” di Aristofane, un testo di oltre 2500 anni fa che sembra scritto ieri e che continua a interrogarci sulla ricerca della città ideale e sul potere di strumentalizzazione della parola.
“Uccelli” di Aristofane è un progetto speciale nato nel 2019 a Manfredonia, per vivere e restare nella città sipontina con il coinvolgimento degli attori e dei musicisti della compagnia e di 100 bambini e ragazzi.
«Poi è successa una cosa straordinaria, un’organizzatrice teatrale spagnola lo ha visto e ci ha chiesto di portare il progetto a Saragozza, quindi ci ha spinto a trovare un modo di replicabilità di un progetto di per sé unico e irripetibile», ha spiegato Stefania Marrone, drammaturga e direttrice organizzativa della compagnia Bottega degli Apocrifi, che ha aggiunto: «Dopo Saragozza, “Uccelli” è volato nel borgo lucano di Irsina, a Napoli, a Corato e presto sarà a Foggia».
“Uccelli” è diventato un format replicabile che si può attuare in qualunque città, coinvolgendo le giovani generazioni. È sempre lo stesso ma cambia tutte le volte, perché crea delle comunità teatrali.
«Ma c’è una condizione particolare», ha ammonito Stefania Marrone: «Chi accoglie questo progetto in qualche modo lo abbraccia e se ne prende cura insieme a noi».
È un progetto che vede una compagnia intera e una comunità di artisti stare su un territorio a contatto con la comunità per una settimana o dieci giorni, per poi restituire collettivamente al resto della città un lavoro corale che parte dagli “Uccelli” di Aristofane, ossia dalla storia di due uomini che lasciano la propria città per incamminarsi alla ricerca di un luogo ideale.
«Definire questo progetto un laboratorio è riduttivo. È un esperimento nuovo, che mette insieme ragazzi di ogni fascia d’età in un’esperienza unica. Il testo scritto da Aristofane parla di problemi ancora aperti», ha sostenuto Giuseppe D’Urso, già presidente del Teatro Pubblico Pugliese e promotore del progetto nella città di Foggia.
Entusiaste del progetto tutte le dirigenti degli istituti scolastici coinvolti. «È un orgoglio essere riusciti a mettere insieme quattro scuole della città, Parcocittà e una compagnia teatrale. Vedremo i bambini e i ragazzi mettersi in gioco, insieme, cimentandosi in qualcosa che non conoscono e provando ad immaginare la città ideale», ha affermato Irene Sasso, dirigente ITS “Notarangelo Rosati”.
«Abbiamo accolto questa opportunità anche perché si pone in continuità con le attività che facciamo a scuola, come ad esempio il progetto “Siracusa” che ci ha permesso di portare i nostri ragazzi a vedere le rappresentazioni classiche in Sicilia. La riflessione sulla città ideale è quanto mai attuale nella nostra città e ci auguriamo possa essere costruttiva», ha evidenziato Stefania Stango, docente del Liceo Scientifico “A. Volta”.
«È una grande occasione che abbiamo colto al volo. Siamo privilegiati come scuola secondaria di primo grado perché abbiamo già avviato un percorso artistico-espressivo di spessore per i nostri ragazzi, che comprende anche quello teatrale. Siamo certi sarà un’esperienza unica», ha sostenuto Antonella lo Surdo, dirigente I.C. “Catalano-Moscati”.
«Siamo felici che i bambini delle classi 4^ del nostro istituto parteciperanno al progetto. È un’occasione per ripristinare le vocazioni del bambino al divertimento, allo stare insieme, al giocare, al drammatizzare, e quindi allo sviluppare tutte quelle life skills legate allo sviluppo delle emozioni» ha detto Tiziana Zappatore, dirigente Circolo didattico “San Ciro”.
All’incontro hanno preso parte anche i bambini e i ragazzi degli istituti coinvolti, che hanno raccontato cosa li ha spinti a partecipare a questo progetto e quali sono le loro aspettative.
Arriva in Puglia, Foggia compresa, la “Missione Salute” con gli ambulatori mobili delle Misericordie
Dal Foggiano al Leccese sino all’8 ottobre con i volontari giallociano al servizio dei più deboli.
Contrastare il fenomeno dell’esclusione sociale e promuovere un servizio gratuito di prevenzione e protezione sanitaria per chi vive in situazioni di grande vulnerabilità. E’ questo l’obiettivo di “Missione Salute” un progetto della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia che si sposta in questi giorni in Puglia con l’ausilio dei volontari della Federazione delle Misericordie di Puglia. Grazie agli ambulatori mobili che si muoveranno in tutta la Puglia giorno dopo giorno saranno centinaia le persone a cui saranno offerti gratuitamente controlli cardiologici, dermatologici, oltre a cure infermieristiche, informazioni ed assistenza e diversi altri test. Ieri si è cominciato in Piazza del Popolo a Manfredonia con quasi una cinquantina di visite mentre oggi ci si è spostati a Borgo Mezzanone all’interno della nuova foresteria. Poi si proseguirà a Monopoli, Orta Nova, Canosa, Palagiano, Racale, Polignano, Bitritto ed Andria sino all’8 ottobre prossimo.
Coinvolte le misericordie territoriali e gli ambulatori solidali stabili delle confraternite pugliesi con soccorritori, medici ed infermieri per assicurare la massima attenzione possibile alla comunità come sempre accade da oltre otto secoli. Il progetto, a livello nazionale, prevede il coinvolgimento, tra gli altri, dei volontari che svolgono servizio civile, dell’Associazione Medici di famiglia per le Emergenze (AMFE), dell’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (UNITALSI) e del Centro Missionario Medicinali Onlus.