Il 15 giugno grande giornata di mobilitazione di tutto il personale sanitario pugliese. “Comprendiamo le preoccupazioni di Pasqualone: garantire i bisogni assistenziali dei pazienti è la priorità assoluta. Tuttavia le stabilizzazioni, devono essere anche e soprattutto una risposta al lavoro precario”.
Questa la riflessione del Segretario Generale UIL FPL FOGGIA, Gino Giorgione, in merito alle dichiarazioni del Direttore Generale del Policlinico “Riuniti”, Giuseppe Pasqualone in relazione al capitolo stabilizzazioni. “Sicuramente va trovato un equilibrio nell’organizzazione ed è fondamentale assumere nuovi medici. Ma i servizi del Policlinico sono anche garantiti attraverso il lavoro quotidiano di infermieri, operatori socio sanitari e tecnici. E oggi sono in molti in attesa di stabilizzazione. Quindi, nell’ottica di una stabilizzazione equilibrata, è giusto reperire nuovo personale medico ma è altrettanto fondamentale dare risposte alla precarietà del personale di comparto”, precisa Giorgione che prosegue: “Altresi, siamo preoccupati per le tante persone che aspettano mesi per non dire anni per fare esami. Ma, per centrare l’obiettivo abbiamo bisogno di nuovi medici, infermieri e operatori socio sanitari e tecnici di radiologia. Su questo e su tanti altri temi, purtroppo, la Regione Puglia continua a non dare risposte. Lavoratori e cittadini non possono continuare a pagare i tagli e le politiche di rientro decise dal Governo Regionale. Per questo, il 15 giugno daremo vita ad una grande giornata di mobilitazione di tutto il personale sanitario pugliese”.
Con la primavera la temperatura si alza. E con essa anche i termometri della politica iniziano a segnare gradi centigradi più alti. A breve in Capitanata si voterà in undici comuni per eleggere Sindaci e Consiglieri comunali. Ma l’evento atteso è per questo autunno, che dalle nostre parti è quasi caldo come l’estate, un po’ come la primavera.
Mancano poco più di sei mesi e Foggia e il suo Comune, dopo diciotto mesi di commissariamento straordinario prefettizio per infiltrazioni mafiose, riavrà il Sindaco e Consiglieri comunali, Assessori, commissioni, insomma riavrà democraticamente la politica a gestire l’ente.
L’attesa si percepisce sulla pelle, non tanto per riavere in città un indirizzo politico che determini scelte per la comunità, soprattutto per chi vorrà mettersi in gioco, sperando che commissariamento e cause legali ancora ingiudicate facciano da spartiacque tra chi c’è stato e chi vorrà esserci. In altre parole, Foggia vuole nomi e volti nuovi, non i soliti “delfini” o prestanomi dei matusa politici locali, o di rampolli dal pensiero bigotto della res pubblica. Foggia vuole persone pulite e oneste, a prescindere dalla casacca indossata.
Già da tempo associazioni, gruppi cittadini, coordinamenti vari ed anche partiti, hanno abbozzato ipotesi, lanciando nomi nella mischia, tanto per tastare l’umore popolare. Volti noti che si son brucati l’indomani dell’uscita sui giornali.
Tuttavia, tra quelli abbozzati, nessuno ha mai confermato la sua volontà a ricoprire la carica di Sindaco di Foggia. A parte uno, mai eletto Consigliere comunale, particolare molto importante per questa delicata tornata elettorale, ma uscente parlamentare, altrettanta peculiarità che può far la differenza.
È il dott. Nunzio Angiola, eletto deputato per la XVIII legislatura con il M5S nel 2018 e in carica fino al 2022. Nel 2020 lascia le file pentastellate per passare nel gruppo misto di Montecitorio, e infine in quelle di Azione, con Calenda, per riproporsi ma come senatore nelle scorse politiche, senza riuscirvi e forse anche declinando una sua piena collaborazione con il partito “calendiano”. Oggi, difatti, è impegnato con gruppi civici, quel civismo cittadino che si contrappone ai partiti, ma che anche diventa alleato al bisogno e/o ballottaggio. Vedremo.
54 enne di Taranto, ma di adozione foggiana, Angiola è laureato in Economia e Commercio, con dottorato di ricerca. Grazie a esso è stato docente universitario prima a Lecce e ora a Foggia, dove nelle scorse settimane aveva presentato la sua candidatura a Rettore, per poi rinunciarvi. Nel suo passato, oltre a politica e docenza, c’è quella dirigenziale comunale, in particolare nel Nucleo di Valutazione della dirigenza del comune di Torremaggiore dove fu al centro di una controversia.
Bene. Finite le presentazioni giacché stiamo parlando del primo candidato ufficiale a Sindaco di Foggia, passiamo alle motivazioni di tal scelta, che alla luce odierna, ancora pubblicamente opaca, non sono facili da prendere.
A volerlo Sindaco, sostanzialmente, sono due associazioni, fondate in men che meno di un mese: “Effetto Foggia” condotta dallo stesso Nunzio Angiola e con la collaborazione di Francesco Solitto, dirigente medico al Policlinico Riuniti di Foggia, e “Foggia 5.0” guidata da Carlo Russo, ma sempre con Angiola suo vice.
La scelta di candidarsi a Sindaco, come ha preannunciato in una nota alla stampa, è stata indotta dalla volontà popolare, di ogni genere, estrazione, età. Una standing ovation, diremo noi, mossa dal basso, proprio come vorrebbe la politica, da chi sente vicina la necessità di vivere bene e meglio e migliorare situazioni che hanno fatto sprofondare Foggia in tutte quelle classifiche nazionali che determinano, poi, l’economia locale. Angiola ha dato ascolto a chi lo ha scelto, a chi crede nelle sue capacità e nelle esperienze politiche e parlamentari.
Il claim, con tanto di hashtag, che lo accompagnerà nella sua volata alle urne e, se i foggiani lo vorranno, verso Palazzo di Città è #FinalmenteFoggia, che presenterà alla città e alla stampa in una conferenza al Samì, ristorante in fiera, mercoledì 26 aprile, alle ore 10:30. Dopo sarà ufficialmente il primo candidato sindaco per Foggia.
Nel frattempo si attendono i prossimi candidati e loro programmi.
Azioni concrete e non solo numeri per riempire registri da mostrare a fine anno come resoconto, posti di blocco diversificati e improvvisi e non solo nelle solte aree cittadine, lotta più asfissiante alla criminalità organizzata e mafiosa e alla dilagante minicriminalità giovanile. Questo e altro nella riflessione del dott. Giuseppe Mainiero, già Consigliere comunale a Foggia, che con rammarico, tra l’altro diffuso e condiviso da molti foggiani, in una “Lettera Aperta” inviata alla stampa punta anche il dito al commissariamento del Comune che doveva bonificare la città. [ndr.]
«Ciò che è accaduto qualche sera fa nel centro della Città pare sia passato sotto silenzio. O almeno mi sembra, per le modalità con cui è avvenuta la brutale aggressione che ha colpito un imprenditore, che sia mancata e continui a mancare un'attenzione speciale nei confronti di un'emergenza che sta mostrando tutta la sua brutale pericolosità.
È solo l'ultimo episodio in termini corologici. Ormai Foggia in determinate zone ed ore è terra di nessuno. Ostaggio di vere e proprie bande criminali.
Il fatto che un cittadino possa essere tranquillamente pestato e rapinato nel centro di Foggia alle 21, invece, dovrebbe consegnare a tutti – innanzitutto a chi ha responsabilità politiche di primo piano – l'urgenza di affrontare il tema del presidio e del controllo del territorio con maggiore serietà.
Sia chiaro: l'attività svolta dagli agenti delle Forze dell'Ordine è encomiabile e straordinaria. Come lo è quella di tutti gli organi dello Stato chiamati a lavorare nel campo delicatissimo della sicurezza. Ma il modello va ripensato in termini di efficacia.
È evidente che occorre una ridefinizione delle strategie e delle modalità stesse con cui si controlla la Città. Ed entrambe non possono non essere, soprattutto nella terra della "Quarta mafia", una priorità della politica e, nello specifico, del Governo e del Ministero dell'Interno.
Matteo Piantedosi sarebbe pregato di dare un segnale.
Dopo i risultati eccellenti conseguiti dalla DDA e dalla magistratura, che hanno letteralmente decapitato i vertici delle cosiddette "batterie" mafiose, Foggia oggi deve fare i conti in larga parte con le "terze e quarte" file di quei sodalizi criminali. E, in particolare, con forme di microcriminalità giovanile sempre più violente e feroci.
È chiaro che siamo in presenza di una situazione che richiede strategie di contrasto e di affermazione della presenza dello Stato nuove e, se vogliamo, diverse sul piano organizzativo ed operativo. Strategie che vanno messe in campo sulla base delle indicazioni elaborate dal Governo e dal Viminale, sempre ammesso che ne abbiano.
Purtroppo la mia sensazione è che su questo fronte, al netto di qualche dichiarazione propagandistica, l'attenzione politica di chi è al Governo sia largamente insufficiente. E mi sembra che nessuno dei parlamentari che sostiene l'esecutivo Meloni avverta la responsabilità di adoperarsi per segnalare l'esigenza di un cambio di passo e la necessità di rispondere in modo più efficace al bisogno di sicurezza della nostra Comunità.
Aver prolungato il Commissariamento del Comune di Foggia non serve a nulla se non si procede contestualmente alla bonifica della Città rispetto alla presenza di queste bande criminali che spadroneggiano indisturbate.
Come ho avuto modo dire in più occasioni, ad esempio, la dislocazione dei posti di blocco e dei pochi agenti che si sacrificano ogni giorno nelle nostre strade forse dovrebbe essere differente. Forse queste preziose risorse umane, oltre ad essere incrementate in termini numerici, dovrebbero essere impiegate presidiando innanzitutto i luoghi in cui la criminalità prolifera piuttosto che tenute, mi si passi la provocazione, a difesa della Fontana del Sele.
Quelle donne e quegli uomini, del cui impegno dobbiamo essere grati ogni giorno, potrebbero essere maggiormente utili – specie in un momento di carenza di organici – con un pattugliamento della Città più diffuso e con controlli più serrati laddove la microcriminalità si ritrova e si organizza.
Nessuno, tantomeno io, vuole ovviamente insegnare al Prefetto o al Questore come fare il loro mestiere. Ma le allarmanti notizie quotidiane che leggiamo ed ascoltiamo ci dicono che occorrono risposte diverse.
Non c'è tempo da perdere. A Foggia serve una politica che sappia fare la propria parte, con credibilità, consapevolezza, autorevolezza e competenza.
Il controllo del territorio non può prendere in considerazione solo numeri e dati da inviare al Ministero, in una sorta di logica ragionieristica che prevede il semplice riempimento di una scheda con le voci di veicoli fermati, persone identificate e pregiudicati.
Mi chiedo se sia possibile che una Città come Foggia non disponga di equipaggi "motomontati" in borghese con turni 8/24. Davvero pensiamo che la sicurezza sia far girare volanti con il lampeggiante acceso a favore di telecamere o di cittadino?
La sicurezza non è propaganda. La sicurezza è percezione e sostanza».
E così la regular season è terminata. Il Foggia, in casa, chiude al quarto posto, a 61 punti in classifica, battendo con un sonoro 4 a 0 la Turris, letteralmente travolta nel secondo tempo.
Da domani saranno i Playoff a impegnare Delio Rossi & Co., in campo dopo il primo turno e dove i Satanelli si presentano con un portfolio non male: su 38 partite, 18 son state vinte, 7 perse e 13 pareggiate.
Sul verde dello Zaccheria il Mister schiera non i soliti undici, rinunciando a Petermann e Shenetti, rafforzando la parte centrale con nuovi ingressi. Sull’altro fonte c’è una compagine che mal che vada si salva dalla retrocessione. E così è stato, ultima squadra non inserita negli spareggi.
La prima tornata di gioco ha visto in campo un Foggia a fasi alterne, esprimendo un gioco che non riesce a finalizzare nell’area piccola avversaria. La Turris si difende e a sprazzi si fa vedere dalle parti di Thiam, che risolve senza problemi. Si gioca prevalentemente a centro campo, dall’una e l’altra parte, quasi si attendesse lo sbaglio. Ma è un assist a bucare la difesa campana, quando al 44’ Peralta vede Bjarkason libero che segna. Foggia 1 - Turris 0.
Il secondo tempo è l’inizio del travolgente gioco dei Rossoneri. Peralta al 2’ porta a due le reti satanelle. C’è gioco su tutto il campo, segno che Delio Rossi ha rivisto qualcosa, pur con lo stesso schema, il 3-5-2. Al 10’ rigore per i padroni di casa e Ogunseye vanifica ogni tentativo della Turris, portando a tre le reti. Il fattore psicologico influisce su tutte e due le squadre. La Turris sembra spegnersi e il Foggia a tratti offre gioco spumeggiante, ma solo a tratti giacché la consistenza e la tecnica prevalgono. La mano di Mister Rossi si vede e, ciliegina sulla torta, al 19’ è Frigerio a siglare il definitivo 4 a 0. Il Foggia gioca, mentre dagli spalti, oggi più che mai vicini, festosi, tambureggianti, si soffre per il finale dell’Audace Cerignola che non arriva. Un risultato importante per la classifica dei Satanelli. Al fischio finale è festa. L’Audace pareggia, fermandosi a 60 punti, uno in meno del Foggia.
Campionato sofferto quello del Foggia e per i foggiani. Tutti sappiamo il perché. E dopo quattro allenatori è finito e ora la roulette del Playoff sancirà il resto.
Cartellino di Gara
Gara disputata a Foggia, nello stadio Pino Zaccheria, valevole per la 38esima giornata di campionato di Lega Pro, girone C.
CALCIO FOGGIA 1920: (modulo 3-5-2) Thiam, Leo (37’st Rutjens), Kontek, Rizzo, Garattoni, Frigerio, Odjer, Di Noia (23’st Capogna), Bjarkason, Peralta (37’st Schenetti), Ogunseye (30’st Iacoponi). A disposizione: Raccichini, Di Pasquale, Petermann, Markic. Allenatore: Delio Rossi.
SS TURRIS CALCIO: (modulo 3-4-2-1) Perina, Miceli, Di Nunzio, Frascatore, F. Rizzo, Zampa (1’st Acquadro), Franco, Schirò (1’st Ercolano); Giannone, Haoudi (39’st D’Alessandro), Maniero. A disposizione: Antolini, Fasolino, Vitiello, Taugourdeau, Boccia, Primicile, Maldonado, Finardi, Longo. Allenatore: Fontana.
Arbitro: Il sig. Centi di Terni.
Assistenti: I sigg. Lipari di Brescia, Barberis di Collegno e Gervasi di Cosenza quarto uomo.
Marcatori: 44’pt Bjarkason (FG), 2’st Peralta (FG), 10’st rig. Ogunseye (FG), 19’st Frigerio (FG).
Ammoniti: Giannone (T), Odjer (FG), Ogunseye (FG), Capogna (FG).
Espulsi: nessuno.
Il 29 marzo 2023, Padre Leonardo Marcucci, è ritornato alla Casa di Dio Padre. Di lui abbiamo ricordi indelebili e chi si recava all’oggi Policlinico Riuniti di Foggia lo incontrava, sempre.
Molte son state le note di cordoglio, da chi lo ha conosciuto a chi ha ricevuto una semplice visita di conforto durante la degenza ai Riuniti di Foggia e da chi si rivolgeva a lui per una preghiera di sostegno, non solo durante i ricoveri anche al di fuori del plesso ospedaliero.
Frate Cappuccino di 86 anni e Cappellano dell’Ospedale dal 1971, Padre Leonardo fu colui il quale sorresse l’allora Padre Pio, ora San Pio da Pietrelcina, quando ebbe un mancamento durante l’ormai famosa celebrazione della sua ultima messa eucaristica.
In un servizio giornalistico, ripreso da più giornali, Padre Leonardo ricordò che mentre teneva la mano di Padre Pio si accorse che le stimmate si stavano chiudendo. Quei due Frati non ci sono più, ma tra la santità di Padre Pio e la devozione altrui di Fra Leonardo, il filo conduttore è la fede e l’altruismo, che va ricordato. A Foggia Fra Leonardo era popolare e soprattutto amato.
Giuseppe Lacertosa, bancario in quiescenza e fotografo solidale (Diversa-Mente. Fotografando con obiettivo solidale) sempre in attività volontaria per regalare gioia e sorrisi, lo ricorda. E mentre lo fa, esorta chi vorrà seguirlo a tener viva la memoria di Padre Leonardo con ricordi.
[Giuseppe Lacertosa, a destra, con Vanni Natola, a sinistra, durante un corso di "Fotografando con obiettivo solidale"]
Ricordo di Padre Leonardo Marcucci (di Giuseppe Lacertosa)
Cari amici,
ho conosciuto Padre Leonardo da quando, poco più di un anno fa è stato nominato vice parroco del convento di Sant’Anna. (parrocchia in cui cerco di vivere e professare al meglio la mia fede).
Tanti sono gli aneddoti che ci ha trasferito proprio sulla vita di San Pio (ricordo anche l’ultima messa concelebrata).
Avrei voluto fermarli anche attraverso filmati e magari, doveroso, inserire dei sottotitoli come già avvenuto in una celebre intervista, non sempre ci sono riuscito.
Purtroppo ora quello che mi resta o resterebbe da fare è, o sarebbe, fare da collante, cercare del materiale e dar “sfogo” alla mia passione di fotografo solidale per realizzare un “qualcosa” che dia lustro a questo semplice fraticello a cui proprio Padre Pio indicò la strada che doveva percorrere: «Tu sarai vicino agli ammalati».
Così ha fatto per oltre cinquant’anni presso gli Ospedali Riuniti di Foggia (ora Policlinico) ma, anche per un breve periodo presso il Don Uva.
Vorrei e, mi rivolgo agli affezionati lettori, una semplice collaborazione, ma utile per dar lustro alla figura del fraticello.
Un grazie di cuore, un caro saluto e se qualcuno non me lo impedisce.
Che Dio vi benedica!
Proviamoci insieme!!! GRAZIE.
Mercoledì 26 aprile alle ore 18,30 l'inaugurazione nella sede di Solidaunia.
Uno studio medico solidale, per garantire assistenza sanitaria gratuita ai cittadini meno abbienti e ai più vulnerabili della città. A Foggia nasce "Conoscere e curare", un servizio promosso dalla onlus Solidaunia e assicurato dall'impegno di decine di medici e infermieri volontari.
LO STUDIO MEDICO SOLIDALE. La struttura è a disposizione per fornire servizi di medicina generale, consulenze specialistiche, farmacoterapia ed educazione sanitaria. Il servizio è gratuito ed è rivolto principalmente a indigenti, senza fissa dimora, migranti ed è già operativo nei pomeriggi di lunedì e mercoledì (Info 3407663401 e 3474487307).
LA CERIMONIA. L'inaugurazione dello studio medico solidale è in programma mercoledì 26 aprile (ore 18.30) in via Fiorello La Guardia 22. Alla cerimonia, durante la quale saranno illustrati i dettagli del progetto, parteciperanno il vescovo della Diocesi di Foggia - Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, l'assessore regionale al Welfare, Rosa Barone, la mediatrice culturale Aneliya Genova e una nutrita rappresentanza di medici e infermieri volontari.
L’ASSOCIAZIONE. L'occasione rappresenta anche l'apertura al pubblico della nuova sede di Solidaunia, che oltre a ospitare lo studio medico solidale propone riunioni, eventi, incontri e manifestazioni in uno spazio comune aperto alle varie associazioni. Attiva dal 2005 nella cooperazione internazionale, Solidaunia è impegnata in vari progetti nel Sud del mondo - in particolare in Guinea Bissau - ed è stata recentemente inserita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità tra le "best practice" in tema di tutela della salute della popolazione migrante e rifugiata per l'impegno nelle campagne del Foggiano per le attività svolte nel progetto SU.PR.EME.
IL PROGETTO. Lo studio medico solidale rientra nel progetto “Conoscere e curare”, finanziato nell'ambito dell'Avviso Pubblico “Puglia Capitale sociale 3.0” per i programmi locali a valere sui Fondi per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore previsti dal D.Lgs. 117/2017. Oltre allo studio medico solidale, le attività che saranno realizzate da Solidaunia prevedono corsi sulla sicurezza e sull'igiene alimentare e attività laboratoriali e di socializzazione per indigenti, senza fissa dimora e migranti.
Il lungo ponte del 25 aprile e il weekend del 1° maggio parleranno la lingua della cultura.
Collezioni in bella mostra e musei aperti: è questo il fil rouge che legherà le due prossime festività, segno della volontà del Ministero di rendere ancor più fruibile il prezioso capitale dei Musei soprattutto quando i potenziali visitatori hanno maggiore tempo libero.
Da quest’anno, poi, il 25 aprile fa il paio con la prima domenica del mese: nella giornata dedicata all’anniversario della liberazione d’Italia, infatti, una delle date simbolo della storia nazionale, Musei, Castelli e Parchi archeologici saranno fruibili gratuitamente.
Il 1° maggio, invece, in occasione della Festa dei Lavoratori, porte aperte nei luoghi della cultura con il consueto costo del biglietto di accesso.
I siti che abitualmente osservano la chiusura settimanale il lunedì o il martedì, quindi, saranno in questo caso regolarmente aperti, rinunciando alla chiusura settimanale o, eventualmente, posticipandola.
Torna fruibile, anche in occasione del 25 aprile e del 1° maggio, la Lecce romana: partendo dall’esterno dell’Anfiteatro di piazza Sant’Oronzo, attualmente oggetto di lavori di restauro e adeguamento, sarà possibile visitare dall’interno il Teatro romano di Lecce, alla scoperta della Lupiae di duemila anni fa. Durante le giornate prefestive e festive, le visite guidate speciali gratuite e solo su prenotazione (info e prenotazioni sul portale www.visiteanfiteatrolecce.it cominceranno alle 9.30 e termineranno in serata (ultimo turno alle 18.30).
«L’affluenza registrata a Pasqua e Pasquetta - spiega il Direttore regionale Musei Puglia, il dott. Luca Mercuri - a conferma del forte carattere identitario del patrimonio culturale della Puglia sempre più appetibile al resto d’Italia e non solo, lascia presagire grandi numeri anche per le prossime aperture festive e prefestive. Ringrazio come sempre tutto il personale e in particolare gli addetti all’accoglienza e alla vigilanza dei nostri luoghi della cultura».
Si allega la tabella riepilogativa delle aperture previste per lunedì 24, martedì 25 aprile e lunedì 1° maggio e si invita, in ogni caso, a consultare il sito della Direzione Regionale Musei Puglia musei.puglia.beniculturali.it per ulteriori informazioni.
Quest’anno non sarà solo il giorno per ricordare la Liberazione dell’Italia e italiani dal regime nazifascista. Avrà un senso più profondo, quello della Pace. È importante ricordare che la nostra Costituzione Italiana è fondata sull’antifascismo, concetto chiaro e in calce ai valori della nostra Repubblica e democrazia. A Foggia si svolgerà una due-giorni tra convegno e marcia. Il 24 aprile con il convegno cittadino, mentre il 25 con la XI Marcia per la pace Emmaus-Amendola.
La “due giorni” è promossa dal Coordinamento provinciale Capitanata per la pace, dall'Ambasciata di pace di Foggia e dalla Rete dei Comitati per la pace di Puglia.
Lunedì 24 aprile, alle ore 16,30, presso la biblioteca "la Magna Capitana" di Foggia, si terrà il convegno dal titolo Amendola, la questione militare e la cultura del militarismo. Interverranno: Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi e vescovo di
Altamura-Gravina, Giuseppe La Porta del Coordinamento Capitanata per la pace, Laura Marchetti, docente di Pedagogia all'Università della Calabria e Rocco Altieri, presidente del Centro Gandhi di Pisa.
Il convegno vuole essere anche un momento di approfondimento e confronto in vista della marcia per la pace che si svolgerà il giorno seguente ed a cui parteciperanno tutti i suddetti relatori, con in più Mons. Franco Moscone, vescovo di Manfredonia-S. Giovanni Rotondo-Vieste.
Martedì 25 aprile, dalle 9 alle 13, con partenza dalla Comunità Emmaus, Via Manfredonia km. 8 Loc. Torre Guiducci, si svolgerà la XI Marcia per la pace Comunità Emmaus-Aeroporto militare di Amendola, che quest’anno ha per titolo l’auspicio di don Tonino Bello,“Puglia arca di pace e non arco di guerra”. Abbiamo voluto ricordarlo nel trentennale della morte, così come abbiamo voluto dedicare la Marcia al nostro Cesare Sangalli, giornalista e pacifista, venuto tragicamente a mancare durante un serrato confronto pubblico con l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, poco meno di un anno fa.
La data scelta del 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo e dalla guerra, è altamente simbolica. Inoltre la nostra Costituzione, che ripudia la guerra, raccoglie proprio gli ideali della Resistenza, che in Italia ed in altri Paesi europei fu anche, ed efficacemente, non armata. Anche per questo alla marcia parteciperà una rappresentanza dell’ANPI provinciale di Foggia.
Cammineremo insieme allora per chiedere:
- Soluzioni diplomatiche al conflitto in Ucraina;
- Il rispetto dell'art. 11 della nostra Costituzione che, nata dalla Resistenza, ripudia la guerra;
- Il No all'invio di armi;
- Il No alla presenza ad Amendola (il più grande aeroporto militare italiano) di droni armati e dei costosissimi F-35, predisposti per la guerra nucleare, che potrebbero esporre il nostro territorio ad attacchi anche nucleari;
- La ratifica da parte dell’Italia del Trattato ONU del 2017 che proibisce le armi nucleari;
- Il No all'incremento della spesa militare al 2% del PIL;
- La ricerca e la promozione di forme di lotta non armata e nonviolenta, la cui efficacia si è mostrata nella
Durante la Marcia vi saranno tre soste, con momenti di animazione sui temi della pace, a cura de La Merlettaia di Foggia, del gruppo Laudato si’ di S. Giovanni Rotondo e della suddetta rappresentanza dell’ANPI. Il percorso terminerà in prossimità del perimetro esterno dell’Aeroporto di Amendola, ove avranno luogo gli interventi conclusivi.
Al termine, ore 13 circa, tre autobus dell’Ataf riporteranno ad Emmaus o direttamente in città i partecipanti.
Informazioni logistiche per la XI Marcia per la Pace Comunità Emmaus-Aerop. militare di Amendola (FG) “Puglia: arca di Pace non arco di guerra!”
Data: 25 Aprile 2023 - Durata: 9.00-13.00.
A seguire, per chi lo desidera, ci si potrà fermare per un pranzo a sacco di condivisione presso la Comunità “Emmaus”. Nel pomeriggio visita alla Comunità. Occorre prenotarsi al: 3401509932.
Lunghezza percorso: 9 km.
Indirizzo luogo di partenza: Comunità Emmaus, Via Manfredonia km. 8 Loc. Torre Guiducci
– Foggia (qui sarà possibile parcheggiare), CLICCA QUI.
Informazioni utili su come raggiungere Emmaus:
In auto
Prendere da Foggia la SS. 89 (Via Manfredonia).
Seguire Via Manfredonia per ca. 5 km. fino a Str. 20 Bonafica (girare a destra; c'è il cartello "Emmaus").
Continuare su Str. 20 Bonafica. Dopo 900 m. girare a sinistra (c'è il cartello "Emmaus") e proseguire per 1,6 km.
Chi vuole, può presentarsi alle 8 ,2 0 ’ davanti alla Villa Comunale, dove ci sarà un autobus ATAF. Partenza alle 8.30.
In bici (con i Cicloamici Foggia Fiab)
Ritrovo alle 8 davanti alla Villa Comunale, con partenza alle 8.15.
Si raggiungerà Emmaus in bici, attraverso Via Tratturo Castiglione, e da Emmaus si proseguirà a piedi, bici portata a mano, sino ad Amendola. Ritorno a Foggia in bicicletta.
Descrizione dell’evento:
Iniziale concentramento nella piazza del villaggio della Comunità Emmaus. Alle 9.00 inizierà una breve cerimonia di saluti. Al termine il corteo muoverà, tramite attraversamento per circa 1 km. di un tratturo, lungo la complanare della SS. 89 in direzione Manfredonia.
Durante il percorso vi saranno tre soste, con momenti di animazione e/o di approfondimento sui temi della pace e della guerra a cura de “La Merlettaia” di Foggia, del gruppo “Laudato si’” di San Giovanni Rotondo (FG) e di una rappresentanza dell’ANPI provinciale di Foggia. La Marcia terminerà in prossimità del perimetro esterno dell’Aeroporto militare di Amendola, ove avranno luogo gli interventi conclusivi.
Al termine, h. 13 circa, 2 bus riporteranno ad Emmaus i partecipanti arrivati lì in auto (in caso di capienza insufficiente sui bus, saliranno a bordo solo gli autisti delle auto parcheggiate ad Emmaus). Un 3° bus riporterà invece a Foggia i partecipanti saliti davanti alla Villa Comunale.
È stato predisposto un servizio di primo soccorso tramite Presidio Sanitario Mobile, che potrà anche accogliere per qualche tratto i/le marciatori/trici stanchi/e.
Naturalmente, si può anche percorrere soltanto il tratto iniziale della marcia, oppure solo quello finale, lasciando l'auto presso uno dei 3 svincoli della complanare che percorreremo lungo la SS. 89.
Oltre 80 kg di sostanze stupefacenti sono stati sequestrati in provincia di Foggia dall’inizio dell’anno grazie al fiuto delle unità cinofile della Compagnia di Manfredonia.
In 100 giorni i cani antidroga della Guardia di Finanza hanno scoperto hashish, marijuana, cocaina ed eroina in 130 controlli eseguiti sia nel corso degli ordinari servizi di pattugliamento del territorio, con particolare attenzione alle stazioni ferroviarie, alle principali vie di comunicazione ed ai luoghi interessati da “movida” e presenza di persone, nonché nei controlli svolti congiuntamente con le altre forze di polizia.
All’esito di tali interventi 110 persone sono state segnalate all’Autorità Prefettizia per uso personale di sostanze stupefacenti, mentre nei casi riguardanti quantitativi più elevati o suddivisi in dosi i responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria: 8 in stato d’arresto e 12 denunciati a piede libero.
Un grosso carico di hashish è stato sequestrato nella notte del 6 marzo scorso in località “Scalo dei Saraceni”, quando un’autovettura non si è fermata ad un posto di controllo nella zona di Zapponeta. I Baschi Verdi della compagnia di Manfredonia sono partiti all’inseguimento. Il corriere, prima di essere raggiunto e fermato in località “Scalo dei Saraceni”, ha abbandonato l’auto con 18 kg di droga approfittando dell’oscurità per fuggire nelle campagne.
Il traffico di sostanze stupefacenti rappresenta uno dei principali settore di guadagno per le consorterie criminali foggiane. La costante attività di controllo economico del territorio posta in essere dalle Fiamme Gialle è orientata anche a contrastare ai traffici illeciti ed a sottrarre risorse alla criminalità.
Il Direttore Generale Pasqualone: “Un percorso che garantisce maggior sicurezza per i pazienti”.
È attiva la nuova Rianimazione del Dipartimento Emergenza Urgenza del Policlinico di Foggia. Ieri è iniziato il trasferimento dei primi pazienti: tre erano ricoverati nella vecchia struttura e uno è arrivato direttamente dal Pronto soccorso.
La Rianimazione, diretta dalla Prof.ssa Gilda Cinnella, con due responsabili di reparto, le Professoresse Lucia Mirabella e Antonella Cotoia, ha una capienza complessiva di sedici posti letto, di cui uno per il ricovero dei pazienti pediatrici. Ai sedici posti letto se ne aggiungono due dedicati all'isolamento di pazienti con malattie infettive.
L'équipe è composta da 37 medici, tra anestesisti e rianimatori, 52 infermieri (coordinatore infermieristico: Carmine De Lillo), 20 Oss.
"La Rianimazione - spiega la Prof.ssa Cinnella - occupa l'intero secondo piano del DEU ed è in collegamento verticale con il Pronto soccorso, al piano terra, e con la Radiologia, al piano interrato. La struttura è divisa in due aree: ogni zona è composta da un open space con otto posti letto, una stanza dotata di filtro per l'isolamento infettivo e ambienti di servizio per il personale sanitario".
Il Direttore Generale del Policlinico di Foggia, Dott. Giuseppe Pasqualone, sottolinea che "la nuova Rianimazione è dotata di apparecchiature con tecnologia all'avanguardia e fa parte di un percorso che vuole garantire al cittadino maggior sicurezza. Per questo traguardo - aggiunge Pasqualone - voglio ringraziare la professoressa Cinnella, la Direzione Sanitaria del Policlinico e in particolare la dottoressa Cristina Sponzilli, e gli ingegneri Luigi Borrelli, Daniele Campaniello e Giuseppe Perrone, dell'Area tecnica. Dopo il Pronto soccorso, l'Unità di terapia intensiva cardiologica e la Rianimazione - conclude - la direzione strategica sta lavorando per avviare la gara per il blocco operatorio del Dipartimento Emergenza Urgenza. Verranno realizzate sei sale operatorie, tra cui due per la cardiochirurgia, una per la radiologia interventistica, con un angiografo biplano di ultima generazione e una sala operatoria 'ibrida' per interventi che coinvolgono più specialisti".