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Quanto accaduto a Manfredonia, nella prima decade di febbraio di quest’anno, sulla scorta delle indagini preliminari svolte, rappresenta l’ennesimo triste racconto di presunti raggiri fatti ai danni di una coppia di anziani che tendenzialmente si fidano, tradendo così una sorta di bonaria ingenuità, di giovani che, approfittando della fragilità dei più deboli, a volte anche socialmente e familiarmente soli, si fanno consegnare i risparmi di una vita, facendo in particolare leva sui sentimenti che legano le vittime ai propri parenti, come l’amore di una madre o di una nonna per i propri figli o nipoti. È proprio così che questi presunti truffatori, con il pretesto dell’incidente stradale occorso ad un familiare, oppure del pacco postale da consegnare, oppure ancora dell’insperato rimborso o addirittura della fuga di gas, contattano telefonicamente la vittima e, trattenendola al telefono, si fanno consegnare tutti i loro averi.

Le giornate per la signora “Maria”, questo il nome di fantasia datogli dagli inquirenti, manfredoniana di origine, settantenne che vive in una casa con il marito, scorrono tutte uguali. La sveglia alle 6,30, la passeggiata con il cagnolino sotto casa, meteo e problemi fisici permettendo, il pane e il latte fresco comprati al forno dietro l'angolo e poi di nuovo a casa, per far fronte alle faccende domestiche. Unica consolazione, in tanta solitudine, il pensiero per suo marito ma soprattutto per i suoi figli e del suo unico nipote che, vuoi per il lavoro e per gli impegni, stanno continuamente “in giro”. Il ragazzino, solito acquistare su internet, non è infrequente che si faccia recapitare il pacco all'indirizzo proprio a casa della nonna, l'unica a trascorrere in casa la gran parte della sua giornata. Per questo la signora “Maria” non si sorprende più di tanto quando il dieci febbraio di quest’anno, mentre sta svolgendo le sue attività quotidiane, sente squillare il telefono fisso di casa e una voce femminile, qualificatasi come dipendente delle Poste Italiane, le indica di dover urgentemente consegnare un pacco per il nipote precisando che, sebbene il ragazzo avesse già corrisposto un acconto, doveva comunque corrispondere la somma di denaro, ammontante a circa 4.000 euro, per poter saldare il conto. A questo punto l’anziana donna, tratta in errore soprattutto sulla scorta dell’affetto provato verso il nipote, senza essere sfiorata da alcun dubbio, non esita a mandare il marito presso l’ufficio postale e, prelavata la somma richiesta, la consegna ai suoi interlocutori che, in cambio, lasciano uno scatolone che pure, a giudicare dal prezzo, avrebbe dovuto contenere qualcosa di prezioso. Una telefonata al nipote fa subito scattare nella donna la rabbia e la frustrazione per essere stata invece raggirata.

Ma questa storia, fortunatamente, non finisce qui. Appena rientrato a casa il figlio della Sig.a “Maria”, questi non ha esitato ad accompagnare i suoi genitori presso il Comando Compagnia Carabinieri di Manfredonia dove l’anziana, ancora scossa ed impaurita, ha fornito una descrizione dettagliata e puntuale del “corriere”: il relativo abbigliamento, la inflessione dialettale, il tatuaggio sul collo e tanto altro che ha certamente contribuito ad addivenire all’identità dei due presumibili autori di tale azione criminale. È proprio da qui che sono quindi iniziate le delicate indagini dei militari dell’Arma, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, condotte anche fuori regione, che hanno così permesso ai Carabinieri e alla Magistratura di arrivare all’arresto dei presunti responsabili, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica del capoluogo. Preziose e determinanti, nel corso dell’indagine sviluppata dagli inquirenti, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti all’abitazione delle vittime, tramite le quali è stato difatti accertato che, per compiere i reati contestati in questa fase preliminare, i presunti autori, in alcuni casi ripresi perfettamente e coincidenti con la descrizione fornita dalla vittima, hanno utilizzato un’autovettura Fiat 500, poi accertato essere stata noleggiata nel napoletano. La svolta dell’indagine c’è stata in particolare il giorno successivo quando gli investigatori dell’Arma sono riusciti accertare che i due erano stati proprio sotto casa della Sig.a “Maria” ed anche grazie all’arresto in flagranza per il medesimo reato perpetrato, in altra regione, potendo così accertare che gli stessi indossavano i medesimi abiti utilizzati il giorno precedente, da considerare quindi, quanto meno in termini di presumibilità indiziaria, come dei veri e propri “indumenti da lavoro”. Ad essere quindi attinti da tale misura cautelare personale di natura custodiale una coppia originaria di Napoli, rispettivamente di 35 e 30 anni, peraltro gravati da precedenti di polizia, sia per reati specifici che per altro ancora. I due presunti truffatori, infatti, in concorso tra loro e con l’aggravante di aver agito con artifici e raggiri approfittato peraltro della vulnerabilità delle loro vittime, si sono fatti consegnare tutti i loro averi.

Purtroppo questa triste storia, ma almeno con un lieto fine in questa circostanza, ha ribadito ancora una volta che le truffe ai danni di anziani, spesso soli in casa, di massima ben disposti anche verso chi non conoscono, attratte da false novità abilmente prospettate, sono reati insidiosi ma dai quali è comunque possibile difendersi e l’Arma dei Carabinieri, ormai da tempo, ha lanciato il suo slogan: “POSSIAMO AIUTARVI”. Anche i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, per fornire quelle poche e semplici regole comportamentali da seguire per evitare di cadere nel tranello e difendere così le persone anziane dalle truffe, parallelamente all’attività investigativa, da tempo stanno attuando molteplici iniziative sul territorio rivolte proprio verso i più deboli, espressione questa di quella “polizia di prossimità” che l’Arma dei Carabinieri pratica sin dalla sua fondazione. In particolare, sono stati molteplici gli incontri svolti, al termine delle funzioni religiose, per cercare di prevenire tali reati. Questi incontri continueranno anche nei prossimi mesi ed in particolare nei fine settimana, con il precipuo compito di intercettare il maggior numero di persone anziane, al fine di fornire loro gli strumenti per evitare il raggiro. I Carabinieri raccomandano, in caso di necessità reale o presunta, di contattare il 112 soprattutto perché “Possiamo Aiutarvi!”.

"nota dell'Ente Parco nazinale del Gagano.

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero. Per segnalare variazioni, rettifiche, precisazioni o comunicazioni in merito al presente comunicato è possibile inviare email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«Da anni ormai si assiste a una persecuzione senza precedenti ad opera di alcuni soggetti evidentemente portatori di interessi particolari che - estromessi dalla gestione dell’area umida “Lago Salso” per gravi irregolarità riscontrate nella gestione dell’omonima società mista, partecipata dall’Ente parco, e dunque privati dell’accesso a finanziamenti pubblici e delle connesse aspettative economiche - hanno iniziato una campagna diffamatoria  contraddistinta da un linguaggio aggressivo, violento e denigratorio, mettendo in fila una serie di accuse infondate su argomenti che peraltro non possono essere ridotti in pochissime righe a beneficio di post finalizzati evidentemente solo allo scontro social e alla polemica gratuita.

Facciamo riferimento, in particolare, alle gravissime accuse, del tutto infondate e strumentali, contenute nel comunicato stampa da ultimo diffuso dall’Ufficio Stampa Federazione Provinciale Europa Verde Foggia per comunicare che tuteleremo l’onorabilità dell’Ente Parco adendo alle vie legali precisando che ulteriori simili diffamazioni non saranno d’ora in poi altresì tollerate.

Appare quantomeno singolare che un gruppo ristrettissimo di soggetti, peraltro autoreferenziali, in evidente conflitto di interessi, si auto-elegga rappresentante universale dell’intero associazionismo ambientale, assurgendosi a unico soggetto che si occupa della tutela del patrimonio naturalistico.

Il Parco nazionale del Gargano lavora e ha lavorato con numerose istituzioni e associazioni ambientaliste portando avanti progetti importanti per tutto il territorio sui temi della protezione degli ecosistemi delle aree protette, della lotta all’abusivismo edilizio, della mitigazione dei cambiamenti climatici, producendo peraltro un efficientamento dei conti validato sia dalla Corte dei Conti che dal MiTE.

Da Greenpeace a Legambiente alla LIPU o al FAI l’elenco è lungo e comprende numerosi soggetti operanti nel mondo dell’associazionismo cui l’Ente Parco ha sempre prestato la massima attenzione.

Il Parco nazionale del Gargano, è bene ricordarlo, si sta notevolmente adoperando per la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali con grandi sforzi organizzativi. Infatti si è visto riconoscere diversi finanziamenti, intercettati mediante l’aggiudicazione di bandi e progetti a cui ha partecipato e che gli hanno consentito di ottenere risorse economiche per circa 22 milioni di euro, un risultato eccezionale che è frutto esclusivamente del forte impulso alla progettazione da parte della governance e di chi nell’Ente lavora alla implementazione di  progetti a beneficio del territorio  e  vede la propria dignità professionale costantemente denigrata e vilipesa. 

Riempire pagine copiando e incollando atti dirigenziali ignorando totalmente il contesto normativo, legislativo (e talvolta persino quello cartografico) in cui si inseriscono è solo un tentativo maldestro e scorretto di avvelenare i pozzi  attraverso la produzione di mistificazioni su argomenti altamente tecnici e specifici che richiedono  uno studio attento per  un confronto serio e costruttivo in vista delle nuove sfide dell’agenda 2030 che ci attendono e di tutte le azioni di salvaguardia e possibilità di sviluppo e promozione del nostro territorio.

La dimostrazione tangibile dell’atteggiamento mistificatorio e diffamatorio di tali soggetti è riscontrabile nell’accusa gratuita, ingiustificata e strumentale diretta alla struttura organizzativa dell’Ente in merito al parere rilasciato in ordine alla valutazione di incidenza ambientale per un manufatto da ubicare in una zona fuori parco, in un’area da sempre dedicata ad attività faunistiche venatorie all’interno della quale risultano da tempo esistenti strutture analoghe. In merito a tale fattispecie gli stessi soggetti, con evidente intento di strumentalizzazione, hanno maldestramente evidenziato l’assunzione del provvedimento da parte del Direttore dell’Ente in contrasto con il responsabile del procedimento. Si è trattato solamente di un mero refuso in quanto dall’istruttoria fatta dal responsabile del procedimento si evince chiaramente ed inequivocabilmente che il parere di quest’ultimo era favorevole. Infatti con nota protocollo n. 6400 del 03/10/2022 lo stesso responsabile del procedimento ha ritenuto di dover comunicare l’errore materiale e con provvedimento del 03/10/2022, avente protocollo n. 6413, è stato assunto il provvedimento di rettifica con il parere favorevole del responsabile del procedimento. 

Rispetto al tema dell’abusivismo edilizio è bene ricordare l’impegno del Parco del Gargano al fianco della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia con cui già da tempo è stato sottoscritto un protocollo di intesa, riconosciuto dal MiTE come una best-practice da prendere a modello per il ripristino di forme di legalità sul territorio. Grazie a questo accordo tra Parco e Procura si è proceduto all’abbattimento di oltre 60 manufatti realizzati abusivamente nell’area del Parco oltre al ripristino dello status iniziale dei luoghi sottoposti ad abuso.

In relazione alla denuncia relativa ai presunti abusi realizzati sulla  fascia dunale nella Riserva Naturale Isola di Varano, posto che non è mai mancata l’opera di vigilanza del Parco e la sensibilità sul tema, precisiamo che l’Ufficio Locale Marittimo di Rodi Garganico della Capitaneria di Porto ha accertato che l’intervento eseguito oggetto di denuncia è consistito nella mera “pulizia della spiaggia non riscontrando variazioni rilevanti alle dune costiere presenti, se non quelli della normale attività erosiva dovuta a fenomeni naturali”.

Per quanto riguarda i numerosi e continuati attacchi sul presunto disastro ambientale effettuato nel comprensorio del “Lago Salso” è doveroso far chiarezza, una volta per sempre, fugando qualsiasi dubbio in merito alle artate strumentalizzazioni poste in essere. Nell’area umida del “Lago Salso” non sono stati mai eseguiti interventi che hanno provocato il più volte declamato disastro ambientale né tantomeno è stata mai attivata da parte dell’autorità competente alcuna procedura di infrazione comunitaria in conseguenza dell’attuazione di interventi eseguiti nella medesima area. Attualmente l’Ente parco, d’intesa con il Servizio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, il Comune di Manfredonia e la Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare del Ministero della Transizione Ecologica, sta portando avanti il “Progetto di funzionalizzazione a fini naturalistici delle aree dell’Oasi Lago Salso” allo scopo di programmare delle azioni concrete che favoriscano il processo di rinaturalizzazione in atto e rifunzionalizzazione delle superfici a pascolo, derivanti dalla conversione degli ex seminativi dell’area.

Tutto quanto sopra detto ci induce a questo punto a prendere una ferma posizione confermando che ulteriori diffamazioni lesive dell’immagine dell’Ente e delle professionalità che vi lavorano non saranno dora in poi più tollerate».

Dal 1 ottobre caccia anche ad Allodole e acquatici. Oltre al bracconaggio. LIPU: 3 Oasi di Protezione per la ZPS del manfredoniano.

nota della LIPU OdV – sezione prov.le Foggia.

Con la cosiddetta “pre-apertura”, in Puglia la caccia è iniziata per diverse specie già al primo di settembre. Ai sensi del Calendario Venatorio, dal 1 ottobre è aperta la caccia anche ad Allodole e uccelli acquatici (anatre in particolare). La ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Paludi presso il Golfo di Manfredonia”, definita ai sensi delle direttive comunitarie, ospita zone umide tra le più importanti del Mediterraneo ed è particolarmente esposta a questo genere di attività venatoria, sia a carico delle specie interessate che di molte altre che subiscono disturbo, se non caccia di frodo.

Sebbene la politica delle istituzioni sia tutt’altro che all’altezza delle necessità di tutela (link) delle emergenze faunistiche, la ZPS e la Capitanata può ora beneficiare di 3 Oasi di Protezione richieste ed ottenute dalla LIPU nel Piano Faunistico Venatorio regionale (link).

Si tratta di 3 aree caratterizzate da grandi potenzialità faunistiche e per contro da intensa attività di caccia, oltre che di bracconaggio. Le zone sono strategicamente individuate sul territorio della ZPS nell’ambito della pianificazione della gestione faunistico venatoria , da anni invocate dalla LIPU alla Regione. Precisamente si tratta di :

Oasi di Protezione Lago Salso (link) - per circa 589 Ha, realizza una fascia di rispetto ampia fra 300 e 650 m sui versanti sud ed est della omonima zona umida, funzionale a prevenire il fenomeno del bracconaggio sull’area Parco del lago Salso ma anche a tutela di mosaici agrari e dell’area costiera (al netto delle urbanizzazioni turistiche), particolarmente frequentati in inverno da aironi, anatre, Allodole, Gru e Chiurli. L’Oasi era stata prevista su iniziativa dalla stessa Regione già nella bozza di Piano Faunistico Venatorio (maggio 2018) ma con un perimetro inadeguato e modificato (bozza di Piano rev maggio 2019) sposando la proposta della LIPU.

Oasi di Protezione Foce Carapelle (link) - per circa 82 Ha. L’area è caratterizzata da un ambiente lagunare costiero con acqua salmastra e pantani retrodunali a sud del villaggio Ippocampo. Annovera specie faunistiche nidificanti (Fraticello, Fratino, Cavaliere d’Italia, Gabbiano roseo, ecc) di prioritario interesse oltre che molte specie di passo e svernanti (limicoli, anatre, fenicotteri). La presenza faunistica purtroppo è sempre stata precaria a causa della caccia di frodo con appostamenti fissi sulla spiaggia, oltre che disturbo e alterazioni delle preziose praterie di salicornia (habitat di interesse comunitario).

Oasi di Protezione Canale Regina (link) - per 237 Ha a sud di Zapponeta, contigua alle Riserve Naturali Statali “Combattenti” e “Saline di Margherita di Savoia” e alla Azienda Faunistico Venatoria “S. Floriano”. Di assoluta importanza sia per strategica posizione nella prevenzione del pesante bracconaggio alle zone umide confinanti che per la spiccata vocazione faunistica annoverando, a seconda dei periodi, falchi di palude, grillai, anatre, occhioni, chiurli e centinaia di Gru.

La ZPS e queste Oasi di Protezione ricadono in uno dei peggiori Black Spot italiani del bracconaggio (Coste e zone umide pugliesi), individuati nel “Piano d’azione Nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli selvatici” (sottoscritto in conferenza Stato Regioni). Non a caso anche i Carabinieri Forestali (Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Ufficio Comando di Roma), impegnati nella gestione delle Riserve dello Stato e in attività di controllo e repressione degli illeciti contro la biodiversità, nel 2018 si esprimevano autorevolmente a favore della protezione di tali aree nei confronti della Regione, evidenziando tra l’altro che queste “…costituiscono territori cruciali per la tutela dell’avifauna presente nelle Riserve di eccezionale valore zoologico. L’istituzione delle oasi di protezione renderebbe più efficaci i controlli e le azioni per prevenire il bracconaggio e avrebbe cosi sensibili ricadute positive anche sullo stato di conservazione delle aree protette.”.

“Un risultato di estrema importanza per la biodiversità in Capitanata, - commenta Enzo Cripezzi della LIPU pugliese - frutto di un impegno volontaristico, qualificato e decennale con cui sono state ricercate, istruite e trasmesse le argomentazioni, dimostrando il valore esponenziale delle aree sul piano conservazionistico oltre che le minacce da bracconaggio e usi impropri”.

Sebbene non sia giuridicamente vincolante ai fini del divieto venatorio (il cacciatore è tenuto a conoscere i confini delle aree protette) si spera che al più presto sia realizzata la tabellazione perimetrale di tali aree.

È giunta al termine, lo scorso 18 settembre, l’annuale operazione “Mare Sicuro 2022”, attività che, da più di 30 anni, vede gli uomini e le donne della Guardia Costiera italiana impegnati nel periodo estivo nella vigilanza delle attività marittime e costiere per garantire ai cittadini e turisti la sicura fruizione e gli usi legittimi del mare.

Importante l’impegno profuso dai militari impiegati nei 5 Uffici Marittimi presenti lungo i 220 chilometri di costa e in particolare:

68 militari impiegati con 5 unità navali che hanno percorso complessivamente 6.534 miglia nautiche (12.100 chilometri) e 8 mezzi terrestri, 4.666 controlli effettuati, 26 eventi emergenziali in mare coordinati a favore di 29 unità e 103 le persone soccorse; oltre 250 sanzioni amministrative elevate per violazioni in materia di navigazione da diporto e disciplina delle attività balneari.

Le quotidiane attività dei militari, volte a garantire la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente marino al fine di un corretto fruire di ciò che ci circonda ed assicurare in ogni momento un pronto intervento in caso di emergenza, hanno riguardato controlli sulla corretta applicazione delle ordinanze di sicurezza balneari, alle dotazioni ed autorizzazioni degli stabilimenti, navigazione da diporto, rispetto delle norme ambientali e antiinquinamento e pesca sportiva e professionale.

Di particolare rilievo, la diuturna attività di prevenzione e repressione del fenomeno della navigazione “sotto costa” ovvero nella fascia dei 200 metri dalle spiagge o 100 dalle scogliere a picco che è permanentemente riservata alla balneazione. Altrettanto, il soccorso coordinato dalla Guardia Costiera di Manfredonia il giorno 8 luglio 2022 nelle acque antistanti il litorale della omonima città nei confronti di 40 diportisti intenti a partecipare ad una regata velica, improvvisamente trovatisi in difficoltà ed impossibilitati a manovrare a causa del repentino peggioramento delle condizioni meteo-marine. Infine, nell’ambito del consueto supporto alle attività sportive promosse da associazioni, federazioni ed organizzazioni nautiche, nel corso della corrente stagione estiva la Guardia Costiera di Vieste è stata chiamata a gestire in prima persona gli assetti nautici di sicurezza della navigazione, ed a partecipare in concorso alle Forze di Polizia nella gestione dei relativi dispositivi di Ordine Pubblico, riguardanti manifestazioni sportive dal livello mondiale che hanno avuto luogo nelle acque di Rodi Garganico quali i campionati mondiali di motonautica e motosurf. 

Si ricorda che ogni cittadino ha la possibilità, mediante la funzione “avvistamenti" dell'App “#PlasticFreeGC”, di segnalare in diretta, attraverso il proprio smarthphone, la presenza in mare di particolari specie marine. Le informazioni così ricevute confluiscono presso la Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia Costiera a Roma per essere sottoposte alla successiva verifica scientifica da parte dell’Istituto Tethys ONLUS. Allo stesso tempo, si ricorda che è sempre attivo, 24 h su 24 h e 7 giorni su 7, il Numero Blu 1530 per le emergenze in mare, che permette di entrare in contatto con la Capitaneria di Porto competente per territorio oppure il numero 0884/583871-2 (Guardia Costiera di Manfredonia) e 0884/708791 (Guardia Costiera di Vieste) per eventuali segnalazioni.

nota dell’ex sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi.

«Soltanto ieri parlavo di complicità della stampa ad offrire una narrazione sensazionalista del ruolo dei politici ingiustamente coinvolti negli scioglimenti degli enti per infiltrazioni mafiose.

Ed ecco che quasi a conferma di quanto detto, alcuni giornalisti con la più classica delle operazioni di comunicazione, senza nemmeno preoccuparsi della lettura della sentenza, ma con la sola esigenza di sputare la notizia al popolo, hanno dichiarato la conferma dell’incandidabilità del sottoscritto, di Salvatore Zingariello e di Antonio Conoscitore da parte della Cassazione.

Peccato (si fa per dire), che abbiano preso una cantonata. La sentenza n. 24566/2022 del 09/08/2022 riguarda solo Antonio Conoscitore ed il sottoscritto è ancora in attesa che la suprema Corte di Cassazione si pronunci.

Chiaramente, pur di fare un po’ di click in più sui propri siti di pseudo informazione, anche altri giornali hanno ritenuto di rilanciare la stessa falsa notizia, preoccupandosi di metterla anche in evidenza.

Ovvio che siamo di fronte ai soliti cialtroni e seppure l’esito del giudizio della Cassazione è purtroppo scontato, condanno assolutamente questo modo di fare informazione. Non mi aspetto nulla dalla giustizia italiana su questo tema e ho già preventivato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea, ma è obbligo etico e morale dei giornalisti dare notizie corrette e verificate.

Non intendo querelare nessuno per l’ennesima diffamazione nei miei confronti con tutti i danni a carico della mia famiglia, ma spero almeno che certa stampa possa mettersi una mano sulla coscienza e cominciare a fare per bene il proprio mestiere».

#contrappunti

«Si avvia alla conclusione, anche in una provincia ormai abbandonata al suo destino, una campagna elettorale dove le questioni di fondo ed i nodi del malessere che ci attanagliano da tempo, sono stati del tutto dimenticati.

Non solo non si ha il coraggio di ammettere pubblicamente che siamo nelle mani della mafia e della criminalità, ma lì dove ci sono stati comuni sciolti per paventate infiltrazioni, come a Manfredonia, alcuni personaggi, con evidenti scheletri nell’armadio, invece di tirare fuori gli attributi ed indicare sul piano politico le strade da percorrere affinché la nostra terra possa sottrarsi al malaffare, facendo anche espliciti riferimenti ai clan e ai loro affari, si permettono il lusso di prendersela con gli sciagurati (a loro dire) amministratori macchiati da provvedimenti palesemente incostituzionali, nati sulla spinta emotiva delle stragi di Capaci e di via d’Amelio nei 57 giorni che nell’estate del 1992 cambiarono la storia dell’Italia.

Questi politici di carriera, unicamente per un proprio tornaconto personale, fanno credere agli elettori che i veri mafiosi non sono i criminali, ma gli amministratori locali, incappati nell’assurda disposizione legislativa art. 143 del TUEL, che ha permesso a governi di diverso colore politico, con discrezionalità assoluta, di bollare persone ed intere comunità come mafiose.

Questi stessi politici, anziché interrogarsi sugli ultimi avvenimenti che hanno visto una sparatoria nel luna park di Manfredonia ed un giovane di 20 anni brutalmente ammazzato da un suo coetaneo ad Orta Nova, e sulla lunga scia di sangue degli ultimi anni in tutta la provincia di Foggia, invece di porsi il tema del ruolo della famiglia, della scuola e della chiesa e di come riannodare i fili spezzati di un dialogo ormai inutile, retorico ed inconcludente, si gettano nella più comoda caciara della diffamazione e della denigrazione dell’avversario, utilizzando un termine che è come incidere a fuoco sulla carne delle persone la parola “mafioso”, con tutto quello che un timbro del genere causa non solo all’interessato, ma alla sua famiglia, alle sue relazioni e anche alla sua esistenza. A tal proposito è utile ricordare che quasi la totalità degli amministratori coinvolti non è stata mai raggiunta da alcun provvedimento giudiziario.

Se vogliamo stare ai numeri di questa insana pratica degli scioglimenti, nessuno può chiamarsi fuori, nel 2021 dei 14 comuni sciolti per mafia il 57,1% sono liste civiche, il 14,3% Centro-Destra ed il 28,6% di Centro-Sinistra. In Capitanata, invece, si passa tutti per mafiosi, al servizio delle bande criminali, con la complicità di certi libri e giornali che offrono una narrazione sensazionalista del ruolo dei politici ingiustamente coinvolti.

Abbiamo bisogno di uno Stato capace di individuare problemi e responsabilità quando esistono veramente e non per buttare fumo negli occhi della gente, alimentando i mezzi di informazione con operazioni di propaganda.

Lo scioglimento dei Consigli si presenta come un’operazione salvifica che, come tutte le operazioni imposte dallo Stato, senza una chiara capacità comunicativa e di presenza credibile, non sortisce gli effetti che promette. Al contrario produce danni irreversibili alle persone e alle economie delle comunità coinvolte con una forza incredibile, senza che si poggi su alcun plausibile fondamento giudiziario.

Sia chiaro ai tanti moralisti che non esistono enti sciolti per mafia che, dopo la presenza inutile dei commissari, siano stati bonificati (anche lì dove c’erano per davvero) dai condizionamenti mafiosi.

Lo scioglimento è un provvedimento infame, che scatta su ricostruzioni anonime appositamente propinate da avversari politici, da parentele e frequentazioni spesso raccontate e riportate nelle relazioni delle commissioni di accesso in modo da creare un collegamento di fatto senza alcun indizio. È un meccanismo assurdo che un paese civile non si può permettere.

Lo scioglimento per mafia macchia intere città, ma evidentemente fa troppo comodo alla politica, unica beneficiaria di questa soluzione assolutamente inutile adottata dallo Stato.

I veri mafiosi, intanto, continuano tranquillamente nei loro loschi affari.

Io non sono mafioso e lo dirò finché avrò la forza di farlo e sento il dovere di esprimere la mia solidarietà personale a tutti gli ex amministratori che in questi giorni sono stati bersagli vergognosi di certa politica, incapace di dare risposte concreti ai problemi della gente.

Attenzione, però, perché la ruota gira per tutti ed anche velocemente».

"Voci e Volti", il periodico dell’Arcidiocesi di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, è online ed è consultabile sul suo sito.

Il mensile diocesano è aperto a tutti, consultabile sul web, con una bella grafica e di facile lettura.

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Dopo un’estate intensa, tra caldo soffocante, feste patronali che hanno ridato vita a piazze gremite, tra bollettini sanitari e di guerra, e tra quelli economici che stanno impoverendo popolazioni e depauperando attività e territori, settembre è il mese per analizzare i fenomeni elencati che la diocesi fermamente sta affrontando con le comunità.

In questo numero, Il n.118, Anno XIII, di “Voci e Volti”, si parla di Sinodo e Chiesa sinodale, dei Cantieri di Betania, attività pastorali nelle aree interne garganiche. Il periodico include il messaggio per la “Giornata del Creato 2022” sia di papa Francesco, sia dell’arcivescovo p. Franco Moscone.

L’attenzione, come giusto che sia, è rivolta ai fabbisogni della comunità, affrontando i temi del viver quotidiano. Non poteva mancare una nota sull’importanza delle prossime elezioni politiche, affrontata con spirito cattolico e senza alcun riferimento diretto, solo nell’interesse delle comunità.

Inoltre, accedendo al sito vocievolti.blog si potranno consultare gli altri numeri.

 

l concerto “Amore, guerra e pace”, che si è svolto ieri, 28 agosto 2022, sera a Manfredonia, ha chiuso con successo la 14esima edizione del Concorso nazionale musicale “Umberto Giordano”.

Un'edizione da incorniciare per numero partecipanti, oltre mille da tutta Italia, ampi consensi, e con l'evento finale inserito nel cartellone della Festa patronale in onore di Maria Santissima di Siponto e Sant’Andrea.

Questo grazie alla collaborazione tra l’Associazione musicale “Suoni del Sud”, organizzatrice del Concorso, e il Teatro Pubblico Pugliese, il Comune di Manfredonia, il Comitato Festa patronale e il Banco BPM, che è Main Partner.

Ad esibirsi sono stati i vincitori della sezione Talent Voice - canto moderno “Premio Gino Sannoner” selezionati a maggio da Irene Grandi: Lucia Ruggieri, Antonella Brandonisio, Asia Bavaro, Luigi Quitadamo, Alfonso Filippone, Giorgia Ferrandino, Sophia Renna, Francesco Paolo Mucelli, Michele Mundo, Isabel Bavaro, Giulia Simonetti, Ilaria Rita Saltarelli, Annalaura Marseglia, Francy Colonna e il duo formato da Simona Di Molfetta e Letizia Fornelli.

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L'entusiasmo dei giovani talenti ha contagiato il folto pubblico presente in Piazza Maestri d'Ascia, che con trasporto ha applaudito le interpretazioni di alcuni dei brani più belli del repertorio italiano degli ultimi 50 anni: dai Pooh a Mina, da Baglioni a Alexia, passando per Celentano, Battisti e tanti altri.

A condurre la serata è stato il noto cantattore Cristian Levantaci, mentre ad accompagnare le esibizioni dal vivo è stata l'apprezzatissima Band “Suoni del Sud” con al pianoforte Giuseppe Fabrizio, alle tastiere e arrangiatore del progetto musicale Domenico de Biase, al basso elettrico Sergio Picucci, alle chitarre Patrizio Campanile e alla batteria Leonardo Marcantonio.

Soddisfatti e pronti a nuove importanti sfide si sono detti Lorenzo Ciuffreda, direttore artistico del Concorso Giordano, e il presidente Gianni Cuciniello, che stanno già preparando la nuova edizione.

Ci prepariamo a compiere un importante investimento su tutte le sezioni del contest – hanno annunciato i due maestri dal palco, affiancati da Libera Granatiero, presidente dell'associazione Suoni del Sud, che di recente ha ottenuto il riconoscimento di Ico -: drums, Talent Voice, coro, orchestra, musica d'insieme e solisti, perché fin dall'inizio abbiamo voluto investire tanto su questo territorio e, soprattutto, sui giovani. Questo impegno oggi ci viene riconosciuto in provincia di Foggia, ma anche in Regione Puglia, dove i nostri progetti sono stati valutati come meritevoli di attenzione. La vicinanza e il sostegno dei privati e delle istituzioni sono fondamentali per la riuscita di queste manifestazioni che sono occasioni di crescita per la Capitanata, e per questo ringraziamo il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, che ha fortemente voluto che questo evento avesse luogo a Manfredonia, la presidente Maria Tomiri, a nome di tutto il Comitato Festa patronale, il consigliere regionale Giandiego Gatta, che da sempre ci ha fornito il suo supporto, e il presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Giuseppe D'Urso, che ci ha aiutati a proiettare il Concorso Giordano oltre i confini provinciali”.

Si avrà modo di riascoltare tutti i brani eseguiti in concerto nel nuovo cd prodotto da Suoni del Sud e intitolato “Amore, Guerra e Pace - 5ª edizione”, incisione discografica di pregio, curata dal maestro Ciuffreda. La compilation è stata registrata presso il Clab Studios di Foggia, con il sound engineer Angelo de Cosimo, mentre l’arrangiamento è a cura del maestro Domenico de Biase dello DdB studio-recording di San Severo.

La notizia era stata già diffusa e, come un orologio svizzero, come lo è il suo equipaggio che si addestra e lavora a bordo, il prossimo 31 agosto, nel giorno delle celebrazioni della sua Santa Patrona Maria SS di Siponto, la città di Manfredonia avrà l’onore di poter ricevere la visita ufficiale della Nave Amerigo Vespucci, prestigioso simbolo della Marina Militare Italiana nel mondo. Un diamante che arricchisce il nostro Gargano.

Ad annunciarlo è il sindaco del centro sipontino, Gianni Rotice, che a  mezzo stampa e sul suo profilo facebook scrive: «La “Vespucci” (il cui costruttore, il foggiano Francesco Rotundi, fu ispirato proprio da una visita al porto di Manfredonia agli inizi del 1900), al cui comando vi è il Capitano di Vascello Massimiliano Siragusa, attraccherà al Bacino Alti Fondali (Porto Industriale) per l’intera giornata e potrà essere visitata dal pubblico. In serata, prima di ripartire per riprendere la sua rotta, la Nave omaggerà Manfredonia e la sua Santa Patrona in maniera suggestiva, stazionando in rada di fronte alla città illuminata con i colori del tricolore.

L’articolata organizzazione dell’evento è coordinata dal Comune di Manfredonia in sinergia con il Comando della Nave, la Marina Militare, la Prefettura di Foggia, la Capitaneria di Porto di Manfredonia, il Comune di Monte Sant’Angelo, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, l’Asi Foggia, le forze dell’ordine del territorio. Nella stessa giornata la città ospiterà la visita istituzionale del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l'Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino.

Un’occasione storica e di prestigio del territorio di Manfredonia che punta a rilanciarsi attraverso la valorizzazione della risorsa mare in tutte le sue forme. Per consentire, con le stesse opportunità, l’accesso al maggior numero possibile di visitatori, il sindaco Ing. Gianni Rotice, in accordo con tutte le autorità civili e militari competenti, ha predisposto la seguente organizzazione delle visite:

- Non ci sono prenotazioni;

- Si potrà accedere a bordo solo per mezzo di navette gratuite messe a disposizione del Comune di Manfredonia da Cotrap, Ferrovie del Gargano e Acapt;

- L’area terminal navette e parcheggio auto è stata individuata presso il Centro Commerciale Gargano (si ringrazia la Direzione per la disponibilità gratuita dell’area);

- Le fasce orarie per le visite sono 11.30, 12.30, 13.30, 14.30, 15.30, 16.30, ultima partenza bus prevista alle ore 17.00. Le navette svolgeranno il servizio a ciclo continuo durante tutto l’arco della durata dell’evento;

- All’ingresso del Centro Commerciale sarà consegnato ad ogni auto un ticket in ordine progressivo per l’accesso all’area terminal navette che accompagneranno i visitatori sotto bordo;

- Al termine della visita su Nave Vespucci le navette provvederanno a riportare i visitatori all’area terminal del Centro Commerciale.

Si confida nella massima collaborazione e nel buonsenso dei visitatori, che dovranno per poter salire e scendere scale ripide, indossare scarpe chiuse e non portare al seguito zaini/borse voluminose; dovranno, inoltre, attenersi alle indicazioni delle Forze dell’ordine e dei volontari della Protezione Civile.

NAVE VESPUCCI

Nave Scuola Amerigo Vespucci, l'Unità più anziana in servizio nella Marina Militare interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. Impostato lo scafo il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931; madrina del varo è stata la signora Elena Cerio. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo (in realtà leggermente più piccola), di tre anni più anziana, e costituendo con essa la "Divisione Navi Scuola" al comando dell'Ammiraglio Cavagnari. Al rientro dalla prima Campagna di Istruzione, il 15 ottobre 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento, offerta dal locale Gruppo UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia).

Il motto della nave è "Non chi comincia ma quel che persevera", assegnato nel 1978; originariamente il motto era "Per la Patria e per il Re", già appartenuto al precedente Amerigo Vespucci, sostituito una prima volta, dopo il secondo conflitto mondiale, con "Saldi nella furia dei venti e degli eventi", infine con quello attuale.

Dal punto di vista tecnico-costruttivo l'Amerigo Vespucci è una Nave a Vela con motore; dal punto di vista dell'attrezzatura velica è "armata a Nave", quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. L'unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana».

“Amore, Guerra e Pace”, il concerto abbinato al Concorso nazionale musicale “Umberto Giordano”, quest’anno si terrà a Manfredonia.
L'evento avrà luogo domenica 28 agosto, alle 21.00, in Piazza Maestri d'Ascia e rientra nel cartellone degli eventi organizzati dal Comitato Festa Patronale in onore di Maria Santissima di Siponto e Sant’Andrea in collaborazione con il Comune di Manfredonia.
Si tratta della quinta edizione della kermesse canora che ospita i vincitori del Talent Voice, la sezione canto moderno del prestigioso contest foggiano giunto alla quattordicesima edizione. Il concerto è organizzato dall’Associazione musicale “Suoni del Sud” in collaborazione con il Comune di Manfredonia, il Teatro Pubblico Pugliese e il Banco BPM quale Main Partner.
 
IL CONCERTO È A INGRESSO LIBERO CON POSTI DISPONIBILI FINO A ESAURIMENTO

I quindici talenti selezionati il 5 maggio scorso da Irene Grandi, affiancata da Lorenzo Ciuffreda, direttore artistico del Concorso Giordano, e dal presidente Gianni Cuciniello, si esibiranno sul palco dal vivo in un percorso musicale che abbraccerà oltre cinquant'anni della migliore musica leggera italiana, dal 1965 al 2020, celebrando alcuni dei più grandi artisti.
Ad aprire la serata, presentata anche quest’anno dal cantattore Cristian Levantaci, sarà Lucia Ruggieri con il brano dei Pooh “La casa del sole”, seguita da Antonella Brandonisio, Asia Bavaro, Luigi Quitadamo, Alfonso Filippone, Giorgia Ferrandino, Sophia Renna, Francesco Paolo Mucelli, Michele Mundo, Isabel Bavaro, quindi dal duo composto da  Savina Faramondi e Giulia Simonetti, poi da Ilaria Rita Saltarelli, Annalaura Marseglia, dal duo formato da Simona Di Molfetta e Letizia Fornelli, e infine da Francy Colonna che interpreterà “Finalmente io”, singolo di Irene Grandi in gara a Sanremo nel 2020.
Le voci saranno accompagnate dalla Band “Suoni del Sud” con al pianoforte Giuseppe Fabrizio, alle tastiere e arranger Domenico de Biase, al basso elettrico Sergio Picucci, alle chitarre Patrizio Campanile e alla batteria Leonardo Marcantonio.

Il Concorso Giordano offre da sempre molte opportunità di visibilità e la possibilità di esprimere il proprio talento. I brani eseguiti domenica sera faranno parte del nuovo cd prodotto da Suoni del Sud e intitolato “Amore, Guerra e Pace - 5ª edizione”. Si tratta di un'incisione discografica di pregio interamente realizzata nella provincia di Foggia, curata in ogni dettaglio dal maestro Ciuffreda, dalla scelta dei brani alla costruzione stilistica moderna della canzone italiana. La compilation sarà registrata presso il Clab Studios di Foggia, con il sound engineer Angelo de Cosimo, mentre l’arrangiamento è a cura del maestro Domenico de Biase dello DdB studio-recording di San Severo.

Ringraziamo il sindaco Gianni Rotice, l’Amministrazione comunale e il Comitato Festa Patronale per aver voluto che il concerto dei vincitori del Talent Voice 2022 avesse luogo a Manfredonia. È chiaro che  la realizzazione di un concorso musicale così articolato e complesso come il nostro ha bisogno del   sostegno delle istituzioni pubbliche e private. Tanto più, nel clima di incertezza che ha caratterizzato e condizionato la nostra attività in questi ultimi anni, con coraggio e slancio il Comune di Manfredonia e il Teatro Pubblico Pugliese, nella persona del suo presidente Giuseppe D’Urso, hanno voluto sostenere questo grande progetto. Ed in questo senso il sindaco Rotice, mantenendo la promessa che aveva lanciato dal palco del Teatro Fuoco a maggio scorso, nella serata finale del contest, ci è stato vicino e di grandissimo aiuto”, dichiarano i maestri Cuciniello e Ciuffreda.
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