La manfredoniana Serena Pacillo si laurea con lode in Scienze della Formazione Primaria all’Università di Macerata, con una tesi dedicata al progetto Borgo Bambino.
Il progetto multidisciplinare Borgo Bambino, selezionato dall’Impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, si è chiuso da mesi, ma torna a vivere grazie alla tesi di laurea da 110 e lode della manfredoniana Serena Pacillo, ormai dottoressa in Scienze della Formazione Primaria all’Università di Macerata.
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“Ho scelto di dedicare la mia tesi ad un progetto che ha lasciato il segno nella mia città in un momento molto difficile perché segnato non solo dal covid , ma anche da un commissariamento che ci ha reso terra di nessuno, racconta Serena Pacillo. Ho conosciuto da vicino i ragazzi coinvolti nelle attività del progetto e raccolto le testimonianze dei loro genitori, per raccontare al meglio il ruolo della comunità educante nel territorio di Manfredonia ai tempi della pandemia. Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità della ‘Patto Consulting Impresa Sociale’, capofila del progetto, della ‘Scuola Don Milani Uno + Maiorano’, che ha spalancato le porte prima a Borgo Bambino e poi al mio lavoro di ricerca, e grazie al sostegno della mia relatrice, la prof.ssa Chiara Sirignano”.
Il materiale raccolto da Serena Pacillo, oltre che nelle pagine della tesi, è stato tradotto anche in immagini, attraverso un video proiettato durante la discussione della tesi che ha conquistato la commissione a tal punto da indurla a conferire la laurea con lode.
“Siamo davvero onorati che Serena abbia scelto il nostro progetto per la sua tesi di laurea – dichiara Barbara Torraco, presidente della Patto Consulting Impresa Sociale, capofila del Progetto Borgo Bambino. Questa è un’ulteriore testimonianza di come il lavoro svolto abbia lasciato un segno anche in chi ha vissuto Borgo Bambino da spettatore esterno per poi diventarne protagonista. È una grande soddisfazione che ci spinge a pensare ad un proseguio del progetto, affinchè ciò che si sia creato non vada perduto”.
Il fatto si riferisce all’aggressione subita da un ispettore 55enne dell’ASE di Manfredonia, l’azienda dei servizi ecologici per lo smaltimento dei rifiuti, che sabato scorso, 2 luglio, è stato aggredito violentemente da due persone, in strada, su viale del Mediterraneo, alle 4 del mattino, mentre si recava sul posto di lavoro. Motivo dell’aggressione è un cambio turno di un dipendente, che presumibilmente ha preso parte all’aggressione: difatti l’ispettore ha denunciato padre e figlio. L’ASE da tempo è sotto il focus della polizia inquirente per avvenuti atti intimidatori a dirigenti e dipendenti, con auto incendiate e proiettili spediti come avvertimento. Dell’accaduto se occupano i Carabinieri.
A margine della violenta aggressione, giudicata dai medici guaribile in 30 giorni, è intervenuto mons. Franco Moscone, arcivescovo dell’arcidiocesi di Vieste-Manfredonia-San Giovanni Rotondo.
«A seguito della violenta aggressione intimidatoria, perpetrata nei confronti del sig. Domenico Manzella, dipendente dell’Ase di Manfredonia, come Arcivescovo di questa magnifica città condanno fermamente l’insano atto criminoso. E’ un comportamento che non porta da nessuna parte, per cui sento vivamente di partecipare alla vittima dell’aggressione la vicinanza e la solidarietà mia personale e dell’intera Chiesa che vive in Manfredonia.
Non si può tacere davanti all’ennesimo atto a danno di un dipendente nell’esercizio delle sue funzioni di organizzazione del lavoro di un’azienda municipalizzata grande, che richiede coraggio, competenza e determinazione. Il metodo mafioso della violenza personale, proprio della criminalità che si sente ‘forte’ ed agisce con prepotenza, anche se è di pochi, purtroppo continua a persiste tra noi. Questi gesti intimidatori, atti di violenza e di inciviltà vanno combattuti senza timore da tutti, e non solo dalle Istituzioni, perché tutti indistintamente siamo chiamati a schierarci dalla parte della legalità e della convivenza civile e a testimoniarle e perseguirle con fermezza, ogni giorno e in ogni circostanza.
Al sig. Domenico Manzella e a quanti si impegnano quotidianamente dentro e fuori le Istituzioni, ad ogni titolo e grado, per la lotta alla trasparenza e alla legalità, continuo fermamente a ribadire: ‘coraggio, è la strada giusta!»
Nell’ultimo fine settimana di giugno, a pochi giorni dal solstizio d’estate, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Manfredonia sono stati impiegati in un articolato servizio straordinario di controllo del territorio mediante pattuglie con finalità di prevenzione finalizzate a reprimere qualsiasi forma di illegalità garantendo quella instancabile e perpetua vicinanza a tutti i residenti e turisti arrivati nel Gargano per trascorrere un periodo di riposo.
A supporto dei reparti territoriali dell’Arma hanno operato le Squadre di Intervento Operativo, unità distaccate sul territorio provinciale e appartenenti all’Organizzazione Mobile, che hanno eseguito numerosi controlli e perquisizioni, sia domiciliari che personali e veicolari, nonché effettuato attenta vigilanza sulla movida giovanile soprattutto nel fine settimana.
I primi risultati sono arrivati già nella serata di venerdì quando i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di chiusura, in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, di un locale presente in Manfredonia ove, nel corso degli ultimi mesi ed in particolare nel precedente fine settimana, si sonoverificate violente risse che hanno visto coinvolte diverse persone ed in particolare giovanissimi. Il provvedimento, emesso dal Questore di Foggia, è stato richiesto dai militari dell’Arma.
Due cerignolani sono stati sopresi sul lungomare di Manfredonia mentre tentavano di asportare attrezzature da giardinaggio per darsi, subito dopo, alla fuga. Il tempestivo intervento di una pattuglia riusciva a bloccarli e trarli in arresto, venendo collocati presso la propria residenza in Cerignola. Durante la perquisizione veicolare i due soggetti venivano trovati in possesso di ulteriori oggetti su cui sono in corso accertamenti per stabilirne la proprietà.
Nella giornata di sabato i Carabinieri di Manfredonia hanno dato esecuzione ad un provvedimento di carcerazione a carico diun soggetto del posto dovendo lo stesso scontare la pena di un anno e dieci mesi di reclusione perricettazioneinconcorso.
I Carabinieri della Tenenza di Vieste hanno arrestato un soggetto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza in quanto ritenuto responsabile dell’inosservanza degli obblighi di legge derivanti propria dalla misura di sicurezza alla quale è sottoposto. Sempre a Vieste, durante la notte di sabato, i militari hanno arrestato un ventiduenne trovato in possesso di circa 5 grammi di hashish. La successiva perquisizione domiciliare consentiva di recuperare ulteriori grammi 45 circa di hashish e grammi 25 di marijuana oltre ad un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
La pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Manfredonia ha arrestato un giovane che, seppur sottoposto agli arresti domiciliari in Monte Sant’Angelo, si era allontanato da diverso tempo facendo perdere le sue tracce. L’arrestato è stato sorpreso nel mentre stava liberamente passeggiando nel centro cittadino incurante del provvedimento pendente. I controlli antidroga hanno inoltre consentito di segnalare alla locale Prefettura ulteriori sei giovani quali assuntori di sostanze stupefacenti.
In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
Il prossimo 08 luglio, presso la splendida cornice del Porto Turistico di Manfredonia “Marina del Gargano” si svolgerà, alla presenza del Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica, Contrammiraglio Vincenzo LEONE, il passaggio di consegne tra il Capitano di Fregata Giuseppe TURIANO (Comandante cedente) e il Capitano di Fregata Antonio Cilento (Comandante accettante) proveniente dalla Capitaneria di Torre del Greco.
Alla cerimonia prenderanno parte le più alte cariche militari, civili, politiche e religiose del territorio.
Il Comandante Turiano, che lascia il compartimento marittimo di Manfredonia dopo quasi tre anni di comando, andrà ad assumere un prestigioso incarico al Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto nello staff del Comandante Generale.
Nel corso dei quasi tre anni trascorsi al Comando della Capitaneria di Porto di Manfredonia, nonostante il periodo caratterizzato dalla pandemia, sono state molteplici le attività portate avanti dai militari della Guardia Costiera. Attività che vanno dai controlli in materia demaniale/ambientale, con il monitoraggio e la verifica di tutte le attività cantieristiche presenti all’interno del Porto di Manfredonia a quelle esperite lungo i 200 km di litorale di competenza volte a scongiurare l’annoso fenomeno dell’abusivismo demaniale passando per le diverse pratiche amministrative relative alla sicurezza della navigazione e in favore dell’Utenza del mare.
Dal Settembre 2019, data d’insediamento, al giugno 2022 intensa è stata l’attività amministrativa prestata dagli Uffici della Capitaneria di Porto di Manfredonia. In particolare si contano n°80 patenti nautiche rilasciate, 40 sessioni per il rilascio del brevetto di assistenti bagnanti, 13 sessioni per titoli professionali marittimi. Sempre nello stesso periodo sono stati rilasciati n°261 certificati di sicurezza,n°55 visite ispettive a navi straniere e nazionali approdate nel porto di Manfredonia (4 navi sono state detenute a seguito di deficienze riscontrate all’atto delle ispezioni), 1.500.000 circa tonnellate di merci movimentate dalle 550 navi che hanno toccato il Porto Industriale di Manfredonia. Tra le attività di polizia giudiziaria più importanti spicca quella portata a termine unitamente al Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia,.denominata “Gargano Nostrum”, attività che ha permesso di porre fine al fenomeno dell’indiscriminato abbandono di retine ( dette anche reste) nel mare e lungo il litorale dell’alto Gargano con l’esecuzione di una decina di misure cautelari nei confronti dei responsabili e il sequestro di 10 aree di demanio marittimo adibite ad impianti di mitilicoltura per un totale di 30 milioni mq di superficie marittima.
Particolare importanza è stata data alle attività concernenti la filiera della pesca e la tutela del consumatore finale; basti pensare che tra il settembre 2019 al giugno 2022 sono stati effettuati n° 3.400 controlli, elevate n°325 sanzioni amministrative in materia di pesca e tutela del consumatore finale per un totale di 531.418 euro di sanzioni comminate e 12.600 kg di prodotti ittici posti sotto sequestro.
Nel corso del triennio molteplici sono state le attività di Search and Rescue coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera di Manfredonia rivolte a favore degli utilizzatori del mare a carattere diportistico e professionale portando a termine un’attività costante di sensibilizzazione e repressione delle condotte che possono arrecare rischi al corretto uso del mare.
Martedì 28 giugno 2022, i giovani pazienti del Reparto di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), accompagnati da familiari e staff medico, si sono recati in visita presso gli ormeggi della Sezione Operativa Navale Guardia di Finanza di Manfredonia (FG).
I giovani ospiti, che hanno potuto sperimentare l’emozione di essere “Finanzieri per un giorno”, sono stati accolti dal Gen. D. Francesco Mattana, Comandante Regionale Puglia e dal Mons. Franco Moscone, Vescovo dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, alla presenza del Dott. Michele Giuliani, Direttore Generale della Fondazione Ospedaliera.
E’ poi seguita la visita ai mezzi navali e l’illustrazione di un briefing operativo, con la visione di alcuni brevi filmati sulle attività svolte dalle unità del Corpo, che hanno alimentato spunti di riflessione in merito ai concetti di educazione alla legalità ed alla tutela del mare.
La mattinata è poi continuata con l’imbarco su alcune unità navali della Guardia di Finanza, ove i giovani visitatori hanno potuto apprezzare le principali caratteristiche e dotazioni tecnologiche dei mezzi, illustrate dagli specialisti del comparto navale, per poi effettuare una breve navigazione nelle acque antistanti.
La giornata si è quindi conclusa in un clima di serena ed emozionante condivisione, che ha consentito ai “Finanzieri per un giorno” ed ai loro familiari di vivere un breve ma intenso momento di gioia in compagnia delle Fiamme Gialle pugliesi.
L’ennesima tragedia che si è consumata nel ghetto di Rignano località Torre Antonacci, con l’atroce morte del 35enne gambiano Yusupha avvolto dalle fiamme, ritorna prepotentemente sui banchi della politica per dar voce ai seri problemi di un altro ghetto, quello di Borgo Mezzanone, e della gestione del C.A.R.A. A tener banco sono il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, e del Consigliere regionale Paolo Campo, ex sindaco del centro sipontino. Un botta e risposta al vetriolo, che pone in evidenza le annose problematiche gestionali irrisolte di un’area di pertinenza del Comune di Manfredonia. In meno di 24 ore i due politici rispondono sui social e a mezzo stampa. Ecco i loro interventi, in ordine cronologico.
Gianni Rotice, sindaco di Manfredonia
«Fare banale marketing politico sulle disgrazie, no grazie. E’ stucchevole e fastidioso il teatrino della retorica di taluni rappresentanti istituzionali al cospetto di una tragedia come quella del Ghetto di Rignano. Anni ed anni di parole propagandistiche che continuano ad essere proclamate ancora oggi senza toccare con mano il problema.
“Soprattutto Manfredonia, il cui Comune è beneficiario di 53,6 milioni di euro. Bisogna elaborare progetti e un programma utile a cancellare il ghetto della pista, riqualificare l’area di Borgo Mezzanone e avviare l’integrazione tra poche centinaia di residenti e migliaia di migranti. Il cronoprogramma imposto dal PNRR è stringente, bisogna agire, rapidamente e con efficacia; è necessario mettersi subito al lavoro”, scrive in un comunicato autoreferenziale il consigliere regionale Paolo Campo, già sindaco di questa città, il quale anziché confrontarsi ed informarsi, preferisce il solitario palcoscenico mediatico.
Il Consigliere Campo, dovrebbe sapere che vi è stato già un primo incontro sia con la Regione Puglia (avviato a Bari in data 18 maggio un tavolo di coordinamento con il Vicepresidente Raffaele Piemontese, di cui, vista l’urgenza della tematica, auspichiamo una convocazione di aggiornamento), sia con gli stakeholders di Borgo Mezzanone (su convocazione del sottoscritto in data 20 giugno presso Palazzo di Città), per costruire in maniera partecipata interventi utili all’investimento dei 53 milioni di euro della misura “ Missione 5 Integrazione e Coesione” del PNRR, anche interfacciandomi con il Vescovo Padre Franco Moscone.
All’incontro del 20 giugno c’erano l’Assessore comunale al Welfare Avv. Grazia Pennella, l’Assessore comunale alle Risorse Finanziarie Antonia Lauriola, l’Assessore Transizione Ecologica Giuseppe Basta, l’ Assessore ai Lavori Pubblici Angelo Salvemini, l’Assessore comunale Personale/Affari Generali Libero Palumbo, il Segretario CGIL Foggia Maurizio Carmeno, il Segretario CISL Foggia Carla Costantino, il Presidente ANOLF PUGLIA Mohamed Elmajdi, la confraternita della Misericordia, ASD AGAPE affiliata UISP, il Comitato Cittadino di Borgo Mezzanone, INTERSOS. Con loro abbiamo stabilito delle priorità, individuando linee di intervento e progetti da condividere con Prefettura e Regione, al fine di riqualificare da un punto di vista urbanistico, ambientale sociale ed economico il tessuto di Borgo Mezzanone, favorendo l’integrazione e dignità sociale come principale asset di lotta al caporalato.
Altresì, vi sono state già diverse sessioni di Giunta comunale, ed ogni Assessorato, ciascuno per le proprie competenze, sta sviluppando progetti per l’investimento dei 53 milioni di euro che risultano anche insufficienti per la risoluzione in toto delle problematicità di Borgo Mezzanone, dopo anni di incuria totale. Auspico, perciò, che in questa delicata vicenda vi sia gioco di squadra a tutti i livelli e ben saranno accette le idee e le proposte di collaborazione. Alle parole facciamo spazio alla concretezza».
Paolo Campo, Consigliere regionale.
«Un altro rogo, altri migranti coinvolti (per fortuna, senza conseguenze per la loro salute). È accaduto, un’altra volta, a Mezzanone. Per fortuna, all’interno di uno dei container allestiti nell’area dell’ex CARA che ha resistito più e meglio delle baracche in legno, cartone e plastica del ghetto sulla ‘Pista’.
Un’altra tragedia sfiorata, un altro monito anche al sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, che ieri ha perso un'altra buona occasione per tacere e per evitare polemiche, queste sì, inutili e strumentali nei miei confronti.
Richiamare tutti alle proprie responsabilità, come ho fatto ad iniziare da me stesso, mi è sembrato il minimo che si dovesse fare di fronte a tragedie come quella che si è consumata nel ghetto di Rignano.
Evidentemente il sindaco Rotice non riesce a vedere altro nella politica che uno sciocco teatrino, come quello che mette in scena quotidianamente, e nei rappresentanti istituzionali attori di terza categoria che recitano una parte, a volte mal scritta. Io e tanti altri, al contrario, prendiamo molto sul serio le nostre responsabilità istituzionali. Per questa ragione insisto: bisogna agire con rapidità ed efficacia per cancellare la vergogna dei ghetti dei migranti e lo si deve fare mettendo l’utilizzo dei fondi del PNRR in cima all’agenda di tutte le amministrazioni coinvolte. E la più coinvolta è proprio quella che il sindaco Rotice è chiamato a guidare.
Infine, mi sia consentita una notazione personale: il sindaco non si permetta mai più di alludere alla strumentalizzazione di tragedie umane da parte mia, perché speculazioni di così bassa leva non appartengono alla mia educazione personale e alla mia storia politica».
La risposta di Rotice.
«Non taccio e non tacerò mai per difendere e sviluppare questa città e questo territorio, per troppo anni silenti per mancanza di rappresentati che non hanno fatto sentire la propria voce quando e dove andava fatto, come il consigliere regionale Campo che, per il ruolo ricoperto, ha tutte le possibilità per attivare azioni ed interventi utili e necessari. Invece, si continua a fare filosofia e proclami chiedendo che qualcuno faccia qualcosa, senza offrire spunti di idee e soluzioni.
Sul tema specifico di Borgo Mezzanone, così come su quello del PNRR e dei finanziamenti, ribadisco al Consigliere Campo che questa Amministrazione è sul pezzo con competenza, rapidità ed efficacia, come dimostrano i risultati dei bandi aggiudicatari di finanziamenti e la continua interlocuzione con tutti gli stakeholders (locali, regionali, nazionali) per affrontare quotidianamente le problematicità. Da lui mi sarei aspettato non una “semplice” risposta arruffata e scomposta da teatrino, ma idee e proposte di intervento e collaborazione per il bene e nell’interesse dei cittadini.
All’alzata di muri, preferisco la costruzione di ponti. Essere rappresentante di una comunità vuol dire essere presenti, in ascolto ed operativi, sempre».
La Provincia di Foggia, nella sua veste di soggetto attuatore, in conformità alle indicazioni espresse dalla Giunta regionale con la Deliberazione n.551 del 20 aprile 2022, ha pubblicato attraverso la Stazione Unica Appaltante la procedura aperta per l’affidamento del servizio sperimentale di trasporto pubblico marittimo relativo all’itinerario Manfredonia-Isole Tremiti.
L’importo totale posto a base d’asta della procedura, comprensivo del costo della manodopera, ammonta a 398mila 904,55 euro IVA esclusa. Il servizio decorrerà dalla data stipula del contratto, ovvero del verbale di avvio del servizio, e sarà attivo fino al 4 settembre prossimo.
Il bando richiede che i passeggeri debbano partire da Manfredonia nella fascia oraria compresa tra le 6.00 e le 9.00, mentre dalle Isole Tremiti debbano farlo dalle 17.00 alle 19.00. In ogni caso, tra l’arrivo alle Isole Tremiti e la successiva partenza per Manfredonia dovranno trascorrere almeno 6 ore.
All’unità navale che dovrà effettuare il servizio è richiesto il possesso di una capacità di trasporto di oltre 180 passeggeri e una velocità di crociera, a pieno carico, che consenta di percorrere la tratta Manfredonia-Isole Tremiti in non più di tre ore.
Per una maggiore conoscenza dei contenuti del bando visita il portale istituzionale della Provincia.
22 milioni 455mila 194 euro. È l’ammontare del finanziamento ottenuto dalla Provincia di Foggia per la progettazione e la realizzazione dei due lotti prioritari dell’asse Lesina-Manfredonia, inseriti nel percorso della ‘Ciclovia Adriatica’ definito dalla Legge con la quale è stato istituito il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche.
Degli oltre 22 milioni di euro destinati ai due lotti che interesseranno la Capitanata, 3 milioni 512mila 212 euro risultano rivenienti dal Decreto Ministeriale n. 517 del 2018 e 18 milioni 942mila 982 euro fanno riferimento ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, liberati con il Decreto Interministeriale n. 4 del 12 gennaio 2022.
Gli uffici della Provincia di Foggia, dunque, in conformità alle indicazioni ricevute dal Dipartimento Mobilità della Regione Puglia, hanno avviato le procedure finalizzate all’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi e alla successiva cantierizzazione delle opere.
Una funzione che l’Ente di Palazzo Dogana svolgerà nella sua veste di soggetto attuatore del progetto, come comunicato formalmente dalla Regione Puglia al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
“Si tratta di un’opera di straordinaria rilevanza, frutto di una sinergia virtuosa e di una strettissima collaborazione tra la Regione Puglia, in particolare con l’assessore regionale ai Trasporti Anna Maurodinoia, a cui va il mio più sincero ringraziamento, e la Provincia di Foggia nell’attuazione della progettualità del Ministero – commenta il presidente della Provincia, Nicola Gatta –. Un’iniziativa che potrà avere un impatto eccezionale sul sistema dell’economia turistica della Capitanata. Una dimostrazione di quanto siano fondamentali le prospettive aperte attraverso i fondi del PNRR e la capacità di un loro utilizzo intelligente, in coerenza con la vocazione ed i punti di forza del territorio”.
Il primo lotto della Ciclovia, nel tratto compreso tra Lesina ed Apricena, avrà una lunghezza di circa 22 chilometri e partirà in corrispondenza con l’intersezione con la Strada Provinciale 37. Le Amministrazioni comunali interessate saranno quelle di Lesina, Poggio Imperiale ed Apricena.
Il secondo lotto, invece, interesserà il tratto compreso tra Apricena e Manfredonia ed avrà una lunghezza di circa 62 chilometri, terminando in località Scalo dei Saraceni. Le Amministrazioni comunali interessate, in questo caso, saranno quelle di Apricena, San Severo, Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Manfredonia.
“Una ‘rivoluzione’ che consentirà alla Capitanata una svolta in chiave moderna, innovativa ed ecosostenibile, al servizio delle sue ricchezze, a partire dalle diverse declinazioni del turismo che il nostro territorio può esprimere nell’ambito religioso, naturalistico, enogastronomico, balneare, storico-culturale – aggiunge Nicola Gatta –. Il nostro impegno, inoltre, continuerà per la realizzazione della Ciclovia che costeggia l’intero periplo del Gargano e di tutti gli altri tratti previsti nel Piano per la Mobilità Ciclistica Provinciale”.
nota di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale.
«Il tifo da stadio è l’ultima cosa utile nella discussione, assai seria e complessa, che ci deve impegnare rispetto all’inevitabile incremento di impianti che producono energia dal vento e dal sole. Né possiamo supinamente accettare i diktat di ambientalisti ultraconservatori e amministratori incapaci di guardare oltre i confini del territorio che amministrano.
La comunità pugliese, assieme a tutte le altre, è chiamata a svolgere la propria parte per ottenere una drastica riduzione delle emissioni di CO2 e un mix energetico più sostenibile e meno vincolante nei confronti dei Paesi che producono gas e petrolio. L’unica strada da percorrere, allora, è quella della realizzazione di impianti eolici off shore e campi agrivoltaici, da realizzare insieme a tutte le buone prassi sull’autoproduzione e la riduzione dei consumi.
È la strategia elaborata a livello europeo e nazionale a cui la Puglia è chiamata a partecipare compiendo i sacrifici necessari e cogliendo le opportunità connesse. Partecipazione positiva, dunque, e non formalistica opposizione a decisioni e atti su cui la Giunta e il Consiglio regionale non hanno alcuna competenza sostanziale. Chiunque affermi il contrario mente sapendo di mentire e lo fa esclusivamente per strumentalizzare politicamente e, talvolta, economicamente, il senso di insicurezza diffuso nell’opinione pubblica.
È quanto è, purtroppo, accaduto a proposito del Piano di Gestione dello Spazio Marittimo dell’Area Adriatico e Ionio e Mediterraneo Centrale: un atto di competenza esclusiva della Giunta che, grazie alla mia richiesta e alla disponibilità dell’assessore all’Ambiente Annagrazia Marasco, è stato illustrato e discusso in Commissione Ambiente.
Lo strumento di pianificazione elaborato dalla struttura tecnica regionale, approvato dalla Giunta e trasmesso al Governo è parte del processo di transizione energetica che prevede, tra le altre tante cose, la realizzazione di impianti eolici off shore. È un atto assai complesso, fondato su norme europee e nazionali come su elementi territoriali oggettivi rinvenienti dall’analisi della realtà di fatto delle coste pugliesi e degli usi del mare già esistenti e codificati.
La Giunta ha indicato dov’è oggettivamente più sostenibile un investimento privato nell’off shore; ma sempre di suggerimento si tratta e non certo di vincolo. Dove collocare, come realizzare e quale potenza installare non è materia su cui noi consiglieri regionali possiamo vincolare le decisioni del governo. Chi quel giorno ha gridato vittoria in Consiglio regionale, autoproclamandosi il salvatore del mare salentino, ha semplicemente preso in giro cittadini e amministratori.
Nulla è stato deciso perché nulla si poteva decidere.
Anzi, proprio quella pianificazione ha sancito che anche lo spazio pugliese dell’Adriatico ospiterà almeno un impianto eolico off shore. Notizia che dovrebbe essere accolta positivamente da tutti i consiglieri regionali, gli amministratori comunali, gli ambientalisti, gli imprenditori, i cittadini che da anni sostengono sia indispensabile installare in Puglia impianti di produzione idrogeno verde: idrogeno, cioè, prodotto da fonti rinnovabili. E qual è la principale fonte energetica ‘verde’ capace di garantire continuità e stabilità di approvvigionamento all’impianto che la trasforma in idrogeno stoccabile? Il vento, particolarmente quello che spira in alcuni specifici tratti di mare.
Oltre all’off shore, l’idrogeno verde può essere prodotto immagazzinando l’energia ricavata da grandi impianti agrivoltaici compatibili con le colture agricole esistenti e capaci di soddisfare, innanzitutto, il fabbisogno energetico di impianti di trasformazione agroindustriale.
Perché c’è un altro elemento strategico da valutare: la necessità che in Puglia riparta lo sviluppo di industrie manifatturiere ambientalmente sostenibili attorno a cui far nascere un indotto produttivo. Non possiamo mica pensare che pubblica amministrazione, turismo e commercio soddisfino la domanda di lavoro dei giovani pugliesi.
E torniamo alle centrali di idrogeno verde da realizzare in aree industriali, magari in quelle perimetrate come Zone Economiche Speciali, per favorire la localizzazione di impianti produttivi in prossimità di scali ferroviari e portuali grazie alla realizzazione di piattaforme eoliche off shore.
Ecco perché la Puglia non ha bisogno di ultras campanilisti e ha bisogno di una seria discussione su come affrontare questo tempo e questo contesto geopolitico nel modo più razionale e utile».
La Polizia di Stato di Foggia, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli del territorio finalizzati a prevenire i fenomeni delittuosi, ha tratto in arresto un 57enne originario di Manfredonia in quanto presumibilmente possessore di un’arma da fuoco con relativo munizionamento.
Il provvedimento scaturisce dalla vigile attività dei poliziotti del Commissariato di Manfredonia che ha consentito, all’esito di una perquisizione domiciliare effettuata d’iniziativa, di individuare un’arma che sarebbe stata abilmente occultata all’interno del bagno, più precisamente nello sciacquone e che, unitamente a 100 cartucce, sarebbe stata avvolta da una busta nera in cellophane.
Sempre la Polizia di Stato, in particolare il Commissariato di San Severo, ha tratto in arresto due persone, rispettivamente di 36 e di 66 anni, una delle quali con precedenti di polizia, in quanto presumibilmente possessori di sostanza stupefacente.
La misura si è resa necessaria a seguito dell’attività dei poliziotti del locale Commissariato che, unitamente a quelli del Reparto Prevenzione Crimine e dell’unità cinofila, dopo aver intimato l’alt ai predetti mentre erano a bordo di un’autovettura, procedevano ad effettuare una perquisizione veicolare all’esito della quale, occultata all’interno della cuffia del cambio, avrebbero rinvenuto diversi involucri di sostanza stupefacente che sarebbe stata già confezionata per la presumibile cessione, del tipo “hashish”, “marijuana” e “cocaina”.
Dopo aver esteso gli accertamenti all’interno di una masseria, è stata recuperata ulteriore sostanza stupefacente che sarebbe stata celata all’interno di un casolare e nelle intercapedini degli alberi d’ulivo.
L’attività si è conclusa con il sequestro di circa 750 gr di “hashish”, 165 gr di “cocaina” e 2 gr di “marijuana” per un totale complessivo di circa 900 gr di sostanza stupefacente di cui, solo all’esito delle verifiche dibattimentali, si riuscirà a stabilire, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, il possessore.
Le attività operative di cui sopra si inquadrano nell’ambito della implementazione di mirati controlli del territorio effettuati dalla Polizia di Stato in ambito provinciale.
Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.