Nei giorni scorsi il Gruppo Conad Adriatica ha annunciato un numero elevato di possibili licenziamenti nei Centri Commerciali di Macchia/Monte Sant’Angelo e di San Severo; per la precisione, sono 36 i lavoratori che rischiano il posto di lavoro a Macchia.
Immediatamente i Sindacati hanno chiesto un tavolo di concertazione, al fine di evitare questo grosso danno per i lavoratori e le loro famiglie. Dalle trattative intercorse, trapelano notizie che riferiscono di ulteriori incontri con i Sindacati nei primi giorni di agosto.
Forza Italia invita tutte le Istituzioni ad affrontare, in modo coeso e con determinazione, questa ennesima vertenza lavorativa, al fine di scongiurare il licenziamento dei dipendenti di Conad del Centro Commerciale di Macchia: una decisione del genere sarebbe un ulteriore danno alla già precaria situazione economica del territorio. Come già successo nel recente passato per un’altra e più ampia vertenza, solo uniti si possono raggiungere risultati soddisfacenti per i lavoratori, per le loro famiglie e per il territorio tutto.
Forza Italia interesserà già da subito i propri referenti sovracomunali perché si facciano carico di questa situazione e perché appoggino ogni possibile soluzione che Azienda, Sindacati e Istituzioni locali e regionale vogliano prendere per evitare che altre famiglie restino senza futuro.
Forza Italia, pur consapevole del momento di crisi economica, chiede a Conad di ripensare la propria decisione, anche alla luce del fatto che, dopo il riavvio dello stabilimento “Ex Sangalli vetro”, sicuramente una prospettiva di sviluppo si può intravedere. (Fonte: Forza Italia – Monte Sant’Angelo)
“Sui lavori che proseguono al parco Campi Diomedei vogliamo vederci chiaro perché riteniamo ci sia il rischio di creare una ulteriore cattedrale del deserto”. Lo dichiara la consigliera del M5S Rosa Barone che insieme alla collega Antonella Laricchia ha depositato una richiesta di audizione in IV Commissione del presidente Emiliano, degli assessori all’agricoltura Di Gioia e al Bilancio Piemontese e del sindaco di Foggia, Franco Landella.
“Il M5S fa propria questa battaglia non per favorire la posizione di un comitato o di altri soggetti che hanno preso parte al concorso di idee del 2009 – continua Barone – bensì per contestare un progetto che è stato portato avanti, a nostro avviso, senza che fosse stato analizzato attentamente il futuro di un’area così importante dal punto di vista archeologico per la città di Foggia e senza alcun piano di sostenibilità economica. Ci preoccupa molto la futura manutenzione del parco urbano che, destinato alle cure di un Comune dal bilancio precario come quello di Foggia, rischia di finire un giorno abbandonato all’imperizia e al degrado.”
Barone e Laricchia chiedono di salvaguardare e valorizzare adeguatamente il patrimonio archeologico, culturale e ambientale della città di Foggia.
“Ci aspettiamo chiarezza - prosegue Barone - soprattutto da parte del presidente Emiliano che ha appoggiato la nostra richiesta di modifica del progetto, perché lo stesso venga modulato in rapporto alla natura stessa del parco ed alla sua conservazione. È importante che lo stesso sia sostenibile per il bene delle casse comunali, oltre che per il futuro di un bene che dovrà poi tornare alla Regione”.
Il progetto definitivo, secondo Barone e Laricchia, sembra dequalificare l’area dell’ex Galoppatoio, in quanto non prevede spazi adeguati per l’approccio fisico con i cavalli e l’integrazione con le strutture dell'ippodromo non garantendo la possibilità di svolgere in modo adeguato manifestazioni equestri utili alla promozione dell’ippica a causa della destinazione di soli 3,80 ettari a tale scopo, con una forma peraltro poco idonea al movimento.
“I lavori in corso di esecuzione - incalza Barone - rischiano di compromettere definitivamente la funzione originaria della struttura oltre che la sua destinazione a servizio dell’equitazione e dell'I.R.I.I.P. Sarebbe necessario garantire la realizzazione di un’area ampia e idonea per dimensioni allo svolgimento degli eventi ippici in linea con le finalità di rilancio dell’Istituto cui è, tra l’altro, subordinato il comodato gratuito dell’area in favore del Comune. Chiaramente tutto questo sarà oggetto dell’audizione da noi richiesta”.
«Non solo non siamo stati inadempienti, ma rispetto ad altri Comuni, siamo stati anche prevviggenti, garantendo interventi oltre le clausole contrattuali».
L’assessore Antonio Girolamo D’Addetta replica alle insinuazioni e alle critiche sulla mancata partecipazione del Comune di San Giovanni Rotondo al bando regionale, che metteva a disposizione quasi 3 milioni di euro per la rimozione dei rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche.«
Quest’amministrazione comunale è sempre attenta ad attingere ai finanziamenti, candidando progetti che hanno ottenuto l’approvazione regionale, come testimoniano i numerosi fondi intercettati. Nel caso specifico il Comune non poteva partecipare al bando della Regione, semplicemente perché la prevista rimozione di rifiuti giacenti e abbandonati su aree pubbliche è già prevista nelle attività ordinarie del contratto di gestione dei rifiuti urbani. Quindi non avevamo le condizioni richieste dall’art.6 del bando, riguardante la documentazione da presentare per ottenere il finanziamento», sostiene ancora l’assessore D’Addetta. In altri termini, non si poteva chiedere un finanziamento per una attività che già svolgi e che è stata affidata da contratto all’azienda Tekra, ma soprattutto l’amministrazione comunale ha fatto meglio e prima di altri Comuni della Provincia di Foggia.C
Continua l’assessore: «La ditta svolge un’attività di bonifica dei siti inquinati di volta in volta segnalati dall’Amministrazione, come l’ultima che si sta effettuando in contrada Coppe Salerno (zona ex cava). Interventi di bonifica quasi giornalieri riguardano anche il Tratturo del Carmine e le Matine. La Tekra collabora attivamente con l’amministrazione comunale per contrastare un fenomeno che non è facile da monitorare e contrastare.
Sul fronte dei finanziamenti in materia ambientale si vuole ricordare che lo scorso anno sì è partecipato al bando regionale per la realizzazione di un nuovo Centro Comunale per la Raccolta dei Rifiuti e al bando regionale per la pulizia dei cigli stradali. Oggi invece siamo impegnati nella ricerca di finanziamenti per poter realizzare la caratterizzazione del sito dell’ex discarica comunale in zona San Camillo».
«Piuttosto che fare polemiche balneari, bisognerebbe invece apprezzare il lavoro dell’amministrazione comunale e condividere lo sforzo per sconfiggere il fenomeno dei cittadini che abbandonato su aree pubbliche ogni tipo di rifiuti. Bisognerebbe sostenere una battaglia di grande senso civico, piuttosto che alimentare polemiche strumentali e senza alcun fondamento. Spiace dovere leggere commenti e informazioni non rispondenti al vero, ma spero che dopo le polemiche ci sia l’occasione per condividere una comune battaglia di civiltà: niente più rifiuti abbandonati dove capita e niente più siti inquinati sul nostro territorio», sottolinea il sindaco Costanzo Cascavilla.
Dopo due anni di gestione Lusi della ASP Vincenzo Zaccagnino, il PD San Nicandro Garganico tira le somme e prende spunto dalla Festa del Capocanale, celebrata lo scorso 20 luglio alla ASP Zaccagnino, per fare il punto della situazione. "Un evento in cui, nonostante la presenza del presidente Michele Emiliano, era assente tutto il territorio del bacino intercomunale a cui la ASP fa riferimento." Proseguono i democratici sannicandresi: "Con l’attuale presidenza è cambiato ben poco e la politica è portata a chiedersi se la gestione dell'ente debba essere finalizzata esclusivamente a far quadrare i conti e fare profitto, oppure se, affianco ai ricavi, debba pensare ad un progetto di sviluppo del territorio condiviso con gli attori locali.”
Già lo scorso 11 settembre 2017 il PD cittadino presentava alla Presidente, e per conoscenza al Presidente della Regione Puglia Emiliano, all’assessore Regionale Piemontese e al segretario provinciale Azzarone, un documento di indirizzo politico, riguardante tutti i settori dell’ASP. Una sintesi delle esperienze e delle conoscenze maturate nel tempo, con vari input che i cittadini stessi ci avevano fornito, riguardante non solo lo sviluppo e la modernizzazione del comparto agricolo e del patrimonio in generale ma anche la crescita delle potenzialità assistenziali verso le fasce deboli. "Il documento però non solo non è stato preso in considerazione, ma la Lusi lo ha criticato senza nemmeno entrare nel merito, utilizzando la stampa provinciale.”
Sul patrimonio, atteso che riprendano al più presto i lavori in c.so Garibaldi, ad esempio, si era ravvisata la necessità di una maggiore visibilità dell’ente che passasse anche attraverso lo spostamento di alcuni uffici nel centro cittadino. Sul versante agricolo erano previste diverse azioni tra cui la diversificazione delle colture, il biologico, la trasformazione dei prodotti e la commercializzazione di un marchio, il recupero produttivo dell’uliveto, così come l’opportunità di fittare lotti di terreno più piccoli e per un tempo più lungo in modo da permettere anche ai piccoli imprenditori di poter partecipare ai bandi e altro ancora.
Tra le varie richieste del Partito Democratico vi era la trasparenza anche nei metodi, a partire dalla scelta dei lavoratori agricoli, per i quali si chiedeva la fine di quella vecchia gestione padronale, legale ma politicamente inaccettabile nel 2018. “Così, assistiamo al rifiuto della stessa presidente nell'ultimo cda, nonostante gli impegni presi, della proposta fatta dal consigliere Sticozzi di istituire una graduatoria trasparente per i turnisti, con la giustificazione che il sistema a chiamata diretta usato sino ad oggi, sia invece trasparente e rispondente alle esigenze aziendali. Insomma una visione radicalmente differente da quella condivisa dal partito di appartenenza. “
Stiamo constatando, tra le altre cose, che la sensazione generale tra la popolazione è che la ex Fondazione, oggi azienda di servizi alla persona, con la nuova presidenza si sia allontanata dai cittadini sannicandresi e dalla città nonostante le chiare volontà del testatore che ne restano la base e il fondamento. E a poco serve il perdurante assistenzialismo e i buoni mensa, senz'altro utili ma a breve durata, per far sentire il territorio beneficato da quell'Ente. Occorre un cambio di passo e una condivisione delle scelte: la presidente Lusi non può non avvertire il disagio di un isolamento sempre più evidente. Noi, da sannicandresi, lo avvertiamo tanto e non possiamo subire supinamente questo dirottamento della Zaccagnino verso i lidi foggiani e baresi".
Dopo l’incontro del 21 luglio scorso organizzato dalla Flai Cgil, il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) si è fatto carico delle rimostranze della marineria sipontina che sembrano, ora, esser state accolte dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali relativo al fermo pesca 2018 che ha posticipato al 27 agosto la data di inizio per i compartimenti del basso Adriatico, ha destato preoccupazione e scontento nella marineria di Manfredonia interessata dalla scelta del ministro Gian Marco Centinaio. Nell’incontro “Che pesci prendere?” organizzato dalla Flai Cgil e tenutosi sabato scorso 21 luglio, il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) prese l’impegno di verificare in sede ministeriale la possibilità di variazione sollecitata dalla marineria sipontina.
“Per le caratteristiche del fondale di questo compartimento è necessario addivenire ad una scelta differente del periodo di fermo pesca a beneficio delle risorse ittiche, del mar Adriatico e della redditività degli operatori del settore – dichiara L’Abbate, componente 5 Stelle della Commissione Agricoltura a Montecitorio – Dopo l’incontro di Manfredonia, interessai subito il ministro Centinaio delle richieste, motivate e razionali, dei pescatori sipontini: un impegno che è stato portato avanti dal dicastero e che dovrebbe essere giunto oggi finalmente ad una soluzione positiva anticipando l’inizio del fermo pesca presumibilmente all’11 agosto. Sul lungo periodo, inoltre, – prosegue il parlamentare pugliese 5 Stelle – siamo a lavoro per una decisione definitiva che possa andare incontro alle esigenze delle diverse marinerie, tutelando davvero la ricchezza dei nostri mari ed il reddito dei pescatori. Le soluzioni, ovviamente, saranno condivise con tutti gli operatori del settore e saranno il frutto di un continuo dialogo e confronto – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – con tutti i soggetti interessati, ivi incluso il mondo ambientalista”.
Si terrà a San Severo venerdì 27 luglio dalle ore 18 alle ore 21 in Via Tiberio Solis il banchetto organizzato da Forza Nuova , oggetto dell’evento la raccolta firme per sostenere la petizione popolare, lanciata dal Sindacato Sinlai, contro la Legge Fornero ed il Jobs Act.
A causa di questi provvedimenti, infatti, il mercato del lavoro é più che mai dominato da sfruttamento, precariato e disoccupazione; l’età pensionabile é ormai prossima ai 70 anni, i pensionati italiani sono ridotti alla miseria ed il turnover sui posti di lavoro é una chimera.
Sono diversi mesi che in V.le Colombo è stato abbandonato un serbatoio in amianto, che pare essere stato avvolto in una busta di plastica ormai deteriorata a seguito di segnalazioni fatte ai vigili urbani da alcuni residenti della zona, oltretutto utilizzato incoscientemente anche come contenitore dei rifiuti.
Da più di una settimana sono stati segnalati in via De Petra, nel parcheggio antistante il parco dedicato al militare Angelo Ricci, alcuni pannelli d'amianto non più integri.
Del serbatoio, abbandonato in una zona centrale di Foggia, facemmo denuncia al comando dei carabinieri della forestale il 20 luglio.
Dei pannelli, lasciati in una zona periferica, ma molto frequentata dalla movida locale, abbiamo inviato una pec al Sindaco e per conoscenza ai Vigili Urbani, ASL, Carabinieri, Prefetto, Procura della Repubblica e Questore in data 23 luglio.
In entrambi i casi, ad oggi, chi di competenza non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza gli ingombranti potenzialmente pericolosi.
Da sottolineare che l'amianto, se non più integro ,è molto dannoso: in quanto le fibre, che sono molto più sottili di un capello, vengono facilmente trasportate dal vento e se inalate, essendo cancerogene, sono nocive per la salute.
Visto che la tutela della salute è un diritto sancito dal 32° articolo della Costituzione Italiana ci saremmo aspettati maggiore celerità da parte delle autorità competenti.