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Un furto durato poche ore. Un atto sacrilego per i credenti, che si son visti sottratti di un simbolo apicale dell’Arcangelo che da millenni lotta il male.

Il 12 gennaio 2023, nella chiesetta della “Madonna della Pietà”, amministrata dalla chiesa del Gesù Buon Pastore, a Vieste, ignoto o ignoti hanno trafugato la corona della statua rafigurante San Michele Arcangelo, posta all’esterno della struttura. Dopo la pronta denuncia di Michele Falcone, priore dell’Ordine dei Pellegrini di San Michele Arcangelo, l’associazione viestana cui fanno capo molti devoti dell’Arcangelo. sporta presso la caserma dei locali Carabinieri, anche la Polizia di Stato ha avviato le indagini.

Ieri, 13 gennaio c.a., quella corona è stata ritrovata alla periferia di Vieste, in località “Carabella”, dalla Polizia Stradale di Vieste, diretta dall'ispettore Matteo Taronna, dopo accurate indagini. La notizia è stata diramata dalla Procura della Repubblica che sta continuando le indagini per risalire alla mano o mani sacrileghe che hanno compiuto il furto. La corona, per la cronaca, era placcata in oro, perciò non di valore materiale, ma per la fede è molto più preziosa.

Oggi, 14 gennaio 2023, con una cerimonia simbolica la corona, dallo stesso ispettore Taronna, è stata riconsegnata a don Antonio de Padova, parroco della chiesa del Gesù Buon Pastore, per poi essere riposta sulla testa della statua di San Michele Arcangelo. La chiesetta della “Pietà”, come è meglio ricordata, è un riferimento cristiano cattolico importante, da essa inizia il cammino dei “Sammechelere” di Vieste per giungere alla grotta di Monte Sant’Angelo, quei pellegrini che da centinaia di anni a piedi per devozione omaggiano l’Arcangelo nel rispetto della natura.

In una nota vocale, Matteo Falcone, dopo l’amarezza e lo sconforto, si sente risollevato, ringraziando le Forze dell’odine per l’ottimo lavoro compiuto.

La Polizia di Stato, a seguito dei disordini verificatisi in data 07.11.2022 durante l’incontro sportivo “Foggia Calcio 1920 – U.S. Avellino”, tenutosi presso lo stadio comunale “Pino Zaccheria” di Foggia, ha avviato una approfondita attività d’indagine al fine di identificare gli autori delle condotte illecite.

In particolare, il personale della Digos della Questura di Foggia ricostruiva gli accadimenti caratterizzati da un copioso lancio di artifici pirotecnici, petardi, ed altri oggetti pericolosi tra i contrapposti settori Ultras, comportamento che interessava finanche il rettangolo di gioco, determinando la sospensione momentanea della gara durante la prima frazione di gioco.

Le intemperanze dei tifosi proseguivano al termine della gara e si concretizzavano all’esterno dello stadio con ripetuti tentativi di contatto tra le contrapposte fazioni Ultras, interrotti grazie al necessario intervento delle forze dell’ordine impiegate durante il servizio di Ordine Pubblico.

Le prime indagini compiute dai poliziotti conducevano all’arresto differito di 2 Ultras del Foggia ai quali è stato anche irrogato provvedimento di DASPO della durata di anni 3.

Successivi approfondimenti, hanno permesso di identificare e denunciare in stato di libertà, presso la Procura della Repubblica c/o il Tribunale Ordinario di Foggia, 16 facinorosi, di cui 8 appartenenti alla tifoseria Ultras foggiana e 8 appartenenti alla tifoseria Ultras avellinese presunti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, delle violazioni previste dalla Legge 401 del 13.12.1989, per i quali sarà avviato procedimento per l’emissione del DASPO da parte del Questore di Foggia.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati alla identificazione di altri individui che avrebbero partecipato alle turbative avvenute all’esterno dello stadio comunale “Pino Zaccheria”, nonché degli autori delle lesioni a Pubblico Ufficiale provocate agli Agenti della Polizia di Sato durante la partita di calcio.

In riferimento, invece, ai disordini verificatisi in data 10.04.2022 durante l’incontro sportivo “Manfredonia calcio 1932 – Barletta 1992”, tenutosi presso lo stadio comunale “Miramare” di Manfredonia, ha avviato una approfondita attività d’indagine al fine di identificare i presunti autori delle condotte criminose.

L’attività investigativa svolta dal personale del Commissariato P.S. di Manfredonia ha permesso di individuare n. 9 facinorosi appartenenti alla tifoseria Ultras manfredoniana presunti responsabili dei disordini occorsi durante la competizione calcistica.

In particolare, i soggetti tentando il contatto con la contrapposta fazione Ultras, avrebbero usato violenza e minaccia nei confronti dei pubblici ufficiali interposti a presidio del settore loro riservato nel dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

Pertanto, i 9 facinorosi venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria e nei confronti degli stessi sarà avviato il procedimento per l’emissione del provvedimento DASPO da parte del Questore di Foggia.

In relazione, ancora, ad intemperanze verificatisi con lancio di materiale pericoloso in data 18.10.2022 durante l’incontro sportivo “Audace Cerignola – Taranto Football Club 1927” tenutosi presso lo stadio comunale “Monterisi” di Cerignola e al turbamento dell’ordine pubblico verificatisi in data 30.10.2022 durante la manifestazione sportiva “Audace Cerignola – Turris Clacio”, la Polizia di Stato a seguito dell’attività d’indagine avviata dal personale del Commissariato P.S. Cerignola, collaborato dal personale DIGOS della Questura di Foggia, ha identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria n. 5 soggetti di cui 2 appartenenti alla tifoseria Ultras cerignolana e 3 alla tifoseria Ultras tarantina.

Per gli stessi, il Questore di Foggia ha emesso i relativi provvedimenti DASPO della durata di 3 anni con obbligo di presentazione e firma presso gli uffici di Polizia.

Complessivamente la Questura di Foggia ha emesso o ha in fase di emissione n. 32 provvedimenti DASPO.

Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.)

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori.

Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nel 2022 ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento e di coordinamento nazionale dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica (COSC) della Polizia Postale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.

L’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati già evidenziata nella rilevazione di medio termine. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete.  L’impegno profuso dalla Specialità si è concentrato nel reprimere episodi di particolare gravità, con l’effetto rilevabile di evidenziare un maggior numero di individui sottoposti a pene detentive.

Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale veniva intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.

La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.

In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata su scala nazionale dal C.N.C.P.O. sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di persone tratte in arresto di circa il +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

PEDOPORNOGRAFIA E ADESCAMENTO ONLINE

2021

2022*

Variazione percentuale

Persone indagate

1.419

1.463

+3%

Siti in Black List

2.543

2.622

+3%

* - dati rilevati il 27/12/2022

Adescamento online

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

Cyberbullismo

Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo che può essere interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete.

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 323 casi di cyberbullismo.

CYBERBULLISMO

2021

2022*

Casi trattati vittime 0-9 anni

27

17

Casi trattati vittime 10-13 anni

112

87

Casi trattati vittime 14-17 anni

319

219

TOTALE

458

323

* - dati rilevati il 27/12/2022

 

2021

2022*

Minori denunciati per Cyberbullismo

117

128

* - dati rilevati il 27/12/2022

Sextortion

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.

Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.

La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di vittime maschili.

Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.)

Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, ai sensi dell’art. 7 bis DL 144 del 2005 e del D.M. 15 agosto 2017 - Direttiva sul riordino dei comparti di Specialità delle Forze di Polizia – la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese.

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.

In tal senso, come noto, il conflitto russo-ucraino ha comportato una recrudescenza nell’attività di attori ostili, connotati per l’esecuzione di attacchi ransomware – volti a paralizzare servizi e sistemi critici mediante la cifratura dei dati contenuti – campagne DDoS, volti a sabotare la funzionalità di risorse online e, soprattutto, attacchi di tipo ATP (Advanced Persistent Threat), condotti da attori ostili di elevato expertise tecnico, in grado di penetrare i sistemi più strategici mediante tecniche di social engineering o sfruttamento di vulnerabilità, al fine di garantirsi una persistenza silente all’interno dei sistemi a scopo di spionaggio o successivo danneggiamento.

La proliferazione di gruppi ostili, si è attuata poi mediante il ricorso a crew hacker di c.d. crime as a service, ordinariamente attive nel fornire supporto tecnologico ad attori criminali ed oggi sempre più contigue a gruppi di ascendenza statuale.

In particolare, il Servizio polizia postale ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, attivando canali di diretta interlocuzione dedicati allo scenario in atto con Europol, oltre che con Interpol e FBI, con l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico/finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali con connotazione state sponsored.

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), attraverso dedicati alert ha diffuso indicatori di compromissione e avvisi di informazione di sicurezza alle infrastrutture informatiche dicasteriali, alle infrastrutture critiche nazionali e ai potenziali target di azioni ostili, individuati attraverso la permanente attività informativa assicurata dal Centro.

I Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale hanno svolto adeguati servizi di monitoraggio e analisi, condividendo ogni evidenza utile in relazione al quadro internazionale in parola.

L’attività del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre agli approfondimenti investigativi, si è tradotta nell’analisi tecnica della minaccia, volta all’elaborazione di informazioni di sicurezza preventiva, nonché nel supporto operativo alle infrastrutture attaccate, che hanno contribuito al ritorno alla piena operatività dei sistemi informatici colpiti.

Attacchi infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati

2021

2022*

Variazione percentuale

Attacchi rilevati

5.434

12.947

+138%

Persone indagate

187

332

+78%

Alert diramati

110.524

113.226

+2%

Richieste di cooperazione HTC

60

77

+28%

* - dati rilevati il 27/12/2022

SEZIONE OPERATIVA

Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle truffe online con 3541 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore dell’e-commerce e market place.

Truffe OnLine

2021

2022*

Variazione percentuale

Casi trattati

15.083

15.508

+3%

Persone indagate

3.403

3.541

+4%

Somme sottratte

€ 73.245.740

€ 115.457.921

+58%

* - dati rilevati il 27/12/2022

Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022, importante l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.

Proprio per dare maggior impulso alle indagini che vedono coinvolti cittadini stranieri, la Sezione Operativa della Polizia Postale, nel corso dell’anno 2022, ha attivato 260 richieste di cooperazione internazionale attraverso il canale Europol che, in più di un’occasione, si sono rivelate determinanti per l’individuazione degli autori dei reati investigati.

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare.

Sono stati 15 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata attivamente nel contrasto dei reati contro la persona commessi attraverso la rete.

Reati contro la persona

perpetrati OnLine1

2021

2022*

Casi trattati

10.297

9.278

Persone indagate

1.693

1.167

1Stalking / diffamazione online / minacce / revenge porn /

molestie / sextortion / illecito trattamento dei dati /

sostituzione di persona / hate speech / propositi suicidari

* - dati rilevati il 27/12/2022

Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).

La Sezione Operativa è stata impegnata anche nell’individuazione di proposte di vendita online di prodotti contraffatti o all’utilizzo illecito di segni distintivi dei marchi registrati, per la tutela del c.d. italian sounding.

Il monitoraggio di siti e spazi web (blog, gruppi social e siti dedicati) dediti a giochi e scommesse clandestine è un’altra attività operativa particolarmente seguita dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia per contrastare la diffusione irregolare o illegale, che per tutelare gli interessi dei consumatori, specie se minori d’età: numerosi sono i siti con sedi legali presso paesi esteri, che operano in Italia anche se privi della prevista autorizzazione per poter esercitare legalmente la raccolta di scommesse.

Nel corso del 2022 sono state implementate anche le attività di monitoraggio relative alla vendita online di tabacchi, sigarette elettroniche e liquidi da inalazione in rete, su siti sprovvisti delle relative autorizzazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

In ultimo, ma comunque di primaria importanza, è stata l’attività rivolta all’individuazione di quelle persone che, sfruttando principalmente la cassa di risonanza che i social media offrono, hanno manifestato intenti suicidari in conseguenza dei quali sono state attivate tutte le procedure necessarie per la salvaguardia delle persone coinvolte con l’ausilio degli uffici di polizia competenti territorialmente (64 le segnalazioni veicolate attraverso il Commissariato di P.S. OnLine e 51 gli interventi eseguiti sul territorio dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni ).

CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).

Cyberterrorismo1

2021

2022*

Casi trattati

1.321

1.193

Persone indagate

80

66

Spazi virtuali monitorati

126.998

173.306

1- Estremismo internazionale religioso / estremismo razziale, antagonista ed anarchico

* - dati rilevati il 27/12/2022

In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo.

Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali.

In ambito europeo, proprio al fine di garantire la cooperazione internazionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti terroristici diffusi in rete e di orientarne l’attività.

Controllate 215.162  persone, con un aumento del 2,36% rispetto al 2022. 30 arrestati e 238 indagati: è questo il bilancio di fine anno dei controlli della Polizia Ferroviaria Puglia, Basilicata e Molise.

Sequestrati circa gr. 636 di sostanza stupefacente del tipo cannabinoidi, circa 30 gr. di cocaina e 27 gr. di eroina, 4 armi da tagli ed 1 da fuoco.

Durante l’anno sono state impiegate 8.438 pattuglie in stazione e 994 a bordo treno. Sono stati presenziati complessivamente 1.423 convogli ferroviari. Sono stati inoltre predisposti 488 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui treni.

Le attività di prevenzione sono state incentivate con un aumento delle giornate straordinarie di controllo del territorio per un totale di 43 operazioni organizzate dal Servizio Polizia ferroviaria in ambito nazionale: 13 Stazioni Sicure”,  finalizzate al contrasto delle attività illecite maggiormente ricorrenti in ambito ferroviario; 12Rail Safe Day”, volte a prevenire comportamenti impropri o anomali, spesso causa di investimenti, 12Oro Rosso”, per il contrasto dei furti di rame e 2 “Action Week”, finalizzate al potenziamento dei controlli di sicurezza in relazione ai trasporti in ambito ferroviario di merci pericolose. Inoltre, in campo internazionale, gli operatori della Polfer del Compartimento Polizia Ferroviaria Puglia, Basilicata e Molise hanno partecipato alle 4Rail Action day” e ad una “Action Week”, organizzate dall’Associazione RAILPOL di cui fanno parte le polizie ferroviarie e dei trasporti dell’area europea, per contrastare i fenomeni criminosi maggiormente diffusi in ambito ferroviario e prevenire possibili azioni terroristiche o eversive.

L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario spesso causano ritardi alla circolazione dei treni e consistenti disagi per i viaggiatori, si è tradotta in 223 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, in circa 551 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie ed in 183 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale articolato dispositivo ha consentito il recupero di 12 kg. tra rame, il cosiddetto “oro rosso”, e altri metalli di provenienza illecita  e la denuncia di 1 soggetto per i reati di riciclaggio, ricettazione e furto.

Nell’ambito dei controlli ai trasporti di merci pericolose, sono state effettuate verifiche su circa 24 carri cisterna ferroviari, italiani e stranieri. 3 le irregolarità riscontrate nel corso delle 2 action week dedicate, che si sono affiancate alle ordinarie attività di controllo, svolte dal personale della Specialità.

Nel 2022 gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno rintracciato circa 52 persone scomparse, di cui circa 39 minori.

Diversi gli episodi registrati anche quest’anno, di ragazzi che hanno comportamenti scorretti in ambito ferroviario. Spesso in questi casi i giovani protagonisti ignorano i pericoli presenti nelle stazioni o sui treni. Per questo la Polizia ferroviaria è da tempo impegnata nelle scuole per promuovere, in particolare tra gli adolescenti, la cultura della sicurezza individuale in ambito ferroviario. Sono stati oltre 2.200 gli studenti raggiunti nel corso dell’anno, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, “Train…to be cool”, realizzato in collaborazione con il MIUR e con il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza.

La Questura di Foggia, al fine di agevolare e velocizzare l’acquisizione ed il rilascio dei titoli di soggiorno a favore dell’utenza richiedente e soddisfare le accresciute esigenze di richieste di passaporti in questo particolare periodo festivo, ha inteso potenziare il servizio di front-office con aperture straordinarie della Divisione Polizia Amministrativa e dell’Ufficio Immigrazione.

In particolare, l’Ufficio Passaporti dal giorno 7 gennaio 2023 seguirà i seguenti orari di apertura dello sportello al pubblico per l’acquisizione istanze:

 

LUNEDI

9:00 – 12:00

/

MARTEDI

9:00 – 12:00

/

MARCOLEDI

9:00 – 12:00

/

GIOVEDI

9:00 – 12:00

(ritiro passaporti)

15:00 – 18:00

VENERDI

9:00 – 12:00

/

Per agevolare l’utenza nelle pratiche di rilascio dei passaporti e ammortizzare i tempi di attesa, sarà incrementato il numero di prenotazioni tramite l’agenda online.

Tuttavia, in casi di documentata urgenza il richiedente potrà recarsi presso quest’Ufficio, che provvederà al rilascio immediato.

L’Ufficio Immigrazione a partire dal giorno 7 gennaio 2023 per il rilascio dei permessi di soggiorno e per le acquisizioni di kit/richiesta, secondo nuovi schemi di convocazioni condivisi con Poste Italiane, seguirà i seguenti orari di apertura:

 

LUNEDI

08:00 – 14:00

/

MARTEDI

08:00 – 14:00

15:00 – 20:00

MERCOLEDI

08:00 – 14:00

/

GIOVEDI

08:00 – 14:00

15:00 – 20:00

VENERDI

08:00 – 14:00

/

SABATO

08:00 – 14:00

/

Dalle prime luci dell’alba di oggi, 28 dicembre 2022, nell’ambito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Foggia, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, è in corso una vasta operazione di polizia giudiziaria finalizzata ad eseguire un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale dauno nei confronti di numerosi soggetti, in prevalenza di estrazione cerignolana, presunti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio ed in particolare furto, ricettazione e riciclaggio di veicoli. 

La Polizia di Stato, nei territori della provincia di Foggia, al termine delle indagini esperite, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 26 soggetti, di estrazione cerignolana e foggiana, presunti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio ed in particolare furto, ricettazione e riciclaggio di veicoli. Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Foggia, dal Commissariato di P.S. di Cerignola e dalla Sezione Polizia Stradale di Foggia, coordinate dalla locale Procura, l’attività delittuosa avrebbe consentito ai sodali di percepire un profitto, allo stato stimato in misura pari quantomeno ad € 1.250.000,00,  per il quale è stato emesso un  decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria dei beni (importi in denaro, beni immobili e mobili, titoli di credito, strumenti finanziari, etc.) di cui gli indagati abbiano la disponibilità. Le investigazioni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero disvelato l’esistenza di una nutrita e compatta compagine associativa, composta da numerosi soggetti, a loro volta facenti parte di quattro sottogruppi, stabilmente dedita alla commissione di delitti contro il patrimonio ed in particolare alla ricettazione e al riciclaggio di veicoli di provenienza furtiva attraverso il loro smontaggio, il loro sezionamento e l’asportazione dei riferimenti identificativi impressi o stampigliati sulle componenti di ciascuno di essi.

Dal materiale indiziario raccolto sarebbe emerso che gli indagati si fossero durevolmente e stabilmente organizzati al fine di “commercializzare” componenti e pezzi di ricambio su scala nazionale, sia mediante vendita diretta al cliente, sia a mezzo di vendite on line mediante pubblicità su siti internet. Ciascun indagato, all’interno del sottogruppo, sarebbe stato investito di compiti ben precisi in quanto ogni aggregazione si caratterizzava per una ripartizione di ruoli e mansioni alquanto definita e per una evidente compartimentazione, verosimilmente conseguente anche dell’elevato numero di associati. Si tratta di connotati degni di una realtà imprenditoriale vera e propria che gestiva l’intera filiera della “merce”: dal reperimento (mediante numerosi furti aggravati di autoveicoli) alla successiva vendita “al dettaglio”.

Il centro operativo dell’associazione per delinquere era ubicato in Cerignola, perché l’oggetto dei traffici delittuosi compiuti dagli associati era “immagazzinato” e commercializzato principalmente in quella cittadina e la destinazione ultima di tutti i veicoli provento dei furti era proprio la città ofantina. L’associazione per delinquere oggetto dell’indagine avrebbe dato prova di funzionare come un’entità imprenditoriale ben strutturata, specie per quanto concerne i profili dell’efficienza, della flessibilità e dell’ovvia (ma costante) propensione alla ricerca del massimo profitto, avendo a disposizione numerose risorse e mezzi (che vanno dal denaro a beni “strumentali” di varia natura, quali immobili, apparecchi telefonici, autovetture di provenienza lecita, nascondigli, disponibilità di account di posta elettronica e di spazi su internet utilizzati a scopo pubblicitario) nonché di società create appositamente  e fittiziamente intestate ad alcuni partecipi al fine di attribuire, attraverso l’emissione di false fatture, una mera parvenza di liceità agli oggetti commercializzati. L’articolata attività d’indagine ha permesso, secondo gli inquirenti, di disarticolare un insidioso e solido gruppo criminale, ben organizzato, dedito alla commercializzazione di componenti e pezzi di ricambio provenienti dallo smontaggio di un numero esorbitante di veicoli rubati., in grado di produrre un profitto lordo di elevate dimensioni.

Al momento gli odierni arrestati, per effetto della presunzione di innocenza, risultano essere indagati e la loro eventuale colpevolezza sarà decisa nel contraddittorio tra le parti dinanzi all’Autorità Giudiziaria con le forme e le garanzie previste dalla legge.

Si specifica che le misure cautelari sono state notificate a tutti i 26 destinatari, come di seguito indicato:
- n. 9 misure degli arresti domiciliari;
- n. 15 misure dell’obbligo di presentazione quotidiana alla p.g.;
- n. 2 misure del divieto di dimora nel comune di residenza. 

 

La Polizia di Stato, negli ultimi 10 giorni, ha tratto in arresto 7 soggetti, presunti responsabili, a vario titolo, di diversi reati.

Lo scorso 6 dicembre, il personale del Commissariato di P.S. di Cerignola ha tratto in arresto un uomo di 32 anni per evasione dagli arresti domiciliari, in quanto il 32enne era già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari perché presunto responsabile del reato di tentato omicidio. Nello specifico, i poliziotti si erano recati presso la sua abitazione per una notifica e ne scorgevano l’assenza. Infatti, l’uomo veniva trovato al piano terra dello stabile in cui insiste l’abitazione dello stesso. Per tale motivo, veniva tratto in arresto e successivamente la competente Autorità Giudiziaria, convalidando l’arresto, disponeva il rispristino della precedente misura cautelare.

Il giorno 7.12.2022, la Polizia di Stato ha tratto in arresto una persona di 34 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari perché presunto responsabile dei reati di ricettazione e riciclaggio. Il provvedimento veniva emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, a seguito di indagini espletate dal personale del Commissariato P.S. di Cerignola, dirette e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, le quali hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del soggetto. In particolare, il 34enne veniva sorpreso all’interno di un autoparco con un’autovettura provento di furto. L’autovettura era stata riconosciuta dal legittimo proprietario, in quanto il soggetto aveva pubblicato un annuncio di vendita all’interno di un noto sito internet. Pertanto, poteva desumersi che il 34enne aveva acquistato un’identica autovettura incidentata e ne aveva riportato i dati sull’auto rubata.

In data 8.12.2022, veniva tratta in arresto una persona di 58 anni, presunta responsabile dei reati di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Il personale del Commissariato di P.S. di Cerignola, sorprendeva il soggetto mentre cedeva una dose di sostanza stupefacente. L’acquirente, al fine di eludere i controlli dei poliziotti, ingoiava la dose mentre gli agenti cercavano di bloccare il cedente, che opponeva una strenua resistenza, fino a procurare delle lesioni ad uno degli operatori. Successivamente, l’acquirente confermava di avere acquistato la sostanza per la somma di 15 euro rinvenuta sulla persona dell’arrestato. Lo stesso, dopo le formalità di rito, veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. In sede di udienza di convalida dell’arresto, l’Autorità Giudiziaria disponeva la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria ed obbligo di dimora con prescrizioni notturne.

Lo scorso 9 dicembre, veniva arrestato in flagranza di reato un soggetto di 54 anni, presunto responsabile del delitto di maltrattamenti in famiglia e di aver inosservato gli obblighi della sorveglianza speciale della P.S.. Nello specifico, la moglie si trovava negli Uffici del Commissariato P.S. di Cerignola per denunciare i maltrattamenti posti in essere dal coniuge, quando lo stesso le inoltrava messaggi contenenti minacce gravi, nonostante non potesse far uso del telefono cellulare a causa del suo status di sorvegliato speciale della P.S. con obbligo di soggiorno. Pertanto, il 54enne su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, veniva associato presso la Casa Circondariale di Foggia. In sede di udienza di convalida dell’arresto, all’uomo veniva applicata la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.

Il giorno 11.12.2022, il personale del Commissariato di P.S. di Cerignola ha tratto in arresto un giovane di 21 anni, presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish, cocaina e marijuana. Il soggetto, mentre viaggiava a bordo di un ciclomotore contromano, alla vista dei poliziotti che gli intimavano l’ALT, si dava a precipitosa fuga, dando luogo ad un lungo e pericoloso inseguimento che si concludeva con l’immobilizzazione e la messa in sicurezza del 21enne. Nel corso della perquisizione personale, lo stesso veniva trovato in possesso di 41 dosi di hashish, 4 cipolline di cocaina e 7 dosi di marijuana. L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva sottoposto agli arresti domiciliari, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria. In sede di udienza di convalida dell’arresto, al giovane veniva applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria.

Lo scorso 15 dicembre, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un giovane di 23 anni, in esecuzione di provvedimento di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a cui lo stesso si trovava sottoposto e contestuale accompagnamento presso la Casa Circondariale di Foggia, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Il provvedimento veniva emesso a seguito di puntuali segnalazioni da parte del Commissariato P.S. di Cerignola, scaturite da diverse violazioni degli obblighi cui il giovane era costretto. 

Infine, in data 16.12.2022 la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, a carico di un uomo di 47 anni, presunto responsabile del reato di tentato omicidio. L’attività di indagine condotta dal personale del Commissariato P.S. di Cerignola, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico del soggetto, il quale a seguito di un diverbio avuto con il genero, lo avrebbe accoltellato in zone vitali del corpo. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Foggia.

Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

La Polizia di Stato, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 2 persone presunte responsabili del reato di ricettazione.

L’attività di indagine svolta dalla Polizia Stradale di Foggia, diretta e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha permesso di fare emergere gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico dei due soggetti, in ordine alla commissione del reato contestato.

In particolare, il personale della Sottosezione Autostradale di Foggia, aveva iniziato ad indagare sui molteplici furti di WC chimici installati presso i cantieri stradali presenti lungo il tratto di Autostrada A 14 che la Polizia Stradale vigila in via esclusiva.

Il susseguirsi sempre maggiore di tali furti, determinava la continua sospensione dei cantieri e di conseguenza un progressivo rallentamento dei lavori in corso, con inevitabile nocumento anche per la sicurezza del tratto di autostrada oggetto di manutenzione.

Successivamente, presso un autoparco è stata rinvenuta diversa merce provento di furto tra cui un’autovettura a cui erano stati alterati gli elementi identificativi.

Nel contempo continua, incessante, l’attività di prevenzione della Polstrada di Foggia per arginare l’illegalità diffusa lungo le principali arterie stradali della Capitanata.   

Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

 

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Puglia scende in campo per la protezione degli acquisti dei regali di Natale. Dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe, la Polizia Postale rinnova la guida con consigli pratici e suggerimenti utili per acquistare in Rete con maggiore tranquillità.

Si tratta di consigli pratici specialmente in vista del Natale e del Capodanno, quando il fenomeno delle truffe sembra acuirsi, complice anche la corsa ai regali e ai pacchetti vacanze a bassissimo costo.

Per questo motivo il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale è sceso in campo con un opuscolo che offre alcuni utili consigli e semplici suggerimenti per muoversi tra i negozi online. Il vademecum sarà disponibile sul sito della Polizia di Stato, sul portale del Commissariato di P.S. on line e sulle relative pagine Facebook e Twitter.

La truffa classica è ben rappresentata da uno degli ultimi casi su cui la Polizia Postale ha indagato. La prima vittima delle vacanze di Natale. 

L'inserzione è su un sito tra i più utilizzati dagli utenti e l’inserzionista sembra serio e affidabile. Il bene in vendita ha un costo interessante: solo 100 euro comprensivi di spese di spedizione. Il venditore però “sposta” la trattativa in sede privata, si avvale di tre indirizzi mail sui quali continuare e concludere l'accordo e attraverso i quali comunica le coordinate bancarie su cui effettuare il pagamento. E qui scatta la trappola. Sfuggendo alle verifiche della piattaforma su cui è riportata la vendita, l'inserzionista fa effettuare il pagamento mediante ricarica di una carta prepagata. L’ottima occasione legata al prezzo estremamente conveniente, nascondeva però la truffa: “Oltre alla delusione per l’acquisto sfumato, l'amara sorpresa di vedere volatilizzati i risparmi destinati ai regali”.

Guida sicura per gli acquisti on line

1.    Utilizzare software e browser completi ed aggiornati.

Potrà sembrare banale, ma il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Gli ultimi sistemi antivirus (gratuiti o a pagamento) danno protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet. Per una maggiore sicurezza online, inoltre, è necessario aggiornare all’ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.

2.    Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali

In rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare le recensioni pubblicate da altri utenti attraverso un comune motore di ricerca. Potrebbe infatti trattarsi di un falso sito o rivelarsi una truffa.

È consigliabile dare la preferenza a negozi online di grandi catene già note perché oltre ad offrire sicurezza in termini di pagamento sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso.

Nel caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

3.  Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio!

Prima di completare l’acquisto verificare che sul sito siano presenti riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

4.    Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti.

Prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i “feedback” pubblicati dagli altri utenti online. Anche le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social sono utilissime…

Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online!

5.    Su smartphone o tablet utilizzare le app ufficiali dei negozi online

Se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le App ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “passare” o “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l’acquisto.

6.    Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili

Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza nella trasmissione dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

7.    Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing

…ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola e sfruttando meccanismi psicologici come l’urgenza o l’ottenimento di un vantaggio personale, riusciranno a rubare informazioni personali quali password e numeri di carte di credito per scopi illegali.

L’indirizzo Internet a cui tali link rimandano differisce sempre, anche se di poco, da quello originale.

8. Un annuncio ben strutturato è più affidabile!

Leggi attentamente l’annuncio prima di rispondere: se ti sembra troppo breve o fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Chiedi più informazioni al venditore sull’oggetto che vuoi acquistare e se le foto pubblicate sembrano troppo belle per essere vere, cerca in rete e scopri se sono state copiate da altri siti!

9. Non sempre…. è sempre un buon affare.

Diffida di un oggetto messo in vendita a un prezzo irrisorio, non sempre è un affare: accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato!

10. Non fidarsi….

Dubita di chi chiede di esser contattato al di fuori della piattaforma di annunci con e-mail ambigue ma anche di chi ha troppa fretta di concludere l’affare.

La Polizia di Stato lo scorso 08 dicembre, ha tratto in salvo una cucciola di Labrador smarrita in Autostrada, riaffidandola al legittimo proprietario.

Nello specifico, il personale della Sottosezione Polizia Stradale di Foggia veniva allertato via radio dal Centro Operativo di Polizia Stradale di Bari della presenza di due cani di colore nero che girovagavano in autostrada.

Giunti sul luogo segnalato, i poliziotti constatavano la presenza dei quadrupedi: uno privo di vita perché già investito e l’altro ancora vivo e vistosamente impaurito.

A questo punto, con l’ausilio di Personale della Viabilità di Società Autostrade per l’Italia, la Polizia Stradale soccorreva il cane e lo assicurava all’interno dell’Autovettura d’Istituto al caldo e al sicuro.

Successivamente, il personale medico veterinario accertava la presenza del microchip sul cane che veniva riaffidato al legittimo proprietario. A quest’ultimo non è stata addebitata alcuna responsabilità poiché presentava regolare denuncia di smarrimento, formalizzata nella mattinata dello stesso giorno presso la Polizia Locale di San Severo.

L’attività posta in essere dagli operatori di Polizia Stradale, testimonia una presenza indispensabile ed esclusiva in ambito autostradale, volta ad assicurare la sicurezza della circolazione dell’utenza al fine di prevenire l’incidentalità.

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