L’attività ha lo scopo di controllo, e perciò prevenzione, antidroga nelle aree adiacenti le scuole del capoluogo dauno, con sequestro di sostanze stupefacenti da parte della Polizia Locale, in esecuzione dell'attività progettuale di cui al Protocollo d'intesa tra la Prefettura - UTG ed il Comune di Foggia.
Proseguono le attività di prevenzione nelle scuole superiori di Foggia per contrastare l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo il sequestro di sostanza stupefacente dello scorso aprile, nella mattinata del 4 maggio 2022, gli agenti della Polizia Locale di Foggia, grazie al fiuto del cane antidroga Elliot, hanno rinvenuto un involucro in cellophane contenente la sostanza stupefacente, occultata sotto un cumulo di materiale di risulta, nei pressi di un complesso scolastico.
Il quantitativo di droga, probabilmente abbandonato da qualcuno allarmato dalla presenza della Polizia Locale, è stato immediatamente sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Prosegue incessantemente l’attività della Polizia Locale di Foggia, con l’unità cinofila agli ingressi e alle uscite delle scuole secondarie di II° grado.
Il servizio rientra nell’ambito delle azioni preventive di contrasto all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici della città di Foggia in esecuzione del “Protocollo D’Intesa Prefettura UTG- FG e Comune di Foggia Scuole Sicure - 2019/2020”.
I servizi predisposti hanno sortito risultati positivi, grazie all’insostituibile contributo del pastore belga “Elliot”, il cui impiego ha permesso questa mattina 21 aprile 2022 di rinvenire e sequestrare modiche quantità di sostanze stupefacenti, abilmente occultate nelle immediate vicinanze di un istituto scolastico.
I controlli saranno ripetuti anche nei prossimi giorni, fino alla fine dell’anno scolastico.
In esecuzione dell’attività progettuale di cui al Protocollo d’Intesa tra la Prefettura – UTG di Foggia ed il Comune di Foggia, denominata Scuole Sicure e finalizzata alla prevenzione ed al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici, operatori della Polizia Locale di Foggia, avvalendosi dell’unità cinofila di cui fa parte il cane “Eliot” appositamente addestrato, sta ponendo in essere da qualche giorno, una intensa attività di controllo. Pattuglie automontate ed appiedate stanno attenzionando le aree limitrofe alla scuole cittadine principalmente negli orari di ingresso ed uscita al fine di prevenire e contrastare il fenomeno.
Tali attività di controllo del territorio fanno seguito all’attività organizzativa e preparatoria già posta in essere al fine di rendere effettivo l’assetto operativo. Fa altresì seguito all’esecuzione di una serie di attività finalizzate a diffondere, in funzione preventiva, le finalità del progetto presso le fasce di età destinatarie frequentanti gli istituti scolatici, in collaborazione con l’Istituzione Scolastica, mediante campagne di comunicazione e video-spot su tematiche correlate agli stupefacenti ed al disagio giovanile, culminate con l’evento del 16 dicembre 2021 che ha avuto luogo presso la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte, Via Galliani – Foggia Giovedì 16 dicembre 2021. In tale data si è tenuto un convegno, durante il quale figure professionali ed istituzionali altamente qualificate hanno relazionato sul tema: “Gli effetti dell’uso delle sostanze stupefacenti in età evolutiva”
Sono stati altresì presentati e diffusi due video spot promozionali realizzati, dalla Polizia Locale di Foggia ed integralmente autoprodotti, grazie alla disponibilità di due testimonial d’eccezione legati al mondo dello sport ed alla Città di Foggia: Zdenek Zeman e Martina Criscio. Di seguito se ne riportano i link, ai fini di una opportuna ulteriore divulgazione dell’importante messaggio in essi contenuto.
Inoltre, in data 1° aprile 2022, mettendo a frutto le tecniche operative elaborate nella fase di addestramento, due pattuglie dalla Polizia Locale di Foggia, individuavano all’interno della Villa Comunale
“Karol Wojtyla” una giovane donna intenta a fare uso di sostanze stupefacenti. Nei confronti della stessa venivano attivate le procedure di rito e contestata la violazione amministrativa prevista dall’art. 75 D.P.R. 309/90 e contestuale sequestro della sostanza detenuta per uso personale.
Eseguita una operazione della Polizia di Stato portata a compimento in San Severo dal locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, nell’ambito dell’azione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo una prolungata attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono stati arrestati 4 componenti della stessa famiglia, attinti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia. Per tutti l’ipotesi accusatoria è di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.
L’operazione, denominata “Stirpe”, è caratterizzata dalla circostanza che gli indagati sono legati da stretti vincoli familiari. Infatti, tre di essi sono consanguinei, due fratelli ed una sorella. A costoro va aggiunto anche il marito di quest’ultima.
I predetti, in concorso tra di essi, avrebbero organizzato un fiorente mercato di sostanze stupefacenti in una piazza, quella del Comune di San Severo, dove lo spaccio costituisce una delle attività preferite dalla criminalità locale.
Le attività d’indagine, realizzate anche attraverso il supporto di attrezzature tecniche, hanno permesso di monitorare costantemente i movimenti degli appartenenti al suddetto gruppo familiare ed ottenere importanti riscontri in ordine alle attività delittuose poste in essere.
Attraverso un collaudato rapporto con gli acquirenti, la droga veniva portata dagli spacciatori in posti convenzionali e ivi ceduta. In alcuni casi i clienti acquistavano lo stupefacente recandosi direttamente presso l’abitazione degli indagati.
La presente operazione fa seguito ad altre condotte dalla Polizia di Stato nel territorio di San Severo contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui quella denominata “Coffe Shop” portata a compimento nel decorso mese di ottobre. In quella circostanza, gli uomini del Commissariato di San Severo, con la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, hanno eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale emesso a carico di 11 persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti nonché per reati in materia di armi. Durante la fase investigativa, precedente alla esecuzione delle suddette misure cautelari, la Polizia di Stato aveva sequestrato 6 Kg di cocaina ed eroina, alcuni chili di marijuana e hashish nonché un arsenale di armi, fra cui due pistole clandestine, numerose munizioni e un kalashnikov.
Al momento gli odierni arrestati, condotti in carcere, per effetto della presunzione di innocenza risultano essere indagati e la loro eventuale colpevolezza sarà decisa nel contraddittorio tra le parti dinanzi all’Autorità Giudiziaria con le forme e le garanzie previste dalla legge.
Nella mattinata del 19 Febbraio 2022, i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo hanno proceduto alla sospensione temporanea della licenza ed alla chiusura di un bar di San Marco in Lamis, per giorni trenta.
Il provvedimento amministrativo in questione è stato richiesto dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, a seguito di una recente operazione antidroga eseguita lo scorso mese di gennaio sul territorio garganico. La Questura foggiana, valutati gli elementi posti a sostegno della richiesta dell’Arma dei Carabinieri e condividendone gli intenti, ne ha disposto quindi la chiusura immediata.
I motivi di pubblica sicurezza per cui la licenza di tale locale è stata temporaneamente sospesa sono riconducibili, secondo l’istruttoria amministrativa sviluppata, all’operazione antidroga in questione, in cui vennero in particolare tratte in arresto dieci persone, sei delle quali residenti proprio a San Marco in Lamis.
Nell’ordinanza di custodia cautelare che ne disponeva gli arresti, l’esercizio pubblico in questione, ubicato in pieno centro cittadino, veniva indicato come luogo principale degli incontri tra pusher ed acquirenti, nonché di cessione delle sostanze stupefacenti.
Questo è quanto emerso dalle copiose attività investigative svolte dell’ Arma dei Carabinieri durante la fase delle indagini preliminari, che hanno proceduto all’installazione di sistemi di video sorveglianza proprio nei pressi di quell’attività, utili a rilevare l’attività criminosa di spaccio.
Tale assunto alla base del quale è stato emesso il provvedimento di sospensione in menzione rientra in quelle che sono le regole dell’art. 100 TULPS, che da appunto la possibilità al Questore, quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, di poter sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate e pericolose, o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.
Il provvedimento eseguito deve avere il compito di ripristinare la legalità in un esercizio pubblico, al fine di evitare che in futuro episodi come quelli accertati possano ripetersi.
Sabato mattina, 22 gennaio 2022, i Finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo salentino, nei confronti di 23 indagati (di cui 19 in carcere e 4 ai domiciliari) residenti nelle province di Brindisi, Taranto, nonché in Calabria ed in Albania.
Le indagini hanno riguardato un’organizzazione criminale transnazionale, dotata di disponibilità finanziarie e logistiche, dedita al trasporto ed alla commercializzazione sul territorio italiano di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
In particolare, le indagini, avviate nel 2018 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno evidenziato la presenza a Brindisi di un gruppo costituente il terminale italiano di un’organizzazione balcanica, in grado di importare nella provincia brindisina significative partite di eroina e cocaina, rispettivamente in arrivo dalla Turchia e dall’Olanda, poi smistate sulle diverse piazze di spaccio della regione pugliese ed in provincia di Reggio Calabria.
Il fiorente traffico di droga era stato oggetto, altresì, di interessamento della frangia mesagnese della S.C.U., la quale aveva avanzato la propria pretesa sui relativi ingenti guadagni.
Al termine delle investigazioni, alla luce degli strutturati elementi di prova raccolti, la D.D.A. di Lecce richiedeva al competente G.I.P. l’emissione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare eseguita, oggi, nei confronti di nr. 23 indagati.
I reati ipotizzati, a vario titolo, nei confronti dei 45 soggetti coinvolti nelle indagini sono quelli di: traffico internazionale di stupefacenti, estorsione aggravata da metodo mafioso, detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni ed armi da guerra, danneggiamento, violazione agli obblighi imposti dalla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. ed autoriciclaggio.
Nel corso delle attività di p.g., a conferma delle ipotesi investigative, sono stati sequestrati:
• kg 57,526 di cocaina;
• sequestrare grammi 200 di eroina;
• sequestrare kg 20 circa di sostanza da taglio;
• sequestrare € 202.540 in banconote di vario taglio;
• sequestrare n. 2 pistole e n. 1 ulteriore caricatore;
• sequestro di n. 2.205 cartucce di vario calibro.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di segnalare all’A.G. due soggetti residenti in provincia di Brindisi per il reato di autoriciclaggio in quanto, al fine di ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa, hanno reinvestito in attività speculative le ingenti somme “liquide” provenienti dall’attività relativa al traffico di sostanze stupefacenti.
Accanto alle misure cautelari personali, si procederà al sequestro dei beni e disponibilità finanziarie riconducibili ad alcuni soggetti indagati.
Perchè“Tamagotchi”? Convenzionalmente è l'appellativo del bilancino per la preparazione delle dosi di stupefacenti.
I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da militari del Comando Provinciale di Foggia, dall’11° Reggimento Carabinieri “Puglia”, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal Nucleo Cinofili di Modugno, all’alba di oggi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia e tratto in arresto dieci persone residenti nei comuni di San Marco in Lamis, San Severo ed Apricena.
La vasta operazione che ha interessato i tre comuni è il frutto di una articolata attività di indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da quelli della Stazione di San Marco in Lamis, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia.
Le indagini hanno avuto inizio nel mese di novembre del 2020 e si sono concluse nel mese di maggio del 2021.
{youtube}zJrnZlawYes{/youtube}
L’operazione ha preso vita da una costola dell’indagine “Terminal”, eseguita nel mese di aprile del 2020, allorquando veniva eseguita una ordinanza di custodia cautelare a carico di tredici persone, gravemente indiziate dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Approfondendo i contatti di uno dei soggetti arrestati nell’ambito dell’operazione “Terminal” venivano monitorati alcuni soggetti di San Marco in Lamis e si ricostruivano (in termini indiziari) diversi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana.
Le attività investigative svolte - caratterizzate da controlli, pedinamenti e attività di intercettazione telefonica e ambientale, consentivano di acquisire elementi indiziari in ordine alla commissione dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in varie zone del comune di San Marco in Lamis, anche in prossimità delle abitazioni delle persone tratte in arresto oltre che nelle vicinanze di un bar dello stesso comune.
I soggetti coinvolti nelle indagini – secondo la ricostruzione investigativa sposata dal GIP di Foggia nel disporre i provvedimenti cautelari – si avvicendavano nella preparazione delle dosi, si scambiavano il bilancino, convenzionalmente appellato con il termine “Tamagotchi”, da cui il nome dell’operazione. I militari, nelle attività di indagine, riuscivano anche ad individuare i luoghi in cui avveniva il confezionamento in dosi delle sostanze stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato per la vendita.
I numerosi episodi di spaccio inducevano gli investigatori ad approfondire ogni attività illecita fino ad arrivare ai fornitori, proprio alla luce dell’ingente quantitativo di sostanze spacciate ogni giorno. Tali approfondimenti consentivano di identificare i principali fornitori delle sostanze stupefacenti, che agivano nel Comune di San Severo. Nel corso delle indagini, uno di essi si trasferiva nel Comune di Apricena, ove poneva in essere ulteriori condotte di spaccio.
Dai tracciati GPS, posti su alcune delle auto oggetto di monitoraggio veniva rilevato lo svolgimento di un “summit” in un locale di San Severo, tra alcuni soggetti sottoposti alle indagini preliminari. L’incontro, secondo la ricostruzione investigativa, aveva la duplice finalità di rimodulare le attività di spaccio ed acquisto di sostanze stupefacenti, nonché di individuare sistemi e strategie volte ad eludere le attività di controllo da parte dei carabinieri.
Numerosi sono stati i sequestri di piccole quantità delle varie sostanze stupefacenti a carico dei vari assuntori, tutti segnalati alla Prefettura di Foggia; mentre la perquisizione eseguita dai Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis in un locale in uso agli indagati, consentiva di recuperare e sottoporre a sequestro quasi due chili di marijuana.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che gli arrestati, seppur attinti da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali è stata applicata la misura detentiva, non possono essere considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
L’odierna operazione di polizia giudiziaria segue, a qualche settimana di distanza e in parte sul medesimo territorio, quello di San Severo, l’operazione “Fortino”, così denominata poiché i luoghi in cui si svolgeva l’attività di spaccio venivano individuati in un complesso abitativo di difficile permeabilità ed accesso per la presenza di cancelli, videocamere, videocitofoni e vedette.
L’indagine “Fortino”, eseguita dai Carabinieri della Compagnia di San Severo con l’esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare, assieme all’odierna operazione “Tamagotchi” rappresentano un ulteriore risultato della Procura della Repubblica di Foggia e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla delittuosità nell’area dell’Alto Tavoliere.
Nella nottata tra il 14 e 15 gennaio 2022 la “Squadra Stato” composta da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto - in contemporanea e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia - una vasta operazione di Polizia Giudiziaria nelle aree più “a rischio” del capoluogo dauno e del Comune di San Severo alla ricerca di armi, droga ed eventuali catturandi.
Coinvolti anche i Reparti speciali delle tre Forze di Polizia (Servizio Centrale Operativo, ROS, Reparto Prevenzione Crimine, Carabinieri “Cacciatori di Puglia”, 11° Rgt “Carabinieri Puglia”, Elicotteristi, Reparto Volo di Bari, Cinofili dell’UPGSP di Bari, Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata di Roma e Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata di Bari, Gruppo Pronto Impiego Bari, Reparto Operativo Aeronavale G. di F.).
Si è trattata di un’immediata risposta - in termini di ripristino della legalità e di controllo del territorio da parte delle FF.PP. - alla recrudescenza degli atti intimidatori a scopo estorsivo attuati nei primi giorni dell’anno a danno di operatori commerciali della città di Foggia e del Comune di San Severo.
Un’azione ad “alto impatto”, iniziata verso le ore 03:10, caratterizzata dall’esecuzione di mirate perquisizioni locali. Sui cieli di Foggia e San Severo il rombo dei rotanti di elicotteri hanno svegliato la popolazione, sin da subito cosciente che le FF.OO. stavano operando per ripristinare sicurezza e legalità.
{youtube}vjMFX6kP7Lc{/youtube}
Non sono mancati gli arresti ed i sequestri. In particolare, 4 persone sono state tratte in arresto in flagranza di reato per “Traffico di stupefacenti”, perché ciascuno è stato trovato in possesso di un cospicuo quantitativo di sostanze illecite di vario tipo, altri 10 sono stati denunciati a piede libero, a vario titolo, per i reati di "Ricettazione", "Resistenza a p.u.", "Produzione di articoli contraffatti", "Traffico di sostanze psicotrope" e “Detenzione abusiva di munizionamento”.
Sequestrati quasi di 2 kg. di sostanze stupefacenti di diversa tipologia, unitamente a materiale per la lavorazione, il taglio ed il confezionamento (bilancini di precisione, coltelli, macchina per sottovuoto, bustine). Uno degli arrestati è stato anche trovato in possesso di un rilevatore di microspie, prontamente sequestrato.
Rinvenute e sequestrate anche le armi: 2 pistole, un centinaio di proiettili e due giubbotti antiproiettile sono stati rinvenuti in un box in stato di abbandono in San Severo e nell’abitazione di un soggetto foggiano. Nel locale in disuso era occultato anche 1.5 kg di materiale esplodente: oltre un centinaio di pericolosi artifizi collegati in batteria.
A San Severo è stato individuato anche un opificio, vigilato da un impianto di videosorveglianza, dove avveniva la produzione illecita di capi contraffatti di note marche di lusso: decine i capi e le etichette illegali sottoposte a sequestro.
Nel corso delle perquisizioni, infine, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro denaro, nonché assegni e carte di debito per oltre €. 20.000, titoli per i quali i sottoposti a controllo non hanno saputo giustificarne il possesso.
Questi i numeri dell’operazione:
- 4 denunciati in stato di arrestoalla locale Procura della Repubblica, tutti per la violazione dell’art. 73 DPR 309/90;
- 10 denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Foggia, a vario titolo, per i reati di "Ricettazione", "Resistenza a p.u.", "Produzione di articoli contraffatti", "Traffico di sostanze stupefacenti" e “Detenzione abusiva di munizionamento”;
sequestrate:
- 2 pistole e 97 proiettili vario calibro;
- 2 giubbotti antiproiettile;
- oltre 100 artifici esplodenti collegati in batteria del peso di kg. 1,5;
- 448 di eroina;
- 123 di cocaina;
- 313 di hashish;
- 1.090 di marjuana;
- 18,5 di metadone;
- 48 di sostanze da taglio;
- decine di attrezzi per il taglio ed il confezionamento (bilancini di precisioni, coltelli, macchina per sottovuoto, bustine);
- €. 520 in contanti;
- 8 assegni privi di data e/o beneficiario per complessivi €. 21.000;
- 6 tra carte di debito e PostePay;
- 1 macchinario (pressa) per la produzione e confezionamento di capi di abbigliamento contraffatti, unitamente a 25 etichette di note marche e 39 capi contraffatti;
- 1 impianto di videosorveglianza (3 telecamere e 1 hd) e n. 1 rilevatore di microspie.
I soggetti arrestati non possono essere considerati colpevoli fino alla (eventuale) pronuncia di una sentenza di condanna passata in giudicato.
Gli arresti eseguiti dalle forze di Polizia operanti sono attualmente al vaglio della competente Autorità giudiziaria, che si determinerà nei termini previsti dalla vigente normativa.
Nei giorni scorsi, personale appartenente alla Squadra Mobile della Questura di Foggia, nell’ambito di appositi servizi predisposti nel periodo natalizio volti al contrasto dei reati appartenenti alla fenomenologia degli stupefacenti, ha tratto in arresto un incensurato classe ‘98, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
La perquisizione domiciliare di una abitazione a lui riconducibile ha consentito di rinvenire occultati 120 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, di cui 40 grammi suddivise in 79 dosi e 80 grammi in pietra, nonché materiale utile per il confezionamento ed il taglio.
All’interno di una cassaforte è stata rinvenuta la somma di 15.500 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio.
A seguito delle formalità di rito, l’indagato è associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
A seguito della convalida, è stata applicata la misura del divieto di dimora nella Provincia Foggia.
Ieri mattina i Carabinieri della Compagnia di San Severo (FG), unitamente ai reparti specializzati dell’Arma, (Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia), con l’ausilio di un elicottero e due unità cinofile, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 13 persone, sette delle quali attinte dalla misura della custodia in carcere e sei da quella degli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato cui si riferiscono le misure cautelari sono quelle di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, commesse nel perioda tra febbraio 2020 e giugno 2020 nei territori di San Severo, Foggia, Orta Nova e Cerignola. gli episodi delittuosi contestati sono 81.
L’attività di indagine – prosecuzione di una precedente attività investigativa – è stata condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Severo sotto la direzione della Procura di Foggia.
La denominazione “fortino” data all’indagine fa riferimento ai luoghi individuati dalla polizia giudiziaria come quelli in cui si svolgeva l’attività di spaccio ossia un complesso abitativo di difficile permeabilità ed accesso (per la presenza di cancelli, videocamere, videocitofoni, persone con compito di vedetta); il che ha reso l’attività di indagine particolarmente complessa.
Le indagini – che hanno consentito anche di individuare i canali di approvigionamento delle sostanze spacciate – si sono articolate in servizio di osservazione, pedinamento e controllo, in attività di intercettazione (telefonica e ambientale) e in attività di riscontro con conseguenti arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti. Nel sorso delle indagini sono stati sequestrati circa 350 grammi di cocaina, 730 di eroina, circa 200 grammi di marijuana e circa 200 grammi di hashish.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari; sicché va precisato che, allo stato, a carico degli indagati tratti in arresto sono stati acquisiti solo indizi di colpevolezza ritenuti dal G.I.P. di tale gravità da legittimare l’applicazione delle misure cautelari. Gli indagati non vanno considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
L’operazione in esame è una ulteriore riprova del costante impegno dell’Arma dei carabinieri nel contrasto all’attività criminose del circondario.