La Polizia di Stato in collaborazione con la Guardia di Finanza, nell’ambito del servizio straordinario interforze di controllo del territorio ad “Alto Impatto” predisposto dal Questore della Provincia di Foggia, ha tratto in arresto un soggetto colto nella flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti. Nello specifico, personale del Commissariato PS di Cerignola con unità cinofila della Questura di Pescara e del Gruppo Pronto Impiego Bari con unità cinofila della Compagnia di Manfredonia, durante l’attività di perquisizione, rinveniva e sequestrava circa 5 kg. di sostanza stupefacente di tipo hashish e 850 g. di cocaina. Al termine delle attività il soggetto è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la quale convalidava l’arresto.
Inoltre, nella stessa circostanza venivano rinvenuti e sequestrati a carico di ignoti circa 42 kg. di sostanza stupefacente di tipo hashish. Sono in corso le attività di indagine per l’individuazione dei presunti proprietari.
Va precisato che la posizione della persona coinvolta nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
L’ennesimo evento di cronaca che ha interessato il “ghetto” di Borgo Mezzanone, dove la scorsa notte due migranti hanno perso la vita mentre dormivano per le esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da un braciere che li riscaldava, ha suscitato l’indignazione di tanta gente e associazioni. Tra queste ultime è intervenuta con una nota stampa l’ARCI Viceversa di Manfredonia, che oltre a ricordare l’ennesimo sacrifico di chi ne fa per sopravvivere, quest’ultimo di Ibrahim Sowe e Queen Rock, 32enni, lui gambiano e lei nigeriana, i due morti, punta il faro sulle istituzioni affinché fondi e azioni siano salvavita per chi tra caporalato, prostituzione, traffico di persone e droga, ogni giorno combatte per una vita migliore. Indignazione non ultima e non sarà tale se no si attuano azioni concrete alla salvaguardia delle persone e alla bonifica del sito con serie politiche sociali inclusive.
Di seguito l’appello dell’ARCI Viceversa di Manfredonia.
Non è mai giusto
“L’ennesima tragedia avvenuta questa notte a Borgo Mezzanone evidenzia a gran voce quanto siano necessarie misure urgenti per mettere il punto definitivo ad una vergogna, tra l’altro malcelata, che non cessa di mietere vittime.
Due giovani vite, due nostri fratelli fuggiti dalla guerra e dalla disperazione, hanno incontrato ciò che di più marcio la nostra provincia potesse mai offrire.
Gli strumenti per reagire dinanzi a tale deriva sono contenuti tra le misure prevista dal PNRR. Il ghetto di Borgo Mezzanone, come diverse altre realtà deplorevoli sparse per la Capitanata, merita tutte le dovute attenzioni affinché si faccia il possibile per fermare il caporalato, lo sfruttamento della prostituzione ed il traffico di stupefacenti (tre tra le attività più diffuse in quella zona).
Alle giovani vittime rivolgiamo il nostro pensiero, fiduciosi di poter dedicare a loro quanto di migliore si potrà fare in futuro”.
Nel corso degli interventi effettuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Foggia nell’ambito del piano di intensificazione del controllo economico del territorio attuato nel periodo delle festività, sono stati sequestrati oltre 3 kg di sostanze stupefacenti e 230.000 prodotti contraffatti o pericolosi.
In particolare, sono stati eseguiti controlli per il contrasto allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti lungo le principali vie di comunicazione dell’area garganica e del Tavoliere nonché a Foggia, San Severo, Manfredonia, Cerignola, Orta Nova, Torremaggiore, Apricena, San Nicandro Garganico, Lesina e Chieuti.
Il fiuto dei cani antidroga è stato determinante e nel complesso sono stati sequestrati 1,2 kg di hashish, 1,85 kg di marijuana e 50 g. di cocaina.
55 persone sono state segnalate all’Autorità Prefettizia per uso personale di sostanze stupefacenti mentre nei casi riguardanti quantitativi più elevati o suddivisi in dosi i 7 responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, di cui 2 tratti arresto.
Per quanto riguarda la tutela dei consumatori, l’attività delle Fiamme Gialle è stata indirizzata al controllo di attività commerciali al dettaglio ed ambulanti.
Gli interventi eseguiti, tra gli altri nei Comuni di Foggia, Manfredonia, Cerignola, San Giovanni Rotondo, Lucera, Vieste, San Nicandro Garganico, Serracapriola e Cagnano Varano, hanno portato al sequestro di 52.500 luci natalizie e di oltre 13.000 articoli elettrici sprovvisti di marchio CE.
Sequestrati anche 160.000 dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherine) non rispondenti ai requisiti di sicurezza richiesti per la commercializzazione ed 800 capi di abbigliamento contraffatti, posti in vendita sia da ambulanti abusivi che presso alcuni negozi del capoluogo e di un altro centro della provincia.
I Carabinieri della Compagnia di San Severo (FG), supportati da reparti dell’organizzazione mobile e speciale dell’Arma dei Carabinieri e con l’ausilio di due unità cinofile, hanno dato esecuzione, in San Severo e Lucera (FG) ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso Tribunale di Foggia, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 soggetti, di cui 3 colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere e 1 agli arresti domiciliari, indagati, ognuno a vario titolo, per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti continuata e in concorso, commessi nel periodo compreso tra maggio 2022 e settembre 2022 nel territorio di San Severo.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Severo, hanno avuto inizio a marzo 2022 e hanno fatto ricorso, oltre che all’utilizzo di attività tecniche di intercettazione e videoripresa, al vasto patrimonio di informazioni acquisite sul territorio dai militari dell’Arma.
Peculiare il linguaggio utilizzato dagli indagati. Il termine ricorrente (da cui ha preso nome l’operazione), in linea con lo slang giovanile, è l’appellativo “brother” o “brò”, utilizzato dagli indagati nelle comunicazioni interpersonali.
Nel corso dell’intera attività investigativa venivano altresì operati 3 arresti in flagranza, segnalate 3 persone alla locale Prefettura quali assuntori ex art. 75 D.P.R. 309/1990 e sequestrati 30 grammi di cocaina, 300 grammi di marijuana e 300 grammi di hashish.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari; dunque si precisa che, al momento, a carico degli indagati arrestati sono stati acquisiti unicamente indizi di colpevolezza, ritenuti dal GIP di tale gravità da legittimare l’applicazione delle misure cautelari eseguite. Si intende quindi affermare infatti come gli indagati non vadano considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
La Polizia di Stato, durante il servizio di controlli straordinari in ambito autostradale, ha eseguito un consistente sequestro di sostanza stupefacente in prossimità del Casello Autostradale della A/14 della città di Foggia, per un totale di 10 chili di cocaina purissima proveniente dall’estero, suddivisa in 10 panetti, che immessa sul mercato avrebbe prodotto più di 55.000 dosi per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro. Nello specifico, il personale della Sottosezione Polizia Stradale di Foggia e del Reparto Cinofili della Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia, ha tratto in arresto un uomo di 51 anni, presunto autore del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa). Il GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso nei confronti del soggetto ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Va precisato che la posizione della persona coinvolta nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
Questa mattina, 60 dicembre 2022, i Carabinieri della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia hanno eseguito un provvedimento di confisca definitiva di beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 1.000.000 di euro ad un noto pluripregiudicato 50enne foggiano, dopo appunto il pronunciamento finale della Corte Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso.
Tale operazione è frutto della minuziosa attività di indagine patrimoniale svolta dagli investigatori dell’Arma mediante l’applicazione degli istituti giuridici previsti dal “Codice Antimafia” (D.lgvo 159/2011) nel contrasto agli arricchimenti illeciti realizzati non solo dai soggetti appartenenti alle organizzazioni mafiose, ma anche da parte di coloro che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose, consentendo in tal modo la restituzione dei beni stessi, una volta confiscati come nel caso di specie, alla società civile e, conseguentemente, al circuito dell’economia legale.
Il provvedimento di confisca in questione è stato emesso, in base alla normativa antimafia vigente, dal Tribunale di Bari - Sezione in funzione di Tribunale della Prevenzione, su proposta del Procura della Repubblica di Foggia, ed ha interessato un immobile commerciale urbano, un lussuoso complesso edilizio composto da terreni per complessivi 6000 mq, 2 Villini, nr. 16 box ed un locale scuderia, attualmente utilizzato come ricovero veicoli, oltre ad un fabbricato adibito a magazzino; oggetto di confisca definitiva è stato altresì un caravan da campeggio.
Sono stati attinti tutti i beni intestati o a qualunque titolo comunque riconducibili – anche per il tramite di prestanome – all’interessato, la cui quasi ventennale storia criminale è andata via via evolvendosi verso fatti sempre più gravi, per la quasi totalità riconducibili a reati in materia di stupefacenti; reati, questi, che ne hanno comportato, oltre a periodi di detenzione, anche condanne definitive, oltre a procedimenti penali tuttora pendenti.
In particolare, le indagini esperite hanno consentito di raccogliere plurimi elementi che hanno documentato l’evidente sproporzione tra la situazione reddituale del 50enne destinatario del provvedimento di prevenzione patrimoniale in riferimento, nonché dei suoi stretti congiunti, e l’ingente patrimonio accumulato in ambito familiare, evidentemente reso possibile dalle fonti finanziarie derivanti dalle attività illecite sistematicamente poste in essere dallo stesso.
L’importante risultato conseguito, frutto della sinergica collaborazione tra la Procura della Repubblica di Foggia ed il locale Comando Provinciale Carabinieri, rappresenta – inequivocabilmente - un’ulteriore conferma che la criminalità in generale va efficacemente contrastata non solo attraverso un’assidua opera di prevenzione e di repressione, ma anche e soprattutto attraverso attente e scrupolose indagini di natura finanziaria e patrimoniale, preziosi strumenti dell’ordinamento giuridico attraverso i quali vanno combattute le nuove, e più subdole, forme di illegalità. La Sezione Misure di Prevenzione del Nucleo Investigativo di Foggia, al riguardo, costituisce una fondamentale componente investigativa specialistica per tali significative finalità istituzionali.
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nell’ultimo mese, hanno intensificato l’attività di controllo del territorio al fine di impedire la commissione di reati e consentire il libero svolgimento delle legittime attività dei cittadini.
I militari dell’Arma, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno tratto in arresto n. 8 persone, che a vario titolo si sarebbero rese responsabili dei reati di furto, spaccio di sostanze stupefacenti ed inosservanza degli obblighi cautelari.
In particolare, a seguito di un’accurata attività di indagine, è stata emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto che, nel periodo compreso tra febbraio e marzo 2022, avrebbe perpetrato, in più occasioni, il reato di furto di distributori automatici posti all’interno di un locale commerciale, con conseguente danno economico arrecato all’esercente dello stesso.
In relazione, poi, al reato di traffico illecito di sostanze stupefacenti, un uomo è stato arrestato in flagranza di reato, per essere stato trovato in possesso di più di mezzo chilo di stupefacenti del tipo hashish e cocaina, per un totale di 3.600 dosi medie singole ricavabili ed un valore di 12.500 Euro, oltre a bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze per lo spaccio al minuto.
Infine, i controlli alla circolazione stradale hanno permesso di accertare una diversificata tipologia di infrazioni al codice della strada con più di 8.000 Euro di sanzioni elevate, soprattutto per mancanza di copertura assicurativa, con decine di mezzi sequestrati e altrettante patenti ritirate.
Più di 50 sono stati gli accertamenti effettuati con l’etilometro, per il tramite anche di personale sanitario, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno degli incidenti stradali e sanzionare chiunque si fosse posto alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o psicotrope.
In ultima analisi va precisato che gli indagati non va considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
Tali attività testimoniano il costante ed incisivo impegno della Magistratura di Foggia e dell’Arma dei Carabinieri nella promozione della cultura della legalità e nel contrasto alla criminalità diffusa e in particolare a quei reati che destano particolare allarme sociale.
1 Kg di marijuana, 1 Kg di hashish e quasi 20 gr. di cocaina pura sono stati sequestrati dai finanzieri della Tenenza di San Nicandro Garganico durante un intervento a contrasto dello spaccio sostanze di stupefacenti.
In particolare, i finanzieri, nel corso delle attività di controllo economico del territorio, hanno rilevato un’anomala frequentazione di persone, alcune gravate da precedenti specifici in materia stupefacenti, in un box adibito anche ad abitazione da parte di un soggetto incensurato di San Nicandro Garganico.
A quel punto, i finanzieri, dopo aver condotto mirate attività di osservazione e riscontro, hanno deciso di procedere a perquisizione con l’ausilio delle unità cinofile della Compagnia di Manfredonia, individuando e sottoponendo a sequestro diversi involucri contenenti sostanze stupefacenti di vario tipo occultati nel locale, il materiale utilizzato per il confezionamento, due bilancini di precisione e denaro contante per quasi 2.000 euro, provento dell’attività di spaccio.
La sostanza stupefacente sequestrata avrebbe consentito di confezionare circa 17.000 dosi che, una volta immesse nelle piazze di spaccio, avrebbero reso circa 100 mila euro.
Il responsabile è stato arrestato e, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, condotto presso la Casa Circondariale perché ritenuto responsabile di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. La sua posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Il soggetto non può essere considerato colpevole sino ad eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
L’attività di servizio svolta è espressione del presidio del territorio svolto costantemente dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia a tutela della legalità ed al contrasto ai fenomeni criminosi connotati da maggiore pericolosità sociale.
Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, a seguito di una complessa attività d’indagine antidroga, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale, nei confronti di 12 soggetti presunti responsabili, a vario titolo, del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacente e del reato di estorsione perché, in concorso, mediante minaccia e violenza, hanno costretto la parte offesa alla corresponsione di somme di denaro a fronte di un credito illecito maturato per le precedenti cessioni di sostanza stupefacente.
L’attività d’indagine, condotta dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, è stata svolta in concomitanza con le attività degli agenti sotto copertura che, lo scorso 10 ottobre, si erano concluse con l’esecuzione di 89 arresti e altrettanti sequestri differiti per il reato di detenzione ai fini dello spaccio di rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, crack, marijuana ed hashish, con l’aggravante, in alcuni casi, di essersi avvalsi di persona minore, in concorso e previo concerto tra loro (Operazione Troy).
In particolare, nel corso delle indagini, attraverso le tradizionali attività di intercettazione, captazioni video e pedinamenti, gli agenti della Squadra Mobile hanno documentato l’incessante, costante e continuativa attività di traffico illecito di sostanze stupefacenti, gestita come una comune e lecita attività commerciale ed operante nelle 13 piazze di spaccio individuate e smantellate nei diversi quartieri popolari del comune di San Severo (FG).
Numerosi gli episodi contestati e riscontrati attraverso i sequestri di sostanza stupefacente effettuati a carico della clientela, che dimostrerebbero la forte capacità operativa delle piazze di spaccio in questione, in grado di generare ingenti introiti: molti gli acquirenti provenienti da altre regioni, a dimostrazione della convenienza di acquistare sostanza stupefacente nella città di San Severo ove, mutuando le regole del libero mercato, i gestori delle piazze di spaccio a fronte di una massiva richiesta di sostanza stupefacente avrebbero la possibilità di offrirla a prezzi calmierati, abbattendo la concorrenza.
Dalle indagini è, altresì, emerso che alcuni degli odierni indagati non avrebbero disdegnato di ricorrere, per il tramite di fidati collaboratori, alla minaccia e alla violenza per costringere i clienti insolventi a saldare i loro debiti.
Tali condotte dimostrerebbero la pericolosità dei soggetti dediti, nel comune di San Severo, al traffico di sostanze stupefacenti.
Al momento gli odierni arrestati, per effetto della presunzione di innocenza, risultano essere indagati e la loro eventuale colpevolezza sarà decisa nel contraddittorio tra le parti dinanzi all’Autorità Giudiziaria con le forme e le garanzie previste dalla legge.
La Polizia di Stato, nella giornata odierna, alle prime luci dell’alba, ha dato esecuzione a n.7 ordinanze di custodia cautelare, di cui n. 4 in carcere e n. 3 agli arresti domiciliari, in ordine al reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, emesse dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, nei comuni di San Nicandro Garganico e Poggio Imperiale. Inoltre, una delle ordinanze di custodia cautelare è stata eseguita a Rimini, in quanto il soggetto ivi trasferito.
L’articolata attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha determinato l’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza a carico dei 7 soggetti, presunti responsabili del reato.
Le indagini avviate nella seconda metà del 2021, sono scaturite da un’attività accertativa posta in essere dal personale del Commissariato P.S. di San Severo, nei confronti di un gruppo di soggetti, molti dei quali già noti alle forze dell'ordine per reati specifici, presumibilmente dediti all’acquisto e alla cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, nei territori di San Nicandro Garganico e Poggio Imperiale.
Le investigazioni, sviluppate avvalendosi di intercettazioni telefoniche e delle tradizionali tecniche di pedinamento ed osservazione, hanno consentito la compiuta identificazione dei presunti responsabili.
Per la Polizia di Stato non è stato agevole svolgere le indagini, sia per la distanza dei luoghi di spaccio ove operavano i presunti autori del reato, sia per gli stratagemmi posti in essere dagli stessi per eludere eventuali investigazioni e controlli delle Forze di Polizia.
In particolare, a San Nicandro Garganico erano presenti costantemente delle persone con il compito di “vedette”, al fine di verificare la presenza di eventuali poliziotti che potessero “disturbare” le attività di spaccio. A ciò si aggiunga il fatto che le piazze, adibite all’acquisto e alla cessione di sostanza stupefacente, si trovavano in contesti in cui la presenza di persone forestiere era notata con una certa facilità.
Nel corso di tutte le attività, diverse apparecchiature tecniche sono state oggetto di danneggiamento e di furto da parte di alcuni degli odierni arrestati. Ciò fa presupporre che l’organizzazione provvedeva anche ad una costante attività di bonifica, finalizzata alla ricerca di dispositivi per il monitoraggio in uso alle FF.OO.
L’operazione “ACCA24.2” condivide alcuni protagonisti della vicenda con la precedente operazione antidroga denominata “ACCA24”, a seguito della quale sono stati ricostruiti i traffici delittuosi di due gruppi di soggetti, operanti ad Apricena e a San Nicandro Garganico, con avvenuta esecuzione di n. 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse la settimana scorsa, dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura.
Nel corso della prima operazione, era stato acclarato che alcuni dei presunti autori del reato, erano soliti frequentare un locale privato sito in San Nicandro Garganico, dove sarebbero avvenute le cessioni di sostanza stupefacente. Successivamente, si è avuto modo di apprendere che i soggetti si sarebbero “spostati” in un altro immobile, sempre sito in San Nicandro Garganico, creando una nuova “base operativa”. Tale nuova collocazione, avrebbe permesso loro di smerciare grandi quantità di stupefacente e di intascare giornalmente lauti guadagni, cedendo la sostanza anche a compratori che provenivano dai paesi limitrofi. Inoltre, per ampliare e soddisfare le esigenze del mercato di San Nicandro Garganico, alcuni degli odierni arrestati avrebbero costruito legami con altri soggetti operanti in Poggio Imperiale, dai quali si sarebbero riforniti.
L’attività posta in essere questa mattina, ha impegnato il personale del Commissariato di San Severo, coadiuvati dal personale dei Commissariati P.S. di Cerignola, Lucera, Manfredonia, dalla Squadra Mobile di Foggia, dalla Squadra Mobile di Rimini, nonché da un’unità eliportata e due pattuglie della Guardia di Finanza di Foggia con unità cinofila.
L’odierno epilogo delle complesse ed articolate investigazioni, testimoniano il costante impegno della Polizia di Stato in un territorio caratterizzato da particolari dinamiche criminali.
Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.