Il focolaio da SARS-CoV-2 registrato nella RSA (Residenza Socio Sanitaria) del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) a Monte Sant’Angelo, segnalato il 18 ottobre c.a. dal sindaco Pierpaolo d’Arienzo, ha preoccupato tutta la comunità montanara. Lo ha fatto alla luce dei casi positivi comunicati dalla stesso Primo Cittadino dopo le dovute verifiche e conferme dell’ASL/FG. In quella data risultarono positivi 16 ospiti e 9 operatori sanitari, con 91 tamponi eseguiti complessivamente in quella giornata (71 già svolti e 20 da completare nella giornata).
Oggi, 23 ottobre 2020, a cinque giorni dalla denuncia pubblica dei positivi e dopo il decesso di uno degli ospiti della RSA, d’Arienzo ritorna sul tema, doverosamente, per informare la comunità che amministra, come primo responsabile della sicurezza pubblica e l’incolumità dei cittadini, sull’evolversi del focolaio del PTA.
«Pur consapevole della preoccupazione che si sta diffondendo all’interno della nostra comunità circa la situazione del numero dei contagiati presenti, mi preme sottolineare che nella mia veste di Sindaco – afferma Pierpaolo d’Arienzo- sono obbligato a comunicare informazioni che siano esatte e verificate!
Come saprete, nei giorni scorsi il nostro PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) è stato interessato da numerosi casi di positività che coinvolgono tanto gli ospiti, quanto gli operatori della struttura.
La situazione non è ancora ben definita, essendo il quadro complessivo ancora in evoluzione, nonostante le misure adottate dall’ASL per il contenimento del contagio tra gli ospiti e l’isolamento degli stessi a fini precauzionali.
Sono in corso in queste ore le operazioni per eseguire decine e decine di tamponi al personale esterno alla RSA (struttura interessata dai casi di positività), in modo da avere un quadro epidemiologico completo, escludendo così il coinvolgimento di altri comparti del PTA.
Queste operazioni –sottolinea il sindaco- ci consentiranno di poter continuare a garantire i servizi, seppur in maniera ridotta, a causa delle limitazioni dovute dal Covid.
In merito al decesso di uno degli ospiti della RSA: ho interloquito con il personale medico per comprendere la dinamica degli eventi. Hanno confermato, purtroppo, che si tratta di un paziente con un quadro clinico abbastanza compromesso da un po’ di tempo, peggiorato probabilmente anche dalla positività da Covid.
Alla famiglia va la mia vicinanza e quella di tutta la nostra comunità.
Un pensiero, inoltre, vorrei rivolgerlo a quanti sono in apprensione per i loro parenti in isolamento, ospiti della struttura. Tutto il personale sanitario, seppur in grande difficoltà a causa del numero ridotto o delle condizioni di lavoro estreme a cui è sottoposto, si sta occupando dei nostri concittadini nel migliore dei modi, non facendo mancare loro le cure necessarie.
Non appena il quadro complessivo sarà definito, sarà mia cura comunicare alla città la situazione dettagliata.
Al resto dei cittadini voglio soltanto raccomandare prudenza e diligenza nel rispetto delle regole.
Il virus viaggia e si diffonde attraverso di noi, il nostro corpo, il nostro respiro, le nostre mani. Pertanto, adottare comportamenti corretti anche e soprattutto nei contesti familiari può fare la differenza.
Quindi –chiosa d’Arienzo-, è importante cosa fa il Sindaco, l’ASL o il resto delle istituzioni coinvolte, ma è altrettanto importante il comportamento di ognuno di noi ed il rispetto delle regole per fronteggiare questa grave situazione e contenere il contagio».
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato oggi l’ordinanza n. 397 relativa a Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, che dispone:
1. Con decorrenza dal 26 ottobre - nelle more dell’adozione delle misure previste dal dpcm 18 ottobre 2020 relative alla riorganizzazione dell’attività didattica e alla rimodulazione degli orari d'ingresso e di uscita degli alunni, da presentare nella prima riunione utile del coordinamento regionale e locale previsto dal cd. Piano scuola, adottato con D.M. 26 giugno 2020, n. 39, e comunque entro e non oltre il 13 novembre 2020 - sono sospese le attività didattiche “in presenza” in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico.
2. È fortemente raccomandato ai datori di lavoro pubblici e privati, con esclusione del personale sanitario e socio sanitario e del personale impegnato in attività connesse all’emergenza o in servizi pubblici essenziali, utilizzare o incrementare il lavoro agile e differenziare l’orario di servizio del personale in presenza, compatibilmente con le esigenze di servizio e con particolare attenzione ai lavoratori che utilizzano mezzi di trasporto pubblici per raggiungere la sede di lavoro, articolandolo in fasce orarie scaglionate.
Nell’ordinanza è rilevato che, sulla base di quanto accertato dal competente Dipartimento, al fine di evitare i continui picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo e relativi affollamenti, sussistono condizioni oggettive per inasprire con decorrenza dal 26 ottobre 2020, le disposizioni emergenziali dirette a contenere la diffusione del virus, restando salve le ulteriori valutazioni che il competente Dipartimento della salute potrà effettuare alla luce dell’evolversi della situazione epidemiologica e all’esito dell’analisi dell’impatto delle misure attualmente vigenti per fronteggiare l’emergenza.
La decisione è arrivata al termine del Tavolo permanente regionale avvio anno scolastico 2020/2021, riunito questa mattina dalla direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale Anna Cammalleri, al quale hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, gli assessori alla Scuola Sebastiano Leo, ai Trasporti Gianni Giannini e alle Politiche della Salute Pier Luigi Lopalco, insieme a tutte le componenti del tavolo.
QUI IL VIDEO DELLA DICHIARAZIONE DI EMILIANO
“Dopo lunghe consultazioni con tutto il sistema della scuola e dei sindacati - dichiara il presidente Emiliano - abbiamo deciso di dare al Tavolo un termine sino al 13 novembre per disallineare gli orari di ingresso e uscita nelle scuole, passaggio necessario per riorganizzare il trasporto con i vettori e risolvere la questione delle linee sovraccariche”.
“Come leggerete dai bollettini - ha aggiunto - i contagi continuano ad aumentare. Abbiamo avviato l'ulteriore rafforzamento della struttura ospedaliera, ma serve qualche provvedimento per tenere più bassi i numeri del contagio. Stiamo quindi chiedendo alle scuole un sacrificio particolare: quello di individuare quali sono le linee di trasporto che, secondo il giudizio dei ragazzi, delle famiglie e delle scuole stesse, sono sovraccariche e quindi hanno bisogno del disallineamento degli orari, in modo tale da utilizzare più volte lo stesso mezzo, o del rafforzamento della linea con nuovi mezzi e autisti. Queste non sono risorse illimitate, ma siccome la situazione diventa sempre più complicata, abbiamo chiesto a tutte le scuole, per le ultime tre classi delle superiori, di andare da lunedì in didattica a distanza e quindi di fornirci poi questi dati, in modo tale da poter riattivare la didattica in presenza man mano che avremo meglio organizzato il rapporto tra le scuole e i vettori del trasporto scolastico. Nulla di particolarmente drammatico. Il provvedimento è rivolto ai ragazzi più grandi, che conoscono i professori e sono tra di loro già in rapporto di amicizia, quelli che peraltro impegnano di più il trasporto scolastico e che, contemporaneamente, vivono di più nella società. Tenere a casa 120mila pugliesi in questo momento significa anche abbassare e rallentare il numero dei contagi”.
QUI IL TESTO COMPLETO DELL’ORDINANZA N. 397.
SCUOLE SUPERIORI - MISURE URGENTI PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19
I dati dei positivi da SARS-CoV-2 non diminuiscono. La popolazione è preoccupata. Emiliano corre ai ripari chiudendo la frequenza scolastica delle superiori per le ultime tre classi. Oggi in Puglia sono 485 i casi, con 132 in Capitanata.
Di seguito il Bollettino Epidemiologico.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 22 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5.651 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 485 casi positivi: 178 in provincia di Bari, 22 in provincia di Brindisi, 53 nella provincia BAT, 132 in provincia di Foggia, 19 in provincia di Lecce, 83 in provincia di Taranto. 2 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.
È stato registrato 1 decesso in provincia di Bari
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 507.982 test.
5886 sono i pazienti guariti.
6279 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 12.810, così suddivisi:
5361 nella Provincia di Bari;
1213 nella Provincia di Bat;
955 nella Provincia di Brindisi;
3043 nella Provincia di Foggia;
993 nella Provincia di Lecce;
1147 nella Provincia di Taranto;
94 attribuiti a residenti fuori regione;
4 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 22.10.2020 è disponibile al link: http://rpu.gl/L36J1
Dichiarazione dell’assessore alle Politiche della Salute, prof. Pier Luigi Lopalco: “Purtroppo le previsioni di crescita della curva epidemica a metà settimana sono confermate. L’elevato numero dei casi di oggi è sostenuto anche dall’aumento consistente dei positivi in provincia di Taranto. La situazione sul territorio è al momento sotto controllo grazie all’enorme sforzo di risorse messe in campo dai dipartimenti di prevenzione. Rimane forte il nostro appello ad evitare nel proprio contesto familiare e di lavoro ogni occasione di contagio”.
22 OTTOBRE 2020 - AGGIORNAMENTO CASI COVID-19
DATI AGGREGATI QUOTIDIANI REGIONI/PPAA - MINISTERO DELLA SALUTE - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
I dati dei positivi da SARS-CoV-2 non diminuiscono. Pur essendo inferiori a ieri, oggi in Puglia sono 301 i casi, con 75 in Capitanata. In Italia l’indice Rt supera l’1 (Rt>1,17 – dati Ministero della Salute). Focolaio preoccupante nella RSA a Monte Sant’Angelo, con 16 ospiti e 9 operatori sanitari positivi al CoVid-19. Oggi tre decessi.
Di seguito il Bollettino Epidemiologico.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 18 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 301 casi positivi: 154 in provincia di Bari, 22 in provincia di Brindisi, 30 in provincia BAT, 75 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 13 in provincia di Taranto, 1 attribuito a un residente fuori regione (1 caso di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito).
Sono stati registrati 3 decessi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Bat.
5.517 sono i pazienti guariti.
5.233 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 11.385, così suddivisi:
4782 nella Provincia di Bari;
1060 nella Provincia di Bat;
874 nella Provincia di Brindisi;
2696 nella Provincia di Foggia;
940 nella Provincia di Lecce;
944 nella Provincia di Taranto;
85 attribuiti a residenti fuori regione;
4 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 18.10.2020 è disponibile al link: http://rpu.gl/C5f0m
18 OTTOBRE 2020 - AGGIORNAMENTO CASI COVID-19
DATI AGGREGATI QUOTIDIANI REGIONI/PPAA - MINISTERO DELLA SALUTE - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Con una nota ufficiale dell’ASL/FG, diramata in dato odierna, 18 ottobre 2020, si comunica che nella RSA del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) di Monte Sant’Angelo è in essere un focolaio da CoVid-19.
La notizia, ovviamente, ha preoccupato notevolmente la popolazione montanara. È intervenuto, come giusto che sia, il sindaco. Pierpaolo d’Arienzo, che ha raccomandato prudenza e confermando che è “l’unico strumento di contrasto alla diffusione del virus”.
Di controcanto è intervenuto il Movimento24Agosto – Equità Territoriale, che ha chiesto fermamente la chiusura delle scuole, “prima che Monte Sant’Angelo diventi un focolaio di contagio”.
Riportiamo le due note stampa
Pierpaolo d’Arienzo, Sindaco di Monte Sant’Angelo
"Cari concittadini,
nelle ultime ore è stato registrato un focolaio di Covid-19 nella RSA (Residenza socio sanitaria) del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza).
Sono stati eseguiti 71 tamponi (e oggi saranno effettuati altri 20) e al momento risultano positivi 16 ospiti e 9 operatori sanitari.
A loro l’augurio di una pronta guarigione.
Vi raccomandiamo di tenere comportamenti corretti ed adeguati allo stato emergenziale perché sono l’unico strumento di contrasto alla diffusione del virus".
Movimento24Agosto – Equità Territoriale
Prima che Monte Sant’Angelo diventi un focolaio di contagio, si sospendano le attività scolastiche
"Cerco di scrivere alla parte sana della Città, a chi non segue la linea pilitica di partito o l'ipocrisia buonista.
Scrivo per il cittadino onesto e libero di poter riflettere, scrivere e parlare.
Siamo dentro l'emergenza sanitaria.
Dobbiamo cercare di contenere i contagi.
Tra le tante realtà "pericolose" , quella più a rischio è la scuola.
Li, ci possono essere numerosi contagi, soprattutto in questo periodo di recrudescenza influenzale.
La scuola, ovvio, è importante, ma non ci sono le condizioni sanitarie, igieniche e psicologiche per 'farla'.
Ci sono altre ragioni?
Ci sono i falsi buonisti?
A costoro dico che la scuola non è intrattenimento, ma luogo di crescita.
In questo clima di terrore psicologico, si può crescere?
E chi sono quei genitori così responsabili da rischiare la salute dei figli e della comunità?
Dove vanno i ragazzi?
A casa, per seguire le lezioni a distanza.
Ma vi chiedete perchè è possibile la scuola a distanza per i ragazzi delle superiori e non per quelli delle scuole "medie" e "elementari?".
Il vero problema è che ognuno delega tutto allo Stato, mentre bisognerebbe responsabilizzare la famiglia".
Il Ministero dell’Economia e Finanze ha redatto un documento dove riporta il quadro complessivo dell’economia italiana e le politiche adottate per arginare l’esondazione dovuta principalmente all’emergenza sanitaria SARS-CoV-2.
«Le misure di distanziamento sociale e di chiusura di settori produttivi attuate da metà marzo ai primi di maggio in risposta all’epidemia COVID-19 hanno causato una caduta dell’attività economica senza precedenti. Dal mese di maggio, gli indicatori economici hanno recuperato, grazie al graduale allentamento delle misure di prevenzione del contagio e aduna serie di poderosi interventi di politica economica a sostegno dell’occupazione, dei redditi e della liquidità di famiglie e imprese. Nel complesso, tali interventi sono stati pari a 100 miliardi (6,1punti percentuali di PIL) in termini di impatto atteso sull’indebitamento netto della PA», si legge nella parte iniziale del documento.
«Secondo le ultime stime dell’Istat, il PIL è caduto del 5,5 per cento nel primo trimestre e del 13,0 per cento nel secondo in termini congiunturali. L’attuale dato Istat relativo al primo trimestre è uguale alla previsione del DEF, mentre la caduta del secondo trimestre è stata superiore (nel DEF si prevedeva un -10,5 per cento). Per il terzo trimestre, si stima ora un rimbalzo superiore a quello ipotizzato nel DEF (13,4percento contro 9,6 per cento), che porterebbe il livello del PIL stimato per tale periodo lievemente al disopra di quello previsto nel DEF. Gli ultimi indicatori disponibili tracciano, infatti, un andamento in crescita nei mesi estivi», il quadro tracciato prima dell’autunno 2020, appena entrato.
«L’andamento dell’economia nel mese di settembre dovrebbe aver beneficiato della ripresa del lavoro in presenza e della riapertura di scuole e università» si legge, ora con coscienza di causa, di quello che stiamo vivendo, pur sapendo delle variabili in corso d’opera dovute all’innalzamento della curva epidemiologica (a oggi è Rt >1,01).
La popolazione è preoccupata. Tra contagi nelle strutture sanitarie, nelle case di riposo, nelle scuole, nelle caserme di chi ogni giorno ci garantisce sicurezza, per gli assembramenti che hanno obbligato lo Stato Italiano a intraprendere misure drastiche in materia di orari apertura/chiusura esercizi commerciali con un probabile “coprifuoco” dalle ore 22, con "raccomandazioni" a indossare mascherine finanche in casa tra congiunti, paure e fobie varie, spesso ingiustificate e molte altre volte temute per sanzioni più riempi-casse che in violazioni a DPCM tutti da comprendere e, perciò, da applicare, la confusione primeggia e l'interpretazione latita nei meandri e nei rivoli del detto "Ignorantia legis non excusat". Per di più il Governo sta pensando di metter mano agli indici del PIL per il prossimo triennio, dal 2020 al 2023, e ultima notizia di metter mano nelle tasche degli italiani riattivando l'IMU sulla prima casa o una patrimoniale similare. «La previsione ufficiale di variazione del PIL reale per il 2020 viene abbassata al -9,0 per cento (-9,1 per cento nella media dei dati trimestrali), dal -8,0 per cento della previsione del DEF(-8,1 per cento sui trimestrali).Il principale motivo della revisione al ribasso risiede nella contrazione più accentuata del PIL nel secondo trimestre, a sua volta spiegata da una durata del periodo di parziale chiusura delle attività produttive in Italia e da una diffusione dell’epidemia su scala globale superiori a quanto ipotizzato in aprile. Si è inoltre adottata una previsione assai più cauta di incremento del PIL nel quarto trimestre (ora cifrata in uno 0,4 per cento, a fronte del 3,8 per cento previsto nel DEF)».
Questo è il sunto della situazione trascorsa e attuale, con previsioni che non lasciano presupporre anni felici per una popolazione che sopravvive alla già sopravvivenza affrontata in questi due decenni di fenomeni congiunturali economici e finanziari.
Con l’avvio della temuta seconda ondata di contagi, che ha ormai superato la soglia psicologica di quota 10.000, torna la minaccia di un nuovo lockdown generalizzato.
Oggi, dopo sette ore di vertice notturno, il Governo mostra l’intenzione di superare l’ultimo DPCM, pubblicato solo pochi giorni fa, per inasprire le misure di contrasto alla diffusione del contagio.
L’esperienza vissuta nei mesi di febbraio-aprile insegna quali siano i costi, economici e sociali, della chiusura indiscriminata.
Le proteste in corso, non a caso esplose nelle ultime ore proprio nelle aree con soluzioni maggiormente restrittive, sono espressione del disagio diffuso della popolazione e delle fondate preoccupazioni per un aggravamento della crisi in atto e per il relativo impatto sul tessuto familiare e socio-economico del Paese.
Di più, la diversificazione delle misure di contenimento per aree territoriali rischia di generare confusione e creare un labirinto normativo nel quale è difficile orientarsi.
In questo scenario, Meritocrazia Italia invoca responsabilità di scelta e ragionevolezza nell’elaborazione delle soluzioni, sul presupposto che il ricorso alla facile misura del lockdown possa rappresentare soltanto l’estrema ratio. Più utile puntare su misure di contrasto (sia pure severe ma) non potenzialmente laceranti per un Paese già in ginocchio.
Meritocrazia, dunque, all’esito della Direzione nazionale appena conclusasi, insiste nelle proposte già avanzate con i precedenti comunicati e invoca l’adozione di misure chiare, decise e uniformi, che non si traducano in una mera repressione ma favoriscano la certezza dei comportamenti consentiti, la prosecuzione delle attività lavorative secondo le nuove esigenze imposte dall’emergenza e maggiore serietà nel monitoraggio del rispetto delle regole, in uno con l’innalzamento del livello di sicurezza sanitaria.
In particolare, torna a proporre di :
- intervenire sulla gestione dei trasporti pubblici, riducendone la capienza al 50% e incrementando le dotazioni strumentali (anche mediante la conclusione di accordi con aziende private) e, dunque, il numero delle corse, con irrigidimento dei sistemi di controllo in accesso;
- migliorare i sistemi di sicurezza nello svolgimento delle attività didattiche (i.e., aumento del personale addetto ai controlli all’ingresso, con rilevazione diretta e quotidiana della temperatura; adeguamento della dotazione sanitaria di protezione personale; ricorso a test rapidi di diagnosi ai quali sottoporre tutti gli studenti con cadenza almeno settimanale, etc), se del caso con adozione della didattica a distanza per Università e istituti superiori (nella frequentazione degli ultimi anni di corso), consentendo in ogni caso, anche al personale docente posto in quarantena, di continuare ad esercitare le proprie funzioni a distanza, così da non precludere la continuità dell’apprendimento dei discenti;
- evitare la chiusura di esercizi commerciali, centri sportivi e luoghi di cultura e aggregazione, consentendone, al contrario, l’estensione dell’orario di apertura, subordinata al rispetto dei protocolli di sicurezza, compresi obbligo di prenotazione per fasce orarie e limitazioni di capienza;
- intervenire con sistemi di supporto per le imprese in difficoltà immettendo liquidità aggiuntive nonostante la situazione di sforamento di vincoli di bilancio, ovvero sospendere fino al 31 gennaio 2021 l’invio di tutte le cartelle esattoriali, quantomeno di quelle relative alle categorie maggiormente afflitte dalla crisi emergenziale (secondo le linee tecniche descritte nel comunicato del 16.10.2020);
- potenziare l’utilizzo dello smart-working per tutte le attività che non necessitano di svolgimento in presenza, con eventuale sistema di rotazione del personale;
- implementare l’utilizzo di efficaci test rapidi di natura salivare e con possibilità di celere riscontro degli esiti, con diffusione massiva degli stessi presso tutti i presidi sanitari, le strutture scolastiche e le attività di necessaria frequentazione, garantendone l’accesso gratuito per le fasce più deboli;
- provvedere al definitivo potenziamento del SSN e delle strutture ricettive, operando con una visione prospettica che travalichi la mera e continua gestione emergenziale, mediante stanziamento delle risorse necessarie da impiegare in seno ad una riforma strutturale di sistema.
La Puglia continua a essere una delle regione con più positivi presenti in Italia. Sono 350 i contagiati registrati quest’oggi, su 5.382 test processati. La provincia di Foggia aumenta con 89 casi. L’indice Rt supera l’1 e si corre ai ripari. 2 decessi del tarantino.
Di seguito il Bollettino Epidemiologico.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 17 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5382 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 350 casi positivi: 158 in provincia di Bari, 15 in provincia di Brindisi, 21 in provincia BAT, 89 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 54 in provincia di Taranto, 4 attribuiti a residenti fuori regione.
Sono stati registrati 2 decessi in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 484.125 test.
5472 sono i pazienti guariti.
4980 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 11.084 , così suddivisi:
4628 nella Provincia di Bari;
1030 nella Provincia di Bat;
852 nella Provincia di Brindisi;
2621 nella Provincia di Foggia;
933 nella Provincia di Lecce;
931 nella Provincia di Taranto;
84 attribuiti a residenti fuori regione;
5 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 17.10.2020 è disponibile al link: http://rpu.gl/JebQj
a cura di Angela Maria Fiore - Responsabile Ufficio Stampa Policlinico Riuniti di Foggia.
Si informa che il numero dei pazienti Covid-19 ricoverati presso il Policlinico Riuniti di Foggia aggiornato ad oggi 16 ottobre 2020 è il seguente:
• Malattie infettive: 45
• Pneumologia: 22
• Terapia intensiva: 9
Totale: 76
a cura di Angela Maria Fiore - Responsabile Ufficio Stampa Policlinico Riuniti di Foggia
Si informa che il numero dei pazienti Covid-19 ricoverati presso il Policlinico Riuniti di Foggia aggiornato ad oggi 9 ottobre 2020 è il seguente:
- Malattie infettive: 42
- Pneumologia: 23
- Terapia intensiva: 7
- Post-Acuzie: 8
Totale: 80
Questo servizio di informazione dati sarà sistematico tutti i venerdì mattina, salvo particolari variazioni durante la settimana.