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«La tutela dell’ambiente ed il contrasto al dilagante e pericoloso fenomeno dello smaltimento di rifiuti sulle strade provinciali sono priorità rispetto alle quali la Provincia è decisa ad agire su più fronti in modo efficace e concreto». 

È il commento del presidente della Provincia, Nicola Gatta, al provvedimento con cui il Settore Viabilità dell’Amministrazione provinciale ha disposto la prosecuzione del servizio di raccolta, carico, trasporto e conferimento di rifiuti di vario genere giacenti sui cigli stradali delle strade provinciali della Capitanata.

Il servizio, finanziato dalla Provincia con 340mila euro, sarà effettuato nelle aree del Gargano e del Tavoliere Sud dalla ditta “Ecodaunia Srl” e nelle aree del Tavoliere Nord e dei Monti Dauni dalla ditta “Daniele Ambiente Srl”.

«Attraverso questo servizio continueremo nella bonifica di buona parte dei siti censiti dai nostri uffici, dando priorità alle strade maggiormente frequentate anche ai fini turistici – spiega Nicola Gatta –. Un lavoro importante, che affiancherà l’utilizzo di sistemi di fototrappole in grado di individuare gli autori dell’abbandono di rifiuti. Apparecchiature che, com’è noto, stiamo anche consegnando in comodato d’uso gratuito alle Amministrazioni comunali per sostenerle nel delicatissimo monitoraggio del territorio».

Ad oggi risultano essere 101 i siti oggetto di abbandono di rifiuti sulle strade provinciali censiti dal Settore Viabilità dell’Ente di Palazzo Dogana. 

«Consideriamo fondamentale implementare e migliorare il nostro impegno – conclude il presidente della Provincia – per proteggere il patrimonio ambientale della Capitanata, garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione sulla rete viaria provinciale ed aiutare i tanti operatori agricoli che, loro malgrado, da tempo sono vittime di questa pratica incivile e criminale».

Legna da ardere

#contrappunti

Forse diverranno legna da ardere per camini pronti a riscaldare giornate invernali, per cuocere carne e pesce sulla griglia, per castagne da arrostire, per momenti di cordialità e convivialità tra parenti e amici, tutti quegli alberi di ulivo che verranno “traslocati” (circa 400) di qualche metro più in là durante i lavori per la “sistemazione e ampliamento della strada litoranea Manfredonia - Mattinata”, meglio conosciuta come litoranea di Macchia.

I lavori sono in corso e anche i regolari espropri dei terreni e perciò degli alberi di ulivo presenti da decenni, forse secoli, in quell’area.

Un intervento dovuto per conferire maggiore sicurezza alla viabilità stradale, condiviso dai vari proprietari terrieri e completo di tutte le autorizzazioni del caso. L’Albo Pretorio, anche online, del Comune di Monte Sant’Angelo lo attesta e certifica.

Tuttavia si sono già presentati i primi problemi. Alcuni di quegli alberi sono stati già spiantati e ripiantati lungo i muretti di cinta della litoranea allargata, nei rispettivi campi di appartenenza, come previsto nel progetto. Quello che pare non vi sia traccia nel progetto è la cura degli ulivi. Il condizionale è d’obbligo giacché nella lettura dei vari documenti non v’è traccia della cura dopo il trapianto. Se così non fosse saremo ben lieti di darne smentita, con i documenti forniti dal Comune stesso. Siamo qui.

Infatti, non basta solo ripiantarli, bensì, quanto detto da esperti agronomi, hanno bisogno di continua acqua e sistemazione del terreno circostante, oltre alla cura dei germogli.

E qui nasce il problema sollevato da Giovanni Ciliberti, oggi imprenditore agricolo a Macchia di Monte Sant’Angelo, con uliveti e vigneti, già medico e direttore emerito U.O. Malattie Apparato Respiratorio Policlinico OO.RR. Foggia e già amministratore di Monte Sant’Angelo, che ha documentato con fotografie lo stato di abbandono degli alberi già trapiantati, alberi secchi, senza vita perciò alberi morti, alberi per legna da ardere, appunto.

Eppure il sindaco di Monte è un agronomo, iscritto all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Foggia, sezione “A” senior”, e certi interventi dovrebbe conoscerli. Lui ben sa che in quell’area vivono ulivi secolari e per dipiù protetti da leggi ferree, che gli ambientalisti giustamente hanno voluto inserire nell’ordinamento giuridico italiano. E qui nasce un altro problema, più etico e soprattutto di rispetto normativo che gli ambientalisti dovrebbero sollevare e far rispettare.

A tal uopo ci chiediamo e chiediamo a chi "lotta" per un ambiente, una natura, un verde migliore e protetto, ma Legambiente che da quelle parti è parte dell'humus territoriale, che dice? E soprattutto cosa fa?

 

Ulivi secchi Macchia dic2022 GiovCiliberti 02

 

Ovviamente l’appello è rivolto al sindaco Pierpaolo d’Arienzo (nel silenzio tombale e confinale di Legambiente) affinché provveda a far vivere quegli ulivi, trattandoli secondo le dinamiche previste e non solo assicurando il semplice trapianto.

È Natale ma a Macchia si sta consumando una prece ambientale, che i media locali sicuramente punteranno l’occhio.

Nel frattempo Giovanni Ciliberti s’interroga: «A Natale dobbiamo essere tutti più buoni, anche quando il lupo perde il pelo ma non il vizio?» Ma va oltre “denunciando” l’obbrobrio ambientale in essere: «Erano 20 alberi rigogliosi e forti ed ora sono morti, eppure gli avevano promesso un trasloco indolore in un luogo migliore perché appartengono ad una specie protetta dalle normative regionali e statali (centro raccolta rifiuti nei pressi della rotatoria per Monte a Macchia)», riferendosi ai suoi alberi trapiantati, poi rinsecchiti e infine morti.

«Tanti auguri di buon Natale a tutti gli amministratori comunali di Monte che si sono prodigati per realizzare tutto ciò -prosegue Ciliberti-. Questa sarà la medesima fine dei circa 400 ulivi che verranno sacrificati per l'allargamento di 3 km della litoranea di Macchia? Si dice che il rispetto dell'ambiente sia una caratteristica prevalente della sinistra, meno male! Fino ad oggi ne ho contato 266 di ulivi capitozzati e che verranno trapiantati a pochi metri dall'espianto dove passeranno a miglior vita perché nessuno provvederà a somministrare l'acqua necessaria per il loro attecchimento».

 

Ulivi secchi Macchia dic2022 GiovCiliberti 03

L’Ente parco nazionale del Gargano è tra i partner dello Short Master “Biodiversità, zootecnia e qualità dei prodotti di origine animale organizzato dal DAFNE dell’Università degli Studi di Foggia. 

Il patrocinio si inserisce nelle azioni messe in campo dall’Ente per favorire la cooperazione interistituzionale finalizzata alla realizzazione di percorsi formativi altamente specializzati per la creazione di nuove figure professionali nell’ambito della conservazione, della valorizzazione e della biodiversità zootecnica con particolare attenzione alle razze autoctone. 

Le attività previste hanno lo scopo di formare e aggiornare laureati provenienti da diversi corsi di studio attraverso un percorso didattico realizzato con l’ausilio di docenti universitari, tecnici ed esperti.

Lo Short Master è articolato in sei moduli: Conservazione delle risorse genetiche animali, Gestione della biodiversità, Sanità animale e risvolti in sanità pubblica, Valorizzazione della biodiversità zootecnica: qualità e sicurezza dei prodotti di origine animale, Qualità e biodiversità: strategie e marketing, Attività in campo e visite tecniche.

Il percorso ha durata di 4 mesi, per un totale complessivo di 500 ore, corrispondenti a 20 crediti formativi.

Da luglio 2014 AIGAE è iscritta negli elenchi ufficiali del MISE Ministero dello Sviluppo Economico (l’elenco è consultabile su www.mise.gov.it nella sezione dedicata a “cittadini e consumatori”), promuovendo attività e formazioni per chi ama e tutela l'ambiente.

Il bando terminerà nel febbraio 2023 e sarà aperto per un massimo di 30 partecipanti. AIGAE dal 1992 associa, rappresenta, tutela e divulga la professione di GAE – Guida Ambientale Escursionistica e conta oggi oltre 3500 soci su tutto il territorio nazionale.

Il profilo professionale di Guida Ambientale Escursionistica – Gae (come riportato sullo statuto AIGAE depositato presso il Ministero Sviluppo Economico)

È Guida Ambientale Escursionistica, altrimenti detta Guida Naturalistica, chi, per attività professionale, accompagna in sicurezza, a piedi o con altro mezzo di locomozione non a motore (fatto salvo l’uso degli stessi per raggiungere i luoghi di visita), persone singole o gruppi in ambienti naturali, anche innevati, assicurando anche la necessaria assistenza tecnica e svolgendo attività di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale ed educazione alla sostenibilità. L’attività professionale della Guida Ambientale Escursionistica prevede la descrizione, la spiegazione e l’illustrazione degli aspetti ambientali, naturalistici, antropologici e culturali del territorio con connotazioni scientifico-culturali, conducendo in visita ad ambienti montani, collinari, di pianura e acquatici, anche antropizzati, compresi parchi ed aree protette, nonché ambienti o strutture espositive di carattere naturalistico, ecoambientale, etnologico ed ecologico, allo scopo di illustrarne gli elementi, le caratteristiche, i rapporti ecologici, il legame con la storia e le tradizioni culturali ed enogastronomiche, le attrattive paesaggistiche, e di fornire elementi di sostenibilità e di educazione ambientale. L’attività professionale della Guida Ambientale Escursionistica prevede inoltre la progettazione, programmazione e svolgimento di laboratori ed iniziative di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale, anche affiancando, in ambito scolastico, il corpo insegnante. Sono escluse dall’ambito professionale della Guida Ambientale Escursionistica tutte le attività e i percorsi che richiedano comunque l’uso di attrezzature e di tecniche alpinistiche, cioè corda, piccozza e ramponi.

Per tutte le informazioni clicca qui a Corso professionalizzante AIGAE per Guida Ambientale Escursionistica

Finalità del Corso

È un corso di avviamento alla professione che:
– fornisce le conoscenze di base e gli strumenti tecnici necessari a intraprendere la professione;
– prepara gli allievi ad affrontare l’esame finale di ammissione ad AIGAE.

Vuole essere il primo gradino della propria carriera di GAE, che però dovrà successivamente continuare ad essere arricchita da quel bagaglio di esperienze pratiche, di aggiornamenti continui, di specializzazioni che nessun corso può sostituire. Vogliamo aiutarvi a diventare una brava guida… ma per diventare una ottima guida, dovrete pensarci voi!

Al termine del corso, il corsista potrà affrontare l’esame di ammissione ad AIGAE che, se superato, darà diritto a diventare socio, con contestuale iscrizione nel Registro Italiano delle Guide Ambientali Escursionistiche, acquisendo il titolo di socio AIGAE riconosciuto in tutta Italia, “spendibile” sul mercato, entrare a far parte della grande “rete” AIGAE e potrà proporsi in modo efficace e distintivo a chiunque operi nel settore del Turismo sostenibile o ne sia fruitore: enti parco, agenzie di viaggi, aziende, scuole, gruppi italiani o stranieri, enti di promozione territoriale ecc.
La frequenza con esito positivo del corso ed il superamento dell’esame consentono l’iscrizione ad AIGAE in assenza di condizioni ostative ai sensi di Statuto, Regolamento e Codice Deontologico. L’eventuale domanda di iscrizione ad AIGAE verrà valutata in base alle informazioni disponibili ed alle condizioni soggettive esistenti al momento della domanda stessa.

EUROPARC Federation – la rete europea dei Parchi – ha riconfermato al Parco nazionale del Gargano, e per la prima volta assegnato all’Area marina protetta “Isole Tremiti”, la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). 

Il 2 dicembre a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo si è tenuta la cerimonia di conferimento alla quale hanno partecipato per l’Ente parco il presidente Pasquale Pazienza, il direttore Vincenzo Totaro e il coordinatore della CETS Michele Guidato.

La CETS è coordinata a livello europeo da EUROPARC Federation, la rete europea dei Parchi, che ha il compito di verificare sul campo e certificare che le aree protette candidate a questo riconoscimento abbiano implementato processi partecipativi inclusivi e trasparenti orientati allo sviluppo di azioni e politiche informate ai principi del turismo sostenibile con il necessario coinvolgimento degli stakeholders locali.

Tale riconoscimento rappresenta il risultato di un percorso di coinvolgimento di vari operatori, pubblici e privati, attivato dall’Ente parco lo scorso anno, e continuato negli ultimi mesi, e definisce l’affermazione di rinnovati obiettivi riguardanti la caratterizzazione delle due aree naturali protette quali destinazioni di turismo sostenibile.

“La CETS premia l’eccellente lavoro di cooperazione intra-territoriale che l’Ente parco ha messo in atto e rappresenta una ulteriore e importante certificazione che, proseguendo nella seconda fase, consentirà agli operatori privati, che vorranno conseguirla, un riposizionamento delle loro attività e la possibilità di candidarsi più opportunamente a una serie di bandi locali e nazionali. Il mio ringraziamento al personale del Parco che ha lavorato per affermare questo importante obiettivo, che apre ulteriori nuove possibilità di sviluppo per tutto il territorio e che ci consentirà una partecipazione attiva nei tavoli di concertazione per la pianificazione strategica europea in tema di nuove politiche di gestione territoriale”, il commento di Pasquale Pazienza. 

Sinergia vincente Consorzio di Bonifica Montana del Gargano-Comune di San Giovanni Rotondo.

L’Assessore all’Ambiente del Comune di San Giovanni Rotondo, Matteo Masciale, in occasione del consiglio comunale dello scorso 25 novembre ha annunciato l’avvenuto finanziamento di ben due progetti finalizzati alla prevenzione del dissesto idrogeologico con forestazione e tecniche di Ingegneria Naturalistica nonché alla prevenzione degli incendi boschivi ed al miglioramento della biodiversità dei boschi comunali.

I due progetti, elaborati dal settore forestale del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, sono stati così finanziati:

1) Progetto in località Fàina. P.S.R. Puglia 2014/2020 Sottomisura 8.4 "Sostegno al ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici". Sono previsti lavori di:

  • Difesa del suolo con tecniche di Ingegneria Naturalistica quali palificata viva e palizzata;
  • Messa a dimora di n. 10.000 piantine autoctone. L’importo del progetto è di € 255.898,66 interamente finanziati dalla Regione.

2) Progetto in località Monte Corniello e Bosco Sant’Egidio.  P.S.R. Puglia 2014/2020 Sottomisura 8.3 “Sostegno ad interventi di prevenzione dei danni al patrimonio forestale causati dagli incendi, da calamità naturali ed eventi catastrofici”. Sono previsti lavori selvicolturali di diradamenti finalizzati alla prevenzione degli incendi ed alla qualificazione della biodiversità del bosco nonché il ripristino di un sentiero. L’importo del progetto è di € 333.780,63 di cui 295.057,79 finanziati dalla regione e € 38.722,84 cofinanziati dal comune.

«Come Assessore, ma soprattutto come sangiovannese, sono soddisfatto che siano andati a finanziamento questi due progetti fondamentali per la prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico (con la messa a dimora di oltre 10mila piantine), alla luce anche di quanto stiamo assistendo in questi giorni in altre zone d’Italia. Agire in modo preventivo attraverso questi interventi strutturali infonde sicurezza al cittadino e di questo ringrazio il settore forestale del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano per quanto già fatto e soprattutto e per quanto si appresta a realizzare» – è quanto dichiarato dallo stesso Assessore Masciale.

Molto soddisfatto anche il Presidente del Consorzio Michele Palmieri: «La messa in sicurezza dei territori nei confronti del dissesto idrogeologico, la forestazione e la Gestione Forestale Sostenibile sono pilastri fondamentali sui quali stiamo rafforzando le sinergie con in comuni del Gargano. Con San Giovanni Rotondo, in particolare, stiamo lavorando anche sulla sentieristica, sugli acquedotti rurali e sull’irrigazione».

Attivati dall’Ufficio Commissariale 219 interventi di messa in sicurezza del territorio per prevenire alluvioni e frane con un investimento complessivo mdi circa 500 milioni di euro a partire dal 2015.

La lotta al dissesto idrogeologico in Puglia è nei dati: a partire dal 2015 sono stati finanziati 175 interventi per circa 500 milioni di euro a beneficio di numerosi Comuni pugliesi di cui circa il 50% in provincia di Foggia.

92 interventi sono stati già completati e collaudati, 21 interventi sono in corso avanzato di realizzazione, 27 progetti approvati sono in fase di appalto, 35 interventi finanziati sono in fase di progettazione.

Gli interventi si riferiscono a vari programmi finanziari concordati tra Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Presidenza del Consiglio e Dipartimento della Protezione Civile

Inoltre vi sono ulteriori 44 progetti in fase di redazione a cura del Commissario di Governo (che per legge è il presidente della Regione) grazie ad un apposito fondo di rotazione regionale; 26 di questi progetti sono già cantierabili ma attendono di essere finanziati per poter essere attuati. Occorrerebbero circa 120 milioni di euro

Infine vi sono richieste di finanziamento per oltre 110 milioni da parte di Comuni pugliesi, inviate alla Regione e caricate sull’apposita piattaforma nazionale RENDIS, che attendono anch’esse di poter accedere a qualche forma di finanziamento.

Tra gli interventi del Commissario,le cui opere sono indicate come opere di preminente interesse nazionale, sono numerosi quelli realizzati nel Subappenino Dauno per consolidare versanti in frana e proteggere centri abitati in una zona caratterizzata da terreni particolarmente fragili e, nel corso dei secoli, privati della protezione vegetale.

Numerosi anche gli interventi per ripristinare il corretto deflusso di torrenti e alvei fluviali nel Gargano dove molto spesso il percorso burrascoso e veemente delle acque diventa ancora più pericoloso a causa di presenze antropiche specialmente in prossimità delle foci nelle aree golenali trasformate da insediamenti turistici negli ultimi 50 anni.

Il rischio alluvionale è presente in gran parte della Regione dal Tavoliere fino al Salento nelle aree in cui si raccolgono le piene provenienti dai rilevati Murgiani e che defluiscono verso le coste.

Nel loro percorso naturale trovano ostacoli quali infrastrutture stradali o ferroviarie, insediamenti industriali e centri abitati ovvero bacini endoreici nelle terre salentine, determinando così condizioni di allagamento aggravate dalle piogge sempre più intense e concentrate.

Alcuni interventi del Commissario di Governo riguardano anche l’erosione costiera laddove le falesie e le coste alte possono determinare un rischio per le persone o per i centri abitati.

Sono in corso interventi di protezione per proteggere le cavità marine di Polignano; a Mattinata, sono in esecuzione interventi per proteggere le falesie nelle baie delle Zagare e dei Mergoli e per limitare il rischio crolli nella costa di Punta Grugno.

Interventi sono previsti anche per la messa in sicurezza di costoni rocciosi a Otranto e lungo la costa di Giovinazzo, soggetta a cedimenti e crolli.

Ma la lista degli interventi contro il dissesto idrogeologico è lunghissima.

Insomma, evitare disastri come quelli che periodicamente affollano le cronache nazionali, non è questione da poco. I cambiamenti climatici sempre più percepibili e gli interventi scorretti dell’uomo sono diventati un mix letale creando seri problemi per la tenuta e la sicurezza dell’ambiente naturale così come dell’ambiente antropizzato.

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, nella sua qualità di Commissario di Governo per il disseto idrogeologico, ha nominato l’ingegnere Elio Sannicandro quale soggetto attuatore, chiedendo di creare un ufficio particolarmente efficiente ed organizzato per fronteggiare questioni molto complesse che i singoli Comuni non sono in grado di affrontare con sufficienti competenze tecniche.

L’Ufficio regionale è costituito da giovani professionalità specializzate nei vari settori della tutela del territorio ed opera frequentemente in collaborazione con il Politecnico di Bari e con le varie Università pugliesi per approfondire le conoscenze scientifiche ed il monitoraggio dei terreni e dei parametri che caratterizzano i georischi in situazioni spesso complicate dagli aspetti paesaggistici ed ambientali.

Questo approccio moderno e multidisciplinare sta portando a determinare modalità innovative di intervento orientate alla ricerca di un equilibrio tra messa in sicurezza di persone e infrastrutture e ripristino della naturalità dei luoghi e rigenerazione dei centri abitati.

Il presidente Emiliano evidenzia che “stiamo lavorando per creare una cabina di regia regionale multidisciplinare, una banca dati e un sistema di monitoraggio centralizzati, coinvolgendo oltre alla Regione Puglia, gli enti locali e le istituzioni competenti.

E’ necessario approfondire la conoscenza del territorio monitorando nel tempo le situazioni critiche in modo da intervenire dopo aver effettuato una diagnosi precisa dei fenomeni in atto. Dovremo porre rimedio agli interventi sbagliati effettuati negli scorsi decenni dell’uomo, puntando alla rinaturalizzazione dei luoghi e ripristinando il miglior equilibrio ambientale, utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica per consolidare i versanti con piantumazioni e mediante rimboschimento; effettuando demolizioni laddove necessario per alleggerire i versanti o liberare gli alvei dei torrenti e dei fiumi”.

Il Parco nazionale del Gargano sta procedendo alla redazione del nuovo Piano Antincendio Boschivo anche avvalendosi del D.I.S.S.P.A. (Dipartimento di Scienze del Suolo) dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, col quale è già stato sottoscritto un accordo di collaborazione.

Il nuovo piano ha tra i suoi obiettivi principali quello di aggiornare la cartografia delle aree oggetto d’interesse in base alla loro viabilità, alla loro accessibilità per tipologie diverse di mezzi, alle linee elettriche e ai punti di approvvigionamento idrico in esse esistenti, ai tracciati spartifuoco, ai punti di avvistamento e alle basi utili ai mezzi terrestri e aerei. 

E’ inoltre all’attenzione dell’Ente la possibilità di riadeguare infrastrutture esistenti nell’area protetta al fine di affermare ulteriori presidi interforze (caratterizzati dalla presenza di Carabinieri Forestali, Vigili del fuoco e ARIF) che possano rappresentare la risposta più utile, ovvero più efficace ed efficiente, alle esigenze delle attività di prevenzione e di contrasto agli incendi boschivi. 

Un obiettivo, questo, condiviso con il Comando dei Vigili del fuoco della provincia di Foggia e perseguito grazie alla sinergia interistituzionale che, sotto il coordinamento della Prefettura di Foggia, vedrà coinvolti l’Ente parco nazionale del Gargano (che si è già predisposto – nell’ambito del suo piano AIB – a impegnare risorse finanziarie per riadattare le infrastrutture necessarie) e la Regione Puglia.

L’aggiornamento del Piano AIB rientra tra le azioni che l’Ente parco pone periodicamente in essere per affermare azioni di prevenzione, ma anche di contrasto del drammatico fenomeno degli incendi boschivi che gravemente affligge anche il nostro territorio. Con esso, attraverso l’individuazione delle aree suscettibili di maggior rischio d’incendio e di adeguate azioni di prevenzione, l’Ente mira a rendere operativi una serie di «fattori scudo» con cui perseguire la mitigazione del problema degli incendi boschivi e tentare di assicurare una maggior tutela del territorio. E’ proprio per affermare questi importanti obiettivi che abbiamo anche concordato con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di realizzare un presidio rurale nella nostra area protetta. Siamo convinti che l’importante sinergia interistituzionale, creata attorno a detta proposta, consentirà una migliore attività di prevenzione, ma anche una maggiore tempestività d’intervento in caso d’incendio” ha dichiarato il presidente Pasquale Pazienza.

Ospite d’eccezione, in Fiera Bergamo, Moreno Argentin, già Campione del mondo di ciclismo su strada nel 1986 e vincitore di tredici tappe al Giro d’Italia e due del Tour de France.

Unire le forze per mappare e coordinare le attività utili al consolidamento del prodotto turistico “Sport, Natura e Benessere”, con uno specifico focus su cammini, itinerari culturali e bike tourism.

È questo il fulcro dell’accordo di cooperazione sottoscritto questa mattina, nella Sala Brembo della Fiera di Bergamo durante l’assemblea annuale dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani), da ANCI Puglia, dal Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia e dall’Agenzia regionale del turismo Pugliapromozione.

Un impegno condiviso per favorire lo sviluppo di modelli di turismo lento e sostenibile, di esperienze a piedi, in bicicletta e a contatto con la natura, quali volano di valorizzare e promozione della destinazione Puglia e di realtà turistiche meno conosciute nel territorio regionale.

“La competitività del brand Puglia sul piano nazionale ed internazionale passa da un’offerta turistica ampia e in grado di coinvolgere più tipologie di viaggiatori durante tutto l’anno - dichiara l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane. I cammini e gli itinerari culturali, insieme ai percorsi cicloturistici, esistenti e in corso di realizzazione con ASSET, permettono di stimolare questa diversificazione, ma soprattutto di farlo nel rispetto dell’ambiente, della qualità della vita nelle comunità e promuovendo l’economia dei territori.

Si stima, infatti, che in Italia la forte crescita dei cammini permetta di raggiungere un indotto economico di circa 35 milioni di euro all’anno. Per il cicloturismo, i dati più recenti per il 2022 di Isnart e Legambiente parlano di un indotto di quasi 4 miliardi di euro, con una stima di circa 31 milioni di presenze attribuibili agli appassionati della bicicletta. La collaborazione con i numerosi comuni pugliesi è quindi fondamentale per concretizzare le iniziative già annunciate e per costruire prodotti turistici in linea con gli obiettivi della strategia regionale. Siamo sicuri che ANCI sia un alleato di primissimo rilievo per le azioni in essere e per quelle che partiranno già dal prossimo anno”.

Lo scorso ottobre, lo stesso Lopane, aveva annunciato in conferenza stampa, a Bari, il pacchetto di interventi della Regione Puglia da 3,2 milioni di euro per l’infrastrutturazione leggera del sistema regionale dei cammini e degli itinerari culturali, prevista a partire dal 2023, e per la realizzazione di 2 ostelli che si aggiungeranno ai 10 già in corso di esecuzione.

Una prima e fondamentale azione per rendere pienamente fruibile un prodotto turistico che potrà essere valorizzato e promosso grazie anche all’organizzazione di attività di animazione territoriale da parte dei Comuni.

Questi, infatti, come riportato nell’accordo, sostengono lo sviluppo del turismo, assumendo iniziative, rivolte a tutte le fasce sociali, anche di carattere sportivo. ANCI Puglia, dunque, supporterà le attività regionali rendendo gli Enti locali protagonisti attivi nella costruzione del prodotto turistico legato a sport, natura e benessere.

“La mobilità ciclistica e tutte le leve che questa può attivare, da una maggiore sostenibilità ambientale, alla promozione di stili di vita più sani fino all’indotto del turismo cosiddetto “lento”, è un settore in cui ormai da tempo le amministrazioni comunali stanno investendo -  dichiara il presidente ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro - è importante oggi però saper mettere a sistema i singoli interventi sia attraverso i raccordi degli strumenti di pianificazione, quali i PUMS cittadini e metropolitani, sia attraverso una pianificazione integrata che ci permetta di combinare le infrastrutture fisiche che si stanno realizzando con l’infrastruttura immateriale che la Regione sta mettendo in campo attraverso un nuovo ciclo di interventi che possono fare la differenza sul territorio. Come più volte abbiamo sottolineato - conclude Decaro - la collaborazione e la convergenza di intenti tra più istituzioni e enti è quella cornice positiva che permette uno sviluppo del territorio consapevole e omogeneo”.

“I cammini, il trekking, le passeggiate nei borghi e il cicloturismo sono in continua espansione - sottolinea il presidente Anci Puglia, Ettore Caroppo -. Rappresentano un’opportunità per migliorare le infrastrutture materiali dei percorsi e della rete stradale interna. La bikeconomy, in particolare, con il suo indotto può diventare importante volano di sviluppo economico e turistico dei nostri territori. I comuni, insieme alla Regione e agli stakeholder, vogliono essere protagonisti della crescita sostenibile della Puglia”.

Tra le varie cose, ANCI Puglia lavorerà ad una mappatura delle strutture esistenti nei comuni pugliesi (ad esempio ciclabili e velostazioni), degli investimenti comunali mirati sull’organizzazione dei bike sharing locali e di tutti i percorsi definiti da ciclovie, green way, percorsi a basso o quasi inesistente traffico veicolare, sia quelle effettivamente fruibili e che abbiano un contenuto turistico, che quelle in via di definizione e realizzazione. La supervisione degli interventi e gli indirizzi saranno, rispettivamente, di Pugliapromozione e del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia.

“Il nostro impegno è quello di trasformare il vasto patrimonio culturale tangibile ed intangibile pugliese da mero centro di costo in una delle principali sorgenti di valore economico per la Regione, come si legge nell’accordo di cooperazione - ha detto Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio”. Un lavoro costante che, in linea con la strategia regionale del turismo Puglia365, in corso di aggiornamento, punta ad una Puglia da vivere per 365 giorni all’anno.

“Per questo - dichiara il direttore generale di Pugliapromozione, Luca Scandale - nell’accordo di cooperazione evidenziamo come, nella nostra regione, la pratica ciclistica e i cammini possono essere sempre più ragione di viaggio in tutte le stagioni dell’anno, ma in particolare nei periodi di bassa stagione che sono i più idonei per pedalare o camminare con temperature miti e gradevoli”.

Nel corso della conferenza, è intervenuto anche il direttore dell’Agenzia regionale ASSET, Elio Sannicandro, per illustrare lo stato di avanzamento, da un punto di vista tecnico-operativo, sui lavori dedicati alle infrastrutture ciclopedonali.

“In Puglia abbiamo elaborato il Piano regionale della mobilità ciclistica – ha dichiarato Sannicandro - che prevede una rete di ciclovie e piste ciclabili nell’intero territorio regionale, connettendo tra loro i principali poli urbani, naturalistici e culturali pugliesi. In Puglia l’uso della bicicletta negli spostamenti abituali quotidiani e nel tempo libero ha enormi potenzialità ancora inespresse. La mobilità ciclistica, collegata all’integrazione modale (trasporto della bici a bordo dei mezzi pubblici) può contribuire al miglioramento della vivibilità in città ed allo sviluppo locale”.

Incentrato, invece, sul connubio sport-turismo e sull’importanza della sicurezza dei percorsi, l’intervento del presidente della Federazione Italiana Ciclismo, Cordiano Dagnoni: “L’economia della bicicletta è ormai un dato di fatto. Da anni si parla e si scrivi dei vantaggi derivanti dal suo uso costante e consapevole. Se ne parla e si scrive ma, purtroppo, si fa ancora poco, soprattutto in termini di sicurezza. La FCI è consapevole che sulla sicurezza stradale si gioca una parte importante del proprio futuro. L’azione dei Comuni è fondamentale, essendo loro in grado di programmare, stanziare risorse ed intervenire. La Federazione ha fatto (e farà ancor di più) la propria parte, mettendo a disposizione il proprio know how legato all’impiantistica sportiva. Nell’augurarmi che l’esempio dei comuni pugliesi, che hanno intrapreso un percorso interessante concretizzatosi con il ‘patto di Mattinata’, venga ripreso quanto prima da altre realtà in tutta Italia”.

EUROPARC Federation – la rete europea dei Parchi – ha riconfermato al Parco nazionale del Gargano, e per la prima volta assegnato all’Area marina protetta “Isole Tremiti”, la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). 

Tale riconoscimento rappresenta il risultato di un percorso di coinvolgimento degli operatori privati, degli enti pubblici, delle associazioni e dei tanti stakeholders, attivato dall’Ente parco lo scorso anno, e continuato negli ultimi mesi, e definisce l’affermazione di un rinnovato obiettivo riguardante la caratterizzazione delle due aree naturali protette quali destinazioni di turismo sostenibile.

“L’assegnazione della Carta premia l’impegno dell’Ente parco e dei tanti soggetti che hanno voluto esserci: a loro rivolgo il mio personale ringraziamento. Il percorso tracciato contribuirà a mantenere viva la capacità di lavorare insieme, di confrontarsi e di sviluppare sempre nuove idee di intervento gestionale e sempre più aperto alla possibilità di includere un sempre maggior numero di operatori attivi nel Gargano. Tutto ciò anche per affermare la possibilità di utilmente organizzarsi per accogliere i benefici derivanti da determinate politiche com’è stato di recente nel caso delle ZEA (Zone Economico-Ambientali)”, ha dichiarato Pasquale Pazienza.

La cerimonia di premiazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile si svolgerà presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles il prossimo 2 dicembre.

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