Il Consiglio comunale nell’ultima seduta ha approvato il regolamento nell'intento di consentire e regolamentare la partecipazione diretta di privati alle opere di manutenzione e di valorizzazione delle aree a verde pubblico e alla gestione di servizi ad esse collegati. A breve sarà approvato dalla Giunta comunale il disciplinare di attuazione. L’Assessore Totaro: “Valorizziamo e promuoviamo la corretta gestione”. Presidente Vergura: “Sviluppiamo anche corretta progettazione delle nuove aree”.
“L’Amministrazione Comunale riconosce la valenza del verde urbano ed extra urbano nella sua complessità, compresi gli aspetti culturali e ricreativi” - e con il regolamento approvato – “intende salvaguardarne le caratteristiche e le peculiarità. Anche il verde di proprietà privata rientra in tali valori e determina gli stessi benefici per l’intera collettività ed è, pertanto, anch’esso oggetto di rispetto e tutela”.
“Il Comune ha inteso disciplinare l’attività diretta alla salvaguardia, alla valorizzazione, alla promozione e alla corretta gestione del patrimonio arboreo ed arbustivo, pubblico e privato ed in generale di tutte le aree a verde ubicate all’interno del territorio comunale di Monte Sant’Angelo” - spiega l’Assessore con delega al verde pubblico, Giuseppe Totaro. “Con il regolamento il Consiglio ha inteso contribuire ad una razionale gestione del verde esistente e sviluppare una corretta e professionale progettazione e realizzazione delle nuove opere a verde” – gli fa eco il Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Vergura.
“Nell'intento di consentire e regolamentare la partecipazione diretta di privati alle opere di manutenzione e di valorizzazione delle aree a verde pubblico e alla gestione di servizi ad esse collegati, l'Amministrazione intende affidare a persone fisiche o giuridiche, previa specifica richiesta formale, la conduzione di interventi di manutenzione di aree verdi comunali, generalmente di piccola estensione e/o la gestione di servizi ad esse collegati e/o la realizzazione ex novo di interventi di sistemazione a verde o in materia di arredo urbano, svolte a titolo gratuito” – si legge nel regolamento.
Per informazioni: UTC – Ufficio Tecnico Comunale, tel. 0884566220
Quello degli animali selvatici feriti o in difficoltà, in Capitanata sta ormai diventando una piaga caratterizzata da totale disinteresse istituzionale. Decine e decine di rondoni, falchi, aironi, rondini, civette, gufi, verzellini, cardellini, passeri, ricci, testuggini, volpi…. in difficoltà perché giovani individui o perché feriti... Un lavoro pesante e oscuro: solo da marzo sono centinaia (!) le richieste di soccorso da tutta la Provincia di Foggia a cui le onlus ambientaliste LIPU e OIPA sono costrette a fare da parafulmine, sacrificando ore e ore di volontariato quotidiano, risorse finanziarie per l’alimentazione, il primo soccorso e lo spostamento degli animali, cercando di veicolarli per prenderli in carico e poi di conferirli all’unico Centro di riferimento e previsto per legge per il recupero, quello presso l’Osservatorio Faunistico Regionale di Bitetto (Ba). A 140 km dal capoluogo dauno!!
“Un onere decisamente insostenibile – afferma Linda Tortorelli dell’OIPA -. Ma anche intollerabile, se si pensa che malgrado responsabilità istituzionali questa situazione ormai va avanti da qualche anno”. Anche con la presenza del Centro Provinciale di prima accoglienza fauna presso il lago Salso. Sulla carta !
“Già da qualche anno – precisa il responsabile della LIPU, Enzo Cripezzi – LIPU e OIPA avevano già e più volte posto la questione sempre più grave alla Regione Puglia, al Governatore Emiliano e al Dipartimento Agricoltura - Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali, responsabile del Servizio di soccorso fauna, nonché alla Provincia di Foggia, maldestramente delegata in proposito dalla Regione con decine di migliaia di euro, che non è dato sapere come siano stati spesi, malgrado reiterate richieste!”. Rimane, quindi, solo una responsabilità del tutto formale in capo alle Polizie locali che dovrebbero prendere in carico gli animali in base alla competenza territoriale e conferirli al più vicino Centro, quindi a Bitetto (*).
Prassi che di fatto non funziona: in quasi tutte le città daune la polizia locale si sottrae a tale obbligo. E se si presta, spesso lo fa programmando una trasferta dopo giorni. Oppure tergiversa come a S. Severo, dove l’Amministrazione comunale chiede dati e documenti per assumersi responsabilità, senza però concretizzare alcuna sinergia. Ed è anche una prassi irrazionale e irragionevole, almeno in Capitanata alla luce delle distanze da coprire: si immagini se nel giro di qualche giorno si dovesse trasferire al Centro regionale di Bitetto un airone da Lesina, un rondone da Foggia, un gufo da S. Severo…. Ognuno per le rispettive competenze, più viaggi separati, con rispettive pattuglie, con centinaia di km, con un irrazionale spreco di risorse e di inquinamento. Insomma una follia !
Eppure nell’ambito della vertenza, anche con incontri in Regione Puglia, LIPU e OIPA avevano prospettato, oltre alla situazione inaccettabile e insostenibile, anche una possibile soluzione (tra le altre) almeno temporanea ma immediata: coinvolgere una figura istituzionale come il Servizio Vigilanza Ambientale della Regione (personale ex Polizie provinciali, dislocate sui territori) o la Provincia di Foggia (beneficiaria di fondi legati allo scopo su cui sembra vigere il “segreto di Stato”) o una figura privata come un corriere o una associazione, delegata almeno a trasportare la fauna in difficoltà pervenuta in stallo alle associazioni ambientaliste, dalla Capitanata (almeno da Foggia) al centro di Bitetto. Il tutto con una spesa decisamente irrisoria e una razionale gestione degli spostamenti!
Niente di niente! Risposte zero. Coinvolgimento zero. Riscontri zero. A fronte di responsabilità istituzionali della Regione e di una Provincia latitante, il peso insostenibile di tale onere è ancora scaricato sul volontariato, non già chiamato a contribuire nel segno della sussidiarietà ma lasciato ad arrangiarsi a far fronte a innumerevoli sollecitazioni invocate dai cittadini che, alla fine, non si fidano e non provano nemmeno più ad approcciare con le istituzioni affidandosi solo al volontariato. E forse hanno!
(*) DGR 1558 del 2.8.19, art.8 http://www.lipucapitanata.it/index.php/recupero-fauna-selvatica-in-difficolta/dgr-1558-del-2-8-19/
tra diverse realtà, locali e non, che da anni operano sul campo.
La Fondazione Nuova Specie onlus, con sede a Troia (FG), riconosciuta quale “Persona Giuridica” da parte del Ministero dell’Interno e iscritta al n. 429 della Prefettura di Foggia, organizza un seminario per riflettere sul tema del negativo e della diversità.
Il negativo e la diversità si presentano oggi, sempre più frequentemente, sotto forma di un “disagio diffuso” che coinvolge tutte le fasce d’età, le appartenenze, le culture, gli stili di vita.
Tali eventi della vita (il disagio di un nostro familiare, fino a forme più evidenti di frantumazione e morte) sono per lo più interpretati e vissuti come una disgrazia, una minaccia e un pericolo da evitare o da combattere.
Secondo la Fondazione Nuova Specie onlus, è possibile rileggere e dare un senso diverso al negativo e a ciò che scombina equilibri e stili di vita collaudati.
Anche il disagio, con le sue forti spinte “negative”, può essere letto come un “aiuto-contro” per modificare una situazione che non produce e non esprime più armonia e interezza di vita, una spinta per spingere a crescere.
È possibile che il negativo possa essere una opportunità di crescita?
Questo seminario si interroga su questo importante tema e vuole riflettere insieme a persone che lavorano nel campo della “diversità”, per confrontare risposte e strategie di intervento.
Il seminario, dal titolo “Negativo e diversità: minaccia o opportunità?”, nasce dal lavoro del gruppo di ricerca “Circorice” che, nell’ambito della Fondazione e avvalendosi delle sue metodologie, si interroga su quale possa essere il senso della “spiritualità” oggi, partendo dal mutamento antropologico in atto, dalla crisi dei punti di vista precedenti e dalla necessità di risposte più ampie e adeguate.
La due-giorni, che si terrà venerdì 23 e sabato 24 novembre p.v. a Troia (FG), è svolta in collaborazione tra la Fondazione Nuova Specie onlus, l’associazione Meravigliosi Doni, la cooperativa Eden, e la Fondazione As.So.Ri. di Foggia.
Venerdì 23 dicembre, dalle ore 16,00, interverranno queste associazioni nelle persone di: Donato Manna, presidente della Coop. Sociale Eden e responsabile dell’ass. Meravigliosi Doni di Troia; Pia Colabella, responsabile dell’area pedagogica dell’As.So.Ri. di Foggia. La serata si concluderà con uno spettacolo di cabaret.
Sabato 24 novembre, alle ore 9,00, il seminario proseguirà con un laboratorio teorico-prassico sul tema “Disabilità: dal negativo alla relazione”, condotto da Patrizia Ciccani, ricercatrice in Pedagogia Speciale dell’Università Roma Tre, che da anni porta avanti il progetto “Girotondo” nelle scuole di ogni ordine e grado, con una originale metodologia per far riflettere sul tema della diversità e dei pregiudizi ad essa connessi. A conclusione della mattinata, è previsto un intervento del dr. Mariano Loiacono, presidente della Fondazione Nuova Specie, medico psichiatra, epistemologo globale. Nel pomeriggio di sabato 24 novembre, dalle ore 16,00, la due-giorni si concluderà con la “Festa dell’Utero Psi”, in cui vi sarà l’esibizione artistica di vari musicisti e danzatori, con degustazione di dolci.
Domenica 25 novembre, alle ore 9,00, è previsto un approfondimento teorico, a cura del gruppo “Scholé Globale” della Fondazione, sul tema “Dall’Utero Psi alla Gravidanza Universale Cosmica”.
Il seminario fa parte di un ciclo di incontri che proseguirà con cadenza periodica nei mesi del prossimo anno.
Gargano in ginocchio per il maltempo. Situazione di emergenza assoluta soprattutto a Rodi Garganico e San Nicandro Garganico dove gli allagamenti hanno travolto le auto in sosta. Chiusa la Sp 41 nel tratto di Torre Mileto a causa dell’esondazione del torrente Scarafone. Forti criticità anche al Lido del Sole, dove l’acqua ha raggiunto i primi piani delle abitazioni. Interessati dalle piogge anche i centri di Peschici, Vieste, Carpino, Cagnano Varano e Lesina. La zona più colpite dalla furia dell’acqua e purtroppo anche da grandinate è stata quella di Rodi Garganico dove un chicco di grandine raggiungeva la misura di una palla da tennis, causando forti danni alle colture.
Molte zone dell’agro di San Nicandro Garganico sono state interessate dall’emergenza in modo serio, tanto da far attivare da subito lo stato di allerta. Il sindaco Costantino Ciavarella ha invitato a non percorrere determinate strade del territorio e di restare a casa fino a quando non sarebbe cessata la pioggia e i suoi flussi di scolo.
Imponente è stata la macchina dei soccorsi di fronte a questo straordinario evento. Si è cercato in primis di mettere in sicurezza, e in salvo, le decine di macchine restate ferme lungo la strada che collega il centro abitato a Torre Mileto, la strada interna che collega a Cagnano Varano, la strada SSV che collega l’arteria principale al Gargano e vari tratti che scendono in contrada Matilde Lauro, contrada Sagri, contrada Don Luca e altre.
Una giornata, quella di ieri 26 agosto, da ricordare tristemente per i danni al territorio e agli agricoltori in particolare ma che, fortunatamente, non ha fatto registrare feriti e perdite umane. Utile in questo caso è stato anche il lavoro dei social e del gruppo Facebook “Sannicandro la Nostra città” che ha informato costantemente i cittadini, attraverso video e foto, su cosa stava accadendo in quelle ore, convincendo tutti a desistere dall’uscire a piedi o in macchina per recarsi in quelle zone anche solo per curiosità.
Immediato.net
La violenta grandinata che ha colpito il Gargano, le piogge torrenziali e le forti raffiche di vento, hanno allagato campagne, strade, reso impossibile le consegne di prodotti alimentari, gli accessi alle aziende agricole e «hanno messo KO definitivamente i settori olivicolo e agrumicolo e gli ortaggi, già duramente danneggiati dalle gelate di febbraio e marzo scorsi». Lo denuncia in una nota la Coldiretti Foggia. Sono caduti chicchi di grandine - afferma il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - «dalle dimensioni di uova che, accompagnati da un violento nubifragio, hanno letteralmente spazzato via dagli alberi le olive rimaste dopo la diminuzione causata dalle gelate invernali. I nostri agricoltori stanno segnalando gravi danni alle colture del pomodoro e agli ortaggi in pieno campo, agli agrumi, ma la conta dei danni non si ferma qua, perché ci sono campagne ancora impraticabili e purtroppo il bollettino meteo della protezione civile lancia l’allerta arancione per le successive 24-36 ore».«Abbiamo inviato stamani il telegramma a Prefettura e Provincia di Foggia e all’Assessorato regionale all’Agricoltura - aggiunge De Filippo - in modo che siano immediatamente avviate le verifiche tecniche in campo e la Giunta regionale possa chiedere la dichiarazione di stato di calamità al Ministero». Secondo la prima mappatura effettuata da Coldiretti Foggia, le situazioni più critiche si registrano a Rodi Garganico, Sannicandro Garganico, Lesina, Peschici, Vico del Gargano, Cagnano Varano, Carpino.
«Sono stati registrati accumuli pluviometrici straordinari - aggiunge Marino Pilati, direttore di Coldiretti Foggia - basti pensare che a Rodi Garganico sono caduti 159 millimetri di pioggia, a Sannicandro Garganico 105 millimetri, a Lesina 83 millimetri, a Peschici 97 e Vico del Gargano 74 millimetri, solo per fare alcuni esempi. Molte strade risultano tuttora impraticabili e soprattutto nelle aree rurale gli accessi sono praticamente impossibili, con il conseguente blocco dei trasporti, a causa del quale non possono essere ritirati o consegnati i prodotti deteriorabili come latte e ortaggi».
Sono passati più di 20 giorni da quando in via de Petra sono stati abbandonati dei pannelli presumibilmente d’amianto.
Sabato 4 agosto alcuni volontari hanno cercato di mettere in sicurezza in maniera impropria quei pannelli. Tale azione oltre ad aver messo a repentaglio la loro stessa salute e di chi era presente, ha anche rischiato di peggiorare ulteriormente la situazione, perché ricordiamo che le fibre d'amianto se inalate sono cancerogene.
La domanda che ci poniamo è la seguente: c’è qualcuno che ha chiesto a quei volontari di adoperarsi per cercare di mettere i pannelli in sicurezza? O è stato il gesto sconsiderato di chi agendo in buona fede ha cercato di tamponare le mancanze di un amministrazione che, invece di intervenire in somma urgenza, si sta adoperando come se si trattasse degli ingombranti qualsiasi? Sulla bacheca facebook dell’assessore all’ambiente Francesco Morese si legge: "per via de Petra sono stati richiesti i preventivi di spesa, propedeutici al prosieguo dell'iter tecnico amministrativo finalizzato alla rimozione del materiale da parte di ditte specializzate". Questo cosa significa? I pannelli per quanto altro tempo continueranno a #permanere in quella condizione? Siamo basiti, visto che l’assessore Morese è consapevole del pericolo se le analisi confermeranno che si tratta d’amianto.
Il 23 luglio, mediante pec, abbiamo provveduto a informare tutti gli organi dello Stato deputati a garantire la sicurezza dei cittadini. In data 27 luglio la Prefettura di Foggia ha protocollato la nostra comunicazione. Anche l' ASL su nostra segnalazione ha provveduto a inviare sollecitazione al sindaco, vigili urbani, servizio ambiente di Foggia e AMIU di accertare la natura dei rifiuti e intervenire a norma di legge.
Italia in Comune Foggia con i Consiglieri Comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura chiedono al Sindaco di intervenire con urgenza almeno per l’incapsulamento dei pannelli per impedire che continuino a costituire un pericolo per la collettività. Inoltre, urge mettere in campo tutte quelle azioni per identificare e punire chi sta trasformando alcune zone della città in discarica.