"Questa mattina ho partecipato a Foggia, presso la Prefettura, al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto da Sua Eccellenza il Prefetto di Foggia Maurizio Valiante, alla presenza del Questore dott. Ferdinando Rossi e dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Insieme a me il Comandante delle Polizia Locale Vincenzo Del Fine.
Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nonché delle intese cui si è pervenuti.
Già dal giorno successivo ai fatti di violenza della serata di Pasqua, abbiamo chiesto ed ottenuto un notevole incremento dell’organico delle Forze dell'Ordine presente sul territorio di Apricena.
L’incontro è stato anche il momento per fare il punto della situazione e confrontarsi sulle soluzioni future in vista della imminente stagione estiva. Anche il Comitato Provinciale ha enfatizzato l’attrattivita’ e la vivacità della nostra città, che richiama molti turisti e cittadini da fuori. Continueremo ad implementare la presenza anche della Polizia Locale durante le ore notturne, al fine di trasmettere serenità e sicurezza alla nostra comunità. Per quanto riguarda il brutto episodio di domenica sera, siamo certi che il grande lavoro degli inquirenti, anche questa volta consegnerà alla giustizia i responsabili di tali gesti.
Non c’è posto per delinquenti qui.
Ringrazio il Prefetto per la sua ormai consueta attenzione è disponibilità verso la nostra città e tutti i rappresentanti delle Forze dell’ordine, per l’impegno e il grande lavoro che svolgono quotidianamente per la sicurezza della nostra città.
A tutti noi cittadini, l’importante compito di continuare a lavorare per migliorare la qualità della vita nella nostra comunità, denunciare sempre ogni episodio di illegalità ed isolare chiunque si muova al di fuori della legge." dichiara il Sindaco di Apricena Ing. Antonio Potenza.
Una Santa Pasqua, purtroppo, macchiata da una rissa sfociata in botte e poi colpi d’arma da fuoco, quella trascorsa ieri, 09 aprile 2023, ad Apricena.
Forse per futili motivi, saranno gli inquirenti a stabilirne le cause, due giovani fratelli incensurati, come riportato nel comunicato diffuso dal Sindaco Potenza, sono stati raggiunti da alcuni colpi d’arma da fuoco, ferendoli non gravemente, per fortuna.
A margine di quest’ultimo caso di violenza e criminalità, lo stesso Sindaco ha scritto al Prefetto di Foggia.
«Ieri, nella giornata Santa di Pasqua, a tarda sera, in piazza Andrea Costa è scoppiata una rissa fra giovani, causata presumibilmente per futili motivi. La lite è poi proseguita in altra zona di Apricena dove, due giovani fratelli, nostri concittadini apricenesi incensurati, sono stati feriti da alcuni colpi di pistola esplosi da giovani sanseveresi. Appresa la triste notizia, questa mattina mi sono subito messo in contatto con la Prefettura di Foggia. Sua Eccellenza il Prefetto, dott. Maurizio Valiante, al quale va il nostro ringraziamento, nell’esprimere vicinanza alla città di Apricena, ha condiviso la possibilità di indire un comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica a stretto giro, per fare il punto della situazione, al fine di garantire anche un’ulteriore presenza di Forze dell’Ordine in città.
Sull’accaduto, siamo certi che il grande lavoro delle FFOO e della Magistratura, coadiuvato dalla massiccia presenza di videosorveglianza comunale e privata presente nel centro abitato, assicureranno anche questa volta alla Giustizia gli autori di tale episodio.
Apricena è diventata negli ultimi anni una città viva ed attrattiva, meta di visitatori, turisti e imprenditori che decidono di investire sul territorio, ed è per questi motivi che non è tollerabile che ci siano soggetti che vogliono creare scompiglio nella nostra città. Continueremo con tutte le nostre forze, a fianco di tutte le Istituzioni, a lavorare per garantire legalità e vivibilità ai nostri cittadini. Auguro vivamente ai nostri due ragazzi apricenesi una pronta guarigione» ha dichiarato il Sindaco di Apricena.
«Il terzo appuntamento del progetto “Leggere al Federico II” ha visto ancora una volta la partecipazione attiva e l’entusiasmo di studenti e docenti, la cui attenzione è stata catturata dall’approccio sperimentale, alternativo e innovativo con cui l’autore Francesco Marchesani ha proposto la lettura dei classici della letteratura». Queste le parole della Dirigente scolastica, prof.ssa Alessia Colio.
Il 4 Aprile 2023, presso l’IIS Federico II di Apricena, nell’ambito del Progetto “Leggere al Federico II”, si è svolto, in presenza, il terzo incontro con l’autore Francesco Marchesani, ingegnere informatico che lavora in Google come Customer Engineer (Security) e si occupa di temi legati alla sicurezza informatica, alla compliance ed alla sovranità del dato, nonché appassionato di letteratura e al tempo stesso scrittore e musicista. L’ incontro con Marchesani, moderato dalle docenti referenti prof.sse Natalia D’Avena e Marica Manuppelli, chiude, in modo innovativo ed originale, la rassegna di incontri con l’autore programmati, in questo anno scolastico, nell’ambito del Progetto di lettura “Leggere al Federico II”.
La lettura di due saggi di Francesco Marchesani, Uno nessuno e social media, edito nel 2019 e Ulisse era un hacker, edito nel 2022, ha permesso di compiere un sorprendente viaggio nell'affascinante universo della cyber-security, costellato di bit e di algoritmi. Marchesani, adottando la tecnica del “binomio fantastico” di Gianni Rodari, ha accostato due mondi apparentemente dicotomici, come quello della letteratura e quello della sicurezza informatica, raccontando ciò che orbita attorno a quest’ultima attraverso i grandi classici della letteratura d'ogni tempo.
In questo contesto senza precedenti, gli studenti hanno avuto modo di comprendere che gli eroi e gli anti-eroi della letteratura hanno lo storico destino narrativo di aiutarci a comprendere maggiormente il mondo in cui viviamo e i rischi legati al mondo del digitale, gli aspetti positivi e negativi dell’uso dei social network, del nuovo universo virtuale del metaverso e dell’intelligenza artificiale.
L’ingegneria sociale di Odisseo, la vulnerabilità di Achille, la minaccia di Moby Dick, il risk management del Decameron, lo spoofing di Cyrano, il modello Zero Trust dell’Inferno dantesco, le maschere pirandelliane nella società digitale, la società del controllo di Orwell, la protezione dei libri dimenticati nel cimitero di Zafòn, hanno offerto molti spunti di riflessione generando curiosità e domande che gli studenti hanno rivolto all’ingegnere-scrittore. L’accostamento di mondi apparentemente distanti, come quello della Letteratura e quello della sicurezza informatica, ha indotto gli studenti ad hackerare il loro quotidiano, sperimentando un insolito accostamento interdisciplinare e prevedendo i nuclei fondanti di una ipotetica futura disciplina di studio, come l’educazione civica digitale. E se la Letteratura rappresenta l’esperienza e la vita dell’uomo, la Cyber Security è una disciplina che necessita di una certa comprensione dell'essere umano e del suo modo di ragionare. E' intrisa di spirito umanistico, pur forgiata da una corazza tecnico-matematica. La nostra società ha ancora bisogno di nuovi eroi, dei moderni Achei pronti a lottare nel campo della sicurezza informatica con passione, forza d'animo e fervore, poiché perseguire una maggiore sicurezza significa difendere uno dei più grandi diritti che ci siano mai stati concessi: la libertà di pensiero. "Penso, dunque sono" afferma Cartesio con il suo aforisma che trascende le epoche per invitarci ad essere liberi dalle trappole del progresso tecnologico.
Ecco, dunque, la lezione morale dell’ingegnere-scrittore che, hackerando gli schemi di una didattica tradizionale, ha osato accostare due mondi così distanti, la Letteratura e la tecnologia digitale: la via maestra per capire la sicurezza informatica resta innanzitutto l’essere capaci di comprendere le persone.
Procedono a ritmo spedito le assegnazioni di bandi e progetti per il rilancio della sostenibilità ambientale nel nostro territorio: la Capitanata è risultata beneficiaria di oltre 10,3 milioni di euro di finanziamenti che vanno in questa direzione, dai quali il comune di Apricena incassa 852.908,88 euro.
In tutto sono 15 i progetti finanziati in provincia di Foggia nell’ambito dell’avviso per il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani che risale a fine 2021.
«La Città di Apricena è in prima fila sul fronte dell’innovazione ambientale e dello smaltimento sostenibile dei rifiuti - aggiungono il Sindaco Antonio Potenza e l’Assessore all’Operatività Giuseppe Solimando - Grazie a questo finanziamento si installeranno isole ecologiche di quartiere e si introdurranno dei meccanismi incentivanti per la raccolta differenziata con relativa tariffazione puntuale. La nostra realtà è pronta a fare questo ulteriore passo in avanti.»
Gli alunni del Biotecnologico della città della pietra si sono distinti tra le scuole della provincia di Foggia per aver saputo interpretare al meglio l’idea di territorialità
È il “Federico II” di Apricena il vincitore del concorso di packaging design “Comune di Chieuti.
La porta della Puglia”, volto a realizzare un imballaggio innovativo ed ecosostenibile per valorizzare i prodotti del territorio, in questo caso olio e miele “Volìo” realizzati dalla cooperativa Ortovolante. Il Comune di Chieuti, tramite i referenti/organizzatori Pina Piccirilli e Antonio De Fabis, ha emanato un bando a cui hanno preso parte tutte le scuole della Provincia di Foggia, tra i quali, gli alunni dell’Istituto apricenese si sono distinti per aver saputo cogliere al meglio l’idea di realizzare una linea di prodotti non solo elegante ma che, soprattutto, fosse identificativa e rappresentativa del territorio; efficace è stato, ad esempio, l’inserimento di poesie a mo’ di etichette dei prodotti sia in lingua italiana che in arbëreshe (peculiarità appunto di Chieuti). Il packaging realizzato è inoltre in materiale riciclabile e dopo aver funto da contenitore dei prodotti può facilmente essere trasformato in un comodo vassoio. Un modo, dunque, per valorizzare l’economia circolare e sensibilizzare i più giovani al rispetto ambientale.
Lo scorso mercoledì 8 marzo, De Fabis e Piccirilli hanno incontrato gli alunni del “Federico II”, insieme alla Dirigente scolastica, prof.ssa Alessia Colio, e al docente tutor del progetto prof. Antonio Stoico, per consegnare agli allievi il loro prodotto realizzato. Grande è stata l’emozione dei giovani studenti nell’avere finalmente tra le mani il risultato delle loro fatiche. Si tratta di Biancofiore Giuseppe 3bts, Cicogna Greta 3bts, Ferrazzano Giorgia 3bt, Leggieri Carolina 3bt, Tenace Angelo 2bts, Fania Nicole 3bt, Di Lella Sara 3bts, La Torre Chiara 3bt a cui si aggiunge il supporto dell’ex alunno Mario De Cata.
«È un’enorme soddisfazione non solo aver visto i nostri giovani prodigarsi con tanto impegno nel progetto del bando – asserisce la Dirigente Alessia Colio - ma anche averli visti trionfare nonostante la giovane età. In questo caso non solo è stata valorizzata la grafica realizzata, bensì la professionalità che gli allievi hanno dimostrato nel centrare ciò che il bando richiedeva. È, peraltro, importante creare sempre più relazioni tra scuola e comunità, in un’ottica di cittadinanza attiva e di interscambio e collaborazione tra le varie realtà del territorio. I giovani sono il volano per rilanciare la comunità! E la scuola – come in questa occasione – deve offrire loro gli strumenti e le esperienze per valorizzarli e guidarli in questo percorso di crescita» conclude la prof.ssa Colio.
L’obiettivo futuro potrebbe essere quello di creare una linea di prodotti del Comune che raccontino le aziende del territorio, magari con un vero e proprio istituto che realizzi il packaging.
“Il secondo appuntamento del progetto Leggere al Federico II ha visto la partecipazione attiva e l’entusiasmo di studenti e docenti, la cui attenzione è stata catturata dall’ autore Trifone Gargano, che ha riscosso un indubbio consenso”. Queste le parole della Dirigente scolastica, prof.ssa Alessia Colio.
L’11 marzo 2023 presso l’IIS Federico II di Apricena, nell’ambito del Progetto “Leggere al Federico II”, con il contributo della Cooperativa AGRICOLA APRICENA, si è svolto il secondo incontro, in presenza, con Trifone Gargano, professore presso l’Università degli Studi di Bari, con l’insegnamento ‘Lo Sport nella Letteratura’, e docente presso l’Università di Foggia e presso l’Università di Stettino (Polonia), nonché docente di liceo. L’ incontro, alla presenza degli studenti del Federico II, è stato moderato dalle docenti referenti prof.sse Natalia D’Avena, Marica Manuppelli e Annamaria Compagnone.
L’incontro arricchisce il Progetto di lettura “Leggere al Federico II”. In uno dei suoi libri dal titolo “A scuola (non) si legge”, edito nel 2017, il prof. Trifone Gargano sottolinea l’importanza del “Leggere e basta”, “Leggere per il piacere di leggere", "Leggere e diventare migliori”. In questo senso il tema proposto agli studenti durante l’incontro è stato “Dante e il cuore dell’uomo” finalizzato alla lettura di un classico che non muore mai, come la Divina Commedia di Dante, per scoprire con meraviglia che il Sommo Poeta rappresenta un classico attivo perché è presenza attiva nella musica pop e rock contemporanea, nei codici espressivi giovanili, come tweet, post e selfie; ma, soprattutto, è stato possibile constatare che Dante è un classico attivo perché i suoi versi riescono ancora ad ispirare e ad accarezzare il cuore dell’uomo, in quanto ha saputo decifrare i traumi, le angosce, le aspirazioni e le speranze che riguardano tutte le età. Nonostante siano trascorsi tanti secoli, è talmente grande e attuale l'eredità lasciata ai posteri dal Sommo Poeta che non smette di parlare anche ai più giovani, come spiega bene Trifone Gargano nel suo "Dante pop e rock".
Si tratta di un suggestivo quanto inedito itinerario tra l’opera del Sommo Poeta e i cantautori italiani che nel corso degli ultimi decenni hanno citato, evocato e reinterpretato parti della ‘Divina Commedia’, contribuendo a tenerne sempre attuale il mito. Il prof. Trifone Gargano ha individuato più di trenta cantautori che rievocano Dante in maniera attiva. C’è una ripresa filologica di versi, di personaggi, di situazioni, di ambienti. Da De André a Gabbani, passando per Venditti, Capossela, Jovanotti, Gianna Nannini: diversi sono i cantautori che hanno trovato ispirazione nelle terzine dantesche. E fra questi c’è anche Pierdavide Carone, con il testo “Caramelle”, in cui presenta il problema drammatico e trasversale della pedofilia attraverso echi danteschi. Nel momento in cui Marco e Marika, i protagonisti involontari della canzone, subiscono la violenza, l’unica cosa bella che vedono sono le stelle in cielo, parola chiave della Commedia con cui tutte e tre le cantiche si chiudono. La canzone fa riferimento anche al Conte Ugolino, alla violenza che i suoi bambini subiscono nel canto XXXIII dell’Inferno. La violenza sui minori è purtroppo ad ampio spettro. Non sono mancati i versi di Paolo e Francesca (canto V dell’Inferno), quelli di Pia de’ Tolomei (Purgatorio canto V), per poi concludere con la figura di Tommaso d’Aquino (canto X del Paradiso) e l’Inno alla Vergine (canto XXXIII del Paradiso).
Il mito di Dante, secondo Gargano, non solo non si è arrestato con la fine del secolo (e del millennio), ma si è rinnovato ed è stato rilanciato anche grazie al lavoro degli autori contemporanei di musica pop e rock.
Durante l’incontro, il prof. Trifone Gargano ha trasmesso agli studenti il messaggio che è possibile “imparare divertendosi”; infatti, con la sua simpatia contagiosa, ha saputo ben conciliare l'autorevolezza della figura del professore universitario con un linguaggio eterogeneo, non soltanto altisonante, ma anche più colloquiale, così da captare l'attenzione per circa due ore.
Gli studenti hanno partecipato attivamente all’evento con la lettura di versi danteschi, accompagnati dal suono melodioso del flauto di una studentessa, e con l’interpretazione di canzoni selezionate dal libro Dante pop e rock del prof. Gargano. Attraverso un viaggio eclettico che ha condotto da Dante a Petrarca, a Leopardi, a Manzoni, a Pasolini, Gargano ha magistralmente impresso nei presenti una prospettiva alternativa, diversa da quella classica e accademica, con collegamenti continui volti ad allenare la mente e a consolidare uno spirito critico sulla realtà passata ed attuale.
Con l’Accordo quadro siglato oggi a Bari nella sede del Politecnico, tra il Sindaco di Apricena Antonio Potenza e il Rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino, inizia una nuova stagione di grandi prospettive per la nostra Città, che diventa sede universitaria di Master e corsi di specializzazione rivolti ai giovani professionisti del territorio e non solo.
Grazie a queste collaborazioni, saranno incentivati interventi di studio, ricerca, visioni, ragionamenti ed esperimenti, sui possibili nuovi utilizzi della pietra di Apricena in ambito artistico, architettonico ed ingegneristico, grazie soprattutto al supporto tecnico di alcuni privati, come il gruppo Stilmarmo di Apricena.
«Sono orgoglioso perché consegniamo alle future generazioni un’opportunità per specializzarsi e restare qui, nel proprio territorio. Con questo progetto la nostra Città si arricchisce sempre di più, è importante avere dalla nostra parte un partner così importante come il Politecnico di Bari.» dichiara il Sindaco.
«Il progetto “Leggere al Federico II” non poteva avere, per questo a.s. 2022/2023, incipit migliore. Sono molto soddisfatta dell’impegno profuso, della passione e dell’entusiasmo con cui studenti e docenti stanno svolgendo le attività progettuali finalizzate agli incontri con gli autori programmati nel corso dell’anno scolastico, appuntamenti che si rivelano sempre affascinanti e coinvolgenti», queste le parole della Dirigente scolastica, prof.ssa Alessia Colio, a conclusione dell’incontro degli studenti e dei docenti dell’IIS “Federico II” di Apricena con uno dei dieci insegnanti più seguiti del Web, ossia Enrico Galiano.
Il 6 marzo 2023, infatti, nell’ambito del Progetto “Leggere al Federico II” e con il contributo della società NAR.MARMI del Gruppo STILMARMO, si è svolto l'incontro online con lo scrittore Enrico Galiano, moderato dalle docenti referenti prof.sse Natalia D’Avena e Marica Manuppelli. L’attenzione per la lettura e la sua centralità nel percorso di crescita degli studenti sono state oggetto del progetto lettura che, da ormai due anni, viene presentato nell’Istituto, pensato principalmente per risvegliare, esercitare e coltivare l’amore per i libri, oltre che per sviluppare e potenziare il senso critico. Il progetto è articolato in diverse attività, con ricorso anche a strategie di lettura innovative per promuovere lo sviluppo delle potenzialità comunicative e delle loro capacità creative, relazionali, ma anche per favorire una pratica di lettura autonoma, personale, duratura e anche piacevole.
Ad appassionare studenti e docenti in questa prima attività progettuale dell’anno è stata la lettura del romanzo “Scuola di felicità per eterni ripetenti”, che ha fornito molti spunti di riflessione, raccolti in un elaborato digitale e nelle domande che sono state rivolte allo stesso autore durante l’incontro online. Il fil rouge dell’attività del progetto è stata la tematica della felicità, insegnata attraverso “le piccole lezioni” impartite al contrario. Grazie agli insegnamenti degli studenti e delle studentesse, l’autore/docente si riscopre un eterno ripetente nell’apprendere il valore di tanti aspetti e dei momenti che inevitabilmente si incontrano nel cammino della vita: il coraggio, i nuovi inizi, l’amore, il senso di fallimento, la libertà, il rispetto, la bellezza, i sogni, il rumore della felicità. Ma, nella vita - si sa - non si smette mai di imparare e, soprattutto, non si deve mai smettere di imparare a sognare! Questa la lezione più preziosa che le studentesse e gli studenti del “Federico II” hanno appreso dalle pagine del romanzo di Galiano, scorgendo in ogni singolo capitolo una profondità straordinaria, che passa attraverso la semplicità delle parole dello scrittore e giunge con un’immediatezza che lascia gli occhi incollati alla lettura. Proprio questo l’obiettivo del progetto: accendere l’interesse e la passione per la lettura, ma anche la curiosità di scoprire il genuino e il lato prezioso della vita, magari anche ‘spoilerandolo’ nelle risposte che Galiano ha fornito durante l’incontro.
Pertanto, il dialogo con Enrico Galiano si è rivelato, o meglio, si è confermato - secondo quelle che erano le aspettative - coinvolgente ed empatico, grazie alla spontaneità degli studenti e all'autenticità dello scrittore che, con i suoi consigli e con i riferimenti alle esperienze personali, ha acceso l’entusiasmo degli studenti, nonostante lo schermo!
Un approccio educativo umanistico, basato sull’empatia.
«I ragazzi hanno un fuoco dentro, il problema è capire cosa farne: incendiare il mondo o riscaldare il mondo» sono queste le parole con cui ha esordito Stefano Rossi scrittore e formatore Pearson, che ha sviluppato il ‘Metodo Rossi della Didattica Cooperativa’, ossia basata su format cooperativi che rendono semplice e coinvolgente la didattica, e che è stato relatore d’eccezione in una due giorni impegnativa ma illuminante, quella del 6-7 febbraio presso l’IIS “Federico II” di Apricena. L’incontro con Rossi tuttavia non si è incentrato su metodologie bensì su interrogativi spesso taciuti, sulle ferite che spesso segnano i ragazzi (ferite d’amore come ferite d’abuso).
Rossi è stato davvero capace di scandagliare i complessi meccanismi dell’emotività, costringendo alunni e docenti ad analizzare il proprio io per rimettersi in gioco, per diventare ‘resilienti’, ossia, se è vero che ogni tanto o spesso nella vita gli ‘squali’ ci attaccano e ci buttano giù (e non sempre usciamo vittoriosi), possiamo tuttavia uscirne invitti, ‘non sconfitti’, quando non ci lasciamo abbattere: questa è la resilienza. «Dentro la resilienza c'è il concetto di ‘grinta’. Possiamo passare tutta la vita a pensare a quello che non abbiamo oppure a pensare a quello che possiamo fare di bello con ciò che abbiamo. Imparate ad amare le vostre crepe!».
Alla base di ogni relazione docente-discente, nonché relazione umana, c’è l’emotività. Che cosa sono le emozioni? Nelle emozioni rientra tutto che ciò sentiamo ma che spesso non siamo in grado di gestire. Proprio sulla gestione delle emozioni si è basata la ‘lezione’ di Rossi agli studenti, durante la quale ha utilizzato la similitudine del ‘timoniere’: «il timoniere è il cervello che pensa e che dovrebbe saper governare le emozioni. Poi ci sono le ‘vele’ delle emozioni (gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto), dove sembrano maggiori quelle negative/difficili. Il problema è che la rabbia può diventare violenza, la tristezza disperazione, la paura panico...». Dopo aver scandagliato la dinamica delle emozioni insieme agli studenti, Rossi si è soffermato sulle dinamiche dell’empatia. Cos’è l’empatia? «Empatia è non essere indifferenti alla sofferenza che ci circonda! Tutte le volte che mettiamo "una coperta calda" attorno a qualcuno la stiamo mettendo anche attorno al nostro cuore. Ci sentiamo meglio». «Il vero volto del male è l'indifferenza. Siamo attori del male banale ogni volta che ignoriamo lo sguardo triste, sofferente e bisognoso di aiuto di un amico in difficoltà. Essere empatici non significa mettersi nei panni dell'Atro. Essere empatici significa essere "toccati dallo sguardo dell'Altro" per poi offrirgli la coperta calda di un piccolo gesto. Sono i piccoli gesti che cambiano il mondo. I piccoli gesti contengono l'infinito» sono parole di Stefano Rossi.
Ma cosa deve fare il docente quando si trova dinanzi un ragazzo ‘tempesta’, un ragazzo con problemi di emotività? Il mestiere dell’insegnante è a tratti un mestiere impossibile, forse il mestiere impossibile per eccellenza. Il prof. Rossi ha cercato di indicare ai presenti semplici passi per trasformare un “comunicazione con il dito puntato” in una “con la mano sul cuore”, pochi passi affinché bambini e adolescenti sentano di essere “nello sguardo di un adulto”, di essere importanti, capaci, padroni di sé. Il nostro obiettivo? «Convincere il ‘mostro guardiano’ che teniamo davvero al ‘bambino ferito’». Il ‘mostro’ interiore non si può sconfiggere ma il docente può essere un ‘negoziatore’.