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La Contemporanea Galleria d'Arte di Bari, dal 10 marzo al 28 aprile, sarà lieta di ospitare una mostra dedicata a Pierluigi Pusole, artista fra i più originali della pittura italiana contemporanea. Nato ed attivo a Torino, comincia ad esporre negli anni Ottanta presso importanti gallerie fra cui la Galleria Guido Carbone di Torino, la Dumont Kunsthalle di Colonia, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna, la Galleria Michael Schultz di Berlino e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di San Marino. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1991 e prende parte ad importanti rassegne collettive quali Il Cangiante, Anni Novanta, Dodici pittori italiani, Cambio di guardia, Ultime generazioni e Antologia. Dal 2000 si dedica al progetto “Io sono Dio”, culminato nel recente “Experiments”, grandi cicli pittorici in cui mette in atto una personalissima ricerca formale dove la materia pittorica, frutto di un gesto veloce su carta bagnata, attinge a conoscenze scientifiche e assunti filosofici.

BARI
Contemporanea Galleria d'Arte
via N. Piccinni, 226
10 marzo – 28 aprile 2022

Presentazione di Sara Maffei

Come suggerisce Gianni Romano, Pierluigi Pusole può essere definito un romantico che crede nella logica, il cui sguardo razionale è il principio ordinatore che gli permette di riorganizzare una realtà altra, diversa da quella che siamo abituati a vivere. Fautore di un linguaggio artistico che, nel corso del tempo, compie svolte improvvise, negli anni Novanta è uno dei maggiori interpreti della giovane figurazione italiana ed accoglie la serialità della Pop Art, attraverso cui mira ad azzerare il peso della storia e dei suoi limiti formali. In seguito abbandona la figurazione, comprendendo che quest'ultima è una trappola formale che consente di esprimere sicurezza e talento ma che conduce inevitabilmente ad un percorso prevedibile, dunque chiuso. Alla stregua di un demiurgo, l'artista-creatore inventa così una pittura nuova, da lui definita “antinaturale”, in grado di suggerire significati importanti e nascosti e con la quale rifonda il mondo, partendo dal paesaggio in quanto sistema formale complesso. Ne deriva un'arte pregnante di spirito riflessivo, orchestrata su diversi piani di lettura e dotata di una propria funzione creatrice che sfida la natura, ricreandola.

Intitolata “Serie L” ed appartenente all'ampio ciclo “Io sono Dio”, la mostra si compone di circa quindici opere di grande formato caratterizzate da una pittura di impronta fauvista, il cui gesto determina la perdita di controllo sull’esito finale, subendo il fascino dell’imprevedibilità.

Con pennellate espressioniste ed una gamma cromatica acida, non rappresenta la realtà per come appare, ossia intesa come semplice imitazione, bensì per come la sente, trasformandola in colore. Prendendo le distanze da tinte veritiere e compiendo scelte cromatiche divergenti dal mondo reale, Pusole rifiuta la somiglianza cromatica oggettiva, assolvendo il colore da ogni servitù e da ogni relazione con corpi e oggetti. Il paesaggio, declinato nelle diverse sfumature del verde, del rosso e del blu, è essenziale ed esistenziale al tempo stesso: è spoglio e fa parlare l'assenza o talvolta la presenza di anonime esistenze che, simili ad anime in compagnia della propria ombra, portano con sé il peso di un dubbio.

L'architettura sacra della natura - fatta di montagne, alberi, fitti boschi rocciosi e ambienti lacustri - si fa chiave interpretativa della percezione del tempo e dello spazio. Attore protagonista dei paesaggi di Pusole è il vuoto, quel luogo in cui si muovono tempo e moti stagionali, che funge da catalizzatore di emozioni, sensazioni di attesa e mistero. Non inteso come negazione del pieno, ma come entità di per sé esistente, il vuoto può calmare ed inquietare, attivare la coscienza, dare la possibilità di ritrovare se stessi. Diviene quello spazio, potenziale e creatore, da cui tutto ha origine e verso cui tutto si dirige, racchiude in sé l'unità dell'esistente ed è sinonimo di infinita ricchezza di possibilità, di massima apertura e libertà. Questo vuoto, espresso in suggestioni pittoriche oblique e affrettate, attiva il tempo dell'osservazione, stimola la riflessione e la forza indagatrice del nostro presente, circa ciò che siamo ed il mondo da cui proveniamo.

La totalità paesaggistica di Madre Natura esprime la propria forza spirituale grazie all'azione del Dio splendente Phanes, ossia della Luce, che permea il quadro naturale di pennellate vibranti simili a benedizioni orfiche (da Orfeo, colui che guarisce mediante la luce). Si tratta di una luce rivelatrice di verità, nel suo svelare il mondo interiore tramite la rappresentazione di quello naturale. È in questo modo che la natura di Pusole, entro la quale dimora l'enigma, dettagli accennati, interpretazioni da compiere, incontra il Simbolismo, ossia l'andare oltre ciò che si vede, ricreando la dimensione del mistero, richiedendo un chiarimento, spronando alla riflessione. Il paesaggio naturale si rivela dunque un'identificazione inconscia di un paesaggio interiore, entro cui l'uomo cerca il suo senso o il suo non senso, facendosi locuzione cartesiana del cogito ergo sum. Pertanto è lo spirito di coscienza a donare un significato al mondo e all'esistenza, reso possibile grazie all’arte. E l'assenza, come nelle migliori pellicole di Antonioni, diviene presenza di senso, di pensiero e di un carico esistenziale pieno di dubbi e consapevolezze, riempiendo lo spazio vuoto. Così, per dirla con le parole contenute nel Daodejing «ciò che è vuoto diventa pieno…» in quanto significativo e portatore di un significato che va oltre il visibile.

Nelle prime ore della mattina di ieri, 24 febbraio 2022, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, al termine di complesse e articolate indagini, condotte nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia ambientale, davano esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare (due agli arresti domiciliari ed un obbligo di dimora) nei confronti di tre imprenditori del foggiano, nonché il sequestro dei due impianti per il trattamento di rifiuti, ad essi riconducibili, siti in Lucera e Modugno. Si tratta di un accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.
 
L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “BLACKTOP”, ha avuto inizio a settembre 2019 con il sequestro di due aree agricole a Cerignola e ha permesso di acquisire gravi indizi sullo svolgimento di un’attività di traffico illecito di rifiuti speciali che ha interessato le province di Foggia, Bat, Bari e Brindisi.
 
Secondo l’impostazione accusatoria, le indagini espletate, anche attraverso intercettazioni, avrebbero evidenziato una continuativa attività di traffico di rifiuti, costituiti da circa 120.000 tonnellate di “fresato d’asfalto”, proveniente dai cantieri per il rifacimento del fondo stradale di circa 450 km di Strade in Puglia che sarebbero stati, secondo l’impostazione accusatoria, smaltiti illecitamente in località ignote o su fondi agricoli di proprietari compiacenti, senza aver ricevuto alcun trattamento che potesse consentire il riutilizzo dello specifico rifiuto, quale “conglomerato bituminoso” utile per asfaltare o, in alternativa, una volta “inertizzato”, quale materiale da riempimento, utile in campo edilizio o per attività di ripristino ambientale.
 
Fatte salve le ulteriori valutazioni nelle fasi successive, con il contributo della difesa, il compendio indiziario avrebbe accertato per gli indagati un risparmio sui costi, mai sostenuti, per il trattamento e il successivo smaltimento dei rifiuti, quantificabile in circa 1.200.000 euro.
 
In effetti, secondo l’impostazione accusatoria, che andrà verificata nel contraddittorio delle parti, il fresato veniva, di fatto, caricato presso i cantieri stradali su automezzi in uso alla società assegnataria dell’appalto e smaltito illecitamente. Da quanto emerge indiziariamente, i documenti di trasporto sarebbero stati sistematicamente falsificati, consentendo una trasformazione cartolare del rifiuto “fresato d’asfalto”, che avrebbe dovuto prendere la via della discarica, in “materiale inerte secondario”.

Emiliano alla mostra per i 30 anni della DIA: “Qui vedo scorrere la mia vita. La DIA nacque da un’intuizione di Falcone e ora l’Italia è riferimento nel mondo per il contrasto alle mafie”.

“Vedo scorrere tutta la mia vita in questa mostra. Questa istituzione nacque da una intuizione di Giovanni Falcone, quando era il direttore generale degli Affari Penali presso il Ministero della Giustizia. Fu una scelta complessa. Nacque la DIA assieme alla Direzione Nazionale Antimafia, e per la prima volta si riorganizzava e si mettevano delle norme precise per evitare che le stesse forze di polizia e gli stessi magistrati si occupassero di qualunque tipo di reato”.

IL PRESIDENTE MICHELE EMILIANO SULLA MOSTRA

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine del taglio del nastro della mostra fotografica “Antimafia Itinerante”, nella Sala del Colonnato del Palazzo della Città metropolitana di Bari, nell’ambito delle celebrazioni del 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia, alla presenza del Direttore della DIA, Maurizio Vallone, del sindaco di Bari e della Città metropolitana, Antonio Decaro.

IL VIDEO DI ALCUNI MOMENTI DELLA MOSTRA

“L’istituzione della Dia – ha proseguito Emiliano – fu un passaggio fortissimo, perché fino a quel momento c'era l'idea che chiunque si dovesse occupare di qualsiasi cosa. Da quel giorno l'Italia, anche grazie a queste intuizioni, è diventato nel mondo il Paese di riferimento dal punto di vista della tecnica di contrasto alle mafie. Grazie alla mostra ho appreso che esiste un sistema di coordinamento di tutte le polizie del mondo, nei confronti della ‘ndrangheta; è una cosa che mi tranquillizza, perché la ‘ndrangheta ha una capacità di internazionalizzazione che non ha precedenti. È probabilmente la mafia più pericolosa del mondo. E il fatto che le polizie scambino informazioni, dati, prove, nomi, impronte, eventi, riflessioni è di fondamentale importanza. L'organizzazione delle investigazioni – ha concluso Emiliano - segue il rafforzamento della capacità operativa di queste organizzazioni criminali ed è un lavoro che non finisce mai e che deve sempre portarci ad essere avanti alle organizzazioni mafiose e mai dietro”.

L’esposizione, che ha fatto tappa anche a Lecce, ripercorre attraverso foto, immagini e cronache dei giornali, i trent’anni di storia e di passione delle donne e degli uomini della DIA nell’azione di contrasto alle mafie. 

La mostra sarà aperta fino a venerdì 25 febbraio.

La Polizia di Stato di Bari ha condotto un’operazione, denominata “Revelatum”, finalizzata al contrasto della pedopornografia online, mediante esecuzione di 67 decreti di perquisizione su tutto il territorio nazionale, che hanno portato all’arresto di 8 persone e alla denuncia di altre 59 per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli elementi di accusa devono essere ancora convalidati in sede dibattimentale con il contraddittorio della difesa.

L’indagine, durata un anno e mezzo, è stata curata dalla Polizia Postale di Foggia e Bari con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – C.N.C.P.O. (Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online), sotto la direzione della Procura Distrettuale di Bari, coinvolgendo nella sua fase esecutiva più di 50 Uffici della Specialità su tutto il territorio nazionale.

Gli investigatori della Polizia Postale hanno sviluppato una segnalazione anonima relativa alla presenza di materiale pedopornografico all’interno di un cloud, analizzando scrupolosamente il tenore delle immagini ritraenti minori in atti sessualmente espliciti, che sono state scrupolosamente categorizzate secondo gravità e utilizzate per ricostruire le tracce informatiche lasciate dai soggetti che a vario titolo vi erano entrati in contatto.

Delineate le ipotesi investigative, l’Autorità Giudiziaria barese ha emesso i decreti di perquisizione, estesa ai sistemi informatici in uso agli indagati, che nel complesso ha consentito agli operatori di ispezionare e sequestrare circa 60 dispositivi, oltre a numerosi spazi virtuali di interesse investigativo. Nel complesso il citato materiale ammonta a più di 500 Terabyte di volume, circostanza che ha consentito, in 8 casi di detenzione di ingente quantità da parte degli indagati di materiale pedopornografico, di procedere agli arresti in flagranza di reato, convalidati dalle AG territorialmente competenti.

Il trend nel contrasto alla pedopornografia segna un costante aumento dei casi, scoperti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in ragione dell’attività di costante monitoraggio della rete e trattazione delle denunce e segnalazioni dei cittadini, pervenute anche attraverso il portale della Specialità (www.commissariatodips.it), con l’obiettivo di individuazione degli autori delle condotte delittuose e contestuale salvaguardia e tutela dei minori eventualmente coinvolti.

Dalle prime luci dell’alba, personale della Direzione Investigativa Antimafia e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari sta dando esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 75 soggetti (di cui 15 in carcere, 44 agli arresti domiciliari, 14 destinatari dell’obbligo di presentazione alla P.G. e 2 destinatari di misure interdittive), nonché del sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 18 milioni di euro - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questa Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale Antimafia - con cui sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico dei componenti di 2 strutturati sodalizi criminali con proiezione transnazionale, operativamente collegati, dediti alla commissione di una pluralità di delitti.

La complessa operazione è in corso di esecuzione in Puglia, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto da parte di oltre 500 unità (donne e uomini) della D.I.A. e della Guardia di Finanza, con il contributo di personale degli Uffici e dei Reparti territoriali e speciali della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, nonché con il supporto di mezzi aerei, unità cinofile per la ricerca di stupefacente e denaro delle Fiamme Gialle.

Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico di soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alle frodi fiscali, al riciclaggio e all’autoriciclaggio dei relativi proventi nonché al trasferimento fraudolento di valori, al “contrabbando” di prodotti energetici, alle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi. Sono, complessivamente, 86 le persone indagate, tra imprenditori, professionisti e pubblici ufficiali.

L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine svolta dalla D.I.A. e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - su delega di questa Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale Antimafia - attraverso l’incrocio dei dati risultanti da segnalazioni di operazioni sospette, dalle intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, dalle escussioni di persone informate sui fatti e di collaboratori di giustizia, dalla documentazione e dagli smartphone sottoposti a sequestro a

seguito delle perquisizioni locali eseguite, nonché dall’attività dinamica di osservazione, controllo e pedinamento.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le ipotesi di reato contestate riguardano, innanzitutto, le presunte condotte illecite di soggetti organici a una prima associazione criminale attiva nel capoluogo pugliese e in Lombardia, la cui operatività è stata disvelata dalle attività investigative effettuate dalla D.I.A..

Dalle indagini, difatti, è emerso che, attraverso un sistema di aziende consorziate, l’organizzazione criminale avrebbe sviluppato un volume di affari illecito pari a circa 170 milioni di euro mediante ingenti frodi fiscali poste in essere attraverso l’indicazione di crediti

i.v.a. fittizi scaturenti da inesistenti operazioni passive indicate nelle dichiarazioni fiscali in assenza delle relative fatture. Tali crediti, asseverati da professionisti compiacenti, sarebbero stati poi utilizzati dal sodalizio - per il tramite di prestanome - per compensare poste attive o i versamenti relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, alle ritenute fiscali e alle altre somme dovute. I guadagni per i membri del consorzio sarebbero risultati enormi, perché attraverso il meccanismo della creazione di crediti i.v.a. fittizi non avrebbero versato le imposte nonché i contributi previdenziali e assistenziali dovuti. I proventi così illecitamente realizzati sarebbero, quindi, stati reimmessi nel circuito economico attraverso articolate operazioni di riciclaggio. Proprio nella fase della “monetizzazione” dei proventi illeciti sarebbe emerso il coinvolgimento della criminalità organizzata barese, in grado di reclutare numerosissimi “fiduciari” a cui intestare carte di credito con le quali drenare, secondo una tempistica prestabilita, le provviste illecitamente conseguite dal sodalizio per il successivo reinvestimento anche nel narcotraffico. In tale filone investigativo è altresì emersa una presunta vicenda corruttiva coinvolgente un colonnello della Guardia di Finanza in servizio a Roma (sottoposto a misura) che - in cambio di utilità economiche e di altra natura - avrebbe fatto eseguire abusivi accessi al sistema informatico strumentali ad acquisire notizie da comunicare a uno dei promotori dell’organizzazione criminale.

Le ulteriori indagini delegate al G.I.C.O. e al II Gruppo Tutela Entrate del Nucleo PEF Bari hanno consentito di accertare la presunta esistenza di un altro sodalizio criminale di carattere transnazionale, con base operativa in provincia di Bari, e attivo nell’illecita commercializzazione di oli lubrificanti, in evasione delle accise dovute all’Erario. In particolare, le Fiamme Gialle baresi avrebbero accertato numerose cessioni di basi lubrificanti - provenienti dall’est Europa - formalmente dirette, nella maggioranza dei casi, a società cipriote greche o maltesi, ma in realtà destinate in Italia ad uso autotrazione a favore di compiacenti imprese operanti nel settore della commercializzazione e della distribuzione stradale di carburanti, con una conseguente evasione di accise per oltre 2 milioni di euro. In tale secondo filone investigativo sono state ricostruite una pluralità di intestazioni fittizie di beni da parte di un esponente di spicco del clan Parisi di Bari in favore di terzi prestanome, scevri da precedenti di polizia e penali, al fine di eludere l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale da cui era stato in precedenza attinto. Ciò mediante la collaborazione professionale di 1 ragioniere commercialista e di 3 avvocati con studi a Bari e in provincia, tutti destinatari di misure cautelari personali.

Numerosi sono stati i riscontri operativi eseguiti, durante le indagini, dalla D.I.A. e dal Nucleo PEF Bari che hanno permesso di sottoporre a sequestro circa 186 kg. di sostanza stupefacente (tra cocaina e hashish), oltre 4,4 milioni di euro in contanti abilmente occultati nelle intercapedini artatamente ricavate nella muratura delle abitazioni nella disponibilità dei vertici dei sodalizi, nonché 43.000 litri di miscele lubrificanti destinati all’autotrazione in evasione delle accise.

Oltre alle misure cautelari personali, sono in corso di esecuzione sequestri di beni, tra i quali abitazioni di lusso, autovetture di grossa cilindrata, denaro contante, disponibilità finanziarie e compendi aziendali, del valore complessivo di oltre 18 milioni di euro.

Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio di legalità esercitato da questa Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale Antimafia - in stretta sinergia con il Centro Operativo D.I.A. e il Nucleo PEF Bari - per il contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti e alle intestazioni fittizie di beni delle organizzazioni criminali, in grado di alterare le dinamiche e il corretto funzionamento del mercato.

Sarà Bari, nella prima settimana di ottobre, a ospitare la settantaquattresima edizione del Prix Italia, la rassegna internazionale promossa dalla Rai che premia il meglio delle produzioni Tv, Radio e Web. La decisione è stata presa oggi dagli organismi radiotelevisivi di 35 Paesi – dall’Algeria al Venezuela – virtualmente riuniti nell’Assemblea Generale straordinaria alla quale hanno preso parte anche la Presidente Rai, Marinella Soldi; la Direttrice delle Relazioni Internazionali e Affari Europei, Simona Martorelli; il Presidente del Prix Italia, Graham Ellis; e la Segretaria Generale, Chiara Longo Bifano.

“Il Prix Italia è uno dei più interessanti Premi internazionali per i prodotti radio tv e web. Da sempre – ha dichiarato la Presidente Rai Marinella Soldi - rappresenta una preziosa occasione di confronto e dialogo tra professionisti dei media provenienti da ogni angolo del mondo e quest’anno il numero di adesioni è davvero straordinario: 59 delegati da 35 paesi, dall’Algeria alla Corea, dalla Finlandia al Venezuela. A partire dalla prossima edizione - prosegue la Presidente Soldi - il Prix Italia si aprirà sempre di più alla partecipazione del pubblico. Per la 74esima edizione il tema scelto è la sostenibilità, che è anche uno dei pilastri della nostra Rai, servizio pubblico, insieme all’inclusione, la rilevanza, la credibilità. Siamo felici – conclude -che il Prix 2022 venga ospitato dalla Puglia, che ha l’ambizione di fare di Bari una smart city del Mediterraneo. 

“Siamo davvero felici – aggiunge il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - di ospitare in Puglia il Prix Italia perché siamo consapevoli del rilievo internazionale e del prestigio di questo grande evento. Questa scelta per noi è un segno importante, un riconoscimento del lavoro fatto per essere una regione realmente ospitale e attrattiva. L’esperienza della pandemia ci ha insegnato a non dare nulla per scontato: questo evento racchiude tutte le speranze di un nuovo inizio, di nuovi legami, di nuove storie umane e professionali da raccontare in una dimensione internazionale che finalmente ci accingiamo a ritrovare. È davvero un onore essere al fianco della Rai nel sostenere questo investimento sulla cultura, sulla bellezza, sulle persone. Con sentimenti autentici vi aspettiamo in Puglia”.

“Una vetrina unica per la Puglia – dichiara l’Assessore Regionale al Turismo Gianfranco Lopane - con uno dei più grandi eventi mondiali del servizio pubblico. Non si tratta solo di un concorso e networking d’eccellenza per radio, tv e web nazionali e internazionali ma anche di un’occasione concreta di valorizzazione dei territori e di rilancio economico e culturale.

L’evento dall’alto valore formativo, specie per i giovani, è il frutto della collaborazione tra Regione Puglia e RAI International. Un’intesa di cui siamo orgogliosi e che ci permette di cogliere una rilevante opportunità di promozione della nostra regione - delle sue meraviglie paesaggistiche, storiche e artistiche - nel contesto della competizione tra i broadcaster di 35 diversi Paesi del mondo. Siamo per questo pronti e onorati di ricevere l’attenzione di numerosi turisti, appassionati e professionalità di settore.

Lo scambio di idee e di prospettive sulle produzioni, con mostre, concerti e spettacoli, rendono il Prix un’occasione preziosa ed imperdibile per la fase di ripartenza a cui stiamo lavorando”.

La stessa Assemblea Generale ha anche confermato per un altro anno il mandato del Presidente Graham Ellis e ha approvato la scelta del tema dell’edizione 2022. Alla sostenibilità sarà dedicato anche il nuovo "Premio Speciale Prix Italia-IFAD-Copeam", per il miglior programma dedicato alla realtà delle comunità rurali nei paesi in via di sviluppo e ad argomenti come la sicurezza alimentare, l'empowerment femminile, la disoccupazione giovanile, l’impatto del Covid-19, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la fame e la nutrizione, le popolazioni indigene, la povertà, le migrazioni e i conflitti.
Confermati, infine, i nove premi delle Giurie internazionali: 3 per la Televisione (Performing arts, Drama, Documentary), 3 per la Radio (Music, Drama, Documentary and reportage) e 3 per il Web (Factual, Fiction, Interactive). A questi si aggiungono il Premio Speciale in Onore del Presidente della Repubblica Italiana, il Premio Speciale della Giuria Studenti e il Premio Speciale Signis.

 

Nella notte, nei comuni di Bari, Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Triggiano e Valenzano, circa 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 19 soggetti indagati, a vario titolo, per “associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a p.u., incendio doloso”.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nella fasi successive con il contributo della difesa), 9 degli indagati si sarebbero associati tra loro allo scopo di commettere, anche disgiuntamente ma ognuno consapevole dell’altrui condotta, un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio, quali rapine ai TIR, furti aggravati su sportelli automatici di Istituti di Credito e di Uffici Postali, furti di auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro, avvalendosi dell’uso delle armi. Gli altri indagati rispondono poi, a vario titolo, di singoli episodi di rapina, furto e ricettazione. 

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I provvedimenti scaturiscono da un’indagine (avviata all’indomani di un tentato furto in danno di un ATM avvenuto a Valenzano, nel mese di settembre del 2020 con l’utilizzo di esplosivo, c.d. marmotta), condotta, mediante articolate e complesse attività tecniche e dinamiche, dalla Compagnia Carabinieri di Triggiano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari.
In particolare, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a p.u.. 

Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti. Esemplificativo, per il primo caso, è un episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della S.P. Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un TIR in transito. Nella circostanza, gli autori minacciarono con una pistola il conducente del mezzo pesante, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo in Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sono state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla Forze di Polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.

Nel novembre del 2020, due degli indagati sono stati ritenuti responsabili di due tentati assalti, commessi lo stesso giorno, a due distinti ATM, uno di un bancomat di Fasano, sventato da personale di vigilanza e l’altro di un postamat di Adelfia, dove i Carabinieri misero in fuga gli autori. In entrambi gli episodi, furono scassinati gli sportelli, nel tentativo di inserirvi all’interno congegni esplosivi rudimentali, chiamate marmotte.
Altro grave episodio sventato dagli inquirenti riguarda il tentativo di rapina, contestato a 6 degli indagati, da commettere nella casa di una coppia anziani di Cellamare. Il progetto delittuoso non ebbe luogo grazie all’imprevisto transito di una pattuglia dei Carabinieri del locale Comando Stazione. 

L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta in località Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, compendio della sopra descritta rapina al TIR e 2 autocarri oggetto di furto, avvenuto a Noicattaro (BA) nel mese di gennaio 2021.

Con l’operazione odierna Magistratura e Carabinieri sono riusciti a smantellare un sodalizio criminale attivo in rapine e furti, operante su una grossa porzione della provincia di Bari, come testimoniano sia i luoghi dove sono stati commessi i reati sia i domicili dei consorziati.
11 sono gli indagati associati in carcere, mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

La Fondazione Tatarella, in occasione delle ricorrenze della scomparsa di Pinuccio e Salvatore Tatarella, comunica che sono previste le seguenti iniziative.

Martedì 8 febbraio

Alle ore 19.00 Bari, familiari ed amici ricorderanno, con una messa in suffragio nella Chiesa di San Ferdinando, i fratelli Pinuccio e Salvatore Tatarella.

Mercoledì 9 febbraio

Alle ore 10.30 al Porto di Bari è prevista la tradizionale cerimonia con deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide commemorativa di Pinuccio Tatarella, affissa nel Porto di Bari, per ricordare il grande impegno profuso dal parlamentare pugliese in favore della città e del suo porto. All’evento organizzato dall’Autorità Portuale sono state invitate le autorità civili, militari e religiose e tutto il cluster marittimo barese.

Alle 18.30 in diretta streaming sulla pagina facebook della Fondazione Tatarella sarà presentato il libro inedito di Pinuccio Tatarella “La destra verso il futuro. Itinerario di una svolta”, edito da Giubilei Regnani e curato dalla Fondazione Tatarella. Dopo l’introduzione di Fabrizio Tatarella, Vice Presidente della Fondazione Tatarella intitolata ai fratelli Pinuccio e Salvatore, storici esponenti della destra italiana, interverranno Francesco Giubilei, Presidente della Fondazione Tatarella, lo storico Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione Spirito De Felice, che ha curato l’introduzione storica del libro, Maurizio Gasparri, Senatore di Forza Italia, Ignazio La Russa, Vice Presidente del Senato, Gennaro Sangiuliano, giornalista e direttore del Tg 2, e Giorgia Meloni, Presidente nazionale di Fratelli d’Italia e leader dei Conservatori Europei, che ha curato la prefazione del libro di Pinuccio Tatarella.

Venerdì 11 febbraio

Alle ore 18.30 a Cerignola presso il Convento amici e familiari ricorderanno con una messa in suffragio Pinuccio e Salvatore Tatarella. A seguire, nella vicina Piazza San Francesco, inaugurazione dell’Associazione “5 dicembre - Salvatore Tatarella”, dedicata all’ex Sindaco di Cerignola.

Sabato 15 gennaio 2022, alle ore 18:30, alla presenza dell'artista, presso la Contemporanea Galleria d'Arte, in via Piccinni, 226, a Bari, sarà inaugurata la mostra personale di Omar Galliani, “Le declinazioni della bellezza: sfumature di donna fra seduzione e incanto”.
L’evento, organizzato e curato dal gallerista Giuseppe Benvenuto della Galleria, sarà accompagnato da interventi musicali della violinista Serena Russo e del tenore Angelo Nicastro, con l’intervento critico di Sara Maffei.

Interverranno, inoltre: Ines Pierucci, Assessore alla cultura del comune di Bari, Gianfranco Terzo, Assessore del comune di Sannicandro di Bari, Pietro di Terlizzi, Direttore dell'Accademia di Belle arti di Foggia, Michele Vaira, Avvocato del Foro di Foggia.
La mostra sarà visitabile fino al 13 febbraio 2022.

L’intervento critico di Sara Maffei.

Il calendario culturale della città di Bari apre il nuovo anno con un'imperdibile mostra personale dedicata a Omar Galliani, artista fra i massimi esponenti del disegno e della pittura italiana, considerevolmente affermato e stimato nel panorama internazionale dell'arte contemporanea.
Il percorso espositivo - la cui cura è affidata al gallerista Giuseppe Benvenuto, affiancato dalla storica dell'arte Sara Maffei - sarà inaugurato presso la Contemporanea Galleria d'Arte nella giornata del 15 Gennaio 2022, restando aperto al pubblico fino al 13 Febbraio 2022.

Professore di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, Galliani nasce a Montecchio Emilia e, dopo una laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna e le esperienze concettuali degli anni Settanta, abbraccia la figurazione e la tecnica disegnativa, senza mai più separarsene. Sul finire del decennio, mette in scena la sua prima mostra personale, Rappresentazione di una rappresentazione, curata da Giovanni Maria Accame e negli anni Ottanta è esponente del gruppo degli Anacronisti, teorizzato da Maurizio Calvesi, e del magico Primario, fondato da Flavio Caroli: esperienze artistiche che guardano ai maestri del passato ed auspicano un ritorno alla tradizione e alla figurazione. Gli anni Ottanta infatti segnano, come afferma Caroli ne I sette pilastri dell'arte di oggi, il cosiddetto “ritorno alla manualità”, passando dal Concettuale al ripristino di quell'eterna tecnica fatta di pennelli e colori, e ponendosi dalla parte della potenza espressiva, della bellezza e di un'arte intesa come vita.
In seguito, presenta i suoi lavori alle Biennali di Venezia del 1982, del 1984 e del 1986; alla Biennale di San Paolo del Brasile del 1981, a quella di Parigi e Tokyo del 1982 e alla Quadriennale di Roma del 1986 e del 1996. Alla fine degli anni Novanta presenta Feminine Countenances alla New York University e alla I Biennale di Pechino del 2003 vince il primo premio ex aequo con Georg Baselitz. Di recente, nel 2018, dona alle Gallerie degli Uffizi di Firenze il suo monumentale autoritratto, un disegno a grafite e inchiostro nero su tavola di pioppo, in cui si ritrae in contemplazione, con il profilo rivolto verso un cielo scuro e puntellato di stelle, elementi ricorrenti del suo fare arte. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo ed entrano a far parte di collezioni permanenti di importanti musei e sedi espositive, fra cui il Palazzo della Farnesina di Roma, i Musei Vaticani, il MAMbo di Bologna, la Kunsthalle di Norimberga, la GAM di Torino ed il NAMOC di Pechino.

Il tema cui lo spettatore è invitato a fare esperienza in questa personale è la bellezza femminile, declinata nelle sue molteplici sfaccettature e connaturate contraddizioni.
Indiscusse protagoniste delle quali la prestigiosa mostra racconta la bellezza, attraverso quindici tavole di grande formato, sono le donne: si tratta di una bellezza che è al contempo corporea ed eterea, ossia del corpo e dello spirito, e che sa farsi con estrema naturalezza l'opposta del suo contrario. Galliani realizza un'arte che cela il mistero della femminilità, inventando un universo femminile caratterizzato da un'intrinseca e ricorrente dualità in cui l'elemento del doppio si rivela essere una costante. L'ineffabile presenza di questa donna fatale e vestita di purezza si muove tra sensualità e iperboreo distacco, alla maniera delle autorevoli madonne munchiane dalle rosse aureole, sacre e profane al tempo stesso nel loro emergere pallidamente da un fondale scuro, con gli occhi socchiusi in un'estasi provocante.

I monumentali e raffinati disegni del maestro di Montecchio Emilia sono combinazioni di bianco e nero, realizzati a grafite, carboncino, pastelli, tempera e inchiostro, impreziositi da sprazzi vibranti di colore rosso che, come ricami sanguigni, si sovrappongono al disegno, pregnanti di valenza simbolica. Fra le magnetiche figure del repertorio artistico ricorrente incontriamo rimandi del mondo vegetale, rose e teschi - che simboleggiano l'irrefrenabilità dello scorrere del tempo – spade, forbici, draghi e gocce d'acqua; l'acqua in particolare è un elemento molto caro all'artista con cui impreziosisce le chiome femminili. I colori dominanti del rosso e del nero lasciano così prefigurare la venerazione di una donna che può anche condurre alla morte, là dove il primo richiama l'eros, il sangue, la pulsione e l'istinto di vita; il secondo thanatos, personificazione maschile della morte.

Si fa sapiente la dialettica fra il sacro e il profano, pudicitia e voluptas, entro cui la donna è al contempo apollinea e dionisiaca. I due aspetti necessari all'arte di nietzschiana memoria, il dionisiaco e l'apollineo, si moderano a vicenda ognuno nel suo contrario, fondendosi nell'armonia di una danza fluttuante, entro cui l'estasi dell'essenza si raggiunge nel sogno e nell'ebbrezza. Al contempo, dionisiaco è anche il fondo scuro, emblema di un caos sensoriale ed emozionale da cui emerge l'ordine della bellezza, sotto forma di apollinea perfezione femminile.

La forza del contrasto chiaroscurale, derivato dalla virtuosa dicotomia tra la luce e l'ombra, rafforza ulteriormente questo dualismo inscindibile che fonde insieme due facce opposte e complementari di una stessa medaglia: l'una pura e angelicata, l'altra carnale e passionale, trasmettendo nel medesimo istante una voluttà dal sentore dolcemente malinconico ed una misteriosa innocenza. La condizione notturna, l'oscurità, il buio giocano un ruolo di prim'ordine nell'arte di Galliani perché rendono possibile l'emergere della luce, compiendo un armonioso equilibrio tra i contrasti. La stessa notte, questa oscurità immensa trapunta di stelle, dove succedono cose strane e meravigliose, con la sua luce lunare associata al principio femminile, diviene musa ispiratrice dell'estro creativo del maestro, com'è possibile evincere dalle sue parole: «Le opere che amo di più le ho disegnate la notte. A volte la luce è troppo forte e gli occhi non vedono ciò che vuoi vedere».

Nel loro emergere dallo sfondo oscuro, le creature diafane sono nel medesimo istante evocate e smaterializzate, sembrano dissolversi sul punto di apparire: attraverso una rigorosa accuratezza del tratto a matita, Galliani riproduce una delicata sfocatura dell'immagine, facendo uso dell'espediente tecnico dello sfumato leonardesco. Questa invenzione si realizza grazie ad un particolare uso del carboncino e prende le distanze dall'uso prevalente della linea, tipico della pittura del Quattrocento; Leonardo infatti si allontana dalle linee incisive del Verrocchio, suo maestro, rende i contorni di figure meno netti e pronunciati, i tratti più morbidi ed i toni più attenuati. Galliani si fa ereditiere della tradizione rinascimentale italiana e rispetta con maestria il precetto del maestro della Gioconda, il quale invita a fondere le ombre e le luci come il fumo. Ne deriva un'atmosfera morbida e fumosa, vicina ai lavori del Parmigianino e del Correggio, ammirati dal maestro in tenera età presso la Galleria Nazionale ed il Duomo di Parma.

Ad accomunarlo a Leonardo non è solo l'uso dello sfumato ma anche la rappresentazione delle emozioni, conferendo a queste ultime voce e spazio. Leonardo raffigura i moti dell'animo dei suoi morbidi ritratti femminili, lasciando agli occhi la parola e prestando molta attenzione alle espressioni del volto umano. Anche Galliani rappresenta i sentimenti delle figure femminili che, come epifanie ineffabili, emergono sovrappensiero dalla tenue penombra e fanno svelamento di un'interiorità pregnante di mistero sensuale. Nell'estatica sublimazione del volto di donna e attraverso un magnetismo pittorico che dà pieno potere allo sguardo, il pensiero si fa materia e portavoce di un'emozione taciuta perché, là dove la parola è assente, sono gli occhi a comunicare: che siano aperti, socchiusi, chiusi e rivolti verso un'interiorità pensosa, di sbieco, timidi o sfrontati, essi parlano il linguaggio dell'anima e consentono un'intensa connessione.

Così la donna, questa creatura fra ombra e luce, sensualità e distacco, bianco e nero, in bilico fra realtà e immaginazione risolve il proprio enigma antitetico nell'elemento della sfumatura, permettendo alle polarità di mescolarsi in un armonioso equilibrio dinamico.

Per maggiori informazioni:
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Martedì - Venerdì ore 15.30 – 20:30
Sabato e Domenica ore 10:30 – 20:30

Dalle prime ore dell’alba, i Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo in diversi quartieri del capoluogo pugliese, perquisizioni e sequestri per oltre 1.100.000 euro nei confronti di 512 cittadini romeni che avrebbero falsamente autocertificato di essere residenti in Italia per ottenere il Reddito di Cittadinanza (RDC).

L’articolata attività investigativa in materia di spesa pubblica, svolta in collaborazione con l’INPS e allo stato nella fase delle indagini preliminari , ha permesso di individuare un cospicuo numero di soggetti di nazionalità romena che avrebbe richiesto all’Agenzia delle Entrate l’assegnazione del codice fiscale nel corso del biennio 2019/2020, al fine di poter presentare la DSU e ricevere la rispettiva Attestazione ISEE, documenti propedeutici per la presentazione della richiesta del Reddito di Cittadinanza.

L’indagine parte dalla segnalazione dell’INPS di un numero elevato di soggetti nati all’estero, in particolare rumeni, che avevano presentato domanda di RDC dichiarando di risiedere nel paese da almeno 10 anni, ma che in base all’incrocio delle banche dati dell’Istituto, presentavano delle anomalie che mettevano in dubbio l’effettiva residenza in Italia.

L’INPS, non appena riscontrata l’anomalia, ha effettuato la segnalazione al Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza ed ha immediatamente sospeso i pagamenti a questi soggetti, in attesa della conclusione delle indagini.

Gli ulteriori approfondimenti esperiti, supportati dalle approfondite analisi condotte dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, nonché dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo, hanno permesso di accertare che, contestualmente all’ottenimento della certificazione ISEE, veniva presentata dai soggetti apposita domanda per l’accesso al beneficio del RDC/PDC (Pensione di Cittadinanza), che gli avrebbe garantito di percepire indebitamente il predetto sussidio economico per un ammontare complessivo di oltre 1.100.000 euro.

Le attività condotte dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bari hanno permesso di constatare la totale artificiosità delle residenze dichiarate, trattandosi di immobili inesistenti e/o fatiscenti, e di segnalare all’Autorità Giudiziaria i cittadini romeni percettori del sussidio per il reato di cui all’art. 7 comma 1 del Decreto Legge 4/2019, per l’assenza del requisito di residenza in Italia da almeno 10 anni dal momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in maniera continuativa.

Inoltre, le Fiamme Gialle baresi stanno eseguendo perquisizioni presso i CAAF che hanno gestito le procedure di rilascio del beneficio, al fine di riscontrare eventuali irregolarità e procedendo ad un decreto di sequestro preventivo - emesso dal competente G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti degli citati soggetti per un ammontare di oltre 1 milione di euro.

L’attività odierna testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrastare l’indebito accesso alle prestazioni assistenziali e alle misure di sostegno al reddito che genera iniquità e mina la coesione sociale, a danno di tutte quelle persone in effettive condizioni di difficoltà finanziarie, aggravate anche dall’attuale emergenza epidemiologica.

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