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Anche quest'anno la Fondazione Tatarella, in collaborazione con l'associazione AssociazioneOnlus Tempo Libero Bari, e con il sostegno di Timurian Eleganza Italiama, Villa Romanazzi Carducci, Valerio 66, Molini Amoruso, Tata Italia, La Biglietteria, Primadonna, Aleba Service, De Sortis, Castellano, Azienda Anna Iannone, Saicaf, Iposea, Divella, Fondazione Megamark, Friggi Brio, Residence Hotel Moderno, Frescheria Jamaica, Vinotto, Eddycola e Varietà, organizzano la Festa della Solidarietà 2021. 

Domenica 19 dicembre, dalle ore 09:00 alle ore 18:00, sarà possibile donare generi alimentari di lunga conservazione presso la sede della Fondazione, a Bari, in Via Piccinni n°97. 

Le donazioni raccolte per i più bisognosi saranno consegnate a Don Franco Lanzolla della Cattedrale di San Nicola, che provvederà alla distribuzione.

Nel corso della giornata, alle ore 16:00, sarà dedicato uno spazio natalizio ai bambini con "Il grande albero dei piccoli": allestimento e divertimento con luci e sorprese. 

Seguirà, a partire dalle ore 18.00, la presentazione del libro del prof. Trifone Gargano, "Dante Pop e Rock: le suggestioni dantesche nella musica e nella cultura contemporanea", edito da Progedit. 

L'ingresso è libero, la donazione è volontaria. 

 

Venerdì 10 dicembre a partire dalle ore 9:30 nel Padiglione 152 della Fiera del Levante si terrà l’incontro  istituzionale tra i Sindaci e gli assessori  al Welfare dei Comuni Pugliesi e la Regione Puglia ‘Verso il V Piano regionale delle Politiche Sociali’

Introdurranno i lavori l’assessora al Welfare Rosa Barone, la capo dipartimento Welfare Regione Puglia Valentina Romano, il  presidente di Anci Puglia Domenico Vitto, il Delegato Welfare di Anci Puglia Pasquale Chieco e Piero D’Argento di Anci Puglia - area Welfare.

Sono previsti gli interventi dei sindaci pugliesi e degli assessori comunali al Welfare  per presentare suggerimenti  e proposte per il Piano. Interverrà in collegamento video anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Quella di venerdì - spiega l’assessora al Welfare Rosa Barone - è una tappa importante del percorso che ci vede impegnati da mesi per arrivare entro fine anno ad avere il nuovo Piano regionale delle politiche sociali. Stiamo ascoltando tutti gli attori interessati, coinvolgendoli in prima persona, per arrivare a un documento il più possibile condiviso. Auspico un’ampia partecipazione da parte dei sindaci e degli assessori, che non smetterò mai di ringraziare per il loro lavoro, reso ancora più difficile dalla pandemia. Con loro ci confronteremo sulle attuali criticità e su interventi che possano essere davvero utili per risolvere le problematiche più frequenti, in modo da fare insieme il bene della comunità”.

Per il presidente Anci Puglia Domenico Vitto: “Questa iniziativa evidenzia la proficua sinergia istituzionale tra Anci e Regione anche sul tema del Welfare. E’ un’occasione di confronto e approfondimento con gli ambiti territoriali e con i Comuni sui contenuti del nuovo Piano regionale per le politiche sociali. Importante condividere il contesto operativo, le azioni di sistema e gli interventi di settore, il quadro di risorse a disposizione dei Comuni per garantire i servizi essenziali, per rispondere alle situazioni di fragilità socioeconomica che rileviamo sui territori, purtroppo in continuo aumento anche a causa della pandemia.”

Domenica 5 dicembre 2021, presso la Contemporanea Galleria d'Arte di Bari, avrà luogo l'inaugurazione della mostra personale di Marco Lodola a cura di Giuseppe Benvenuto e Sara Maffei, visitabile fino al 6 gennaio 2022.

Intervento critico di Sara Maffei:

Artista contemporaneo tra i più celebri ed influenti del panorama internazionale, Lodola si forma fra Milano e Firenze, frequentando l'Accademia di Belle Arti. Negli anni Ottanta dà vita al Nuovo Futurismo, movimento artistico memore della prima avanguardia storica, con la quale condivide l'estetica della modernità rielaborata in chiave contemporanea. I Nuovi Futuristi traggono ispirazione dallo stile di Balla e Depero, sono attratti dal mondo pubblicitario dei mass media ed utilizzano nuovi materiali – quali perspex, plexigrass e resine sintetiche – caratterizzati da versatilità e tinte accese. Fautore di un approccio artistico divertente e ludico, Lodola guarda in particolare ai manifesti colorati e palpitanti di Depero, creatore della nota bottiglietta del Campari, rielaborando una sua originale interpretazione. Alla stregua di quest'ultimo, sostenitore di un'arte totale che ingloba pittura, artiplastiche ed un immediato linguaggio pubblicitario, Lodola è un artista poliedrico, capace di spaziare con grande destrezza dalla pittura, alla grafica, fino alle creazioni plastiche, traslate nel mondo del teatro, della moda e della musica.

Nel 2009 partecipa alla 53esima Biennale di Venezia con l’installazione “Balletto Plastico”; due anni dopo prende parte alla 54esima Biennale di Venezia, con l'installazione “Ca’ Lodola”, curata da Vittorio Sgarbi. Realizza scenografie per film, trasmissioni ed eventi musicali. Espone nei più importanti musei italiani ed internazionali, toccando Londra, Parigi, Pechino, Hong Kong, Singapore e tantissime altre città. Nel 2020 inaugura il “Presepe Luminoso” presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. È inoltre attivo nel mondo della moda: collabora con Vivienne Westwood e nel 2021 illumina con le sue opere le vetrine dei 400 Dior store sparsi in tutto il mondo, da Roma a Shanghai e Seoul.

Marchio di fabbrica della sua produzione artistica è l'inserimento dell'elemento della luce: come epifanie nella notte, le sculture luminose in plexiglas e neon rivelano tutta la loro verve smagliante, investendo la visione con un'intensa luce policromatica. La parola “luce” deriva dal greco “φάος”, termine che nel linguaggio metaforico si lega alla vita: vedere la luce del sole equivale a vivere; così nel suo emergere in forma tridimensionale attraverso il neon, la luce di cui si serve l'artista non è che il cuore pulsante di una vita che rifugge dal buio dell'oscurità. E da sempre la storia dell'arte è storia della luce. Accanto a quest'ultima, il colore rivela il proprio carattere coraggioso, deciso, forte, acceso e sgargiante che, come materia viva, è assorbito dal nostro sguardo e sa ipnotizzare.

Forma espressiva sempre più utilizzata dagli artisti, la Neon-Art attrae fortemente il pubblico grazie alla sua immediatezza. Dan Flavin è tra i primi ad utilizzare lampade fluorescenti per creare sculture nello spazio e prima di lui, negli anni Cinquanta, Lucio Fontana modella il neon, realizzando un'installazione per la IX Triennale di Milano. Da Mario Merz a Maurizio Nannucci, fino a François Morellet e Martial Raysse, sono tantissimi i nomi di quegli artisti che, a partire dagli anni Sessanta, hanno fatto del neon ispirazione creativa, realizzando l'arte della luce.

Lodola mutua i soggetti delle sue sagome luminose dall'immaginario degli anni Cinquanta: Pin Up in pose rétro, ballerini danzanti, sportivi in movimento, memori del mito della velocità dei padri futuristi. Ma anche e soprattutto le celebri Fiat 500 e le Vespe con coppie di innamorati stretti in un abbraccio, eco di una tradizione tutta italiana che affonda le radici anche nel mondo cinematografico.

La vespa, emblema di libertà e spensieratezza, si fa motore pulsante del fremito della vita, incessante, accesa e viva nel suo eterno divenire che è insieme accadimento e passione. Questa flânerie contemporanea dal sapore pop, alla ricerca di fervide emozioni, incarna l'arte di rimanere accesi: arte che vince il buio con la propria tempra sfolgorante, rivolta ad un presente che si confonde col futuro.

Con Marco Lodola il Futurismo si combina con la Pop Art, generando il movimento totalmente nuovo del Nuovo Futurismo: i suoi personaggi, in quanto provenienti dal mondo dei mass media, della musica e della pubblicità, richiamano i soggetti della Pop Art: da quelli di Andy Warhol, derivati dalla cultura di massa americana, alle sagome senza volto di Tom Wesselmann e Allen Jones. Ed è proprio la mancata caratterizzazione fisiognomica che rende attiva la partecipazione di chi guarda: allo spettatore è conferito il potere di soggettivare l'opera d'arte in tutta libertà, assegnando le sembianze che preferisce alle iconiche e misteriose silhouette.

Attraverso il neon, la luce si fa materia plastica e medium comunicativo, l'opera è posta in relazione diretta con lo spazio che la circonda, generando molteplici effetti sull'ambiente e sulla psiche. Le istallazioni lodoliane non si limitano a sostare nei tradizionali luoghi dedicati all'arte, quali musei o gallerie, ma trovano spazio anche nei paesaggi urbani, esaltando la bellezza delle piazze in cui vengono accolte e creando in notturna un effetto scenografico fortemente suggestivo e di notevole impatto visivo.

In un'ottica di simultaneità fra tempo artistico e tempo dell'osservatore - l'opera si realizza quando illuminata davanti a chi osserva – riusciamo a sentire il rombo automobilistico ed il frastuono della metropoli nella quale si fa strada, evocata in tutto il suo inesauribile movimento, brulicante di folla, passi, voci, musica, automobili, vita che accade. Il motore si accende, la vespa è pronta per partire, anzi è in partenza, davanti ai nostri occhi incantati, illuminata da un'intensità e da un bagliore cromatico portatori di una veemenza energetica in grado di aumentare il battito del nostro cuore. L'adrenalina di un romantico viaggio soddisfa così l'esigenza di trasmettere emozioni, bellezza, amore, scortandoci verso un mondo che non si ferma mai, colorato, creativo e pieno di magia in cui l'arte trova una luce per illuminarsi ancora”.

Info
Contemporanea Galleria d'Arte di Bari – via N. Piccinni, 226
orari: Martedì - Venerdì ore 15.30 – 20:30
Sabato e Domenica ore 10:30 – 20:30
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I Finanzieri della Compagnia di Monopoli, nei giorni scorsi, in due distinte operazioni, hanno individuato e sequestrato, nel comune di Polignano a Mare (BA), aree protette da vincolo paesaggistico, adibite a parcheggio per auto e camper.

Dagli approfondimenti svolti, è emerso che i terreni in questione - per complessivi mq 15.000 - rientrano in una zona definita “di notevole interesse pubblico” sia dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale che dal Piano Regolatore Comunale, per i quali è previsto che qualsiasi opera di trasformazione sia soggetta a stringenti vincoli procedurali ed autorizzativi.

All’esito delle attività, quattro soggetti - gestori delle aree parcheggio ed esecutori materiali degli interventi - sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Bari per i reati ambientali di “deturpamento di bellezze naturali”, realizzazione di opere su zone di interesse paesaggistico ed “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”. Gli stessi infatti, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero provveduto a creare le aree a parcheggio (estirpando la vegetazione, abbattendo i muretti a secco, realizzando strutture per l’illuminazione e piazzole in cemento) non osservando, peraltro, l’ordine notificato dall’Autorità comunale di cessare le attività di trasformazione dei terreni sottoposti a vincolo.

L’operazione delle Fiamme Gialle pugliesi è stata eseguita nell’ambito di servizi di vigilanza e di polizia ambientale che hanno come obiettivo primario la salvaguardia dell’integrità e della conservazione del patrimonio paesaggistico italiano.

Dalle prime ore di questa mattina, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica denominata convenzionalmente “Curatores Viarum”, stanno dando esecuzione a un provvedimento di natura cautelare reale - emesso dal G.I.P., Dott.ssa Paola Angela De Santis, su richiesta dei Pubblici Ministeri Dott. Roberto ROSSI e Dott. Giuseppe DENTAMARO - con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità liquide, beni mobili ed immobili per un valore di circa 20 milioni di euro nei confronti di 7 soggetti.

Secondo l’ipotesi accusatoria agli indagati vengono contestati, a vario titolo, gravi reati contro la Pubblica Amministrazione e, in particolare, quelli di corruzione, di frode nelle pubbliche forniture, di turbata libertà degli incanti, nonché reati fallimentari.

La complessa attività di polizia economico-finanziaria sviluppata dalla Compagnia di Monopoli, avviata nel 2016, trae origine da esposti presentati sulla “mala gestio” della “res pubblica” dei comuni di Conversano e Triggiano, i quali avevano prospettato forti dubbi sulla liceità della gara d’appalto aggiudicata ad una s.r.l. triggianese operante nel settore della raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani.

I preliminari accertamenti investigativi hanno permesso di appurare come l’amministratore unico, nonostante la società avesse una consistente esposizione debitoria con il fisco per oltre 50 milioni di euro, fosse riuscito a mascherarla, ai fini della partecipazione ai bandi di gara, con il ricorso a frequenti rateizzazioni del debito tributario.

Infatti, le cartelle di pagamento notificate all’impresa appaltatrice venivano puntualmente dissimulate da provvedimenti di rateazione che consentivano di superare la qualificazione giuridica della “definitività” delle gravi violazioni fiscali e quindi la non “menzione” negli archivi della società di riscossione, tramite i quali l’Agenzia delle Entrate effettua le interrogazioni necessarie per il rilascio della certificazione ai fini della normativa sugli appalti.

In realtà la maggior parte di tali rateazioni non venivano onorate, ma la società conservava i requisiti previsti dal Testo Unico sugli Appalti, necessari per l’aggiudicazione delle gare pubbliche, che non sarebbero mai avvenute se non grazie alla compiacenza di diversi pubblici ufficiali che hanno intenzionalmente pilotato le procedure in favore della società, omettendo i necessari controlli preventivi diretti alla verifica dei titoli.

L’attenzione delle indagini è stata richiamata anche da un’altra vicenda avvenuta prima dell’aggiudicazione illegittima della gara d’appalto alla citata società triggianese, poiché quest’ultima aveva in corso, con il comune di Conversano, un lungo contenzioso giudiziale e stragiudiziale riguardante il mancato versamento del c.d. “ristoro ambientale” destinato al suddetto comune ospitante la nota discarica di contrada Martucci.

Ponendosi, quindi, la società contemporaneamente quale debitrice e neo aggiudicatrice, si creava un conflitto giuridico che le avrebbe impedito la sottoscrizione del contratto d’appalto; una situazione che veniva solo apparentemente risolta con la proposta di rateazione del debito tributario mediante la presentazione di una polizza fideiussoria a copertura del debito rateizzato, che è risultata successivamente falsa.

Il prosieguo delle indagini - supportate dalle intercettazioni telefoniche e telematiche e corroborate anche da evidenze documentali - ha permesso di scoprire, grazie ad una operazione di fitto del ramo d’azienda, il subentro negli appalti in corso, per un valore di oltre 100 milioni di euro, di una società di nuova costituzione controllata dalla menzionata s.r.l. triggianese.

Tra le varie ipotesi di reato accertate vi è quella di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio contestata a un pubblico ufficiale che, oltre ad aver assegnato illecitamente alla società un affidamento sotto soglia nel comune di Cellamare, ha omesso i dovuti controlli sulla carenza del servizio giornaliero d’igiene urbana con contestuale mancata applicazione delle penali previste, a fronte di una utilità economica, ottenuta da un responsabile della neo società appaltatrice.

Le attività di servizio hanno visto impegnati nella fase esecutiva finanzieri dei Comandi Provinciali di Bari, Lecce e Cosenza.

Continua, pertanto, incessante l’azione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari – in stretta sinergia con la locale Procura della Repubblica – a contrasto degli sprechi di denaro pubblico e dei reati contro la Pubblica Amministrazione, anche al fine di garantire il rilancio dell’economia duramente provata dalla crisi pandemica tuttora in atto.

Si respira arte in Puglia e in particolare tra l'asse Foggia - Bari. La Contemporanea Galleria d’Arte presenta le opere del maestro Pino Procopio, una mostra voluta dal gallerista foggiano Giuseppe Benvenuto.

Presentazione a cura della dott.ssa Sara Maffei.

Dal 30 ottobre al 30 novembre 2021, presso la Contemporanea Galleria d'Arte di Bari, sarà possibile ammirare la produzione artistica del maestro Pino Procopio, uno degli artisti più significativi del panorama contemporaneo. La mostra è curata dal gallerista Giuseppe Benvenuto ed accoglie più di 30 esuberanti illustrazioni, all'insegna di un'evasione onirica dal sapore fiabesco.
Dopo un esordio artistico in terra Calabra, è a Roma che l'artista delinea nitidamente la fisionomia del proprio linguaggio, maturando uno stile singolare tale da renderlo inconfondibile. Bizzarri, eccentrici e sgargianti, i personaggi che albergano le tele del maestro risaltano all'occhio per il loro vigoroso dinamismo cromatico, declinato nelle diverse intensità delle tinte accese.

Esseri stravaganti e pregnanti di energia visionaria, le creature dell'artista si manifestano entro un'atmosfera sospesa, collocandosi fuori dal tempo e dallo spazio. Si tratta di un tempo interiore, al di là del presente. Un tempo dell'immaginazione, il trionfo del sogno. Altresì lo spazio è modulato sulle corde di un'intonazione sognante, lasciando emergere la densità di un mondo utopistico, morbido, avvolgente.
In questo universo immaginifico si staglia la presenza del regno animale: piccole rane, pesciolini, gatti, cavalli, cani, maialini e serpenti permeano le tele, fino a compenetrare le figurazioni, dando vita a raffigurazioni ibride dal gusto fantastico. Con fare giocoso, il maestro inventa la sua la magia onirica: incontriamo un uomo dall'occhio a forma di pesce intento a galoppare un cavallo, delle rane che si allenano, piccoli personaggi che fluttuano nell'aria, bizzarre coppie di innamorati, musicisti che navigano mari dentro barchette di carta ed esseri umani con teste di volatili.

Lo sguardo è ampio e proiettato all'apertura: si apre alla diversità e alle molteplici possibilità del reale, lasciando spazio alle categorie del bizzarro, del deforme e del mostruoso. L'arte di Procopio accoglie il brutto, e lo fa in maniera gentile, lo abbraccia, addolcendone coloristicamente le disarmonie e trasformandolo in buffo: è un deforme innocuo, di cui non si ha paura, sgombro da ogni parvenza di minaccia. È un brutto che non turba, anzi ci invita a fare la sua conoscenza, destando curiosità.

È la corsa a briglie sciolte della fantasia che conduce al delizioso mondo dell'infanzia, imperfetto ma felice. Così com'è felice la sensazione di leggerezza che ne deriva e che consente allo spettatore di tornare un po' bambino, osservando da vicino i dolci sogni, frutto dell'animo poetico del pittore.

GIORNI e ORARI

Martedì - Venerdì ore 15.30 – 20:30
Sabato e Domenica ore 10:30 – 20:30
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contemporanea Galleria d’Arte
FOGGIA, viale Michelangelo al civico 65.
BARI, via Nicolò Piccinni, 226.

Al Politecnico di Bari la tappa finale di Nobìlita 2021. Tre città, da nord a sud, per raccontare l’Italia del lavoro. Ottanta speaker, tavole rotonde, monologhi ispirazionali in difesa di una Nuova Cultura del Lavoro.

Ancora un’edizione dal vivo per Nobìlita, l’unico festival nazionale dedicato alla cultura del lavoro. Giunto al quarto anno, nelle prime due tappe appena concluse a Ivrea e Imola è già stata portata sul palco tutta l’attualità che ha segnato gli ultimi mesi: finalità di Nobìlita è sempre quella di rimettere seriamente il tema del lavoro al centro dell’informazione e dei dibattiti nazionali.

Nobìlita è organizzato ogni anno da FiordiRisorse - la business community premiata nel 2008 da LinkedIn come “Best practice italiana” a cui aderiscono in oltre 8.000 tra manager e aziende per condividere competenze e networking di alto livello - e SenzaFiltro - il giornale della cultura del lavoro, edito da FiordiRisorse.

Su esplicita richiesta dei Sindaci di Ivrea e Imola e del Rettore del Politecnico di Bari quest’anno il Festival si è moltiplicato per tre, visitando tre aree geografiche del Paese molto diverse fra loro per meglio interpretare i cambiamenti già in atto nel mondo del lavoro. Il 17 e 18 settembre in Officina H ad Ivrea Città Industriale del XX secolo e Patrimonio Unesco, il 24 e 25 settembre all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e il 26 Ottobre prossimo al Politecnico di Bari: 80 speaker tra panel, tavole rotonde e monologhi ispirazionali in stile TedX (quelli che Nobìlita chiama i suoi “JobX”, 20 minuti di pensiero in forma teatrale).

Proprio al Politecnico di Bari si chiuderà martedì 26 ottobre il viaggio 2021 di Nobìlita con un’intera giornata dedicata all’orientamento professionale riletto in un’ottica originale e troppo spesso trascurata dai media e dalla politica nazionale: l’ottica del Sud.

“È fondamentale che dentro le Università si parli di lavoro e si costruiscano messaggi e progetti concreti. Questa edizione 2021 di Nobìlita è stata costruita passo passo insieme a due Comuni, Ivrea e Imola, e al Politecnico di Bari e un festival pensato così non può che restituire ai territori l’impegno degli enti e delle istituzioni, oltre che di FiordiRisorse e SenzaFiltro.

In particolare, a Bari metteremo l’accento sulle enormi potenzialità di questa regione che da decenni offre umane risorse verso le regioni più industrializzate. Dobbiamo fare proprio un’inversione di paradigma iniziando a pensare al lavoro non come privilegio di poche aree italiane ma come unico territorio nazionale che si muove nella stessa direzione”, spiega Osvaldo Danzi, Presidente di FiordiRisorse.

“La tappa di Nobìlita a Bari è la naturale prosecuzione dell’impegno con cui SenzaFiltro racconta ogni giorno le notizie del lavoro, mettendo al primo posto le geografie italiane, tutte. Tra il 2018 e il 2019 avevamo viaggiato con la redazione dentro un lungo reportage che ci aveva fatto visitare otto grandi regioni italiane per mappare la cultura del lavoro nei diversi territori: la sosta in Puglia era stata sorprendente. Avevamo titolato “Puglie parallele”. Siamo curiosi di parlare questa volta con i giovani, con il Politecnico e con le istituzioni per aprire lo scenario del prossimo decennio partendo dalle nuove generazioni messe a dialogo col mondo del lavoro e delle imprese. I festival cittadini, del resto, servono a questo: mettere in piazza il pensiero per guardare insieme e fare un passo in avanti”, sono le parole di Stefania Zolotti, Direttrice Responsabile di SenzaFiltro.

“Il Politecnico di Bari, per scelta strategica – afferma il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino - rivolge particolare attenzione al mondo del lavoro e alle intersezioni fra la domanda delle aziende di giovani laureati e la formazione più adatta a favorire e velocizzare opportunità di lavoro ai nostri studenti. Tale attenzione, è stata confermata anche dai positivi dati del XXIII rapporto Almalaurea 2021: il tasso medio di occupazione dei laureati di secondo livello del Politecnico a cinque anni dal conseguimento della laurea è pari al 94,1%.

La nostra ambizione è quella di favorire sempre più uno sviluppo del territorio ricco di potenzialità e peculiarità attraverso una partecipazione attiva e di servizio d'alto profilo. Una formazione aggiornata, di qualità, aderente alle necessità di imprese pubbliche e private – conclude Francesco Cupertino - costituisce ricchezza e futuro non solo per il nostro Politecnico, ma per l'intero territorio nazionale”.

L’EVENTO
La mattinata del 26 ottobre sarà dedicata dalle 9.00 alle 13.00 al Career Fair del Politecnico di Bari; alle 11.00 il workshop di Osvaldo Danzi: “Linkedin è il social migliore per il tuo lavoro: ma sai usarlo?”.

Nel pomeriggio: dalle 15.00 alle 16.00 si presentano sul palco le imprese coinvolte nel festival e dalle 16.00 alle 18.00 il panel sopra descritto.

Ospiti sul palco del Politecnico di Bari, per il panel dal titolo “La bussola del lavoro punta a Sud” in programma dalle 16 alle 18 di martedì 26 ottobre; saranno:

Francesco Cupertino (Rettore del Politecnico di Bari), Mariangela Turchiarulo (Professoressa e Delegata all’orientamento del Politecnico di Bari), Antonio Decaro (Sindaco di Bari), Marco Scippa (HR Director  Angel Company), Marina Mastromauro (AD Granoro), Mariarita Costanza (AD Everywhere Tew), Cecilia Stallone (HR Manager Barili), Monica Abbinante (Navigator Anpal Servizi), Daniele Manni (Docente di imprenditorialità giovanile), Marco Leo (Fondatore di Liferay Commerce), Lucio Zanca (Docente Università di Bologna). Moderatore Enzo Tamborra, firma di Repubblica Bari oltre che nome e volto prestigioso di Telebari.

Questi i temi portanti dei panel di Nobìlita 2021 nelle tre tappe, costruiti intorno al filo rosso della cultura italiana del lavoro dopo il Covid e mettendo al centro la scuola, l’etica, le geografie del lavoro, il sociale, i giovani, le competenze, un nuovo senso del tempo.

Come cambieranno le città?
Saranno capaci i grossi centri urbani – e Milano in particolare – a rispondere ai grandi cambiamenti a cui sono chiamati per recepire le nuove esigenze dei lavoratori?

Anche la nuova cultura del lavoro si inserisce dentro questa fase evolutiva urbana in chiave non soltanto economica ma soprattutto sociale e relazionale. Dal commercio all’industria, dall’architettura ai trasporti, dallo smartworking ai lavori da remoto in varie forme, lo sguardo sulle città consente di interpretare nuovi atteggiamenti e nuove politiche. Oppure si prospetta un ritorno schizofrenico alla “vecchia normalità”?

Sicurezza
Nell’anno del lockdown sono aumentati gli incidenti e le morti sul lavoro. Nel primo trimestre del 2021 c’è già un incremento rispetto all’anno precedente. Incidenti come quelli del Mottarone o di Luana d’Orazio sono l’evidenza di un sistema industriale troppo attento ai fatturati e meno alla sicurezza dei propri operai. La sicurezza sul lavoro non può più essere ridotta alla tragedia del giorno ribattuta sui media locali e nazionali o ai dati che ciclicamente ricordano il livello di guardia ancora troppo basso nel nostro Paese. Senza cultura dentro le aziende, i passi sono ancora troppo corti e poco funzionali così come non è possibile che la sicurezza sui luoghi di lavoro sia solo considerata un costo.

Competenze giovani o giovani competenze?
Si parla tanto di “reskilling” e di nuove competenze, ma intanto le aziende investono pochissimo sulla formazione e nelle scuole è assente qualsiasi contatto con le imprese e con il mondo del lavoro in generale. Serve una riconsiderazione generale dato che i responsabili HR, così come le agenzie interinali e le società di selezione, sono sempre più consapevoli della necessità di mappare le competenze e avviare progetti di cosiddetto reskilling e upskilling - intendendo il processo di apprendimento di nuove competenze in modo da poter svolgere un lavoro totalmente o parzialmente diverso o - per adeguare rapidamente le conoscenze. Non si tratta solo di tecnologia ma anche di valorizzazione del capitale umano, per permettere alle persone di cambiare logica e mentalità.

Piattaforme Digitali
Hanno ormai un ruolo importante e sono insostituibili. Amazon, Facebook, Google, per non parlare delle piattaforme legate alla GIG economy dei “lavoretti”. Che futuro stiamo costruendo e che ruolo avranno dal punto di vista giuridico, economico ed etico i grandi colossi del digitale?

Dietro la cultura delle piattaforme si nascondono meccanismi e dinamiche di cui la privacy è solo la punta dell’iceberg: ciò che si ignora è che l’epoca delle piattaforme ci chiama innanzitutto alla responsabilità individuale e che viviamo un tempo unico nel suo genere per tutti gli strumenti a disposizione nel prendere scelte legate alla nostra vita privata, professionale e relazionale. Il 2020 è stato l’anno della presa di coscienza: gli Stati non sono più in grado di governare la complessità.
 
Lavoratori Introvabili: siamo sicuri?
I giornali ne hanno parlato per tutta l’estate, ma è già da molto tempo che gli imprenditori e le associazioni di categoria si lamentano di non trovare personale qualificato. Qual è la verità? Ad una verifica approfondita che SenzaFiltro conduce da diversi anni tramite fact checking, la verità è che molte delle aziende che si lamentano di fatto non attivano processi di selezione del personale, non pubblicano annunci e offerte di lavoro, non investono sulla ricerca. Intorno ai temi delle assunzioni e della disoccupazione italiana circola ancora, purtroppo, troppa disinformazione che finisce per distorcere la realtà soprattutto in alcuni settori economici quali il turismo, la ristorazione, l’accoglienza.

Carceri: le nuove aziende
Come è strutturato l’ambiente lavorativo all’interno del carcere? Poco o nulla si sa di queste realtà, quasi tutti crediamo che i detenuti vivano a spese degli italiani che li mantengono attraverso le tasse. Invece il lavoro si svolge anche dentro le carceri, soprattutto tramite progetti di investimento da parte di aziende che stanno scegliendo di non delocalizzare più all’estero e di utilizzare invece spazi, risorse e sgravi fiscali messi a disposizione dal Ministero della Giustizia e dalle carceri stesse: cresce così anche il valore sociale di reinserimento dei detenuti stessi.

I JobX 2021, interviste e monologhi sul mondo del lavoro, sono stati affidati a Paolo Benanti (francescano, Docente di etica delle tecnologie all’Università Gregoriana), Domenico de Masi (sociologo), Francesco Zambon (ricercatore, ex funzionario OMS), Bruno Giordano (Magistrato, Direttore dell’Istituto Nazionale del Lavoro, Eugenio Sideri (drammaturgo e regista), Piero Dorfles (giornalista e conduttore di “Per un pugno di libri”), Diego Alverà (scrittore e storyteller), Federica Angeli (giornalista d’inchiesta sotto scorta).

info: www.nobilitafestival.com

È stata una partita audace tra le due formazioni, altalenante per il gioco ma con molte occasioni del Bari per chiudere la partita. Il Foggia ha sofferto, anche per alcune lacune che Mister Zeman deve rivedere in fase difensiva e rientro a centrocampo. Al San Nicola termina 1 a 1 la decima giornata del campionato italiano di Serie C 2021/22, gara di andata, che ferma un Bari in netta corsa in vetta e che spinge il Foggia nelle zone medie alte.

Primo tempo sottotono, con un Foggia che subisce le incursioni dei baresi e che non riesce a dipanare la matassa a centrocampo, autostrada per i padroni di casa. Svarioni in sede difensiva e poca attenzione alle ripartenze dei galli biancorossi. Occasioni perse non concluse a rete che hanno caratterizzato un Foggia audace ma non del tutto rifinitore. Il Bari ci crede e al 43esimo con Maita dopo una confusa azione davanti la porta difesa da Alastra va in vantaggio e chiude la prima metà della gara. Bari 1 - Foggia 0.

Ripresa più audace dei satanelli che, pur rimanendo larghi e pronti a sferrare il colpo, concedono ai padroni di casa spazi pericolosi. Alastra ci mette più volte una pezza e vola su conclusioni destinate a varcare la linea di porta. Zeman incita i suoi a essere sempre attivi e non fermarsi, pur sapendo del pericolo in agguato. Il Bari ci prova e per un soffio non chiude il match. I rossoneri ci credono, sembrano più consistenti e Ferrante con un missile al 70esimo in diagonale alla sinistra di Frattali sigla il pareggio con un grande goal. Zeman lo festeggia e lo abbraccia a bordo campo. Bari 1 - Foggia 1. La partita si fa un po' nervosa. Si sente il derbyssimo di Puglia. Sul campo falli di ostruzionismo da entrambe le parti, che temono il raddoppio, e volano anche qualche parole di troppo. Tuttavia il fair-play vince su tutto e tra mano tese per far rialzare l'avversario e sorrisi, il sig. Matteo Gualtieri di Asti lascia correre. Tra applausi e abbracci termina la partita.

Il Foggia in classifica si porta a 16 punti, terza in classifica, quarta in quella avulsa a +4. Il Bari prosegue il suo cammino a 24 punti, sempre più assetato di vittorie e distanze dalle inseguitrici. In questa gara il Foggia ha dimostrato carattere. C’è, comunque, da lavorare e affinare le conclusioni che oggi si sono dimostrate non del tutto consistenti. Zeman a fine gara è parso soddisfatto, definendola buona tra le due squadre «Il Foggia ha fatto bene». Non nasconde che deve osare di più, anche se oggi i suoi calciatori hanno provato qualcosa di più senza riuscirvi. La squadra, per il boemo, ha dimostrato che vuole vincere e contro il Bari è stata una prova positiva pur con giocate non terminate correttamente.  Infine si esprime su Ferrante affermando che può fare tanti goal, e ammette che oggi lo ha fatto giocare arretrato. Sicuramente nelle prossime gare Zeman lo proverà più in avanti.

Sugli spalti solo tifosi baresi, per il divieto di trasferta (per ordine pubblico dalla Prefettura di Bari) per i supporters foggiani. La partita, tuttavia, è stata seguita in diretta su RAI Sport, ma non è la stessa cosa di seguirla sugli spalti. Peccato, sarebbe stata una festa di colori, di tifo, di incitamento a una squadra che pare abbia  ingranato la marcia zemaniana. Non corriamo troppo e attendiamo il campo.

Il Tabellino

BARI (4-3-1-2): Frattali; Pucino (86' Belli), Terranova, Gigliotti, Ricci; Mallamo, Maita, D'Errico (69' Bianco); Botta (86' Citro); Cheddira (72' Simeri), Marras (72' Antenucci). All. Mignani

A disp.: Polverino, Plitko, Celiento, Di Cesare, Lollo, Mazzotta, Paponi.

FOGGIA (4-3-3): Alastra; Garattoni, Sciacca, Girasole, Nicoletti (42' Martino); Rocca, Petermann, Gallo (57' Ballarini); Merola (57' Merkaj), Ferrante, Curcio (78' Rizzo). All. Zeman

A disp.: Volpe, Di Pasquale, Maselli, Vigolo, Garofalo, Di Jenno, Tuzzo

Marcatori: 43' Maita (B), 70' Ferrante (F)
Ammoniti: 35' Marras (B), 40' Sciacca (F)
Arbitro: Matteo Gualtieri di Asti
Assistenti: Cosimo Cataldo di Bergamo e Khaled Bahri di Sassari
Quarto uomo: Paolo Bitonti di Bologna
Recupero: 3'-3'

 

Mercoledì 27 ottobre alle ore 11.00 la storia della Puglia è protagonista dell’incontro volto ad approfondire la conoscenza dei Costituenti in Puglia. Il Consiglio Regionale della Puglia ha promosso la pubblicazione del volume “I Costituenti in Puglia 1946 – 1948” di Gero Grassi, Alberto Maritati e Gianvito Mastroleo, ed. Milella.

Il testo ha l’obiettivo di ricordare il clima sociale, culturale e politico, accanto all’impegno umano dei 31 Costituenti pugliesi che hanno partecipato alla redazione della Carta Costituzionale e dei Consultori del Regno che prepararono il Referendum e le elezioni del 2 giugno 1946. 
Saranno presenti i tre autorevoli autori per raccontare le vicende di cui spesso hanno avuto cognizione dai diretti protagonisti.
L’incontro è moderato da Anna Vita Perrone, Dirigente della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale, che ha coordinato la realizzazione della pubblicazione all’interno della linea editoriale del Consiglio regionale della Puglia “Leggi la Puglia”.
Le conclusioni sono affidate a Loredana Capone, Presidente del Consiglio regionale della Puglia.
Saranno presenti in Aula i Consiglieri regionali, i Sindaci dei Comuni che hanno dato i natali a uno dei Costituenti o dei Consultori, degli studenti del Liceo Eistein – Da Vinci di Molfetta, una rappresentanza di Docenti delle scuole superiori pugliesi.
Ingresso su invito. L’iniziativa si svolgerà presso l’Aula Consiliare del Palazzo del Consiglio Regionale della Puglia, in via Gentile n. 52, a Bari, nel rispetto delle norme anti-Covid e in piena sicurezza. Per l’accesso all’evento sarà necessario essere muniti di Green pass, secondo le disposizioni vigenti.
L’evento sarà anche trasmesso in diretta streaming all’indirizzo https://conferenza.consiglio.puglia.it/COSTITUENTIDIPUGLIA 
e sulla pagina Facebook  https://www.facebook.com/consiglioregionalepuglia offrendo così la possibilità a tutte le scuole e a tutti gli interessati di seguire l’evento.
Per informazioni: email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank"> comunicazione@consiglio.puglia.it – tel. 080 540 5683.
L’obiettivo della linea editoriale, approvata con delibera n. 151/2018 dell’Ufficio di Presidenza, è quello di valorizzare la Puglia, il suo territorio, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, nonché l’Istituzione consiliare stessa.
Tutte le pubblicazioni sono edite, oltre che in formato cartaceo, anche in formato digitale scaricabile gratuitamente sul sito di Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio regionale della Puglia, al link  https://biblioteca.consiglio.puglia.it/linea-editoriale-leggi-la-puglia-.  Si assicura così la condivisione e la fruibilità dei contenuti ad un ampio pubblico.
Il Consiglio regionale della Puglia farà pervenire copia omaggio della pubblicazione a tutte le scuole superiori pugliesi e alla biblioteche. 
Il libro
Un libro concepito per le scuole e gli studenti. Un libro che parla alle persone delle persone.
La vita, le idee e le iniziative sostenute dai 31 Costituenti pugliesi e dall’unica donna pugliese, eletta nel collegio di Napoli – Caserta.
Il racconto delle azioni delle persone che hanno scritto le regole di una nazione libera, democratica, antifascista, che vuole vivere in pace e senza alcuna violenza.
Senza retorica ed apologia, ripercorrendo le tappe dalla nascita dell’Italia repubblicana, pagine che guardano a ieri, propongono un domani migliore e una chiave di lettura per l’attualità.

Gli autori

Gero Grassi nasce a Terlizzi (Bari) il 20 aprile 1958.
- In servizio presso la Regione Puglia dal 1° marzo 1979, attualmente è Funzionario della Regione Puglia - Settore Biblioteca e Documentazione del Consiglio Regionale.
- Giornalista pubblicista, ha scritto 55 libri, molti dei quali su Aldo Moro.
- Nel 1989 è primo eletto al Consiglio Comunale, nel 1990 Sindaco di Terlizzi e Presidente Assemblea Intercomunale ASL BA-5.
- Nel 1995 è Dirigente provinciale Enti Locali del PPI, poi Segretario provinciale (1999).
- Segretario Provinciale della Margherita Bari (2002) e Segretario Regionale Margherita Puglia (2004). Assume la Responsabilità nazionale del Settore Sanità dal 1° agosto 2006 al 24 ottobre 2007 e nel 2006 entra nell’Esecutivo nazionale della Margherita.
- Nel 2003 e 2004 è Assessore esterno al Comune di Gravina di Puglia, poi a Terlizzi.
- Nel 2006 è eletto alla Camera per la XV Legislatura e Componente Commissione Affari Sociali (Sanità).
- Rieletto alla Camera nel 2008 (XVI), svolge il ruolo di Vicepresidente della Commissione Affari Sociali (Sanità).
- Responsabile Nazionale Sanità del Partito Democratico, dal 21 gennaio 2008 al 12 luglio 2008.
- Rieletto alla Camera nel 2013 (XVII), dopo aver vinto le primarie è Vicepresidente del Gruppo PD con delega al caso Moro e componente Commissione Affari Sociali (Sanità) e della Commissione di Vigilanza Rai. Propone la legge istitutiva della II ‘Commissione d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro’ ed è componente della stessa Commissione. Dal 2014 tiene in Italia 980 incontri per raccontare la verità sul caso Moro. 
- Ha curato per l’Istituto “Don Luigi Sturzo” di Roma la ricostruzione storica dell’Archivio della Democrazia Cristiana di Terra di Bari dal 1952 al 1995.

Gianvito Mastroleo, avvocato, socialista, è Presidente dell’Ammi¬nistrazione Provinciale di Bari dal 17 ottobre 1976 al 16 aprile 1982, Consigliere comunale di Conversano dal 1965 al 1984, Consigliere pro¬vinciale di Bari dal 1975 al 1984, Presidente della Fondazione Giuseppe Di Vagno (socialista, nato a Conversano il 12 aprile 1889, ucciso a Mola di Bari il 26 settembre 1921, primo Deputato vittima della violenza fascista). 
Gianvito Mastroleo, attraverso la Fondazione Di Vagno, ha raccolto, accanto al materiale storico del Deputato trucidato, parte della copiosa documentazione di alcuni politici pugliesi, oggi a disposizione degli stu¬diosi. Tra gli altri Gaetano Salvemini, Donato Jaja, Nicola Rotolo, Vitan¬tonio Lozupone, Beniamino Finocchiaro. 

Alberto Maritati, magistrato, è Senatore della Repubblica dal 30 giugno 1999, quando entra in Senato in occasione delle elezioni suppleti¬ve, al 2013. Per il Partito Democratico della Sinistra, per i Democratici di Sinistra ed il Partito Democratico. 
Sottosegretario di Stato all’Interno nel I e II Governo D’Alema dal 4 agosto 1999 al 25 aprile 2000. Sottosegretario di Stato alla Giustizia del II Governo Prodi dal 17 maggio 2006 all’8 maggio 2008. 
Da magistrato, Maritati realizza, in quanto pretore di Otranto, il recu¬pero della Cavtat nel canale di Otranto. Ora ha pubblicato, per il Con¬siglio Regionale della Puglia, un bellissimo libro riepilogativo dell’intera vicenda. Cosi come nel 2019 ha pubblicato, sempre per il Consiglio Re¬gionale, il volume ‘Conoscere la Costituzione Italiana’. Un percorso gui¬dato’. Da giudice istruttore a Bari, istruisce il primo grande processo alla Sacra Corona Unita. Conduce anche l’inchiesta sui ‘nastri d’oro’ e quella sulle infiltrazioni criminali nella vita politica ed economica barese. Infine diventa Procuratore Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia sino a giugno 1999. 
Nel 1979 Maritati è candidato del Partito Socialista alla Camera, ri¬sultando primo dei non eletti nel collegio Lecce-Brindisi-Taranto con 24.295 preferenze, dopo Claudio Signorile con 50.949 e Damiano Potì con 24.384 preferenze, eletti. Nel 2002 è candidato sindaco a Lecce. Sconfitto dalla Senatrice del Centrodestra Adriana Poli Bortone, svolge il ruolo di consigliere comu¬nale sino al 2007.

A 100 anni dalla morte del deputato socialista Giuseppe Di Vagno, nato nel 1889 a Conversano (BA), la fondazione che porta il suo nome, nella sua città natià, oggi 25 settembre 2021, ha voluto ricordare l’assassinio avvenuto a Mola di Bari, il 25 settembre 1921, per mano del regime fascista.

A presenziare la cerimonia c’era il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, aprendola di fatto.

Nell’occasione il professore Paolo Bagnoli, direttore della Rivista storica del Socialismo, ha tenuto la lectio magistralis sul tema "L'assassinio di Giuseppe Di Vagno per l'Italia di oggi" per "ripensare quel tempo cruciale e terribile della storia nazionale e perché la personalità e il martirio del deputato poco più che trentenne può aiutare i contemporanei, soprattutto le giovani generazioni, a rafforzare e ritrovare quella passione civile che è il nutrimento essenziale di ogni libertà".

Alla cerimonia erano presenti alte cariche, civili e militari, dello Stato Italiano, i sindaci dei comuni di Conversano e Mola di Bari, il sindaco della città metropolitana di Bari, Antonio Decaro, anche come presidente Anci, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, cui di seguito si riporta l’intervento.

«Signor Presidente della Repubblica,

Le porgo il saluto emozionato e grato di tutti i Pugliesi che sentono la Sua vicinanza e la Sua attenzione per una comunità che, seguendo l’esempio di Giuseppe Di Vagno, si batte ogni giorno per realizzare la grande visione democratica, della Costituzione della Repubblica italiana.

La nostra vocazione alla pace ed alla accoglienza, scaturisce naturalmente da una bellissima storia di Resistenza al nazifascismo che consentì a Giuseppe Di Vagno di intuire, ben prima dell’affermazione del fascismo, che la strada intrapresa dal Paese avrebbe portato a catastrofiche conseguenze.

Del resto la politica è previsione e costruzione del futuro, attraverso l’esame critico della Storia e il suo utilizzo come guida essenziale dell’agire politico. La sua vicinanza ai più deboli, agli sfruttati, la sua appartenenza alla componente riformista del movimento operaio, gli consentì di comprendere che le istituzioni democratiche vanno quotidianamente rinforzate e sostenute dalla pratica della democrazia, in tutte le sue forme.

Persino gli eventi che ne determinarono la morte, furono per Di Vagno una doverosa e consapevole pratica politica, fondata sulla libera manifestazione del pensiero, sull’esercizio delle libertà politiche e sulla organizzazione delle masse per opporsi alla minaccia e alla violenza che in quei tempi si stava affermando.

La Resistenza della Puglia al fascismo comincia con la sua attività politica che sprezzante del pericolo lo richiamava al dialogo, all’analisi del metodo politico come unico mezzo consentito dalla democrazia per consolidarsi e per evitare la perdita della Nazione.

Umanità profonda e politica mai disgiunte nel rapporto di apprendimento continuo dalla sofferenza del vivere di chi non possedeva niente.

Mi permetterà di ringraziare Signor Presidente della Repubblica, in Sua presenza, tutti i pugliesi e gli italiani che a partire da quel momento, intuendo ciò che stava accadendo e a rischio della propria vita, si opposero con intelligenza e consapevolezza del proprio ruolo.

Eravamo anche allora reduci da eventi epocali come la pandemia della Spagnola, la strage immensa della prima Guerra mondiale, la gravissima crisi che stava colpendo l’economia dopo le illusioni della Grande Vittoria.

Fummo sconfitti dalla irresponsabilità e dalla mancanza di consapevolezza democratica del Paese, da una monarchia incapace di comprendere cosa sarebbe accaduto di lì a pochi decenni, ma anche dalle divisioni che separavano il movimento operaio dal cattolicesimo democratico e dai liberali.

Fummo sconfitti dalla nostra incapacità di comprendere che le differenze, legittime e inevitabili tra i democratici, non dovevano, mai e in nessun caso, portare a conflitti che aprissero la strada alla più grave catastrofe politica della storia d’Italia, alla scelta della dittatura e della guerra combattuta dalla parte sbagliata.

Di Vagno fu un uomo del Sud con una visione nazionale, non troppo diversa da quella di Don Luigi Sturzo e di tanti altri intellettuali e politici che, nonostante la condivisione di visioni ed ideali, non seppero fare sintesi della loro linea politica.

La solitudine nella quale furono precipitati uomini come Di Vagno, Di Vittorio, Gramsci, Sturzo e tanti altri, è il monito più duro che dobbiamo ricordare per non ripetere gli stessi errori.

Ringrazio Gianvito Mastroleo e la Fondazione Di Vagno nel suo complesso per avere organizzato questo evento non retorico, di grande attualità, in un’Italia oggi robusta e lucida che ha però sempre bisogno di non dimenticare.

Le consegnerò oggi una Guida per così dire turistica, unica nel suo genere, realizzata in collaborazione tra Pugliapromozione e l’Ipsaic, sotto la guida del prof. Antonio Leuzzi che ringrazio.

Abbiamo individuato tutti i luoghi più importanti della storia dell’antifascismo pugliese per consentire alle giovani generazioni di riprendere le testimonianze di vita di coloro che non persero mai la speranza e la voglia di combattere per la democrazia.  

Faremo cosi vedere al mondo che la Puglia non dimentica di essere la terra di uomini e donne straordinari che in tempi difficilissimi e tristi mantennero viva la fiamma della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia.

Il compito che la comunità politica pugliese assume su di sé, qui ed oggi, davanti a Lei Signor Presidente della Repubblica e alla Storia, sarà quello di proseguire questo cammino, di non cedere mai a semplificazioni e luoghi comuni, di mantenere l’approccio riformista alla decisione politica, fondato sulla pacifica convivenza, sulla scienza, sulla diplomazia, come uniche armi per dare all’Umanità un futuro di benessere e libertà.

La Pace che noi cerchiamo Signor Presidente è una pace che passa dalla visione europeista, dalle alleanze democratiche che abbiamo stipulato dopo queste terribili esperienze, dalla collaborazione e partecipazione a tutti gli organismi internazionali che presiedono alla globalizzazione dei diritti umani, attraverso una equa distribuzione della ricchezza e delle opportunità.

Accogliamo chi chiede aiuto e asilo consapevoli di fare qualcosa per noi stessi, di migliorare in questo modo la comunità e di dare alla coniugazione tra le nostre tradizioni e quelle di coloro che accogliamo il compito di comprendere il futuro.

Giuseppe Di Vagno, oggi, è dunque vivo, presente, attuale per le decisioni che saremo chiamati a prendere nel cammino che la Storia ci metterà davanti».

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