È stata un'annata granaria appena sufficiente quella da poco archiviata. A tracciare un bilancio della campagna 2018 è CIA Capitanata, da una delle principali piazze cerealicole d'Italia, da sempre termometro del mercato nazionale. "C'è stata una produzione inferiore rispetto al 2017, soprattutto a causa del clima sfavorevole in alcune zone, ma con un elevato tenore proteico - spiega il presidente CIA Capitanata Michele Ferrandino -. Registriamo però una diminuzione delle importazioni dall'estero, conseguenza del grano rimasto invenduto nei depositi in Capitanata. Parliamo di circa 400mila quintali di grano residuo del 2016 e 2017. Ad oggi, sono arrivati un milione e mezzo di quintali di grano francese, circa un milione e quattrocentomila quintali di grano canadese, dall'Australia 1,6 milioni di quintali e 1,750 milioni dal Kazakistan. Hanno scaricato anche il messicano. L'industria molitoria giustifica le importazioni con la produzione inferiore rispetto alle esigenze quantitative, ma non è una scusa plausibile".
Il granaio d'Italia si conferma detentore della qualità che non viene però adeguatamente retribuita. "Alcuni contratti di filiera hanno tenuto, altri non hanno funzionato - continua il presidente CIA Capitanata Ferrandino - Gli accordi di filiera vanno rivisti, cercando di renderli omogenei e più flessibili. Il prezzo non soddisfa la parte agricola. Sappiamo benissimo quali costi per ettaro debbano accollarsi gli agricoltori. Riscontriamo difficoltà di vendita, c'è sempre meno richiesta di grano locale in zona. Se la musica non dovesse cambiare, consentendoci di continuare la produzione in Capitanata, a questo prezzo, in alcune zone in particolare, gli agricoltori potrebbero decidere di non seminare più. Sarebbe la fine del grano".
Non si ferma il pressing di CIA Puglia per portare la Cun del grano duro in Puglia, a Foggia, e anzi, l'organizzazione agricola rilancia. "Non vorremmo che una volta accantonata l'annata granaria, la battaglia per istituire la Cun a Foggia finisse nel dimenticatoio - afferma il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba - Sin dal primo momento ci siamo battuti per far valere la candidatura del capoluogo dauno. Però non illudiamoci che la Cun possa portare un reddito maggiore, erronea convinzione che si sta diffondendo. Non è questo il principio. Ma la Cun può garantire finalmente regole certe e trasparenza nelle quotazioni".
Dopo un'annata cerealicola poco esaltante, preoccupano anche i primi numeri di una campagna del pomodoro, partita solo il 24 luglio scorso, che rischia di rivelarsi altrettanto insoddisfacente. "Il prodotto è buono, salvo zone colpite da disastri climatici, bombe d'acqua e grandine - prosegue il presidente CIA Capitanata - Speriamo ci smentiscano le stime definitive, ma secondo le previsioni, rispetto all'anno scorso, la produzione sarà inferiore, non sufficiente per stare nei parametri di spesa che ogni agricoltore sostiene. Grazie ai contratti sottoscritti dalla "Princes Industrie Alimentari" antecedenti all'accordo, il prezzo si è mantenuto invariato, perché l'idea delle industrie era quella di abbassare il costo della materia prima".
Si prevede una produzione di 850 quintali per ettaro circa, con un calo delle rese intorno al 20%, determinato in larga parte dall'andamento climatico. Difficile coprire le spese. Il prezzo si attesta sugli 87 euro a tonnellata per il pomodoro tondo, 97 euro a tonnellata per il lungo. Un Distretto funzionante, invocato da anni da CIA Puglia, consentirebbe di ristabilire la programmazione e regole certe. "Ci lavoriamo da tempo, ma purtroppo non riesce a decollare, soprattutto per la disorganizzazione della parte industriale - conclude il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba -. Potremmo costruire un Distretto unico per dare forza al Made in Italy e innalzare il range di prezzo, affinché diventi remunerativo. Il pomodoro lungo, poi, è la nostra peculiarità, una fortuna per il Sud, e dobbiamo difenderla a tutti i costi".
Produzioni biologiche, agriturismo, olivicoltura: settori potenzialmente ancora tutti da scoprire per l'economia regionale e per quella della provincia BAT in particolare. L'agricoltura resta un settore centrale nell'agenda dello sviluppo economico del nostro territorio, dal quale le istituzioni locali e nazionali non devono mai distogliere sguardo e attenzione. In tal senso si è svolto il 7 agosto scorso un incontro a Palazzo Madama, promosso rappresentanti regionali e provinciali di Confagricoltura e coordinato dal senatore di Forza Italia Dario Damiani, con il ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio, al quale hanno preso parte anche i sindaci di Andria e Corato Giorgino e Mazzilli e il consigliere regionale Francesco Ventola. Tema specifico della giornata i danni causati alle colture, soprattutto olivicole, dalle gelate dell'inverno scorso e la necessità di interventi statali. Una ondata di freddo straordinaria che ha danneggiato circa 90 mila ettari di colture fra Bari e BAT, per un valore economico perso di produzione olivicola stimato intorno ai 300 milioni di euro e di circa 20 mila posti di lavoro. Un impatto devastante sul territorio, che richiede un intervento non solo locale ma nazionale, come il Fondo di Solidarietà, con contributi che possano favorire la ripresa produttiva. Ma l'occasione è stata proficua anche per ribadire la centralità di un comparto come quello agricolo per l'economia del nostro territorio e la necessità di politiche che siano il frutto della volontà congiunta delle istituzioni pubbliche e delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali del territorio.
“I dati Svimez certificano per il meridione l'eccellenza di comparti come le produzioni biologiche e le aziende agrituristiche: 861mila ettari al Sud rispetto ai 455mila del Centro-Nord e 29.250 operatori contro il 26mila del Centro-Nord. Cosa manca, dunque, affinché la nostra agricoltura sia un reale driver di sviluppo? – commenta il sen. Damiani - Gli studi puntano il dito sulla logistica, sulla carenza di piattaforme di distribuzione, di filiere organizzate e di forme associative, ancora troppo modeste; ma tanto c'è da fare anche per la valorizzazione dei prodotti tipici, considerato che solo il 33% di essi è registrato con marchio Dop e Igp”. Altro elemento di debolezza il sistema cooperativo, che fa registrare un fatturato di appena 1,7 milioni di euro annui contro i 10,4 delle cooperative agricole del centro-nord. “Servono politiche di intervento pubbliche e private innovative e integrate, gestite in sinergia dalle istituzioni centrali e locali. E’ questo l’impegno che come parlamentare ho il dovere di mantenere nei confronti del territorio e del settore agricolo, che rappresenta le nostre radici e merita la sua grande opportunità di crescita”.
Tutto pronto per la 9^ Edizione di “Le Stelle di Capitanata”, la manifestazione dedicata alla moda e alla musica voluta con forza ed impegno da Claudio Ruggiero, presidente dell’Associazione Apricena Cover Festival, che dal 2011 scommette sulla riuscita e vince per il successo che ottiene la manifestazione nella sua Apricena, la cittadina garganica con poco più di 13.000 abitanti, facente parte del Parco Nazionale del Gargano, nota per le numerose cave di “pietra di Apricena”. La manifestazione, sostenuta da partnership di livello nazionale come “Spettacoli ed Emozioni” si avvale della collaborazione della Maestra di musica e pianista, Annateresa D'Antuno, del Direttore Artistico, Nicola di Lullo, del Direttore di Palcoscenico, lo stilista Renzo Palazzo, già collaboratore della maison di moda “Dolce e Gabbana”.
La kermesse di musica e moda vedrà darsi battaglia per il titolo di Miss Sorriso, Miss Eleganza e Miss Capitanata, le modelle, tutte della Provincia di Foggia e supportate da una boutique della città di provenienza, Simona Maiorano da Stornara, Marica Cirillo da Orta Nova, Giovanna Beccia da Casalvecchio di Puglia, Ilaria Frasca da Poggio Imperiale, Ivana di Palma da Lesina, Rita Ferro da San Marco in Lamis, Terry Sanpaolo da San Giovanni Rotondo, Costanza Capobianco da Lucera, Maria Ramona Abbabei da Faeto, Laura delli Carri da Foggia, Roberta Pettigrosso da Torremaggiore, Isabella Notarangelo da Vico del Gargano, Annalisa Padula da Apricena, Maria Libera D’Avorio da Rodi Garganico, Sara Fanelli da San Severo e Alessandra di Vitoantonio da San Paolo di Civitate.
Alle vincitrici delle tre fasce di Miss, valutate dai giurati Claudio Cardone, ingegnere di Benevento, Grazia Mossutto, parrucchiera di San Marco in Lamis, Antonella Pertosa, estetista di Apricena, Maria Giuseppina Milone, estetista di San Severo, Matteo Iafisco, fotografo di Apricena, Mariapia Ferrazzano, studentessa di Apricena laureanda in arte e moda presso l’Università di Siena, coordinati dal Presidente di Giuria, Giacomo di Troia, artista pittore, nonché, stilista di Cattolica in Provincia di Rimini, andrà una vacanza di quattro giorni e tre notti in una delle più belle località d'Italia: l’Isola d’Ischia.
Non manca proprio nulla sul palco di “Le Stelle di Capitanata”, fatto allestire per l’occasione da Claudio Ruggiero, patron del “VANITY”, il quale ha inteso ringraziare chi ha dato un contributo organizzativo alla manifestazione, sottolineando: “Ringrazio quanti hanno collaborato e collaborano alla realizzazione di questa serata pensata nei minimi dettagli per un risultato capace di andare, come sempre, oltre le aspettative. Tanta bellezza, ma anche ottima musica per un sano divertimento, con la speranza che l’evento vada oltre la musica, perché il mio intento è quello di promuovere il territorio e dimostrare l’importanza del lavoro di squadra. Alle modelle, che, durante la sfilata, si daranno battaglia per aggiudicarsi la vacanza premio e le fasce di ‘Miss Sorriso’, ‘Miss Eleganza’ e ‘Miss Capitanata’, sotto gli attenti occhi dei sei giurati e del Presidente di Giuria, va il mio personale ringraziamento ed augurio: che vinca la migliore… Buon divertimento a tutti!”.
Emergenza caporalato, dichiarazione del sindaco di Foggia, Franco Landella, all’esito della visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini
«Il sangue versato sulle strade della nostra terra ci addolora profondamente e ci inquieta. Per l’ennesima volta ci impone di riflettere sulle cause e sulle dinamiche che sono alla base di tragedie come quelle che abbiamo tristemente registrato in questi giorni.
Agricoltura, sicurezza, politiche dell’immigrazione sono tutti aspetti di un’unica trama, tra loro connessi ed intrecciati. Perché lo sfruttamento ignobile di uomini e donne è pratica vergognosa, che si nutre della richiesta di manodopera da sottopagare che giunge dalle nostre campagne, spesso determinata da una filiera che soffoca i nostri agricoltori. Una spirale che finisce per essere alimentata da una immigrazione che nei decenni che abbiamo alle spalle è stata incontrollata e senza regole, trasformando quanti sperano e sognano un futuro migliore in un vero e proprio esercito industriale di riserva. Il tutto accompagnato da politiche dell’accoglienza ampiamente fallimentari, che hanno generato degrado ed abbandono, come dimostrano i tanti ghetti sorti sul nostro territorio, da quello di Rignano a quello allestito sulla pista dell’ex aeroporto di Borgo Mezzanone, che vanno smantellati senza indugio.
La presenza a Foggia del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è un segnale di attenzione importante, che però necessita di provvedimenti urgenti: dal potenziamento del presidio delle nostre strade alla definizione di norme e sanzioni ancora più esemplari per chi commissiona il reclutamento di manodopera da sottopagare e per chi si offre come intermediario, applicando e migliorando la legge già esistente, fino, ovviamente, alla ridefinizione di un sistema dell’accoglienza per davvero serio ed un governo dei flussi migratori realmente rigido. È questa la strada da seguire per bonificare la palude a cui si abbeverano l’illegalità diffusa e per difendere realmente la dignità del lavoro e quella umana.
Sono richieste che ho avanzato da tempo all’esecutivo nazionale e che è positivo siano in cima all’agenda del Ministro dell’Interno. Occorre però che ciascuno faccia la sua parte in una logica che collaborazione che coinvolga anche le competenze che sono in capo alla Regione Puglia. Se vogliamo sconfiggere per davvero questa piaga, dobbiamo avere il coraggio di affrontare le questioni per ciò che sono. Perché la timidezza negli interventi e nelle strategie produce esclusivamente quel limbo in cui le soluzioni immaginate non producono risultati, con la conseguenza di assistere al proliferare di sfruttamento, violenza e, purtroppo, morte.
I sindaci non possono essere lasciati soli in tutto questo, dal momento che, alla fine, è su di loro che si scaricano preoccupazioni e responsabilità, nella maggior parte dei casi senza che i primi cittadini siano in possesso delle risorse e dei poteri per operare. Non più tardi di qualche mese fa, ed ancora più recentemente nei giorni scorsi, ho dovuto firmare delle Ordinanze – con i relativi costi posti a carico del Comune, dunque dei cittadini di Foggia – per disporre lo sgombero di campi ed immobili occupati abusivamente da cittadini comunitari, penso al cosiddetto “ghetto dei bulgari” e all’immobile ex Satel.
È un peso che non possiamo più sostenere e per il quale è fondamentale che Governo e Regione Puglia facciano fino in fondo la loro parte. Con efficacia e rapidità. Senza attendere la prossima tragedia».
“L’Anpi di Capitanata aderisce alla manifestazione di Foggia indetta dai sindacati per mercoledì pomeriggio 8 agosto 2018 contro lo sfruttamento bestiale operato in agricoltura attraverso l’odiosa pratica del caporalato, che colpisce i lavoratori agricoli italiani e stranieri. L’Anpi, di fronte alla terribile tragedia che ha coinvolto nel giro di tre giorni la Capitanata, eleva la sua voce contro il dilagare delle pratiche illegali in agricoltura e anche in altri settori lavorativi che schiacciano pesantemente la dignità del lavoro e dei lavoratori, sottoponendoli a condizioni di vita intollerabili in una società moderna e democratica. Questa nuova tragedia deve indurre le autorità preposte e le forze di governo ad intensificare tutte le forme di controllo sul trasporto, sul reclutamento della manodopera, sul rispetto delle norme contrattuali e a stroncare le nuove forme di schiavismo che stanno fiorendo, soprattutto nel Mezzogiorno. Essa richiama altresì le istituzioni e i cittadini a non chiudere gli occhi di fronte a questi fenomeni e a mettere in campo tutte le più efficaci forme di solidarietà nello spirito della nostra Carta costituzionale che non ammette distinzioni di razza. L’Anpi provinciale invita tutte le proprie organizzazioni a fare tutti gli sforzi per assicurare una massiccia presenza nel solco di una consolidata tradizione”.
Sono passati più di 20 giorni da quando in via de Petra sono stati abbandonati dei pannelli presumibilmente d’amianto.
Sabato 4 agosto alcuni volontari hanno cercato di mettere in sicurezza in maniera impropria quei pannelli. Tale azione oltre ad aver messo a repentaglio la loro stessa salute e di chi era presente, ha anche rischiato di peggiorare ulteriormente la situazione, perché ricordiamo che le fibre d'amianto se inalate sono cancerogene.
La domanda che ci poniamo è la seguente: c’è qualcuno che ha chiesto a quei volontari di adoperarsi per cercare di mettere i pannelli in sicurezza? O è stato il gesto sconsiderato di chi agendo in buona fede ha cercato di tamponare le mancanze di un amministrazione che, invece di intervenire in somma urgenza, si sta adoperando come se si trattasse degli ingombranti qualsiasi? Sulla bacheca facebook dell’assessore all’ambiente Francesco Morese si legge: "per via de Petra sono stati richiesti i preventivi di spesa, propedeutici al prosieguo dell'iter tecnico amministrativo finalizzato alla rimozione del materiale da parte di ditte specializzate". Questo cosa significa? I pannelli per quanto altro tempo continueranno a #permanere in quella condizione? Siamo basiti, visto che l’assessore Morese è consapevole del pericolo se le analisi confermeranno che si tratta d’amianto.
Il 23 luglio, mediante pec, abbiamo provveduto a informare tutti gli organi dello Stato deputati a garantire la sicurezza dei cittadini. In data 27 luglio la Prefettura di Foggia ha protocollato la nostra comunicazione. Anche l' ASL su nostra segnalazione ha provveduto a inviare sollecitazione al sindaco, vigili urbani, servizio ambiente di Foggia e AMIU di accertare la natura dei rifiuti e intervenire a norma di legge.
Italia in Comune Foggia con i Consiglieri Comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura chiedono al Sindaco di intervenire con urgenza almeno per l’incapsulamento dei pannelli per impedire che continuino a costituire un pericolo per la collettività. Inoltre, urge mettere in campo tutte quelle azioni per identificare e punire chi sta trasformando alcune zone della città in discarica.
Secondo spettacolo a Volturino per la XVI edizione del Festival dei Monti Dauni, mercoledì 8 Agosto, presso il Largo della Chiesa, con “Roma - New York a/r”.
Un viaggio musicale tra l'Italia e gli Stati Uniti con un repertorio misto di evergreen della musica pop americana, come Natural Woman di Aretha Franklin o Hallelujah di Leonard Cohen e brani italiani, come Estate, E se domani, Io che amo solo te.
Protagonisti i pugliesi Beppe Delre, crooner assai apprezzato e Mara De Mutiis, voce calda e tecnica infallibile, che delizieranno il pubblico anche con dei duetti come il classico The Lady is a Tramp, originariamente interpretato da Tony Bennett.
Sul palco con loro la Daunia Small Band: Marco Contardi al pianoforte, Francesco Magistro alla chitarra, Luciano Pannese al basso e Giuseppe Sereno alla batteria.
Lo spettacolo ripercorrerà la storia della canzone italiana d’autore dagli interpreti degli anni Sessanta fino ai giorni nostri, proponendo anche l’ascolto degli standard americani più conosciuti ed amati, rivisitati attraverso diversi generi musicali, dal jazz al pop, dalla bossa al rock, per un ascolto in cui note e parole agiscono in simbiosi.
Cantante, compositore e didatta, Delre si è diplomato in Canto, Musica Vocale da Camera ed in Musica Jazz presso il Conservatorio di Musica "N. Rota" di Monopoli e in Musica Jazz presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Presso lo stesso Conservatorio ha svolto attività didattica come docente di Canto pop all’interno del dipartimento di Musica Jazz e volge un‘intensa attività concertistica in Italia e all'estero (Ungheria, Belgio, Olanda, Stati Uniti, etc.), riscuotendo larghi consensi di critica e di pubblico.
“Volturino per me è un luogo del cuore. – spiega la nota cantante e docente Mara De Mutiis, alle prese con nuovi progetti discografici – Con questo posto ho un legame speciale perché la mia famiglia è originaria di qui e ho molti ricordi legati a mio padre”.
L'evento è promosso da Regione Puglia – Patto per la Puglia - FSC 2014-2020, attraverso la Rete DAMA, in collaborazione con il Comune di Volturino. Ingresso libero, inizio ore 21.
Prosegue anche nel periodo estivo la macchina organizzativa del Progetto SVOLTARE (Superare la Violenza attraverso Orientamento Lavoro Tutela Autonomia Ricostruzione dell'Essere).
Continua, infatti, il dialogo e il coinvolgimento dei territori e degli ordini professionali interessati ai corsi di formazione previsti dal progetto, accreditati dall’ordine degli assistenti sociali e pedagogisti e attestati dall’Università degli studi di Foggia.
Dopo la tappa nel capoluogo daunio, ci si sposterà a San Severo dove, nella biblioteca A. Minuziano (c/0 Largo Minuziano), è previsto il corso di formazione nei giorni 21, 27, 29 settembre e 4, 6 ottobre. Ventiquattrore di pausa e si cambia località per continuare nella formazione delle “sentinelle”. A San Giovanni Rotondo (c/o Istituto Comprensivo Pascoli-Forgione in via Medi), il 7 ottobre inizia il corso che proseguirà nei giorni 9, 11, 13, 20 e 25 ottobre.
«La violenza su donne e minori è una violenza dei diritti umani. Chiunque può contribuire a contrastare il fenomeno della violenza su donne e minori. Come? Diventando sentinelle del proprio territorio, cioè diventando custodi vigili, capaci d’intercettare gravi sofferenze e inviarle ai centri antiviolenza. Avremo così meno indifferenza e maggiore consapevolezza e determinazione», afferma Franca Dente, presidente di Impegno Donna, associazione di volontariato attiva da 22 anni in Capitanata e capofila del progetto che prevede il coinvolgimento di APS Arci Comitato Provinciale Di Foggia, AdV Viola Dauna di Foggia, AdV Oro tra le mani di San Nicandro Garganico, Impresa Sociale Società Coop. Cantieri di innovazione sociale di S. Giovanni Rotondo, Università degli Studi Di Foggia; Ambito Territoriale di San Marco in Lamis, Comune di San Giovanni Rotondo, Comune di San Nicandro Garganico, Comune di San Severo.
Posso essere sentinelle (e quindi partecipare al corso di formazione) i soggetti pubblici e privati (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, ginecologi, strutture sanitarie o sociosanitarie, servizi sociali, associazioni femminili, parrocchie, gruppi studenteschi, forze dell’ordine, insegnanti, centri d’ascolto e altri), che vengono a contatto più facilmente con donne, minori e famiglie a rischio. La finalità è quella di individuare “una strategia di approccio comune per affrontare il problema della violenza sulle donne e sui minori, favorendo l’emersione del fenomeno e la tutela delle vittime, anche potenziali, nonché l’autonomia e l’autodeterminazione delle vittime di violenza”.
I corsi sono gratuiti. Per informazioni e iscrizioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 3484044545.
Il desiderio di una vita migliore. Lasciarsi alle spalle la disperazione di un futuro impossibile da costruire. La casa, la madre, i fratelli così lontani. Già vittime d’ingiustizia, miseria e guerre…persone sole e deboli, appesantite dalla fatica di una visione di vita non in sintonia con la loro storia. Non possiamo, non dobbiamo essere indifferenti dinanzi a fratelli morti così tragicamente, uccisi dal frutto del loro sudore. Domani, 6 agosto, alle ore 19 in Cattedrale celebreremo la Santa Messa di suffragio, chiedendo al Signore anche la guarigione degli altri quattro amici. Nel giorno liturgico della Trasfigurazione desideriamo far risplendere un nuovo rispetto per a dignità di ogni persona umana, allontanando timori e falsità e invocando nella preghiera l’impegno a superare quella forma d’indifferenza che potrebbe generare iniquità sociale e paure diffuse. Vi supplico: facciamo posto nel nostro cuore ai poveri e abbandonati, ai fratelli migranti e rifugiati: sono la carne di Gesù da adorare e amare. + Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino.