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Mons. Angelo Vincenzo Zani, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, sarà a Foggia giovedì 20 aprile per partecipare ad un incontro promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università del capoluogo.

Al convegno, che si terrà dalle ore 9.00 nell'Aula 4 del Di.St.Um. in via Arpi, è prevista la partecipazione di mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Metropolita di Foggia – Bovino, e don Bruno D'Emilio, Direttore dell'Ufficio diocesano per l'Educazione, la Scuola e l'Università. Aprirà i lavori Sebastiano Valerio, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, mentre la moderazione sarà affidata alla dottoranda di ricerca Francesca Soldani.

Dal 26 settembre scorso Papa Francesco ha chiamato Mons. Zani a ricoprire questi importantissimi incarichi. L'Archivio Apostolico Vaticano, lo ricordiamo, conserva documenti importantissimi che riguardano la Chiesa universale; la Biblioteca Vaticana, tra le più antiche al mondo, custodisce libri antichi, anche del I Secolo, nonché collezioni preziosissime.

Al convegno mons. Zani terrà una relazione sul tema: “Storia dell'Archivio e della Biblioteca Vaticana: un patrimonio per l'Umanità”.

nota ufficio stampa organizzatori evento.

Veglia con amore e con il suo manto trapuntato di stelle.

È la Madre di tutti.

A Torremaggiore, nel suo celebre Santuario, Maria Santissima Madonna della Fontana viene custodita con molta cura ed infinita devozione, tanto che recentemente ha ricevuto un importante restauro che ne ha  impreziosite le vesti.

La Madonna della Fontana, a 40 anni dalla sua Incoronazione, continua a proteggere con il suo sguardo di Madre amorevole.

Gli appuntamenti per onorarla anche quest'anno sono stati innumerevoli.

Non sono mancati momenti ludici per i più piccini, di gastronomia per far conoscere le prelibatezze culinarie ai turisti più esigenti, tra cui gli incomparabili 'torcinelli' dal profumo inebriante ed invitante.

Tutto è stato sapientemente organizzato dal Comitato Festa, (con Presidente Matteo Calabrese), attraverso festeggiamenti che sono iniziati già dalla domenica di Pasqua con l’intronizzazione della Sacra Vergine al termine della Santa Messa, celebrata da don Francesco De Vita nel Santuario dedicatoLe.

Si sono così susseguite in armonia delle giornate ricche di eventi, a partire dalla serata di lunedì 10 aprile, giorno della Pasquetta, in cui si è tenuta la benedizione dei mezzi di autotrasporto che hanno sfilato dinanzi al Santuario.

Martedì 11 e mercoledì 12 aprile si sono tenute invece le processioni religiose per le vie cittadine, accompagnate dalle preghiere, le melodie delle bande musicali, i fuochi pirotecnici, la devozione dei fujentes e gli applausi commoventi.

La festa della Madonna della Fontana per i Torremaggioresi è un ritrovo di vita.

È famiglia, è pace, è amore.

È un riacquistare la fiducia nella Divina Provvidenza e nella maternità amorevole di una Madre che possa esaudire le  preghiere di ognuno, ma non meramente in vista di 'grazie concesse'.

La Madre Celeste è sempre accanto e non lascia mai soli.

La Madre si sofferma su un piccolo uscio, mentre una lacrima ed un coriandolo svolazzano tra il vento vicino ad una nonnina che bacia la Sacra Immagine con lo sguardo che sembra ritrovare, ancora una volta, la speranza.

La Madonna della Fontana è gioia di vivere, e di voler vivere con gioia.

L'ultimo giorno di festa arriva.

È giovedì 13 aprile.

Ogni serata è stata allietata con concerti, spettacoli di intrattenimento, fuochi pirotecnici, bancarelle, per cui si ringraziano: il Comitato della Santissima Madonna della Fontana; le Associazioni locali; le Forze dell'Ordine; la Sicurezza ed i Responsabili; l'Amministrazione Comunale, il Sindaco di Torremaggiore, il dr. Emilio Di Pumpo; la Cittadinanza tutta e tutti gli ospiti che hanno contribuito ad allietare il grande evento.

I festeggiamenti si sono conclusi con l'esibizione del gruppo "Le Vibrazioni" tra un bagno di folla esultante in Piazza Incoronazione, ed a cui è seguito uno spettacolo piromusicale in zona San Matteo, (località Pacicco), organizzato dal Comitato Festa.

Un ricordo speciale è stato dedicato a don Dario Faienza, il Parroco della Chiesa della Fontana venuto a mancare qualche anno fa.

La festa nel cuore della gente non è però finita.

È la festa di chi crede e vuol  credere nella Provvidenza e nell'amore divino e terreno, soprattutto quello tra la gente che ha ed avrà sempre bisogno  di occasioni per ricordare l'umana natura nel suo effimero percorso.

Ma la Madonna continuerà a vegliare affinché regni eternamente il bene.

È la Madonna di tutti.

Grazie Maria Santissima della Fontana.

Anche quest’anno a Foggia, come in tutte le città d’Italia, si è svolta la processione del Venerdì Santo.

C’è chi la interpreta solo sacralmente secondo le tradizioni cristiane cattoliche, chi tra sacro e profano intrisa di misteri e folclore popolare. Un dato è certo, in quel giorno si ricorda la morte di Gesù Cristo e la sofferenza di una madre, Santa Maria, la Madonna, oggi Addolorata.

A Foggia la Processione dei Misteri si è svolta, questa volta in presenza dopo le restrizioni di un’emergenza sanitaria pandemica che l’ha sottratta al popolo foggiano, molto credente e riverente verso una tradizione religiosa molto sentita. Alla tradizionale processione hanno partecipato le figure istituzionali e religiose della città, tutte le confraternite e la banda musicale.

Nella centralissima piazza XX Settembre, davanti alla chiesa di San Francesco Saverio, meglio conosciuta come "Chiesa delle colonne", la processione è terminata, come sempre, con il triplice incontro tra il Cristo esamine e l’Addolorata, il momento più atteso, commovente, religiosamente provante, che raccoglie a sé una popolazione sempre presente, anche con il maltempo.

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[Video editing by Potito Chiummarulo]

Sette sono le statue che sfilano, cui sei simulacri che rappresentano il Cristo durante il percorso della “Via Crucis” che lo portò a morire in croce, e uno della Madonna Addolorata. Il simulacro più rappresentativo è lo “scaravat”, uno scarabattolo, appunto, con all’interno c'è la statua del Cristo esamine, dal peso di circa 600 chilogrammi, portata a spalla da alcuni confratelli.

Come scrive Poitito Chiummarulo, il fotorepoter che ha realizzato il video, «La processione del Venerdì Santo è il momento più atteso per l cittadini di Foggia durante il tempo pasquale. Quest'anno poi è ancora più atteso vista l'assenza di un po’ di anni da questo evento per via della pandemia. Particolarmente sentita dalla cittadinanza che partecipa in massa».

La notte tra sabato 8 e domenica 9 Aprile nella Chiesa Madre di Centuripe, durante la messa “In Resurrezione Domini”, come ogni anno, da secoli, cade la Tiledda (telero quaresimale) e svela il simulacro di Cristo risorto.

La caduta della “Tiledda” è l’ultimo suggestivo evento dei riti della Settimana Santa di Centuripe, riti che hanno inizio con l’esposizione dei Sepolcri in diverse chiese del paese, con la processione dei simulacri dell’Ecce Homo, del Cristo alla colonna e di Maria Addolorata durante il Giovedì Santo, e con quella del Cristo nel “tambuletto” (bara in legno dorato e vetro) e di Maria Addolorata il Venerdì Santo accompagnate da tutte le confraternite religiose del paese e dalla banda musicale che esegue marche funebri della tradizione centuripina.

“La Tiledda” che resta esposta ogni anno per tutti i 40 giorni, è un antico telero di seta dipinta, alto sette metri e largo tredici di colore blu, completato alla fine dell’ottocento dal pittore centuripino Giacomo Di Lorenzo, e realizzata cucendo tra loro dodici strisce di tessuto, raffigurante al suo centro la deposizione di Cristo, mentre ai lati è ricca di rappresentazioni simboliche. La sua funzione è quella di nascondere l’altare maggiore dall’inizio della quaresima fino al Sabato Santo, quando, durante la celebrazione della Santa Messa, viene lasciata cadere per scoprire la statua del Cristo Risorto.

Per il secondo anno consecutivo i balconi del centro storico sono abbelliti da striscioni coloratissimi che altro non sono che delle trasposizioni di opere d’arte di artisti provenienti da tutto il mondo che dialogano con la Tiledda di Centuripe reinterpretandola in modo personale e con linguaggi contemporanei. Di enorme stimolo è il confronto che si viene a creare fra il linguaggio visivo dell'opera antica e le tecniche moderne che sono utilizzate dagli artisti contemporanei per comporre i loro messaggi di amore e pace nel rispetto pieno e nella certa valorizzazione di questo capolavoro raro nel suo genere.

La Mostra “OMAGGIO ALLA TILEDDA 2023” che resterà visibile fino al 4 luglio 2023,  è organizzata dal Comune di Centuripe con il contributo generoso dell’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della Sicilia ed è curata da Silvio Cattani  in collaborazione con KN Academy, ospita quest’anno, oltre ai 19 artisti  della passata edizione  (Giorgio Antinori, Silvio Cattani, Paolo Fraternali, Margareta Langer, Anna Lorenzetti, Mauro Lovi, Roberta Lozzi, Bruno Marcucci, Leonardo Nobili, Udo Rein, Antonio Sammartano, Francesca Scalisi, Angela Trapani ed Andrey Volkov altri due artisti italiani come Giuseppe Provenzano e Francesco Bruscia  e 5 artisti di nazionalità cinese come  Li Zhanyang, Shen Gubo, Mao Yanyang, Gong Miko, Wang Yitong.

“Il tema delle pitture è un omaggio libero di questi artisti alla Tiledda che rappresenta un punto di riferimento per l’intera comunità”, Dice Silvio Cattani, curatore della mostra “Essa, attraverso il tempo, con il suo ammaliante potere elargisce, commozione, pietà, emozione e rispetto per una pratica religiosa che ancora oggi ci appare stupefacente. Per gli uomini dell'età barocca stupire era un imperativo ineludibile, certo, ma nella Tiledda c'è qualcosa di più poiché la fascinazione travalica lo sguardo e il rimando alla Fede è palpabile. Così molto stimolante è il confronto fra il linguaggio visivo di quell'opera antica e nuovi modi e le ultime tecniche che sono utilizzate dagli artisti contemporanei per comporre i loro messaggi di amore e pace nel rispetto pieno e nella certa valorizzazione di questo capolavoro unico nel suo genere che è la Tiledda di Centuripe”.

Per diversi mesi il centro storico sarà quindi una bellissima vetrina dove i 21 striscioni di 4 x 1,2 m si potranno ammirare nei balconi adiacenti alla chiesa dell’Immacolata Concezione (Chiesa Madre) in via Garibaldi, in via Umberto e in Piazza Sciacca.

Per l’Assessore Andrea Messina: “sostenere il progetto OMAGGIO ALLA TILEDDA 2023  è in linea con l’Assessorato che ho l’onore di rappresentare,  l'Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica è infatti  autorizzato a concedere contributi per iniziative di carattere sociale, economico e culturale svolte dagli enti locali nel territorio regionale, anche in collaborazione con associazioni, comitati legalmente riconosciuti, fondazioni nonché altri enti di diritto privato senza scopo di lucro, finalizzate a valorizzare le tradizioni locali, a rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo dell'economia locale.  Ben vengano quindi iniziative come questa che legano riti religiosi antichi con progetti che mirano a valorizzare i territori e dare un impulso al turismo e all’economia ad esso connesso”.

Anche quest’anno come per la prima edizione della mostra gli artisti presenti doneranno il proprio lavoro al Comune di Centuripe che sta acquisendo così un pregevole patrimonio d'arte per il futuro centro d’arte contemporanea comunale.

La caduta della “tiledda” è un evento che mi ha sempre affascinato” dice il Sindaco di Centuripe Salvatore La Spina, “non solo per il rito che si svolge la notte di Pasqua, ma anche per l’opera è un’immensa tela di seta che viene esposta una volta l’anno durante il periodo quaresimale, e che ricopre l’altare maggiore della Chiesa Madre da secoli. Quale miglior modo per valorizzare un rito così antico e ricco di fascino se non con un dialogo e una reinterpretazione in chiave contemporanea da parte di artisti provenienti da tutto il mondo, mi auguro quindi che tale progetto possa continuare anche in futuro”.

La presentazione della mostra si è tenuta martedì 4 aprile presso il salone Parrocchiale della Chiesa Madre  alla presenza di Don Pietro Scardilli, Parroco della Chiesa Madre; di  Salvatore Giuffrida, Commissario del Governo; di Salvatore La Spina, Sindaco di Centuripe; di Giuseppe Ingaglio, storico dell’arte e dell’artista Gong Miko in concomitanza con altri due eventi: la presentazione del restauro dell’Ecce Homo, opera del XVIII secolo restituita al suo antico splendore grazie ai restauratori Antonio Gulisano e Gaetano Caruso; alla sorveglianza di Paolo Russo della Soprintendenza di Enna; di Graziano Pittalà, Priore della Confraternita del Purgatorio e ad una raccolta fondi lanciata dal Sindaco di Centuripe e la presentazione del volume della prima edizione della mostra realizzato grazie al contributo dell’Assessorato Reginale per i Beni Culturali e l’Identità Siciliana.

L'uso di forme sceniche di varia natura in occasione della Settimana Santa, deve essere fatto risalire con buona probabilità al XII sec. quando le Confraternite cominciarono a essere attive sulla scena pubblica, in concomitanza con i cerimoniali della Pasqua e in altre occasioni liturgiche.

Per quanto riguarda Vico del Gargano non è stata rinvenuta alcuna documentazione storica inerente le devozioni della Settimana Santa, con la Processione delle Addolorate e del Cristo morto.

Siamo in possesso di una documentazione letteraria del Settenario dell'Addolorata composto dagli Accademici Viciensi nell'anno 1760. Sono gli accademici della Società degli Eccitati Viciensi ad accogliere universalmente, la Beata Vergine Maria dei Sette Dolori come protettrice del loro sodalizio, istituito nel 1759, e scelgono come luogo delle loro adunanze, la chiesa del Purgatorio, sede ancora oggi della confraternita dell'Orazione e Morte.

Furono i Servi di Maria e altri ordini religiosi impegnati nelle missioni popolari a diffondere, attraverso la loro opera, il Settenario dell'Addolorata.

Qui a Vico la tradizione della Settena, rappresenta un momento della pietà popolare, che segna il preludio alla Settima Santa.

Tutto il tempo di Quaresima richiede l'impegno delle Confraternite: un tempo di preparazione di fede e devozione, che si riflette anche nelle famiglie dei sodali.

Se i confratelli curano gli aspetti dei canti della tradizione e l'idea scenografica degli altari della Reposizione, -I Sepolcri - le famiglie sono attive nella preparazione del grano per i sepolcri, nella cura degli abiti confraternali dei mariti e dei figli e ancor più alcune nella cura della veste luttuosa delle Addolorate, la cui vestizione è un vero rito riservato.

L'entrata nel vivo della Settimana maggiore è segnato dalla Domenica delle Palme: poi un susseguire di attività nella realizzazione delle scenografie, suggestive, attraverso le quali portare alla commozione del cuore i fedeli nelle Statio durante il loro pellegrinaggio notturno.

Nella sera del mercoledì già si odono i Salmi dell'Uffizio intonati responsorialmente dai cori confraternali e al termine, il solenne Miserere a due voci.

Alla Messa in Coena Domini di giovedì ha inizio il Triduo Pasquale, e per Vico del Gargano e le sue cinque Confraternite, questo è il giorno più lungo dell'anno. Il Pianto della Madonna presso la Chiesa Madre è la prima tappa di meditazione sui dolori di Maria, alla quale farà seguito la successiva presso la chiesa del Purgatorio dove i fedeli potranno partecipare all'Agonia - Le sette parole di Gesù sulla Croce -.

Un toccante pomeriggio di adorazione della reliquia della Santa Croce, il tutto realizzato in un quadro scenografico, dove sono collocati un grande Crocifisso con ai piedi la statua dell'Addolorata.

Gli accompagnamenti musicali in sottofondo alle meditazioni del predicatore cappuccino, si fanno ascendere al maestro Raffaele Buonomo.

Ritornando ad una visione d'insieme, dalla sera del Giovedì Santo - con la recita dell'Uffizio delle Tenebre - al crepuscolo della sera di Venerdì - con l'Evviva la Croce -; si assiste ad un brulicare di confratelli, fedeli e turisti attratti dal richiamo di questa antica tradizione di fede e religiosità popolare.

La Processione del Venerdì Santo rappresenta il punto di unione spirituale, ma al tempo stesso di competizione tra le confraternite. L'elemento del canto rappresenta, la vera specificità di questo rituale Vicano e lo caratterizza fortemente anche rispetto ad altri cerimoniali del Venerdì Santo di area centro-meridionale che insistono maggiormente su altre modalità di espressione della rappresentazione sacra.

Le processioni delle Madonne, prendono avvio di buon mattino e ogni confraternita visita devozionalmente i Santi Sepolcri, accompagnandosi lungo il tragitto con il canto del Miserere.

Il cammino collettivo, animato dal canto, dai simboli della passione, ma anche la sopportazione delle condizioni climatiche a volte inclementi, che spesso fanno da cornice alla celebrazione di questa giornata, sono tutti aspetti che caratterizzano un pellegrinaggio.

La grande Processione con il Cristo morto e l'Addolorata, prende avvio al crepuscolo - al termine dell'Agonia che si tiene nella chiesa del Purgatorio -. Il Cristo morto della confraternita dei Cinturati di sant'Agostino e santa Monica raggiunge la Chiesa Madre luogo dove si trova la statua della Madre di Gesù in abito di lutto.

Qui convergono tutte le cinque confraternite, si compone il lungo corteo e il canto può avere inizio. Nelle prime ombre della sera, i cori accompagnano con la salmodia del Miserere il simulacro del Cristo morto e dell'Addolorata al luogo simbolico del Calvario, situato sulla collina del Carmine in un clima carico di suggestione e di pathos.

Giunti al Calvario la visita alle cinque croci - poste simbolicamente a rappresentare le piaghe di nostro Signore - si svolge nel silenzio con la preghiera intonata dal sacerdote al quale risponde il popolo: alla quinta croce, terminata l'orazione, si assiste a un'esplosione di voci che intonano all'unisono i versetti del canto Evviva la Croce.

La mestizia che ha caratterizzato tutta la giornata, a un tratto sembra scomparire, domina un sentimento di gioia. Non più un corteo funebre dove a fronte dell'umana fragilità s'invoca pietà e perdono per il peccato, bensì l'esultanza per il sacrificio della Croce attraverso il quale Cristo ha sconfitto la morte e l'uomo rinnovato torna a vivere nella grazia. Il canto, intonato dalle confraternite e dal popolo, accompagna il corteo fino ai piedi del castello, dove si dividerà per accompagnare il Cristo morto nella chiesa di San Giuseppe e Maria in Chiesa Madre.

Il testo del Miserere, che caratterizza così fortemente questo giorno a Vico del Gargano, si connette in modo potente a un contesto penitenziale. Coloro che lo cantano manifestano il desiderio di volersi associare - almeno per un giorno - alla Passione e di portare insieme a Cristo la Croce.

È la festa più attesa e sentita dalla città di Torremaggiore, Foggia, che di fatto dà il via alle feste patronali di tutta la provincia. I solenni festeggiamenti di Maria SS.della Fontana, incoronata  40 anni fa, esattamente il 23 ottobre del 1983, avranno inizio la mattina della domenica di Pasqua con l'intronizzazione  della Sacra Vergine al termine della Santa Messa celebrata  da don Francesco De Vita, nel Santuario a Lei dedicato.

Il lunedì sera di Pasquetta, 10 aprile, avrà luogo, come consuetudine, la  benedizione dei mezzi (tir, trattori e veicoli) rito  tradizionale e commovente attraverso il quale vengono benedetti i mezzi (un tempo i carri) e gli autotrasportatori che sfilano, dinanzi al Santuario e alla Madonna, per ricevere la solenne benedizione affinché l'occhio della Vergine li accompagni nel loro lavoro.

La festa si protrae nei giorni successivi con le processioni religiose per le vie della cittadina, fino al giovedi, giornata tradizionalmente dedicata a concerti e spettacoli vari.

"Dopo un anno di attesa si ritorna ad onorare Maria SS. della Fontana. Le famiglie si riuniscono in occasione delle festività pasquali e restano per celebrare la Madonna in un anno importante: ricorre il 40° anniversario della sua Incoronazione. Grazie all'impegno profuso dal gruppo del Comitato, dalle associazioni locali, dall' Amministrazione comunale, daremo vita ad una festa ricca di eventi per allietare concittadini e i turisti che arriveranno nella nostra Torremaggiore per vivere giorni di aggregazione e spensieratezza, affidandoci alla protezione della nostra Maria SS. della Fontana, portatrice di pace"- quanto dichiarato dal presidente Comitato festa, Matteo Calabrese-.

Percorso processionale.

La Madonna della Fontana verrà portata in processione martedi 11 aprile la mattina a partire dalle ore 9. 30 alle ore 15.00. Al suo  rientro nel Santuario, come consuetudine, sarà salutata dalla folla festante e dalla tradizionale batteria pirotecnica più conosciuta come "ritirata" (a' r t r t nella forma dialettale).

Il giorno successivo, mercoledi 12 aprile, la processione avrà inizio il pomeriggio a partire dalle ore 15.00 per poi far rientro al Santuario di piazza Incoronazione alle 21.00 circa.

Fra religiosità e folklore, omaggi canori e scoppiettanti batterie, Torremaggiore sarà colorata da luminarie e bancarelle con il sottofondo musicale affidato ai concerti bandistici, diretti dal maestro Antonello Ciccone, oltre che dal concerto lirico-sinfonico del complesso Bandistico "Città di Noci" diretto la maestro Michele Lapolla.

Diversi gli eventi musicali previsti per ogni sera:

  • lunedì 10 aprile "Jova live- Jovanotti Tribute band", in piazza Incoronazione; 
  • martedì 11, in piazza dei Martiri musica dal vivo proposta dal  Plaza Cafè, in collaborazione con il Comitato Festa, a partire dalle 22,00  con " Onda Radio Italia" e " Dj set";
  • mercoledì 12, ancora in piazza Incoronazione, spettacolo musicale " Yuppies on Tour"a cura del Saloon in collaborazione con il Comitato Festa.

A chiusura della festa, giovedì 13 aprile, esibizione  in piazza Incoronazione del gruppo " Le Vibrazioni" al termine della quale il cielo di Torremaggiore si illuminerà grazie allo spettacolo piromusicale, zona San Matteo (località Pacicco) organizzato dal Comitato Festa.

I FUOCHI DELLA FONTANA – Programma II Edizione

Lunedì 10 Aprile 2023
Ore 21.00 circa – Spettacolo di batteria alla bolognese eseguito dalla Nuova Pirodaunia di Michele Altrui da San Severo (Fg).
Via Sacco e Vanzetti

Martedì 11 Aprile 2023
Ore 09.00/16.00 Spettacoli di batteria alla bolognese.
Ore 17.00 Spettacolo aereo diurno eseguito dalla Lieto Carmine Fireworks di Carmine Lieto da Visciano (Na). Località Pacicco
Ore 24.00 Spettacolo piromusicale eseguito dalla Parente Fireworks Group da Melara (Ro). Località Pacicco

Mercoledì 12 Aprile 2023
Ore 16.00/21.00 Spettacoli di batteria alla bolognese.
Ore 20.00 (circa) “La Batteria” a cura di Matteo Liemonte, Michele Vainella, Mauro Del Priore, Luca Pagliaro e Comitato Festa eseguita dalla Nuova Pirodaunia di Michele Altrui da San Severo (Fg). Località Pacicco
Alla Ritirata spettacolo di luci, suoni, colori e coriandoli offerti della Parente Fireworks Group da Melara (Ro). Piazza Incoronazione


Giovedì 13 Aprile 2023
Ore 24.00 Spettacoli aerei serali eseguiti dalle ditte:
L’ Artificiosa dei f.lli Carmelo, Emilio e Michele Di Candia da Sassano (Sa);
Pirotecnica Romano di Salvatore e Stanislao Romano da Angri (Sa);
Senatore Fireworks di Carmine Senatore da Cava de Tirreni (Sa).
Località Pacicco

Il n.124, Anno XIII, di "Voci e Volti", il periodico dell’Arcidiocesi di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, è online ed è consultabile sul suo sito.

Il mensile diocesano è aperto a tutti, consultabile sul web, con una bella grafica e di facile lettura.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL N° 124

Inoltre, accedendo al sito vocievolti.blog si potranno consultare gli altri numeri.

Cruda, realistica, spirituale: saranno queste le caratteristiche della sacra rappresentazione della Passione Vivente che si terrà a Foggia domenica 2 aprile, a partire dalle ore 19 in Piazza Giordano.

Il copione è stato realizzato con i testi sacri del Vangelo non apportando nessuna modifica. Come una rievocazione storica cercheremo di portare lo spettatore indietro di duemila anni. – spiega l’attore e regista Gaetano Fania che, oltre a curare la regia dell’evento, interpreterà anche la figura di GesùIl mio Cristo è ispirato alla verità del Cristo immaginato da Mel Gibson nel film The Passion. Una novità dell’allestimento registico rispetto alle classiche rappresentazioni è la realizzazione simbolica della lotta tra il bene ed il male con un combattimento, sotto forma di danza della morte, tra Angeli e Demoni, con coreografie pirotecniche curate da Eugenio Levi Cozzolino, Tommaso Delli Carri e Danilo Ricucci”.

Il percorso si snoderà lungo un itinerario che parte dall’Orto degli Ulivi allestito in via Lanza e si concluderà con la Resurrezione di Gesù, ripercorrendo le dodici stazioni della Passio Christi, ricostruite sulla zona pedonale fino all’altro lato di Piazza Giordano, in una Via Crucis che congiunge due palcoscenici.

La Passione Vivente è giunta alla terza edizione, dopo lo stop dovuto alle norme pandemiche e anche quest’anno è organizzata dalla Parrocchia di Gesù e Maria. La manifestazione, che aprirà la Settimana Santa, vede la voce narrante di Tonio Sereno, la voce spirituale di Padre Roberto Nesta, l’aiuto regia e direzione palco curate da Cristian Levantaci e Gianluca Mastropietro. La coreografia della danza della morte è curata dalla maestra di ballo Nadia Novelli della Luna Nueva Dance; le musiche da Angelo Liguori; trucco e acconciature realizzati dalla Cesvim Academy di Foggia.

Insieme a Gaetano Fania, nei panni di Gesù, tra i protagonisti ci saranno Veronica Di Sibbio (il demonio), Domenico Metta (Pietro), Salvatore De Gelidi (Giuda), Domenico Mazza (Caifa) e Luigi Schiavone (Pilato).

Appuntamento domenica 2 aprile, dalle ore 19 in Piazza Giordano.

Venerdì 7 Aprile 2023 sarà la 177esima volta che andrà di scena la più sentita tra le processioni a Roseto Valfortore, la Sacra rappresentazione del Venerdì Santo.  

Innumerevoli sono i dettagli da curare affinché tutto si svolga secondo i dettami della tradizione.

La preparazione della processione che mette in scena il martirio di Gesù è meticolosa e coinvolge tutte le fasce d’età della popolazione. I bambini che parteciperanno alla rappresentazione dovranno essere vestiti da tuniche bianche e in testa indosseranno una corona di foglie. I soldati romani a cavallo mostreranno invece vere e proprie armature, con costumi ricostruiti dopo un’accurata ricerca storica che ripropone fedelmente ogni elemento.

LA STORIA

A Roseto, la Sacra rappresentazione fu istituita nel 1844 dalla Congrega del Carmine, grazie alla volontà e all’impegno di Vito Capobianco, il capostipite di una famiglia che ancora oggi, pur vivendo da molte generazioni a Napoli, continua a partecipare ogni anno ai riti della Pasqua rosetana. Pur essendo una rappresentazione vivente, con la partecipazione di oltre 50 figuranti, la tradizione locale vuole che Gesù, la Madonna e San Giovanni non siano interpretati da persone e che per le strade sfilino le loro statue: di cartapesta, nel caso del Cristo, mentre le icone della Vergine e quella del Santo sono il frutto dell’antica arte napoletana delle statue in conocchia. Un’altra particolarità della manifestazione è data dal percorso in salita, come a riprodurre il cammino della Via Crucis verso il sacrificio compiuto da Gesù.

LA PROCESSIONE

La processione comincerà alle 10.00, partendo dalla Chiesa di Santa Maria Lauretana. Sarà la banda musicale di Roseto Valfortore ad aprire la manifestazione con l’inno che il maestro Donatelli compose nel 1882, un’opera intitolata “E’ morto il Re dei Re” che il complesso bandistico rosetano esegue da 138 anni solo in questa occasione. Un ruolo importantissimo, all’interno dell’antico rito, è riservato ai bambini. In processione, vestiti di bianco, i bambini portano i simboli della Passione di Cristo: il gallo, i chiodi, il calice, le scalette e altri emblemi della Via Crucis.

Giunti sul Calvario, gli stessi bambini indossano una fascia nera, mentre le Marie si velano il capo in segno di lutto aprendo la scena alla Pietà. Imponente e suggestiva è la rappresentazione della sepoltura del Cristo, con un catafalco alto 5 metri, portato a spalla da 12 persone, alla cui sommità alcuni bambini molto piccoli interpretano il ruolo degli angioletti.

Una commovente ed evocativa rappresentazione della Passione di Gesù Cristo, ricca di storia e tradizione, unica nel suo genere e da vivere assolutamente.

Mercoledì 22 marzo 2023 ricorre a Foggia la Festa patronale per le apparizioni del Sacro Tavolo dell'Iconavetere, la Madonna dei Sette Veli.

Una festa sentita dalla cittadinanza, che raccoglie fedeli tra le vie cittadine per la processione, con tanto di strade chiuse al traffico, che unisce anime nelle celebrazioni liturgiche.

Le celebrazioni liturgiche sono iniziate già dal 10 marzo, con novene di preparazione e sante messe presso le varie parrocchie foggiane. Il 20 marzo, a partire dalle ore 19: 30, da Piazza De Sancits, è prevista la piccola processione con il sacro tavolo.

Mentre il 21 marzo Foggia sarà chiusa al traffico per lo svolgimento della processione, con inizio alla ore 18:30.

Il 22 marzo, alle ore 11, avrà luogo la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale, presieduta da S.E. Mons Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi Foggia-Bovino, animata dal coro della Cappella Musicale Iconavetere, diretto dal M° Agostino Ruscillo.

Nel frattempo, l'ufficio Mobilità e Traffico del Comune di Foggia ha diramato una nota informando sulla chiusura al traffico, con rimozione forzata dei mezzi, di diverse aree cittadine, per consentire la processione del 21 marzo.

Nel merito:

  • Lunedì 20 marzo 2023: divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 14.00, con chiusura al traffico della zona interessata dalle 19.30 e fino al termine della processione – di Piazza de Sanctis, via Arpi, via della Repubblica, Piano della Croce.
  • Martedì 21 marzo 2023: identico provvedimento per la processione della Madonna dell’Iconavetere per via della Repubblica, via Manzoni, via Fuiani, Piazza Villani, Corso Garibaldi, Piazza XX Settembre, corso Cairoli, Piazza Giordano, Corso Vittorio Emanuele, via Duomo fino alla Cattedrale.

Madonna Sette Veli 2016 phVincenzoBaratta

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