Formazione di base degli animatori musicali delle celebrazioni liturgiche. Il termine ultimo per le iscrizioni è il 31 ottobre 2020.
Sono aperte le iscrizioni al Corso di Musica Liturgica on line, anno accademico 2020 - 2021.
Il termine ultimo per le iscrizioni è il 31 ottobre 2020.
Il corso multimediale, per la formazione di base degli animatori musicali delle celebrazioni liturgiche, attivato da questo Ufficio nel 2007 come un timido esperimento, si è rivelato un importante capitolo di formazione di base. L'iniziativa, giunta alla sua 14° edizione, è erogata interamente in modalità e-learning ed è rivolta agli animatori liturgico-musicali delle parrocchie e delle comunità religiose.
Per partecipare è necessario allegare alla scheda di iscrizione, una lettera di presentazione del parroco e copia del bonifico di iscrizione (i dati sono riportati in fondo al modulo di iscrizione).
Gli studenti del secondo e terzo anno devono inviare solamente scheda di iscrizione e versamento.
Presentazione del corso
L’evento musicale nella liturgia costituisce una componente essenziale; la celebrazione si esprime anche attraverso il codice musicale. Pertanto è.......
Continua la lttura al link: https://liturgico.chiesacattolica.it/xiv-edizione-del-corso-di-musica-liturgica-online/
Carissimi studenti, invio questo messaggio augurale dopo aver incontrato tanti di voi nel corso della visita pastorale, interrotta temporaneamente a motivo dell’epidemia da Covid-19.Abbiamo vissuto del tempo insieme, nel dialogo e nella condivisione di esperienze meravigliose, nella consapevolezza delle difficoltà e delle gioie presenti in ogni scuola. Conservo nel cuore la luminosità del vostro sguardo e la gioia per un futuro bello che vi attende. Per questo desidero inviarvi parole di amicizia e incoraggiamento all’inizio del nuovo anno scolastico, anche perché, appena possibile, proseguirà il cammino iniziato, recandomi in quegli Istituti scolastici che non ho ancora visitato. Certo, tornare in classe dopo tante settimane di lock-down significa aver acquisito interiormente scoperte fatte su voi stessi e sugli altri, sogni messi nel cassetto, desideri coltivati. Tante riflessioni sulla direzione da dare alla vostra vita...Vivete, quindi, l’esperienza della scuola come quella di una grande comunità, in cui tutti possono e devono dare il proprio contributo di sapienza e umanità. Se vi facessi la domanda: “perché andate a scuola?” Cosa mi rispondereste? Probabilmente ci sarebbero molte risposte, secondo la sensibilità di ciascuno. Ma penso che si potrebbe riassumere il tutto dicendo che la scuola è uno degli ambienti educativi in cui si cresce per avere grandezza d’animo, grandi ideali e saper compiere bene le cose di ogni giorno, tutte le azioni quotidiane, gli impegni, gli incontri con le persone; fare le cose piccole di ogni giorno con un animo aperto a Dio e agli altri. Siate persone libere. Forse si pensa che la libertà sia fare tutto ciò che si vuole, oppure avventurarsi in esperienze-limite per vincere la noia. Questa non è libertà. Libertà vuol dire saper riflettere su quello che facciamo, valutare ciò che è bene e ciò che è male e scegliere sempre il bene. E poi, riservate un’attenzione particolare nel promuovere una creatività giovanile nei campi della scienza e dell’ambiente, dell’arte e della poesia, della musica e dello sport, del digitale e dei media. Scoprirete, così, tanti talenti da mettere poi a disposizione del bene di tutti. Coltiverete, così, la bellezza del vostro volto e darete luce a chi è triste. Rispettate sempre l’altro,
ringraziando
Dio per le cose meravigliose che ci dona, soprattutto per la Sua presenza quotidiana accanto a noi.
Vi saluto con amicizia e fraterno affetto.
A presto vederci!
†Vincenzo Pelvi
Arcivescovo
Il Comitato Festa Patronale annuncia che anche quest’anno a Mattinata sono stati organizzati i festeggiamenti in onore della Madonna della Luce. Durante i giorni della ricorrenza non mancheranno i segni della festa, seppur in tono dimesso e con limitazioni di programma rispetto agli anni precedenti.
Non ci sarà la tradizionale processione del 16 settembre per le vie cittadine, ma il 15 settembre, giorno della Solennità sarà celebrata, su Piazza Santa Maria della Luce, la Santa Messa con inizio alle ore 19.00, presieduta dall’Arcivescovo Padre Franco Moscone con l’uscita dell’Icona della nostra Patrona Santa Maria della Luce. Le celebrazioni eucaristiche saranno altresì effettuate il giorno 15 alle ore 11.00 officiata dal Parroco Don Luca Santoro, il giorno 14, officiata dal Canonico Don Stefano Mazzone e il giorno 16, officiata dall’Arcivescovo Emerito Mons. Domenico D’Ambosio.
Le manifestazioni civili saranno caratterizzate dalle luminarie lungo il corso principale e il viale della chiesa, con accensione dalle ore 19.00 del giorno 13 settembre. Durante i giorni dei festeggiamenti, gireranno per le vie cittadine i complessi bandistici: città di Manfredonia il giorno 14; città di San Severo il giorno 15 e città di Mattinata il giorno 16. Il Comitato Festa ringrazia la Commissione Straordinaria, la popolazione, i commercianti, le aziende e tutti coloro che hanno reso possibile i festeggiamenti, ricordando ai partecipanti di rispettare le norme ANTI-COVID.
I PROGRAMMI
FUNZIONI RELIGIOSE 6 – 14 SETTEMBRE
Solenne novena in onore di Santa Maria della Luce
ore 18.00 – Celebrazione della Penitenza
ore 18.15 – Rosario comunitario meditato – NOVENA e LAUDA alla Madre della Vera Luce
ore 19.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
6 SETTEMBRE
ore 08.00 – 10.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 19.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA discesa dell’icona di “Santa Maria della Luce”
13 SETTEMBRE
ANNIVERSARIO della DEDICAZIONE della CHIESA ABBAZIALE – PARROCCHIA “Santa Maria della Luce”
ore 07.30 – Rosario comunitario meditato
ore 08.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 11.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 18.00 – Rosario comunitario meditato – NOVENA e LAUDA alla Madre della Vera Luce
ore 18.45 – Solenni Vespri in canto
ore 19.00 – SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dal M. R. Abate Can. don Francesco LA TORRE Parroco Arciprete emerito
14 SETTEMBRE
Giornata di Solidarietà Missionaria Parrocchiale
ore 18.00 – Rosario comunitario meditato
ore 18.45 – Solenni Primi Vespri in canto
ore 19.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dal M. R. Can. don Stefano MZZONE Vicario Generale dell’Arcidiocesi
15 SETTEMBRE
SOLENNITA’ LITURGICA di “STANTA MARIA DELLA LUCE”
ore 07.30 – Rosario comunitario meditato
ore 08.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 11.00 – SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dal M. R. Abate don Luca SANTORO Parroco Arciprete di Mattinata
ore 18.00 – Rosario comunitario meditato
ore I8.45 – Solenni Secondi Vespri in canto
ore 19.00 – SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA nella piazza “Santa Maria della Luce” presieduta da Sua Ecc. Rev.ma l’Arcivescovo Mons. Franco MOSCONE animata in canto polifonico dalla Schola Cantorum parrocchiale.
Presenti le Autorità Cittadine e il Comitato Festa Parrocchiale.
ore 20.30 – MUSICAL “Serenata a Maria” di Carlo Tedeschi a cura dell’associazione “Dare”
16 SETTEMBRE
ore 07.30 – Rosario comunitario meditato
ore 08.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 11.00 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ore 18.00 – Rosario comunitario meditato
ore 18.45 – Solenni Vespri in canto
ore 19.00 SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Domenico D’AMBROSIO, Arcivescovo emerito di Lecce
Nei giorni della Festa Patronale la Chiesa rimane aperta fino alle ore 24.00
“MANIFESTAZIONI CIVILI”
13 SETTEMBRE
ore 08.30 – Durante tutta la mattinata presso il poliambulatorio ASL momento di solidarietà AVIS (donazione sangue)
ore 19.00 – Accensione delle luminarie della Soc. Coop. F.lli Carlone di Lucera
14 SETTEMBRE
ore 07.00 – Apertura dei festeggiamenti con sparo dei tradizionali 21 colpi di cannone e suoni di campane
ore 08.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Città di Manfredonia
ore 17.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Città di Manfredonia
15 SETTEMBRE
ore 08.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Città di San Severo
ore 17.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Città di San Severo
16 SETTEMBRE
ore 08.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Mattinata
ore 17.30 – Giro per le vie cittadine del Complesso Bandistico Mattinata
«In questo campo servono operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli».
Con questo messaggio diffuso sui social la storica libreria San Paolo – edizioni Paoline – ha annunciato la riapertura. Lo storico presidio culturale e religioso della Capitanata, e non solo, sito da decenni in piazza XX Settembre 7, ritornerà. Chi lo farà ha chiesto aiuto alla cittadinanza.
Era il mese di maggio 2020 quando sulla vetrata della libreria comparve un biglietto con la scritta “Chiusura libreria per cessata attività. Per eventuali informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Oggi, settembre 2020, su quella stessa vetrata ricompare un altro messaggio “La libreria riaprirà prossimamente. Grazie a chiunque vorrà darci una mano in qualsiasi forma”.
La crisi finanziaria dapprima le ha piegato le ginocchia, poi senza cadere le ha rialzate. La determinazione di chi in quella attività, che non è solo culturale, bensì educativa, informativa, formativa, di divulgazione senza muri e veti, ha vinto ed ora quella saracinesca abbassata si rialzerà.
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“VOCI e VOLTI”, il periodico dell’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste –San Giovanni Rotondo, ha ripreso le pubblicazioni.
«Buon anno pastorale e buona ripresa delle attività nell’attuale orizzonte in cui la Chiesa guarda sempre più ad extra declina la sua “mission” – afferma Alberto Cavallini, direttore di VOCI e VOLTI-, sforzandosi di essere sempre più luogo di riflessione e confronto, incontro e approfondimento, ascolto e conoscenza del territorio: elementi fondamentali per far conoscere la vitalità della nostra Chiesa del Gargano. Ci spendiamo con la passione di sempre dentro i contesti che amiamo, ben sapendo che abbiamo tra le mani un “tesoro” composto da due cose: carta e riflessioni. Il segreto –conclude Cavallini- sta nel riempirle entrambe dei contenuti e dei valori della “Buona Notizia”, mai tramontanti e pieni di quell’umanesimo che vogliamo condividere con gli altri».
CLICCA QUI PER LEGGERE E SCARICARE VOCI E VOLTI N° 98 ANNO XI
Il Dipartimento Politiche per la Salute comunica che la Regione Puglia, così come tutte le altre Regioni, ha dovuto fronteggiare la prima ondata della pandemia SARS Co-V- 2 ricorrendo al supporto delle strutture pubbliche e private accreditate, al fine di disporre di un cospicuo numero di posti letto di Terapia Intensiva e di Area Medica, necessari alla corretta gestione dei pazienti COVID.
Il Decreto Legge n. 18/2020, infatti, consentiva alle Regioni di procedere all’individuazione di strutture anche private accreditate. Pertanto, a seguito di manifestazione d’interesse, sono state privilegiati gli ospedali che avrebbero garantito almeno il 20% di posti letto di Terapia intensiva.
L’Ospedale “Miulli” nella prima fase emergenziale ha svolto un ruolo strategico, dal quale non si sarebbe potuto prescindere.
Nel frattempo è intervenuto il Decreto Rilancio, che ha previsto il potenziamento della rete ospedaliera in modo strutturale, finanziando interamente la realizzazione per la Regione Puglia di n. 276 posti letto di Terapia Intensiva (lavori, personale e tecnologie) e posti letto di semi intensiva.
Rispetto alla prima fase, è stato previsto che le Regioni, per far fronte all'emergenza epidemiologica COVID-19, potessero riconoscere alle strutture inserite nei piani adottati, la remunerazione di una specifica funzione assistenziale per i maggiori costi correlati all'allestimento dei reparti e alla gestione dell'emergenza COVID 19 secondo le disposizioni dei predetti piani e un incremento tariffario per le attività rese a pazienti COVID.
Il riconoscimento avviene in sede di rinegoziazione per l'anno 2020 degli accordi già sottoscritti.
Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa Intesa con la Conferenza Stato/Regioni saranno stabilite le modalità di determinazione della specifica funzione assistenziale e l'incremento tariffario, in modo da garantire la compatibilità con il finanziamento per il Servizio sanitario nazionale per l'anno 2020 e con le risorse previste per l'attuazione.
Le funzioni e l’incremento tariffario non sono state ancora determinata a livello nazionale.
Pertanto, nelle more che si determini il valore economico di quanto sopra descritto, la Regione ha provveduto a riconoscere regolarmente, secondo la tariffa oggi vigente, il valore economico dell’attività resa dall’Ente ecclesiastico “Miulli” sia per i ricoveri COVID sia per quelli NO – Covid.
Il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, chiarisce infatti la posizione della Regione, precisando “che l’Ente Ecclesiastico Miulli ha svolto un ruolo strategico nella prima fase emergenziale e continuerà a garantire il dovuto supporto fino a quando la rete ospedaliera pubblica non riuscirà ad organizzarsi con tutti i posti letto necessari alla gestione di una eventuale nuova ondata della pandemia.
La Regione ha regolarmente riconosciuto e rimborsato il valore economico della produzione del Miulli, sulla base delle tariffe oggi vigenti. Appare evidente che sarà cura dell’Ente riconoscere la quota aggiuntiva che ne deriverà dall’approvazione dei nuovi decreti ministeriali di fissazione del valore economico dell’incremento tariffario e della funzione. Tali decreti ad oggi non sono stati adottati”.
Don Mimmo Laddaga, delegato del Miulli, pur confermando la volontà di garantire il supporto alla rete COVID, fino al potenziamento della rete pubblica della provincia di Bari, ribadisce “la necessità del riconoscimento dell’extra- tariffa e della funzione non appena verrà adottato il Decreto ministeriale, precisando che rispetto a tale aspetto, non si può riconoscere alcuna responsabilità in capo alla Regione”.
fonte: Il Giornale di Monte
Prenderà il via, l’11 settembre 2020, il “Pellegrinaggio in bici”, la maxi pedalata senza vincitori e vinti, che unirà intenti e collaborazioni per un messaggio di pace.
Organizzata dall’ASD Team Bici Tarantati di Monte Sant’Angelo, su un’idea di Matteo Orrini, quest’anno il pellegrinaggio “Sulle orme di Chiara e Francesco per la Pace nel mondo” sarà dedicato a tutti i ciclisti vittime della strada.
500 km, che vedranno l’attraversamento di ben cinque regioni, rispettivamente Puglia, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria, inizieranno da Monte Sant’Angelo, Vico, Lesina, Termoli, Vasto.
La prima tappa terminerà dopo 190 km, a Lanciano, da dove il 12 settembre ripartirà alla volta di San Benedetto del Tronto, per far tappa a Norcia, da Santa Chiara. Una pedalata di ben altri 125 km.
Il 13 settembre partenza da Cascia, per arrivare a d Assisi, passando per Spoleto e Gubbio, ricoprendo la distanza di 85 km.
Durante il pellegrinaggio, anche per brevi tratti, si potranno unire chi vorrà condividere le pedalate, facendo compagnia con la propria bici.
Buon pellegrinaggio!
Messaggio dell’Arcivescovo alla città in occasione della festa della Vergine di Siponto 2020.
Cari concittadini di Manfredonia e devoti della Madonna Regina di Siponto, un anno fa al termine della processione esordii con queste parole: “non si può soccombere al negativo, non si può vivere di sola attesa di un qualcosa o qualcuno che venga a risolvere i nostri problemi. È unicamente da dentro, dal nostro vivere insieme come società civile e Chiesa locale e dal nostro senso del bene comune, che dobbiamo e possiamo trovare tutti gli elementi necessari per una rinascita alla grande, sicuri che Manfredonia non solo possiede una grande storia da ricordare, ma ne ha davanti una ancora più grande e magnifica da costruire!”. Quanto vissuto nel lungo e doloroso periodo del lockdown ha dimostrato che la città non si è arresa, non ha pianto sul negativo, ma ha agito e reagito con coscienza e capacità di solidarietà e di attaccamento al bene comune: si è sentita e vista veramente UNA. Intendo dare atto di questa meravigliosa capacità insita e vivissima tanto nella società civile che nella comunità credente della Chiesa sipontina, e ringraziare tutti(singoli cittadini, Istituzioni e Associazioni)per la responsabilità e coesione dimostrata. Il grazie vuole veramente raggiungere tutti: quanti hanno garantito con il loro lavoro e dedizione professionale la cura della salute ed i servizi sociali e civili, rischiando e a volte mettendo in pericolo le loro stesse persone; e quanti (ne sono la maggioranza) hanno “obbedito” con responsabilità alle direttive che limitavano le libertà individuali e sembravano sospendere diritti primari garantiti dalla stessa Costituzione. Mi auguro che tale esperienza resti nella memoria di ognuno e in quella collettiva, non solo per raccontare quanto sperimentato, ma per ravvivare i valori comuni, le competenze sviluppate e le capacità in grado di costruire il presente e di aprire al futuro da abbracciare con speranza. La quarantena, oltre che un grande momento di prova, è stata un laboratorio di solidarietà, di attenzione e cura, di senso del bene comune, di sacrificio e rinuncia: parole che si erano dimenticate e che non facevano più parte del nostro linguaggio. La quarantena è stata inoltre laboratorio di unità ed identità comune: ci ha fatto mettere da parte, almeno per un po’, gli idoli dell’individualismo e dell’egoismo, tanto “adorati” nella cultura globalizzata e nella vita virtuale, idoli ai quali si era disposti a sacrificare la stessa dignità della vita. Tutti, dai bambini agli anziani, da chi sta facendo i primi passi nella vita a chi ha già trasmesso una ricca eredità di esperienza, hanno partecipato e portato il proprio contributo collaborando a trafficare i valori che sostengono e garantiscono la vita civile e l’identità sociale tanto della città che della comunità credente che la abita. Il periodo trascorso è stato un laboratorio di collaborazione tra generazioni, un laboratorio riuscito, che si sappia trarre da esso tutto quanto serve a far rinascere, ripartire e rialzare la nostra magnifica città!
Rinnovo quindi l’appello dell’anno scorso: Manfredonia ri-alzati! Ri-alzati:
- dalla paura del futuro,
- dal pessimismo per la carenza di motivazioni e possibilità di sviluppo,
- dalla rassegnazione e difficoltà a programmare e progettare alla grande,
- dalla pigrizia a pensare con prospettive ampie e lungimiranti,
- dai sentimenti negativi che ti fanno giudicare e percorrere strade sempre e solo al ribasso.
Manfredonia ri-alzati, la capacità ce l’hai, è scritta nella tua storia più che bimillenaria.
Ti rinnovo l’appello a ri-alzarti rafforzandolo con un secondo verboin questo modo:
Manfredonia CONVERTITI!
Manfredonia, non fraintendere questo verbo, sappi che la CONVERSIONE non tocca solo la sfera religiosa o spirituale, ma riguarda tutto l’umano e tutte le dimensioni che fanno della vita dell’uomo una vita dignitosa e di sviluppo. Invitandoti a convertirti, ti chiedo di cambiare mentalità e direzione di marcia, di educare il cuore a nuove decisioni, nuove scelte, nuovi criteri e nuovi orizzonti.
Convertiti Manfredonia:
... ossia, GUARDA E CAMMINA INSIEME, NELLA DIREZIONE COMUNE: nella direzione del bene comune che non lascia indietro nessuno, che non fa preferenze di persone o categorie, che non scarta e abbandona, ma accoglie, sostiene e si fa carico di tutti partendo dai più lontani e sfavoriti.
La CONVERSIONE deve raggiungere e coinvolgere tutte le dimensioni e gli ambiti della vita personale, familiare e pubblica. Infatti non vi può essere cambiamento sociale se prima non vi è un radicale cambiamento personale. Con estrema sintesi desidero ricordarti, cara Manfredonia, che hai bisogno delle seguenti sette CONVERSIONI:
- 1° Conversione sociale. E’ fondamentale che riprenda a crescere la “classe media”, non continuare a diminuire, come è stato nell’ultimo decennio e come si rischia nel periodo post Covid. Non possiamo avere due o più città: una Manfredonia di garantiti, che sono in grado di affrontare le crisi senza risentirne troppo o addirittura guadagnandoci, e una Manfredonia di persone sempre più in difficoltà e destinate ad essere scartate, sacrificate agli idoli degli interessi privati e di parte. Serve una conversione sociale per superare la crescente diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza ed investimenti della stessa in settori che generino ritorni nell’intero tessuto sociale.
- 2° Conversione istituzionale. Un’alleanza tra tutte le Istituzioni per fermare gli affari dei clan e delle mafie, favoriti sempre dalle crisi e che oggi cavalcano quella generata dal COVID, diventa indispensabile: non c’è tempo da perdere. Manfredonia convertiti favorendo le Istituzioni che hanno come unica finalità quella di farti crescere in sviluppo e futuro, sollecitando la tua responsabilità, non diminuendola o affievolendola. Manfredonia, non credere a chi ti promette vie facili e veloci di riuscita, non credere a chi ti offre occasioni immediate di sviluppo, ma solo per ingannarti e continuare ad approfittarsi di te. Non permettere che si faccia violenza ai tuoi numerosi e variegati ambienti: relazionali, sociali, naturali, educativi, produttivi.
- 3° Conversione economica. Manfredonia, sento il doveredi citartie proporre al mondo della tua imprenditoria e del lavoro la riflessione di Papa Francesco al n. 53 dell’Evangelii Gaudium: “Così come il comandamento ‘non uccidere’ pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire ‘no a un’economia dell’esclusione e della inequità’. Questa economia uccide. ... Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in sé stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello ‘scarto’ che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono ‘sfruttati’ ma rifiuti, ‘avanzi’”. Si tratta di rischi reali che toccano anche te, cara Manfredonia. Faccio appello alle donne e uomini talentuosi, che sono presenti e sono molti in città, perché grazie al loro genio, competenza, passione e determinazione non abbiano paura a dar vita a imprese innovative, efficienti e competitive che riversino sul territorio gran parte del valore aggiunto creato a favore dello sviluppo di posti di lavoro e della comunità residente. Si tenga sempre presente che non è il lavoro a servizio del profitto e del capitale, ma il profitto e il capitale a servizio del lavoro; che il lavoro non è solo un diritto, ma è la fonte della dignità della persona: il lavoro “dignifica”, è diaconia dell’uomo. Un’economia che metta il profitto a fine e valore è un’economia falsa, asservita ai potenti ed addirittura
4assassina. Perciò invitandoti a convertirti ti chiedo di liberati dal lavoro nero, dal lavoro sottopagato, dal lavoro usato come ricatto elettorale e come forma perversa di una politica clientelare e corrotta. Manfredonia, scommetti sulla possibilità della conversione economica!
- 4° Conversione ecologica. Manfredonia, non puoi dimenticare il tuo recente passato industriale di cui porti ancora evidenti e indelebili ferite causate da un inquinamento devastante che, in nome di un progresso economico abortito, ha diffuso malattie le cui conseguenze si continuano a pagare oggi senza sapere ancora per quanto tempo. Manfredonia, non compromettere ulteriormente il tuo delicato ecosistema già largamente provato, mettendo a rischio sia la salute della popolazione, sia il mantenimento di lavori esistenti e che costituiscono l’anima della tua agricoltura, pesca e turismo. Perciò convertiti alla bellezza del tuo mare di cui sei figlia, alla bellezza delle tue strade, dei tuoi vicoli, dei tuoi palazzi da custodire e preservare con la logica della cura e della responsabilità. Manfredonia, sii custode dell’irresistibile bellezza del tuo territorio, che incanta tanto chi vi abita, come chi ti viene a visitare!
- 5° Conversione politica. Dalle grandi crisi non si esce senza la politica. Si tratta però, come ammoniva San Paolo VI, di quella politica che costituisce la forma più alta e fine di carità. La politica è chiamata a progettare l’architettura della città, a guidare le dinamiche della vita civile di modo che ogni cittadino si senta sempre a casa propria, rispettato, accudito e sostenuto. L’autentica politica è quanto mai lontana dai conflitti o interessi clientelari, dalle logiche perverse della spartizione di poteri e dal conquistare ambiti per coltivare solo interessi privati o addirittura criminali.
- 6° Conversione culturale. Non ti manca, cara Manfredonia, una grande e ricca tradizione culturale: ne sei di sicuro fiera, e soffri per la non manifestazione di quest’anno. Ma la tradizione o diventa vita e si fa radice di futuro o si trasforma in intralcio: roba vecchia, citando Guido Gozzano “roba di pessimo gusto... da relegare nelle soffitte”, incapace di comunicare all’anima collettiva e quindi destinata a sparire. Perciò continua a coltivare le domande, soprattutto quelle vere, come anche i dubbi e la voglia di capire, il senso dello stupore che è la radice di ogni ricerca. Non rinunciare alla bellezza della verità senza la quale la libertà diventa cieca e capricciosa. Culturalmente non dimenticarti che la frase più pericolosa in assoluto è la seguente: “si è sempre fatto così!”!
- 7° Conversione educativa. Senza scommettere sull’educazione delle persone singole, delle generazioni e dell’insieme dell’intera collettività, nessuna delle
5conversioni richiamate sopra potrà realizzarsi, e tu, cara Manfredonia, continuerai ad essere preda dei più forti e non gioia per tutti i tuoi abitanti. Educare non significa “costringere” in parametri o logiche di controllo repressive, ma liberazione e sviluppo delle migliori energie individuali e collettive. Manfredonia, non abbandonare la vocazione educativa, approfitta di tutte le occasioni per regalare ai tuoi cittadini la vera libertà costruttrice di futuro e sviluppo per tutti! Come vescovo intendo, questa sera, affidare alla Vergine quest’esperienza di “laboratorio valoriale” di cui tutti i cittadini di Manfredonia sono stati e devono continuare ad essere protagonisti.
Prego la Vergine di Siponto perché, una volta liberati dalla morsa del virus, si mantengano vivi i valori sperimentati e la solidarietà vissuta e ci si incammini nelle sette conversioni citate. Si tratta di veri “anticorpi”, in grado di affrontare ogni forma di divisione, interessi di parte, scelte indiscriminate, ingiustizie e quant’altro mina le relazioni civili ed il bene comune, favorendo sempre il ricco a danno del povero, i privilegiati a scapito degli ultimi, i potenti indifferenti verso i deboli. Come vescovo. Questa sera, prego la Regina di Siponto perché raggiunga il cuore di ogni devoto e cittadino manfredoniano, rendendolo un cuore capace di ascolto, di sensibilità fraterna e di collaborazione per lo sviluppo del bene comune. Prego perché si accolga la sfida che ci attende: diventare persone capaci di “profondità interiore” per collaborare a costruire una città più solidale e coesa ed una Chiesa più secondo lo stile del Vangelo. Manfredonia, sappi che se svilupperai questi sette ambiti di conversione, renderai te stessa una città sempre più “civile” e, come Chiesa, sarai capace di far risplendere la gioia del Vangelo. Convertendoti tornerai ad essere città al servizio del bene comune e Chiesa Madre di cuori che generano relazioni d’amore.
Amen!+
p. Franco Moscone
crs arcivescovo
Questo è il messaggio alla Città dell'Arcivescovo Metropolita, mons. Vincenzo Pelvi, in occasione della festa dell'Assunta.
Carissimi,
cosa siamo diventati dopo questa pandemia, sia come comunità ecclesiale sia come comunità civile? A cosa siamo chiamati? Cosa possiamo diventare? Era “normale” il nostro modo di vivere prima? O forse Dio ci chiede proprio di non tornare a quella normalità, che fa sempre più a meno di lui, emarginandolo?
Dallo scorso febbraio non abbiamo più potuto esprimere il nostro essere popolo di Dio: niente messe, niente catechismo, niente riunioni di ragazzi e giovani, niente attività di oratorio, niente feste parrocchiali. E così la pandemia ci spinge a cercare vie nuove o, come lo scriba evangelico, estrarre dal tesoro della tradizione della Chiesa “cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52).
Questo tempo ci parla e suggerisce di cambiare, prima che sia troppo tardi. La vita cristiana non è uno status, è uno stile, lo stile di Gesù; sentire che tutto viene da Dio e dalla sua grazia è la sola via che ci consente, come Chiesa, di crescere, di essere ancora credibile e attraente per gli uomini del nostro tempo. Si tratta di ascoltare i desideri, i sogni, i bisogni, lo smarrimento, dei fratelli e sorelle in umanità. La Chiesa: la famiglia di uomini e donne che si fa compagna di strada e in strada per incontrare, lasciarsi interpellare, accompagnare, “con viscere di misericordia”, piuttosto che una comunità chiusa in se stessa spenta dalla puritana fobia di contaminarsi con la ferita dell’altro. Una Chiesa che fa della parola “ministero”, cioè servizio, l’identità che la definisce.
Apriamo il cuore allo Spirito Santo che semina il Vangelo nel cuore di ciascuno: dell’amico, del fratello, del collega, del vicino, nell’ordinarietà della vita. La quotidianità è il campo della missione e dunque dell’incontro e del godimento della presenza di Cristo.
Essere cristiani, dunque, è accompagnarci reciprocamente attraverso piccoli passi in mezzo ai grandi limiti umani, facendo lieto il cuore di Dio. Non dimentichiamo di essere nel nostro tempo una Chiesa della “lavanda dei piedi” che accompagna il cammino della gente, consapevole di come le ragioni di chi si allontana contengono già in sé le soluzioni per un possibile ritorno. Se si è a contatto con la vita, diventa essa stessa maestra e guida. Si è disposti a dare risposte a domande ed esigenze reali, più che formulare e moltiplicare proposte e iniziative, complicando ciò che è semplice.
L’incontro con Dio non è organizzazione né solo conseguenza di una iniziativa missionaria. Esso avviene attraverso lo sguardo di Gesù, che ci fa godere della sua presenza.
Come Gesù non esclude nessuno dal suo sguardo, così noi teniamo gli occhi aperti per evitare che qualcuno rimanga escluso dal nostro sguardo. Chi non è visto da nessuno, entra a far parte della schiera degli invisibili formata da emarginati, poveri, scartati e sfruttati. Per risolvere i problemi non c’è bisogno di grandi manager o di uomini forti, ma è necessario essere uniti nell’impegno di non cedere all’indifferenza. Il rinnovamento parte sempre dal basso, non è mai solo un’operazione di vertice. Urge, perciò, affrontare ogni sfida esistenziale prendendosi cura delle relazioni personali. Le persone vanno cercate una a una, con la discrezione necessaria, ma anche con la cordialità e l’interessamento sincero. Lo abbiamo verificato nei giorni del lockdown, quando c’è stata una forte domanda di ascolto che ha fatto crescere la nostalgia dell’amicizia serena e concreta.
Se vogliamo diventare testimoni credibili, non arrocchiamoci sulle nostre abitudini e certezze, ma confidiamo nella forza di una minoranza più vitale, perché costituita da credenti a volte soli ed emarginati ma più motivati che rimettono la fede, la preghiera e la fraternità al centro della loro esperienza.
Guardiamo il popolo di Dio come fa lo Spirito Santo, non come fa il mondo. Lo sguardo mondano vede strutture da rendere più efficienti, lo sguardo spirituale vede fratelli e sorelle mendicanti di misericordia. Allontaniamo, perciò, ogni forma di narcisismo e pessimismo abbandonandoci alla creatività dello Spirito, che si è manifestato e continua a farlo in tante forme di solidarietà verso i fratelli della porta accanto.
Il segno dei tempi della pandemia ha smascherato la nostra vulnerabilità e scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Se avremo imparato che tutto è dono, se da questo tempo sorgerà un nuovo stile personale e comunitario, che rinuncia al vittimismo e all’arroganza e adotta la condivisione, il ringraziamento e la lode, allora avremo colto anche nella pandemia il sussurro della “brezza leggera” dello Spirito che sempre viene a vivificare la Terra.
Offriamo allo Spirito del Signore uno spazio aperto di attesa e di desiderio, uno spazio concreto di menti e di cuori, di anime e di carne, perché possa operare e manifestarsi nel tessuto profondo della nostra umanità come potenza di salvezza dalla fragilità e dalla solitudine, dall’aridità, dalla confusione, dagli inganni delle illusioni e dalla disperazione, come potenza di speranza che non delude.
+ Vincenzo Pelvi
Arcivescovo
In occasione della prossima Solennità dell'Assunzione della B. V. Maria e della memoria del "Ritrovamento del Sacro Tavolo dell'Iconavetere, l'Ufficio Liturgico della Curia Metropolitana di Foggia - Bovino comunica le indicazioni per la festa e del programma delle celebrazioni.
Novena di preparazione alla solennità
Dal 06 al 14 agosto 2020, a causa delle norme stabilite dal protocollo Governo - CEI l'attuale capienza della Basilica Cattedrale permette di ospitare solo 95 persone. Pertanto, quest'anno, la novena verrà celebrata in tutte le parrocchie della città.
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Solennità dell'Assunzione della B. V. Maria
In programma il 15 agosto 2020 le Celebrazioni Eucaristiche presso la Basilica Cattedrale si svolgeranno alle ore 08:00 e 11:00. Chi si recherà Basilica solo per la venerazione potrà farlo nelle ore non di celebrazioni. Si precisa che la Cattedrale rimarrà chiusa nel pomeriggio.
La solenne Celebrazione Eucaristica Pontificale presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Vincenzo Pelvi si svolgerà all'aperto in Piazza XX Settembre, alle ore 19:30. Parteciperanno le autorità civili e militari. La celebrazione sarà animata dal Coro della Cappella Musicale Iconavetere, diretta dal M° Agostino Ruscillo e sarà trasmessa in diretta sul canale televisivo Teleblu, sul canale 72 del digitale terrestre e sulla pagina facebook dell'Arcidiocesi di Foggia-Bovino.
L'accesso all'area della celebrazione sarà contingentato. Difatti avverrà da Corso Garibaldi, a partire dalle ore 18:30 fino a esaurimento posti a sedere. E' consentito solo un accompagnatore a persona.
Ulteriori informazioni per sopravvenuti imprevisti metereologici o di emergenza sanitaria saranno forniti tempestivamente.