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“Il cuore altrove” con don Rocco Malatacca e don Luigi Maria Epicoco, definito “lo scrittore amato dal Papa”.

Due sacerdoti in diretta streaming per aiutare a portare il cuore “altrove”.
Mercoledì 4 novembre dialogheranno su Facebook, don Rocco Malatacca, parroco della chiesa di San Nicola di Bari in Orsara di Puglia, e don Luigi Maria Epicoco, scrittore e noto volto televisivo, docente di filosofia alla Pontificia Università Lateranense e direttore della residenza universitaria San Carlo Borromeo a L’Aquila.
L’occasione sarà la presentazione del volume “Il cuore altrove. Un piccolo training per chi desidera pregare” (San Paolo Edizioni), di cui Malatacca è autore. Nato a Lucera 38 anni fa, il presbitero ha collaborato in passato per Tau Editrice con i titoli Vestirò la Croce (2015); Guy Pride (2015); Di luce e d’ombra (2016); #Touch (2018) e #RisorseInRete (2018).
Maturato durante il lockdown, il nuovo libro ha visto la luce lo scorso agosto ed è concepito come un training di preghiera per giovani e adulti di oggi che cercano la vita.
“Durante la quarantena - racconta l’autore – abbiamo perso il contatto vivo, a tatto, con le persone e mai abbiamo desiderato, come allora, di toccare con mano l’umanità. Eravamo pieni di attesa di un altro, che potessimo incontrare un altro. Ho allenato quest’attesa, quest’apertura del cuore, e ho pensato a farlo diventare un training, perché la stessa apertura del cuore che offriamo a un altro, offriamo al Signore Gesù, finché Egli venga. Così è nato un allenamento umano alla preghiera”.
Mercoledì con don Epicoco, definito “lo scrittore amato dal Papa”, parlerà della sfida che ha accettato nel rivolgersi a coloro che faticano a capire il senso della preghiera, a quelli che hanno sempre pregato un dio “che vale l’altro”, a quelli che non hanno tempo o che non hanno voglia, e poi a quelli che cercano una tecnica di preghiera ma non la trovano.
I due presbiteri parleranno soprattutto a coloro che hanno il desiderio di Dio, ma non sanno come trasformarlo in realtà. Il libro, infatti, offre un cammino possibile, affinché possano portare il loro cuore “altrove”, là dove un Altro offre un’esperienza di trasformazione.
“Poiché si può pregare soltanto vivendo e si può incontrare Dio solo dopo avere incontrato l’uomo”.
La conversazione in streaming avrà inizio alle 21 e potrà essere seguita sul profilo social personale di don Malatacca: www.facebook.com/rocco.malatacca.

Nel folclore popolare molto spesso la religiosità si sposa felicemente con la tradizione gastronomica di questo o quel territorio. Varie sono infatti le ricette collegate alle diverse festività che da secoli scandiscono i mesi dell’anno, in particolare, è molto sentita nei paesi mediterranei, quella della ricorrenza del morti nel mese di novembre, occasione in cui, secondo un’antica ricetta tramandata di madre in figlia veniva realizzato, forse per stemperare la ricorrenza dedicata ai defunti, uno squisito monaco di pasta dolce.
 
Tra i ricordi, quelli dell’infanzia sono forse i più belli; tra essi, i più gustosi, sono quelli legati alle tradizioni gastronomiche.

Il calendario scandiva un tempo anche ritualità gastronomiche che si rinnovavano di anno in anno; come molte tradizioni, però, particolari ricette e tavolate legate a questa o quella festa, col passare degli anni, sono andate disperse.

Per quanto riguarda le tradizioni gastronomiche, invece, è il caso di dire che tendono a perdere i loro genuini sapori per disperdersi nelle regole della commercializzazione, come tante pietanze, soprattutto dolci, che non si realizzano ormai più nelle nostre case, ma vengono prodotte in serie da ditte specializzate, come panettoni, taralli, ecc.

In particolare, uno di questi dolci casalinghi era davvero singolare, specialmente per la sua particolare forma: “il monaco”.

Scomparso dalle tavole delle nostre festività, il dolce monaco non ebbe fortuna sui banchi delle pasticcerie e dei supermercati, dove non  è mai apparso ed è stato relegato solo tra i ricordi della tradizione popolare orale tramandata da madre in figlia e nipoti!

Troppo difficile, forse, appariva trasformare la sua realizzazione da casalinga ad industriale; ma quali erano i profumi, i sapori e le forme di questo dolce ?  

La sua forma è intuibile dal suo stesso nome: “il monaco”, infatti, il suo  aspetto era quello di un semplice fraticello!

Un gustosissimo frate, spesso rappresentato grassottello e realizzato con una pasta dolce utilizzata per i taralli e col vincotto, che serviva a renderlo anche scuro come l’abito monacale.

Nel suo complesso, l’aspetto ed il profumo di questo particolare dolce era molto invitante, anche se  l’abito monacale incuteva veramente un certo rispetto prima di affondare i denti nella sua pasta scura.

Ogni dubbio, però, si dissolveva appena i primi bocconi di questo particolare dolce: una gamba, un braccio o, addirittura, la testa intera del monaco, si scioglievano nella nostra bocca.

La nonna materna dello scrivente, donna Soccorsa, realizzava per il giorno dei morti una piccola comunità di “dolci monaci”, dato l’elevato numero dei nipoti, allegra brigata che invadeva la cucinaper divorare come diavoli i poveri frati !

Per chi ha avuto la fortuna di assaporare questo dolce della nostra tradizione gastronomica, il profumo della pasta arricchita dal vincotto, non si dimentica facilmente e proprio in questo periodo, durante la festa dei morti ci pare di sentirlo ancora.

Infatti, il dolce monaco veniva realizzato proprio in queste settimane, testimone atavico di chissà quale antica tradizione sacrificale, quando il vincotto era abbondante per la recente vendemmia.

La tradizione vuole che, come altre pietanze, il nostro “dolce monaco” provenga dalle cucine dei nostri monasteri e veniva offerto ai fedeli  nel mese di novembre, insieme al buon vino novello prodotto negli stessi conventi.

Nella storia gastronomica dei paesi del Mediterraneo, però, il monaco non rappresenta l’unico dolce santo, perché anche in altre particolari ricorrenze si realizzavano pietanze collegate alla religione: come i tarallini di S.Biagio, oppure i baci di S.Lucia, chiamati anche baci di dama squisiti dolcetti alle mandorle che i Crociati, si proprio loro, gli antichi cavalieri che difesero la Terra Santa, diffusero in tutta l’Europa e tante altre squisite pietanze ormai dimenticate!

Un altro appuntamento serale al Museo nazionale archeologico di Manfredonia: giovedì 29 ottobre dalle 20.00 alle 22.45, in occasione dell’apertura straordinaria, sarà possibile visitare la sala dedicata alla civiltà daunia. In attesa del completamento del progetto grafico, i visitatori potranno esplorare alcuni dei contesti funerari più importanti della Puglia settentrionale.

Per assicurare una visita in serenità e sicurezza rispettando le misure di prevenzione, il Museo ha predisposto poche e semplici regole:

L’ingresso è consentito ad un massimo 10 persone per ogni fascia oraria: 20.00 – 21.00 – 22.00 (con possibilità di visita fino alle 22.45)

La prenotazione può essere effettuata:

  • via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
  • telefonicamente al numero 0884-587838

Al Museo si accede una persona per volta, avendo cura di rispettare l’orario di prenotazione per evitare assembramenti e sovrapposizioni, dopo aver misurato la temperatura corporea (soglia limite per l’ingresso 37.5°C) e aver igienizzato le mani presso la postazione allestita all’ingresso.

All’interno del Museo è obbligatorio l’uso della mascherina e il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro.

La visita è facilitata dalla presenza di pannelli informativi, segnalazioni direzionali e indicatori per il distanziamento.

Il personale addetto all’accoglienza regola i tempi di permanenza nella sala per far rispettare i limiti di capienza previsti e garantire la massima sicurezza.

Si ricorda che temporaneamente si accede al museo dal Viale Miramare.

L’ingresso è GRATUITO.

Tutte le informazioni sono reperibili ai seguenti link:
https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-archeologico-di-manfredonia/
https://www.facebook.com/mna.manfredonia

L’agenzia turistica InfoTab Tours, in collaborazione con il Museo Ebraico di Lecce, Lecceventi e l’Associazione culturale Articolo 9, propone cinque itinerari alla scoperta di una Lecce insolita e poco conosciuta. A cura di: Fabrizio Ghio, architetto, archeologo, guida turistica abilitata dalla Regione Puglia.

Sabato 28 novembre 2020 ore 16:30
Lecce sotterranea
Un itinerario nel centro storico alla scoperta della città messapica e romana
• Gli edifici per spettacolo: il Teatro e l’Anfiteatro
• Il più antico frantoio del Salento: l’area archeologica di piazza S. Castromediano

Sabato 5 dicembre 2020 ore 16:30
Lecce ebraica e medievale
Un itinerario nel centro storico alla scoperta della Lecce ebraica e medievale
• Il Castello Carlo V: la corte interna e l’“attraversamento” della fortezza
• L’area della Giudecca medievale e le sue trasformazioni:

La toponomastica: vico della Saponea, via della Sinagoga, via A. de Balmes
La chiesa di Santa Croce e il chiostro dei Celestini
Palazzo Adorno
Il Museo ebraico

Sabato 12 dicembre 2020 ore 16:30
L’area di piazza S. Oronzo: i suoi edifici, le sue trasformazioni
• L’anfiteatro romano
• I “borlaschi”
• La piazza dei Mercadanti nel cinquecento
• La piazza dei Mercadanti nel seicento
• Fra Otto e Novecento: la contrada Cocole, l’Isola del Governatore, la Banca d’Italia e la riscoperta dell’anfiteatro

Sabato 19 dicembre 2020 ore 16:30
Lecce eclettica e Liberty
• L’eclettismo a Lecce: alcuni esempi: villa Martini, villino Nuzzaci
• Lecce operosa: Il calzificio Guido
• Il nuovo ingresso a cannocchiale verso la stazione ferroviaria
• L’area di piazza S. Oronzo: edifici e arredo urbano
• Il liberty a Lecce: i nuovi borghi Adriano e Cavallerizza
• I teatri

Domenica 27 dicembre 2020 ore 16:30
Lecce e i suoi monumenti
• La villa Comunale
• Sigismondo Castromediano
• Quinto Ennio
• Vittorio Emanuele
• Tito da Lodi detto Fanfulla
• Il ferro alla patria

Il programma potrebbe subire variazioni. Per garantire la distanza di sicurezza interpersonale, è previsto sistema di radioguide.
PREZZO SINGOLO: € 15,00 a persona
ABBONAMENTO A N. 5 PERCORSI: € 50,00 a persona
Per l’occasione, i partecipanti potranno acquistare la Guida al Salento Ebraico, di F. Ghio e F. Lelli, Capone Editore, con lo sconto del 20%.

INFO E PRENOTAZIONI:
Infotab Tours - Via Umberto I, 18 - Lecce
Tel: 0832 090523 - Whatsapp: 328 9482091
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -Web: www.infotab.it

Museo Ebraico - Jewish Museum Lecce - Via Umberto I, 9 - Lecce
Tel. e Whatsapp: 0832 247016

Dopo lavori di ristrutturazione, il Museo di Vigna di Valle riapre con grandi novità, che anticipano quelle che saranno realizzate per il Centenario AM del 2023

Dal 31 ottobre prossimo il Museo Storico dell’Aeronautica Militare tornerà ad essere aperto al pubblico dopo un periodo di lavori di riqualificazione ed adeguamento delle proprie strutture espositive che permetteranno ai visitatori di poter apprezzare al meglio i velivoli ed i cimeli che raccontano la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne sono stati protagonisti.

A riaprire idealmente le porte del Museo è stato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, nel corso di una sobria cerimonia tenuta questa mattina a Vigna di Valle, alla presenza delle autorità locali e di una ridotta rappresentanza della Forza Armata.

"Conoscere la base, il cemento della nostra storia, ci aiuta a guardare il nostro futuro nel modo migliore e più professionale possibile. Quando vediamo un pezzo della nostra storia non vediamo solo il materiale ma il valore che esso racchiude". Con queste parole il Generale Rosso ha voluto sottolineare l'importanza di mantenere vivi, oggi come nel passato, i valori che caratterizzano le istituzioni e le Forze Armate, "impegnate a servire al meglio il nostro Paese, con passione, competenza e comunità d'intenti".

"Riaprire il Museo, pur con tutte le limitazioni imposte da questo difficile periodo - ha continuato il Generale Rosso - è ancora più importante adesso che ci stiamo avvicinando ad un traguardo fondamentale della nostra Forza Armata: la celebrazione del nostro Centenario. Il 2023 sembra lontano ma non così tanto. Quello di oggi è un piccolo passo per costruire un percorso che ci avvicina sempre di più a celebrare i nostri cento anni".

Nell’occasione sono stati svelati gli ultimi due velivoli dell’Aeronautica Militare che entrano così ufficialmente a far parte della collezione espositiva del Museo: l’F-16 Fighting Falcon ed il Breguet 1150 Atlantic, due aerei che hanno scritto importanti pagine della storia contemporanea della Forza Armata, rispettivamente nell’ambito della difesa aerea – dove l’F-16 ha assicurato il proprio servizio tra l’uscita del servizio dell’F-104, nel 2004, e l’entrata dell’Eurofighter, nel 2012 – e nell’ambito del pattugliamento aereo antisommergibile, dove l’Atlantic ha invece assicurato la sorveglianza del Mar Mediterraneo nel corso di ben 45 anni di vita operativa, dal 1972 al 2017.

Proprio l’ultimo esemplare di Atlantic, nel 2018, è stato protagonista di uno spettacolare trasferimento dall’aeroporto di Pratica di Mare a Vigna di Valle, effettuato con un elicottero del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha trasportato l’aereo in volo grazie ad una speciale imbragatura.

Il Museo, che sorge a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano, sarà visitabile tutti i giorni a partire dal 31 ottobre, dalle 10:00 alle 16:00 (ad eccezione dei lunedì feriali, il 1° gennaio, il giorno di Pasqua e il 25 dicembre), con ingresso gratuito ed accesso regolamentato nel rispetto delle normative sul contenimento del COVID-19. Previa prenotazione, sarà possibile inoltre fruire di visite guidate gratuite per gruppi organizzati. L’accesso al museo sarà consentito esclusivamente tramite l’ingresso militare sito in Via Circumlacuale – Bracciano.

Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, inaugurato nel 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, con i suoi 13.000 metri quadrati di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Esso ha il compito di raccogliere, restaurare, conservare, esporre e valorizzare il materiale aeronautico di interesse storico e documentario proveniente da rinvenimenti o donazioni da parte di privati. Attraverso molteplici attività interne ed esterne, è inoltre un centro propulsore di storia e di cultura aeronautica sia sotto il profilo scientifico sia didattico e divulgativo. Il Museo è disposto su quattro grandi padiglioni espositivi ed accoglie al suo interno circa 80 velivoli ed una cospicua collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai pionieri, ai dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale, all’epopea dei voli polari del Generale Nobile, alle grandi crociere di massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due Guerre, alla Seconda Guerra Mondiale e i grandi aeroplani, per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare.

La Città dei due Siti UNESCO, sul Gargano, in Puglia, continua a conquistare grandi e importanti riconoscimenti per la sua bellezza e importanza turistico-culturale. Dopo i due riconoscimenti nella Lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità e di quelli della National Geographic (tra le 10 sacre Grotte più belle al mondo) e Skyscanner (tra le 20 città più belle d’Italia) arriva il riconoscimento dell’Associazione dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) ed è entrata così a far parte del club “I borghi più belli d’Italia”. Ne fanno parte 313 Borghi selezionati e certificati, rappresentanti di quel Made in Italy inteso come espressione dell’eccellenza italiana. “Città unica dal grande fascino, siamo orgogliosi”, il primo commento del Sindaco Pierpaolo d’Arienzo. Fiorello Primi, Presidente Associazione: “Ormai è uno dei più importanti strumenti di promozione del nostro Paese”.

La bellezza viaggia lungo le bianche vie del centro storico, resiste al tempo davanti al maestoso Castello Normanno-Svevo-Aragonese, ti resta nel cuore al cospetto della facciata monumentale e della Grotta del Santuario più importante dell’Occidente dedicato all’Arcangelo Michele, meta ininterrotta di pellegrinaggi da 1500 anni. La bellezza ti accompagna nel misterioso Battistero di San Giovanni in Tumba (detto “Tomba di Rotari”) e verso la meraviglia della Chiesa di Santa Maria Maggiore e dei suoi affreschi, verso l’ascolto del silenzio all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano e ai suoi Eremi, verso la magica Foresta Umbra o lungo la costa della marina. Montagna, foresta, boschi, mare, gastronomia d’eccellenza e un patrimonio storico-culturale inestimabile: Monte Sant’Angelo è uno dei borghi più belli d’Italia.

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“Siamo riusciti a conservare quell’autenticità che riesce a rendere unica l’atmosfera che si respira nella nostra Città” – commenta il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, che aggiunge – “Una bella notizia ed un grande e importante riconoscimento che arriva in un momento così difficile, dove sembra quasi impossibile ormai anche riconoscere la bellezza che ci circonda. Ma la pandemia non riuscirà a fermare il nostro lavoro incessante di valorizzazione e promozione della destinazione Monte Sant’Angelo”.

“Bisogna avere, infatti, una visione a medio e lungo periodo e attuare importanti strategie di marketing territoriale e promozione turistica per poter superare questa difficile crisi e questi riconoscimenti ci aiutano a promuovere il territorio in attesa di poter tornare a vedere tra le nostre vie numerosi turisti affascinati dalla grande bellezza che la nostra città è in grado di offrire” – continua d’Arienzo, che ringrazia – “L’Associazione, la Commissione consiliare UNESCO e l’Assessorato alla cultura e al turismo per il supporto”.

Il Consiglio comunale aveva deliberato all’unanimità l’adesione all’Associazione nel luglio del 2019.

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"Diamo il benvenuto a Monte Sant'Angelo all'interno dei Borghi più belli d'Italia - dichiara Fiorello Primi, Presidente dell'Associazione - certi che un borgo così affascinante e con un patrimonio storico e architettonico così importante possa ulteriormente contribuire al prestigio della nostra Associazione e nel contempo trarre il massimo beneficio dall'appartenenza ad un network che è ormai divenuto uno dei più importanti strumenti di promozione del nostro Paese".

Visitate Monte Sant'Angelo, #LaCittàdeidueSitiUNESCO, nel viaggio virtuale

 

* SPOT DUE SITI UNESCO

* VIRTUAL REALITY MONTE SANT'ANGELO

* SPOT CON VOCE NARRANTE DI SEBASTIAMO SOMMA

 

L’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.

L’Associazione I Borghi più belli d’Italia nasce nel 2002 all’interno della Consulta del Turismo dell’ANCI allo scopo di valorizzare e promuovere il grande patrimonio di storia, arte e cultura presente nei centri minori italiani. Ne fanno parte 313 Borghi selezionati e certificati, rappresentanti di quel Made in Italy inteso come espressione dell’eccellenza italiana.

L’Associazione è nata dall´esigenza di valorizzare il grande patrimonio di Storia, Arte, Cultura, Ambiente e Tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi turistici, valorizzazione da realizzare insieme ai cittadini stessi e agli amministratori pubblici. Sono infatti centinaia i piccoli borghi che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale.

La "Carta di Qualità” dell’Associazione seleziona un circuito turistico di eccellenza, composto da Comuni uniti sotto un unico marchio e logo, la cui attività di accoglienza turistica, manutenzione e sviluppo, è costantemente monitorata. Nella Carta di Qualità si definiscono le modalità di attribuzione del marchio de I Borghi più belli d’Italia e i criteri di ammissione al Club. Per essere eleggibile il Borgo deve:

  • possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del Comune e/o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Gli edifici storici devono prevalere sull'insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo;
  • offrire un patrimonio che si faccia apprezzare per qualità urbanistica e architettonica;
  • manifestare attraverso fatti concreti una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione, rispondente a determinati criteri.

Nel corso degli anni l’Associazione si è inoltre arricchita di realtà ad essa collegate ed oggi si pone sugli scenari nazionali ed internazionali come un vero e proprio network capace di promuovere l’Italia a 360 gradi:

  • la guida e il portale dell’associazione, che stanno riscuotendo un enorme numero di acquirenti per l’una (si pubblicano ogni anno circa 50.000 copie) e di visitatori per l’altro (circa 1.500.000 visitatori unici all’anno);
  • il Tour Operator Borghi Italia Tour Network, che opera in esclusiva per l’associazione;
  • il Consorzio di Produttori dei Borghi più belli d’Italia Ecce Italia, che riunisce le attività d’eccellenza del dell’eno-gastronomia e dell’artigianato presenti nei Borghi.

Una serie di importanti eventi vengono organizzati annualmente dall’Associazione per promuovere i Borghi in Italia e nel Mondo. Fra i più importanti citiamo: la Regata Velica dei Borghi più belli d’Italia, che si tiene ogni anno a giugno a Cefalù (PA); CiBorghi, il Festival delle Cucine Regionali dei Borghi più belli d’Italia, che si tiene a luglio ad Offida (AP); la cicloturistica dei Borghi più belli d’Italia, che si svolge nei Borghi dell’Umbria ad agosto; il Festival Nazionale dei Borghi più belli d’Italia, che si tiene ogni anno in una location diversa; la Domenica nel Borgo, seconda domenica di ottobre, in tutti i Borghi dell’Associazione;  la Conferenza sui Borghi più belli del Mediterraneo che si tiene ogni anno ad ottobre a Cisternino (BR).

Il 27 giugno 2020, il sabato successivo al solstizio d’estate, si è svolta la 5a edizione della Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia, un importante evento a livello nazionale ed internazionale. Per tutti gli innamorati è un appuntamento annuale da non mancare: nelle piazze, nei vicoli, nei palazzi dei Borghi aderenti all’Associazione, in un'atmosfera raccolta per gustare i menù a tema studiati per l’occasione, proposti dai piccoli ristorantini negli angoli e nelle piazze più suggestive del borgo. Inoltre centinaia di eventi a tema Amore e Romanticismo, mostre, spettacoli teatrali, concerti di musica, danza, spettacoli pirotecnici.

Nell’aprile 2019 l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia ha ottenuto la certificazione ISO 9001  relativamente ai “servizi finalizzati alla valorizzazione, mantenimento e recupero del patrimonio culturale nazionale di memorie e monumenti, ed alla promozione turistica dei Comuni aderenti”.

Infine, I Borghi più belli d’Italia ha costituito la Federazione Internazionale  “Les plus beaux Villages de la Terre”, insieme alle analoghe associazioni di Francia, Vallonia (Belgio), Giappone, Spagna. Partecipano alle attività della Federazione come membri associati Sassonia (Germania), Svizzera,  Russia e Libano e come paesi osservatori anche Cina e Portogallo. Attraverso la Federazione si intendono raggiungere a livello mondiale gli stessi obiettivi che ogni associazione persegue a livello nazionale, coinvolgendo sempre più paesi ad investire nella valorizzazione dei piccoli centri storici o rurali d’eccellenza.

 

 

La Contemporanea Galleria d’arte di Giuseppe Benvenuto registra un altro grande successo di pubblico con centinaia di visitatori in poche settimane dall’inaugurazione della mostra sulla Pop Art italiana. Fino al 29 novembre sarà possibile accedere all’esposizione delle opere dei maestri del novecento Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Giosetta Fioroni.

Le opere, venticinque in tutto, hanno attirato un pubblico interessato alla scoperta degli autori della Scuola di Piazza del Popolo.

La presentazione della mostra, patrocinata dal Lions Club Umberto Giordano di Foggia e a cura di Giuseppe Benvenuto, si è rivelata essere un momento di condivisione culturale e di scambio ermeneutico sull’interpretazione della cifra stilistica degli autori cui ha partecipato la cittadinanza e un nutrito gruppo di giovanissimi tra cui studenti dell’Accademia di Belle Arti foggiana.

Sulla mostra e gli autori presenti, ricordiamo che di Mario Schifano sono proposte opere museali comprese nell’arco temporale dagli anni ’70 ai ’90 come le Palme, gli Scorci, l’Area aperta, le Schegge e le Tele computerizzate o Emulsioni che sono realizzate facendo comunicare la fotografia, per cui nutriva enorme passione, e la pittura: sono utilizzati fondi fotografici assieme all’intervento pittorico. Ancora di Schifano le tecniche miste su carta degli anni ’70, mentre di Tano Festa sono presenti opere degli anni ’80 come le Finestre, Coriandoli e i Mulini a vento, ancora, di Franco Angeli e Giosetta Fioroni rispettivamente Half dollar, Colpo di stato e i Giardini e tecniche miste su carta della Fioroni.

La mostra è visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.30.

Contemporanea Galleria d’arte - Viale Michelangelo, 65, Foggia
Per informazioni: Giuseppe Benvenuto (Direttore artistico)

FOCUS:

- ESCLUSIVA. Mario Schifano e la Pop Art in Italia in mostra a Foggia

- [VIDEO] Mario Schifano e La Pop Art in Italia di Mario Schifano in mostra a Foggia, alla Contemporanea Galleria d’Arte

Dal 30 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 al Museo della Città di Livorno un eccezionale percorso espositivo con opere da Carrà a Morandi, da Guttuso a Vedova e tanti altri Maestri dell’arte.

Il Museo della Città di Livorno, situato nel cuore dell’antico quartiere de La Venezia, ospiterà dal 30 ottobre prossimo al 31 gennaio 2021 la mostra “VISSI D’ARTE – Cento capolavori dalle collezioni Della Ragione e Iannaccone”, progetto ideato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze, e a cura di Eva Francioli, Elena Pontiggia, Sergio Risaliti. Un eccezionale percorso espositivo che riunisce per la prima volta, in un dialogo profondo e serrato, le opere di due importanti collezioni dedicate all’arte italiana del Novecento: quella di Alberto Della Ragione (1892-1973) e quella di Giuseppe Iannaccone (1955), entrambi accomunati dall’intensa passione nei confronti dell’arte italiana, in particolare quella sviluppata negli anni tra le due guerre.

In mostra opere di grandi Maestri come Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Emilio Vedova, Renato Birolli, Mario Mafai, Scipione e Filippo De Pisis, e ancora Felice Casorati, Aligi Sassu, Ottone Rosai, Carlo Levi e Fausto Pirandello; opere di altissima qualità pittorica esposte in un percorso dialettico dal forte impatto visivo.

La mostra, promossa dal Comune di Livorno, sancisce la collaborazione con la Città di Firenze e il Museo Novecento, nel segno dell’arte moderna e della cultura contemporanea.

QUI PER VEDERE ALCUNE OPERE DELLA MOSTRA

Le due collezioni sono parallele e complementari, seppur frutto di acquisti e scelte maturate in epoche storiche differenti da due appassionati collezionisti, che in comune non hanno solo una smisurata fede nell’arte italiana, ma anche un dato biografico, essendo entrambi nati in Campania per poi svolgere tutta la loro carriera al Nord Italia: in Liguria, a Genova, l’ingegnere Della Ragione, e, in Lombardia, a Milano, l’avvocato Iannaccone.

Una collezione, quella di Alberto Della Ragione, arrivata a Firenze come frutto generoso di una donazione effettuata all’indomani della terribile alluvione subita da Firenze, la culla del Rinascimento, ferita nel suo patrimonio di bellezza dalla furia delle acque dell’Arno, che nel novembre del 1966 tracimò sommergendo le case, le chiese e i palazzi. Fu allora che l’ingegnere decise di risarcire Firenze affidando alle cure della città ben 240 opere di sua proprietà, con un contratto che fu siglato finalmente nel 1970. Forse Della Ragione, nel prendere questa decisione, fu motivato anche dal fatto che nella città di Cosimo Il Vecchio e Lorenzo Il Magnifico abbia avuto origine il collezionismo moderno, dalla cui costola sono poi nati i musei più importanti della città, dagli Uffizi, alla Galleria Palatina, dal Museo Bardini, al Museo Horne, fino allo stesso Museo Novecento, che conserva ed espone la Raccolta Alberto Della Ragione.

L’altra collezione è nata invece dalla grande passione di Giuseppe Iannaccone. Le opere da lui sapientemente collezionate rivelano una straordinaria capacità nelle scelte, guidate da una profonda coerenza concettuale e da una rara intelligenza critica, che hanno condotto l’avvocato verso una pittura connotata da un originale calore romantico ed espressionistico, come quella degli artisti di Corrente e della Scuola romana.

Il titolo dell’esposizione, “Vissi d’arte”, sta a sottolineare proprio la grande passione che accomuna i due collezionisti spinti a dedicare un’intera vita alla ricerca ed al possesso di alcune opere entrate nel mirino del loro prorompente desiderio di bellezza.

Cento di queste opere si potranno ammirare nella mostra livornese che sarà corredata di apparati didattici che consentiranno non solo di comprendere le ragioni dei due collezionisti, ma anche di conoscere la vita e l’opera dei maggiori artisti e dei movimenti affermatisi in Italia tra le due guerre. Il catalogo, pubblicato da Forma edizioni, sarà arricchito da saggi critici e schede di approfondimento sulle singole opere esposte.

Sabato 24 e 31 ottobre, 7 e 21 novembre in occasione delle serate di valorizzazione, il Parco Archeologico di Siponto resterà straordinariamente aperto al pubblico fino alle ore 21.00 (ultimo ingresso ore 20.30).

Durante le ore di apertura straordinaria (18.00-21.00) la visita al Parco Archeologico sarà arricchita da un ingresso speciale alla cripta di Santa Maria che rappresenta il misterioso anello di congiunzione tra la Basilica paleocristiana-medioevale e il “nuovo tempio quadrato” del XII secolo.

Informazioni per il pubblico

Numero massimo di visitatori consentito:50 visitatori area del Parco, 20 all’interno della Basilica Paleocristiana, 10 nella Cripta

Durata massima della visita: massimo 1h

COSTO: GRATUITO

Prenotazione: facoltativa all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contatti per chiedere informazioni sull’evento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Misure anti-contagio previste:

– Prima di accedere, il personale in servizio misurerà la temperatura corporea dei visitatori per assicurarsi che non sia superiore ai 37,5 °C;
– I visitatori dovranno recarsi al sito muniti di mascherina;
– Durante l’evento si dovrà rispettare il distanziamento fisico previsto;
– Lungo i percorsi verranno disposti dispenser dedicati per la distribuzione di gel disinfettante;
– Il personale di turno vigilerà sul rispetto delle normative di sicurezza (contingentamento degli ingressi e degli ambienti comuni, rispetto del distanziamento, ecc.).

Tutte le informazioni sono disponibili al seguente link:

https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/parco-archeologico-di-siponto/

Evento inserito nella RAW (Rome Art Week) - L'impermanenza - cioè il fatto che tutto cambia costantemente - è l'insegnamento fondamentale della vita, forse quello più carico di conseguenze. Intuitivamente lo capiamo da soli osservando qualsiasi cosa ci rendiamo conto che la sua caratteristica fondamentale è quella del cambiamento. Nei vari passaggi della nostra esistenza, non possiamo in alcun modo contrastare il continuo cambiamento del corpo dalla crescita fino alla morte.

L'impermanenza è ovunque e tutti i livelli, dal microscopico al cosmico. Non c'è nulla che rimanga immobile nel tempo. Osservare la realtà con un microscopio, verificando come tutto ciò che ci circonda, incluso noi, è impostato muovendo continuamente atomi e particelle subatomiche. Persino oggetti metallici, che sembrano così solidi! Inoltre, è stato calcolato che nel corpo umano ci sono in media quasi 40 mila miliardi di cellule, che viene costantemente rinnovato. Si stima che 300 milioni di cellule muoiano e rinascano ogni minuto nei nostri corpi. Si scopre che, nel giro di pochi anni, non rimane quasi nulla di noi, anche se continuiamo a credere di essere sempre la stessa persona! Sappiamo anche che l'universo intenso è in continua espansione e dei suoi infiniti elementi non ce n'è uno che rimanga fermo.

Ma gli artisti con le loro opere cercano di lasciare qualcosa di sé stessi al mondo, gli artisti cercano l'eternità.
Artisti: Janice Alamanou, Cecilia Álvarez, Alessandro Angeletti, Annabelle Art Gallery, Brian Avadka Colez, Ivana Bachová, Nicola Barth, Dorothea Margarete Berger, Peter Bobbett, Federico Campanale, Helen Canetta, Susan Carnahan, Lidia Chaplin, Chris Corridore, Louise De Buck, Onno Dröge, Bogdan Dyulgerov, Vanessa Freuler, Noemi Galavotti, Allyson Glenn, Evaldas Gulbinas, Michael Jiliak, Robert Kalin, Alexandra Kapogianni-Beth, kAtheFee, Alan Lacke Cairo, Rosana Largo Rodríguez, Daphna Laszlo Katzor, Maria Linares Freire, Fiona Livingstone, Angeliki Manta, Alex Maresti, Ron Miller, Eve Neeracher, Tomáš Neuwirth, Isabel O’Brien, Ann Palmer, Marika Pentikäinen, Gerhard Petzl, Steffi Pieters, Ludwika Pilat, Sal Ponce Enrile, Irena Procházková, Belle Roth, Connie García Sainz, Przemko Stachowski, Taka & Megu, Nancy van Wichelen, Stéphane Vereecken, Marja-Riitta Vuorela, Renate West.

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