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Si sono da poco concluse le operazioni di monitoraggio ambientale da parte dei militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Manfredonia unitamente a quelli del

Laboratorio Ambientale Mobile (L.A.M.) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

L’attività di monitoraggio ambientale, svolta lungo un’ampia fascia di litorale costiera ricadente nella giurisdizione della Capitaneria di Porto di Manfredonia, si colloca all’interno delle attività istituzionali della Guardia Costiera che ha, tra gli obiettivi primari, quello di verificare lo stato delle acque e del litorale costiero, attraverso la rilevazione degli inquinamenti presenti, con l’individuazione delle relative fonti, nonché l’accertamento, anche in forma preventiva, di fattispecie potenzialmente pericolose per l’ambiente.

L’attività di campionamento e verifica portata a termine negli ultimi giorni è stata preceduta da quella di telerilevamento effettuata dai militari appartenenti alla Base Aeromobili –3°Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri -Guardia Costiera di Pescara. Tale attività permette, grazie alla strumentazione in uso ai velivoli di scoprire dall’alto le cd. anomalie termiche, spesso riconducibili a scarichi abusivi alle volte difficili da individuare.
Successivamente, i militari hanno proceduto alla verifica di tutti i punti segnalati dal Nucleo Aereo procedendo ad effettuare n° 4 campionamenti lungo la costa di competenza, campioni che saranno successivamente analizzati presso i laboratori dell’Agenzia Regionale per la protezione ambientale, che ha fornito il proprio prezioso contributo all’attività e presso il neo costituito Laboratorio Analisi Ambientale “CF (CP) Natale De Grazia” della Guardia Costiera.

L’attività ha visto anche la verifica presso due impianti depurativi asserviti ad altrettanti insediamenti produttivi ricadenti nella locale area industriale.

Intensa attività di controllo, dal 7 Dicembre a oggi, nell’ambito dell’operazione nazionale “Frontiere tracciabili” coordinata in Puglia dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima della Puglia e della Basilicata Jonica in seguito alla quale sono state sequestrate 40 tonnellate di prodotto ittico, comminate sanzioni che ammontano a 124.000 euro (centoventiquattromila) euro e denunciati 6 soggetti per fatti penalmente rilevanti.

Le attività ispettive, condotte a terra avevano la finalità prioritaria di impedire che prodotti provenienti dall’estero e privi dei requisiti di tracciabilità facessero ingresso nel territorio nazionale e venissero, quindi, commercializzati.

Tra le diverse attività portate a termine dai militari del Compartimento Marittimo di Manfredonia ( dal Comune di Zapponeta a quello di Marina di Chieuti) si evidenziano le seguenti:

  • Controllo presso un grossista di prodotti ittici nel Comune di Foggia dove, per carenze legate alla tracciabilità del prodotto ittico in commercio veniva effettuato un sequestro amministrativo di 250 kg di prodotto ittico vario;
  • Controllo presso un magazzino nel Comune di San Nicandro Garganico (FG) dedito alla vendita di mitili (vongole o lupino) a cui i militari operanti contestavano violazioni relative alla tracciabilità del prodotto ittico posto in vendita togliendo dal mercato ben 290 kg di prodotto ittico potenzialmente pericoloso.

Ad entrambi i titolari degli esercizi commerciali venivano elevate due sanzioni amministrative di importo complessivo pari a 3.000 euro.

In totale dal 07 dicembre ad oggi sono stati effettuati nel solo Compartimento marittimo di Manfredonia sotto le direttive del Comandante Turiano, con il coinvolgimento di tutti gli uffici marittimi dipendenti di Vieste, Peschici, Rodi Garganico e Lesina, n°89 ispezioni (tra esercizi commerciali ed imbarcazioni dedite alla pesca), elevate n°6 sanzioni amministrative con importi pari a circa 10.000 euro ed effettuati n°5 sequestri amministrativi per un totale di circa 650 kg di prodotto ittico vario.

La mirata azione di controllo, in tale materia, da parte della Guardia Costiera assume notevole rilevanza in considerazione del fatto che ingenti quantità di merce “non in regola” viene sottratta dal circuito commerciale prevenendo e scongiurando, in tal modo, il rischio, che prodotti non idonei al consumo giungano sulle tavole di ignari consumatori.

Obiettivo principale delle diverse attività ispettive era quello di verificare il rispetto, da parte dei diversi operatori del settore, delle normative comunitarie e nazionali , che prevedono altresì l’obbligo di mantenere, nel corso di tutte le diverse fasi di produzione (dalla pesca alla vendita al dettaglio), uno stringente sistema di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici che giornalmente finiscono sulle tavole dei consumatori.

Il 28 novembre 2020, a Roma, è stato presentato, presso la sede del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, il nuovo Calendario istituzionale 2021 della Guardia Costiera.

L’evento, trasmesso on line in contemporanea su tutti i canali social del Corpo, ha visto la presenza del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino e dell'esploratore e fotografo del mare Alberto Luca Recchi. Presente, inoltre, il giornalista RAI e vice direttore del TG1 Filippo Gaudenzi che ha condotto l’evento, dialogando con gli intervenuti sull’importante messaggio sotteso a questa edizione del calendario istituzionale.
Realizzato dal fotografo professionista e subacqueo Sergio Riccardo, sotto la direzione artistica di Alberto Luca Recchi, il Calendario istituzionale 2021 ha come tema il mondo sommerso e la Componente subacquea della Guardia Costiera, che quest’anno celebra i 25 anni di vita.

Ma non solo. A impreziosire ulteriormente il progetto, anche un altro grande nome, quello di Luca Ward, noto attore e doppiatore nonché “uomo di mare” che, in un suggestivo voice-over, ha prestato la sua voce per accompagnare gli scatti del Calendario.
L’intento del Calendario è quello di raccontare il Mar Mediterraneo e la sua evoluzione, evidenziando come nel tempo l’azione umana abbia modificato questo complesso ecosistema, e come la stessa azione dell’uomo possa contribuire a ripristinarne lo stato originario, anche grazie al contributo della Guardia Costiera e, più in generale, di tutta la collettività.

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“Il Mediterraneo” ha commentato il direttore artistico, Recchi, “è ferito, ma non è morto. La buona notizia è che il mare non è come una miniera, che una volta svuotata è vuota per sempre. Il mare è come una foresta: basta lasciarla in pace e ricresce, anche più velocemente. E questo è un segnale di speranza”.
Sul tema anche il Comandante Generale, l’Ammiraglio Pettorino. “Il Mediterraneo”, ha ribadito l’Ammiraglio, “non sta male, ma potrebbe stare peggio se non mettiamo in campo tutti quegli strumenti necessari a proteggerlo. Tramite i 12 scatti del calendario - in cui risiedono tante emozioni legate al mare - vorremmo toccare la sensibilità di tutti sulla necessità di tutelare e garantire la conservazione di questo bellissimo ed essenziale elemento della naturI 5 punti sui quali ruota il tema centrale del Calendario, infatti, (sicurezza, bellezza/degrado ambientale, pesca e archeologia), sono tutti tesi a dimostrare quanto l’azione dell’uomo possa influenzare l’habitat marino e costiero. E non a caso gli splendidi scatti realizzati da Sergio Riccardo, grazie anche al contributo della Componente subacquea della Guardia Costiera, ripropongono tematiche attuali e di interesse universale sullo sfondo di location d’eccezione, quali - ad esempio - la “Cattedrale di Marettimo”, il Parco Archeologico sommerso di Baia (Pozzuoli) e di Cala Reale (isola di Asinara), come pure una piattaforma estrattiva a largo di San Benedetto del Tronto.
Come ogni anno - poi -, anche quest’anno il Calendario si è arricchito di preziose collaborazioni, come quella con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che ne ha curato la grafica e la stampa, e quella con l’Unicef (di cui la Guardia Costiera italiana è “Goodwill Ambassador”), che destinerà i proventi della vendita ai progetti per la protezione dei bambini di tutto il mondPaolo Rozera, Direttore generale di Unicef Italia: “Ringrazio gli uomini e le donne della Guardia Costiera, non solo per il loro quotidiano impegno e lavoro, ma anche perché mettono al centro delle loro azioni la cura e la tutela dei diritti di ogni bambino. Dedicare anche quest’anno il calendario a Unicef è un gesto prezioso.”
L’evento si è infine concluso con il saluto della Ministra Paola De Micheli che, nel suo intervento, ha ringraziato la Guardia Costiera sottolineando come “sott’acqua” - location scelta per il calendario 2021 - ci sia il cuore e la ragione dell’esistenza della Guardia Costiera, che si dedica ogni giorno alla difesa del nostro mare e dell’ambiente, al salvataggio delle persone e alla protezione di chi vive il mare e la sua economia, così importante per il nostro Paese. “Il racconto di questi 12 mesi sott’acqua è affascinante ed emozionante.” dichiara la Ministra “È il racconto di ciò che siete voi, della vostra generosità.” Non è mancato un ricordo ad Aurelio Visalli, sottufficiale che ha recentemente perso la vita nel tentativo di salvare due giovani dalla forza del mare.

Nella serata di ieri, 14 novembre 2020, i militari della Guardia Costiera di Manfredonia, sotto il coordinamento del 6° Centro Coordinamento Pesca della Direzione Marittima di Bari hanno portato a termine un operazione di polizia finalizzata al contrasto della pesca abusiva.
In particolare, una segnalazione telefonica pervenuta alla sala operativa nella prima serata di ieri avvertiva circa la presenza di due soggetti “sospetti” all’interno del porto di Manfredonia verosimilmente intenti a fare da palo ad un pescatore abusivo subacqueo. Dalla sala operativa veniva disposto l’invio in zona di una pattuglia terrestre già impegnata in attività di contrasto alla pesca abusiva nell’ambito dei regolari controlli effettuati nel territorio di competenza.
Dalle verifiche poste in essere i militari intervenuti riscontravano positivamente la segnalazione pervenuta circa la presenza di un pescatore subacqueo intento alla pesca di ricci di mare in prossimità della scogliera a ridosso dell’imboccatura del porto. Al termine della battuta di pesca i militari procedevano a fermare i tre individui e a sottoporli alle verifiche del caso dalle quali emergeva come fossero stati prelevati, in maniera del tutto illecita(la normativa prevede un massimo di 50 esemplari) circa 1.000 esemplari di riccio di mare (Paracentrotus lividus).
Al pescatore abusivo veniva elevata una sanzione amministrativa di 2.000 euro unitamente al sequestro di tutti gli esemplari di riccio (che venivano, una volta visitati dal personale veterinario intervenuto, successivamente rigettati in mare in quanto ancora in stato vitale).
I tre soggetti (in trasferta da un altro comune senza motivi di necessità e urgenza) venivano altresì sanzionati, per un importo totale di 1.200 euro, in violazione a quanto previsto dal nuovo DPCM che include la puglia nelle regioni a fascia “arancione” nella lotta all’emergenza sanitaria in corso.
I controlli, fanno sapere dalla Guardia Costiera di Manfredonia, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

Un’intensa e capillare attività di controllo in materia di pesca è stata condotta nei giorni scorsi lungo tutto il litorale di competenza dagli uomini della Guardia Costiera del Compartimento marittimo di Manfredonia, coordinati dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari.

In particolare nella prima attività effettuata, i militari imbarcati sui mezzi navali dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vieste sorprendevano due pescatori professionali intenti ad effettuare, con le loro imbarcazioni, l’attività di pesca a strascico sotto costa ovvero ad una distanza inferiore a quella prevista dalla normativa di settore. A seguito dei controlli i militari procedevano a sanzionare i due pescatori con una sanzione di 2.000 euro cadauno e a porre sotto sequestro gli attrezzi utilizzati nella battuta di pesca illegale(due reti a strascico). Ad entrambi i comandanti venivano altresì attribuiti n°6punti sulla licenza di pesca e sul libretto personale del Comandante(la normativa prevede, al raggiungimento di n°18punti, la sospensione provvisoria dalle funzioni di Comandante/licenza di pesca).

In un’altra operazione svolta nelle acque antistanti il Porto Industriale Bacino Alti fondali di Manfredonia i militari della locale Capitaneria, avvalendosi anche del sofisticato sistema di videosorveglianza “Guardian X-Ten” installato dall’Autorità di Sistema Portuale (già utilizzato per “stanare” i cittadini che gettano i rifiuti in ambito portuale), provvedevano al deferimento all’Autorità Giudiziaria per violazioni afferenti il Codice della Navigazione i Comandanti di n°2 pescherecci che, per raggiungere l’abituale zona di pesca, passavano incautamente sotto i piloni del porto Industriale con potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione.

Le attività di controllo continueranno anche nei prossimi giorni, al fine di garantire il rispetto di norme e regolamenti in materia di pesca e della sicurezza della navigazione.

Un breve contributo video relativo alla campagna ambientale per la rimozione delle “Reti Fantasma” dai fondali dei nostri mari, tuttora in corso, il messaggio che la Guardia Costiera rivolge ai cittadini.
Nei nostri mari la Guardia Costiera, su mandato del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, è continuamente impegnata per arginare e debellare questo fenomeno che attanaglia fauna e flora marittima. La campagna è stata presentata nel luglio del 2019 a Fiumicino alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del Comandante Generale Ammiraglio Isp. Capo Giovanni Pettorino.

Le reti fantasma rappresentano una vera e propria emergenza ambientale, non solo perché disperdono nell’habitat marino le micro-particelle sintetiche delle quali sono composte, ma anche perché costituiscono delle vere e proprie “trappole mortali” nelle quali rimangono intrappolati molti pesci, anche di specie ittiche protette. Senza considerare, poi, il pericolo concreto che le stesse rappresentano per la sicurezza dei sub.

{youtube}omQ2HLlwd-Q{/youtube}

Militari della Capitaneria di Porto -Guardia Costiera di Manfredonia appartenenti alla sezione Tecnica e difesa portuale hanno sanzionato un cittadino che ha abbandonato rifiuti speciali ed ingombranti all’interno del Porto commerciale di Manfredonia. Probabilmente l’ignaro cittadino era convinto di averla fatta franca dopo essersi disfatto, in maniera illecita, di una grossa rete da pesca abbandonandola all’interno del porto commerciale di Manfredonia ma evidentemente non aveva fatto i conti con il sistema di telecamere installate all’interno del Porto. Dalle immagini estrapolate dal sistema di video sorveglianza Guardian XTEN, installato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, i militari riuscivano a risalire, dopo aver visionato molti filmati registrati dal sistema, al mezzo (un furgone di colore bianco) e quindi al responsabile che, una volta entrato in porto dal varco dogana,si dirigeva all’interno del porto per abbandonare la grossa rete in prossimità di alcuni capannoni presenti in porto( assimilabile adun rifiuto speciale stante la volontà di disfarsene e considerata la natura ed il pessimo stato della stessa).Al privato cittadino veniva elevata una sanzione amministrativa per violazioni concernenti il Testo Unico Ambientale con importo fino a 3.000Euro. I militari procedevano altresì a segnalare l’autore della violazione all’A.D.S.P. che provvederà ad addebitare le spese di smaltimento del rifiuto direttamente al responsabile. Un gesto sconsiderato che costerà molto caro al trasgressore. In ultimo da un ulteriore verifica effettuata sul sistema di rilascio dei pass all’interno del porto emergeva come il mezzo fosse privo di autorizzazione ad entrare in porto e pertanto veniva altresì sanzionato, con un verbale da 102 euro. L’attività odierna segue quella esperita sul finire dell’anno trascorso allorquando, sempre grazie al sistema di telecamere del Sistema Guardia X ten, 8 cittadini furono beccati intenti a disfarsi di rifiuti di ogni genere all’interno del Porto. La Guardia Costiera sensibilizza i cittadini al rispetto delle normative concernenti le tematiche ambientali assicurando i previsti controlli per sanzionare le condotte illecite.

Militari della Capitaneria di Porto di Manfredonia appartenenti al Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) sotto la direzione del neocostituito “Centro di Coordinamento Ambientale Marino” (CCAM) istituito presso la Direzione Marittima di Bari hanno portato a termine un’operazione di polizia ambientale in prossimità di una struttura turistico ricreativa in località “Ippocampo” nel Comune di Manfredonia. I militari intervenuti, nel corso del sopralluogo, accertavano la presenza di alcune persone intente, a mezzo di un escavatore, al prelievo di materiale litoide in prossimità della foce di un canale idrico poco distante dalla struttura. Il materiale, una volta prelevato, veniva riposto all’interno di alcuni “big bags” (sacconi plastici) successivamente sistemati a ridosso della struttura turistica. Alla richiesta di chiarimenti in merito alle lavorazioni in corso i titolari della struttura non erano in grado di fornire alcun documento autorizzativo. I militari operanti, procedevano a porre sotto sequestro preventivo d’urgenza n°106 “big bags” pieni di sabbia, un’area ricadente tra il demanio marittimo e la fascia di rispetto di 30 metri dalla dividente demaniale di circa 350 mq l’escavatore utilizzato per le lavorazioni. I responsabili venivano deferiti a piede libero all’Autorità Giudiziaria e veniva elevata loro una sanzione amministrativa per violazioneall’art.1162 del Codice della Navigazione di importo pari a 3.000.Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, giusta richiesta del magistrato di turno della locale Procura, ha convalidato il sequestro operato dai militari, emettendo il proprio Decreto di sequestro preventivo avendone ravvisato il fumus commissi delicti dei reati contestati dal personale operante. Si evidenzia come il prelievo di materiale litoide e l’apposizione di barriere fisiche a protezione delle strutture private, non può essere effettuato senza la preventiva acquisizione di tutti i pareri (edilizi/demaniali/paesaggistici) presso gli organi competenti. In particolare il prelievo del materiale sabbioso, effettuato in prossimità di canali o foci dei fiumi, se effettuato in maniera autonoma e senza le normali previste autorizzazioni potrebbe andare a modificare irrimediabilmente il regolare corso delle acque e lo stato dei luoghi oltre a costituire un deturpamento per l’ambiente marino. Si allegano alcune fotografie dell’attività svolta.

Un’intensa e capillare attività di controllo in materia di pesca è stata condotta nei giorni scorsi dagli uomini della Guardia Costiera di tutte le Capitanerie di porto della Puglia, coordinati dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, a seguito della quale sono state sequestrate tre tonnellate e mezza di prodotto ittico e comminate sanzioni per un ammontare totale pari a 88.000 euro. Gli sforzi profusi dal personale della Guardia Costiera si sono concentrati oltre che alla repressione di eventuali fenomeni di pesca abusiva e non regolare anche all’ attività preventiva con effetti deterrenti finalizzati alla tutela della risorsa ittica a rischio. La maggior parte delle sanzioni comminate hanno riguardato problemi concernenti alla tracciabilità del prodotto ittico ma non solo. I controlli posti in essere hanno permesso di accertare anche un caso di frode in commercio (pesce “pangasio” venduto come pesce “persico”) e la vendita e somministrazione di prodotti ittici scaduti. In particolare nel solo Compartimento Marittimo di Manfredonia(da Zapponeta a Marina di Chieuti)sono stati effettuati nel corso dell’operazionecomplessan°54controllie ispezioni presso diversi operatori del settore(ristoranti, pescherie e venditori ambulanti), sono state elevate n°10sanzioni amministrative pari ad un importo totale di circa 19.000 euro. Particolare attenzione è stata posta all’utilizzo di attrezzi da pesca non regolari, con il sequestro di ben 34 attrezzi non regolari. Le attività di controllo continueranno anche nei prossimi giorni, al fine di garantire il rispetto di norme e regolamenti in materia di pesca.

Dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare arrivano i primi risultati ad un anno dal lancio dell’operazione che rientra nel progetto “PlasticFreeGc”.

Sei tonnellate di reti abbandonate rimosse dai fondali marini e avviate al corretto iter per la distruzione. È il bilancio annuale dell'operazione 'Reti fantasma', che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, avviato a luglio 2019 a Fiumicino alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del Comandante Generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino. Un’operazione che ha visto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sul territorio nazionale, mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali marini della nostra Penisola. “L’attività condotta dai Nuclei subacquei della Guardia Costiera –spiega il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa -ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare pari, a titolo esemplificativo, a circa200mila bottiglie di plastica in abbandono sui fondali marini”. “Un risultato importante –continua il Ministro -se pensiamo che le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino per la dispersione nell’ambiente delle micro-particelle sintetiche delle quali sono composte”. Reti che, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva e rappresentano per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” e che, oltre a danneggiare l’habitat marino, sono un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti.

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L’attività operativa, partita il 9 luglio 2019, si è sviluppata attraverso una fase preliminare di raccolta di informazioni, attraverso tutti i Comandi territoriali della Guardia Costiera, la collaborazione delle categorie professionali operanti sul mare e delle associazioni ambientaliste. È stata dunque effettuata una prima mappatura generale, riportante la collocazione delle reti fantasma lungo le coste, e in continuo aggiornamento con le informazioni operative reperite sul territorio. L’operazione, ancora in corso e che proseguirà nei prossimi mesi, si inserisce in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale, condotta da Ministero dell’Ambiente e Comando Generale della Guardia Costiera. L’iniziativa rientra nel progetto “PlasticFreeGC”, che ha portato anche alla realizzazione dello spot in onda su tutti i canali RAI, finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla problematica della dispersione nell’ambiente dei dispositivi di protezione individuale utilizzati per arginare l’emergenza sanitaria Covid-19, il cui protagonista è Enrico Brignano.

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in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 627

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 632

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 699

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 546

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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