Venerdì 2 ottobre, presso l’aps Creo, in via Lustro, 3 a Foggia, ci sarà la presentazione “verbo – visiva” del romanzo di Leon Marino: “Una assurda proposta per una reliquia”, di Claudio Grenzi Editore.
Dopo alcune pubblicazioni di natura monografica sulla sua opera pittorica, Leon Marino giunge al racconto con questo romanzo inatteso, dove la proposta per un’assurda reliquia, si fa titolo stesso del libro in questione.
Nella logica descrittiva del racconto, che Leon Marino rifugge la sua ironia di proponimento reliquiale, sperimentando sia con la parola che con l’immagine, una forma di Scrittura in percentuale. Laddove, termina la parola scritta, continua l’immagine disegnata e viceversa.
Una reliquia, destinata a stare fuori dagli altari, fuori da tutte le liturgie religiose, fuori dai tabernacoli, fuori dai tabernacoli, dalle devozioni e dai credi diffusi più incredibili.
Una storia di migrazione, ironia o solo di un ricordo che tanto più ci è vicino, tanto più si allontana da noi.
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Dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Obbligatoria la mascherina
Ingresso consentito a 2 persona per volta.
Apericena con l’autrice: Emiliana Erriquez presenta il suo libro, al centro di un dibattito a più voci. Venerdì 2 ottobre, Masseria De Vargas. Interviene Alfonsina De Sario, dirigente Questura Foggia.
«A volte, durante le ore di navigazione e ancora di più quando tentavo di restare a galla dopo essere caduto in mare, le sentivo addosso». Parlare di migranti nel rispetto dei migranti, del peso specifico dei loro sogni. Affrontare il tema dell’immigrazione attraverso il linguaggio della narrazione, partendo da un libro e finendo nell’attualità più stringente. Dalla frase di Robel, coprotagonista del romanzo Il peso delle stelle di Emiliana Erriquez, nasce lo spunto al centro della serata di venerdì 2 ottobre (ore 19), in programma a Masseria Antonia De Vargas (Via Manfredonia km 2,1, Foggia), una delle strutture della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus che, insieme con Iudico e Aranea, ha organizzato l’evento (parte del progetto Siamo la Comunità patrocinato dalla Regione Puglia). Insieme con la scrittrice, prenderà parte al dibattito anche Alfonsina De Sario, dirigente Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Questura di Foggia, con la moderazione del presidente della cooperativa Arcobaleno, Michele La Marca. Previsto un apericena all’insegna della convivialità, offerto per tutti i presenti.
“Sentivo l’esigenza di una narrazione diversa rispetto al tema dei migranti, una storia che provasse a raccontare da una parte il perché a un certo punto si decide di lasciare il proprio paese e partire, dall’altra una storia che cercasse di raccontare cosa spinge ad accogliere e quanto sia necessario e importante farlo”. Nelle parole di Emiliana Erriquez tutto il senso di un tema delicato e importante, ben sintetizzato dal titolo stesso dell’appuntamento: L’immigrazione tra il vissuto e il narrato. “Questa narrazione ‘diversa’ – ha aggiunto l’autrice – è nata perché sentivo che a un certo punto era saltato il tappo della decenza sociale e morale, perché si volevano identificare i problemi degli italiani con l’arrivo dei migranti, cioè di persone che non hanno più nulla, sono disperate, che non sanno quale sarà il loro futuro”.
Il peso delle stelle (Les Flàneurs Edizioni, 2020). Marina, scrittrice e giornalista, è una donna caparbia e gentile. Da qualche tempo è tornata a vivere a Villa Castelli, un piccolo paese in provincia di Brindisi, nella masseria che è stato il luogo felice della sua infanzia e dei suoi ricordi più belli. Determinata a dimenticare un passato recente che l’ha privata della propria dignità e umiliata, un giorno incontra un uomo ferito a cui presta subito soccorso, Robel. Originario dell’Eritrea e arrivato lì dopo aver affrontato un viaggio della speranza, attraverso Marina scoprirà un senso di umanità in cui aveva smesso di credere, mentre per lei il contatto con quel ragazzo venuto dal nulla rappresenterà l’occasione per acquisire una maggiore consapevolezza di sé. Legati da una profonda amicizia, affronteranno insieme i pregiudizi della gente, condivideranno timori e disavventure lasciandosi guidare solo dall’istinto, da una forza libera e incondizionata che farà guadagnare a entrambi un riscatto atteso da tempo.
Emiliana Erriquez. Giornalista, scrittrice. Dopo aver vissuto per un breve periodo negli Stati Uniti, si occupa a tempo pieno di traduzioni. È autrice del saggio Oriana Fallaci una vita vissuta in pienezza, vincitore del premio Giuseppe Sciacca 2006. Ha da poco aperto una libreria nella città di Termoli, Il vecchio e il mare. Con Les Flaneurs ha pubblicato il romanzo A metà del sonno.
L’autore a colloquio con il giornalista Luigi Starace ha presentato il suo lavoro.
Serata interessante, il 28 Settembre, ai Presidi del libro di Manfredonia, con la presentazione de Il Virus nella Mente, edito a Bari da WIP edizioni nel mese di Luglio del 2020. Il testo è l’ultima pubblicazione in ordine di tempo del professor Antonello Bellomo, ordinario di psichiatria presso l’Università degli Studi di Foggia, e cultore di Storia della Medicina. L’autore, intervistato dal giornalista manfredoniano, ma foggiano di adozione, Luigi Starace, ha parlato della storia delle maggiori epidemie virali nel corso dei secoli, a partire dalla peste del Trecento fino alla pandemia influenzale di Coronavirus, che da mesi ci ha costretti a cambiare vita, mutando radicalmente le nostre abitudini. Excursus storico a parte, la conversazione si è poi soffermata a descrivere quelli che sono i comportamenti reiterati dalle popolazioni nel tempo, allorché la vita viene messa in discussione dalla diffusione della virulenza. Gli atteggiamenti che si ripetono sempre uguali vanno dalla paura di essere contaminati dal virus, a forme di segregazione vera e propria, agite nei confronti dei contagiati che finiscono per subire, obtorto collo, una vera e propria stigmatizzazione. Sin dai tempi più remoti la malattia è stata interpretata come effetto della colpa e del peccato. Si pensi all’epidemia di sifilide, che colpiva col suo pregiudizio soprattutto le prostitute. Ma fu così anche per gli appestati. E, in epoca assai più recente, accade la stessa cosa per l’HIV. Altro elemento intrigante di conversazione è stato quello dell’affidamento. Di fronte ad una virulenza che la scienza medica non riesce ad arginare tornano nuovamente in auge il ricorso alla fede e alle pratiche di devozione popolare che alcuni Santi come San Rocco, Sant’Antonio Abate, Santa Rita, Santa Rosalia, San Cristoforo e San Sebastiano possono assicurare, almeno nell’immaginario collettivo, perché si sa che alcuni di questi personaggi hanno poi vinto la peste, come San Rocco, o fermato le epidemie, come Santa Rosalia a Palermo. Certamente il nostro presente storico è incerto, e lo è ancora di più il futuro ad un giorno dalla riapertura delle scuole in tutto il Paese. I virologi esprimono dubbi e perplessità, invitando alla prudenza, all’uso dei dispositivi di sicurezza e delle mascherine chirurgiche, al distanziamento sociale e alle norme igieniche, come il lavaggio delle mani. Ma nonostante tutte le precauzioni, è un dato di fatto che la riapertura delle scuole, di ogni ordine e grado, determina spostamenti di massa, anche nell’uso dei mezzi pubblici superaffollati, che non lasciano molti margini di sicurezza. Il rischio zero non esiste. Nemmeno utilizzando tutte le misure precauzionali. In questo difficile momento storico ciò che emerge di positivo è il valore salvifico delle tecnologie informatiche, che hanno permesso a scuole e università di continuare a funzionare con le lezioni in remoto, durante il lockdown, e che permettono ancora oggi la didattica digitale integrata, che consente di lasciare a casa metà classe per volta a turnazione. Per non dimenticarci dello smart working che continua ad essere praticato su larga scala da molte aziende e uffici pubblici per dipendenti che abbiano condizioni di fragilità o che scelgano liberamente di usufruirne per svariati motivi. Molti giovani universitari hanno potuto sostenere esami e discutere tesi di laurea, utilizzando le tecnologie informatiche. E i social hanno svolto una importantissima funzione aggregativa, che ha contribuito in misura determinante ad alleggerire la solitudine di chi ha vissuto in completo isolamento il periodo della chiusura. Insomma, ci dobbiamo in qualche modo riprogrammare, sostiene il professor Bellomo. Non disdegnando gli aspetti positivi delle nuove tecnologie informatiche che, se in tempi di pace finiscono per aumentare la distanza sociale tra esseri umani che hanno dimenticato il valore dell’incontro de visu, in questa triste e difficile congiuntura ci stanno aiutando a superare le inevitabili difficoltà professionali e umane che derivano dalla necessità del distanziamento sociale e fisico e dall’esigenza di mantenere comportamenti adeguati e rispettosi per la salute di tutta la collettività. Dal punto di vista strettamente psichiatrico, invece, se durante il lockdown c’è stata una evidente diminuzione della richiesta medica di soccorso, alla riapertura sono riesplose le richieste di aiuto, con un accentuarsi dei casi già noti, ed un nuovo incremento di malattie psichiche, causate proprio dai lunghi mesi di solitudine imposta dal lockdown, con l’evitamento dei rapporti sociali e la stretta sulle relazioni che, da sempre, costituiscono un’importantissima àncora di salvezza per tutti. Una parola buona, un sorriso, uno sguardo, o la semplice presenza fisica, fino al contatto umano vero e proprio, possono salvare una vita. Quando queste “presenze” vengono a mancare, l’isolamento e la solitudine che ne derivano rendono possibile ogni smarrimento, dando luogo a forme patologiche medio gravi, che necessitano di assistenza e cure anche ospedalizzate. Lo stesso autore, difatti, facendo outing, nel corso della conversazione ha ammesso di aver utilizzato la scrittura, nel periodo di lockdown, come passatempo, ma anche come forma di sublimazione personale, per superare ansie e paure legate all’emergenza in atto per la diffusione della pandemia.
Domani pomeriggio, 28 Settembre 2020, alle ore 19, presso la Chiesa Sacra Famiglia, in Via Canne 40, il professor Antonello Bellomo, Ordinario di Psichiatria presso l'Università degli Studi di Foggia, presenterà il suo libro Il Virus nella Mente, nell'ambito degli eventi organizzati dai Presidi del libro di Manfredonia.
Le iniziative e la diretta Facebook sono fruibili presso il canale dedicato
https://www.facebook.com/PresidioManfredonia/
Il Consiglio Regionale della Puglia, sempre attento alle nuove generazioni e alla formazione del cittadino, ha sostenuto la realizzazione della versione digitale (in formato ebook) del libro di Alberto Maritati Conoscere la Costituzione Italiana. Un percorso guidato, che già tanto interesse e consenso ha riscosso nel mondo della Scuola, e non solo in esso.
A distanza di un anno dall’uscita della versione cartacea, il libro si arricchisce di contenuti e ‘potenzialità digitali’, per offrire uno strumento di lavoro in particolare al mondo scolastico che, a seguito della legge del 20 agosto 2019 n. 92, a partire dall’anno scolastico che sta avendo inizio, vedrà l'Educazione civica di nuovo come materia obbligatoria di insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Gli assi portanti della disciplina saranno lo studio della Costituzione, lo Sviluppo sostenibile e la Cittadinanza digitale.
Questa edizione permette infatti – su qualsiasi dispositivo, dai pc ai mac, dai tablet agli smartphone – una fruizione ‘a più dimensioni’: all’esperienza consueta di lettura del testo si unisce l’esperienza visiva, con il rinvio immediato a importanti documenti-video presenti sulla piattaforma YouTube.
Inoltre, rispetto all'edizione cartacea, l’opera è stata arricchita con due preziosi apparati.
L’Indice degli argomenti orienta il lettore a individuare i contenuti essenziali di ciascun articolo della Costituzione: con un click sull’articolo prescelto si raggiunge subito la sua trattazione estesa nel testo.
Il Lessico ragionato presenta una serie di concetti e di termini dei quali, sempre con un click, è possibile leggere l’approfondimento nel testo.
I link attivi a video sono disponibili sulla piattaforma YouTube.
L’auspicio è che la fruizione libera di questo ebook possa favorirne la diffusione e contribuisca alla formazione di un sempre maggior numero di giovani cittadini consapevoli, attori maturi nell'età digitale.
La pubblicazione è inserita nella linea editoriale “Leggi la Puglia”, in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio Regionale della Puglia realizzate con il coordinamento della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.
L’obiettivo della linea editoriale “Leggi la Puglia”, approvata con delibera n.151/2018 dell’Ufficio di Presidenza, è quello di valorizzare la Puglia, il suo territorio, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, nonché l’Istituzione consiliare stessa.
Tutte le pubblicazioni sono edite, oltre che in formato cartaceo, anche in formato digitale scaricabile gratuitamente sul sito di Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio regionale della Puglia, così da condividere e rendere fruibili i contenuti anche oltre i confini regionali.
Leggi la Puglia: domani a Bitonto presentazione del libro per ipo e non vedenti "Il suono del Tempo"
Domani 18 settembre alle ore 20.00 presso il Museo Archeologico "Fondazione De Palo-Ungaro" a Bitonto, ci sarà un altro importante appuntamento organizzato dal Festival CultOra - Ex labore to work. Grazie al contributo della Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia è stato possibile realizzare un progetto ambizioso, cioè la realizzazione di un libro per ipo e non vedenti: "Il suono del Tempo".
L'autrice, Carmela Sivo, interverrà per presentare l'opera e raccontarne la genesi compositiva assieme al Direttore editoriale di FaLvision, Luciano Maria Pegorari, e al Direttore della Lega del Filo d'Oro di Molfetta, Dott. Sergio Giannulo.
Durante la presentazione sarà possibile vivere l'esperienza di avvicinarsi al mondo dei libri, in modo diverso, conoscendo un altro modo di lettura. Non solo quello degli occhi, ma quello degli altri sensi.
Il progetto CultOra Festival. Ex labore to works” ha come tema cardine il “Lavoro” nelle diverse forme che hanno attraversato i secoli, con la finalità di valorizzare ed offrire un evento culturale divulgativo e trasversale tra le diverse conoscenze e arti, con un occhio rivolto al passato. Il Festival prevede una serie di convegni, conferenze e attività parallele volte allo sviluppo socio-culturale del territorio, nonché la visita al Museo Archeologico, gestito dalla stessa Fondazione De Palo-Ungaro.
La pubblicazione è inserita nella linea editoriale “Leggi la Puglia”, in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio Regionale della Puglia realizzate con il coordinamento della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.
L’obiettivo della linea editoriale “Leggi la Puglia”, approvata con delibera n.151/2018 dell’Ufficio di Presidenza, è quello di valorizzare la Puglia, il suo territorio, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, nonché l’Istituzione consiliare stessa.
Tutte le pubblicazioni sono edite, oltre che in formato cartaceo, anche in formato digitale scaricabile gratuitamente sul sito di Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio regionale della Puglia, così da condividere e rendere fruibili i contenuti anche oltre i confini regionali.
di Giuseppe Piemontese, Società di Storia Patria per la Puglia
Mi ha fatto molto piacere ricevere in dono dal Prof. Giosofatto Pangallo l’ultima sua pubblicazione La Piana di Terranova prima e dopo il terremoto del 1783. Vita sociale, economica e religiosa, edita dall’Associazione Culturale “L’Alba” di Maropati (RC), 2020, pp. 465. Un testo completo e organico nella sua trattazione e nella sua veste editoriale, dove l’amico Giosofatto Pangallo dimostra tutto il suo valore di storico e di letterato, in quanto già autore di pregevoli volumi sulla storia di Terranova: I casali di Terranova, Forgraphic, Taurianova (RC), 1993; Terranova. Una città feudale calabrese distrutta nel 1783, Centro Studi Medmei, Rosarno (RC), 2010, e diversi studi letterari, fra cui Narrativa dell’Utopia (I. Silone, E. Vittorini, C. Pavese), Periferia, Cosenza 1999; Ondina dai capelli fluenti e le allegre amiche. Profili di donne seducenti, Calabria Letteraria Editrice, Soveria Mannelli (CZ) 2013. Con La Piana di Terranova prima e dopo il terremoto del 1783 Giosofatto Pangallo dimostra tutto il suo amore per la sua città, dove è nato e cresciuto, quasi a carpirne il senso della vita, quell’Amor Loci, che ha riferito nella sua Introduzione, allorquando scrive dell’anima dei luoghi, specie dopo la catastrofe del 1783, a seguito di un forte terremoto, che ha distrutto l’intera sua città, tanto da costringere i cittadini a ricostruirla nello stesso luogo, affinchè “non si cancelli totalmente la loro specifica e simbiotica identità con il territorio di appartenenza, luogo dell’anima e coscienza della memoria, cui si rimane, tuttavia, profondamente legati, consapevoli che l’entità geografica sparita continua a sopravvivere in tutti gli elementi circostanti che la ricordano: ruderi, reperti, toponimi, antichi tracciati di strade” (Pangallo, 2020, p. 12). L’anima dei luoghi (G. Piemontese, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2013) di cui parlo nel mio libro omonimo. Ma ciò che mi ha colpito maggiormente del libro di Giosofatto Pangallo è la sua meticolosa ricerca riguardante la vita di una città, come Terranova, vista e analizzata prima e dopo il terremoto de 1783, attraverso i vari aspetti socio-economici, fra cui: la vita quotidiana della gente, lo spirito di appartenenza, il generoso altruismo, come generalmente si manifesta fra la gente meridionale, la presenza dei Monti di Pietà e dei Monti Frumentari, essenziali per portare soccorso ai più bisognosi, le attività e gli usi locali, le dinamiche locali, l’affrancazione degli usi civici, i matrimoni, i testamenti, le donazioni, le malattie e così via. Inoltre la religiosità popolare, la cultura, gli usi correnti. Per poi passare ad analizzare l’economia della città e del suo territorio, fra cui l’agricoltura, con i suoi prodotti locali e le sue culture, l’edilizia urbana, con i vari tipi di abitazioni, le innovazioni tecniche e lavorative, l’arresto di ogni attività e l’improvviso sconvolgimento della vita quotidiana e del territorio. Per poi passare, nella seconda parte del libro, alla descrizione del terremoto e dei suoi effetti devastanti, per l’intera città e i suoi casali, la verifica delle rovine, delle distruzioni e dello scompiglio, la solidarietà privata e i provvedimenti statali con gli interventi e i programmi per il risanamento, in vista della ricostruzione. E tutto questo con la consapevolezza che si deve ricostruire la città là dove essa è esistita, con spirito di sacrificio e di abnegazione, consapevoli che solo così le proprie radici non si perdano, non si recidono, rimanendo fedeli alla propria memoria storica e alla propria identità culturale.
Tutto questo Giosofatto Pangallo lo mette ben in evidenza, quasi come se lui stesso fosse partecipe alla ricostruzione della sua città distrutta, in un grande afflato corale, ma soprattutto attraverso una sentita partecipazione del dolore diffuso fra la sua gente. Un dolore sommesso, ma dignitoso nel voler fare in modo che la città nuova divenga degna del suo passato. Quel passato che la città di Terranova ha visto fregiarsi del titolo di ducato, il ducato di Tarranova, acquistato nel 1574, per 20.000 ducati, da Giovanni Battista Grimaldi, signore del feudo di Monte Sant’Angelo, il quale ebbe in eredità il feudo da Girolamo Grimaldi, che nel 1552 lo aveva acquistato da Consalvo Ferrante di Cordova, duca di Sessa, per soli 30.000 ducati. Una storia feudale di cui ne ho parlato nel mio libro I Grimaldi. Monte Sant’Angelo e il Gargano dalla feudalità all’Unità d’Italia, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2006. Una ricostruzione storica della famiglia Grimaldi e quindi dell’ultima duchessa di Gerace, Maria Antonietta Grimaldi, figlia di Maria Teresa Grimaldi, morta sotto le macerie del suo palazzo in Casalnuovo il 5 febbraio 1783. Successivamente Maria Antonietta Grimaldi, per i contenziosi legali e i contrasti con gli enti locali e per i debiti accumulati, dovette vendere il 20 settembre 1802 il feudo al Comune di Monte Sant’Angelo, per il prezzo di 234.000. Di questo periodo storico a Monte Sant’Angelo rimane l’ultima residenza dei Grimaldi, dopo aver dimorati per secoli nel Castello, il Palazzo dei Grimaldi, proprio di fronte il Santuario di San Michele. Una costruzione quadrangolare, in stile barocco del Settecento, che rispecchia la pianta di una vera e propria fortezza feudale. Giosofatto Pangallo ne fa ampio riferimento, tanto da terminare il suo libro con una ricca documentazione riguardante la volontà dei cittadini di Terranova, in contrapposizione a quella di donna Maria Antonietta Grimaldi, che con lettera aveva invitato i superstiti a cambiare sito per la ricostruzione della città, di ricostruire la città là dove esisteva. Infatti tutti i cittadini di Terranova, riuniti pubblicamente, rispondevano alla duchessa Grimaldi, con una motivazione contraria, specificando che “la loro volontà sarebbe di restarsi in detto luogo, sia per cagione dell’ aere magiore assai di quella di Canoro, il comodo di vivere”. E questo nel rispetto dell’identità di un popolo che in ogni età ed epoca si è sempre riconosciuto nella sua città d’origine e nella sua memoria storica.
Il libro sarà accolto giovedì 17 settembre nell’ambito degli incontri promossi dalla libreria Orsa Minore.
Andrea Tirelli ama definirsi frate de-scrittore più che scrittore, alternando tempi di lavoro in parrocchia con la passione per la scrittura. In questi anni, ha pubblicato con ottimi risultati di vendite e di consenso i romanzi “Il viaggio di ritorno” (2016) e “Con tutto l’amore che ho” (2018), perché con i ricavati delle vendite dei suoi libri contribuisce ad alimentare il fondo di nano-credito a favore di soggetti non bancabili ormai noto come “Ti presto fiducia”. Il suo nuovo romanzo “Facciamo come possiamo” (edizioni fogliodivia), mette al centro della storia le persone con le loro paure, fragilità, debolezze, ma con la consapevolezza che solo l’incontro con l’altro può aiutare chi vive una situazione di difficoltà a ricominciare, ad avere maggiori speranze nella vita e negli altri.
Andrea Tirelli presenterà il suo libro a San Severo giovedì 17 settembre 2020, alle ore 19.00 nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Ricciardelli nell’ambito del ciclo di presentazioni promosse dalla Libreria Orsa Minore. Dialoga con l’autore: Emiliano Moccia, di edizioni fogliodivia, la casa editrice foggiana che si occupa di narrativa sociale nata dall’esperienza del giornale di strada “Foglio di Via”.
Il libro. Germano Rossi entra come una maledizione nell’ufficio del suo caporeparto e forse anche nella vita degli altri. Ha 40 anni e fa il vigile del fuoco, ma le fiamme della vita e della passione che lo alimentavano quando era ragazzo si stanno lentamente spegnendo. Si presenta in ritardo al lavoro, schiva i colleghi, è sempre irascibile ed è poco affidabile con tutti. Anche sua moglie Martina si chiede che fine abbia fatto quel giovane spensierato e generoso che aveva conosciuto qualche anno prima, quello che improvvisava sorprese e la riempiva di abbracci e solletichi. Il loro rapporto non è più lo stesso. Il cuore di Germano non è più lo stesso, o così pare. Sembra inaridito, svuotato, compromesso. Immune a tutto ciò che lo circonda. Ma poi arriva un momento in cui è costretto a fermarsi. Germano si ricovera in ospedale per dei controlli alla schiena. E’ qui che incontra il piccolo Luca. Il bambino ha solo 8 anni, ma la sua vita ha collezionato schiaffi ed amarezze sin dalla tenera età. Eppure, non molla. Ha la forza di sorridere, di credere, di sperare. E’ un incontro fra due persone incredibilmente diverse. Con storie e biografie differenti, ma che insieme cercano un varco nella vita. Dandosi una possibilità. Dandola al loro cammino di esseri umani e a tutti quanti noi.
L’autore. Andrea Tirelli è nato a Foggia il 26 aprile del 1971. Religioso francescano, con questo lavoro porta alle stampe il suo terzo romanzo. E lo fa scrivendo una storia carica di umanità in cui è facile rintracciare la sua passione per l’annuncio evangelico fuso con la sua capacità di accostare la vita, attraverso l’ascolto, nelle sue pieghe più recondite.
Per saperne di più: www.edizionifogliodivia.com
Il libro, presentato su questa testata giorni fa della Prof.ssa Antonietta Pistone, è un’analisi dei comportamenti reiterati dalle popolazioni nelle grandi epidemie della storia. Il Professor Antonello Bellomo è il Direttore del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Policlinico e Ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Foggia Riuniti di Foggia, e Angela Maria Fiore, Responsabile Ufficio Stampa Policlinico Riuniti di Foggia, traccia un quadro sulla documentazione che Bellomo ha acquisito per scrivere il saggio, oggi in libreria.
L’autore ha effettuato un percorso storico-narrativo delle principali epidemie della storia dell’uomo, dall’antichità ai nostri giorni, soffermandosi su quelle maggiormente documentate - Peste Nera, Febbre Spagnola, Tubercolosi, Aids, Pandemie influenzali del XX secolo - al fine di valutarne i principali effetti psicosociali. Ha voluto cioè esplicitare quali credenze, atteggiamenti e reazioni psicologiche sono state messe in atto dalla popolazione nelle condizioni prodotte da queste calamità naturali, al fine di rilevare quelle che si ripetevano più frequentemente. L’analisi condotta ha mostrato che spesso ripetiamo sempre gli stessi pensieri o comportamenti, ancorché con modalità culturali diverse, se esposti alla stessa tipologia di minaccia, anche a distanza di alcuni secoli. Ne è emersa dunque una sorta di “coazione a ripetere” collettiva sui cui meccanismi sarebbe auspicabile una riflessione costruttiva al fine di cogliere gli aspetti formativi che la storia, da sempre maestra di vita, mette generosamente a nostra disposizione. “Il lavoro ha lo scopo di evidenziare se le reiterazioni dei comportamenti e delle reazioni psicologiche messe in atto dalla popolazione nel corso delle più importanti epidemie della storia possano fornire utili indicazioni atte a modificare i nostri atteggiamenti nei confronti di situazioni analoghe nel presente e nel futuro” – ha dichiarato il Professor Antonello Bellomo. “Un obiettivo intelligente potrebbe essere quello di apprendere dal passato per controllare meglio il futuro, ma anche quello di poter intervenire, laddove possibile, al fine di evitare nuovi episodi di pregiudizio, discriminazione, segregazione che in passato si sono rivelati inutili, se non dannosi. Ovvero, come affermò George Orwell in 1984, chi controlla il passato, controlla il futuro”.
FOCUS
La Regione Puglia ha pubblicato un avviso straordinario (n. 83 del 7 settembre 2020) per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per le scuole secondarie di 1° e 2° grado, statali e paritarie, per l’a.s. 2020/2021.
L’avviso è rivolto ai nuclei familiari con soglia ISEE entro il limite di 10.632,94 euro, che non abbiano già presentato istanza con quello precedente.
L’ATTO DIRIGENZIALE N.83 DEL 07/09/2020 È CONSULTABILE IN PDF CLICCANDO QUI
Al momento della presentazione dell’istanza è necessario che sia già disponibile nel sistema INPS un’attestazione ISEE in corso di validità .
La presentazione delle istanze deve essere fatta on line sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it a partire dalle ore 10:00 del 10 settembre e fino alle ore 14.00 del 30 settembre 2020.
Per quanto riguarda gli importi, che saranno assegnati agli aventi diritto e le modalità di erogazione del contributo, sarà ogni comune ad assegnare il beneficio agli aventi diritto, sulla base delle risorse assegnate ad essi dalla Regione Puglia in sede di riparto delle somme stanziate.
Si ricorda che l’attestazione ISEE prodotta quest’anno è relativa alle condizioni economiche dell’anno 2018, anziché del 2019, come stabilito dal Governo. Pertanto chi deve ancora farla deve produrre documentazione dell’anno 2018, rivolgendosi agli uffici preposti, CAAF, per l’attestazione.