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a cura di Donata dei Nobili e Matteo Notarangelo

La recente pubblicazione di Raffaele Vescera, “La mala vita di Nicola Morra” non è solo un romanzo storico, bensì un saggio sociologico, che ben descrive la struttura  del banditismo sociale.  Il lavoro è stato pubblicato dalla Magenes. Un testo elegante, arricchito dalla prefazione del giornalista, scrittore Pino Aprile. A prima lettura,  sembra  un “romanzo storico”, che sconvolge il "Patto dell'Oblio". Già dalle prime pagine, si ha la sensazione di vivere un avvincente viaggio nella storia risorgimentale. La voce narrante divulga la storia di un uomo del Sud, Nicola Morra, di Cerignola,  che per cinquant’anni aveva fatto tremare la Capitanata.  La storia sociale del bandito Nicola Morra ha inizio il 17 giugno del 1827, giorno della sua nascita.  Ma c’è dell’altro. Alcuni giorni prima, i suoi genitori, don Giandonato Morra e donna Anna Borrelli, cercarono di anticipare la nascita di Nicola, per evitare che avvenisse il giorno diciassette. “Nascere di diciassette portava male nel Regno di Napoli". In quest’avvenimento, c’è un’altra narrazione  del Mezzogiorno, quella magica. Anche contro il parere del colto marito Giandonato, le donne della famiglia cercarono di esorcizzare il rischio della mala nascita.  Per anticipare il gioioso momento, donna Borrelli si affidò alla medicina e alle credenze popolari. Ebbene, in queste pagine, emerge la maestria  dell’Autore, che mostra attenzione agli arcaismi della vita religiosa delle genti del Sud e all’eterno conflitto tra civiltà cristiana e mondo pagano.

Bandito sociale

Nicola Morra divenne un bandito sociale. Da giovane, scelse la ribellione individuale, per raddirizzare un antico torto. Un giorno di novembre, Giandonato Morra, suo padre, era uscito a caccia con l’amico, il possidente Nicola Cannone. In un certo luogo della campagna, videro un uomo barbuto, che li sbarrava la strada con un fucile. Dopo un breve e intimidatorio dialogo, il bandito minacciò i due amici. L’offesa non produsse sottomissione. Spararono dei colpi e Giandonato venne colpito. Passarono gli anni. Da allora, Nicola era schiacciato da un opprimente pensiero che lo tormentava: vendicare il padre. Egli viveva per ristabilire la giustizia, per “aggiustare" l’assassinio ingiusto del padre. Durante la sua adolescenza, soggiornava a Lucera e a Cerignola e si aggirava nelle campagne circostanti. In quelle comunità rurali, Nicola costruiva la sua carriera di ribelle-bandito. Il giovane Morra non era un contadino o un gentiluomo caduto in miseria o un delinquente comune, bensì un ribelle, che disdegnava chinare la testa. La sorte lo volle un bandito sociale "predestinato", condizionato da un tratto caratteriale marcato da ribellismo individuale.

Nicola Morra il bandito sul Gargano
Negli anni, Nicola non divenne un razziatore, un rapinatore, un brigante, un rivoluzionario. Il giovane Morra visse da bandito gentiluomo, sempre disponibile per la sua gente, figlio del suo tempo storico, legato alla mondo della tradizione. In giovane età, divenne un fuorilegge, omicida per le autorità statale e giustiziere per il suo popolo

Il destino segnato

Nicola venne assunto dalla vedova Specchio per fare il guardiano a cavallo delle sue terre e delle sue bestie. Una sera vide una mandria che pascolava senza alcun permesso. Nicola chiese spiegazioni ai bovari, i quali dissero: "Stiamo pascendo le bestie di don Luigi, per ordine del suo massaro, Vincenzo Mazzocco". Nicola esigeva delle spiegazioni. In quel mondo, quel comportamento era un affronto. Nell'attesa, tenne con sé una vacca, che avrebbe ridata al massaro. Il giorno dopo, il massaro incontrò Nicola, che cercava di ristabilire le vecchie usanze delle scuse e dell'onore. I due si affrontarono con minacce terribili e si diedero appuntamento di morte sulla strade a una cert'ora di notte. Tra gli uomini di campagna, l'uso delle armi rientrava nel loro sistema di valori. La difesa dell'onore, mediante duelli, legittimava la violenza privata. Nella cultura rurale, i pastori, i braccianti e i ribelli prima di mettere mano alle armi si affrontavano con "il parlare"  una loro lingua: "u serpntine", un modo di comunicare in dialetto per mostrare la propria autorevolezza e la durezza del loro possibile agire violento. Quel parlare tra Nicola e Vincenzo non era comune e presto avrebbe svelato agli ignari il vero significato dei termini, ai più incomprensibili. Nicola non sopportò l'affronto e l'offesa del padre defunto fatta dal massaro. La notte andò all'appuntamento. Nella sua mente sostituì "la figura del vaccaro-massaro con quella dell'assassino di suo padre", per scaricare la sua antica rabbia.

Quella sera, il massaro Mazzocco fu ucciso. Il suo corpo rantolò sulla terra, bagnando di sangue l’arcigno prato. Dopo alcuni consulti familiari, Nicola si consegnò ai gendarmi. Ci fu il processo e venne condannato a 25 anni di lavori forzati. Così iniziava la "carriera" del bandito sociale Nicola Morra.

Il bagno penale

Nicola scontava la sua pena ai lavori forzati sull'Isola di Procida. Il romanziere, Raffaele Vescera, conduce, con abilità, il Lettore negli accadimenti della storia risorgimentale. E lo fa, descrivendo la composizione sociale e politica dei carcerati. Descrive i "due partiti" , quello dei signori politici, liberali, organizzati nelle società segrete della carboneria, e quello dei guappi, ladri, assassini, organizzati nella" società dell'umiltà ", la camorra, altrettanto segreta". Nicola, che non era né un delinquente comune né un rivoluzionario ma un istruito uomo di mondo, non faticò a capire le dinamiche sociopolitiche che governavano il bagno penale e presto lo Stato unitario italiano. In queste pagine del romanzo, l'Autore non esita ad accompagnare il lettore nel mondo massonico, che tanta influenza ebbe nel disgregare il regno del re Francesco II. A Nicola venne chiesto di affiliarsi ai fratelli massoni, per aiutare i Buoni Cugini Carbonari. Per farlo, doveva giurare nel nome di Garibaldi e di Mazzini a gloria del Grande Architetto dell'Universo e infiltrarsi nella società camorrista per irrobustire i rapporti tra le due realtà segrete. A parlargli erano due liberali, Luigi Settembrini e Silvio Spaventa. Tramite questi due protagonisti, il romanziere Vescera svela i segreti dell'invasione del Regno delle Due Sicilie, pianificata dalla massoneria inglese con il favore di Salvatore De Crescenzo, capintesta della camorra di Napoli, accettata ed eseguita dal ministro borbonico Liborio Romano. Gli intrighi erano, ormai, conclusi. I camorristi dovevano garantire l’entrata pacifica di Garibaldi a Napoli, lasciata dal re Francesco II per non coinvolgere la popolazione in un’immane carneficina. In cambio, ai camorristi, tra le diverse concessioni,  venne affidato il controllo e la gestione del porto di Napoli.

Il brigante Crocco

Fuoriuscito dalla galera, Nicola non dimenticò il falso testimone, che lo fece condannare. Lo inseguì, finché non lo seppe morto. Nel frattempo, si rese colpevole di diversi reati, tra cui  quello di dileggio alle autorità e sovversione libertaria, mentre la sua Patria veniva invasa da soldati piemontesi, inglesi e mercenari ungheresi. La malasorte e le tristi vicende di conquista sabauda lo spinsero nei boschi lucani, dove incontrò il generale dei briganti Carmine Donatelli Crocco. In queste parte del romanzo, lo scrittore Vescera si svela e scrive incantevoli pagine di revisionismo storico, che il Lettore non si può privare di leggere. In quegli anni, Nicola aveva accumulato una grande somma di denaro. Una sera, ferito al braccio, trovò ospitalità e cura in casa del panettiere Giovanni De Nittis. Dopo un lungo parlare, Nicola decise di consegnarsi all’intendente, in cambio di riconoscenza. Al panettiere, invece, affidò il suo tesoro, che sarebbe stato investito. Il primo ottobre del 1861, Nicola fu condannato a 18 anni di ferri da scontare nel bagno penale di Santo Stefano dove rincontrò il capo brigante Crocco.  Con la famiglia De Nittis, Nicola ebbe forti contrasti, a causa di 5000 ducati non restituiti. Ostilità che gli provocarono non pochi problemi giudiziari. Per sfuggire all'ingiusta galera, l'ormai anziano bandito "galantuomo" ebbe anche un'esperienza politica. Il partito socialista lo candidò nel collegio elettorale di Foggia, contrapponendolo al conservatore, Vincenzo De Nittis, già sindaco della Città. Ma anche allora non sfuggi allo strapotere delle "pagliette" con l'impunità parlamentare. La malasorte non lo fece eleggere, a causa di uno scarto di 41 voti e brogli elettorali. Per il bandito gentiluomo Nicola, quelli che restarono furono anni di processi e galera. Nel tribunale dovette difendersi dall'abuso politico e “scientifico” del lombrosiano Enrico Ferri, avvocato, ormai, del parlamentare Vincenzo De Nittis, figlio di Giovanni.

I fiori garganici hanno ora un’enciclopedia tutta dedicata a loro: una guida scientifica alla biodiversità che è in Puglia, tra mare e cielo. Il Parco Nazionale del Gargano punta sulla conoscenza e sulla conservazione della natura. Con la recente pubblicazione dell’enciclopedico volume Flora vascolare del Gargano e delle Isole Tremiti - Chiavi analitiche per la determinazione l’Ente Parco Nazionale del Gargano punta sulla conoscenza della natura del proprio territorio e sulla promozione di iniziative finalizzate alla conservazione dei beni ambientali che lo caratterizzano.

Gli autori del libro sono due tra i massimi esperti di flora del Gargano, il prof. Wolfgang Licht, ricercatore e docente in pensione dell’Università di Mainz in Germania, e il prof. Robert Philipp Wagensommer, ricercatore e docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari Aldo Moro.

«Si tratta di un libro di circa mille pagine che riguarda l’intera flora vascolare del Gargano e delle Isole Tremiti, cioè tutte le piante spontanee e spontaneizzate, ad esclusione dei muschi e delle alghe>>, spiega con soddisfazione il prof. Wagensommer, che aggiunge come <<attraverso le chiavi analitiche presentate nel libro» sia «possibile determinare tutte le specie e sottospecie presenti nel territorio indagato», sottolineando che «il libro propone anche 50 tavole iconografiche, rappresentanti 200 specie, e 64 pagine fotografiche, raffiguranti 86 specie».

CLICCA QUI PER LEGGERE UN BREVE ABSTRACT DEL LIBRO (19 PAGINE) E 2 FOTO DI PIANTE CHE CRESCONOSUL GARGANO E CHE SONO RITRATTE NEL LIBRO

Nella presentazione che introduce il libro, il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Prof. Pasquale Pazienza, accoglie «con piacere» la conclusione di questo lavoro «fortemente voluto dall’Ente Parco Nazionale del Gargano», sottolineando come sia «fuor di dubbio che, per esser gestita correttamente, la diversità floristica e faunistica di un territorio deve innanzitutto essere conosciuta» e che «la conoscenza di quante e quali specie sono presenti in un ambito territoriale>> assume <<una forte rilevanza».

«Sono certo che, con questa pubblicazione, il parco nazionale del Gargano arricchisce il basamento di conoscenza delle valenze ambientali esistenti nel suo territorio», aggiunge il presidente del Parco Nazionale del Gargano, che sottolinea come il volume rappresenti <<un validissimo strumento di approfondimento di conoscenza per gli esperti botanici, ma anche, e più semplicemente, una bella lettura per quegli appassionati che vogliono avvicinarsi alla conoscenza dell’immensa diversità floristica del nostro meraviglioso territorio>> e chiude la presentazione augurandosi che il libro «possa essere apprezzato da chiunque voglia conoscere più approfonditamente alcuni aspetti specifici del nostro magnifico promontorio garganico e dello splendido arcipelago delle Isole Tremiti».

Licht, Wagensommer, 2020 (Flora vascolare Gargano e I.Tremiti. Chiavi analitiche) (copertina)

Il volume, appena pubblicato, è stato interamente realizzato con finanziamento pubblico e, pertanto, la sua distribuzione e vendita sono gestite unicamente dall’Ente Parco Nazionale del Gargano.

La Sezione Pugliese della Società Botanica Italiana, attraverso il suo Presidente, prof. Mario De Tullio, esprime «viva soddisfazione per la pubblicazione di quest’opera, che non è solo un fondamentale contributo alla conoscenza della natura, ma anche uno strumento pratico per la tutela ambientale e la promozione di un turismo sostenibile in uno dei territori più ricchi di biodiversità della nostra Regione».

“Il bambino nascosto” (La nave di Teseo) apre il giro virtuale nelle scuole aderenti Venerdì 19 febbraio lo scrittore e regista presenta il romanzo a studenti e lettori.

Più forti dell’emergenza, più forti delle chiusure, più forti delle distanze. Sono gli studenti, i docenti, i lettori, librai e bibliotecari del sodalizio di Leggo QuINDI Sono, concorso-progetto giunto ormai alla sua VI edizione che, anche in questo difficile anno scolastico, continua a creare nuovi lettori tra le giovanissime generazioni. Venerdì 19 febbraio, infatti, alle ore 18, in modalità online, parte il giro di incontri con i cinque scrittori finalisti di questo 2021, ancora una volta pescati tra le case editrici indipendenti italiane. Si comincia con lo scrittore e regista Roberto Andò, già vincitore del Premio Campiello Opera Prima con il precedente libro dal titolo Il trono vuoto e protagonista in questa occasione con il suo ultimo romanzo, Il bambino nascosto (La nave di Teseo, 2020). A ospitarlo, anche se solo virtualmente, sarà l’Istituto P. Giannone di San Marco in Lamis, cui è affidata la gestione della conversazione con il primo ospite in concorso che, proprio come in passato durante gli incontri in presenza, dovrà confrontarsi con gli studenti aderenti al progetto che hanno letto il libro. Saranno questi ultimi, poi, dopo aver incontrato e letto tutti i cinque autori in lizza, a decidere il vincitore del premio Le giovani parole 2021. L’evento (aperto a tutti i lettori) sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook de IlSottoSopra – la redazione studentesca dell’Istituto B. Pascal di Foggia – e, in contemporanea, sulle pagine Leggo Quindi Sono, Ubik Foggia, Biblioteca “La Magna Capitana” e Fondazione Monti Uniti, partner storici di LQS. Oltre al B. Pascal e al P. Giannone, infine, partecipano al concorso-progetto anche le foggiane “O. Notarangelo-G. Rosati”, “Liceo G. Marconi” e “ISS Einaudi”, e il Liceo Bonghi-Rosmini di Lucera. La manifestazione è patrocinata dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale.

Il bambino nascosto (La nave di Teseo, 2020). Gabriele Santoro, professore di pianoforte al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ha l’abitudine di radersi declamando una poesia. Una mattina, il postino suona al citofono per consegnare un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si intrufola nel suo appartamento. Il maestro – così lo chiamano nel problematico quartiere di Forcella dove abita – se ne accorgerà solo a tarda sera, quando riconosce nell’intruso Ciro, il figlio dei vicini di casa. Interrogato sul perché della sua fuga, Ciro non parla. Il maestro di piano, d’istinto, accetta comunque di nasconderlo: Gabriele e il bambino sanno di essere in pericolo ma approfittano della loro reclusione forzata per conoscersi e riconoscersi. Il bambino è figlio di un camorrista, viene da un mondo criminale che lascia poco spazio ai sentimenti, e ora un gesto avventato rischia di condannarlo. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, un uomo di passioni nascoste. Toccherà a lui l’educazione affettiva del piccolo ribelle. Una partita rischiosa nella quale si getterà senza freni sfidando i nemici di Ciro, sino a un esito imprevedibile in cui a tornare saranno i conti tra la legge e la vita.

Roberto Andò. Nato a Palermo nel 1959. Regista di teatro di prosa, lirica e cinema, tra i suoi film, premiati con importanti riconoscimenti, ricordiamo Sotto falso nome con Daniel Auteuil, Le confessioni con Toni Servillo e Pierfrancesco Favino, Una storia senza nome con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012, ha tratto il film Viva la libertà con Toni Servillo e Valerio Mastrandrea.

a cura di Donata dei Nobili e di Matteo Notarangelo

L’ultima pubblicazione di Pasquale Biscari, “Dicerie di un saggiatore di vaccini e un anestesista” è ricca di elementi simbolici. Il lavoro è stato pubblicato dalla BastogiLibri/Percorsi Narrativi. Un testo elegante, arricchito dalla prefazione del giornalista, scrittore Pino Aprile. A prima lettura, sembra un “giallo psico”. Ma poi… L’Autore lo scrive subito: “Senza l’armonica non avrei mai immaginato di scendere nell’inferno della Caverna per riportare a casa la mia compagna Marlena”. Scendere nell’inferno della Caverna… Quale inferno? Quale Caverna? Sono due interrogativi che il Lettore si pone, dopo aver letto il secondo periodo della prima pagina. Il mistero dei “non luoghi” fa pensare che la fonte segreta del narratore sia da cercare nella psiche umana. A chi legge, non viene concessa la  dolce melodia della spensieratezza. Non ci sono indugi. Nel romanzo, senza citarlo, irrompe Carl Jung. Lo psicoanalista che è già “sceso nell’inferno della caverna” della psiche dell'uomo per svelare, per divulgare all’umanità che in ogni individuo coesistono un inconscio personale, depositario dei vissuti soggettivi, e un inconscio collettivo, depositario dell’eredità psichica di tutta l’umanità.

Questa presa di coscienza, scuote l’ignaro lettore, che lo vincola a non lasciare niente all’indolenza della mente. Il romanzo è seducente e racconta di un amore, di una storia, di un dolore, di un mito e poi di una Musa barbona, che ha stregato l’Io narrante.

L’incipit è ammaliante. “Nel corso di un'estate ho imparato a suonare l’armonica da Cesare, una donna matura dall’aspetto malandato, una barbona che viveva in una baracca ai margini del fiume. Era lei la mia Musa barbona…”. Cesare era alta, robusta, vestiva una tunica lunga, mi pareva Minerva, racconta Samuele, il protagonista del romanzo. Da lei apprese a suonare l’armonica e l’arte amatoria. Per gli antichi Greci, le muse erano nove sorelle, figlie di Zeus e Mnemosine, custodi della cultura e delle arti.  E il romanzo è un viaggiare nella mitologia, nella narrazione di storie di personaggi immaginari. E se avesse ragione Evemero, filosofo siciliano, che, nel 316 a. C., vide nei miti e nelle leggende storie di uomini che si erano resi illustri, a cui il popolo riconosce onori divini?

I miti

I miti sono lo spirito degli antichi progenitori, la loro concezione della vita, del mondo, degli dei, degli uomini. L’Autore, nel narrare, si narra. Lui, è consapevole che il comune retaggio dell’esperienza passata ha dato origine agli archetipi, che introducono nella coscienza  una vita psichica ignota, appartenente a un passato remoto. Questo mondo interiore il lettore lo ritrova nel racconto. Lo Scrittore non lo nasconde. Il suo protagonista, Samuele, è in analisi dalla psicoterapeuta Condoleezza Cortez  Ajeda per ripercorrere i luoghi e i tempi della memoria, capire i suoi vissuti sedimentati nel subconscio e accettare il lavacro, respirando i vapori di un diffusore di oli essenziali. Samuele è, ormai, studente universitario e studia Lettere Classiche. Nella sua vita privata, non fa mistero del suo sapere classico. Non ha segreti, la sua vita interiore la mostra con il disegno stilizzato sul davanti della sua felpa. Quel disegno non era altro che l’epifania di uno dei suoi materiali psichici, depositati  nelle sue profondità interiori, uno tra quelli confessati. Sulla felpa era rappresentata Euridice, posata sulla spalla del suo Orfeo, mentre teneva la mano in quella del Dio dei viaggi, Mercurio, che li guidava lungo il sentiero. Era la figura sognante di Euridice, sospesa tra la vita e la morte. Euridice è una ninfa, figlia di Lacedemone, sposa di Orfeo, che muore per il morso di un serpente. Orfeo, impazzito dal dolore, scende nell’Ade per cercarla e portarla in vita. Lui, lo può fare: con la sua armonia riesce a incantare gli esseri viventi, i demoni e le anime dei trapassati. Il viaggio di Orfeo agli inferi è la scoperta dei più oscuri anfratti della psiche umana, in cui risiedono gli indicibili orrori e timori. Il figlio di Eagro ottiene dalla regina degli inferi di portare in vita Euridice,  purché non si volga a guardarla prima dell’uscita di quel luogo tenebroso, ma, sulla soglia dell’Ade, Orfeo si volta e Euridice  gli viene tolta per sempre. Samuele, invaghito dei miti antichi e della Cantata di R. M. Rilke, vede in quel canto il viaggio disperato per riportare a  casa la sua amata Marlena. Allora, qual è  la storia romanzata di Marlena e di Samuele? Perché è finita in una caverna nel mondo sotterraneo di un ricco professionista, qual è il dottor Dentale?

La storia

Samuele, ormai adulto, ripercorre, nello studio della psicoterapeuta, i suoi vissuti, le sue ferite psichiche, per guarire dal male d’amore. E racconta che ancora adolescente, dopo aver offerto a Cesare, la dea barbona, la sua innocenza, un giorno tenebroso la vide andar via, travolta dal fango e dall’acqua. Quel giorno, -racconta- venne per sconvolgere la sua vita. Da allora, Samuele Rodamonti cercò di incontrate  la sua musa nel mondo dell’irrealtà: lo sdoppiamento psicotico. La ferita psichica si rimarginò quando un giorno, a Reggio Emilia, sotto un portico di Piazza San Prospero, incontrò Marlena Savio. Samuele e Marlena erano garzoni di cucina. Marlena era bellissima. Il suo lavoro consisteva nel girare fra i tavoli per attirare gli avventori. “Coi jeans cuciti sui glutei e le magliette con scolli fondi -scrive l’Autore-, la garzona mostrava tutto ciò che aveva dentro; il suo avanti e dietro tra i tavoli fuori dal locale, valeva più dei volantini e gli annunci della radio messi insieme”. A Samuele, sguattero palestrato, il suo principale gli propose di sedurre la ragazza per limitare la concorrenza.  Samuele accettò e, dopo poche settimane, i due abbandonarono il lavoro nelle due osterie per andare a vivere insieme. Furono giorni d'amore e di igannevole estasi. La felicità non durò tanto. Con lo scorrere del tempo, la vita presentò il suo conto. Per sopravvivere, Samuele accetta il lavoro di saggiatore di vaccini e principi attivi nel laboratorio segreto di una prestigiosa casa farmaceutica. La bellissima Marlena, spinta dalla madre, lasciò Samuele per legarsi a un ricco professionista, che la seduce e poi la rinchiude in un sotterraneo. Sono momenti terribili, quelli che vive Samuele. Sono giorni di tristezza, solitudine e bevute esagerate. Sono i giorni della solitudine e dell'isolamento. Sono i giorni in cui, anche lui, parte dei miti, gioca e accarezza il suicidio. Samuele non si diede per vinto. Sfida e vince il destino. Nella Cantate di R. M. Rilke trova il modo per riportare a casa Marlena.  Con lui, ci sono donne e uomini con il cuore levigato dalla vita. C'è la sua psicoterapeuta. C'è Marvin, l'anestesista, cliente della psicotetapeuta, per una storia di sudditanza psicologica. E poi, l'investigatore privato, il genio Cublan, il dotto Arcovaldo e la serella di Marlena, Carlotta. A questo punto, il romanziere Pasquale Biscari si ferma e lascia al lettore la facoltà di indagare per veificare se Samuele vuole liberare o uccidere Marlena. Il romanzo si tinge di giallo psico, che i coprotagonisti dovranno scoprire e risolvere.  

Nei tanti accadimenti, il lettore incontrerà tanti miti e tante storie mitologiche, per ricordargli che anche lui è parte di un mondo di luci e di tenebre.

 

Venerdì 5 febbraio 2021, ore 19.00, in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, si confronteranno due autrici di narrativa per l’infanzia: Mariagrazia Fiore con il libro “Clara. Un giorno d’estate” e Paola Russo con “Il viaggio di Blastociccio”, entrambi pubblicati dall’Editrice Rotas. Dialoga con le autrici il giornalista Dino Cassone.

L’iniziativa si inserisce nella versione online il progetto “Libri di Puglia” promosso dall’Associazione Pugliese Editori e dalla “Teca del Mediterraneo” - Biblioteca del Consiglio regionale pugliese: il progetto Libri di Puglia si adatta alle circostanze e si trasforma in un aperitivo letterario da fruire e condividere sui social, nell’attesa di poter tornare a essere un appuntamento itinerante con incontri dal vivo.

Ogni venerdì, fino al 30 aprile 2021, alle 19.00, nello spazio virtuale della pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, scrittori, editori e ospiti converseranno con il giornalista Dino Cassone di libri, editoria, attualità attraverso interviste, presentazioni di libri e match letterari e risponderanno alle domande del pubblico che seguirà la diretta.

Partito nel 2019 il progetto “Libri di Puglia”, intende offrire nuove forme di promozione del libro e incentivare la lettura in luoghi alternativi alle biblioteche e alle librerie, tradizionalmente deputate a questo tipo di attività.

Per creare occasioni di incontro e di fruizione dei libri e raggiungere nuovi lettori sono stati coinvolti 13 locali – prevalentemente dedicati alla ristorazione (bar, caffè letterari, pub) – distribuiti nelle sei province pugliesi, per ospitare eventi culturali legati al mondo del libro (presentazioni, reading, incontri con gli autori) e diventare punti lettura permanenti: in ogni locale, infatti, gli avventori hanno a disposizione per la lettura e il prestito uno scaffale di libri pubblicati dagli editori pugliesi aderenti al progetto.

L’iniziativa “Libri di Puglia” mira ad offrire un’animazione culturale costante del pubblico e a saldare la proposta libraria con quella dell’intrattenimento, contribuendo inoltre allo sviluppo dell’imprenditoria pugliese nel segmento editoriale e alla diffusione del ricco e variegato panorama letterario della regione.

I  libri

Clara. Un giorno d’estate di Mariagrazia Fiore

Clara è una bambina di 8 anni con un colore preferito, una cipollina che pende costantemente da un lato e una voglia sulla schiena nella quale lei ci ha sempre visto una rondine. Clara vive di fantasia, ha il sole nel cuore e la testa tra le nuvole. Ama gli animali, ha tanti amici e adora dar vita a nuovi giochi trasformando piccoli oggetti un po’ malandati in qualcosa di unico e speciale. Per lei tutto è possibile.

Un giorno la sua curiosità e passione per i gatti la conducono a una scoperta: un palloncino bucato e malridotto impigliato tra i rami di un albero. Decide di prendersi cura di lui.

La sua determinazione le fa trovare la soluzione: una toppa viola a forma di cuore, della colla per materiali in lattice recuperata dalla “casa del bricolage” del papà e il soffio vitale che solo il Signor Giuseppe potrà donargli. A quel punto, il palloncino può svolazzare davanti ai suoi occhi, ma è nello stesso momento che Clara comprende che quel palloncino non è fatto per rimare legato alla sua bicicletta.

Il viaggio di Blastociccio di Paola Russso Dopo essersi svegliato sotto un albero custode, un pinguino parte per l’avventura più importante che gli toccherà vivere: trovare la sua casa.

Come nascono i bambini? Da dove arrivano? C’è qualcuno che li va a prendere? C’è qualcuno che li porta all’indirizzo giusto?

È vero che ci sono tanti modi di raccontare l’inizio della storia di ognuno, perché è vero che ci sono tanti modi di venire al mondo: nell’incontro intimo e caldo di una mamma e di un papà, dentro un laboratorio freddo in un vetrino sotto un microscopio, in un paese lontano prima di arrivare tra braccia nuove e cariche di attesa. Ma per tutti esiste un posto in cui si svegliano i sogni ed è lì che comincia il viaggio di ogni bambino.

Il Club Femminile dell’Amicizia di Santeramo in Colle (Bari) promuove la II edizione del Premio Letterario “Terre di Puglia”, ideato dalla scrittrice Giulia Poli Disanto, un progetto culturale di carattere regionale che punta alla promozione della lettura e al sostegno dell’editoria pugliese. 

Il Premio è promosso dal Club femminile dell’Amicizia, sostenuto dalla Teca del Mediterraneo, biblioteca del Consiglio Regionale di Puglia, dal GAL “Terre di Murgia”, dal Comune di Santeramo in Colle; si avvale altresì della collaborazione della Biblioteca Comunale “Giovanni Colonna” di Santeramo e delle librerie santermane Equilibri, Libriamo, L’edicola di via Roma.

Il Premio è riservato agli editori pugliesi che concorrono gratuitamente con un romanzo in lingua  italiana, pubblicato per la prima volta durante l’anno 2020. 
Sono premiati i primi tre libri oltre ad una menzione speciale scelta dai giurati più giovani.

La presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone dichiara: “Il Premio Terre di Puglia, tra i suoi tanti punti di forza, ha il merito di promuovere e valorizzare l’editoria pugliese, una delle colonne portanti del sistema culturale pugliese. Nel corso di questi anni ho avuto la possibilità di conoscere sempre più da vicino queste realtà e credo che questo Premio, oggi, in questa fase così difficile, abbia anche il merito di tenere accesa l’attenzione su un settore che è in difficoltà ma che per la sua importanza deve essere sostenuto. Esprimo, infine, un sentito apprezzamento per la scelta di prevedere una menzione speciale destinata ai più giovani, che, anche nel tempo della socialmedialità, possono sempre più comprendere l’importanza della lettura e della scrittura”

La presidente del Club femminile dell’Amicizia Angela Disanto afferma: “Il Premio Letterario “Terre di Puglia” vuol dare un occasione all’editoria pugliese, ritenuta “periferica” e in difficoltà,  di farsi conoscere da un pubblico  più vasto con la produzione narrativa recente.

L’intento di questa II edizione è anche quello di inserire la Murgia, un territorio spesso ritenuto “marginale”, in un contesto di attività culturali di ampio respiro. 

L’iniziativa, mediante la collaborazione intergenerazionale, coinvolge direttamente anche la fascia giovanile in un percorso culturale di lettura e di giudizio critico. Una realtà, quella della lettura, particolarmente vivibile nel periodo di pandemia che stiamo affrontando.”

Le case editrici che intendono partecipare inviano l’istanza di partecipazione all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   entro il 26-02-2021, con allegati: scheda editoriale relativa ad un solo libro concorrente, consenso di partecipazione e nota di presentazione della casa editrice. 
Successivamente alla scadenza, la Teca del Mediterraneo provvederà ad acquistare direttamente dagli editori n. 20 copie del libro candidato.

I libri pervenuti saranno sottoposti alla Giuria composta da: dieci studenti dell’Istituto Superiore “Pietro Sette” di Santeramo, da otto personalità della letteratura e del giornalismo, dal responsabile della Biblioteca Comunale di Santeramo e da quattro componenti del Settore Cultura dell’Associazione Club Femminile dell’Amicizia. Si procederà quindi alla graduatoria, con individuazione della terna finalista.

La cerimonia di assegnazione del Premio, aperta al pubblico, avverrà presso la Biblioteca Comunale di Santeramo in Colle il 25 settembre 2021, data in cui sarà proclamato il vincitore. Autori ed editori dovranno direttamente ritirare il premio. Nel corso della cerimonia sarà possibile acquistare i libri partecipanti al concorso, con omaggio di prodotti di filiere locali offerti dal Gal Terre di Murgia, dai Consorzi di tutela e dai Comitati promotori delle eccellenze agroalimentari del territorio.

All’autore del libro vincitore sarà assegnato un premio in denaro di € 1.000,00.
Il premio per l’editore del libro vincitore consiste nell’acquisto di n.60 copie dello stesso libro da parte della Teca del Mediterraneo. Per gli editori classificati al secondo, terzo posto e menzione speciale, con le stesse modalità sopra citate, saranno acquistate n. 30 copie del libro.

I libri saranno poi consegnati al Club Femminile dell’Amicizia che provvederà a donarli ad associazioni del territorio.

Il Bando e l'iscirzione (clicca e scarica)

- Bando premio Terre di Puglia II ediz.
- La scheda d'iscrizione al premio Terre di Puglia

Il Sindaco, avv. Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura, avv. Celeste Iacovino, comunicano alla cittadinanza che lunedì 25.01.2021 ripartiranno alcuni servizi della Biblioteca Comunale “A. Minuziano”, compatibilmente con la normativa in vigore anti covid -19 e con i lavori in corso relativi al progetto “#LiberLibri” che ha ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento nell’ambito del bando “Community Library”. A partire da lunedì 25 gennaio 2021 la Biblioteca, infatti, garantirà i servizi di prestito librario locale e di prestito librario interbibliotecario.

“I servizi di prestito librario locale e di prestito librario interbibliotecario – dichiarano il Sindaco e l’Assessore alla Cultura – sono tra quelli più utilizzati dalla cittadinanza e lo dimostrano i numeri dei prestiti che la Biblioteca Comunale “A. Minuziano” effettua nei periodi di normale attività. Peraltro, garantire agli utenti questi servizi offre ai cittadini l’opportunità di avere momenti di svago in un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo”.

I servizi verranno espletati secondo le seguenti modalità:

– L’accesso potrà avvenire esclusivamente per la consegna o il ritiro dei volumi nell’area di ingresso della biblioteca;
– L’accesso avverrà dal portone ligneo laterale su Largo Sanità;
– Non sarà possibile entrare all’interno delle sale dalla biblioteca neppure per la consultazione dei libri esposti in sala narrativa;
– L’accesso sarà consentito ad un solo utente alla volta nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì mattina 9.00/13.00 e il lunedì e il mercoledì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30;
– L’utente dovrà prenotare il prestito librario o la restituzione telefonando al numero 0882.339618 o inviando una mail al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
– L’utente dovrà rispettare l’obbligo di mascherina anche all’interno della struttura;
– I libri dovranno essere restituiti in busta chiusa per permettere lo stato di “quarantena” obbligatoria;
– Le richieste di prestito librario interbibliotecario dovranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 0882.339618/620/626.

Riparte in versione on-line il progetto “Libri di Puglia”, promosso dall’Associazione Pugliese Editori e dalla “Teca del Mediterraneo” - Biblioteca del Consiglio regionale pugliese: il progetto si adatta alle circostanze e si trasforma in un aperitivo letterario da fruire e condividere sui social, nell’attesa di poter tornare a essere un appuntamento itinerante con incontri dal vivo.
Ogni venerdì, dal 22 gennaio al 30 aprile 2021, alle 19, nello spazio virtuale della pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, scrittori, editori e ospiti converseranno con il giornalista Dino Cassone di libri, editoria, attualità attraverso interviste, presentazioni di libri e match letterari e risponderanno alle domande del pubblico che seguirà la diretta.
Al via domani, 22 gennaio, sempre alle 19, match letterario tra i romanzi Lettera a Léontine di Raffaello Mastrolonardo, edito da Besa Muci, e Abbracci di Luigi Laguaragnella, pubblicato da Progedit. Dialoga con gli autori il giornalista Dino Cassone.
Partito nel 2019 il progetto “Libri di Puglia”, intende offrire nuove forme di promozione del libro e incentivare la lettura in luoghi alternativi alle biblioteche e alle librerie, tradizionalmente deputate a questo tipo di attività. 
Per creare occasioni di incontro e di fruizione dei libri e raggiungere nuovi lettori sono stati coinvolti 13 locali – prevalentemente dedicati alla ristorazione (bar, caffè letterari, pub) – distribuiti nelle sei province pugliesi, per ospitare eventi culturali legati al mondo del libro (presentazioni, reading, incontri con gli autori) e diventare punti lettura permanenti: in ogni locale, infatti, gli avventori hanno a disposizione per la lettura e il prestito uno scaffale di libri pubblicati dagli editori pugliesi aderenti al progetto. 
L’iniziativa “Libri di Puglia” mira ad offrire un’animazione culturale costante del pubblico e a saldare la proposta libraria con quella dell’intrattenimento, contribuendo inoltre allo sviluppo dell’imprenditoria pugliese nel segmento editoriale e alla diffusione del ricco e variegato panorama letterario della regione.
Il Libro “Lettera a Léontine”. Un amore clandestino e proibito, che si consuma come un dono inaspettato e rischia di travolgere la consolidata routine di due amanti non più adolescenti. Piergiorgio è un medico affermato, sposato e padre di una figlia quindicenne; Léontine, per tutti Lea, è invece single, una donna non bellissima, ma sensuale, intrigante, con una leggerezza che cattura. Si incontrano a una festa, nel giardino silenzioso di una vecchia masseria, mentre all'interno gli invitati ballano, chiacchierano e ingannano le proprie solitudini nell'alcol. Si scoprono amanti davanti ai quadri di De Nittis, parlano attraverso la musica e le poesie, giocano con un destino che li fa perdere e ritrovare. Fino a un epilogo inaspettato, sorprendente come solo la vita sa essere.
L’autore, Raffaello Mastrolonardo, è nato a Bari. Ha pubblicato la raccolta di poesie Emozioni e i romanzi Gente del Sud e La scommessa. Lettera a Léontine è diventato un caso editoriale, conquistando l’interesse dei lettori in Italia e all’estero.
Il libro “Abbracci”. Tra desiderio e ricordo, tra incontri inaspettati e gesti vitali il protagonista, Lorenzo, vaga alla ricerca di uno stato di equilibrio interiore e sociale che gli restituisca il valore dei rapporti familiari e amichevoli. Le strade della sua città fanno da sfondo all’esercizio di decisivi abbracci che riceve da persone a lui care. Rappresentano la quotidianità o sono del tutto inaspettati: gli regalano nuova forza, fiducia, un senso di gratitudine per la vita nonostante i continui stati di inquietudine. Sul crinale di relazioni deludenti o scivolose, progetti di vita inattuali o che tardano a concretizzarsi, Lorenzo fluttua tra stati d’essere e non essere. Gli abbracci riaccendono il flusso della vita, riscoprendo i legami con le persone, le emozioni, i desideri. Riprende così il suo cammino, uscendo dal web, da quelle “stanze dell’eco” in cui, a volte, resta imprigionato come un solitario hikikomori.
L’autore, Luigi Laguaragnella (1983), vive a Bari, ha studiato Informazione e sistemi editoriali all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, lavora nel sociale e collabora con alcune testate giornalistiche on-line.

Dal 22 gennaio al 30 aprile match letterari, presentazioni di libri e incontri (a distanza) con gli autori e gli editori nella versione online del progetto “Libri di Puglia” promosso dall’Associazione Pugliese Editori e dalla Biblioteca del Consiglio regionale pugliese “Teca del Mediterraneo”.

Partito nel 2019 per portare in caffè, ristoranti, pub i libri e raggiungere un pubblico più ampio incentivando la lettura e contribuendo inoltre alla diffusione del ricco e variegato panorama letterario della regione e alla crescita dell’imprenditoria pugliese nel segmento editoriale, il progetto Libri di Puglia si adatta alle circostanze e si trasforma in un aperitivo letterario da fruire e condividere sui social, nell’attesa di poter tornare a essere un appuntamento itinerante con incontri dal vivo.

Ogni venerdì alle 19 nello spazio virtuale della pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, scrittori, editori e ospiti converseranno con il giornalista Dino Cassone di libri, editoria, attualità attraverso interviste, presentazioni di libri e match letterari e risponderanno alle domande del pubblico che seguirà la diretta.

Durante il primo appuntamento, in programma venerdì 22 gennaio, Dino Cassone sarà arbitro del match letterario fra i romanzi Lettera a Léontine di Raffaello Mastrolonardo, edito da Besa Muci, e Abbracci di Luigi Laguaragnella, pubblicato da Progedit.

venerdì 22 gennaio ore 19
match letterario fra i romanzi
Lettera a Léontine
di Raffaello Mastrolonardo (BESA MUCI)

e

Abbracci
di Luigi Laguaragnella (Progedit)

I libri e gli autori del 22 gennaio.
Lettera a Léontine di Raffaello Mastrolonardo (BESA Muci)

Un amore clandestino e proibito, che si consuma come un dono inaspettato e rischia di travolgere la consolidata routine di due amanti non più adolescenti. Piergiorgio è un medico affermato, sposato e padre di una figlia quindicenne; Léontine, per tutti Lea, è invece single, una donna non bellissima, ma sensuale, intrigante, con una leggerezza che cattura. Si incontrano a una festa, nel giardino silenzioso di una vecchia masseria, mentre all'interno gli invitati ballano, chiacchierano e ingannano le proprie solitudini nell'alcol. Si scoprono amanti davanti ai quadri di De Nittis, parlano attraverso la musica e le poesie, giocano con un destino che li fa perdere e ritrovare. Fino a un epilogo inaspettato, sorprendente come solo la vita sa essere.

Raffaello Mastrolonardo è nato a Bari. Ha pubblicato la raccolta di poesie Emozioni e i romanzi Gente del Sud e La scommessa. Lettera a Léontine è diventato un caso editoriale, conquistando l’interesse dei lettori in Italia e all’estero.

 

Abbracci di Luigi Laguaragnella (Progedit)

Tra desiderio e ricordo, tra incontri inaspettati e gesti vitali il protagonista, Lorenzo, vaga alla ricerca di uno stato di equilibrio interiore e sociale che gli restituisca il valore dei rapporti familiari e amichevoli.

Le strade della sua città fanno da sfondo all’esercizio di decisivi abbracci che riceve da persone a lui care. Rappresentano la quotidianità o sono del tutto inaspettati: gli regalano nuova forza, fiducia, un senso di gratitudine per la vita nonostante i continui stati di inquietudine. Sul crinale di relazioni deludenti o scivolose, progetti di vita inattuali o che tardano a concretizzarsi, Lorenzo fluttua tra stati d’essere e non essere. Gli abbracci riaccendono il flusso della vita, riscoprendo i legami con le persone, le emozioni, i desideri. Riprende così il suo cammino, uscendo dal web, da quelle “stanze dell’eco” in cui, a volte, resta imprigionato come un solitario hikikomori.

Luigi Laguaragnella (1983) vive a Bari ha studiato Informazione e sistemi editoriali all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, lavora nel sociale e collabora con alcune testate giornalistiche online.

I prossimi appuntamenti di Libri di Puglia live streaming

venerdì 29 gennaio ore 19
Intervista a Mariano Rizzo, autore del libro Terra d’ombra (Edizioni di Pagina)

venerdì 5 febbraio ore 19
Narrativa illustrata per l’infanzia con i libri Il viaggio di Blastociccio di Paola Russo e Clara – Un giorno d’estate di Mariagrazia Fiore (Rotas)

in diretta sulla pagina facebook dell’Associazione Pugliese Editori
www.facebook.com/associazionepuglieseeditori

Narrativa illustrata per l’infanzia con i libri Il viaggio di Blastociccio di Paola Russo e Clara – Un giorno d’estate di Mariagrazia Fiore (Rotas)

in diretta sulla pagina facebook dell’Associazione Pugliese Editori: www.facebook.com/associazionepuglieseeditori

 

Incontro di cartello del ciclo “Connessioni”, il format nazionale di Ubik Librerie. La conoscenza è volare e atterrare insieme. Roberto Vecchioni presenta il suo nuovo libro.

Lunedì 11 gennaio, alle ore 18.30, il celebre cantautore e scrittore incontra i lettori sulla pagina Facebook Ubik. Un appuntamento gratuito, aperto al pubblico della rete. Di scena: “Lezioni di volo e di atterraggio” (Einaudi)

Le lezioni che tutti avremmo voluto ascoltare, a scuola e nella vita. Il “prof” che tutti gli alunni sognano di incontrare. Perché una lezione è davvero magica quando c’è chi sa trasmettere il sapere a chi è in grado di saperlo accogliere. Occorre volare, e poi atterrare, tutti insieme. Parola di Roberto Vecchioni, cantautore e scrittore che non ha bisogno di presentazioni, già protagonista alla Ubik di Foggia nel maggio del 2015 e al centro di questo nuovo ciclo di incontri online targato Ubik Librerie: lunedì 11 gennaio, alle ore 18.30, il Professore presenta il suo nuovo libro dal titolo Lezioni di volo e di atterraggio (Einaudi, 2020): quindici racconti che rappresentano un viaggio nella cultura “che non è sapere, ma cercare, cercare all’infinito”. Così come altri appuntamenti sin qui realizzati, anche l’incontro con Roberto Vecchioni rientra in Connessioni, format nazionale di incontri online tra autori, librai e lettori: veri e propri eventi gratuiti e aperti al pubblico trasmessi in diretta sulla pagina Facebook “Ubik Librerie” e condivisi sulle pagine fan delle Ubik italiane. Tra queste, a conversare con il celebre autore, insieme con i librai di Savona, Rovereto ed Erice ci sarà anche il presidio di Foggia, il quale sarà rappresentato dalla docente Carla Bonfitto, tra le animatrici culturali della libreria.

Lezioni di volo e di atterraggio (Einaudi, 2020). Ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiché s’iniziava. «Questo era il gioco, questa la sfida delle giornate di follia: aggirare l’ovvio, non ripetere il risaputo, bucare il tempo, aprire strade, sondare il possibile, il parallelo, l’alternativo. Poteva durare anche a lungo questo aggrovigliarsi di nuvole e mondi, ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre». La scuola di Roberto Vecchioni prima di tutto è un luogo in cui s’insegna senza impartire lezioni. I ragazzi hanno coraggio, desideri, paure, e una sete dentro che non si spegne mai. Sono irrequieti, protervi, insicuri: in una parola veri. Si chiamano come i più celebri pittori della storia, ma sono solo esseri umani in cerca di se stessi. E il professore, quel Roberto Vecchioni che insegnava negli anni Ottanta in uno storico liceo milanese, è colto, originale, ma soprattutto appassionato, sempre disposto a quell’incantesimo che balena diverso ogni giorno. Che parli della morte di Socrate, del viaggio di Ulisse o di un verso di una poetessa contemporanea, i suoi occhi brillano e la voce va su e giù come un canto. Dietro, c’è il sentimento di chi è cresciuto tra le parole e sa che, con quelle stesse parole, i suoi ragazzi affronteranno la vita. Se è vero che solo quel che si vede con la coda dell’occhio può toccarci nel profondo, come scriveva E. M. Forster, Roberto Vecchioni con queste Lezioni di volo e di atterraggio ci offre esattamente quel che si vede con la coda dell’occhio: un’altra, potentissima, forma di verità.

Roberto Vecchioni. Professore, cantautore, poeta e scrittore. Attualmente insegna Forme di poesia in musica all’Università di Pavia. Presso Einaudi ha pubblicato Viaggi del tempo immobile (1996), Le parole non le portano le cicogne (2000), Parole e canzoni (2002), Il libraio di Selinunte (2004), Diario di un gatto con gli stivali (2006), Scacco a Dio (2009), Il mercante di luce (2014) e La vita che si ama. Storie di felicità (2016). Per Frassinelli è uscito il libro di poesie Di sogni e d’amore (2007). Nel 2011 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Chiamami ancora amore”.

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