Il Festival Letterario Libri nel Borgo Antico torna a Bisceglie (BT, Puglia) dal 26 al 30 agosto. Un’esperienza unica per gli appassionati di lettura: nelle splendide piazze del centro storico e sul porto Bandiera Blu il pubblico potrà incontrare 130 autori, conoscere 40 case editrici, farsi coinvolgere dall’entusiasmo di 400 giovani volontari. Nelle calde serate di fine estate, uno degli scrigni più preziosi della Puglia ospiterà il meglio della cultura, del giornalismo e della narrativa italiana, ma anche personaggi di primo piano del mondo dello spettacolo, della musica e della televisione. Tutte le informazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione agli eventi sono disponibili sul sito www.librinelborgoantico.com.
Si è svolta oggi, nella sala “Di Jeso” della Presidenza della Giunta regionale, la conferenza stampa di presentazione del Festival Letterario Libri nel Borgo Antico.
IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI IN CONFERENZA STAMPA
Per il dodicesimo anno, Bisceglie ospita il Festival Letterario Libri nel Borgo Antico. Un’esperienza unica per gli appassionati di lettura e per quanti amano la bellezza senza tempo dei centri storici di Puglia. Nelle splendide piazze della città vecchia, nell’ultimo fine settimana di agosto, il pubblico potrà incontrare 130 autori, conoscere 40 case editrici nazionali e regionali, e farsi coinvolgere dall’entusiasmo di 400 giovani volontari.
“Tante le novità di quest’anno, fra cui un percorso formativo per i nostri volontari, un nostro fiore all’occhiello” ha sottolineato la portavoce dell’Associazione Borgo Antico Alessandra Di Pierro, rimarcando la presenza di tantissime case editrici che hanno aderito alla rassegna (40 in totale). “Ogni anno un gruppo di 400 ragazzi supporta nell’organizzazione del Festival. Questo progetto, realizzato grazie alla partnership con l’Università Luiss Guido Carli, ha permesso ai due ragazzi più meritevoli di partecipare a una Summer School dal 12 al 16 luglio. L’iniziativa proseguirà nel mese di agosto: alcuni volontari avranno anche l’opportunità di moderare alcune presentazioni di libri nelle varie piazze del centro storico”.
IL VIDEO CON LA DICHIARAZIONE DI ALESSANDRA DI PIERRO
“Nel corso della manifestazione le serate saranno arricchite da eventi-spettacolo di grande calibro. Libri nel Borgo Antico avrà anche un prologo nella città di Trani e una durata di 5 giorni. Rinnovato il coinvolgimento con gli autori del territorio, che siamo sempre felici di ospitare all’interno della rassegna” ha aggiunto Sergio Silvestris, presidente dell’Associazione Borgo Antico.
IL VIDEO CON LA DICHIARAZIONE DI SERGIO SILVESTRIS
Durante la presentazione del Festival è intervenuto il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio Aldo Patruno: “La Puglia è ricca di eventi culturali, circa 600 solo nei mesi estivi, e siamo contenti di questo risultato che si è ottenuto. Libri nel Borgo Antico è la dimostrazione che sono i soldi pubblici che devono inseguire i buoni progetti e non viceversa”. “In ogni edizione - ha rimarcato Patruno - la manifestazione biscegliese è stata in grado di lasciare dei segni: uno importantissimo quest’anno è stato sicuramente l’avvio di un percorso formativo per giovanissimi”.
IL VIDEO CON LA DICHIARAZIONE DI ALDO PATRUNO
Presentato dunque il programma 2021.
Il cuore pulsante della letteratura, della saggistica, del giornalismo italiano, si daranno appuntamento dal 26 al 30 agosto a Bisceglie.
Fitto il cartellone 2021, pensato per incontrare l’interesse di un pubblico sempre più ampio. Fra gli autori presenti Diego De Silva, Maurizio De Giovanni, Ernesto Galli Della Loggia, Roberto Costantini, Marcello Veneziani, Annalisa Cuzzocrea, Emanuele Fiano, Gabriella Genisi, Alessandro Robecchi, Giancarlo De Cataldo, Antonio Caprarica, Andrea Barzini, Elvira Serra, Andrea Albertini, Vincenzo Mollica, Luca Barbarossa, Enzo Iacchetti, Sergio Cammariere, Antonella Ruggero, Pinuccio, Cosimo Damiano Damato, Chiara Francini, Walter Nudo.
Il Festival avrà un prologo, il 21 agosto, a Trani, in Piazza Addazzi, con la conversazione fra due degli scrittori più amati dal pubblico: Maurizio De Giovanni e Diego De Silva.
Per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante, l’Associazione Borgo Antico ha affidato all’attore e registra biscegliese Gianluigi Belsito e al suo Teatro del Viaggio l’allestimento di una teatralizzazione itinerante ispirata ai canti più celebri della Divina Commedia. La rappresentazione si svolgerà per i vicoli e le piazze del centro storico di Bisceglie.
Dal 27 al 29 agosto si svolgeranno le conversazioni, in piazza Duomo, Largo Piazzetta, Piazza Tre Santi, al Porto Turistico e in Largo Castello.
Anche quest’anno, il Festival avrà una sezione dedicata esclusivamente ai piccoli lettori: la rassegna il Borgo dei Piccoli. Ogni pomeriggio, all’interno del Castello Normanno Svevo di Bisceglie, si alterneranno presentazioni di libri e laboratori per bambini.
Libri nel Borgo Antico si concluderà lunedì 30 agosto con un evento che si svolgerà all’interno dell’Opera Don Uva, in occasione del centenario della fondazione dell’Opera. L’evento, che prevede una visita guidata al Museo Don Uva e una tavola rotonda alla quale parteciperanno il giornalista Marcello Veneziani, l’Ad di Universo Salute Paolo Telesforo e la referente della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza Suor Annateresa Valentini, culminerà nello spettacolo Elettroshock - Recital per Alda Merini, con Antonella Ruggero e Cosimo Damiano Damato, accompagnati al pianoforte da Roberto Olzer.
Per garantire il massimo della sicurezza durante lo svolgimento delle tre serate, sono state assunte stringenti misure. Per l’accesso alle presentazioni consultare il sito www.librinelborgoantico.com. Laddove le norme anti-Covid lo dovessero richiedere, sarà necessario munirsi di green-pass.
Per ogni informazione sul programma, sugli eventi o sulle modalità di partecipazione è possibile consultare il sito www.librinelborgoantico.com o chiamare lo 080.396.09.70
EVENTO GRATUITO PREVIA PRENOTAZIONE.
Non si arresta il successo del Festival d’arte Apuliae “Non soli, ma ben accompagnati”, rassegna di spettacoli ad ingresso gratuito che ogni anno, nelle serate domenicali dell’estate foggiana, offre al nutrito pubblico eventi di grande qualità, che spaziano tra i generi e gli stili più disparati, per un’offerta culturale capace di soddisfare tutti i gusti.
Il nuovo appuntamento della rassegna, in programma per domenica 1 agosto al Chiostro Santa Chiara di Foggia, ha come protagonista l’attore e autore Roberto D’Alessandro, impegnato in uno spettacolo di “teatro-canzone” che, parafrasando il grande best-seller “Terroni” di Pino Aprile, aiuta a riflettere sull’enorme divario tra il Nord e il Sud della penisola italiana. Ad accompagnare la narrazione, un coro di ballate e canzoni popolari scritte da Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo, eseguite dalla voce e dalla chitarra di Mariano Perrella, indispensabile cassa di risonanza emotiva delle vicende portate in scena.
Nel 2021, anno in cui ricorre il 160° anniversario dell’unità d’Italia, Roberto D’Alessandro fa incontrare le due metà d’Italia in uno scontro fra due mondi lontani, due realtà che procedono a velocità diverse e, forse, anche in direzioni opposte. Lo spettacolo è un excursus attentamente e lucidamente documentato della storia d’Italia, non quella proposta dai libri di scuola, ma quella taciuta dalla storiografia ufficiale. Una sorta di “controstoria” fatta di saccheggi, stupri, repressioni di immotivata violenza e lunghi anni di doloroso sfruttamento economico da parte di un Nord che fonda, probabilmente, la propria ricchezza sulla povertà del Sud.
Lungi dall’essere didascalico e tedioso, lo spettacolo racconta, con il sorriso e la leggerezza di un’ironia che si ostina ad emergere, grandi tragedie umane e sociali con sentimenti contrastanti, sotto i quali la rabbia serpeggia e cresce nell’elencare la lista dei soprusi e delle vessazioni subite dal Sud. Uno spettacolo intenso e profondo, ricco di spunti per affrontare le vere ragioni storiche, culturali e soprattutto economiche della questione meridionale, in un momento in cui è auspicabile, per l’Italia intera, fare i conti con il proprio passato per essere libera di creare un futuro più consapevole.
Dal lunedì precedente ad ogni concerto è possibile prenotare gratuitamente il proprio posto a sedere collegandosi all’indirizzo https://www.eventbrite.it/o/associazione-spazio-musica-33747813547. Dopo aver effettuato la prenotazione, è necessario stamparla o salvarla sul proprio cellulare e mostrarla prima dei concerti al personale. L’ingresso è consentito dalle ore 20.30; l’inizio degli spettacoli è previsto per le ore 21.00. Si prega il gentile pubblico di recarsi agli spettacoli dotato di propria mascherina e di rispettare le norme sul distanziamento.
La rassegna del Festival d’arte Apuliae “Non soli, ma ben accompagnati” è organizzata col patrocinio del Comune di Foggia, in collaborazione con l’Associazione “Musica Civica” di Foggia e col sostegno della Regione Puglia FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Ultimo libro e doppio incontro per la rassegna organizzata da Biblioteca, Provincia e Ubik.
Giovedì 22 luglio, Villa Comunale di San Marco in Lamis. Venerdì 23 luglio, ore 19, Palazzo Dogana, Foggia. L’autrice rivelazione di questa stagione narrativa presenta il romanzo “Quel luogo a me proibito” (Feltrinelli).
“Rimane il corpo. Ed era come averlo ignorato da sempre, per ritrovarselo innanzi al primo angolo imprevisto”. Il corpo, sì, che “diventa invasione, calore”. Il corpo che “non si lascia accudire” e che è al centro di uno dei romanzi rivelazione di questa stagione narrativa, definito da Donatella Di Pietrantonio “un’esperienza di lettura che tocca nel profondo e non ci lascia uguali a come eravamo”. Dopo il forfait forzato di Valentina D’Urbano, causa cattive condizioni meteorologiche (era attesa a Candela il 20 luglio), Elisa Ruotolo chiude la rassegna Fuori gli Autori con un bis da non perdere: giovedì 22 luglio, ore 20, presenta il suo Quel luogo a me proibito (Feltrinelli, 2021) nella Villa Comunale di San Marco in Lamis (in collaborazione con Pagine D’Autore) e l’indomani, venerdì 23 luglio, ore 19, incontra il pubblico di Foggia nel cortile di Palazzo Dogana. Un appuntamento doppio a chiusura di una kermesse che promette di tornare a settembre con la premiazione del vincitore di Leggo Quindi Sono, premio Le giovani parole 2021. Fuori gli Autori è organizzata dal Polo Biblio-Museale di Foggia, Provincia e libreria Ubik, con i patrocini di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. In caso di maltempo gli incontri avranno luogo al coperto.
Quel luogo a me proibito (Feltrinelli, 2021). In un Meridione a tratti ancora arcaico, una ragazza prova a crescere nonostante un ambiente familiare soffocante, dove ogni gesto e ogni parola vengono spietatamente misurati sul giudizio sociale; dove la gioia, il desiderio, la conoscenza di sé e del proprio corpo sono luoghi proibiti. Il nido protettivo diventa nodo, uno dei più difficili da sciogliere. “Famiglia era questo: una messa in comune del privato, un difetto dell’autonomia, una continua chiamata in causa dell’altro, un sostenersi che diveniva peso.” Fa eccezione soltanto la nonna materna, da cui la nipote sente di aver ereditato il “sangue ferino”, una sotterranea spinta a spezzare i legami e a disobbedire. Questo impulso si incarna per lei in Nicla, sua compagna di scuola, che sin da piccola è così libera e istintiva da non temere di andare con i ragazzi. L’educazione che imbriglia il corpo, la paura del desiderio e la vergogna dell’inadeguatezza, al contrario, frenano la protagonista, che si scioglie solo nelle sue fantasie o nei libri. Tanto che la ritroviamo a quarantadue anni ancora inesperta di sé e degli uomini, ancora vergine. La sua piccolezza è simile a quella di un bonsai trattenuto da tagli e legature. Ha un lavoro e si è lasciata alle spalle il dialetto da cui proviene, quando conosce un uomo che posa la mano sul nodo più stretto. “Avevo sempre pensato che per me tutto potesse risolversi nel chiuso di una stanza o negli affetti in cui ero nata, ma Andrea ora mi dimostrava che c’era anche altro.” Si tratta di fidarsi, ma quanto coraggio serve per assumersi la responsabilità del proprio piacere? Elisa Ruotolo scrive pagine memorabili, crude e tuttavia sensuali, nutrite di una forza poetica che continua a riecheggiare in chi legge con la naturalezza e l’intensità delle intuizioni più vere. E non c’è niente che duri più a lungo di quel che abbiamo mancato.
Elisa Ruotolo. Ha pubblicato nel 2010 con Nottetempo la raccolta Ho rubato la pioggia (Premio Renato Fucini, finalista al Premio Carlo Cocito; tradotto in Francia e Stati Uniti) e nel 2014 Ovunque, proteggici (Selezione Premio Strega 2014, finalista al Bottari Lattes Grinzane). Nel 2018 Una grazia di cui disfarsi. Antonia Pozzi, il dono della vita alle parole (rueBallu). Nel 2019, per Interno Poesia ha curato Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio di Antonia Pozzi e ha pubblicato con la raccolta poetica Corpo di pane (nottetempo).
Giovedì 8 luglio, alle ore 19, nell’auditorium all’aperto di Parcocittà, Foggia. L’autore, giornalista e responsabile eventi della Ubik, presenta il suo primo romanzo.
The Man Who Sold The World è una canzone di David Bowie che racconta l’incontro di due uomini su una scalinata: uno dei due è un fantasma, ma è anche l’altra parte di una stessa persona. È l’ispirazione da cui nasce L’uomo che vendette il mondo (Scatole Parlanti, 2021), romanzo d’esordio di Alessandro Galano, docente, giornalista e responsabile eventi della libreria Ubik di Foggia: giovedì 8 luglio, alle ore 19, nell’auditorium all’aperto di Parcocittà (Parco San Felice) l’autore presenta il suo primo libro in anteprima nazionale davanti al pubblico della sua città. A condurre l’incontro sarà il direttore di Foggia Città Aperta, Fulvio di Giuseppe. Introduzione a cura di Michele Trecca, critico letterario e direttore artistico della Ubik di Foggia, partner dell’iniziativa.
L’ingresso all’incontro è libero ma è necessaria la prenotazione sul sito www.parcocittafoggia.it (https://www.parcocittafoggia.it/evento/luomo-che-vendette-il-mondo/).
L’uomo che vendette il mondo (Scatole Parlanti, giugno 2021; collana: Voci; 350 pagine). Santo Bardi è un professore precario di trentacinque anni, tornato single dopo una lunga relazione con Paola, la "donna sbagliata" della sua vita. Durante una cena estiva riceve una telefonata: Alex, il suo miglior amico, del quale non ha notizie da dieci anni, è stato ricoverato in una clinica per malati psichici, Villa Navis. Ha avuto uno strano incidente, forse causato da un'overdose di ketamina: è come "bloccato". Dopo la notizia, Santo rompe con i vecchi legami, cambia casa, si impone una svolta; trova il coraggio di frequentare la clinica. Qui incontra Alba Laura, una studentessa albanese che accudisce un'anziana signora di cui Santo si finge nipote. Ma, soprattutto, ritrova Alex. Le visite all'amico evocano il tempo trascorso e la sua storia personale, in cui spiccano le "sparizioni controllate": periodi di oblio in cui faceva smarrire ogni sua traccia. Tra Roma e Budapest, per Santo comincia un viaggio nella vita perduta di Alex, ma anche dentro di sé.
Alessandro Galano è nato a Foggia nel 1982. È giornalista, docente e responsabile eventi per la libreria Ubik di Foggia. Cura la comunicazione di Leggo QuINDI Sono – Le giovani parole, premio letterario dedicato all’editoria indipendente. È tra i fondatori della testata Foggia Città Aperta e si occupa della rubrica La versione di… su Jazzit. Ha pubblicato racconti su varie riviste. L’uomo che vendette il mondo è il suo primo romanzo.
Quinto ospite della rassegna organizzata da Biblioteca, Provincia e Ubik Foggia. Martedì 6 luglio, ore 19, Villa Comunale di Cerignola. Lo scrittore milanese presenta il suo nuovo romanzo. Dopo il pluripremiato “Carnaio” (Fandango, 2019), suo precedente, l’autore torna al mondo distopico di DF.
“La capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona”. È, dizionario alla mano, la definizione del termine empatia: il grande pericolo da evitare, ciò che potrebbe sconvolgere gli equilibri di un mondo che concepisce paure ed emozioni come “disturbi affettivi”. Giulio Cavalli torna a DF, il luogo distopico in cui ha ambientato Carnaio (Fandango, 2019), vincitore del premio Selezione Giuria dei Letterati del Campiello 2020, e lo fa con una storia che ha già nel titolo la propria carica eversiva: Nuovissimo Testamento (Fandango, 2021). Martedì 6 luglio, alle ore 19, lo scrittore milanese presenta il suo nuovo romanzo nella Villa Comunale di Cerignola, quinto scrittore della rassegna Fuori gli autori, organizzata dal Polo Biblio-Museale di Foggia, dalla Provincia e dalla libreria Ubik, con il patrocinio della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese e la collaborazione del gruppo di lettura della Biblioteca Viaggi tra le righe e del Premio-Progetto Leggo Quindi Sono. L’ingresso agli eventi è libero, fino a esaurimento posti. In caso di maltempo gli incontri avranno luogo al coperto.
Nuovissimo Testamento (Fandango, 2021). Un giorno qualsiasi Fausto Albini è sulla spiaggia, con un bastone disegna un cerchio, forse ha un ricordo e si sente male. Portato d’urgenza al Pronto Soccorso, viene ricoverato nel reparto dei Disturbi affettivi, quello per i cittadini di DF con problemi di rotondità sentimentale. Insieme a lui, Manlio Cuzzocrea che ha pianto per giorni senza un motivo, Andrea Razzone scoperto a leggere e Angelo Siani che sogna ossessivamente la madre che non ha mai conosciuto. Evidentemente, il sistema di DF – che prevede bambini tolti ai genitori, mogli a rotazione, nessuna aspirazione e nessuna libertà di scelta – non funziona più come un tempo. Di fronte all’aumento dei focolai di empatia incontrollata, il governo del presidente Bussoli nel chiuso della sua impenetrabile cittadella fortificata si dice preoccupato: è impossibile governare un popolo che prova paura e desideri, i casi di disturbi affettivi in aumento rappresentano un pericolo. Intanto a confermare a Fausto Albini l’esistenza delle emozioni sarà l’incontro con la dottoressa Anna Cordio che ha in carico il suo caso e per la quale sentirà un sentimento indicibile e proibito: l’amore. Quando Fausto e i suoi compagni si renderanno conto che dietro la mancanza di empatia potrebbe esserci un disegno politico, dall’ospedale partirà il primo nucleo della resistenza, il cui scopo è solo uno: liberare le emozioni, riportare nel mondo l’empatia, dare voce a un “nuovissimo testamento”, anche a costo di rimetterci la vita. Giulio Cavalli torna nella DF di Carnaio per raccontarci con lucidità e poesia le contraddizioni di una società che ci anestetizza alle emozioni e ci priva della curiosità di sognare.
Giulio Cavalli. Nato a Milano nel 1977, scrittore e autore teatrale, dal 2007 vive sotto scorta per il suo impegno nella lotta contro le mafie. Collabora con varie testate giornalistiche e ha pubblicato diversi libri d’inchiesta, tra i quali ricordiamo: Nomi, cognomi e infami (2010); L’innocenza di Giulio (2012) e Mio padre in una scatola di scarpe (2015). È stato membro dell’Osservatorio sulla legalità e consigliere regionale in Lombardia. Con Fandango Libri ha pubblicato nel 2017 Santamamma. Con Carnaio nel 2019 ha vinto il Premio Selezione Campiello – Giuria dei Letterati ed è stato finalista al Premio Napoli, il romanzo è in corso di pubblicazione in quattro paesi. Nel 2020 è uscito Disperanza.
La rassegna organizzata da Biblioteca, Provincia e Ubik Foggia ingrana la marcia. Lunedì 5 luglio, ore 19, Palazzo Dogana, Foggia. L’amatissimo attore e autore campano presenta il suo libro. A seguire: Giulio Cavalli, Rosario “Ross” Pellecchia e Gabriele Romagnoli, protagonisti tra Foggia e provincia.
“Oh, Angela, sta scritto ‘edizione speciale’, e che è successo?”. La storia di Alfredino Rampi, che nel 1981 strinse il cuore dell’Italia, torna quarant’anni dopo nella vita di Andrea sotto forma di ricordo d’infanzia, mentre sta preparando da mangiare per la sua famiglia. Ma a tornare non è la tragedia, piuttosto una fiaba per adulti: il racconto dolcissimo di un padre “imbragato”, pronto per scendere nel pozzo. Lunedì 5 luglio, alle ore 19, Fuori gli autori ingrana la marcia e porta nel cortile all’aperto di Palazzo Dogana, a Foggia, l’amatissimo attore e scrittore Enrico Ianniello, protagonista con il suo nuovo romanzo dal titolo Alfredino, laggiù (Feltrinelli, 2021). L’autore campano torna nel capoluogo dauno due anni dopo l’ultima volta, quando fu abbracciato da una folla di lettori nello spazio live della libreria Ubik di Foggia: con l’appuntamento del 5 luglio, inoltre, comincia un treno di incontri di alto profilo, che vedrà protagonisti Giulio Cavalli (6 luglio a Cerignola, Villa Comunale), Rosario “Ross” Pellecchia (8 luglio ad Apricena, Palazzo della Cultura) e Gabriele Romagnoli (9 luglio a Palazzo Dogana, Foggia). La rassegna è organizzata dal Polo Biblio-Museale di Foggia, dalla Provincia e dalla libreria Ubik, con il patrocinio della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese e la collaborazione del gruppo di lettura della Biblioteca Viaggi tra le righe e del Premio-Progetto Leggo Quindi Sono. L’ingresso agli eventi è libero, fino a esaurimento posti. In caso di maltempo gli incontri avranno luogo al coperto.
Alfredino, laggiù (Feltrinelli, giugno 2021). È fine maggio. Andrea e Teresa festeggiano in una trattoria di campagna il decimo compleanno di Marco e Aurora, i loro gemelli. Durante quel pomeriggio di giochi all’aperto, Marco si ferisce cadendo su una recinzione. “Stai qua con me,” sussurra all’orecchio del padre corso ad abbracciarlo. Poche parole che hanno la forza di riportare bruscamente alla memoria di Andrea la vicenda di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo a sei anni, nel 1981. Nei giorni seguenti l’inquietudine di Andrea cresce senza che lui riesca davvero a spiegarsene il motivo, finché il calendario segna il 10 giugno, data della caduta di Alfredino. Quella sera, dopo una giornata difficile, Andrea finalmente si mette a letto, spegnendo la luce con un clic. E lo ritroviamo imbragato, pronto per scendere a salvare Alfredino nel pozzo. Laggiù – o lassù, perché spazio e tempo hanno smesso di esistere e l’unica guida è la stella Alfecca Meridiana, perfettamente al centro di un ritaglio di cielo ormai lontano –, insieme al bambino in canottiera a righe Andrea ritrova tanti personaggi legati alla propria vita: dalla giovane organista di cui era stato innamorato al punk di paese dallo sguardo sognante, dal comico ipnotista e malinconico che ricorda Gigi Proietti alla squadra di calcio dell’oratorio fatta di ragazzini sul cui corpo spuntano gelsomini profumatissimi. Alfredino conduce Andrea in un viaggio che si dispiega tra deserti notturni, parchi neoclassici, vulcani ricoperti di neve e stradine di periferia dalle fragranze mediorientali, attraverso un paesaggio interiore di ritrovata, splendente innocenza. A quarant’anni dalla tragedia di Alfredino Rampi, Ianniello torna con un romanzo di commovente dolcezza all’incidente che sconvolse il Paese segnando, per molti aspetti, una cesura dopo la quale niente è più stato come prima. E noi lo seguiamo sospesi tra realtà e fantasia, tra la fatica del presente e il serbatoio misterioso del passato. E innocenti sicuramente siamo soprattutto noi, perché chi ama lo è sempre.
Enrico Ianniello. Nato a Caserta nel 1970, è un attore, regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di Toni Servillo. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche Appocundría (2016) e La Compagnia delle Illusioni (2019).
Venerdì 25 giugno, ore 19, Palazzo Dogana, Foggia. L’autore di origini foggiane presenta “La vita anteriore”. Sabato 26 giugno, ore 19, la scrittrice nativa di San Giovanni Rotondo protagonista a Castelluccio Valmaggiore.
Due voci originarie del territorio di Capitanata, ormai riconosciute a livello nazionale. Due storie con al centro i legami familiari, raccontate attraverso personaggi di spessore. Due romanzi attesissimi, alla luce delle precedenti prove d’esordio, a dir poco esaltanti. Fuori gli autori ingrana la marcia e propone un week-end ricco, tra Foggia e provincia: si parte venerdì 25 giugno (ore 19), dal cortile all’aperto di Palazzo Dogana con l’anteprima nazionale dello scrittore foggiano Mirko Sabatino, autore del romanzo La vita anteriore (Nottetempo, 2021); l’indomani, sabato 26 giugno (ore 19), nello spazio antistante la Biblioteca di Castelluccio Valmaggiore, tocca all’autrice garganica Carmen Totaro, protagonista con il romanzo Un bacio dietro al ginocchio (Einaudi, 2021). E sempre sabato, alle ore 17.30, nella Biblioteca del comune dauno avrà luogo Raccontare: la parola interpretata, incontro gratuito “sulle parole per narrare” a cura dell’attore Pino Casolaro della compagnia Teatro dell’Accorgersi, inserito nelle attività di promozione della lettura in Capitanata diffuse dal polo Biblio-museale di Foggia. La rassegna è organizzata da Biblioteca La Magna Capitana, libreria Ubik e Provincia, con il patrocinio della Regione e del Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con il gruppo di lettura Viaggi tra le righe e il premio-concorso Leggo Quindi Sono. L’ingresso agli incontri è libero, fino a esaurimento posti.
La vita anteriore (Nottetempo, 2021; 288 pagine). Ottavio Maggio ha una pasticceria ben avviata in una città della Puglia, una moglie con un bel caratterino, tre figlie femmine (mai l’agognato maschio) e due sorelle zitelle. Poi ha una lingua sciolta che ama inventare storie e un “dono” segreto di cui non parla con nessuno. Nell’aprile del 1977, si aggiunge a questo quadro qualcosa cui non aveva pensato: un nipote imprevisto, nato dalla figlia Marina il giorno dei suoi vent’anni e da un ragazzo che sparisce dalla sala d’attesa dell’ospedale. Quel bambino arrivato troppo presto e senza un padre sconvolge tutti i piani di Ottavio, che però se ne innamora appena vede i suoi occhi opachi di neonato che cercano un appiglio attorno a sé. Ettore, cosí lo chiama Marina, cresce in quella famiglia allargata di nonne, zie e mamme, e appena può sta insieme al nonno, perché con lui si diverte e fanno lunghi discorsi e giri in auto sulla Fiat 131. Non sa granché del padre, se non che da grande andrà a cercarlo, e se lo immagina con le facce degli uomini che vede intorno e nei film. Finché una mattina, quando Ettore ha sei anni, avviene un incidente che cambia tutto e, insieme, l’incontro con un bambino della sua stessa età che entra nella sua vita per non uscirne piú. Una storia appassionante di legami familiari, di profonda amicizia, di un amore d’infanzia che non finisce, di ricerche, coincidenze, armonie sotterranee, perdite e svolte improvvise. In cui la scrittura, che è l’assillo di Ettore, diventa la compagna di strada che forse può dipanare il senso delle cose. Come nel precedente L’estate muore giovane, Sabatino disegna i suoi personaggi in modo talmente vivido da renderli altrettanto veri della terra pugliese in cui tutto si radica, quanto l’ulivo e il muretto a secco che inseguono fino all’ultimo l’immaginazione e la vita di Ettore Maggio.
Un bacio dietro al ginocchio (Einaudi, 2021; Supercoralli; 176 pagine). Tutto ha inizio con una cena come tante: una madre e una figlia sedute a un tavolino sulla Darsena, a metà giugno, con un bicchiere di vino in mano e molti pensieri in testa. Le due chiacchierano del piú e del meno, soprattutto del meno, con una tensione che cresce dietro ogni parola. E poi, scena dopo scena, l’impensabile. Mentre la madre sta facendosi un bagno, il gas invade l’appartamento e la figlia esce da quella casa per non tornare. Cos’è successo davvero quella sera? Dov’è Elisa, perché è fuggita? Perché si è inventata per anni una vita che non era la sua? E soprattutto perché Ada, mentre indaga seguendo le sue tracce, fa di tutto per coprirla? Un romanzo che non riesci a smettere di leggere grazie al montaggio ipnotico e alla magia di una scrittura calibratissima. Carmen Totaro, con un incedere senza scampo, con una sensibilità unica per i dettagli che racchiudono il senso di intere relazioni, scrive la storia indimenticabile del distacco tra una madre e una figlia, e forse del loro ritrovarsi. Cosí, quando giri l’ultima pagina di questa storia familiare che indaga quel confine sottilissimo tra ciò che è normale e ciò che non può dirsi tale, senti che quello che stringi tra le mani non è solo un noir psicologico di fortissimo impatto: è molto di piú. È un libro che ci contiene tutti e che ci porta in acque profonde.
Mirko Sabatino. È nato a Foggia nel 1978, vive a Nardò. Ha lavorato come editor e redattore free-lance. Con L’estate muore giovane (Nottetempo, 2018), tradotto in Francia e in Spagna, ha vinto il Premio Letterario Massarosa, il Premio Segafredo Zanetti Città di Asolo – Un libro un film, il Premio Letterario Città di Siderno e il Premio BookCiak, Azione! 2018 – sezione Romanzi. Di Sabatino nottetempo ha pubblicato anche il racconto “Le confessioni di San Valentino” nell’antologia Gli insaziabili. Sedici racconti tra Italia e Cina (2019).
Carmen Totaro. Nata nel 1974 a San Giovanni Rotondo. Nel 2015 ha esordito per Rizzoli con Le piene di grazia, finalista al Premio Calvino. Vive e lavora a Milano. Per Einaudi ha pubblicato Un bacio dietro al ginocchio (2021).
La Foggia degli anni ’90 sotto scacco di una mafia feroce e pervasiva, raccontata nelle parole della figlia di Francesco Marcone, funzionario di Stato, ucciso dalla criminalità organizzata perché volle impedire un collaudato sistema di evasione fiscale. Nelle parole del figlio e della nuora di Giovanni Panunzio, ucciso in un agguato mafioso perché denunciò i propri estorsori.
Nelle parole di Mario Nero, testimone di giustizia che ha pagato la sua testimonianza con la famiglia distrutta e una vita da apolide. Nelle parole di chi combatte da decenni contro l’usura e il gioco d’azzardo.
E la Foggia dei nostri giorni, dove a prendere parola sono anche persone solitamente invisibili. Il bracciante sfruttato, il migrante diventato forzatamente irregolare, il ludopatico che ha sperperato vita e famiglia, il commerciante vessato dall’usuraio. C’è anche l'archeologo che non si rassegna all’oblio della storia cittadina. E c'è anche il parcheggiatore abusivo. Appuntamento a giovedì 1 luglio, ore 19 presso l'anfiteatro di Parcocittà (via Rovelli) Foggia.
Giovedì 24 giugno, ore 19, incontro all’Auditorium Santa Chiara di Foggia (in Piazza Santa Chiara). L’autore, psichiatra e psicanalista presenta il suo nuovo libro e ritrova il pubblico della sua città. A conversare con l’autore, i docenti Giuliano Volpe e Antonello Bellomo.
Capire i disturbi alimentari partendo da famiglia e scuola: è il sottotitolo del nuovo lavoro editoriale di Leonardo Mendolicchio, protagonista giovedì 24 giugno alle ore 19 all’Auditorium Santa Chiara di Foggia con il suo libro dal titolo Il peso dell’amore (Rizzoli), tra i massimi esperti in Italia in questo ambito di studi. Un appuntamento di cartello per lo psichiatra foggiano che, per l’occasione, ritrova il pubblico della sua città, in un incontro organizzato in collaborazione con la Fondazione Apulia Felix. A conversare con l’autore, i docenti Giuliano Volpe e Antonello Bellomo.
Il peso dell’amore. Capire i disturbi alimentari partendo da famiglia e scuola. (Rizzoli, 2021; 160 pagine). Che cos'è un disturbo alimentare? E perché proprio mio figlio si è ammalato? Sono le domande che si pongono sempre più genitori a fronte dell'aumento dei casi di DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) tra i ragazzi, divisi tra stupore e disperazione, tra negazione e abnegazione totale alla "malattia". L'arrivo dell'anoressia, della bulimia, delle dipendenze da cibo e degli altri disturbi alimentari è infatti il punto di non ritorno rispetto a una normalità (spesso solo apparente) che era vissuta prima, e la famiglia è parte in causa di questa drammatica realtà. Ma qual è il comportamento giusto da adottare per riconoscere gli atteggiamenti sentinella e affrontare i sintomi conclamati di una malattia che non riguarda soltanto l'equilibrio della massa corporea, ma anche e soprattutto il senso di adeguatezza nel vivere? In questo viaggio dentro i disturbi alimentari, uno dei maggiori esperti italiani di DCA illustra, con esempi e casi concreti, che cosa accade quando una ragazza o un ragazzo decide di alimentarsi in modo diverso - perseguendo una folle magrezza, oppure, al contrario, decidendo di non porre freno a una fame smisurata -, e spiega perché è importante affrontare i disturbi legati al cibo all'interno della famiglia e a scuola, e come rapportarsi alle cure con l'aiuto dei terapeuti. Perché la guarigione è possibile, se si è uniti nella battaglia.
Leonardo Mendolicchio. Medico psichiatra psicoanalista, membro della scuola lacaniana di psicoanalisi e della Associazione mondiale di psicoanalisi. Da sempre dedito alla cura e alla lotta dei disturbi alimentari, ha creato e diretto diverse realtà terapeutiche in Italia per il trattamento di tali disturbi. Al momento dirige un reparto di riabilitazione per i disturbi alimentari dell’Istituto auxologico di PIancavallo (VB). Ideatore del progetto Food For Mind per la diffusione di una metodologia di cura inclusiva e innovativa. Supervisore scientifico per Ballandi Arts della docuserie TV Fame d’amore andata in onda su Rai 3. Pugliese di nascita, è innamorato della Sardegna, regione per la quale sostiene dal punto di vista scientifico la comunità Lo Specchio, unica realtà terapeutica presente sul territorio sardo. Appassionato di gatti e di arte, crede fermamente nel valore del legame come antidoto al malessere contemporaneo. Ha pubblicato Il resto dell’amore per ET/ET (2010), Bisogna pur mangiare per Lindau (2017) e Prima di aprire bocca per Guerini Editori (2018).