Nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Giandiego Gatta, Stefano Lacatena e Paride Mazzotta.
“In un momento drammatico per migliaia di nostri concittadini, con una platea infinita di posti di lavoro persi e innumerevoli famiglie in difficoltà, duole constatare il ritardo della Regione Puglia nella pubblicazione dell’avviso pubblico per il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei libri scolastici nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Eppure, le famiglie interessate dovevano essere già nella condizione di inviare le domande per l’anno scolastico 2021/2022.
Il rimborso delle spese per i libri risponde all’esigenza -imperativo categorico in una comunità evoluta e moderna- di garantire il diritto allo studio di tutti gli alunni, senza alcuna distinzione, venendo incontro ai nuclei familiari che non possono permettersi tale esborso. Da qui emerge con chiarezza il valore prioritario della misura di sostegno e non vorremmo che ci fossero intoppi o, come accaduto l’anno scorso, che l’avviso sia pubblicato per un lasso di tempo ristrettissimo.
Pertanto, ci appelliamo alla sensibilità dell’assessore regionale allo Studio affinché acceleri le procedure di pubblicazione dell’importante avviso, dando ai beneficiari la certezza di ricevere le somme stabilite”.
Donati questa mattina 6 maggio alle ore 12.00 dall’associazione “I fiori blu” alla biblioteca “Lory Marchese” del Policlinico Riuniti di Foggia i 20 volumi candidati all’edizione 2021 del Premio Letterario Nazionale, destinati al prestito ai pazienti e al personale del Policlinico di Foggia.
Alla cerimonia di donazione, tenutasi nel piazzale antistante la struttura campale della Direzione Generale, hanno partecipato il Commissario Straordinario del Policlinico Riuniti di Foggia Dott. Vitangelo Dattoli, il Direttore Amministrativo Dott. Michele Ametta, il Direttore Sanitario Dott. Franco Mezzadri, la Dirigente della SSD Affari Generali e Privacy Dott.ssa Laura Silvestris, la Direttrice artistica del Premio Letterario Dott.ssa Alessandra Benvenuto, la Vice Presidente dell’Associazione “I fiori blu” Ing. Isabella Trulli e, in rappresentanza delle realtà del terzo settore e riferimenti per la Biblioteca “Lory Marchese” del Policlinico Riuniti, Laura Pipoli Presidente dell’“Associazione Confraternita di Misericordia di Foggia”, Pasquale Marchese e Annalisa Graziano, rispettivamente Presidente e responsabile della Comunicazione del CSV Foggia e alcuni volontari.
“Ringrazio, a nome di tutta la Direzione Strategica aziendale, la Direttrice artistica del Premio Letterario “I fiori blu” per questa manifestazione di grande affetto e vicinanza al Policlinico Riuniti di Foggia – ha dichiarato il Commissario Straordinario Dott. Vitangelo Dattoli. Iniziative come questa vanno intese nel segno dell’umanizzazione delle cure e dell’attenzione alla dimensione sociale e psicologica non solo dei pazienti, che vanno sostenuti ed accompagnati sia sotto l’aspetto sanitario che umano, con un approccio di carattere olistico, ma anche di tutto il personale dell’Azienda impegnato a fronteggiare in prima linea l’attuale emergenza sanitaria, con l’augurio che questo particolare momento si concluda al più presto”.
«Non c’è nave che possa come un libro» ha scritto Emily Dickinson. E noi siamo felicissimi di coinvolgere, con questo dono, il Policlinico Riuniti di Foggia nel nostro Progetto nazionale, convinti che non esista migliore terapia della lettura che non solo consente di viaggiare nel tempo e nello spazio, ma permette di rilassarsi, conoscere, emozionarsi e vivere più vite entrando nei mondi e nelle storie raccontati sulla carta” – ha dichiarato la Dott.ssa Alessandra Benvenuto Direttrice artistica del Premio Letterario “I fiori blu”.
Venerdì 7 maggio alle ore 17.00 in diretta streaming dalla pagina della Fondazione.
Per la rassegna "Incontri d'Autore" (in streaming) la Fondazione Tatarella presenterà il libro di Alessandro Sallusti e Luca Palamara “Il sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana”, edito da Rizzoli.
La presentazione, nel rispetto delle norme anti Covid, avverrà in collegamento streaming, sulla pagina Facebook della Fondazione Tatarella, venerdì 7 maggio, alle ore 17.00.
Dopo i saluti di Fabrizio Tatarella, vice presidente della Fondazione, interverranno con uno degli autori, Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, l’on. Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Alfredo Mantovano, magistrato e vicepresidente del Centro Studi Livatino, Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella.
In questo libro, che è stato il caso dell’anno e che ha fatto emergere un quadro decisamente allarmante dell’amministrazione della giustizia nel Paese, Palamara racconta cosa sia il “Sistema” che ha pesantemente influenzato la politica italiana.
Almeno agli alti livelli, poiché, come ha affermato Sallusti, “la maggior parte della magistratura non c’entra nulla. Anzi, in fondo è penalizzata dal fatto che per far carriera sia necessario aderire ad una delle correnti politiche che governano il mondo delle toghe, passaporto ben più decisivo rispetto al curriculum professionale per accedere ai piani alti”.
Un libro-intervista che vede al centro Luca Palamara, magistrato ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Palamara, ex membro del Consiglio superiore della magistratura, che nell’ottobre 2020 viene radiato dalla magistratura dopo essere stato accusato di avere tenuto rapporti indebiti con imprenditori e politici e di aver lavorato illecitamente per orientare incarichi e nomine, diventando l’emblema del malcostume giudiziario.
Venerdì 7 maggio 2021, ore 19.00, in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, sarà presentato il libro “La casa delle madri” di Daniele Petruccioli, edito da Terrarossa Edizioni, candidato al LXXV Premio Strega. Il giornalista Dino Cassone dialoga con l’editore Giovanni Turi e con l’autore Daniele Petruccioli.
L’iniziativa si inserisce nella versione online del progetto “Libri di Puglia” promosso dall’Associazione Pugliese Editori e dalla “Teca del Mediterraneo” - Biblioteca del Consiglio regionale pugliese: il progetto Libri di Puglia si adatta alle circostanze e si trasforma in un aperitivo letterario da fruire e condividere sui social, nell’attesa di poter tornare a essere un appuntamento itinerante con incontri dal vivo.
Ogni venerdì, fino al 30 aprile 2021, alle 19.00, nello spazio virtuale della pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, scrittori, editori e ospiti converseranno con il giornalista Dino Cassone di libri, editoria, attualità attraverso interviste, presentazioni di libri e match letterari e risponderanno alle domande del pubblico che seguirà la diretta.
Partito nel 2019 il progetto “Libri di Puglia”, intende offrire nuove forme di promozione del libro e incentivare la lettura in luoghi alternativi alle biblioteche e alle librerie, tradizionalmente deputate a questo tipo di attività.
Per creare occasioni di incontro e di fruizione dei libri e raggiungere nuovi lettori sono stati coinvolti 13 locali – prevalentemente dedicati alla ristorazione (bar, caffè letterari, pub) – distribuiti nelle sei province pugliesi, per ospitare eventi culturali legati al mondo del libro (presentazioni, reading, incontri con gli autori) e diventare punti lettura permanenti: in ogni locale, infatti, gli avventori hanno a disposizione per la lettura e il prestito uno scaffale di libri pubblicati dagli editori pugliesi aderenti al progetto.
L’iniziativa “Libri di Puglia” mira ad offrire un’animazione culturale costante del pubblico e a saldare la proposta libraria con quella dell’intrattenimento, contribuendo inoltre allo sviluppo dell’imprenditoria pugliese nel segmento editoriale e alla diffusione del ricco e variegato panorama letterario della regione.
Il libro
Ernesto e Elia sono gemelli e si inseguono in una specie di lontananza ravvicinata senza riuscire a toccarsi, come fossero rette parallele; Sarabanda e Speedy, i loro genitori, invece non la smettono di allontanarsi neanche quando credono di starsi vicino. E così Daniele Petruccioli ci conduce su e giù per le generazioni che si succedono in case dove le persone crescono, vivono, muoiono, traslocano e che sono forse le uniche vere custodi di una memoria che facciamo di tutto per rimuovere, ma permane ostinata. La casa delle madri non è solo un’esplorazione dei delicati equilibri sui quali poggiano gli sbilanciati rapporti famigliari, ma è anche l’esordio di una voce narrativa capace di in- cantare il lettore, facendolo smarrire in una prosa ricca di affluenti ma al contempo sorvegliata e potente.
L’autore
Daniele Petruccioli è nato nel 1970 a Roma. In passato si è occupato di teatro, ma da anni lavora prevalentemente come traduttore. Ha pubblicato i saggi Falsi d’Autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti (Quodlibet 2014) e Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi (La Lepre 2017). La casa delle madri è il suo primo romanzo.
Venerdì 30 aprile ore 19 in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori si parlerà d’arte durante il prossimo aperitivo letterario di “Libri di Puglia live streaming”, e in particolare di taccuini d’artista. Donato Di Poce, poeta, scrittore e critico d’arte, autore del volume Taccuini d'artista. Artist Notebooks & Poetry Box. Storia di un'idea: Il "Taccuino d'Artista" da Leonardo da Vinci a Basquiat (I Quaderni del Bardo), sarà ospite dell’appuntamento settimanale promosso dall’Associazione Pugliese Editori con il sostegno della Biblioteca del Consiglio regionale pugliese “Teca del Mediterraneo” per incentivare la lettura e diffondere la cultura del libro, in diretta streaming sulla pagina Facebook dell'Associazione Pugliese Editori. Il taccuino d’artista forse è la più importante novità stilistica e poetica contemporanea, nel contempo opera e progetto, idea e realizzazione, opera finita e non-finita, molteplice, e simultanea; ma è allo stesso tempo una riscoperta di un mezzo che già nel Rinascimento aveva trovato il suo più geniale modo di manifestarsi, in cui l’artista ascolta il suo respiro e inventa il suo linguaggio.
Con Donato Di Poce interverrà all’incontro anche l’editore Stefano Donno, in dialogo con il giornalista Dino Cassone.
«Se, mi chiedessero: “Ma cos’è esattamente un ‘taccuino d’artista’ ovvero un ‘Artist Notebook’?”, potrei rispondere che per me il “taccuino d’artista” è tante cose: non solo e non più un diario, non sempre e non ancora un libro d’artista, non solo un insieme d’idee o una “poesia visiva”, qualcosa di più di un “Carnet de voyage” o di uno “Cahier” delle intenzioni, poi potrei dire che è una lavagna magica di memoria e di desiderio e un feticcio artistico, ma che è soprattutto: una grammatica di icone, segni e scritture, la genesi inconscia di un fondamentale e nuovo medium comunicativo, un’azione creativa e un libro di sogni, un esercizio di libertà, creatività e d’ intimità con il mondo. Se, poi mi chiedessero: “Qual è l’importanza storica e la novità estetica dei taccuini?”, dovrei rispondere che il taccuino d’artista forse è la più importante novità stilistica contemporanea, ma è allo stesso tempo una riscoperta di un medium che già nel Rinascimento con Leonardo da Vinci aveva trovato il suo più geniale interprete, in cui l’artista ascolta il suo respiro e inventa il suo linguaggio. Ma la vera, grande, novità stilistica e poetica sta nel fatto non tanto di essere feticci unici, ma di essere nel contempo opera e progetto, idea e realizzazione, opera finita e non-finita, molteplice, e simultanea.» (dalla nota introduttiva dell’autore).
L’autore.
Donato Di Poce, nato a Sora (FR) nel 1958 e residente a Milano dal 1982, è un poeta, critico d'arte, scrittore di “poesismi”, fotografo. Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d'Artista. Ha realizzato L'Archivio Internazionale di TACCUINI D'ARTISTA e Poetry Box di Donato Di Poce, progetto espositivo itinerante. Ha scritto numerosi tradotti anche in altre lingue.
Libri di Puglia è un progetto di promozione della lettura frutto della collaborazione fra la Biblioteca del Consiglio regionale pugliese “Teca del Mediterraneo” e Associazione Pugliese Editori e dalla Biblioteca del Consiglio regionale pugliese.
Dopo la prima edizione, che nel 2019 ha portato in caffè, ristoranti, pub i libri e gli autori per raggiungere un pubblico più ampio, incentivando la lettura e contribuendo alla diffusione del ricco e variegato panorama letterario della regione e alla crescita dell’imprenditoria pugliese nel segmento editoriale, nel 2021 Libri di Puglia si trasforma in un aperitivo letterario da fruire e condividere sui social, nell’attesa di poter tornare a essere un appuntamento itinerante con incontri dal vivo.
Il nuovo ciclo ha debuttato lo scorso 22 gennaio e proseguirà fino alla metà giugno, sempre di venerdì alle ore 19: nello spazio virtuale della pagina Facebook dell’Associazione Pugliese Editori, scrittori, editori e ospiti converseranno con il giornalista Dino Cassone di libri, editoria, attualità attraverso interviste, presentazioni di libri e match letterari e risponderanno alle domande del pubblico che seguirà la diretta.
Il prossimo appuntamento di Libri di Puglia live streaming venerdì 7 maggio ore 19 presentazione del romanzo La casa delle madri di Daniele Petruccioli (Terrarossa Edizioni), nella dozzina del Premio Strega 2021 in diretta sulla pagina facebook dell’Associazione Pugliese Editori www.facebook.com/associazionepuglieseeditori
Giovedì 29 aprile, alle ore 18.30. L’autore napoletano presenta il suo nuovo libro, “A grandezza naturale”. Ubik Foggia tra le librerie selezionate: acquistando il libro si riceve il codice di accesso all’evento nazionale.
È il rapporto cardinale alle origini dell’umanità: Erri De Luca attraversa, “per esempi e dal basso” e con il suo sguardo personale, ciò che egli stesso definisce “storie estreme tra genitori e figli”. In occasione dell’uscita del nuovo libro, dal titolo A grandezza naturale (Feltrinelli, 2021), l’autore napoletano dialogherà con i suoi lettori in un incontro online esclusivo organizzato con le librerie di tutta Italia selezionate per questa iniziativa. Giovedì 29 aprile, alle 18.30, Erri De Luca ospita letteralmente i suoi lettori nella propria abitazione, per raccontare da dove nasce il suo nuovo libro che, attraverso i secoli, racconta il nodo irrimediabile che lega genitori e figli, tessendo con queste storie un intimo dialogo personale. Da Cuneo a Palermo, i lettori potranno acquistare una copia autografata di A grandezza naturale nelle librerie fisiche e online aderenti all’iniziativa (fino a esaurimento scorte) e ricevere un codice per avere accesso all’evento. Per accedere, poi, basterà registrarsi su feltrinellieditore.it/live con il proprio nome e il codice. Tra le librerie scelte per questo evento esclusivo virtuale, non poteva mancare la libreria Ubik di Foggia (tra le cinque realtà del Sud) che più volte ha ospitato, dal vivo, il grande scrittore partenopeo.
A grandezza naturale (Feltrinelli, 15 aprile 2021). «In queste pagine unisco», chiarisce De Luca nell'introduzione, «storie estreme di genitori e figli». La narrazione si rinsalda nelle radici della storia tramandata: si inizia da Isacco, naturalmente, dalla mancanza di legittima difesa contro il padre – la legatura di Isacco, in ebraico così ci si riferisce a quello che noi di solito chiamiamo «il sacrificio», perché quel nodo stretto fra lui e Abramo è irreparabile. Nodo che sembra potersi sciogliere solamente diventando a propria volta genitori, «passaggio che fa scordare e slega dallo stato di figlio». Come succederà a Chagall, dopo aver dipinto il ritratto del padre – struggente il racconto dell'opera in queste pagine –, e come invece non potrà fare la figlia del vecchio nazista, nel tentativo estremo di mettersi al riparo dal torto del soldato scegliendo di non procreare. E come non succederà a chi racconta, rimasto figlio – nelle orecchie ancora il suono della camicia lacerata del padre come atto di dolore, rumore «amplificato a squarcio», reazione al suo allontanamento da casa. Tuttavia, proprio per ciò egli è il narratore ideale di queste storie: «Ne sono estraneo a metà: senza essere padre, sono rimasto necessariamente figlio. Non ho sperimentato la responsabilità, la protezione, la prova di educare. Non cambio comportamento con un giovane o un anziano. Da figlio li considero alla pari, dei contemporanei. Da lettore e da scrittore lo divento delle storie che ho davanti».
Erri De Luca. Nato a Napoli nel 1950, scrittore e traduttore tra i più importanti in Italia. Ha pubblicato con Feltrinelli svariati romanzi e libri di grandissimo successo, tradotti all’estero. Tra questi si ricordano Non ora, non qui (1989), Tu, mio (1998), Montedidio (2001), Il contrario di uno (2003), In nome della madre (2006), Il peso della farfalla (2009, ed. illustrata 2020), La doppia vita dei numeri (2012), Storia di Irene (2013), La musica provata (2014; il libro nella collana "I Narratori", nella collana "Varia" il dvd del film), La parola contraria (2015), Il più e il meno (2015), La faccia delle nuvole (2016), La Natura Esposta (2016), Anni di rame (2019), Impossibile (2019).
È “Figlia del cuore” (Marcos y Marcos) il quinto libro che verrà presentato online Mercoledì 28 aprile, ore 18, Rita Charbonnier incontra gli studenti su Facebook.
“Ma quello sguardo tra di noi è stato come quando dentro di te si libera qualcosa che era imprigionato, e si mescola con qualcosa che era imprigionato dentro l’altra persona e si è liberato”. Da una storia vera, un’idea di famiglia che non ha etichette: è solo cuore, e cura. Rita Charbonnier chiude il giro di incontri dal vivo di questa cinquina di storie targata Leggo Quindi Sono, premio Le giovani parole 2021: mercoledì 28 aprile, alle ore 18, la scrittrice presenta il suo romanzo dal titolo Figlia del cuore (Marcos y Marocs, 2021), a confronto con gli studenti delle scuole aderenti al concorso-progetto che, nonostante un anno scolastico tutt’altro che semplice, ha messo nelle mani di oltre trecento alunni ben cinque libri pescati nell’editoria indipendente. Dopo Roberto Andò, Michele Cocchi, Milena Agus e la coppia Riccardi-Petricelli, anche questo appuntamento avrà luogo online sulla pagina Facebook della redazione de IlSottoSopra e, in contemporanea, sulle pagine Leggo Quindi Sono, Ubik Foggia, Biblioteca “La Magna Capitana” e Fondazione Monti Uniti, partner storici di LQS. A conversare con l’autrice saranno gli studenti degli istituti B. Pascal e Notarangelo-Rosati di Foggia, e del P. Giannone di San Marco in Lamis. Nei prossimi mesi, gli alunni che hanno incontrato gli autori finalisti e letto i loro romanzi, saranno chiamati al voto, per decidere il vincitore di questa VI edizione. La manifestazione è patrocinata dagli assessorati Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Foggia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
Figlia del cuore (Marcos y Marcos, 2020). Ayodele è arrabbiatissima. Perché mai dovrebbe fermarsi a dormire a casa di quella marziana che tenta di abbracciarla, le sciorina un mucchio di regole, pretende di aiutarla con i compiti e vorrebbe persino infliggerle un corso di nuoto? Lei una madre non l’ha più, ma sta benissimo nel casermone delle suore, con le patatine fritte e il televisore, ad aspettare il padre che rientra la sera quando può. Ayodele scappa, punta i piedi e strilla, quasi si rifiuta di aprir bocca. Eppure Sara, detta anche la marziana, non demorde, il tasto di spegnimento non ce l’ha; per lei Ayodele è un diamante grezzo in attesa di risplendere. Per fortuna c’è nonna Angela: la sua torta di mele è un messaggio di pace e tutti fanno a gara per confidarsi con lei. Tra mutismi e barricate, lacrime roventi sciolgono nodi inestricabili: la famiglia non è un fatto biologico, la famiglia è un cerchio che diventa un cuore. Peccato solo che Sara non sia sposata, e la legge italiana non consenta alle persone non sposate di passare dall’affido all’adozione… Da una storia vera.
Rita Charbonnier. Ha studiato pianoforte e canto, si è diplomata presso la Scuola di teatro classico Giusto Monaco dell’Istituto nazionale del dramma antico, a Siracusa, e ha frequentato il Corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori della RAI. Ha collaborato come giornalista ed esperta di teatro con diverse riviste. È anche attrice, ha lavorato con personalità di rilievo: Nino Manfredi, Aldo Trionfo, Renato Nicolini, Lucia Poli, Antonio Calenda. Ha inoltre scritto racconti, monologhi teatrali e testi di argomento musicale. Si esibisce in reading musicali e recital. Il suo primo romanzo, La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), è stato pubblicato in dodici paesi. La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011) completano un trittico con protagoniste personaggi femminili e la Storia.
Pietro Grasso incontra gli studenti di Monte Sant’Angelo per presentare il suo libro “Paolo Borsellino parla ai ragazzi”. L’incontro si terrà lunedì 19 aprile, alle ore 10:30 (in diretta streaming su www.facebook.com/COmuneMonteSantANgelo e www.facebook.com/AvvisoPubblico), ed è il quinto incontro del progetto "Il cambiamento è solo insieme" promosso dal Tavolo permanente sulla Legalità di Monte Sant’Angelo per scrivere, insieme, la Carta per l'impegno alla legalità. Numerose le agenzie educative presenti nel tavolo della legalità (tra associazioni, parrocchie, tutte le scuole della città, enti e organizzazioni, tra cui l’associazione nazionale degli enti locali antimafia Avviso Pubblico).
Pietro Grasso - già Presidente del Senato, già Capo della Direzione Nazionale Antimafia e già giudice del maxiprocesso a Cosa Nostra e stretto collaboratore di Falcone e Borsellino - risponderà anche alle domande dei ragazzi degli istituti scolastici di Monte Sant’Angelo.
All’incontro, interverranno: Pierpaolo d’ARIENZO (Sindaco), Giovanni VERGURA (Presidente del Consiglio comunale) e introdurrà Michela GRANATIERO (Dirigente Istituto superiore “Gian Tommaso Giordani”). Conducono Pasquale GATTA (giornalista, ufficio comunicazione e promozione del Comune) e FELICE SBLENDORIO (giornalista di Bonculture).
“Monte Sant’Angelo comunità organizzata” il claim scelto da Tavolo che fino al 2 giugno promuoverà le attività del progetto “il cambiamento è solo insieme”.
Info:
http://www.montesantangelo.it/evidenza.php?long_news=2375&cat=Manifestazioni
Il programma completo: bit.ly/ilcambiamentoèsoloinsieme
Da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij: una storia che mette paura.
Martedì 13 aprile, alle ore 18.30. Live streaming aperto al pubblico sulla pagina Facebook di “Ubik Foggia”. La scrittrice barese presenta il suo nuovo romanzo. A conversare con lei, l’autrice e traduttrice Silvia Ballestra.
“Ho impiegato tantissimi anni per decidere come raccontare questa storia, finché ho trovato Francesca”. È la protagonista, anzi, la coprotagonista di una vicenda ispirata a un caso di cronaca reale, accaduto quando l’autrice era bambina. Francesca si trasferisce a Roma con la sua famiglia, marito e figlie: poggia la mano sul cancello rosso del cortile e si ferisce. Ecco l’altra protagonista del romanzo: la casa. Antonella Lattanzi come Stephen King in Questo giorno che incombe (Harper Collins, 2021), uno dei libri più interessanti di questi ultimi mesi e protagonista della presentazione online di martedì 13 aprile, alle ore 18.30, sulla pagina Facebook della Ubik di Foggia. In realtà, una conversazione a due con un’altra scrittrice nonché traduttrice esperta e nota ai lettori, Silvia Ballestra, chiamata a intervistare la scrittrice barese più volte ospite dello spazio live della Ubik di Piazza U. Giordano. Ad aprire l’appuntamento, l’introduzione del direttore artistico della libreria, Michele Trecca. L’incontro è libero e aperto a tutti i lettori con possibilità di fare domande live.
Questo giorno che incombe (Harper Collins, 2021). Qui saremo al sicuro. Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va. Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando? Appena messo piede nella nuova casa Massimo diventa distante, Francesca passa tutto il tempo sola in casa con le bambine e non riesce più a lavorare né a pensare. Le visite dei vicini iniziano a diventare inquietanti, sembra impossibile sfuggire al loro sguardo onnipresente. A poco a poco il cancello rosso che difende il condominio si trasforma nella porta di una prigione. E così, intrappolata nella casa, Francesca comincia a soffrire di paranoia e vuoti di memoria. Sempre più sola e piena di angosce, ha l’impressione che la casa le parli, che le dia consigli, forse ordini. Le amnesie si fanno sempre più lunghe e frequenti. Finché un giorno, dal cortile, arriva un grido. È scomparsa una bambina. Può essere sua figlia? E perché Francesca, ancora una volta, non sa cosa ha fatto nelle ultime ore? Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, “Questo giorno che incombe” è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera.
Antonella Lattanzi. Ha pubblicato Devozione e Prima che tu mi tradisca (Einaudi). Scrive su "Tuttolibri" e "Il Venerdì di Repubblica". Per la tv ha collaborato al programma "Le invasioni barbariche", per il cinema ha scritto le sceneggiature di Fiore di Claudio Giovannesi (nella Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2016) e di 2night di Ivan Silvestrini (Festa del Cinema di Roma 2016). È autrice di Una storia nera (Mondadori, 2017).
Le sinagoghe di Bari, Lecce, Oria, Otranto, San Nicandro Garganico, San Severo, Trani. Il Claustro giudecca di Altamura. Il ghetto di Manduria. Sono numerose le testimonianze che confermano il legame bimillenario tra il mondo ebraico e la Puglia.
Già ai tempi degli Antichi Romani, infatti, numerosi ebrei sbarcarono a Brindisi, insediandosi principalmente in terra d’Otranto, ma anche a Bari, Brindisi e Taranto, come attestano epigrafi funerarie in lingua ebraica. Nella seconda metà del XII secolo nella sola Otranto risiedevano ben cinquecento famiglie ebree.
Nel medioevo altre città hanno registrato presenze molto rilevanti di comunità ebraiche.
È il caso di Trani, dove vi erano ben quattro sinagoghe (poi trasformate in chiese) e il quartiere della Giudecca. A metà del XII secolo vi erano almeno 200 ebrei in città.
Anche a Manduria vi erano una sinagoga e un quartiere, divenuto ghetto dopo la bolla di Paolo IV del 1555.
Antichissima e culturalmente qualificata la presenza ad Oria, che Ahimaaz ben Paltiel fa risalire al 70 d.C., dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dell’imperatore Tito. Negli anni Settanta sono state rinvenute tracce di una necropoli ebraica. In città resta la Porta degli Ebrei (o Porta Taranto) che conduceva al rione ebraico.
Molti ebrei di Ostuni, per lo più commercianti di tessuti, si convertirono al cristianesimo nel XV secolo in cambio dell’esenzione dal pagamento delle tasse. La conversione di ebrei al cristianesimo è attestata fino al 1495 anche a Martina Franca.
Presenze di comunità ebraiche anche a Barletta, Gallipoli, Giovinazzo, Monopoli e Vieste.
La più curiosa è la storia della comunità ebraica di San Nicandro Garganico. Anche la più recente. Infatti il suo fondatore, il bracciante agricolo Donato Manduzio, leggendo la Bibbia si convertì all’ebraismo nel periodo fascista, convertendo molti suoi concittadini. Dopo la guerra molti sono emigrati in Israele. Ne restano una cinquantina.
La storia dell’ebraismo, quindi, è fortemente connessa con quella del nostro Paese. Dimostrazione che le esperienze di questa comunità, tra le più coese e longeve al mondo, fanno strettamente parte del patrimonio sociale e culturale del nostro Paese.
Nel suo lungo cammino, la civiltà ebraica ha conservato anche in Italia forti elementi identitari: ad esempio la coesione sociale, la propensione al commercio, il profondo legame con Gerusalemme, l’unicità del Dio ebraico, la censura dell’idolatria, le rigide prescrizioni alimentari, l’osservanza del sabato, spesso considerato una specie di privilegio per le implicazioni nella vita lavorativa e militare. Un ampio ventaglio di peculiarità che invita all’approfondimento storico, in quanto raramente in un popolo c’è tanta stretta interconnessione tra il lontano passato e il presente.
Si ha conferma di questa sovrapposizione tra epoche storiche differenti nelle pagine del libro “L’edera e la stella”, appena edito da Herkules book, scritto dal professor Salvatore Russo, docente della cattedra di Greco presso la Pontificia Università Urbaniana e recensito da Unsic.
Nelle 318 pagine del volume emerge in modo netto questo unicum delle comunità ebraiche, che ha finito non solo per contrassegnare gruppi tendenzialmente arroccati alla vita intorno alle sinagoghe, ma anche per riproporre nel tempo analoghi problemi, come il contrasto interno tra l’assoluta fedeltà agli insegnamenti dei padri, con l'isolamento e le angherie quale frequente esito, e la strada all’integrazione, con il conseguente rischio di liquefare il ricco patrimonio valoriale.
Proprio questo dualismo tra la strenue difesa delle tradizioni e la scelta dell’annessione culturale fa da filo conduttore alla ricerca del professor Russo che si concentra in particolare sulle fasi embrionali delle diaspore, con specifica attenzione all’importante comunità giudaico-ellenistica insediata per 400 anni ad Alessandria d’Egitto, tra il II secolo avanti e dopo Cristo, dove sono già presenti tutti i fattori caratterizzanti la successiva storia ebraica fino ai nostri giorni.
L’analisi dell’autore è rigorosa e approfondita sin dall’utilizzo delle fonti riportate in lingua originale (greco e latino) e tradotte dall’esperto studioso in italiano: i quattro libri dei Maccabei, la Septuaginta (la prima traduzione dell’Antico Testamento in lingua straniera, il greco), le opere di Strabone (60 a.C.-21 d.C.) e i quattro testi dell’uomo d’armi Tito Giuseppe Flavio (37-100 d.C.), orgoglioso ebreo e cittadino romano.
Dalle pagine del volume emerge innanzitutto il travaglio legato alla terra palestinese, cruciale per i commerci internazionali e quindi da sempre oggetto di appetiti, costringendo gli ebrei a continui esodi. I primi già durante la conquista babilonese della Giudea, poi nel corso del regno di Tolomeo I fino all’imperatore Vespasiano che, radendo al suolo Gerusalemme, darà origine ad un’interminabile esodo.
Le diaspore interessano direttamente l’Italia, dove risiedono ebrei già dal II secolo avanti Cristo, quando dalla Giudea giunsero a Roma numerosi mercanti, artigiani e studiosi, a cui si aggiungeranno, a più riprese, i prigionieri di guerra. Nel secoli seguenti, rilevanti comunità ebraiche si sono insediate prima nel Nord Italia e poi in tutto il Mezzogiorno, ben accolte da arabi e normanni, malviste dalla chiesa. Nel XIV secolo, su otto milioni di italiani vi erano già oltre 40mila ebrei, presenza rimasta costante fino ai giorni d’oggi. Ecco come l’attualità e la storia tornano a sovrapporsi.
L’autore del libro “L’edera e la stella” focalizza l’attenzione sul cruciale incontro tra l’ebraismo e l’ellenismo, che matura con la crisi della Grecia classica e le conquiste egemoniche di Alessandro Magno dal Nilo all’Indo fino alla presa dell’Egitto da parte di Roma (Cesare, Marco Antonio e Ottaviano): le città greche, conservando il ruolo di guida culturale, determinano un osmosi tra l’ellenismo e la millenaria cultura egiziana, ponendo gli ebrei di fronte al solito dilemma tra l’adeguamento al nuovo mondo, con la strada obbligata dell’integrazione, e il suo rifiuto, con la scelta dell’isolamento, ma anche dei conflitti interni e delle persecuzioni. L’approfondimento di questo periodo è cruciale per comprendere la successiva storia ebraica, fatta di avvicendamenti tra tolleranza, oppressione e diaspore.