La Regione Puglia, già con la Deliberazione n. 412/2023, ha avviato una serie di azioni volte al contenimento della spesa sanitaria, ma il rilancio della sua sanità pubblica non può prescindere da un adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale rispetto alle reali necessità dei cittadini ed alle specifiche esigenze territoriali.
La Giunta Regionale ha sottoposto all’approvazione del Consiglio una proposta di Legge, da avanzare alle Camere ai sensi dell’articolo 121 comma 2 della Costituzione Italiana, finalizzata ad assicurare che il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, a decorrere dal 2023, sia incrementato su base annua dello 0,21% del Prodotto interno lordo nominale italiano per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo nominale tendenziale dell’anno di riferimento.
Con questo provvedimento, la nostra Regione si unisce all’Emilia Romagna e alla Toscana in un percorso di difesa del diritto alla salute, che passa anche attraverso la proposta di superare i vincoli di spesa imposti per il personale sanitario.
Già nel 2022, molte Regioni hanno avuto difficoltà a garantire il pareggio di bilancio. La Puglia, in particolare, è riuscita a colmare il sottofinanziamento nazionale e la mobilità sanitaria solo attraverso l’utilizzo di risorse provenienti dal bilancio autonomo.
Gli interventi proposti, il cui impatto in termini di incremento di risorse a livello nazionale varrebbe 4 miliardi di euro per ciascun anno a partire dall’anno 2023, sono necessari per continuare ad assicurare il diritto essenziale alla salute, che deve restare pubblica e universale.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese commentano così l’adozione del provvedimento: “Dopo aver denunciato la mancanza di fondi a supporto del Servizio Sanitario Nazionale, occorreva dare un segnale forte. Una proposta che non ha uno spirito polemico nei confronti del Governo; al contrario, mira ad instaurare un dialogo costruttivo per tutelare un interesse collettivo che va al di là dei colori politici, quale è l’accesso ai servizi sanitari senza disuguaglianze. Riteniamo che questa proposta di legge, che si unisce a quelle già formulate da altre Regioni, rappresenti un passo decisivo in direzione del riconoscimento del diritto alla salute per tutti, così come previsto dalla nostra Costituzione, dal momento che implementare la dotazione finanziaria del sistema sanitario consentirebbe di realizzare obiettivi concreti per migliorare la qualità della vita dei pugliesi, a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa”.
Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, nella seduta di ieri 6 settembre, ha espresso parere favorevole con prescrizioni al progetto di fattibilità tecnico-economica relativo alla SS 89 Garganica, terzo stralcio della SS 272, relativo alla realizzazione della tangenziale all’abitato di San Giovanni Rotondo, opera del valore complessivo di circa 131 milioni e 400 mila euro circa. Il progetto prevede la realizzazione di un asse stradale di complessivi 6 chilometri circa, caratterizzato dalla presenza di 3 rotatorie, 4 viadotti e una galleria, in grado di superare le asperità rocciose del territorio e garantire una viabilità extraurbana sicura e utile a decongestionare il traffico in ingresso e uscita dalla cittadina che ospita il Santuario di Padre Pio e l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”.
“Siamo impegnati con tutte le istituzioni e con l’ANAS per trovare i fondi necessari per finanziare un’opera importantissima, sia per il flusso di persone che, da ogni parte dell’Italia e del mondo, si recano a San Giovanni Rotondo per devozione o per necessità di salute, sia per la qualità della vita e delle attività quotidiane dei cittadini, dei lavoratori e degli imprenditori del territorio”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture, Raffaele Piemontese, commentando la decisione dell’organo che valuta progetti di opere pubbliche di particolare importanza.
Per venire incontro alle famiglie che non abbiano provveduto per tempo a trasmettere la domanda per la fornitura dei libri di testo per l’anno scolastico 2023-2024, si ricorda che a partire da ieri 4 settembre e fino alle ore 12.00 del 24 settembre è aperta la seconda finestra per la presentazione delle domande, attraverso il portale www.studioinpuglia.regione.
L'avviso, fortemente sostenuto dall’assessore Sebastiano Leo, per la lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico, prevede che possono presentare istanza le famiglie il cui livello ISEE sia uguale o inferiore a 10.632,94 euro; tale limite è elevato a 14.000 euro per le famiglie con 3 o più figli.
Tutti coloro che, invece, hanno regolarmente presentato domanda nel corso della finestra di giugno devono rivolgersi ai rispettivi Comuni di residenza, seguendo le modalità e le procedure dagli stessi stabilite per l'erogazione del beneficio.
L’assessore Sebastiano Leo ha incontrato questa mattina una delegazione della Federazione Italiana Scuole Materne della Puglia e una rappresentanza di genitori per i buoni educativi dedicati ai minori da 0 a 3 anni, visto lo stato di agitazione sollevato dalla sigla sindacale negli scorsi giorni.
L’assessore, pur ribadendo la massima disponibilità a individuare soluzioni condivise, ha ricordato come i bambini e le bambine, che già frequentavano negli scorsi anni i medesimi servizi educativi, possono cominciare l’anno educativo, come molti hanno già fatto, senza alcun timore in quanto le eventuali criticità generate dall’avviso riguardano solo i nuovi iscritti. I numeri, quindi, circolati in questi giorni non corrispondono al vero, le criticità riguardano solo una piccolissima percentuale di bambini rispetto ai 10.000 posti a catalogo.
Così come sono da smentire anche le notizie sull’insufficienza delle risorse finanziare a copertura dell’avviso.
La prima questione affrontata è stata quella legata alle tempistiche nella pubblicazione del bando; l’assessore Leo ha spiegato che l’avvio dell’avviso è stato ritardato anche per andare incontro alle istanze delle strutture che non si erano iscritte nel catalogo nei tempi previsti.
Gli uffici regionali hanno predisposto l’apertura di una nuova finestra per l’accreditamento, chiusasi l’11 agosto. Questo ha generato un ritardo, creando un disagio per le famiglie e per le Udo.
Poi si è discusso il tema delle eventuali iscrizioni in sovrannumero presso alcune strutture; attualmente, infatti, risultano presentate in totale circa 6.500 domande, ma in alcune unità di offerta si registra un numero di istanze superiore rispetto ai posti dichiarati disponibili a Catalogo.
Dopo un confronto con gli uffici regionali competenti, si è raggiunto un punto di convergenza interpretativa su alcuni aspetti dell'avviso. E’ stata condivisa, infatti, l’interpretazione secondo la quale il criterio di priorità per accedere in una struttura, si applica anche nel caso di frequenza da parte di fratelli o sorelle nella medesima nei precedenti anni educativi.
Un ulteriore aspetto chiarito è la possibilità di considerare criterio di priorità nell’abbinamento anche la presenza di minori con fratelli o sorelle che hanno frequentato o frequentano la medesima unità di offerta zero sei, ovvero strutture che ospitano sia servizi educativi per minori da 0 a 3 anni che scuole dell’infanzia.
Per i casi di sovrannumero più consistenti gli uffici regionali stanno valutando sia la possibilità di aprire una nuova finestra per consentire alle strutture di mettere a catalogo posti eventualmente ancora disponibili, sia l’avvio a stretto giro di un ciclo di incontri con i Comuni e con il sistema educativo 0-3 per trovare soluzioni possibili.
L’incremento del numero di domande per l’accesso a buoni educativi è motivo di grande soddisfazione per l’assessore Leo, in quanto sintomo di una rivoluzione culturale in atto in cui l’accesso al progetto educativo è un diritto di tutti i minori. Per la prima volta, inoltre, l’Avviso in corso apre la partecipazione anche a nuclei familiari con reddito ISEE superiore a 40.000 euro e fino a 75.000 euro.
Sulla questione degli abbinamenti telematici, la Regione Puglia ha voluto specificare che le ragioni di tale scelta sono connesse, oltre che ai vincoli previsti dall’unione europea per l’utilizzo dei fondi comunitari al fine di non incorrere in ipotesi di Aiuti di Stato, all’opportunità di velocizzare i tempi dell’istruttoria delle domande e garantire pagamenti in tempi rapidi in favore delle unità di offerta, a fronte della definizione del costo standard.
Moody’s conferma per la Regione Puglia il profilo creditizio Baa3, uno dei più elevati fra le 20 regioni italiane. Le performance finanziarie sono giudicate solide, nonostante le pressioni di spesa esercitate dal settore sanitario, in parte dovute a inflazione e aumento dei costi energetici. Ribadite le valutazioni positive sulle capacità di investimento dei fondi europei e nazionali, da un lato, e sul basso livello di indebitamento e sulla solida posizione di liquidità, dall’altro.
“Tutte le leve del governo regionale, dalle politiche di bilancio alle politiche di investimento, dal prudente controllo delle spese alla fluida gestione delle entrate, funzionano bene e questa è ormai una qualità riconosciuta alla Regione Puglia con continuità sulla scena nazionale e internazionale”, osserva il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando l’aggiornamento dell’Opinione di Credito che l’agenzia internazionale Moody’s ha diffuso la notte scorsa.
Secondo l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, “questa valutazione giunge in un momento molto importante, quando stiamo per fare partire il settennio di programmazione dei fondi europei 2021-2027 per imprimere una svolta incisiva sulle debolezze del un tessuto sociale e economico, confermandoci il motore degli investimenti che abbiamo saputo essere in questi ultimi, difficili anni”.
La fragilità del contesto sociale ed economico pugliese contrasta, secondo le valutazioni di Moody’s, gli elementi positivi messi in campo con «pratiche manageriali forti, da un quadro istituzionale maturo e stabile». Pratiche e quadro che si propongono come una solida base a sostegno di una sfida storica per la Regione Puglia, chiamata a realizzare un piano di investimenti, considerato da Moody’s «uno dei più ampi in termini di stanziamento tra le regioni italiane».
Sfida per il futuro che parte dagli ottimi risultati conseguiti finora. Fra gli altri elementi giudicati positivamente, Moody’s rileva infatti la certificazione di circa 10 miliardi e 200 milioni di spesa per investimenti, che corrisponde a circa il 73% del totale della dotazione finanziaria per il ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, che hanno generato oltre 45 mila progetti, «dando prova dell’efficace dispiegamento delle risorse UE da parte della Regione Puglia e della sua forte governance».
L’agenzia di rating sottolinea che gli investimenti continueranno ad aumentare in modo significativo da quest’anno 2023 in poi. La Puglia è chiamata a governare 5 miliardi e 600 milioni del ciclo di programmazione UE 2021-2027 per perseguire gli obiettivi di inclusione sociale, digitalizzazione, transizione verde, trasporti e mobilità. Inoltre, il territorio pugliese beneficerà di 9 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano nazionale complementare. Di questi oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro sono destinati alla Regione Puglia e agli enti sanitari regionali. Questi fondi supporteranno l'attuazione della strategia d’investimento della Regione Puglia che pone particolare attenzione a temi quali la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione in ambiti legati a digitalizzazione, energie rinnovabili e produzione dell’idrogeno.
In linea con le altre Regioni italiane a statuto ordinario, la Puglia ha una struttura della spesa corrente rigida e incentrata principalmente sulla sanità che assorbe circa l’85 per cento delle spese correnti. Nel 2022, l’inflazione elevata e l’aumento dei costi energetici, accompagnati dalle maggiori spese per i rinnovi contrattuali e dai costi residui derivanti dal COVID-19, hanno contribuito a un incremento delle spese, che è stato coperto solo in parte dall'aumento delle risorse sanitarie assegnate alla Regione. Il crescente squilibrio tra spese e entrate è stato coperto con risorse regionali proprie che hanno permesso al settore sanitario di registrare un risultato d'esercizio in equilibrio in linea con gli anni precedenti.
“Questa sottolineatura da parte di Moody’s relativa alla manovra con cui abbiamo messo in sicurezza il nostro sistema sanitario – rileva il vicepresidente Piemontese – è forse la prova più evidente delle buone politiche di bilancio attuate in questi anni perché, come accade in ogni famiglia o impresa, è la capacità di poter far fronte a crisi improvvise che misura la tenuta e l’affidabilità dei governi, che è poi il valore politico di queste valutazioni delle agenzie di rating internazionali”.
«Ci aspettiamo che la regione continui a registrare risultati correnti positivi, trainati da entrate sostenute e da un forte impegno a mantenere il consolidamento fiscale e il controllo delle spese – si legge nella Credit Opinion di Moody’s –. Il punteggio G-1 assegnato all'ente (governance issuer profile score) indica la nostra valutazione di un impatto positivo sul profilo creditizio della governance e delle pratiche manageriali forti. La regione ha una comprovata esperienza nel raggiungimento dell'obiettivo di equilibrio finanziario imposto dalla legge nazionale e dalla Costituzione. La pianificazione finanziaria è accurata, con previsioni triennali definite con un approccio prudenziale. L'esecuzione del budget e il raggiungimento degli obiettivi vengono monitorati e le previsioni vengono aggiornate durante l'anno».
Sul piano strettamente legato alle politiche di cassa, si conferma la tendenza alla diminuzione dell’indebitamento e la solida posizione di liquidità. Il debito diretto e indiretto netto della Regione Puglia è stato di 1 miliardo e 300 milioni di euro nel 2022, in calo di 100 milioni di euro rispetto al 2021. Nel 2022, la liquidità della Regione Puglia è rimasta solida con una posizione di cassa a fine anno, e cioè la capacità di poter incassare e spendere senza affanni, fondata su una base di 2 miliardi e 100 milioni di euro, 300 milioni di euro in più rispetto al 2021, 23 volte più grande dell’intero ammontare di interessi e capitale dovuti per i mutui che la Regione Puglia contrae per realizzare opere pubbliche o per sostenere altri investimenti.
Anche sul fronte ambientale, esaminato per assegnare il rating cosiddetto ESG che misura sostenibilità e responsabilità verso le persone e il pianeta, la Nota di Moody’s sottolinea «l’accurata gestione delle risorse idriche» come fattore positivo che mitiga l’esposizione ai rischi determinati dall’aumento eccessivo delle temperature, alle inondazioni e alle precipitazioni estreme, nonché alla relativa scarsità di acqua.
La FISM Puglia smentisce l’Assessore all’Istruzione Sebastiano Leo. 10.000 bambini pugliesi non potranno frequentare dal 1° Settembre i servizi educativi con il buono educativo. L’avviso è chiaro. Le graduatorie “provvisorie” per l’accesso saranno disponibili solo dal 15 settembre.
La FISM proclama, a difesa delle famiglie e dei bambini pugliesi, lo stato di agitazione e lo sciopero generale per lunedì 4 settembre 2023.
Gli Asili nido, le Sezioni primavera, i Centri ludici per la prima infanzia e i Servizi socio educativi sperimentali per la prima infanzia, rappresentati dalla FISM Puglia, alla luce dell’Avviso Pubblico rivolto ai nuclei familiari per l’accesso ai servizi educativi per minori (A.E. 2023/2024) pubblicato in data 24/08/2023, proclamano lo stato di agitazione.
La pubblicazione dell’Avviso, che non è stato condiviso con il Comitato zero/sei anni, ha messo la FISM di fronte a decisioni che, a qualche giorno dall’avvio dell’anno educativo, creano grande disagio alle unità di offerta ed alle famiglie che, con largo anticipo, hanno scelto le strutture dove iscrivere i propri figli.
La previsione di dover attendere almeno il 15/09 per sapere chi frequenterà i servizi educativi non permette alle strutture di poter accogliere i minori dal 01/09, poiché non sarebbe possibile garantirgli l’effettiva disponibilità del posto. Infatti, le modalità di abbinamento dei minori previste, non tengono conto delle iscrizioni effettuate come ogni anno dalle famiglie nei mesi di gennaio e febbraio, come tra l’altro previsto per tutto il sistema d’istruzione nazionale. Inoltre, contraddice la stessa Regione Puglia che, in fase di accreditamento, ci ha chiesto l’inserimento del numero dei bambini iscritti per le varie sezioni.
E’ questo il modo in cui si vuole consolidare il Sistema Integrato zero sei anni in barba alle linee pedagogiche ministeriali?
Quello che ci stupisce è il comunicato dell’Assessore Leo, il quale pensa che sia un avviso a sportello e che non ci sia una graduatoria di accesso con dei criteri ben precisi. Hanno sbagliato a scrivere l’avviso o non capiscono quello che hanno scritto?
Pertanto, nella speranza che l’Avviso subisca alcune fondamentali modifiche, annunciamo che i Servizi delle nostre strutture non partiranno prima della pubblicazione delle graduatorie provvisorie nella speranza che quest’anno l’Assessore mantenga la promessa di trovare la copertura finanziaria di tutte le domande, considerato che nello scorso anno educativo la Regione, pur proclamando il finanziamento di tutti i bambini frequentanti, non ha voluto assegnare ulteriori risorse per la copertura totale dei Buoni educativi.
Inoltre, lunedì 4 settembre 2023 circa 200 servizi appartenenti alla FISM Puglia, la più grande associazione di categoria del settore Zero/sei anni, sciopereranno non aprendo i servizi educativi. Se ciò non dovesse bastare siamo pronti ad una grande manifestazione di piazza, perché la Puglia non può calpestare i diritti dei bambini e delle famiglie ad avere un luogo educativo di qualità.
«Il dott. Antonio Fasanella è stato riconfermato direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, di cui ha già ricoperto l’incarico di commissario straordinari». Lo ha annunciato il Presidnete della Reione Puglia, Michele Emiliano.
Era stato nominato nel febbraio 2023 Commissario straordinario.
Questa mattina ha firmato il nuovo contratto negli uffici della presidenza regionale a Bari.
L’Istituto con sede centrale a Foggia e sei sedi provinciali, svolge attività vaccinale, di ricerca, di formazione.
Da domani 29 agosto e fino al 15 settembre sarà possibile presentare le istanze per l’accesso a servizi educativi da 0 a 3 anni sul portale https://www.studioinpuglia.
A darne notizia è l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, che tramite gli uffici pertinenti ha già informato i comuni pugliesi. Tra questi c'è il Comune di San Severo - Assessorato alle Politiche Sociali, la cui delega è seguita dall’Assessore Simona Venditti, il Dirigente Area II Antonella Tortorella e l’UFFICIO DI PIANO SOCIALE DI ZONA informano che la Regione Puglia, con Atto Dirigenziale n. 228 del 24/08/2023, ha approvato il nuovo avviso pubblico rivolto ai nuclei familiari per l’accesso ai servizi educativi per minori da zero a tre anni per favorire l’accesso a strutture e servizi accreditati nel Catalogo telematico regionale.
I servizi accreditati presso i quali è possibile presentare la domanda sono i seguenti: art. 53 del R.R. n.4/2007 “asilo nido per la fruizione dei servizi di asilo nido, micro nido, nido aziendale, (per minori di età compresa tra i 3 e 36 mesi) sezione primavera (per minori di età compresa dai 25 ai 36 mesi); art. 90 del R.R. n.4/2007 “centro ludico per la prima infanzia” (per minori di età compresa tra i 3 e 36 mesi); art.101 del R.R. n.4/2007 “servizi socio educativi innovativi e sperimentali per la prima infanzia” (per minori di età compresa tra i 3 e 36 mesi).
Per presentare le istanze di buoni educativi bisogna accedere alla piattaforma informatica dedicata alle famiglie nel portale www.studioinpuglia.regione.
Per i nuclei familiari è possibile presentare la domanda tramite un “utente facilitatore” (rivolgersi presso un CAF, patronato o il proprio commercialista), oppure direttamente tramite SPID). Inoltre, i nuclei familiari hanno la possibilità di inserire in piattaforma, quali criteri di priorità nell’accesso al servizio educativo sia la continuità pedagogica (minore già iscritto nell’anno precedente nella stessa unità di offerta) sia la presenza di fratelli o sorelle frequentanti; la procedura tiene inoltre conto dell’eventuale condizione di disabilità garantendo il raddoppio della tariffa per la frequenza a tempo pieno. La quota di compartecipazione familiare avviene, come nei precedenti Avvisi, sulla base di una quota fissa e una percentuale dell’importo residuo della retta, considerando fasce di reddito ISEE da zero a 40.000 euro. Per nuclei familiari con reddito ISEE da 40.001 a 75.000 è stabilita una quota fissa mensile di € 136,40 (costo annuo complessivo di € 1.500,00 pari all’importo del bonus INPS per la frequenza di asili nido per il medesimo target).
Sebastiano Leo: «Voglio rasserenare tutte le famiglie pugliesi, l’impegno che abbiamo assunto è quello di far frequentare tutti i minori che lo vorranno dal 1° settembre con la copertura economica necessaria rispetto ai fabbisogni che verranno rilevati a seguito della presentazione delle domande. Nessun bambino o bambina resterà escluso dal beneficio, tutte le istanze regolari delle famiglie aventi diritto saranno accolte. Sono disponibili, infatti, nel Catalogo di offerta circa 10.000 posti che garantiranno ad altrettanti minori prestazioni di qualità e costi sostenibili per le famiglie, commisurate al reddito delle stesse, con un investimento pubblico che quest’anno ha raggiunto i 50 milioni di euro. L'avviso prevede la possibilità di presentare domanda di buono fino alla concorrenza dei posti disponibili in ciascuna unità di offerta, chi non presenta domanda tempestivamente potrebbe non trovare più posto nella struttura desiderata, la piattaforma segnalerà questa evenienza e permetterà l’eventuale iscrizione ad altre unità di offerta. L'ordine delle domande in base all'ISEE, oltre che tenendo conto degli altri i criteri di priorità (continuità educativa, presenza di fratelli o sorelle già iscritti nella medesima unità di offerta, condizione di handicap del minore), sarà dirimente solo qualora nel riparto delle risorse agli ambiti sociali vi fosse il problema di non riuscire a coprire tutte le domande, caso che faremo in modo che non accada, in quanto se sarà necessario siamo pronti anche ad integrare lo stanziamento di risorse previsto per garantire la copertura delle 100% delle domande delle famiglie che ne hanno diritto. Si tratta di un servizio importantissimo che consente a migliaia di famiglie pugliesi di avere la tranquillità di continuare a lavorare, studiare o cercare attivamente lavoro e garantisce ai nostri bambini e bambine un’opportunità di crescita, di conoscenza e di socializzazione».
“È necessario riaccendere i riflettori sulla questione dell’erosione delle coste che in alcuni punti della parte nord del Gargano sta determinando effetti devastanti”. Il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Dell’Erba evidenzia la necessità di concentrare l’attenzione su una problematica che rischia di cancellare tutta una zona costiera nella parte tra Chieuti e S. Menaio dove la spiaggia rischia di sparire completamente.
“Mi auguro di non essere il solo ad accorgersi che la situazione peggiora di anno in anno - commenta Paola Dell’Erba – e che l’assenza di frangiflutti lungo tutto il tratto di costa garganica rende la costa vulnerabile, cosa che invece non sta accadendo da Termoli a salire per tutta la parte Adriatica dove questo tipo di intervento è stato fatto da anni. Sarà necessario trovare una soluzione per consentire anche le attività di trasporto in mare dei massi frangiflutti, che in quel tratto costiero è più complesso, problematica che potrebbe essere superata con alcune azioni preventive. In passato sono stati approvati a livello europeo dei progetti ma per quello che ci è dato sapere non hanno risolto il problema. E’ necessario che i rappresentanti del nostro territorio si muovano a livello di Parlamento italiano ed europeo per fare il punto della situazione e sostenere un’azione determinata per salvare la costa garganica che subisce le conseguenze di un dissesto idrogeologico di particolare rilevanza”.
“La situazione è di una gravità mai vista prima d’ora; chiedo all’assessore alla salute Rocco Palese l’istituzione immediata, a settembre, di una task force che studi soluzioni al problema dei pronto soccorso in Puglia”, è l’allarme lanciato dal consigliere regionale della Lega, Fabio Romito a seguito delle notizie emerse sugli organi di stampa regionali in merito alla pesante crisi in cui versa la medicina d’urgenza nella nostra regione.
“La medicina d’urgenza e delle emergenze in Puglia è in grande difficoltà, per paradosso ha necessità di essere affidata alle cure di un pronto soccorso politico – spiega Romito – e per dirla con le parole di Fabio De Iaco, presidente della società italiana di medicina di emergenza e urgenza, potrebbero addirittura chiudere i pronto soccorso di notte”. Il consigliere regionale della Lega è preoccupato: “come si evince dalla lettura dei quotidiani, non si tratta di un semplice appesantimento legato alla presenza massiccia di turisti; è ormai una carenza grave e cronica che riguarda tutto il sistema, con strutture quasi fatiscenti che spesso ospitano interventi sanitari di urgenza”. Aggiunge: “i medici fuggono dalle nostre strutture verso lidi professionali più certi perché non sono garantiti sul piano economico, della sicurezza e della qualità di vita; e pensare che abbiamo un personale medico e paramedico di altissimo livello professionale che ha dato prova più di una volta di uno spirito di sacrificio ed abnegazione. Non meritano questo trattamento”. Un dettaglio importante: “il numero dei pronto soccorso è calato in venti anni da settanta a trenta circa”.
L’amarezza del consigliere Romito: “chiedo per questi motivi la costituzione, come detto, di una task force, è una grave contraddizione parlare della Puglia come di una terra nella quale i turisti ritrovano buona cucina, paesaggi ancora incontaminati e possibilità di riposo e poi avere una medicina al collasso, un pessimo biglietto da visita”.