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Il 2022 sarà un anno speciale per la Torre di Biccari. Risale, infatti, al 1122 la più antica pergamena scritta a Biccari in cui si parla della costruzione della torre da parte del Catapano Bogiano.

«Ci avviavamo verso  il compleanno numero 900 della nostra Torre. Questo anniversario merita di essere celebrato per tutto il prossimo anno con il contributo e la partecipazione di tutta la comunità biccarese -rimarca il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, proseguendo- con ciò, si chiamano a raccolta tutte le idee, le proposte e le energie di chi vuole partecipare a questo evento storico per il nostro paese. Iniziate a pensarci su, ci vediamo prestissimo».

Proprio così: giovane bella e gratiosa, chiamata nelle cronache cinquecentesche anche la Greca di Trani, per via forse di lontane ascendenze balcaniche.

Trani nei secoli passati fu una delle più ricche città portuali del mare Mediterraneo, che aveva rapporti commerciali oltre che con gli altri porti del Mare nostrum, con le città più importanti della penisola italiana ed anche con vari paesi esteri.

Questa favorevole condizione prettamente commerciale della città aveva stimolato la raccolta nel Cinquecento da parte dei consoli della città di Trani di un corpo organico delle antiche leggi in matera marittima e commerciale chiamato gli Ordinamenta et Consuetudo Maris.

La fiorente economia della cittadina aveva attirato varie comunità di commercianti straniere, fra queste quella più fiorente era probabilmente quella dei greci di religione ebraica.

In una di queste famiglie, di cui le cronache del tempo non riportano il nome, nacque verso l’anno 1523 la bellissima Prudenza, o Prudenzia, chiamata più comunemente la bella greca.

La ragazza, ancora giovane, si trasferì con la sua famiglia in un altro importante porto del Mediterraneo, ove i suoi genitori avevano impiantato una nuova attività commerciale, nella città di Ancona.

Nelle Marche la bella Prudenza conobbe il suo primo amore, un giovane di professione aromatario, ovvero specie di profumiere, o, se vogliamo, un farmacista ante litteram, molto pratico di erbe medicinali e intrugli vari allora usati per lenire questo o quel male.

Pacifico, questo il nome del giovane, le insegnò qualche elementare principio della sua professione; ma presto i genitori della ragazza, venuti a conoscenza della tresca di Prudenza, si affrettarono a rinchiuderla in casa e a trovarle un marito con una posizione economica più solida.

La scelta cadde su un commerciante fiorentino, tal Matteo Cecchi, pupillo di un importante cardinale romano, monsignor Marcello Crescenzi, prelato che le cronache definiscono come un libertino che ebbe anche prole illegittima; ma che, nonostante tutto, fu pure componente della Congregazione del Sant’Uffizio, ovvero l’Inquisizione romana.

Nominato cardinale nel 1542, il Crescenzio, l’anno successivo fu testimone di nozze nel matrimonio combinato fra la bella Prudenza e Matteo Cecchi.

La bella Greca si trasferì quindi a Firenze e in pochi anni ebbe numerosa figliolanza: due femmine tre maschi, ma il matrimonio prese col tempo una brutta piega!

Il marito impostole dalla sua famiglia si dimostrò ben presto un buono a nulla, un crapulone che dilapidava i pochi guadagni in bagordi, trascinando ben presto nella nera miseria la moglie e la prole.

Questa situazione di estremo disagio dovette alimentare in Prudenza, l’idea di liberarsi del marito e pertanto si apprestò ad avvelenarlo lentamente.
La Greca di Trani era ancora giovane, bella e graziosa e pensò in tal modi potersi rifare una vita e salvare i propri figlioli da una esistenza carica di stenti.

Il Cecchi, già infermo, avvelenato lentamente, morì ben presto senza sospetto, in quanto il suo trapasso fu attribuito ad un aggravamento delle sue già precarie condizioni di salute causate dalla vita sregolata che lo stesso conduceva.

Ma qualcuno che forse sospettava già della bella Greca, dopo qualche settimana dalla morte del Cecchi, pensò bene di avvisare in maniera anonima i magistrati criminali.

Forse si trattò di una giovane donna al servizio della stessa famiglia e presunta amante dello stesso Cecchi, oppure di uno spasimante della bella Prudenza che era stato da questa respinto la bella Greca, infatti, nonostante le cinque maternità, restava ancora una donna molto piacente.

Fatto sta che l’ignoto delatore aveva consegnato ai magistrati criminali, dopo averla sottratta in casa della Prudenza, anche una lettera in cui questa aveva inviato una richiesta di veleno al Pacifico, suo primo amore di gioventù in Ancona.

Il veleno richiesto era la cantarella!

Quest’ultimo era inodore ed insapore e veniva ricavato facendo essiccare le viscere dei maiali, dopo averle cosparse di arsenico e ridotte in una polvere bianca.

Difficile da individuare per le nozioni e le strumentazioni del tempo, la cantarella fu il veleno preferito della famigerata famiglia Borgia

La cantarella veniva usata anche come afrodisiaco se preso in dosi minime.

Il marchese de Sade, che ne faceva uso, fu condannato a morte nel Settecento dal Tribunale di Marsiglia, pena poi commutata in carcere, proprio per aver fato ingerire una quantità eccessiva di cantarella con aggiunta di zucchero ad una golosa prostituta, tale Marguerite Coste.

Date le caratteristiche di questo letale veleno, soprattutto se ingerito da persona già in cattive condizioni di salute, com’era ormai ridotto il Cecchi a causa dei suoi bagordi, la morte non tardò ad arrivare.

La bella Greca di Trani, però, ne dovette pagare quasi subito il conto.

Interrogata ben presto dalla magistratura criminale fiorentina, che le mostrò la lettera con la richiesta del veleno, Prudenza si giustificò dichiarando che all’aromatiere Pacifico, aveva richiesto il veleno per utilizzarlo in minime dosi sulla testa dei suoi figli, allo scopo di uccidere i pidocchi che si erano insinuati nelle capigliature dei pargoli.

I magistrati non diedero credito a questa sua ingenua versione e decisero di tradurla nelle carceri della città.

In prigione, la bella Greca, vistasi perduta e fortemente scoraggiata dalla piega presa dalle indagini, preferì confessare il suo delitto dichiarando che aveva somministrato per alcuni giorni la cantarella inserendo la polvere biancastra di questo potente veleno in alcune polpette di pollo che giornalmente preparava al marito infermo e giustificando il suo crimine a causa della vita miserabile cui ormai il coniuge aveva ridotto lei e i suoi cinque figli.

L’eco della vicenda si diffuse presto in tutta Firenze e il popolino patteggiò ben presto per il defunto marito chiedendo che venisse affrettata l’esecuzione della straniera, perché tale era considerata la bella Greca di Trani!

a cura di Angelo Cimarosti.

Il parco archeologico di Siponto va oltre l'iconica installazione della basilica di Edoardo Tresoldi e la bella chiesa romanica di Santa Maria Maggiore. Gli scavi archeologici iniziati dalle università di Foggia e Bari, sulla base di importanti campagne di prospezione geofisica, sono destinati a svelare la vita dell'importante colonia romana, attiva anche nella tarda antichità e nel medioevo, fino a quando l'impaludamento portò alla decisione di fondare Manfredonia e di riutilizzare il materiale edilizio per il nuovo insediamento. Ma l'impianto ortogonale, le strade, persino le grandi strutture (come l'anfiteatro, solo in minuscola parte intuibile nei muri di una masseria), hanno lasciato tracce, che devono essere indagate dagli studiosi. I primi risultati della campagna 2021sono incoraggianti.

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Manfredonia (Foggia). ArcheoSipontum: Scavi archeologici a Siponto. Progetto “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, condotto congiuntamente dalle Università di Bari e di Foggia.
Direttori: Roberto Goffredo, Maria Turchiano (Università di Foggia), Giuliano Volpe (Università di Bari).
In collaborazione con Parco archeologico di Siponto (direttore: arch. Francesco Longobardi; funzionaria archeologa: dott.ssa Anita Rocco), MiC, Direzione regionale musei della Puglia (direttore: dott. Luca Mercuri).
Scavo condotto in regime di concessione (Decreti DG ABAP rep. nn. 872 e 873 del 4.8.2021): Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia (soprintendente: arch. Maria Piccarreta; funzionaria archeologa: dott.ssa Donatella Pian).

Si ringraziano per il supporto: Caritas Manfredonia; Antonio e Michele Rinaldi; Imprese Gianni Rotice, Manfredonia, e Cobar, Altamura.

FOCUS:

- PUNTATA 1. Siponto (FG), colonia di Roma e porto per il grano: in "diretta" dallo scavo archeologico

Castelluccio Valmaggiore si afferma sempre di più come borgo che investe sulla cultura come punto di forza per lo sviluppo territoriale e la destagionalizzazione dei flussi turistici, anche grazie al progetto di MIRA, Viaggio nella Storia, inserito nel Circuito Archeolive e finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese con il bando Custodiamo la Cultura in Puglia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di BAT e FG e l’Università degli Studi di Foggia - Dipartimento Studi Umanistici.

L’obiettivo da cui è partito il lavoro progettuale “Viaggio nella Storia” è proprio quello di educare alla scoperta dell’emozione che ogni bene culturale veicola, attraverso conferenze e incontri scientifici.

Dopo Pietramontecorvino e Ordona, il 21 ottobre tocca al Museo Valle del Celone di Castelluccio Valmaggiore dove, alle ore 18, si svolgerà una conferenza sulle recenti scoperte archeologiche nella Valle del Celone, con Domenico Oione nelle vesti di relatore, per coinvolgere un pubblico il più ampio possibile e avvicinarlo all’uso consapevole, alla fruizione e alla conoscenza del territorio e del significativo sistema museale ad esso connesso.

Un programma ricco di occasioni per riflessioni comuni e confronto sui temi più attuali afferenti il settore archeologico e quello dei beni culturali e, al contempo, di crescita civile e morale, in grado di promuovere la dimensione sociale del museo, rispondendo alle nuove modalità di produzione e trasmissione della conoscenza.

Il lavoro che svolge l’APS MIRA è legato al concetto di relazione, di continuità fisica con il bene culturale, di lavoro che non finisce certo con la rendicontazione di un finanziamento e non spegne le luci delle sale espositive dopo l’inaugurazione. I progetti curati da MIRA, in stretta e produttiva collaborazione con la Soprintendenza e Università degli Studi di Foggia, sono strutturati per far sì che il bene, una volta valorizzato, sia immediatamente fruibile e soprattutto frequentato, perché restituito alla comunità a cui appartiene.

 

Nel 2016 fu recuperato e custodito presso il Comando di Polizia Locale a seguito di un presumibile tentativo di furto.  Oggi, 19 ottobre 2021, il busto bronzeo di Giuseppe Rosati è stato riconsegnato alla città dopo che è stato ripulito dalle scritte vandaliche il tempietto della Villa Comunale che lo ospitava.

A protezione del busto in bronzo del filosofo, matematico e medico foggiano,  oltre ai controlli da parte della Polizia Locale, sono state posizionate 3 telecamere della videosorveglianza.

Si attende solo l’intervento artistico luminoso del light artist, lighting designer and climatic designer Romano Baratta come commissionato formalmente dal Comune Foggia.

a cura di Angelo Cimarosti.

Manfredonia (Foggia). ArcheoSipontum: Scavi archeologici a Siponto. Progetto “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, condotto congiuntamente dalle Università di Bari e di Foggia.

Direttori: Roberto Goffredo, Maria Turchiano (Università di Foggia), Giuliano Volpe (Università di Bari).

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In collaborazione con Parco archeologico di Siponto (direttore: arch. Francesco Longobardi; funzionaria archeologa: dott.ssa Anita Rocco), MiC, Direzione regionale musei della Puglia (direttore: dott. Luca Mercuri).

Scavo condotto in regime di concessione (Decreti DG ABAP rep. nn. 872 e 873 del 4.8.2021): Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia (soprintendente: arch. Maria Piccarreta; funzionaria archeologa: dott.ssa Donatella Pian).

Si ringraziano per il supporto: Caritas Manfredonia; Antonio e Michele Rinaldi; Imprese Gianni Rotice, Manfredonia, e Cobar, Altamura.

 

Nel ricco calendario per le Giornate Europee del patrimonio 2021 è stato inserito il Parco Archeologico di Siponto. Le giornate, con orari di apertura prolungati, prevedono tour guidati, la possibilità di visitare la cripta di Santa Maria e gli scavi archeologici in corso da parte delle Università di Foggia e Bari ArcheoSipontum (concessione DG ABAP rep. nn. 872 e 873 del 4.8.2021 SabapFoggia Direzione regionale Musei Puglia).

Un’occasione per visitare e ammirare le bellezze storiche del nostro territorio un tempo sepolte e che oggi rivedono, in parte, la luce.

Le visite, con INGRESSO GRATUITO e della durata di un’ora, prevedono un numero massimo di visitatori consentito, ovvero:

  • 50 visitatori nell’area del Parco;
  • 20 all’interno della Basilica Paleocristiana;
  • 10 nella Cripta.

Il parco sarà aperto sabato 25 settembre dalle 12.30 alle 0.30, domenica 26 settembre dalle 8.30 alle 21.30.

Le visite guidate agli scavi saranno curate dagli studenti e dottorandi di ricerca delle Università di Bari e Foggia, sempre nelle giornate suddette, a partire dalle ore 17, a seguire ore 18; alle ore 16 visita guidata anche in lingua inglese. Mentre domenica gli orari saranno cadenzati a partire dalle 11, per proseguire alla ore 12, poi alle 16, alle 17 e infine alle ore 18.

Per accedere si consiglia la prenotazione mediante l’APP Io Prenoto e si accede con mascherina e Green Pass.

a cura del prof. Giuseppe Piemontese - Società di Storia Patria per la Puglia.

Da più parti mi chiedono dove sia finito il patrimonio artistico dei nostri artigiani, che nel passato hanno fatto grande la nostra città, attraverso i loro prodotti che un tempo erano esportati in tutta Italia, ma specialmente nelle regioni del Centro-Sud. Artigiani che erano esperti nella lavorazione del ferro, del cuoio, della pietra, del legno, del vestiario, dell’oreficeria, della lavorazione del pane e dei nostri prodotti locali. Un settore, che dava lavoro a molti montanari, ma soprattutto dava qualità alla nostra vita, specie negli anni Cinquanta e Sessanta. Infatti, in questi anni la città di Monte Sant’Angelo contava più di 22.578 abitanti e vi erano più di 800 botteghe artigianali, con quasi 70 botteghe di falegnameria. 

Oggi tutto questo mondo è finito.

Un mondo su cui si basava la nostra vita, un tempo in cui tutti noi sognavamo di diventare, non solo grandi professionisti, ma anche grandi artigiani e, quindi, bravi artigiani delle nostre tradizioni popolari. Le stesse che oggi vediamo nel nostro Museo Etnografico “Giovanni Tancredi”, fermo nella sua pesante staticità, un museo ormai spento e muto, dove non c’è più vita, né attività da parte di chi ne detiene la proprietà e la gestione.

Un Museo che dovrebbe essere alla pari con le nuove tecnologie e, quindi, capace di rigenerarsi e di raccogliere e tramandare ciò che oggi rimane dei nostri artigiani che hanno fatto grande le nostre tradizioni popolari. Invece il nostro Museo è fermo agli anni Cinquanta, al tempo del Tancredi, un Museo morto che non parla e non ha nessuna vitalità culturale e sociale. In questo senso è inutile che abbiamo un Museo che non ha alcun senso rispetto ad una città che vuole rigenerarsi e vuole trasmettere  e far conoscere ai nostri giovani il suo patrimonio culturale.  Purtroppo la politica oggi non ha la capacità di fa rivivere ed ampliare il suo Museo etnografico, con altri oggetti e altrettante  proposte museali, come l’Ecomuseo. 

Eppure ci sono artigiani che conservano ancora, nei loro locali  e nelle proprie case, oggetti artigianali di grande valore artistico, che  aspettano solo di essere contattati per continuare la grande tradizione di Giovanni Tancredi, nel raccogliere tali opere ed esporle nel suo Museo, oppure in un altro luogo che possa rappresentare oggi il grande patrimonio delle tradizioni  popolari del Gargano.

Di questo Museo, dedicato all’artigianato locale, dovrebbero far parte diversi nostri artigiani fra cui Michele Di Palma, in collaborazione con suo fratello Paolo, scomparso recentemente,  per la lavorazione del ferro battuto,  Domenico Quitadamo per la lavorazione del legno, Giuseppe Ricucci, detto “il Fiorentino”, per la lavorazione del ferro e di oggetti in acciaio, come le spade dell’Arcangelo Michele,  Domenico Palena, per i suoi lavori in cuoio, Matteo La Torre, per la lavorazione della pietra,  Matteo Giordano, per la riproduzione artistica dei monumenti e dell’architettura del  nostro Centro storico, Michele Renzulli, l’ultimo dei Sammecalére e infine la famiglia Dei Nobili, per l’oreficeria.

Un mondo che richiama le nostre tradizioni legate all’artigianato popolare del Gargano, un tempo rinomato in tutto l’Italia, tanto da esportarlo e da essere apprezzato da tutti.

Oggi tutto questo mondo è finito, quasi scomparso, con alcune tracce visibili in alcune piccole botteghe artigianali, che un tempo erano presenti specialmente nel nostro Centro storico, ma che man mano sono scomparse, lasciando nel più completo silenzio quasi tutti i quartieri dell’antico Rione Junno, che un tempo caratterizzavano il centro abitato della città micaelica. Artigiani che andrebbero oggi rintracciati, i cui prodotti dovrebbero essere depositati nel Museo Etnografico Tancredi, oppure in un Museo virtuale dell’artigianato locale.

Del resto molti di questi artigianati, che sono ancora in vita, sarebbero lieti di donare le loro opere al nostro Museo Etnografico o ad uno nuovo, tale da testimoniare la preziosità e il valore artistico delle loro opere.

Per esempio le bellissime spade in argento e oro del mastro fiorentino Giuseppe Ricucci, oppure le sue sculture in bronzo, tale da formare un unico corpus che oggi in parte possiamo ammirare lungo il viale campestre che porta alla Madonna degli Angeli, con la sua Via Crucis. Così come le opere di Michele Di Palma, con i suoi lavori in ferro battuto che racchiudono l’immagine di San Michele,  splendente nella sua bellezza serafica, oltre ad oggetti come le lampade che illuminano la nostra città,  gli oggetti scultorei dei nostri monumenti, fra cui il campanile; gli oggetti in legno del nostro bravo artigiano Domenico Quitadamo, fra cui oggetti in ceramica, in bronzo, in legno, fra cui i bellissimi comò con intarsio e altri oggetti di arredo, come i bassorilievi raffiguranti l’immagine di San Michele, alcuni scorci del Centro storico e diversi oggetti domestici, fra cui i mortai. E ancora  i lavori in pietra di Matteo Giordano, con le bellissime costruzioni dei nostri monumenti, fra cui la Basilica di San Michele, con il suo campanile, il Battistero di San Giovanni in Tumba, il castello normanno-svevo-angioino-aragonese e i vari aspetti architettonici del Centro storico.

Così come molto bravo è il maestro della pietra Michele Renzulli, che con le sue opere continua ancora l’arte dei Sammecalére. Per non parlare poi delle opere artigianali di Domenico Palena e di Matteo La Torre, con i loro lavori in cuoio, in pietra, in alabastro, novelli Sammecalére, che tramandano con le loro opere l’antico privilegio del re Ferdinando I d’Aragona del 1475. E infine il corredo ornamentale in oro della famiglia Dei Nobili, fini artigiani della lavorazione dell’oro, con i loro prodotti in filigrana. 

Tutto questo materiale andrebbe oggi raccolto e conservato nel Museo Tancredi, tale da continuare la sua opera, allo scopo di tramandare ai posteri il nostro patrimonio artigianale.

In occasione del centesimo anniversario dell’Aeronautica Militare, la Forza Armata e l’Associazione Culturale in meccanica Antica “Il Magnete” hanno avviato una collaborazione per rimettere in funzione i motori storici Isotta Fraschini “Asso 750” e FIAT “AS.6”, protagonisti negli anni Trenta delle grandi imprese aviatorie dell’Aeronautica Militare.

La partecipazione, frutto di un protocollo d’intesa tra le parti, permetterà di riportare in efficienza l’importante patrimonio storico aeronautico consentendo così di far riecheggiare il rombo dei motori della crociera atlantica di Italo Balbo del 1933 e del primato mondiale di velocità di Francesco Agello del 1934.

“Nel 2023 la Forza Armata celebrerà i suoi primi cento anni di vita con un ampio ventaglio di iniziative di grande impatto pubblico e culturale, con le quali intendiamo ricordare il connubio di tecnologia e professionalità che sono da sempre alla base della Aeronautica Militare. In questo quadro i motori aeronautici costituiscono un tassello fondamentale nella storia dell’evoluzione del mezzo aereo. L’Asso 750 equipaggiava gli idrovolanti S55X della Crociera del Decennale voluta e guidata da Italo Balbo e l’AS6 era invece montato sull’idrocorsa M72 che pilotato dal maresciallo Francesco Agello superò i 709 km orari , record tuttora imbattuto. Sono due icone senza tempo dell’ingegno e della tecnologia italiana nei tempi avventurosi e pionieristici del volo e presentarli al pubblico, perfettamente restaurati in tutta la loro originale bellezza, contribuisce a conoscere la crescita e l’evoluzione del mondo del volo e le sfide affrontate e vinte dai nostri predecessori”, così il Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso – Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.

I motori, che appartengono alla collezione del Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, saranno trasferiti per il restauro presso la sede de “Il Magnete” a Subbiano (AR).

Il restauro permetterà di esaltare le capacità storico tecniche de “Il Magnete” nel rigoroso rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza dei beni culturali.

L’associazione ha iniziato la ricerca della documentazione tecnica e realizzerà tutte le attrezzature e lavorazioni specifiche necessarie per la buona riuscita dell’ambizioso ed impegnativo progetto.

«È la prima volta che una Soprintendenza autorizza un intervento di restauro funzionale di un bene culturale aeronautico», sottolinea Leonardo Sordi, fondatore e Presidente de “Il Magnete”. «In particolare, siamo orgogliosi di essere la prima organizzazione ammessa a svolgere un lavoro così importante.»

L’Associazione “Il Magnete”, che vanta 30 anni di esperienza nella meccanica antica e motorismo storico, dai magneti di accensione (anche aeronautici) fino alla ricostruzione di importanti motori e loro accessori, collabora con il Museo Storico da oltre 20 anni, durante i quali il Presidente, Leonardo Sordi, ha svolto il restauro funzionale del motore Wright del 1908 e dello SPA 6A del 1917, supportandone le dimostrazioni a scopo didattico e culturale in varie località italiane.

Il 6 settembre ha inizio la prima campagna di scavi archeologici a Siponto nel quadro di un progetto pluriennale, “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, condotto congiuntamente dalle Università di Bari e di Foggia, in stretta collaborazione con il Parco archeologico di Siponto della Direzione regionale musei della Puglia e in regime di concessione (Decreti DG ABAP rep. nn. 872 e 873 del 4.8.2021 e da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia (Ministero della Cultura).

Allo scavo, diretto dai professori Roberto Goffredo, Maria Turchiano e Giuliano Volpe, parteciperanno studenti delle due Università pugliesi, che hanno recentemente dato vita a un nuovo Corso di Laurea Magistrale in Archeologia inter-ateneo, oltre a dottorandi di ricerca (PASAP_Med, Patrimoni archeologici, storici, architettonici, paesaggistici mediterranei).

Lo scavo, che fa seguito a importanti prospezioni geofisiche condotte lo scorso anno, grazie alle quali è stato possibile ricavare informazioni preziose sulla presenza nel sottosuolo delle strutture della città romana e di quella medievale, si concentrerà inizialmente in due aree, una in corrispondenza dell’antico anfiteatro, l’altra coincidente con una porzione di un isolato della città romana, sulla quale si sovrapposero gli edifici di età medievale.

Contemporaneamente allo scavo, che si concluderà il 15 ottobre, proseguiranno le prospezioni geofisiche con l’obiettivo di disporre di una pianta completa della articolazione della città all’interno del circuito di mura. Siponto, infatti, è stata finora indagata in minima parte e riserva certamente molte sorprese.

Centro dalle origini mitiche legate alla fondazione di Diomede e scalo portuale di Arpi, Sipontum fu la pima colonia marittima romana, fondata nel 194 a.C. e ripopolata pochi anni dopo nel 185. Conobbe un notevole sviluppo in età imperiale e tardoantica, quando fu sede di una importante diocesi paleocristiana, incrementando la funzione di scalo mercantile soprattutto, posto lungo le rotte adriatiche e in collegamento con l'opposta sponda e con il Mediterraneo orientale. Con la conquista longobarda fu scelta come sede di gastaldato. Alla metà del XII secolo la distruzione da parte dell'esercito di Gugliemo I, accentuò la parabola involutiva del centro. Il destino della città infatti sembra essere stato segnato, fin dai tempi della deduzione della colonia, da fattori di natura ambientale, con il progressivo impaludamento della costa e l'insabbiamento dell'area portuale. Nel corso del XIII secolo si consumò l'epilogo dell'esperienza insediativa di Sipontum, abbandonata definitivamente anche per il sopraggiungere di fenomeni sismici, e trasformata in una cava di materiali per la vicina Manfredonia, fondata da Manfredi nel 1263.

Siponto rappresenta pertanto un caso esemplare di città antica e medievale abbandonata e consente pertanto di approfondire numerosi temi, dalla fisionomia di una colonia romana a quella della città nelle fasi tardoantica e medievale e in particolare al ruolo centrale del porto, oggi interrato ma in antico perfettamente funzionante, base operativa anche dei commercianti di grano apuli.

Le ricerche archeologiche, svolte nell’ambito del PRIN-Progetto di rilevante interesse nazionale “Food & Stones” (Università di Venezia, Bari, Trento, Verona), si avvale di finanziamenti delle Università di Bari e di Foggia e del supporto della Direzione Regionale Musei (direttore dott. Luca Mercuri; funzionaria archeologa dott.ssa Anita Rocco), del Parco Archeologico di Siponto (direttore arch. Francesco Longobardi), della Soprintendenza ABAP di Foggia (soprintendente arch. Maria Piccarreta, funzionaria archeologa dott.ssa Donatella Pian).

Lo scavo intende essere solo una parte di un intervento più ampio di conoscenza, tutela, valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di Siponto, condotto anche secondo i principi dell’archeologia pubblica, con il pieno coinvolgimento della comunità locale, del mondo delle imprese, dell’associazionismo, della cultura e della scuola.

Si ringraziano la Caritas diocesana di Manfredonia (don Luciano Vergura, parrocchia San Carlo Borromeo) per aver messo a disposizione gratuitamente alcuni mezzi necessari per gli spostamenti degli archeologi e degli studenti, l’impresa Gianni Rotice srl per la disponibilità gratuita dei mezzi meccanici necessari per le operazioni di preparazione delle aree di scavo, l’impresa Cobar S.p.A. per aver fornito una baracca da cantiere, i fratelli Antonio e Michele Rinaldi per il prezioso e generoso supporto logistico offerto.

La foto è la veduta aerea dell'area archeologica di Siponto con le tracce fornite dalle prospezioni geofisiche e la localizzazione delle aree di scavo

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Quella del 06 dicembre 2023 è stata la prima serata di “Diversa-mente Insieme”, corso dedicato alla fotografia con obiettivo…
Dicembre 26, 2023 893

La Sindaca abbellisce, il cittadino sfregia. I fiori…

in Notizie Capitanata by Redazione
Due casi similari di estirpazione di fiori natalizi nel centro cittadino. E tutte e due per mano di cittadini, contravvenendo sia…
Dicembre 24, 2023 997

Da Foggia al Gargano passando per gli States. Le opere di…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Lo avevamo già conosciuto su questa testata giornalistica, e continueremo a farlo perché l’arte “Made in Capitanata” va diffusa,…
Dicembre 23, 2023 951

Foggia, Natale 2023. Viabilità urbana del 24 dicembre

in Notizie Capitanata by Redazione
I provvedimenti riguardano la circolazione per il 24 dicembre 2023 dalle ore 09:00 alle ore 21:00. Nella Città di Foggia, come da…
Dicembre 23, 2023 630

Rispetta la natura. Il decalogo natalizio di Plastic Free

in Attualità by Redazione
Luci, decorazioni, riunioni di famiglia con pranzi e cene di rito ma soprattutto regali. Le festività natalizie oltre ai nobili…
Dicembre 23, 2023 766

Oltre 2000 ordinanze questorili in Capitanata. Il…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
La Polizia di Stato di Foggia nell’anno 2023, nell’ambito della pianificazione e predisposizione di specifici servizi volti alla…
Dicembre 23, 2023 572

Fuochi d’artificio illegali e merce varia sequestrati a…

in Notizie Gargano by Redazione
Sono oltre 50.000 gli articoli natalizi pericolosi sequestrati, unitamente a circa 5.500 fuochi d’artificio, dai finanzieri della…
Dicembre 23, 2023 751

Rocambolesco inseguimento a Pesaro di un corriere della…

in Attualità by Redazione
fonte: NOCPress. Si ferma all’ALT della Polizia, fugge e dopo un rocambolesco inseguimento di circa 2 km si schianta contro…
Dicembre 22, 2023 583

"Gli Amici di San Pio" a Natale all'Angelo Blu, al fianco…

in Attualità by Redazione
Un abbraccio per trasferire calore ed emozioni anche se non si saprà mai cosa provocherà in chi lo riceverà… Natale è vicino, ma…
Dic 22, 2023 636

Tony di Corcia e il mito di Mina, le sue canzoni per dire la vita

in Attualità by Redazione
Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia.…
Dic 22, 2023 544

“Spinnaker”, l’operazione contro l’attività illegale della pesca della Guardia…

in Notizie Gargano by Redazione
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero…
Dic 22, 2023 850

Vito Rubino, il triatleta che esalta il Gargano

in Attualità by a cura di Matteo Simone, Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia,…
Dic 22, 2023 673

Foggia. Al Gino Lisa stanziati 10 milioni di euro a sostegno del regime SIEG

in Politica by Redazione
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni,…
Dic 22, 2023 734

Foggia, concittadini emigrati che rientrano. Accolti da Italia del Meridione…

in Politica by Redazione
Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare…
Dic 22, 2023 707

A Roseto Valfortore il Centro territoriale di prima accoglienza della fauna…

in Notizie Capitanata by Redazione
Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto…
Dic 22, 2023 518

Viabilità Capitanata. Traffico alternato sulla SP5 al km 1+095 per lavori

in Notizie Capitanata by Redazione
Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 801

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 626

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 632

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 699

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 546

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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