Venerdì 18 giugno alle ore 18:00, la Direzione regionale Musei-Parco archeologico di Siponto ha organizzato "Siponto, la città nascosta": si presenteranno gli straordinari risultati delle recenti indagini geofisiche e i nuovi progetti di ricerca sistematica, a partire dalla prima campagna di scavi delle Università di Bari e di Foggia prevista nel prossimo autunno in regime di concessione di scavo del MiC. L'iniziativa si svolgerà in presenza nella bella chiesa di Santa Maria di Siponto e sarà trasmessa in diretta anche sulla pagina Facebook del parco.
Evento svolto per le Giornate Europee dell’Archeologia (Journées Européennes dell’Archéologie —JEA), nate nel 2009 sotto l'egida del Ministero della Cultura francese per mezzo dell'INRAP - Istituto Nazionale di Ricerca Archeologica.
Durante le GEA il mondo dell'archeologia si impegna a presentare al pubblico le attività scientifiche alla base di ogni ricerca archeologica, attraverso l'organizzazione di eventi a carattere divulgativo o didattico che prevedono il coinvolgimento di enti di ricerca e associazioni culturali del territorio, con l'obiettivo di dare conto di tutte le professionalità che, a vario titolo, operano nel settore.
In occasione delle Giornate, i luoghi della cultura della Direzione regionale Musei Puglia organizzano un variegato programma di appuntamenti dedicati al mondo dell’archeologia e della ricerca.
Le diverse iniziative, progressivamente aggiornate, saranno consultabili sul sito web del Ministero della Cultura alla pagina dedicata: https://www.beniculturali.it/evento/gea2021.
Nel corso della II guerra mondiale a Foggia furono realizzati decine di aeroporti militari, che confermarono l’enorme importanza strategica della Capitanata, ove erano assiduamente sotto controllo tutte le attività politiche di quei cittadini considerati dai servizi segreti come soggetti a rischio, o perché iscritti all’allora Partito Comunista Italiano, oppure solo perché avevano legami con i paesi oltre la cortina di ferro.
Lo stato di allerta del personale dei servizi segreti militari Italiani nel dopoguerra era molto alto nel nostro territorio e proprio degli anni Cinquanta, veniamo a conoscenza da note di cronaca pubblicate nell’aprile del 1954 sul periodico Epoca e da una serie di documenti riservati conservati presso l’Open Society Archivies dell’Università Centrale Europea di Budapest, che erano stati arrestati a Foggia con l’accusa di spionaggio alcuni membri di una organizzazione di spie che aveva sede in Cecoslovacchia a Praga e Brno ed era attiva soprattutto nell’Italia Meridionale.
Dalla documentazione dell’epoca apprendiamo che: After long and patient investigation, the police of the counterintelligence service in Foggia, arrested some ten persons, including a woman – dopo un’indagine lungae paziente, la poliziadel servizio dicontrospionaggiodi Foggia, (l’allora SIFAR),ha arrestatouna decina dipersone, tra cui una donna.
In un primo tempo, non tutti i nomi degli arrestati furono resi pubblici, ma solo quelli del chief of the spy ring, capo della rete spionistica, tal Davide Fiscarelli, meccanico di Foggia iscritto al Partito Comunista Italiano e di alcune altre spie tutte di Foggia, quali: Osvaldo Castiglioli, Michele Di Perna, Giuseppe Melchionna, tutti iscritti o simpatizzanti del Partito Comunista Italiano.
In seguito, si seppe che furono arrestati anche: Giuseppe Cantarini, Carlo Vertelli e Francesco Avello; per quanto riguarda la donna tratta in arresto, il cui nome non è citato nelle cronache del tempo, era sicuramente la coniuge Cecoslovacca del Fiscarelli, l’avvenente Anna Nostovikova.
Queste spie raccoglievano informazioni sugli aeroporti, i centri radar, i depositi di munizioni e di approvvigionamento ubicati a Foggia e nella sua provincia e le indagini erano iniziate nel 1953 sospettando dei frequenti viaggi del Fiscarelli in Cecoslovacchia, ove era emigrato nel 1947, aveva sposato una cittadina Ceca, tale Anna Nostovikova, da cui aveva avuto due figli ed era ritornato a Foggia per vivere poi con un regime economico superiore alle sue possibilità di meccanico, cosa che aveva insospettito gli agenti del SIFAR.
Come si scoprì dopo, il Fiscarelli durante la sua permanenza in Cecoslovacchia era stato assoldato come spia dal colonnello Klota, agente di questo paese dell’Est e veniva regolarmente pagato per le informazioni strategico-militari che periodicamente forniva.
L’episodio all’epoca fece molto scalpore ed il Fiscarelli è anche citato come spia comunista nel capitolo dedicato alle operazioni di controspionaggio in un volume pubblicato negli U.S.A. nel 1979 dalla libreria del Congresso in Washington e curato da V. F. Pisano Contemporary Italian terrorism: analysis and countermeasures.
L’importanza strategica della Capitanata, soprattutto come grande base aeroportuale protesa verso l’Est è stata sempre tutelata dal controspionaggio militare anche se oggi, con l’avvento dei satelliti spia, il modo è , per così dire, più trasparente!
Castel Fiorentino rimane al centro dell’attenzione della città e degli studenti.
Senza dubbio è un risultato positivo per la città di Torremaggiore, che a volte dimentica le bellezze che possiede e che andrebbero valorizzate.
È questo lo spirito che ha indotto gli studenti dell’ISISS Fiani Leccisotti a organizzare un seminario in webinar sulla pagina facebook della scuola per parlare e proporre iniziative per salvaguardare e ridare lustro al federiciano Castel Fiorentino.
Sabato 5 giugno 2021, alle ore 10:30, andrà in onda la diretta facebook organizzata da Rachele Occhionero. Si invita la cittadinanza a seguire.
Nel corso della diretta sarà trasmesso un documentario-inchiesta realizzato dagli studenti dell’istituto. All’incontro parteciperanno rappresentanti di associazioni che da anni si occupano di Fiorentino, del lighting designer e light artist Romano Baratta, la dirigente dell’istituto scolastico e, il Sindaco di Torremaggiore, dott. Emilio Di Pumpo e varie rappresentanze delle istituzioni locali.
a cura del prof. Giuseppe Piemontese - Società di Storia Patria per la Puglia.
La storia della statuaria garganica è un altro dei capitoli importanti della religiosità popolare meridionale. Essa affonda le proprie radici nel culto delle “pietre”, antico quanto l’uomo, ma sempre vitale per il suo significato semantico e simbolico. La pietra è il simbolo della Madre-Terra e, quindi, della stessa vita. Inoltre, la pietra è anche il simbolo della saggezza e della “costruzione” e come tale venne utilizzata nel Medioevo come elemento su cui costruire chiese, cattedrali e santuari. Conosciutissima è la vicenda della fondazione del Santuario di Mont Saint-Michel in Normandia, avvenuta nell’VIII secolo ad opera del vescovo Oberto di Avranches, il quale si recò sul Monte Gargano per prelevare frammenti di roccia del Santuario di S. Michele e fondarvi il nuovo santuario dedicato a S. Michel au péril de la mer. Nella stessa simbologia si inserisce il culto delle “pietre” della “Cava” di S. Michele garganico, in seguito alla quarta Apparizione dell’Arcangelo Michele all’Arcivescovo Puccinelli, in riferimento alla diffusione della peste del 1656. Da allora, infatti, nacque il motto: UBI SAXA DEVOTE REPONENTUR IBI PESTE DE HOMINIBUS IN SPELLENTUR (Dove con devozione si porranno le pietre, di lì si allontanerà la peste dagli uomini), frase che deve essere messa in collegamento con quella più antica: UBI SAXA PANDUNTUR IBI PECCATA HOMINUM DIMITTUNTUR (Dove si allarga la roccia, là i peccati potranno essere rimessi).
Le pietre di S. Michele, oltre ad essere utilizzate per la costruzione di chiese e santuari e per preservare gli uomini da malattie, le troviamo anche in funzione di protezione e salvaguardia delle case e contro il malocchio. Infatti, fino a non molto tempo fa, era ancora viva l’usanza di seppellire nelle fondamenta delle case pietre di S. Michele. A ciò bisogna aggiungere l’usanza di decorare le facciate delle case di piccole edicole con l’immagine di S. Michele Arcangelo: un carattere distintivo di devozione e di fede nell’Arcangelo Michele, quale segno di protezione e di salvaguardia da ogni male, compresi i terremoti così frequenti sul Gargano.
Il culto delle pietre si manifesta, tuttavia, in tutta la sua devozione, nella statuaria locale raffigurante l’immagine di San Michele e nella sua diffusione in tutto il mondo. Essa ha una tradizione molto antica, risalente al XV secolo, allorquando il re Ferrante emanò, nel 1475, un Real Privilegio col quale si dava facoltà ai soli scultori di Monte Sant’Angelo (i Sammicalère) di scolpire l’immagine di S. Michele in tutto il Reame. Questa prerogativa, che è anche perizia tecnica ed artistica, è stata tramandata da padre in figlio attraverso vere e proprie botteghe artigianali, risalenti a famiglie ben note di Sammicalère, fra cui citiamo i Di Iasio, i Perla, i Bisceglia e, oggi, i Renzulli. Il Tancredi ricorda che le statue di S. Michele si vendevano a migliaia, specie nel mese di maggio, durante il pellegrinaggio e che gli oggetti erano lavorati dagli statuari detti Sammicalère, nell’atrio stesso della Reale Basilica. Le statue erano generalmente di pietra locale o di alabastro di Carrara, come si legge in De Filippo: “Gli statuari estraevano “la pietra gentile” da due cave situate l’una, la Tufèra Ròsse, completamente distrutta dalle nuove palazzine in costruzione, a pochi passi dall’abitato, sulla strada Monte Sant'Angelo-Manfredonia; l’altra su quella per Mattinata, nei pressi di Sellino Cavola. Tra i due tipi di pietra i Sammecalère preferivano lavorare il massello della Tufèra Ròsse perché aveva “una fibra ed una compattezza maggiore” ed era più resistente alle intemperie. Una pietra pregiata, molto ricercata e difficile da trovare in blocchi consistenti, era inoltre la prèta turchenédde che si trovava solo a Narciso, una località impervia e di difficile accesso, situata lungo la valle Carbonara. Essa aveva una colorazione che virava al turchese col passar del tempo e che dava al S. Michele un fascino, una bellezza particolare ed un valore inestimabile (De Filippo, 1989, p. 98).
Le statue che si scolpivano a Monte Sant’Angelo erano oggetto di esportazione in tutto il mondo cristiano, tanto che era un privilegio possedere una statua di S. Michele di Monte. Al tempo dell’Arcivescovo Puccinelli (1656), numerose statue dell’Arcangelo Michele furono inviate in diverse chiese d’Italia ed esposte al pubblico in segno di devozione e di protezione contro la peste. Una di queste è la statua di S. Michele spedita, nel 1658, da Monte Sant’Angelo a Lucca ed esposta sulla facciata esterna della basilica di S. Michele in Foro. Così pure la statua spedita dallo stesso Arc. Puccinelli nella città di Lucerna, in Svizzera, rattristata anche essa, nel 1659, dalla peste. Numerose altre statue di San Michele raggiunsero le città di Vico, Peschici, Vieste, Manfredonia, San Severo, Lucera, Napoli e Messina.
Il modello classico della statuaria locale era quello sansoviniano: un San Michele in atteggiamento guerriero, con spada e scudo fiammeggianti, con l’immagine del diavolo sotto i piedi. Generalmente il viso era scolpito con tratti ieratici, ed esprimeva fiducia e protezione. Mai vi si scorgevano vendetta o violenza gestuale. “L’arte della statuaria micaelica, afferma il Sansone, si è continuata fino ad oggi, con una parabola discendente proporzionata alle richieste pubbliche e private e all’affievolirsi di un uso locale che un tempo (sino alla fine del secolo scorso e all’inizio del nostro) doveva essere diffusissimo e quasi imprescindibile, allorché la figura scolpita e/o dipinta di San Michele era presente in tutta la vita domestica e cittadina” (Sansone 1991, pp. 152-154). Quest’arte, quindi, è un altro grande capitolo della religiosità popolare garganica, testimone di un’antica tradizione d’arte e di perizia tecnica, che merita di essere studiata nella sua organicità ed approfondita nei suoi giusti significati iconologici ed iconografici.
I Monti Dauni con Pietramontecorvino al centro di un progetto che accomuna arte, storia, borghi medioevali.
Promosso dalla Fondazione Elpis e dalla Galleria Continua, dal 26 giugno al 26 settembre 2021 il progetto vedrà la realizzazione di un “site-specific” dell’artista Gaia Di Lorenzo.
Il progetto si avvale della collaborazione di Threes Productions, patrocinata da Pugliapromozione.
Per la seconda volta il SubAppenninoDauno è stato scelto tra i luoghi con i borghi più belli e caratteristici d’Italia al disotto dei cinquemila abitanti.
Con questo progetto, si legge nella nota diramata dagli organizzatori «Prende forma un nuovo itinerario culturale che propone venti nuovi borghi, uno per ogni regione italiana, selezionati in base al numero di abitanti non superiore a 5000, alla presenza di un tessuto culturale attivo e alla capacità artigianale, commerciale e ricettiva a carattere famigliare; i borghi diventano il teatro di interventi in situ d'arte contemporanea, realizzati dai venti artisti, emergenti e affermati, invitati da Fondazione Elpis e Galleria Continua, mirati a coinvolgere non solo gli appassionati e gli addetti ai lavori, ma anche un pubblico più ampio e trasversale».
Pietramontecorvino, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è stata visitata dall’artista Gaia Di Lorenzo che, in occasione della festa di Sant'Alberto, ha fatto un sopralluogo nel centro storico medievale di Terravecchia, visitando la Torre Normanna e la chiesa Matrice e il Palazzo Ducale.
Lettera Aperta nei ricordi di personaggi, storia e valori, a cura di Enrico de Monte.
Monte è l'ARCANGELO MICHELE.
Monte è la sua storia millenaria.
Monte è la sua fede religiosa.
Monte è il Vescovo Ursus.
Monte è il Beato Illuminato.
Monte è il Beato Salcione.
Monte è frate Palmerio, discepolo di San Francesco d'Assisi.
Monte è il Vescovo Gregorio de Galganis, precettore di Federico II.
Monte è il Vescovo Bartolomeo Gambadoro.
Monte è il Vescovo Leone Garganico
Monte è la sua storia politica.
Monte è il Conte Enrico.
Monte è il condottiero della prima crociata Gaidelasio Tocco.
Monte è Domenico Giordani.
Monte è Gian Tommaso Giordani.
Monte è il deputato e arcidiacono Nicola Mantuano.
Monte è il deputato Raffaele Basso.
Monte è il deputato Matteo Amicarelli.
Monte è i suoi beni culturali.
Monte è il rione Junno.
Monte è la sua cultura e la sua arte.
Monte è Acceptus, iniziatore della scultura romanico pugliese.
Monte è gli architetti Giordano e Maraldo.
Monte è Tancredi e De Cristofaro.
Monte è Ciro Angelillis.
Monte è Francesco Paolo Fischetti.
Monte è Filippo Ungaro.
Monte è Vincenzo Amicarelli.
Monte è i fratelli Perna.
Monte è il chirurgo Filippo Ciociola.
Monte è il fotografo Michele Cassa.
Monte è il pittore Herbert Voss.
Monte è il pittore Matteo Accarrino.
Monte è il pittore Jean Hannot.
Monte è il maestro Peppino Prencipe
Monte è il maestro Chiaffarelli.
La mafia non si combatte con le parole e "i tavoli", ma con la pratica quotidiana della legalità e con la promozione di questo nostro straordinario patrimonio storico.
Il 15 e 16 maggio 2021 ritornano le Giornate FAI di primavera.
Si tratta del maggiore evento culturale di piazza, che l’anno scorso non si è potuto svolgere e che quest’anno avrà luogo con le dovute prescrizioni anti COVID-19.
Anche il Comune di Torremaggiore ha aderito all’iniziativa culturale "Le Giornate FAI di Primavera”, grazie alla delegazione FAI di Foggia, e con la collaborazione delle Associazioni locali e le guide turistiche convenzionate. Nello specifico a Torremaggiore sarà possibile visitare, con guida specializzata, il sito archeologico di Fiorentino, il Castello Ducale e il suo Museo Civico.
A questo link è possibile prenotare la visita guidata al sito archeologico:
La visita al sito archeologico trova il suo naturale completamento al Museo Civico di Torremaggiore, all’interno del Castello Ducale De‘ Sangro, dove sono conservati i reperti degli scavi del sito. Anche qui è possibile fare visita guidata unitamente ad una degustazione di prodotti tipici.
Come da prassi e come tutti ormai sanno le delegazioni FAI –Fondo Ambiente Italiano- sono in grado di aprire 600 luoghi in 300 città. Il 50% dei luoghi sono all’aperto. È sicuramente un numero inferiore dei luoghi rispetto a quello del 2019, ma è purtuttavia un primo passo verso quella normalità a cui tutti anelano.
Sul sito del FAI, a questo link (https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/) sarà possibile trovare tutte le indicazioni con l’elenco di tutte le mete possibili da visitare e con le dovute raccomandazioni per la sicurezza sanitaria.
Sorprendente è stato scoprire tra la corposa documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Napoli una piccola, ma nutrita sezione, relativa a quei personaggi che durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra si interessarono della salvaguardia dei nostri beni storico-artistici, monumentali e documentali.
Ufficiali degli eserciti alleati degli Stati Uniti d’America e della Gran Bretagna, ma anche molti funzionari italiani che passarono poi alla storia con il nome di monuments men.
Di recente immortalati nell’omonimo film del 2014 interpretato e diretto dall’attore George Cloney e tratto dall’omonimo romanzo di Robert M. Edsel, che narra le imprese di un gruppo di questi valorosi salvatori di opere d’arte.
Anche in Puglia, Foggia e la Capitanata ebbero i loro monuments men che si impegnarono soprattutto nel recupero e nella tutela della vastissima e storica documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Foggia, istituzione che ancora oggi è tra le più grandi d’Europa, perché conserva migliaia di preziosi documenti appartenenti alla storia dell’antica Regia Dogana delle Pecore, istituzione di epoca aragonese preposta alla transumanza delle greggi.
Testimone dell’importanza, anche all’estero, del nostro archivio è la constatazione che ad interessarsi del suo patrimonio documentale nel periodo bellico è lo stesso sir Charles Hilary Jenkinson, direttore del prestigioso Archivio Statale di Londra.
Gli alleati americani e britannici avevano costituito nel 1943 un gruppo speciale di oltre trecento esperti, la MFAA, Monuments, Fine Arts and Archivies, che operò fino al 1951.
Di questo gruppo, oltre al prof. Jenkinson, fece parte anche un altro archivista, il capitano Brooke, che visitò anche la Puglia appena liberata dalle truppe alleate nel corso del 1943.
La sede dei ricchi depositi documentari dell’Archivio di Stato di Foggia, ubicata nell’antico palazzo della Regia Dogana delle Pecore, poi sede della Prefettura ed oggi dell’Amministrazione Provinciale, aveva subito alcuni danni durante i bombardamenti aerei del 1943, ma il patrimonio documentario era rimasto per fortuna quasi del tutto intatto.
Ma i monuments man del gruppo MFAA, conoscendo l’importanza delle carte dell’antica Dogana delle Pecore, si preoccuparono, per il tramite del Soprintendente generale degli archivi dell’Italia liberata, lo studioso napoletano Riccardo Filangieri, di contattare e visitare nel marzo del 1944 i depositi dell’Archivio di Stato di Foggia.
Alcune note aventi per oggetto una visita a Foggia del prof. sir Charles Hilary Jenkinson, sono oggi conservate presso l’Archivio di Stato di Napoli, con altra varia documentazione sulle misure di protezione del patrimonio documentario italiano durante l’occupazione alleata della Puglia.
Lo Jenkinson aveva l’incarico di relazionare sulla situazione e l’importanza delle carte custodite a Foggia per proporre poi all’amministrazione militare alleata della Capitanata sufficienti misure e provvedimenti per la tutela e la salvaguardia del prezioso patrimonio documentario dell’Archivio.
Solo Grazie anche a questo intervento ed al direttore ed il personale della sede di Foggia il grande archivio doganale fu salvato da dispersioni, furti e distruzioni come avvenne invece per altre sedi.
La Direzione Regionale del FAI - Fondo Ambiente Italiano- per la Puglia, tramite la Delegazione FAI di Foggia, in collaborazione con il Comune di Torremaggiore, organizza una videoconferenza sul tema “Fiorentino tutela e valorizzazione”.
Il webinar si svolgerà venerdì 7 maggio su piattaforma Zoom, dalle 18:30 alle 19:30, e sarà trasmesso anche in diretta Facebook sulla pagina del FAI Puglia.
Sì tratta di un incontro organizzato in seguito al buon risultato del censimento del FAI per dare risalto al sito. Durante il webinar verrà presentato il progetto di valorizzazione che si sta cercando di portare avanti e realizzare. All'incontro parteciperanno note personalità del mondo storico, scientifico, archeologico, istituzionale.
Ricordiamo che il centro abitato di Fiorentino sorgeva in agro di Torremaggiore, a 9 chilometri a sud della città, sul versante ovest di una collina detta dello Sterparone. Sorta su un'importante arteria che da Teanum Apulum conduceva a Luceria, Fiorentino, venne edificata ex-nihilo, tra il 1018 e il 1023 dal catapano bizantino Basilio Baiohannes. La città fu inserita nel sistema strategico-difensivo della frontiera settentrionale della Puglia, allo scopo di fronteggiare gli attacchi dei nemici dell'impero di Bisanzio.
Gli scavi archeologici in corso del sito abbandonato hanno riportato alla luce la "domus" federiciana con i segni evidenti delle distruzioni e dei rifacimenti di età angioina.
Fiorentino attualmente è il parco archeologico con i resti dell'antica città popolata fino a poco dopo il 1250 perché distrutta e incendiata insieme a Dragonara dalle truppe del Papa. Nella Domus presente a Fiorentino scrisse il suo testamento e morì l'imperatore Federico II di Svevia. Vista l'importanza che ricopre il sito archeologico può diventare metà turistica e soprattutto motivo di sviluppo economico per Torremaggiore ed il circondario.
Nel castello è allestita una mostra permanente con alcuni oggetti rinvenienti dagli scavi.
Per il webinar il link per seguire la videoconferenza è: https://zoom.us/j/98894301815?pwd=SUFWeTlzQTY2ZlVRVGFtZndWWUdSUT09
Scavi archeologici di Sanxingdui in Cina, [VIDEO GLOBALink] il Prof. G. Volpe intervistato da Xinhua
Ancora un tassello importante per l’archeologia mondiale. A innestarlo nello scenario globale della storia e cultura è il Prof. Giuliano Volpe, intervistato dall'agenzia stampa cinese Xinhua, con un video della GLOBALink, in merito alle nuove scoperte archeologiche nel sito delle Rovine di Sanxingdui, nella provincia del Sichuan, nella Cina sud-occidentale.
Volpe a Xinhua: «Sono una parte molto importante ed essenziale per la conoscenza della storia dell'umanità».
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