a cura del prof. Giuseppe Piemontese - Società di Storia Patria per la Puglia.
Il Gargano presenta una varietà di paesaggi, con una perfetta simbiosi fra il mondo vegetale e il mondo animale, misto a una presenza non trascurabile riguardante le bellezze naturali della costa marina, con il suo mondo che si riflette nelle acque del Mare Adriatico, come parte integrante del Mar Mediterraneo. Quindi, un ecosistema complesso che Madre Natura ha voluto farci dono, e di cui il Gargano ne è l’espressione più alta e variegata. Purtroppo una parte importante di esso nel tempo è stata compromessa, allorquando negli anni Sessanta, nella Piana di Macchia, fra Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo, si è voluto creare, grazie alla compiacenza dei nostri politici, un grande complesso industriale, quale è stato il complesso industriale dell’ANIC prima e dell’ENICHEM dopo, altamente inquinante e contro natura. Oggi si vuole fare lo stesso sbaglio, attraverso la creazione di nuovi impianti industriali per la raccolta della plastica e la sua trasformazione: un processo che, secondo noi, è altamente inquinante, ma soprattutto compromette l’ecosistema dell’intera Piana di Macchia. Una zona che non può assolutamente recepire alcuna raccolta di sostanze inquinanti, né rifiuti provenienti da altre parti d’Italia e del Mondo, attraverso l’attuale porto che comprenderebbe approdi da tutte le nazioni che si affacciano sulle sponde del Mare Mediterraneo. Ne va di messo la nostra salute, ma soprattutto la salvaguardia di un patrimonio agro-turistico, quale è, o dovrebbe essere, la vocazione del nostro Gargano e soprattutto della fascia costiera di Manfredonia fino a Vieste, passando attraverso la Piana di Macchia. Una zona che purtroppo ancora non trova la sua vera vocazione e, quindi, la sua vera possibilità di essere valorizzata per quella che si merita.
Questa paura di compromettere il nostro ecosistema ambientale nasce dalla volontà politica di istituire e far nascere nella Piana di Macchia alcuni impianti di raccolta e di lavorazione non solo della plastica, ma anche di sostanze radioattive provenienti da altre parte d’Italia. E questo grazie alla compiacenza dei nostri politici, fra cui i sindaci di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia. Infatti, tali Comuni hanno dato il loro parere favorevole alla nascita di alcuni poli industriali lungo la fascia costiera della Piana di Macchia, e anche all’interno, verso le zone pedemontane, il tutto favorito dalla presenza del Porto Alti Fondali di Manfredonia. Tutto questo rientra nella logica di creare un grande polo industriale, che si occupi prevalentemente di raccolta e di riciclo di sostanze tossiche, quali potrebbero essere la raccolta di oggetti di plastica e una loro possibile riutilizzazione a scopo industriale e commerciale. Non è accettabile che oggi l’attuale Porto Alti Fondali di Manfredonia-Monte Sant’Angelo diventi il luogo della lavorazione di milioni di tonnellate di scarti di sostanze tossiche e pericolose. Del resto è a tutti noto che là dove esiste un luogo di raccolta di rifiuti speciali, per forza di cosa deve esistere un termovalorizzatore per bruciare tali rifiuti, prevalentemente tossici e spesso non riciclabili. Inoltre è risaputo che là dove esistono tali strutture industriali è presente anche la criminalità organizzata, che spesso produce ricatti e conseguenzialmente atti di ritorsioni, con azioni che arrivano anche a incendiare le stesse sostanze. Del resto abbiamo diversi esempi di incendi dolosi, là dove sono ubicatiti tali impianti, come per esempio è successo presso un impianto di smaltimento rifiuti di plastica a Lodi: quattro incendi in due mesi. Così come ci sono stati diversi incendi di plastica nei Comuni di Cremona, a Pavia, a Caivano in Campania, a Palo del Colle, vicino a Bitonto, a Biella, a Squillace, in provincia di Catanzaro, nei comuni di Andria, Pomezia, Anzio e Nettuno e così via, con danni enormi all’ambiente e alla salute della gente di residenza.
A questo punto ci chiediamo: I Comuni di Monte Sant’Angelo, di Manfredonia e di Mattinata, attraverso i loro rappresentanti, sono favorevoli a tale impianto? Oppure fanno finta di non sapere, a danno certamente della Piana di Macchia, dell’ambiente circostante e soprattutto della popolazione locale. Purtroppo la popolazione ancora ufficialmente non sa nulla; né è cosciente e quindi consapevole del pericolo che sta per abbattersi sull’intera zona della Piana di Macchia, con gravi conseguenze di ordine ambientale e sanitario, specie in un periodo, oggi, di grave pandemia, come quella che stiamo attraversando. È mai possibile che il passato non sia oggi di monito per l’avvenire. Un passato da cui ancora oggi ne subiamo le conseguenze, derivanti dalla incompleta bonifica dell’ex stabilimento dell’ENICHEM, che per ben 20 anni ha seminato morte e inquinamento ambientale. Questo tipo di impianto altamente inquinante, con presenza di sostanze tossiche come la plastica, è una bomba ecologica, con un grave danno ambientale ed economico, con ricadute sull’intero sistema produttivo della zona. È tempo ormai che la popolazione tutta prenda coscienza e conoscenza di quanto avviene alle sue spalle e che la politica non sia un elemento di morte, ma di vita.
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Continuiamo a far sentire la nostra voce. Suono delle campane domenica 26 Settembre alle ore 09:40
“La nostra Chiesa locale è più che mai sensibile alla questione ambientale quale questione di ecologia integrale che abbraccia la migliore qualità di vita e la migliore qualità della vita e la salute dell’uomo”
(da “In Cristo trasfigurati”, lettera pastorale 2021-2026 di Padre Franco Moscone Arcivescovo di Manfredonia – Vieste- San Giovanni Rotondo, p. 88)
In occasione del 45° anniversario dello scoppio della torre Enichem contenente arsenico, avvenuta la domenica 26 Settembre 1976 alle 9.40 ed in preparazione alla 49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, dal titolo “Il Pianeta che speriamo”, la nostra Chiesa Diocesana vuol far sentire viva e forte la sua voce, pronta a discutere, valutare, discernere, incoraggiare o denunciare, e contemporaneamente tenere aperto il dialogo con le Istituzione in merito a questioni di rilevanza sociale, ambientale, economica e lavorativa.
Nella memoria di tale triste anniversario la Chiesa Diocesana è presente per ricordare e continuare a camminare accanto alla popolazione ed a servizio del territorio.
Pertanto invito tutti i sacerdoti delle Città di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e
Mattinata a suonare a distesa la domenica 26 Settembre 2021 alle ore 09:40 le campane delle proprie chiese e spiegando nelle omelie ai fedeli la motivazione ed esortando la lettura della Lettera Pastorale al paragrafo 4.1. Per una “ecologia integrale” che trasfigura l’AMBIENTE.
La Scuola per lo Sviluppo Sostenibile. Tavola rotonda online.
L'Ics da Feltre-Zingarelli Plesso San Lorenzo è stato scelto come scuola "modello" da WWF -SOFIDEL - "La Scuola per lo Sviluppo Sostenibile".
Il 27 Settembre alle 16:30 ci sarà una tavola Rotonda in cui interverrà la Sen. Barbara Floridia, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione con delega alla transizione ecologica e culturale per le scuole.
Verrà intervistata Mery Semeraro per condividere il programma didattico e l'esperienza di successo: Mi curo di te.
La tavola rotonda online vuol essere un momento di riflessione sul ruolo fondamentale della Scuola nel sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della sostenibilità, dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica.
Info La Scuola per lo Sviluppo Sostenibile
Trivelle, la proposta di Piano (PITESAI) di Cingolani contestata da regioni acquedotto pugliese, parchi, comuni e associazioni.
Ancora fossili, emissioni e rischi per l'acqua per decenni.
Forum H2O e SOA: un vero "manifesto fossile", migliaia di kmq in più in mare per nuovi titoli minerari, altro che transizione ecologica e lotta alla crisi climatica.
"Più trivelle e ancora fossili ed emissioni per i prossimi decenni alla faccia della lotta alla crisi climatica e all'accordo di Parigi, con un ampliamento delle aree potenzialmente oggetto di rilascio di titoli minerari in mare rispetto alla situazione attuale già critica. È la proposta di Piano delle Aree (PITESAI) del Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, che attualmente è in fase di Valutazione Ambientale Strategica. Ieri è scaduto il termine per presentare osservazioni. Oggi le aree coperte in mare da titoli minerari già rilasciati e istanze depositate sono vaste 16.983 kmq; con il nuovo piano i petrolieri potranno arrivare a ben 28.777 kmq. In terraferma il calcolo è più complesso perché il Ministero non riesce neanche a mettere su carta i parchi nazionali (!). Comunque attualmente sono 45.500 i kmq coperti da concessioni e istanze e il Piano consentirebbe di aumentare la superficie da concedere ai petrolieri anche in aree di straordinaria importanza per l'acqua di falda e dal punto di vista del patrimonio naturalistico di livello europeo, con specie come Orso bruno, Aquila reale, Lanario e habitat protetti. Fortunatamente oltre a noi stanno contestando il Piano dal punto di vista tecnico e strategico anche regioni e altri enti" così Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese commentano la proposta di Piano delle Aree (PITESAI) che dovrebbe definire, entro il 30 settembre, i territori idonei allo sviluppo di nuove perforazioni per la ricerca e l'estrazione di gas e alla prosecuzione di progetti petroliferi già esistenti.
Il MITE ora dovrà valutare le osservazioni pervenute e chiedere l'intesa alla conferenza Stato-regioni.
Non a caso, oltre alle associazioni ambientaliste, quelle di categoria (come il comparto della pesca) e alcuni comuni, grandi enti come l'Acquedotto Pugliese, alcune regioni (Toscana, Piemonte e Marche tra le altre) ed enti parco (Parco del Delta del Po e quello dei Monti Picentini ad esempio) hanno già depositato osservazioni di forte critica al Piano contestando principalmente:
-l'assenza di una cogente strategia per l'abbandono delle fossili in accordo con quanto previsto a livello comunitario e dall'ultimo rapporto dell'IPCC;
-la possibilità di continuare a perforare in aree con grandi riserve di acqua sotterranea, visto che il Piano non esclude neanche le zone di protezione degli acquiferi che così corrono grandi rischi di inquinamento a causa delle attività dei petrolieri;
-la possibilità di perforare anche i Siti di Interesse Comunitario e le Zone di Protezione Speciale, rimandando a valutazioni caso per caso. Che piano è, se poi si rimanda allo stesso tipo di valutazioni che avviene oggi?
-la genericità di molte affermazioni del Piano e la carenza di dati e bibliografia aggiornata.
Ad esempio, le osservazioni dell'Acquedotto Pugliese, la più grande infrastruttura idrica del paese, sono qui: https://va.minambiente.it/File/Documento/533424
Bisogna sottolineare che l'Italia ha, tra l'altro, riserve di idrocarburi piuttosto limitate, che i nuovi progetti impiegherebbero anni per venire alla luce e che comunque, una volta estratti, metano e petrolio ci vengono rivenduti dalle società petrolifere al prezzo dei mercati internazionali senza alcun beneficio per le bollette, viste anche le royalty ridicole e le tante esenzioni previste dalla legge. Insomma, oltre al danno anche la beffa.
"Come associazioni nelle osservazioni abbiamo stigmatizzato, tra l'altro, il fatto che questo documento di fatto non è un piano perché lascia la discrezionalità delle scelte su vaste aree del paese. Abbiamo dovuto fare noi al Ministero (!) l'elenco delle ricerche scientifiche internazionali che evidenziano l'esistenza di forti perdite di metano dalla filiera del gas che rendono particolarmente pericolosi i pozzi facendo perdere ogni vantaggio rispetto a carbone e petrolio. Tanto che l'ultimo rapporto dell'IPCC richiede un taglio netto delle emissioni di questo gas clima-alterante. Il Piano non tiene conto del rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia per la quale per rimanere negli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima bisogna fermare ora ogni nuovo progetto di estrazione anche per il metano. La proposta di Cingolani non tiene conto degli effetti negativi sulla salute, con i relativi costi sanitari, degli abitanti dei territori interessati nonostante vi siano decine di pubblicazioni scientifiche che accertano l'impatto di pozzi, gasdotti e impianti fossili. Il piano nulla dice sulle conseguenze nefaste della subsidenza innescata dalle estrazioni in aree vulnerabili nonché degli incidenti che possono capitare nonché sulle migliaia di pozzi abbandonati nel paese, che i ricercatori a livello internazionale hanno dimostrato essere pericolose fonti di emissioni. Insomma, il Ministero semplicemente sta difendendo gli interessi dei petrolieri a scapito degli interesse generali e non è un caso che il Piano arrivi sostanzialmente fuori tempo massimo quando sta per scadere la moratoria in atto sui nuovi progetti. L'unica strada da perseguire è l'abbandono delle fossili nel più breve tempo possibile, altro che nuovi progetti" concludono Forum H2O e SOA.
La proposta di Piano con le osservazioni giunte da tutta Italia è qui: https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7763/11267
Giovanni Ciliberti non le manda a dire, le dice. Questa volta si focalizza sulla raccolta rifiuti, con un’intelligente e riflessiva “incursione”, che invita i macchiaioli a dir la loro in attesa dell’incontro previsto per domenica 29 agosto 2021 che terrà il sindaco Pierpaolo d’Arienzo alle ore 20:30 con la popolazione locale.
a cura di Giovanni Ciliberti, medico e direttore emerito U.O. Malattie Apparato Respiratorio Policlinico OO.RR. Foggia e già amministratore di Monte Sant’Angelo.
«Due lattine di olio EVO Terre Longobarde e due bottiglie di vino Chitè Stravive a chi parteciperà al gioco.
Dopo il bouquet di fiori che l'amministrazione di Monte intende realizzare in area ex-Enichem (leggi impianto per il trattamento della plastica), sempre per restare in tema ambientale ecco il nuovo portafiori (leggi Centro comunale raccolta rifiuti urbani) che stanno realizzando nei pressi della rotatoria che porta alla città dell'Arcangelo.
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Immaginate che spettacolo per milioni di persone che specie nei mesi estivi hanno scelto il Gargano per le loro vacanze.
Nei giorni prefestivi e festivi nei due sensi di marcia la strada viene percorsa da oltre 60.000 auto che nell'ora del rientro, proprio nei pressi della rotatoria, vanno a passo d'uomo o addirittura restano ferme, avendo così, i viandanti, la possibilità di osservare l'immondezzaio che menti eccelse hanno ideato per dare un assaggio della bellezza di Monte, città dei due siti Unesco.
A Macchia ci sono mille posti dove realizzare l'opera in luoghi più appropriati e innanzitutto non visibili.
Invito le persone ad esprimersi se l'iniziativa meriterebbe il Tapiro o il premio Attila.
A chi avrà inviato la propria preferenza entro il 31 agosto verranno assegnati i seguenti premi di prodotti di Macchia
Primo premio 2 lattine da 5 lt di olio EVO Terre Longobarde;
Secondo premio 2 bottiglie di vino Chitè Stravive.
Se, per esempio, prenderà più preferenze il Tapiro, il primo premio verrà assegnato tra coloro che lo avranno segnalato mentre il secondo premio verrà assegnato a chi ha preferito il premio Attila.
Viceversa se le preferenze danno il Tapiro al secondo posto.
Il primo settembre redigerò una lista con l'assegnazione del numero di ognuno.
Se una persona dovesse inviare due segnalazioni diverse verrà presa in considerazione solo la prima.
Il numero del vincitore del primo e del secondo premio corrisponderanno rispettivamente al primo e al secondo numero estratti sulla ruota di Bari nell'estrazione di sabato 5 settembre 2021.
Se vi saranno più di 90 persone che avranno espresso la medesima preferenza comunicherò il primo settembre la modifica dell'assegnazione dei premi.
Questo concorso è aperto anche a chi vorrà offrire premi aggiuntivi.
Se vi è piaciuto il modo burlesco con cui ho espresso la mia contrarietà alle due iniziative condividete il post e partecipate al gioco.
Grazie!»
Parere favorevole della quinta commissione (ambiente) del Consiglio regionale, convocata dal presidente Paolo Campo, al conto consuntivo dell’ASSET per l’esercizio finanziario 2020. Il direttore generale dell'Agenzia per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, Elio Sannicandro, ha illustrato l'attività d'istituto, che ha visto lo sviluppo di progettualità per conto della Regione ed anche di enti locali ed altri soggetti istituzionali (Autorità portuali. Protezione Civile e Soprintendenze), oltre a interventi in materia di edilizia sanitaria, trasporto, sicurezza stradale, piste ciclabili, rigenerazione dell'ambiente a Taranto e Giochi del Mediterraneo, sempre nel capoluogo ionico.
Il fatturato è in crescita consistente, ma è stata ribadita la necessità di incrementare nel bilancio della Regione le risorse finanziarie riservata all'Agenzia, anche per ampliare gli organici con personale qualificato.
Servizi di trasporto pubblico locale: la quinta commissione ha approvato a maggioranza il disegno di legge che modifica le norme di bilancio regionale, consentendo di estendere di un anno ulteriore, al 31 luglio 2022, la scadenza prima fissata al luglio 2021. si tratta di garantire il concorso della Regione alle spese degli enti locali dopo la proroga dei contratti di servizio per l'emergenza covid, in attesa delle gare per gli ambiti territoriali provinciali, che potrebbero essere unificate.
Ulteriormente aggiornata l'audizione richiesta dal presidente della commissione consiliare bilancio Fabiano Amati sulla disponibilità di Snam a realizzare opere di urbanizzazione nel Quartiere Torre Rossa, a ristoro delle opere per la pipeline di interconnessione con il gasdotto Tap. L'Arpa ha fornito un documento con le proprie osservazioni, che dovrà essere approfondito da tutti i soggetti interessati. Da una prima lettura, Snam ha rilevato che l'Agenzia regionale per l'ambiente rende atto che la situazione dell'area è tornata alla condizione precedente i lavori.
Fermata a servizio della foresteria per migranti di Casa Sankara tra Foggia e San Severo. È stata rilevata dalla capogruppo M5S Grazia Di Bari l'esigenza di fermate sicure dei trasporti pubblici sulla SS16, per consentire agli ospiti-lavoratori di raggiungere in sicurezza la struttura regionale d'accoglienza in agro di San Severo. Il tratto stradale espone a pericoli gravi, pochi mesi fa un giovane migrante è stato travolto, mancano collegamenti con le aziende e le strade non sono illuminate col buio. Nell'audizione, l'assessore regionale ai trasporti Anna Maurodinoia ha informato che un tavolo prefettizio recente, a Foggia, ha raccolto la disponibilità dell'Anas, della Provincia e del Consorzio Cotrap di risolvere il problema (anche con un cavalcavia della Statale, a cura di Anas), come sollecitato dalla Regione. Sempre l'Amministrazione regionale è disponibile a consentire fermate e manovre all'ingresso della foresteria. A settembre si dovrebbe passare alla fase progettuale.
Il punto sul raddoppio e la velocizzazione della linea ferroviaria Bologna-Bari-Lecce-Taranto, nella tratta Termoli-Lesina, nell'audizione richiesta dal presidente della commissione consiliare bilancio Fabiano Amati sul tema. L'assessore regionale ai trasporti Mauridinoia ha confermato la disponibilità a seguire l'intervento, “infrastruttura strategica” ed ha reso il cronoprogramma delle opere, ribadito da RFI al tavolo ministeriale. Il progetto è diviso in due lotti funzionali, per 700milioni di euro complessivi, interamente finanziati. Il primo, raddoppio Ripalta-Lesina, tutto in Puglia, prevede l'avvio del cantiere entro fine anno e la conclusione dei lavori nel 2025. Il lotto molisano Termoli-Ripalta ha subito una modifica, per l'arretramento rispetto alla costa: progetti definitivo entro l'anno, gara, avvio dei lavori nel primo quadrimestre 2023, conclusione nel 2028. Si passerà da quattro a dieci treni all'ora, con vantaggi per il traffico passeggeri e merci. Ad alcune prescrizioni del Ministero dell'ambiente - compreso un rallentamento per non interferire con l'avifauna selvatica - si sta ovviando con soluzioni tecniche adeguate.
Ascoltato nel corso dell'audizione il presidente della Fondazione “L’isola che non c’è”, il giornalista Franco Giuliano, ha chiesto alla Regione di assumere un ruolo da protagonista nell'intervento e di aiutare tra l'altro a sostenere la richiesta della Fondazione di una riduzione dei pedaggi chiesti da RFI alle aziende di gestione dei collegamenti sulla linea, per consentire anche ad Italo di investire e far corre propri convogli sulla Bologna-Lecce-Taranto.
Il presidente Campo ha preso l'impegno di seguire costantemente il procedimento in commissione.
Ultimo argomento all'ordine del giorno. Sentenze univoche non consentono di derogare all’applicazione dell’art.8 del Dpr 160/2010 per realizzare un impianto d'allevamento di bovini da ingrasso nelle campagne di Binetto. Il Dipartimento regionale all'ambiente lo ha dichiarato nell'audizione in quinta commissione, richiesta dal consigliere Antonio Tutolo. Non si possono modificare indici di fabbricabilità che nel caso superano undici volte quelli previsti in zona agricola. Non si può creare un precedente, nonostante la validità imprenditoriale e occupazionale dell'investimento. Una variante al prg comunale potrebbe sbloccare la situazione. Sui tempi e sulla complessità della procedura, c'è la disponibilità degli uffici regionali a collaborare.
Saranno inaugurati a breve il bosco didattico nei pressi delle Cascate e il nuovo campetto da calcio, realizzati con importanti finanziamenti intercettati dall’Amministrazione comunale.
“L’estate 2021 a Castelluccio Valmaggiore si inaugura con due importanti interventi pubblici sul nostro territorio: quello relativo al bosco didattico nella zona delle cascate e la sistemazione del nostro campetto da calcio”: è così che il sindaco di Castelluccio Valmaggiore Rocco Grilli e l’amministrazione comunale annunciano la conclusione dei lavori rispetto a due rilevanti investimenti effettuati nel piccolo comune dauno, grazie alle risorse pubbliche sapientemente intercettate.
All’interno del circuito didattico del rinomato sistema museale di Castelluccio Valmaggiore, infatti, è stato completamente rimesso a nuovo il sentiero che conduce alle cascate Torrente Freddo, e reso praticabile in sicurezza per i visitatori ma anche per bambini, anziani e diversamente abili.
Il percorso consente di visitare con attenzione l’ecosistema fluviale del Celone (sulla cui valle si erge il Comune di Castelluccio), di raggiungere un punto di osservazione privilegiato sia per le cascate che per il ponte in pietra che conduce a Faeto e anche un punto di studio inedito per la folta e particolare vegetazione della zona. Quello che una volta era un sentiero stretto e sconnesso diventa oggi un vero e proprio museo a cielo aperto e, grazie al supporto degli educatori, un percorso didattico finalizzato ad ampliare l’offerta culturale castelluccese, aggiungendo un ulteriore tassello anche nel senso dell’educazione ambientale, grazie a un bando del Gal Meridaunia.
“Il lavoro che portiamo avanti ormai da qualche anno - spiega il direttore del Museo Valle del Celone Pasquale Bloise - è quello di sviluppare una offerta culturale a 360° che, a partire dal Museo, vada a valorizzare le ricchezze del territorio, anche storiche, artistiche e naturalistiche, sempre ancora troppo poco conosciute, come le cascate, che rappresentano un unicum in zona”.
L’altra opera, in fase di ultimazione, riguarda invece la ristrutturazione, sempre da parte del Comune, del campetto da calcio, nello specifico in merito a recinzione, fari e spogliatoi, che dimostra ancora una volta la sensibilità dell’Amministrazione comunale rispetto all’educazione allo sport, per giovani e meno giovani, tenendo conto anche dell’esistenza di una frequentatissima scuola calcio per bambini e ragazzi. “E non finisce qui – conclude il primo cittadino Grilli – perché l’Amministrazione sta lavorando in tal senso e a breve potrebbero esserci ulteriori buone notizie in merito ad altri finanziamenti”.
Una riflessione pubblicata su una chat di un gruppo social che Michele Solazzo ha voluto rendere pubblica per far conoscere chi come Vellante studia da anni il fenomeno del proliferarsi di pale eoliche e pannelli solari. Titolato a parlare di energie rinnovabili, il prof, Sergio Vellante si interroga sul futuro del pianeta per le scelte fatte dall’uomo, in particolare sulle future energie rinnovabili che, seppur incentivate dai governi, potrebbero essere soppiantate da quelle nucleari.
«Un dato incontrovertibile è che nel futuro come hanno dimostrato grandi scienziati, a partire da Ilkka Hanski cui difficilmente verrà dato il premio Nobel, c’è l’accelerazione verso la sesta estinzione di massa.
E IIKKA, come me e tutti noi, è un comune mortale e non possiamo attendere che gli siano date le stimmate da padre eterno per ragionare, da un altro versante disciplinare, sulle cose che dice e fa.
Poi un chiarimento non di principio ma tecnico scientifico, basato su evidenze empiriche: questi impianti eolici e solari non rinnovano né energie, né materiali e aggravano la situazione atmosferica perché occupano gli spazi terrestri degli assorbitori della CO2.
Il punto, rispetto alle attese di questa chat (il riferimento è al gruppo social dove è stato pubblicato questo intervento, ndr.), che mi sembra importate chiarire prima di tutto è questo: si pensa, vista l’insufficienza dell’eolico e il solare eco-incompatibili a sostenere il folle spreco di questo modo di produzione, di passare al nucleare? Non cadremmo dalla padella nella brace nel difendere la vita degli uomini e del Pianeta?»
Chi è il prof. Sergio Vellante?
Ha conseguito nel 1976, da laureato in Scienze Agrarie, il Diploma di Specializzazione in Economia Agraria ed Economia dello Sviluppo, presso l’omonimo Centro di Specializzazione dell’Università di Napoli.
Dopo, da Ricercatore presso l’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), ha studiato e analizzato il Progresso Tecnico in Agricoltura trasferendone le acquisizioni scientifiche nella didattica.
Dal 1987 al 2008, in qualità di Professore Associato e Ordinario (1994) ha insegnato, presso l’Università della Basilicata, le discipline afferenti all’Economia e Estimo Rurale (SSD/Agr-01) curando, come Responsabile Scientifico, i filoni di ricerca inerenti alle relazioni: tra Agroalimentare ed Economia Italiana; tra Agricoltura e Ambiente.
Dall’AA 2008/09, alla SUN (Seconda Università di Napoli), ha insegnato le discipline afferenti all’Ingegneria Gestionale (SSD/Ing.Ind-35) curando gli aspetti della Gestione Ambientale e Territoriale. Aspetti curati, come Responsabile Scientifico, anche nel progetto Life (SUN-Eagle) sulla Governance Ambientale. È autore di 92 saggi e altrettanti articoli scientifici, ha ricevuto per le attività svolte riconoscimenti nazionali e internazionali.
Proseguono le iniziative dell’estate di Torremaggiore. Mercoledì 14 luglio, alle ore 21:00, si svolgerà la terza edizione di “Largo Fosse ai Giovani”, una festa dove si realizza un connubio tra il divertimento e il rispetto per l’ambiente.
L’evento è promosso dall’associazione “Legambiente circolo Torremaggiore Mia”, e il messaggio che viene lanciato è quello di avere cura dell’ambiente che ci circonda, anche utilizzando stoviglie eco-compostabili, proprio perché è nelle cose di tutti i giorni che bisogna adottare nuove regole di vita per riuscire a migliorare l’ambiente in cui si vive.
Quest’anno in collaborazione con Francesco Alfonzo, dalle 19,00 alle 20,00 per i ragazzi fino a 14 anni ci sarà anche un laboratorio creativo.
L’ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, in un dettagliato documento inviato a diverse istituzioni, ha fornito i dati sull’Incendio avvenuto il 22 giugno 2021 presso il sito ex Enichem di Monte Sant’Angelo, concentrandosi sul monitoraggio della qualità dell’aria rilevati dalle centraline fisse disseminate sul territorio.
CLICCA QUI PER LEGGERE E SCARICARE IL PDF DELL’ARPA PUGLIA
Nel documento si legge:
“Con riferimento all’incendio in oggetto e facendo seguito a quanto già comunicato con protocollo n.47134 del 30-6-2021 si trasmette:
1.Relazione Dipartimentale n. 47134 del 30-6-2021
2.Relazione Centro Regionale Aria – C.R.A.
3.Rapporto di Prova parziale del campionamento eseguito in data 23-6-2021 con campionatore ad alto volume (laboratorio DAP Taranto).
Si evidenzia che ulteriori analisi sono in corso presso il Dipartimento specialistico del Dipartimento di Taranto il cui esito sarà trasmesso a completamento e ricevimento delle stesse”.
Il resto è scritto nel documento pdf sopra citato e scaricabile.
FOCUS:
- Riccardi: «Incendio area ex Enichem: ARPA Puglia prevenire è meglio che curare»