Di seguito la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo)
“Potremmo ironizzare anche noi – in queste ore siamo diventati la ‘barzelletta’ dell’Italia sui giornali on line e sui social – ma le domande che poniamo, invece, sono serissime e vorremmo che il presidente Michele Emiliano, ma soprattutto il professor-scienziato Pierluigi Lopalco, ci rispondessero in tempi brevissimi.
1) Erano a conoscenza che Giuseppe Tiani, nei giorni scorsi, era stato in audizione alla Camera (Commissione Affari Costituzionali)? E in quale ruolo in quello di presidente di InnovaPuglia (la società regionale importantissima per la crescita e lo sviluppo delle imprese, e non solo, pugliesi) o come segretario nazionale del sindacato di Polizia essendo lui un Ispettore superiore? E, comunque, è evidente che quando Tiani fa dichiarazioni ‘importanti’ e di un certo peso per la comunità scientifica… è impossibile scindere i due ruoli, per cui quando parla da sindacalista Tiani non dovrebbe dimenticare che rappresenta, specie nelle Istituzioni, anche una delle società pubbliche pugliesi più importanti!
2) La Puglia sta sperimentando – all’insaputa della comunità scientifica – questo ‘medaglione miracoloso’ made in Israele contro il Covid o qualsiasi altro virus? La promozione di Tiani è personale o riguarda InnovaPuglia? Nel senso che si sta pensando di utilizzare i soldi dei pugliesi per acquistarli?
«Faccio mio l'appello dei pediatri: evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la Dad, e da casa - sia pure con tutti i limiti - cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno».
È quanto ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, nel giorno, oggi lunedì 09 novembre 2020, in cui gli istituti pugliesi delle scuole elementari e medie devono riaprire per effetto della sentenza del TAR Puglia, che aveva sospeso l'ordinanza della Regione che aveva disposto la DAD – Didattica a Distanza- in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
L’appello, tra l’altro, è in risposta al commento della Ministra Lucia Azzolina, dove Emiliano, aveva dato la possibilità, con ordinanza regionale, per le famiglie di scegliere se avvalersi della didattica in presenza o di quella digitale.
«Noi - ha continuato Emiliano in un’intervista al TgNorba - dobbiamo tenere bassi i contagi. È quello che dicono i medici, ed è quello che dice lo stesso Governo nel momento in cui manda a casa tutti gli studenti delle superiori", perché lo stesso governo "ritiene la didattica in presenza pericolosa, quindi ha deciso di tenere a casa quegli studenti più grandi che possono fare un po' meglio la didattica a distanza. La DaD non è perfetta, però è uno di quegli strumenti previsti dal governo e dal Ministra Azzolina per il piano anti-CoVid. Quindi la mia ordinanza che sono stato costretto ad adottare perché il TAR ha sospeso la mia decisione di tenere completamente bloccata la didattica in presenza– ha aggiunto Emiliano-, non fa altro che applicare le stesse regole che la Ministra Azzolina ha dato alla scuola. La mia ordinanza dice solo questo: realizzate ovunque, anche dove non ci siete ancora riusciti, la didattica a distanza. Cercate di farla bene, potrebbe essere utile non solo in questo momento di terribile picco. Ma consideriamo anche che, oltre al fatto che ci sono in questo momento moltissimi bambini positivi al CoVid, ci sono migliaia di altri bambini in quarantena che non possono andare a scuola. Se la DaD non funziona bene, è il diritto allo studio di quelli che sono in quarantena a non essere garantito. Quindi –termina il Presidente- la DaD va realizzata, fare questa polemica significa polemizzare contro una scelta legittima che la stessa scuola ha fatto».
Il presidente della Regione Puglia ha pubblicato un messaggio sulla sua pagina facebook rivolto ai cittadini dal seguente contenuto:
“Tutti i cittadini che non vogliono la didattica in presenza per i propri figli possono chiedere la didattica a distanza integrata.
Le famiglie degli studenti che da lunedì desiderano avere la Dad non dimentichino di comunicare alla direzione dell’istituto questa loro volontà. Le scuole sono tenute, alla luce dalla mia ordinanza n. 413, a concedere la Dad.
Attualmente sono centinaia in Puglia gli studenti e gli insegnanti positivi al Covid e migliaia quelli in quarantena per contatto stretto con un positivo a scuola. In questa situazione la didattica a distanza è l’unico modo per garantire il diritto allo studio a tutti.
Per avere una idea, vi riporto i dati aggiornati appena ricevuti dalla Asl di Bari: dal monitoraggio epidemiologico in corso all’interno delle scuole di Bari e provincia sono attualmente 110 le scuole con almeno un caso positivo, 493 gli studenti positivi e 92 i docenti positivi, 148 le classi isolamento per un totale di 2.960 alunni isolati. I numeri parlano da soli: è bastata una settimana di DAD, dopo la mia ordinanza n.407 che sospendeva la didattica in presenza, per registrare una diminuzione significativa del numero dei contagi, in quanto si è passati da 4.600 studenti in isolamento (solo nella Provincia di Bari!) agli attuali 2.960 alunni, da 144 scuole coinvolte a 110. Oltre il 50% delle attuali indagini in corso all’ Epidemic Intelligence Center riguardano la sorveglianza anti Covid nel sistema scolastico.
Questo per dirvi che i rischi di contagio nelle scuole esistono e che i provvedimenti che ho emanato mirano a tutelare la salute pubblica con gli attuali livelli di contagio Covid-19.
È infatti il contagio che mette a letto studenti e insegnanti ad ostacolare il diritto allo studio, non la Dad, che invece, in tempi di pandemia, consente di supplire alla didattica in presenza (che tutti preferiamo in tempi normali, ci mancherebbe!), ma troppo pericolosa oggi con l’attuale livello dei contagi. Ringrazio tutto il mondo della scuola per quello che ha fatto e continuerà a fare per garantire il diritto all’istruzione in sicurezza.
Un’altra precisazione: la mia ordinanza n. 407 di divieto temporaneo della didattica in presenza, non è stata annullata, ma solo sospesa dal Tar di Bari e nulla esclude che il Tar muti orientamento quando si svolgerà la camera di consiglio collegiale
Ne consegue che non ho affatto “riaperto le scuole in presenza”, ma ho dovuto accettare il decreto monocratico che il Tar di Bari ha emesso ieri”.
“Con le sentenze odierne delle due sezioni del TAR, che hanno assunto posizioni opposte, la scuola in Puglia è nel caos totale e per responsabilità esclusiva di Emiliano. Il governo Conte intervenga a dirimere la questione perché i cittadini, persone offese di queste follie, non ci capiscono più niente”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Giandiego Gatta, Stefano Lacatena e Paride Mazzotta con i parlamentari pugliesi di FI Mauro D’Attis, Dario Damiani, Francesco Paolo Sisto, Vincenza Labriola, Elvira Savino e Carmela Minuto. “Chiediamo all’esecutivo di fare chiarezza - aggiungono gli azzurri - laddove persino i giudici amministrativi si dividono, prendendo strade diametralmente opposte su scelte originali quanto incomprensibili. È necessario, a questo punto, che si assumano la responsabilità di ogni decisione il presidente del Consiglio dei Ministri, anche compulsando il presidente della Regione Puglia ed il ministro degli Affari Regionali, che presiede anche la Conferenza Stato-Regioni. Lo facciano immediatamente -concludono gli esponenti pugliesi di Fi- perché gli insegnanti, le famiglie e gli alunni pugliesi adesso sono veramente esausti e i loro diritti versano in gravissimo pericolo“.
Una nota dei consiglieri regionali Giandiego Gatta, Stefano Lacatena e Paride Mazzotta, condivisa con i parlamentari pugliesi di Forza Italia Mauro D’Attis, Dario Damiani, Francesco Paolo Sisto, Vincenza Labriola, Elvira Savino e Carmela Minuto.
“Il Tar ha appena sospeso l’ordinanza di Emiliano e Lopalco di chiusura delle scuole primarie e medie, che evidentemente interferiva con le disposizioni nazionali del Dpcm. La Regione Puglia, in modo desolante, si sta rivelando una “pasticciona”, gettando nel caos insegnanti, alunni e famiglie. E non contenta di tanta confusione, la stessa Regione Puglia ha annunciato un’ennesima ordinanza ieri sera. Francamente, ci sembra che sia il caso, per il bene di tutti, che il Presidente Emiliano si fermasse e si prendesse un momento di riflessione, anziché continuare ad emanare ordinanze che stanno solo provocando disorientamento e non pochi disagi ai cittadini”.
“Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”. Lo scrive il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla sua pagina facebook a commento della ordinanza num. 413 appena emanata.
“Finalmente la verità da parte dei giudici - prosegue - sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza.
I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza.
Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla.
Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità.
Un pasticcio perchè non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo.
E ció indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza.
Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione.
Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio.
Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla.
Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza.
Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado.
Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.
Decisione sofferta quella assunta quest’oggi del Presidente Emiliano nel chiudere le scuole di ogni ordine e grado, facendola proseguire in Didattica a Distanza, eccezion fatta per quella speciale e di laboratorio che proseguirà in presenza.
Lo ha comunicato al Ministro Azzolina, al Ministro Speranza e al MIUR, per il numero alto dei contagi avuti nelle ultime settimane dopo la riapertura delle scuole. Gli sforzi enormi non son bastati e Emiliano decide.
«Sacrificio necessario e doloroso che spero duri il meno possibile» chiosa Michele Emiliano.
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QUI L'ORDINANZA REGIONE PUGLIA N° 407 CHIUSURA SCUOLE EMERGENZA SANITARIA PANDEMIA SARS-COV-2
Di seguito il Bollettino Epidemiologico.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 28 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.437 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 772 casi positivi: 359 in provincia di Bari, 39 in provincia di Brindisi, 86 in provincia BAT, 117 in provincia di Foggia, 39 in provincia di Lecce, 127 in provincia di Taranto, 4 attribuiti a residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 13 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 537.592 test.
6.217 sono i pazienti guariti.
9.437 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 16.353, così suddivisi:
6.883 nella Provincia di Bari;
1.732 nella Provincia di Bat;
1.120 nella Provincia di Brindisi;
3.808 nella Provincia di Foggia;
1.173 nella Provincia di Lecce;
1.518 nella Provincia di Taranto;
118 attribuiti a residenti fuori regione.
1 caso di provincia di appartenenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 28.10.2020 è disponibile al link: http://rpu.gl/SgFbV
L’assessore alle Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco, dichiara: “Il numero giornaliero dei casi in costante aumento delinea uno scenario preoccupante. Sebbene infatti molti di questi casi di positività si riferiscano a soggetti che non hanno particolari problemi di salute, una percentuale comunque consistente nei prossimi giorni dovrà avvalersi di cure mediche, aumentando ulteriormente la pressione sul sistema ospedaliero. Stiamo lavorando incessantemente su due fronti: per rafforzare le attività di contact tracing sul territorio e per preparare il sistema ospedaliero ad accogliere la progressiva ondata di casi. Ai cittadini rinnoviamo il nostro appello a limitare al minimo indispensabile ogni contatto sociale e di rispettare rigorosamente le norme di igiene”.
28 OTTOBRE 2020 - AGGIORNAMENTO CASI COVID-19
DATI AGGREGATI QUOTIDIANI REGIONI/PPAA - MINISTERO DELLA SALUTE - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Con una nota stampa Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, da venerdì 30 ottobre 2020 ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Troppi contagi l’indomani la riapertura delle scuole. In controtendenza con le disposizioni ministeriali e dell’ultimo DPCM del Premier Conte, Emiliano tout court decide e dispone.
Emiliano:«Stiamo sospendendo la didattica in presenza di tutte le scuole eccezion fatta per laboratori e didattica speciale. Da venerdì –decide e spiega Emiliano-. Centinaia di scuole contagiate e centinaia di ragazzi e bambini e insegnanti contagiati e oggi record di contagi in Puglia 800, tutto coincidente con la riapertura delle scuole. Non potevo più aspettare»
QUI L'ORDINANZA REGIONE PUGLIA N° 407 CHIUSURA SCUOLE EMERGENZA SANITARIA PANDEMIA SARS-COV-2
«Da venerdì 30 ottobre 2020 è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado”: lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano annunciando un’ordinanza sulla scuola che sarà emanata in serata. “Le attività in presenza – spiega Emiliano - saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. L’impegno encomiabile dei bambini, degli studenti e di tutto il personale scolastico non è stato un argine sufficiente a tenere il virus fuori dalle nostre scuole. Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico. Questa decisione tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi. Ci auguriamo che i dati epidemiologici consentano al più presto il ritorno alla didattica in presenza”.
La decisione è stata comunicata al Ministro della salute, al Ministero dell’Istruzione - Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al Presidente dell’ANCI, al Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale
“Dai dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione – spiega il prof. Pier Luigi Lopalco - emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Ciascun evento di positività attiva una ingente carico di lavoro sul servizio sanitario. Essendo i soggetti inseriti in una classe. Uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti più quelli familiari. Se ad essere positivo è un docente che ha in carico più classi, questo numero si moltiplica ulteriormente. Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i più piccoli a essere messi in quarantena. Ma significa anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di prevenzione, perché devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l’enorme carico di lavoro dei laboratori per l’analisi dei tamponi. Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d’assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola».
È durato 4 ore l’incontro organizzato oggi dal Presidente Michele Emiliano con i deputati, i senatori e gli europarlamentari eletti in Puglia che sostengono il Governo Conte per avere un confronto sul programma della Regione dei prossimi 5 anni.
“È stata una giornata estremamente interessante – è il commento del presidente Emiliano - abbiamo ottenuto molti spunti di lavoro per predisporre le linee guida che presenterò al nuovo Consiglio regionale della Puglia, quando verrà insediato, e soprattutto ci siamo resi conto dell’importanza che ha il buon accordo tra la Regione Puglia e il Governo nelle cose di tutti i giorni, ma anche nelle questioni strategiche. Oggi abbiamo dato un buon esempio di una politica intelligente, che non è fondata sul conflitto per partito preso ma che, sulla base di un programma condiviso, sceglie la strada della leale collaborazione”.
Durante il corso della riunione Emiliano ha fatto notare che “I due programmi presentati per la Puglia, dal centro sinistra e dal Movimento 5 Stelle, sono molto simili. Inoltre
con il Governo in carica noi riusciamo a discutere e sovente a trovare un punto comune, che ci consente alla volte di realizzare comuni visioni politiche. Questo è un elemento che tranquillizza la comunità pugliese, anche perché la Puglia vuole collaborare a mantenere vivo e vitale il rapporto col Governo in carica, ridurre al massimo gli eventuali elementi di conflitto come accaduto con gli esecutivi precedenti, in modo poi da applicare tutta l’energia di cui siamo disponibili su obiettivi comuni”.
Emiliano ha illustrato, con il supporto di slide (in allegato), il programma dei prossimi 5 anni, scritto dai pugliesi in maniera partecipata, e ha anche evidenziato una serie di punti comuni tra le linee guida per la Puglia del centro sinistra e quelle del Movimento 5 Stelle.
“La Puglia- ha detto Emiliano nel corso del suo intervento - ha realizzato investimenti in tutti i settori produttivi più importanti e quindi riteniamo di aver fatto un buon lavoro. Ma possiamo fare molto di più, questo è il leit motiv dei prossimi 5 anni. Abbiamo fatto bene ma potevamo fare molto di più se avessimo avuto, come avviene da qualche mese a questa parte, una maggiore collaborazione da parte del Governo centrale”.
Passando in rassegna i contenuti: “La questione climatica con il Green New deal è per noi centrale - ha detto - Pensiamo che questo sia il futuro della nostra economia e che decarbonizzazione, transizione energetica ed economia circolare siano i punti fondamentali da rispettare. Questa è una delle questioni sulle quali anche il Governo nazionale è maggiormente impegnato, nello specifico in Puglia, e quindi comprenderete l’importanza di condividere le politiche tra quelle nazionali e quelle locali. Noi dovremo scrivere una legge sull’economia circolare pugliese che sia poi il modo non solo per riciclare i rifiuti ma anche per uscire dalla crisi economica nella quale ci troviamo. E soprattutto intendiamo attuare una politica energetica che tenga conto della deprivazione e della povertà. Importante il riuso delle acque: avere il mare più pulito d’Italia grazie alla depurazione è stata una bella soddisfazione, adesso dobbiamo fare in modo di riutilizzare al meglio quell’acqua depurata”.
Sull’agricoltura “vogliamo superare la crisi che abbiamo avuto con l’erogazione tradizionale dei fondi del Psr attraverso i bandi, con conflitti e i contenziosi giudiziari e vorremmo utilizzare una modalità più vicina a quella usata da Puglia Sviluppo per le aziende non agricole. E soprattutto dobbiamo attuare una connessione tra l’agricoltura tradizionale e le filiere di prodotto, commerciali o industriali. Questo è un impegno che ci hanno chiesto tutte le organizzazioni agricole”.
“Noi siamo dell’idea che le istituzioni, lo stato di diritto, la scuola, le fonti energetiche, l’acqua, debbano avere una fortissima connotazione pubblica perché devono essere accessibili a tutti – ha sottolineato Emiliano - È un ‘luogo’ che si allarga, non si stringe, perché la globalizzazione ha messo nell’angolo decine e decine di soggetti della nostra società. C’è da cambiare probabilmente anche il nostro modo di intendere il sostegno al contrasto della povertà, dobbiamo promuovere le politiche attive del lavoro, attuare un programma contro la denatalità, con asili nido per tutti. Insisteremo con reddito di cittadinanza e reddito di dignità. Quest’ultimo è diventato, proprio alla luce del reddito di cittadinanza, uno strumento molto versatile che addirittura ci consente ogni anno di cambiare l’obiettivo. Lo abbiamo utilizzato per sostenere i caregiver per le famiglie che hanno disabilità gravi e gravissime, a favore delle donne oggetto di violenza che hanno dovuto abbandonare il luogo di vita familiare”.
“Vogliamo agevolare il rientro dei pugliesi, quelli che sognano di tornare a casa, ma anche attrarre talenti dal mondo, non solo pugliesi. Vorremmo quindi creare un bonus casa per l’autonomia dei giovani. Per noi la formazione – ha aggiunto - rimane uno degli investimenti principali, non solo pubblico ma anche delle famiglie pugliesi. Dobbiamo fare in modo che questo investimento non ci scappi via ed è per questo che abbiamo sostenuto le università pugliesi. Per esempio le facoltà di Medicina, il raddoppio delle scuole di specializzazione. Siamo disponibili a continuare soprattutto per ottenere quelle professionalità come i medici che in questo momento ci mancano.
“Insistiamo per arrivare al 70% di raccolta differenziata nei prossimi 5 anni. Altro obiettivo importante è quello di diminuire le perdite delle reti idriche, che peraltro è un obbligo di legge, e lo vogliamo fare attraverso il massimo della professionalità disponibile sul mercato perché ci siamo accorti che la ricerca perdite delle reti idriche era anche un ‘affare’ per chi poi quelle perdite in realtà non riusciva a ripararle mai. I 4 milioni di alberi in più che stiamo prevedendo per la riforestazione urbana sono destinati in gran parte alla ricostruzione del paesaggio delle province di Taranto, Brindisi e Lecce nelle aree più colpite dalla xylella”
Emiliano ha parlato dei risultati ottenuti in materia di cultura e turismo, “successi che ci fanno pensare che dobbiamo insistere sulla destagionalizzazione”
“Dobbiamo investire moltissimo sul digitale, ma anche qui abbiamo bisogno di una connessione forte tra le politiche nazionali e quelle regionali. Il potenziamento degli ITS in ambito ICT è importante perché come è noto noi facciamo fatica a trovare alcuni tipi di professionalità ed invece ne abbiamo tante che non hanno mercato, quindi bisogna riequilibrare. Sull’innovazione nell’ambito medico, sta per partire la facoltà biomedica a Lecce, credo già da quest’anno, e questo servirà a formare dei medici che saranno anche degli infermieri per la costruzione della medicina del futuro.
“Stiamo per investire nella rete ospedaliera una delle somme più alte mai investite fino ad oggi. Purtroppo le strutture ministeriali sono ancora legate al terrore che le Regioni sfondino il bilancio e facciano operazioni sbagliate. Con questi meccanismi di ipercontrollo centralizzato, l’adattamento e gli investimenti nella rete ospedaliera diventano difficili. La Puglia, a causa delle problematiche del passato, era una sorvegliata speciale. Noi abbiamo risanato la sanità pugliese dal punto di vista economico, l’abbiamo fatta risalire nei livelli essenziali di assistenza. La Corte dei Conti ci dice che abbiamo fatto calare la spesa farmaceutica che era uno dei punti di debolezza della Regione Puglia, abbiamo creato un centro di acquisti generale per tutti i servizi e i farmaci che ci ha fatto risparmiare decine di milioni di euro, ma adesso abbiamo bisogno di quella autonomia che io chiamerei la parità delle armi, cioè: a parità di obiettivi, il nostro sistema sanitario deve avere lo stesso personale e gli stessi soldi delle altre regioni. Ricordo, per esempio, che la Puglia rispetto all’Emilia Romagna ha circa 350 milioni in meno dal fondo sanitario nazionale, 15mila addetti in meno. È come giocare una partita di calcio in 7 contro 11”.
“Sono molto orgoglioso – ha detto Emiliano in conclusione del suo intervento - che la Regione Puglia abbia varato una legge sulla partecipazione molto avanzata che, mi auguro, possa consentirci di attuare passo dopo passo, il più velocemente possibile, tutti i diritti di cittadinanza, a partire dalla parità di genere. Ci accorgiamo che ancora oggi per le donne è difficile l’accesso ai ruoli direttivi, è difficile l’accesso ai posti di lavoro di maggior prestigio. Noi vorremmo rivedere la legge elettorale, rivedere lo statuto, per attuare una parità di genere in tutti gli organismi”.
La riunione si è svolta in videoconferenza e ha visto la partecipazione di:
- Deputati PD - Marco Lacarra, Ubaldo Pagano, Alberto Losacco
- Senatori PD - Assuntela Messina
- Europarlamentari M5S - Chiara Gemma, Rosa D’amato, Mario Furore
- Deputati M5S - Mara Soave Alemanno, Giovanni Luca Aresta, Leonardo Donno, Francesca Galizia, Giorgio Lovecchio, Anna Macina, Francesca Troiano, Giovanni Vianello
- Senatori M5S - Gianmauro Dell’Olio, Daniela Donno, Marco Pellegrini, Mario Turco (Sottosegretario), Bruna Piarulli
- Deputati Gruppo Misto - Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino, Paolo Lattanzio
- Senatori Gruppo Misto - Maurizio Buccarella
La Puglia conferma il progresso della propria sanità anche con gli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che nel 2019 passano a 193 punti contro i 191 del 2018, portando la regione sempre più vicina ai migliori livelli di assistenza in Italia.
“Dal ministero della Salute a Roma arrivano buone notizie per la sanità pugliese – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – abbiamo fatto un altro salto in avanti nella griglia Lea, quella dei livelli essenziali di assistenza.
Negli ultimi 4 anni la Puglia è la regione che forse è cresciuta di più in Italia nei servizi essenziali in sanità.
Questo è merito dei lavoratori, medici, infermieri, operatori sanitari, che nonostante i limiti derivanti dal blocco delle assunzioni degli anni passati, sono riusciti a dare comunque un servizio migliore rispetto al passato.
Questo non vuol dire che tutto è perfetto, che non ci siano liste di attesa alle volte insopportabili, che non ci manchino ancora medici in molte specialità, che non ci siano ancora difficoltà in alcuni ospedali vecchi e difficili pure da ristrutturare, ed è per questo che ne stiamo costruendo 5 grandi nuovi e moderni. Insomma, noi stiamo continuando a combattere per una salute migliore anche in tempi di Covid. È vero, abbiamo avuto con il Covid una tegola gigantesca sulla testa in sanità, ma ciononostante continuiamo a combattere per il diritto alla salute di tutti i pugliesi”.
“Sono orgoglioso del risultato raggiunto finora – dichiara l’assessore alle politiche della Salute Pier Luigi Lopalco - perché questo significa che inizio il mio percorso guidando una macchina dalle grandi potenzialità e già in corsia di accelerazione”.
“Due punti possono sembrare pochi – spiega il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro - ma segnalano che negli ultimi anni la Puglia è costantemente cresciuta nelle graduatorie dei LEA, centrando gran parte degli obiettivi di assistenza sanitaria. Abbiamo ancora un duro lavoro davanti per migiorare e cercheremo di farlo anche in questo periodo di emergenza”.
I Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse). Prevenzione collettiva e sanità pubblica, Assistenza distrettuale, Assistenza ospedaliera sono le tre macroaree di valutazione dei Lea. Nel 2015 i punti Lea erano 155, con valutazione di “inadempiente”. Nel 2016 è cominciata la ripresa con 169 punti, 179 nel 2017, 191 nel 2018 e quindi 193 nel 2019, sempre con valutazione di “adempiente” per la Puglia.
Ieri il tavolo del Ministero della Salute di verifica degli adempimenti connessi alla erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ha quindi certificato il punteggio complessivo pari a 193 raggiunto dalla Regione Puglia rispetto ai 191 dell’anno precedente.
Infatti, il Ministero della Salute ha apprezzato il percorso di miglioramento intrapreso dalla Regione Puglia, con particolare riferimento all’assistenza ospedaliera e all’invio dei flussi informativi.
Evidenzia la bontà delle azioni intraprese dalla Regione per il potenziamento della rete territoriale e dell’assistenza socio- sanitaria, pur chiedendo di darne tempestiva attuazione.
Rappresenta, infine, la necessità di insistere significativamente sull’attività di screening oncologici.
Quindi, si conferma il trend in miglioramento rispetto agli anni passati, confermando la capacità manifestata dalla Regione di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, fermo restando la necessità di risolvere alcune criticità riscontrate, soprattutto con riferimento alla prevenzione e all’assistenza territoriale.