In un incontro tra parlamentari del centrodestra, tenutosi ieri 18 aprile 2023, per discutere dei gravi problemi sulla sanità che la Regione Puglia sta affrontando in questi giorni, anche a fronte dei tagli approvati il 17 aprile 2023 dalla Giunta pugliese con l’approvazione sulle misure di contenimento, interviene l’On. Giandiego Gatta, Forza Italia:
«I parlamentari di centrodestra e io, presenti all’incontro, siamo preoccupati dalla grave situazione sanitaria pugliese, tra l’altro oggetto di diversi articoli di stampa in questi giorni. Ho incontrato il Sottosegretario di Stato On. Marcello Gemmato al quale ho espresso le mie preoccupazioni. Dall’incontro è emersa una situazione estremamente allarmante sullo stato di salute della sanità pubblica pugliese, nonostante il Governo Meloni, a differenza dei governi precedenti, abbia stanziato mezzo miliardo di euro in più rispetto all’anno precedente. Abbiamo quindi deciso, con i colleghi parlamentari, di proseguire l’approfondimento di questa grave situazione con un confronto permanente tra Ministero, Parlamentari e Gruppi Consiliari Regionali. Allo stato attuale i servizi sono estremamente inadeguati e se l’Amministrazione Emiliano taglierà altri servizi e/o inasprirà la pressione tributaria, ci impegneremo affinché siano garantiti da parte del governo regionale adeguati livelli di assistenza sanitaria».
Dopo le rimostranze dell'opposizione e la replica del M5S sulle gestione della sanità in Puglia, inteviene il presidente del gruppo Pd in Regione Filippo Caracciolo, dopo il confronto tra Emiliano e Palese.
“La sanità pugliese rispetta le esigenze dei cittadini. Si potrebbe migliorare in molti aspetti, ma per farlo è necessario che il governo nazionale rispetti i sacrifici e gli sforzi che il governo regionale compie per mantenere alto lo standard dei servizi a disposizione della comunità”. Così il presidente del gruppo Pd in Regione Filippo Caracciolo al termine del confronto con il presidente Michele Emiliano e l'assessore alla sanità Rocco Palese.
“Gli impegni che il governo nazionale non mantiene con la nostra Regione in materia sanitaria – afferma Caracciolo – rappresentano una evidente zavorra alla crescita dei servizi. Nonostante questo, la Puglia è prima in Italia per assistenza sanitaria e rispetto dei Lea”. “Pur tra mille difficoltà - prosegue il presidente del gruppo Pd – possiamo garantire che non ci sarà alcun taglio alle Asl. Sarà, invece, osservato un maggiore controllo delle spese. Le aziende sanitarie locali dovranno consegnare un report mensile che sarà poi valutato dalla giunta in modo tale da autorizzare investimenti sostenibili. In tal senso, sarebbe utile realizzare il progetto della Asl zero, grazie al quale ci sarebbe il controllo necessario per evitare sforamenti o sorprese che intaccherebbero i servizi sanitari”.
“Quando si parla della sanità pugliese – sottolinea Caracciolo – non si può dimenticare che la nostra regione ha stabilizzato 3000 unità lavorative ed ha assunto nelle sue strutture ben 8000 nuovi dipendenti. A questo, va aggiunta la realizzazione di nuovi ospedali utili a garantire una maggiore e più completa assistenza a tutti i territori”.
“L'inflazione, la diminuzione della popolazione e i trasferimenti statali rappresentano delle preoccupazioni evidenti, ma - conclude Caracciolo - le Asl possono continuare ad operare con la garanzia che la giunta e il consiglio regionale lavoreranno in sinergia per rendere i servizi sanitari sempre più efficienti”.
Le attività di accoglienza sono state programmate in stretta collaborazione con le istituzioni locali durante gli incontri avvenuti in Prefettura nei giorni scorsi, a cui avevano partecipato il direttore sanitario della Asl Brindisi, Vito Campanile, e il direttore del 118, Massimo Leone.
“Stringersi la mano è un modo per dare il benvenuto anche a chi non parla la stessa lingua”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, giunto sulla banchina per verificare operazioni di accoglienza, ha avuto modo di salutare uno per uno i migranti.
“Voglio ringraziare il Prefetto La Iacona per la sua regia straordinaria in questa, come anche in altre occasioni. Verrebbe da dire che non è difficile fare tutto per bene, anche se ci vuole tanta professionalità, tanto addestramento. Le operazioni più semplici in questi casi possono diventare complesse. Qui a Brindisi i vari livelli della Repubblica, lo Stato, la Regione, le Aziende Sanitarie, la Protezione civile, le Forze dell’Ordine, il Comune, si sono tra di loro coordinati con grande naturalezza secondo un principio di collaborazione leale, che ha sempre funzionato e che contraddistingue la Puglia. La mia gratitudine e il mio benvenuto a queste persone – ha aggiunto Emiliano - che vengono da posti terribili, dove si muore di fame, di ingiustizia, di guerra, di violenza. Nessuno lascia il proprio paese se non c’è una situazione di disperazione”.
“Ho un’esperienza ultradecennale in materia di investigazioni criminali di flussi migratori, da quando ero nelle Procure di Bari di Brindisi. Se non avessimo avuto i visti, i passaporti e i biglietti d’aereo e sui traghetti, non avremmo mai potuto cominciare le indagini. Tracciare l’arrivo delle persone è fondamentale per capire chi è buono e chi è cattivo. Se invece si costringono tutti, i buoni e i cattivi, ad utilizzare gli scafisti, è evidente che questi scafisti fanno affari ed è impossibile fermarli con le pene stabilite dal governo, che oltretutto saranno difficili da applicare, e in un certo modo anche ingiuste, perché talvolta gli scafisti sono disperati come quelli che vengono trasportati. E chi prende i soldi sono soggetti nell’ombra che non si sporcano le mani.
Quindi – ha concluso Emiliano - occorre utilizzare la tecnica che abbiamo sempre utilizzato: rendere possibile il viaggio, sia pure nelle difficoltà. Altrimenti il viaggio diventa un traffico illecito, come la droga o come le armi, e dunque oggetto di sfruttamento da parte della criminalità organizzata”.
Sul molo di S. Apollinare, questa mattina, ha seguito tutte le operazioni anche il Commissario straordinario della Asl Brindisi, Giovanni Gorgoni. "Al di là delle riflessioni e strumentalizzazioni, legate al tema dei migranti - ha detto Gorgoni - è un'umanità in viaggio che ha bisogno di accoglienza e in qualche caso di assistenza sanitaria. Circa quindici persone, tra cui qualche bambino e una donna incinta al settimo mese, sono state visitate oggi dagli operatori sanitari del posto medico avanzato".
Il direttore del 118, Massimo Leone, ha sottolineato che "lo sbarco dei migranti è stato preparato con un aggiornamento costante a cura del personale sanitario di bordo. Abbiamo trattato quindici persone: una donna incinta al settimo mese che è stata sottoposta a ecografia per accertare le buone condizioni di salute del bambino; alcuni migranti erano affetti da scabbia, cinque presentavano ustioni: per uno è stato necessario il trasferimento al Centro Ustioni dell'ospedale Perrino per una consulenza, ma è già stato dimesso".
Il posto medico avanzato del 118, utilizzato per le maxi-emergenze, è stato allestito nelle prime ore della mattina di oggi, 10 marzo, con 14 posti letto, di cui la metà di terapia subintensiva, e attrezzato come ospedale da campo con un'équipe di quattro medici, sei infermieri e dieci soccorritori. Sulla banchina erano presenti anche due ambulanze.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha conferito l’incarico di Capo di Gabinetto del Presidente, a decorrere dal 16 gennaio 2023 e sino alla fine della legislatura, al prof. Giuseppe Pasquale Roberto Catalano, nato a Foggia il 19 maggio 1962
CURRICULUM DELL’ATTIVITÀ SCIENTIFICA E ISTITUZIONALE
Giuseppe Pasquale Roberto Catalano
È stato, fino a novembre 2022, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Dal 2012 è professore ordinario di Ingegneria Economico-Gestionale (settore scientifico disciplinare ING-IND/35), presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica di Sapienza Università di Roma e afferisce al Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale “A. Ruberti”, dove insegna Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche ed Economia ed Organizzazione Aziendale.
Ha focalizzato le attività di ricerca sulle tematiche dell’economia dell’istruzione (con particolare riferimento alla ricerca scientifica e tecnologica, al diritto allo studio universitario e agli strumenti manageriali per la gestione delle università e degli enti di ricerca), della spending review delle attività e dei progetti pubblici e dell’intervento pubblico nel settore delle infrastrutture e dei trasporti. In quest’ultimo ambito, si è occupato in particolare di livelli di governo, strumenti e criteri per il finanziamento del trasporto pubblico locale (TPL), della definizione di metodologie per la determinazione del costo standard nel TPL, della programmazione e valutazione degli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture dei trasporti.
Ha, inoltre, partecipato presso la Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro, ad un progetto di ricerca sulla riclassificazione del Bilancio dello Stato, curando in particolare l'analisi del bilancio del Ministero della Difesa e dell’Università e della Ricerca. Altri campi di interesse scientifico sono stati quello della struttura e delle procedure del Bilancio dello Stato e della gestione della Tesoreria dello Stato.
Ha maturato una particolare esperienza di ricerca nel campo della valutazione delle politiche pubbliche, con particolare riferimento alla valutazione dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica, sia nella qualità di membro del Comitato per la valutazione del sistema universitario, che come coordinatore del programma di ricerca della Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro su finanziamento e valutazione della ricerca scientifica in Italia. È particolarmente esperto di finanziamento dell’istruzione universitaria e della ricerca scientifica.
È presidente della Commissione per la valutazione delle proposte di intervento e l'individuazione degli interventi ammissibili al cofinanziamento di cui al decreto ministeriale n. 1046 del 26 agosto 2022 ed è membro della Commissione per l’istruttoria dei progetti per la realizzazione di alloggi e residenze universitarie di cui alla legge n. 338/2000, entrambe del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il Presidente S. Mattarella a Bari per la festa dell'Unita dell’Italia e delle Forze Armate italiane
“La Puglia ha accolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in questa giornata dedicata all’Unita dell’Italia e alla Festa di tutti i componenti delle Forze Armate italiane. Abbiamo anche ricordato i caduti italiani di tutte le guerre rendendo loro omaggio al sacrario militare di Bari. La gratitudine verso gli uomini e le donne delle Forze Armate si rinnova oggi nella consapevolezza del ruolo centrale che rivestono nei processi di costruzione di pace. Una consapevolezza che si fonda sulla loro capacità di coniugare professionalità e umanità, qualità che ci vengono riconosciute nel mondo”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in occasione delle celebrazioni, a Bari, del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato accolto dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal sindaco di Bari Antonio Decaro, dal Prefetto di Bari, Antonia Bellomo e dalle autorità civili e militari, presso il Sacrario Militare dei Caduti di Oltremare, dove ha avuto inizio la solenne cerimonia commemorativa, con la resa degli onori militari ai Caduti, la deposizione della corona d’alloro, la lettura della Preghiera dei Caduti e la firma dell’Albo d’Onore da parte del Presidente della Repubblica.
La manifestazione è proseguita sul lungomare Nazario Sauro con la parata dei reparti militari e il sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale, accompagnata dal calore delle scolaresche baresi.
«Buonasera a tutte e a tutti, a chi è presente in sala e a chi ci sta seguendo in diretta, in particolare un caro saluto a Sandro Ambrosi: forse non lo sapete ma Sandro Ambrosi non è solo il Presidente della fiera ma è stato il capitano del CUS Bari in una squadra di basket dove abbiamo giocato insieme. Io avevo 14 anni. Quindi stasera giocare e inaugurare la Fiera senza il capitano mi fa sentire la sua mancanza, ma tornerà presto.
È un’inaugurazione particolare quella di quest’anno, perché il Governo non è presente, immagino per rispetto della procedura di formazione del nuovo esecutivo, al quale noi idealmente, da questa sala, rivolgiamo le nostre riflessioni sul presente e sul futuro della Regione e del Paese.
Colgo l’occasione per ringraziare Mario Draghi per lo sforzo che ha fatto per governare. Grazie Presidente perché è stato un altro mondo governare con Lei e col suo governo.
Governare: un verbo apparentemente chiaro, che racchiude però ogni versione dello stesso concetto.
Nei discorsi inaugurali della Fiera del Levante tento di dare conto del servizio che con disciplina ed onore un’intera classe dirigente della Puglia ha reso alla nostra comunità. E non per autocelebrazione, ci mancherebbe (troppi sono i nostri limiti per azzardare un simile tentativo), ma per lasciare a voi tutti e alle generazioni che verranno una traccia di lavoro per proseguire uno sforzo titanico che la Puglia ha iniziato per costruire attorno a sé stima e rispetto, per realizzare il massimo del benessere e di felicità nei confronti soprattutto di coloro che non si sono mai arresi alle mafie, al disprezzo del quale i sud del mondo sono circondati, ad un comune pensiero che ci vede come inadatti a costruire cose buone.
Abbiamo provato in questi anni a contrastare un destino che sembrava impossibile da cambiare e ci stiamo riuscendo nonostante la crisi economica del 2008, la stagnazione economica dell’Italia che dura da trent’anni, la pandemia e adesso la guerra.
Guerra che vede addirittura come possibile l’impiego di armi nucleari a due passi da noi, fatto questo che non potrebbe non coinvolgerci, nonostante l’aggettivo “tattico” che non rassicura nessuno.
Ciononostante cerchiamo di occuparci delle cose di tutti i giorni, senza perdere la fiducia di partecipare secondo le nostre possibilità a ricostruire la Pace. Senza della quale è impossibile parlare di un’economia che crei valori positivi e felicità diffusa.
Come si fa a mantenere un senso a ciò che accade alle nostre vite in un momento del genere? Lottando strenuamente per compiere con determinazione ogni passo che ripristini la pacifica convivenza, senza venire meno al compito di impedire che la forza bruta prenda il posto della Ragione.
In questa prospettiva la terra di San Nicola è pronta a favorire il dialogo tra tutti i contendenti per assicurare libertà ai popoli aggrediti dagli invasori. Il legame profondo e storico della Puglia verso il popolo russo e quello ucraino, è un’arma non ancora utilizzata per costruire una conferenza di Pace che sospenda le ostilità e che induca gli invasori al ritiro nei propri confini stabilendo regole di garanzia per tutti.
Questa cerimonia è sempre stata l’occasione per capire a che punto siamo e dove stiamo andando, se siamo cresciuti e soprattutto cosa ancora serve per migliorare. Mai come in questo momento storico sentiamo che quello che accade nel mondo ci condiziona, influisce sulle nostre vite, sulla nostra economia, sui nostri progetti collettivi e individuali.
L’emergenza della pandemia ci ha insegnato che ci sono problemi di tale entità che richiedono un leale e solidale spirito di squadra, un lavoro istituzionale che abbia come unico faro il raggiungimento del bene comune attraverso il concreto sostegno alle persone, in tutte le forme possibili e realizzabili.
Non ci sono solo le incognite legate al CoVid-19 e alla guerra, dobbiamo fare i conti con l’inflazione che sale, la questione epocale dell’energia, il tema delicatissimo dei diritti degli esseri umani.
Posso dire che i pugliesi non si sono risparmiati, non hanno mollato un attimo, su nessun fronte. Abbiamo resistito nei momenti più avversi e ci siamo subito rimboccati le maniche per la ripartenza. La sinergia tra pubblico e privato è stata esemplare. Osservo questa platea e incrocio gli sguardi dei dirigenti e dei funzionari pubblici, degli imprenditori, dei lavoratori, dei sindaci, dei giornalisti, dei sindacalisti, delle associazioni: a tutti voi devo rivolgere un ringraziamento grandissimo che ovviamente è esteso alla comunità nel suo insieme.
Grazie per essere così come siete. Grazie per la vostra tenacia, operosità, per i valori che incarnate. Se è vero che attraversiamo tempi incerti, sono queste le qualità che rendono la nostra una comunità ATTRATTIVA, INNOVATIVA e ACCOGLIENTE.
Siamo nel pieno di un’ondata di inflazione, la più vasta a cui abbiamo assistito dagli anni Ottanta, scatenata secondo gli analisti dalla rapida ripresa economica dopo gli sconvolgimenti provocati dalla pandemia. L’ampiezza del fenomeno ha dimensione globale.
Lo stato di salute dell’Economia pugliese ci deve incoraggiare nell’affrontare questa traversata: nel 2022 si prevede un ritmo di crescita del Pil del +2,8% superiore alla media italiana del +2,7%, a conferma del trend avviato nel 2021 con il +6,2% e che proseguirà anche nel 2023. Per la CGIA di Mestre, la Puglia sarà tra le 7 Regioni italiane che recupereranno il livello di Pil che avevano prima dell’avvento della pandemia.
La Regione ha svolto un ruolo decisivo, perché è riuscita a mettere in campo nel periodo dell’emergenza, tra Titolo II circolante e Microprestito, 760 Milioni di euro per 20.600 imprese, che hanno generato oltre 3 Miliardi di danaro nel tessuto economico.
I pugliesi hanno dimostrato di essere resilienti, di saper modificare il proprio modello produttivo e di connetterlo rapidamente ai nuovi stili di vita e di consumo.
La guerra sta mettendo a dura prova i bilanci di famiglie e imprese. Ci aspettiamo dal nuovo Governo aiuti immediati. Chiediamo la stessa concretezza che pratichiamo qui in Puglia, come la decisione della Giunta regionale di sospendere i mutui sugli strumenti di incentivazione alle imprese fino al 30 giugno 2023. Significa dare ossigeno a piccole imprese come bar, negozi, botteghe artigiane, ristoranti.
Faremo la stessa cosa per le realtà più grandi, per le quali chiederemo all’Associazione Bancaria Italiana la sospensione dei mutui degli investimenti fatti su tutti gli altri strumenti finanziari regionali di incentivazione.
Ma tutti i mutui in corso devono essere immediatamente sospesi dal Governo nazionale per salvaguardare le imprese e per evitare che il loro fallimento trascini nel baratro tutto il sistema bancario e creditizio.
Questa misura non può non avere carattere europeo e si devono impedire manovre che non siano concordate ed applicate a livello europeo, per non violare nella sostanza, se non nella forma, i principi della libera concorrenza dei trattati.
Il tema dell’energia è sempre stato un chiodo fisso per noi, ben prima della crisi internazionale, perché intuivamo la debolezza dell’Italia sotto questo aspetto.
Va immediatamente imposto a livello almeno europeo un tetto al prezzo del gas e dell’energia che consenta di superare con un atto politico storico la dinamica dei prezzi.
Nel frattempo abbiamo candidato la Puglia a essere il Polo dell’Idrogeno italiano e dopo anni di battaglie per l’avvio della decarbonizzazione dell’ex Ilva, possiamo dire che la HYDROGEN VALLEY sorgerà a Taranto.
Siamo i primi produttori di energie rinnovabili: nel Mezzogiorno prima Regione sia per potenza installata (10,4% della potenza nazionale) sia per la producibilità (pari all’8,6% del totale nazionale).
Siamo la Regione del REDDITO ENERGETICO, la misura che finanzia l’installazione di pannelli solari nelle abitazioni, partendo dalle famiglie con i redditi più bassi: l’energia diventa così una misura sociale, non più solo un costo. Questa misura deve essere estesa dal Governo a tutte le famiglie, le imprese e le aziende agricole per guadagnare rapidamente autosufficienza energetica e contenimento dei costi nel medio periodo approfittando delle nostre favorevoli condizioni climatiche di irraggiamento solare e di ventosità.
Stiamo spingendo per la costituzione delle COMUNITÀ ENERGETICHE REGIONALI attraverso la nuova programmazione 2021/2027 e abbiamo avviato una serie di misure per combattere i rincari attraverso incentivi alla promozione del risparmio energetico: da aprile ad oggi sono state già 981 le aziende che hanno usufruito di questa opportunità.
Queste misure sono necessarie per attutire le conseguenze della crisi energetica che arriva in un decennio che ha visto ulteriormente crescere i divari territoriali tra Mezzogiorno e resto del Paese.
L’Italia non deve semplicemente recuperare i livelli pre-crisi, ma deve imprimere una nuova direzione sul fronte della produttività, dell’innovazione e dello sviluppo. La ripresa passa dal saper valorizzare la creatività e la capacità produttiva del Mezzogiorno, riducendo drasticamente i divari interni. Ci vuole una spinta significativa dell’economia del Sud se si vuole assicurare quel sensibile e duraturo aumento del PIL indispensabile per coniugare gli obiettivi futuri di crescita con quelli di sostenibilità del debito pubblico.
Ieri abbiamo assistito ai discorsi di insediamento dei Presidenti di Camera e Senato: non dirò quale dei due discorsi mi ha preoccupato di più ma ce n’è stato uno dei due che mi ha fatto immaginare che si stia veramente pensando di insistere sulla questione dell'autonomia differenziata, cioè di consentire ad alcune regioni di richiedere maggiori competenze ed in cambio di ottenere maggiore disponibilità dal bilancio dello stato; irrigidendo però il bilancio dello stato, cioè non consentendo negli anni successivi di riequilibrare, come sempre è avvenuto, con i fondi perequativi le necessità di ogni regione. Non possiamo accettare che in un momento del genere ci sia gente che sta pensando a quanti soldi si deve portare a casa sua del bilancio dello stato e non a quanto l'Italia ha bisogno di ottenere. È vergognoso anche solo che qualcuno continui a pensarlo in un momento del genere.
Dal punto di vista delle risorse finanziarie a disposizione, a partire dal PNRR, dai fondi strutturali e dal Fondo di Sviluppo e Coesione, viviamo una stagione straordinaria. Gli interventi immediati di sostegno e rilancio ai bilanci di imprese e famiglie devono essere accompagnati dalla capacità di programmare e utilizzare queste risorse secondo una visione strategica. Tra le priorità strategiche ci deve essere la rimozione dei gap infrastrutturali e sociali del Paese che ostacolano lo sviluppo del Mezzogiorno.
Investimenti e riforme strutturali devono andare di pari passo in una nuova prospettiva di rinascita nazionale ed europea, a partire da quegli interventi in grado di accelerare fortemente l’intera filiera di tutti gli investimenti pubblici e privati. L’esperienza passata induce a proporre un rafforzamento degli strumenti e delle procedure di coordinamento con le Regioni, che possano favorire una stabile e più ampia partecipazione delle stesse alle scelte che riguardano le politiche di sviluppo e coesione.
È talmente importante quel PNRR che le Regioni, tutte, avrebbero avuto titolo per chiedere una rivisitazione dello strumento, ma adesso è talmente urgente farlo camminare così com’è, cercando di dare una mano nelle condizioni date, che le Regioni hanno persino smesso di insistere sulle loro legittime ragioni.
La Puglia è una di quelle regioni che ha dimostrato di saper cogliere e vincere le sfide competitive internazionali, che ha investito, grazie anche agli strumenti di politica industriale regionale, nelle imprese, nel lavoro, nelle infrastrutture materiali e immateriali, sociali e ambientali. Una Regione che esprime nel più ampio panorama nazionale ed europeo un’elevata capacità di gestione degli investimenti pubblici, a partire dai fondi comunitari:
- Siamo primi in Italia per volumi di spesa in valore assoluto (a luglio 2022) certificati sui fondi FESR e FSE che hanno superato i 4 miliardi di euro, contraddicendo il luogo comune sulle regioni del sud che non sanno spendere e superando di gran lunga la spesa dei PON nazionali
- dal 2015 ad oggi la Puglia ha promosso una politica industriale regionale che ha finanziato circa 7 miliardi di nuovi investimenti produttivi a favore di quasi 17 mila imprese, di cui 1,5 miliardi di euro in ricerca e innovazione, con un impatto occupazionale di oltre 148 mila unità di lavoro (tra quelle mantenute e quelle di nuova creazione)
- con l'aiuto del FESR la Puglia ha avviato dal 2015 un importante programma di investimenti in innovazione tecnologica nella sanità regionale, per oltre 400 milioni di euro
- ha qualificato la propria vocazione manifatturiera, terziaria e turistica sui mercati nazionali ed esteri
- ha promosso con il Fondo Sociale Europeo interventi particolarmente importanti nel campo dei servizi di conciliazione vita lavoro per favorire una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro, dell’inclusione sociale, del sostegno ai giovani disoccupati, della qualificazione dei sistemi di istruzione formazione e lavoro
- ha varato una manovra anticrisi regionale partita a giugno 2020 per contrastare gli effetti della pandemia che ha prodotto nel campo economico risultati particolarmente importanti nel sostegno al capitale circolante di oltre 20.600 imprese, cui si aggiungono oltre 35mila liberi professionisti, con nuovi finanziamenti attivati che hanno superato i 3 miliardi di euro a fronte di circa 800 milioni di sovvenzioni erogate.
In questo momento abbiamo quasi 1 miliardo di nuovi investimenti industriali pronti per partire che non possiamo finanziare per assenza di risorse, alcuni dei quali anche in settori molto importanti per la competitività del Paese intero.
L’approvazione nelle prossime settimane da parte della Commissione Europea del nuovo Programma Regionale FESR e FSE consentirà di mettere a disposizione del territorio circa 5,5 miliardi di euro da destinare a imprese, famiglie, giovani, amministrazioni pubbliche.
E aspettiamo anche l’FSC, il fondo sociale di coesione che i governi hanno bloccato: a noi spettano 4,5 miliardi di euro. E mi auguro che a qualcuno non venga in mente di utilizzare questi fondi per qualche altro impiego. Io comprendo che questo è un momento difficile, però per il sud sono 150 anni che il momento è difficile.
Si apre una nuova stagione di investimenti mai conclusa in Puglia che vedrà la Regione fortemente impegnata non solo per supportare il più efficace utilizzo da parte dell’intera comunità territoriale, ma anche per attrarre nuove e più cospicue risorse da mettere a disposizione del territorio.
È fondamentale che la comunità partecipi attivamente affinché queste risorse siano spese bene e producano vantaggi e benessere per tutti.
Misure come il Reddito di Dignità (RED), la qualificazione delle infrastrutture sociali, l’offerta di specifici servizi di conciliazione e di assistenza a favore delle fasce più fragili, il potenziamento delle dotazioni tecnologiche della sanità territoriale, il rafforzamento dei percorsi di adattabilità per i lavoratori occupati e a rischio hanno contribuito, negli ultimi anni, a sostenere la società e l’economia. Gli interventi sulla qualità e l’accessibilità del sistema dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza, con il sostegno alla genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro delle famiglie pugliesi, hanno impostato il difficile percorso di contrasto al declino demografico, che ha le caratteristiche di urgente priorità nazionale.
Un’attenzione particolare è sempre rivolta ai giovani. Abbiamo rafforzato i percorsi integrati di istruzione, di formazione, con specifici interventi nel campo della formazione post diploma non terziaria e post laurea. E puntato sulla diffusione della cultura d’impresa e del business planning (PIN - Pugliesi innovativi; Estrazione dei talenti), su strumenti specializzati di finanziamento per nuove imprese (Nidi e TecnoNidi) che hanno coinvolto complessivamente oltre 10 mila giovani. L’impegno della Regione Puglia sul versante delle politiche attive è premiato dai risultati. Che dobbiamo difendere anche in questa fase così difficile. I dati su occupazione e disoccupazione in Puglia mostrano, negli ultimi anni, una generale tendenza al miglioramento del mercato del lavoro. Dal 2014 in avanti, l'occupazione in Puglia complessivamente cresce, a dispetto degli effetti negativi generati dalla pandemia. Parallelamente, in questo periodo il numero di disoccupati in Puglia si riduce in modo importante.
Va superato il divario di genere che si esprime in livelli ancora troppo ridotti dei tassi di occupazione femminili rispetto a quelli maschili: la Puglia è impegnata nel dare attuazione alle strategie previste dall’Agenda di genere che, tra i vari strumenti, include la valutazione di impatto di genere su leggi, politiche, programmi e una serie di misure per promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Va superato il divario di genere: c'è ancora un abisso soprattutto nel Sud e in Italia in generale tra il lavoro femminile e il lavoro maschile. Abbiamo adottato tra le prime regioni italiane l'agenda di genere che è una strategia per indurre le imprese a dare valore al lavoro femminile. In un momento importantissimo, nel quale alle donne va tributata anche un'attenzione particolare, non fosse altro per il coraggio che stanno mostrando nell'opporsi ad un'idea del mondo, della religione, della politica che le vede sottomesse ad una cultura patriarcale inaccettabile e qualche volta addirittura che viola i diritti fondamentali della persona.
La Regione Puglia risponderà alle sfide dell’occupazione anche grazie all’esperienza accumulata su terreni innovativi, come la formazione di risorse specializzate e lo sviluppo della cultura del lavoro imprenditoriale.
Ma la precarietà del lavoro conseguita alla approvazione del jobs act va superata costruendo un nesso diretto tra titoli di studio e di formazione e lavoro, garantito da un salario minimo, che impedisca sfruttamento e discriminazioni, rendendo permanente la misura di decontribuzione nelle regioni ad obiettivo di coesione varata dal Governo.
La competitività delle imprese e l’aumento dell’occupazione devono essere conseguiti senza incidere sul principio costituzionale di adeguatezza della retribuzione per avere una vita dignitosa e libera.
Il reddito di cittadinanza è una misura che può e deve cedere il passo solo ad un contratto di lavoro stabile e dignitoso che consenta alle aziende e alle pubbliche amministrazioni di disporre della forza lavoro manuale ed intellettuale a costi accettabili per il sistema, incentivando con la minor spesa per l’ammortizzatore sociale universale la stipula di contratti di lavoro.
Il prossimo anno si avvia la programmazione 2023-2027 con una dotazione per la Regione Puglia di oltre un miliardo di euro per interventi pubblici a favore dello sviluppo rurale. L’attuazione del nuovo programma, condiviso con il partenariato socio-economico, potrà sostenere l’economia del territorio in quanto investe un settore tradizionalmente anticiclico, capace di offrire resilienza rispetto alla fase di “recessione tecnica” che si sta attraversando.
Siamo la regione che questa estate ha realizzato una delle migliori performance turistiche: oltre 2 milioni di arrivi, 10 milioni e duecentomila pernottamenti, con un incremento rispettivamente del 4,2 e del 3,1 per cento rispetto al 2019. Continuiamo ad attrarre non solo turisti ma anche investimenti, corsi di studio, grandi realtà di consulenza internazionale. Insomma, c’è una capacità della Puglia di attrarre il mondo che è senza precedenti nella sua storia. Di questo, ovviamente, devo anche ringraziare la capacità di accoglienza dei pugliesi. Che ha lo stesso calore verso chiunque arrivi da noi, che sia per vacanza o che sia per necessità, che sia per studio o per lavoro.
La pandemia ha impattato in maniera pesantissima sui tempi di diagnosi di tutte le altre malattie, abbattendosi su un sistema sanitario già stremato dalla strutturale mancanza di medici. Una mancanza causata dalla cattiva programmazione delle lauree e dei corsi di specializzazione nei trent’anni precedenti e aggravata nelle regioni del Sud dal divario storico che ancora patiamo rispetto al Nord. Ma la vera malattia della sanità europea ed italiana sta nell’idea ancora diffusa che essa sia un mero costo che impedisce il pareggio dei bilanci, senza considerare che un buon sistema di cura pubblico è un presidio di sicurezza dal progressivo invecchiamento della popolazione, che crea peraltro economia attraverso il benessere e l’attrazione di investimenti, che sono più facili a livello globale nelle aree dove la sanità funziona.
Per questo la Regione ha preteso l’apertura di tre nuove facoltà di Medicina in Puglia, contribuendo con decine e decine di milioni di finanziamento, per bloccare la fuga dei nostri studenti e specializzandi, e per dare spazio all’eccellenza e all’ingresso tumultuoso e affascinante delle nuove tecnologie in sanità.
Abbiamo il mare più pulito d’Italia grazie all’Acquedotto Pugliese e alla sorveglianza dell’Arpa e delle forze dell’ordine incentivate con finanziamenti della Regione a svolgere indagini sugli inquinatori. Consapevoli che la blue economy offre infinite possibilità di lavoro con alto valore aggiunto.
La irrisolta questione delle concessioni balneari va superata attraverso accordi pubblico-privato che trasformino queste aziende in bracci delle amministrazioni comunali e regionali per la tutela delle nostre coste e per la fruizione turistica sicura delle stesse.
Nonostante le difficoltà dovute a contenziosi giudiziari e alla debolezza strutturale dei nostri organici, non abbiamo ancora perso un euro di finanziamenti europei in agricoltura e stiamo con grande energia progettando assieme alle aziende agricole ed ai loro rappresentanti le innovazioni tecnologiche e di sistema che ci portino ad una maggiore autosufficienza alimentare, bene strategico di questi tempi.
La ricerca scientifica in Puglia pubblica e privata fa passi in avanti importanti, soprattutto in ambito biomedico grazie al biopolo di Lecce, al contributo delle Università e del Politecnico di Puglia, degli istituti di ricerca a carattere scientifico che dobbiamo difendere dalle riforme che rischiano ancora una volta di sottrarre risorse al Sud per utilizzarle al Nord.
Insomma combattiamo pacificamente nell’interesse dell’Italia ovunque, in tutti i campi e in tutto il Mondo, la mostra di Giuseppe De Nittis a Washington e l’intensità degli investimenti culturali nelle arti visive, nel teatro, nel cinema, nella musica fanno di Puglia 365 non più un piano strategico solo turistico, ma anche intensamente culturale.
I nostri campioni Olimpici, mondiali ed europei fanno della Puglia una vera e propria presenza sportiva globale capace di vincere medaglie come uno stato nazionale.
Cito solo da ultimo i successi di Fefè De Giorgi che ha consentito all’Italia grazie al presidente della Federazione italiana pallavolo, Giuseppe Manfredi, anch’egli pugliese, di vincere consecutivamente gli europei e i mondiali battendo i campioni uscenti in casa loro.
Insomma siamo bravi, come tutti gli italiani, come ogni altro paese del mondo che si impegna e si batte avendo un po’ di buona sorte e di coraggio e chiediamo solo di essere ammessi in squadra, di avere ogni tanto una pacca sulla spalla, e non essere considerati da altri italiani come un peso. Siamo una risorsa straordinaria di genio e regolatezza della quale il Paese non può fare a meno.
Tra qualche giorno sarò con L’Esercito italiano, alla scuola di Cavalleria con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. Serino, a rendere omaggio – come ha fatto il Presidente della Repubblica Mattarella qualche settimana fa a Lecce – a tutte le altre Forze armate in questo momento di dolore e di tensione internazionale.
Ringrazio inoltre tutti i pugliesi che in sanità, nelle forze dell’ordine, nei corpi civili di polizia e vigili del Fuoco, in Magistratura, nella scuola, nelle aziende e nella pubblica amministrazione compiono ogni giorno il proprio dovere spesso in condizioni sfavorevoli e difficili.
Essi rappresentano l’idea alla quale siamo legati che la salvezza dei nostri diritti inviolabili, stia nel fare sempre e comunque il proprio dovere, fino in fondo e senza guardare al personale interesse.
Ho deciso di rimanere qui a fare il Presidente della Regione per continuare a fare il mio dovere, nella convinzione che non ci sia onore e soddisfazione più grande di rimanere alla guida di questa meravigliosa terra insieme a tutti voi.
Non importa quali probabilità di successo abbiamo nel perseguire giustizia, libertà e benessere, l’importante è battersi per ciò in cui si crede.
Al lavoro dunque! per la Puglia e per l’Italia!»
Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
Ascolto del territorio e aumento delle competenze, con turismo & cultura uniti per crescere di più. Il presidente della Regione Puglia: Turismo, puntiamo su innovazione tecnologica e formazione
Turismo, anche Foggia ha confermato di voler essere direttamente protagonista del nuovo Piano Strategico 2023-2030. Oggi, nella Biblioteca La Magna Capitana, dalla seconda tappa del Tour Puglia 3x6x5 sono emersi entusiasmo e partecipazione, tante idee per continuare ad arricchire l’offerta del foggiano, dove dal mare alle montagne sono racchiusi tutti i climi ed uno sterminato ventaglio di itinerari turistici con tante nuove opportunità da cogliere.
L’evento, che dopo Lecce e Foggia, proseguirà nelle altre quattro province pugliesi, è frutto dell’impegno congiunto di Pugliapromozione, Regione Puglia e il suo Dipartimento Turismo Cultura, insieme al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e all'Apulia Film Commission.
“Foggia è proprio la provincia della Puglia dove c’è tutto per poter essere aperti al turismo per 365 giorni l’anno – ha affermato il presidente della Regione Puglia -. Dobbiamo lavorare tutti insieme in questa direzione. Oggi abbiamo dato il via all’aeroporto, dobbiamo costruire tutto attorno un sistema. Dobbiamo fare in modo che il sistema turistico si connetta direttamente con i sindaci, e sappiamo che non è semplice. Tutto ciò deve portare a strutture che possano essere utilizzate in inverno ed in estate. Qui c’è un bene Unesco che, ben utilizzato, in inverno può essere un ottimo attrattore. A Foggia c’è anche la criticità della criminalità, che è appartenuta anche ad altri territori ed io sono stato impegnato in prima linea, su questo annunceremo a breve nuove azioni. Non dimentichiamo, infine, che Foggia è l’unica zona della Puglia dove la scarsità di acqua è meno grave. Tutto questo si riassume in due filoni: innovazione tecnologica e formazione”.
“Nel 2021 quasi un terzo delle presenze turistiche registrate in Puglia si sono concentrate nella provincia di Foggia segnando valori prossimi a quelli del 2019, anno pre-pandemia - ha sottolineato l’Assessore al Turismo della Regione Puglia -. L’obiettivo è quello di continuare su questo trend per raggiungere e superare, nei prossimi anni, i livelli record del 2017 quando si sono registrate circa 4,5 milioni di presenze. La provincia di Foggia, oltre a consolidare la sua attrattività sul prodotto mare, può puntare su modelli di turismo lento e sostenibile e rappresentare un ulteriore potenziale di crescita per la Puglia. I percorsi all’aria aperta, le aree meno esplorate come i borghi dell’entroterra e dei Monti Dauni, il cicloturismo e gli itinerari enogastronomici sono opportunità concrete su cui continuare ad investire per superare la stagionalità dei flussi ed essere attrattivi anche per i mercati esteri. In questo le pianificazioni strategiche di comuni come Vieste e Mattinata sono esempio di sintonia e di prospettiva condivisa”.
Ogni strategia di marketing territoriale e, quindi, di sviluppo del turismo si basa sulla conoscenza dei dati. Dall’Osservatorio del Turismo Regione Puglia emerge il ritratto di Foggia e della sua provincia come zona vivace e dinamica. Il sentiment dell’ospitalità (slide n. 1) suggerisce un indice di gradimento dell’87,4/100 per le attrazioni e dell’88,4/100 per gli affitti brevi.
“Stiamo continuando il percorso di ascolto nelle sei province, estremamente importante perché ogni territorio ha le sue peculiarità, che dobbiamo cercare di valorizzare – ha detto a Foggia la consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia - . Parliamo di un momento di confronto molto utile sia per noi che per gli operatori del settore, alla luce anche dei cambiamenti dovuti a questi due anni di pandemia. Dobbiamo puntare con sempre maggior convinzione all’integrazione tra pubblico e privato per promuovere al meglio la nostra enorme offerta culturale. Il lavoro di partecipazione e condivisione delle idee ci permetterà di mettere a sistema tutte le proposte che raccoglieremo in ogni tappa, come abbiamo già fatto nel primo incontro a Lecce”.
Investire in turismo e cultura, ha un grande effetto moltiplicatore per l’economia della Puglia ed anche per il nostro welfare, ovvero il miglioramento della qualità della vita dei pugliesi. In cifre, come ha ricordato Aldo Patruno direttore Dipartimento Turismo Cultura della Regione Puglia, significa incrementare con questi due settori la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) regionale. “Iniziamo dalla cultura che, nel 2019-2020, ha prodotto un fatturato 2,6 / 2,4 miliardi pari a circa dipendenti 58.300 / 56.100, a 12.989 / 13.156 imprese, con un decremento per gli spettacoli in Puglia da 245.645 a 85.097 di spettatori paganti pari a - 65,36 % (in Italia – 68,63%) con incassi al – 71,03%”, ha proseguito il direttore Patruno. Da qui gli interventi a favore delle imprese di settore, con concreti interventi economici. Il Sistema Regionale Industria Culturale e Creativa ha ottenuto investimenti di oltre 150 milioni di €. In sintesi, il turismo in Puglia rappresenta il 13-14% del PIL regionale a cui si aggiunge il 3-4% di quello culturale, in totale il 17-18% che stanno portando la regione da una industria pesante ad una industria pensante!
Le nuove prospettive riguardano, in particolare per Foggia, i tre punti chiave della riprogrammazione delle risorse finanziarie e delle strategie turistiche e culturali di Puglia365 e PIIIL Cultura Puglia guardando al 2030: destagionalizzazione, internazionalizzazione, qualità del prodotto/offerta. Infatti, alla domanda perché i turisti scelgono di fare le vacanze nel foggiano (slide n. 2) ben il 70% risponde per il mare e le spiagge, a seguire il 43% per l’enogastronomia.
I grandi spazi di crescita, ascoltando la vocazione territoriale del foggiano, riguardano quella media del 20% che oggi viene nel foggiano per turismo spirituale, cammini e turismo lento, turismo rurale, arte e cultura.
“Siamo di rientro da Cannes dove la Puglia ha continuato a riscuotere successo e interesse su un parterre internazionale – ha evidenziato Simonetta Dellomonaco, presidente Apulia Film Commission - . ‘La Puglia del cinema’, come ormai viene definita da tutti gli operatori, non si è formata da sé, è invece il frutto di un grande lavoro condotto in maniera trasversale. Un lavoro enorme dove la Regione con Apulia Film Commission, ha scommesso molto ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo davanti nuove sfide: la digital transition nel cinema e nell’audiovisivo, l’Internazionalizzazione, la formazione, il rafforzamento delle competenze, la competitività del comparto produttivo su scala industriale. Nell’ottica della ripartenza, una strategia forte e unitaria é fondamentale per il posizionamento delle imprese pugliesi e per la valorizzazione dei nostri professionisti e artisti”.
“Le attività culturali e lo spettacolo dal vivo non sono un fatto puramente ornamentale nella proposta turistica ma vanno considerati un elemento di reale integrazione tra turismo e cultura in grado di valorizzare il territorio, anche attraverso i luoghi, i beni immateriali della nostra terra – ha detto il presidente del Teatro Pubblico Pugliese Giuseppe D’Urso -. Si tratta di una delle sfide della nostra regione per promuovere sempre di più la bellezza e la ricchezza del nostro patrimonio storico artistico e paesaggistico. Su questo in Provincia di Foggia si sta già lavorando da alcuni anni a Lucera; a Castel Fiorentino, borgo fortificato medievale di Federico II di Svevia, deceduto proprio qui; in collaborazione con il Parco Nazionale del Gargano nella meraviglia della Foresta Umbra (patrimonio Unesco) e con i Borghi dei Monti Dauni; e ancora a Mattinata, a Carpino, alle Isole Tremiti. E in tanti altri luoghi. Novità assoluta che presenteremo a breve è poi il cartellone con 30 appuntamenti ospitati nei 15 siti di competenza diretta del Ministero della Cultura in Puglia”.
“Siamo convinti – ha concluso D’Urso – che questa sia la strada giusta da percorrere per ampliare e migliorare l’offerta turistica e che bisogna creare sempre di più sinergia tra tutte le realtà che operano sul territorio in modo da innalzare costantemente l’asticella di quello che si fa e che si offre a chi sceglie la Puglia come meta per le proprie vacanze”.
L’attenzione dell’evento Puglia 3x6x5 si è concentrata su due momenti. Il primo, nel quale c’è stata la condivisione delle numerose azioni realizzate nel foggiano negli ultimi anni da questi Enti. Il secondo, dove la parola è passata ai cittadini che hanno partecipato, il tutto con l’attenta regia di Pugliapromozione e del direttore generale Luca Scandale.
Gli interventi dal pubblico sono stati numerosissimi sia al microfono che attraverso i post it e si può proseguire per dire la propria.
La Regione Puglia promuove come suo principio fondamentale la Partecipazione che diventa, quindi, la bussola del programma di governo e della sua azione in tutti i settori, come espressamente previsto dalla legge regionale n. 28 del 13 luglio 2017.
In attesa della prossima tappa di Puglia 3x6x5, tutti i cittadini consapevoli ed attivi, possono esprimersi on line sulla propria provincia dal punto di vista della cultura e del turismo, indicando punti di forza e di debolezza, criticità e opportunità. Finora, circa 3000 persone hanno risposto al questionario dialogando direttamente con Pugliapromozione cliccando qui
https://partecipazione.regione.puglia.it/processes/puglia365/f/553/
“Questo piano nasce da un percorso di ascolto e partecipazione, declinato secondo i princìpi di sussidiarietà, cooperazione e responsabilità condivisa tra i diversi livelli istituzionali e gli stakeholder, riconoscendo agli stessi un ruolo determinante nell'organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Ho voluto condividere questo percorso con gli altri assessori, per definire tematiche e progetti integrati, che possano migliorare concretamente la qualità della vita dei pugliesi. Non a caso l’immagine che abbiamo scelto per rappresentarlo è quella del Puzzle, un insieme di pezzi, di incastri, dove ognuno è protagonista con il proprio ruolo e compito”. Sono queste le parole dell’assessora al Welfare Rosa Barone per presentare il V Piano Regionale delle Politiche Sociali 2022 - 2024, approvato in Giunta nelle scorse settimane. Con lei questa mattina a presentare il Piano il presidente Michele Emiliano, la Direttrice del Dipartimento regionale al Welfare Valentina Romano, la dirigente di sezione Laura Liddo e il delegato dell’Anci Puglia al Welfare Pasquale Chieco. Sono intervenuti anche Pasquale Ferrante del Coordinamento Forum Terzo Settore e Filomena Principale in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil. I lavori sono stati introdotti dalla sottosegretaria al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Rossella Accoto.
Il Piano individua sette aree strategiche, strutturate in 34 obiettivi che si attueranno in altrettanti interventi per obiettivo. Le 7 aree strategiche di attenzione e intervento sono: accesso e presa in carico; famiglie e minori; invecchiamento attivo; persone con disabilità e persone non autosufficienti; persone in condizioni povertà; donne e minori vittime di maltrattamento e violenza; pari opportunità. Le parole chiave sono: “RIPARTIRE”, “VALORIZZARE”, “INCLUDERE”. Oltre 1,1 miliardi di euro sono stati messi in campo per il triennio, a cui si aggiungeranno le risorse del PNRR e i fondi europei. I principi guida del PRPS sono: prossimità; promozione della coesione sociale; universalismo e protezione. Il Piano agisce in stretta connessione con altri documenti strategici regionali come l’Agenda di Genere. Gli assi portanti della nuova ‘agenda del welfare integrato’ sono la presa in carico integrata tra servizi del welfare e servizi per la salute, la stretta connessione tra servizi per l’inclusione e interventi per il lavoro, l’intreccio tra servizi socioeducativi per l’infanzia e interventi per la formazione e l’istruzione e la contaminazione con le politiche migratorie, le politiche culturali e quelle giovanili, le azioni per l’abitare sostenibile e inclusivo, le azioni per l’inclusione e l’integrazione di persone provenienti da area penale e azioni e interventi in materia di agricoltura sociale.
“Ho aderito con piacere alla richiesta di portare il saluto del Ministero del Lavoro. - ha dichiarato la Sen. Rossella Accoto, Sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche Sociali - Soprattutto in un periodo storico come questo il nostro Paese ha bisogno di sentire parlare di una rinascita culturale basata su politiche di equità e di inclusione sociale. Il lavoro che stiamo portando avanti a livello nazionale necessariamente si lega ai piani delle singole Regioni. Il Programma nazionale per la lotta alla povertà e per l’inclusione sociale è l’architrave che sorregge l’impianto della nuova programmazione 2021-2027 e avrà una dotazione finanziaria di oltre 4 miliardi. È stato costruito partendo dalla necessità del miglioramento della ‘capacità amministrativa’ degli ambiti territoriali sociali, delle Regioni e dell’Autorità di gestione con interventi per aumentare la loro capacità tecnica, manageriale e di monitoraggio. Nel futuro si lavorerà prioritariamente su child guarantee, sul miglioramento dei servizi sociali territoriali, sugli interventi per le persone in condizione di estrema indigenza, italiani e stranieri, sul contrasto alla disoccupazione giovanile e sul rafforzamento delle parti sociali e degli stakeholders. La pandemia ancora in corso e il conflitto in Ucraina sono eventi di portata globale che dovremo tenere in conto nel nostro lavoro di rafforzamento della struttura sociale del Paese: in questo momento storico è assolutamente necessario un aumento della nostra capacità di stimolare la coesione e la solidarietà rafforzando tutti gli interventi in ambito sociale oltre alla misura cardine di questo impianto che è il Reddito di Cittadinanza”.
“La mia gratitudine verso l’assessora Rosa Barone - ha dichiarato il presidente Emiliano - verso tutti i suoi collaboratori, in particolare Valentina Romano, per questo grande lavoro svolto e per la capacità che hanno avuto di comprendere in questo Piano tutte le città della Puglia. I sindaci sono il nostro riferimento fondamentale nella costruzione di politiche sociali. Questo assessorato, che storicamente aveva sempre avuto un valore simbolico per le amministrazioni di centrosinistra, adesso è guidato dal Movimento 5 Stelle e il lavoro svolto mi riempie di soddisfazione. Stiamo crescendo, anche nelle componenti più giovani della coalizione, si sta apprendendo una cultura di governo che si allarga e dunque ci auguriamo davvero che ci sia soprattutto equità. Non è facile, le insidie sono continue, le inefficienze sono dietro l’angolo. Basta un operatore dietro uno sportello che non ascolti adeguatamente o non conosca sufficientemente la materia, per dare l’impressione al cittadino di essere abbandonato a se stesso. Il mio appello agli operatori è: ascoltate le persone, trovate le soluzioni, senza ricorrere alle tipiche frasi che rompono ogni legame: “No”, “non è possibile”, “non è così”. Anche di fronte alle situazioni impossibili, la Regione Puglia ha la potestà legislativa, può cambiare le norme, esattamente come stiamo facendo oggi, ragionando con le comunità su tutto ciò che funziona, ma soprattutto su tutto ciò che non funziona”.
LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MICHELE EMILIANO
LA DICHIARAZIONE DELL'ASSESSORE AL WELFARE ROSA BARONE
“Il percorso partecipato per la redazione del Piano - ha dichiarato la Direttrice del Dipartimento al Welfare, Valentina Romano - si è articolato in diversi tavoli di discussione, per dare vita a quello che consideriamo un ‘cantiere di lavoro aperto’ con l’obiettivo di rilanciare la Puglia come laboratorio di ricerca e innovazione in questo particolare e delicato settore di intervento. La nostra regione, così come il resto d’Italia, è d’altra parte fortemente scossa e resa più fragile dal COVID 19, e per rispondere efficacemente ai problemi creati da due anni di pandemia dobbiamo tenere conto delle interazioni tra salute, fattori sociali, ambientali ed economici. Dal punto di vista degli strumenti a disposizione, il momento appare propizio per il rilancio del welfare nazionale e locale: la dotazione economico-finanziaria messa a disposizione dall’Unione Europea con il PNRR, dal livello nazionale e dal livello regionale stanno conducendo ad un incremento delle risorse a disposizione e, unitamente a vincoli meno stringenti per il rafforzamento degli Uffici e dei Servizi, lasciano ben sperare in un effettivo cambio di passo in direzione di svolta tesa al rafforzamento del Sistema di Welfare ed alla reale implementazione dei Servizi volti alla presa in carico e fuoriuscita da situazioni di estremo disagio sociale. I tempi sono maturi per dare una struttura solida al sistema di welfare pugliese, per sentirci tutti attori parte dello stesso sistema di welfare di una Regione, la Puglia, che vuole procedere a un’unica, spedita, velocità”.